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giovedì 31 maggio 2018
mercoledì 30 maggio 2018
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
L'Ottavo
L’idea ha radici in tempi oramai lontani. Costruire una rivista letteraria on line. I primi quattro numeri uscirono in tempi non sospetti: era il 1997 e
di editoria on line ancora ce n’era veramente poca, men che meno in
Italia. Mi arresi di fronte alla difficoltà di mantenere una redazione
aperta e di costruire ogni numero “a mano”, i cms erano ancora
commerciali e a caro prezzo. Il portale rinasce finalmente nel 2014 e in un primo momento
raccoglie le recensioni dei volumi apparse su due riviste on line
storiche (la prima oramai decennale) della casa editrice Sette Città,
l’“Archivio Storico dell’Emigrazione Italiana”, diretta da Emilio Franzina e Matteo Sanfilippo, e “Officina della storia”
diretta da prima da Maurizio Ridolfi e oggi da Giovanni Fiorentino e
Mariella Cruciani. Ad esse si stanno aggiungendo materiali nuovi,
destinati a crescere progressivamente. Oggi l’intenzione è quella di fornire recensioni di qualità, che non
parlino solo e necessariamente bene di libri, dischi, film o
videogiochi, fino a costruire la base per un dibattito culturale più
vasto e articolato. Abbiamo già iniziato a ricevere libri e proposte di lettura ma
abbiamo deciso di non recensire tutto ciò che arriverà in redazione:
pubblicheremo solo ciò che riterremo opportuno dopo attenta lettura,
ascolto o visione, sperando in questo modo di apparire corretti a coloro
i quali vorranno seguirci in questo progetto.
Lo staff
Oltre ai nostri recensori accogliamo le tue recensioni e accettiamo i tuoi consigli.
Puoi contattarci qui: info@lottavo.it
La casa editrice
Le Edizioni Sette Città sono la casa editrice che pubblica L’Ottavo.
La casa editrice nasce nel 1992 e si occupa principalmente di saggistica, ha al suo attivo quasi 500 titoli di cui oltre 100 ebook, 1 rivista cartacea e 2 online.
La casa editrice nasce nel 1992 e si occupa principalmente di saggistica, ha al suo attivo quasi 500 titoli di cui oltre 100 ebook, 1 rivista cartacea e 2 online.
Edizioni Sette Città di Libreria Fernandez srl
Via Mazzini 87 – 01100 Viterbo
t 0761303020 f 07611760202
info@settecitta.eu
Via Mazzini 87 – 01100 Viterbo
t 0761303020 f 07611760202
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Ettore Majorana Caccia alla volpe di Angelo Acampora per Odoya in libreria dal 31 Maggio 2018
Dal 25 Marzo 1938 non sappiamo con certezza
cosa sia successo al geniale fisico Ettore Majorana. Nessuna verità storica è
stata raggiunta. L’autore di questo libro, già esperto di storia dei Servizi
Segreti italiani e del periodo fascista, ripercorre con prosa sintetica, ricca
e ritmata, tutte le più probabili ipotesi legate alla scomparsa di Majorana. Il
punto di partenza, almeno concettuale, dell' indagine è il contesto. Ovvero il
periodo in cui alcuni team legati alle grandi potenze del periodo stavano cercando
di sviluppare per primi una bomba grande come un’arancia che potesse spazzare
via un’intera città. Il congegno definitivo, la bomba atomica. Fatto sta che
Ettore Majorana, lo scomparso prematuramente, ebbe nella sua volta celeste una
straordinaria "congiunzione astrale". Fu al contempo allievo, amico e
“maestro” di due premi Nobel, uno italiano e l’altro tedesco, che si
riveleranno i massimi esperti in fisica nucleare posti alla direzione e alla
progettazione della Bomba Atomica: Enrico Fermi con il Progetto Manhattan per
gli Stati Uniti e Werner Heisenberg con il Club dell’Uranio per la Germania. C’era
poi un altro “team” di cui ancora ignoriamo molto. Ma sappiamo che vi partecipò
per esempio Bruno Pontecorvo, il più giovane fisico del gruppo di via
Panisperna, depositario del brevetto del ≪Metodo
per aumentare notevolmente il rallentamento dei neutroni≫ (1938), uno dei primi
passi per l'attuazione della bomba atomica. Nel 1953 a Mosca viene assegnato il
Premio Stalin a tale Bruno Maksimovič Pontekorvo, che aveva prestato le sue
competenze nel laboratorio di ricerche atomiche a Dubna… E fino a due più due
riusciamo a farlo tutti. Sarà Pontecorvo a scrivere in un saggio che Fermi
considerava Majorana ≪il
piu grande fisico teorico dei nostri tempi≫.
Mentre da l’altro “padrino”, ovvero
Heisenberg gli permetteva di correggere i propri errori e provava affettoe
stima talmente grande per il giovane Ettore che si intratteneva con lui giocando
a ping pong o a scacchi… Una cosa è sicura: Majorana, a differenza di
Pontecorvo, non era comunista. L’ipotesi più plausibile, che l’autore persegue,
è che Majorana sia finito nel Club dell’Uranio, alle dipendenze del suo maestro
e sodale tedesco complice anche “l’uomo di Amburgo” ovvero il marito dell’amata
sorella Rosina: Werner Schulze. Gli indizi sono tanti, la ricerca è
affascinante. Acampora, con interviste agli eredi tra i quali Stefano Roncoroni che intervistò
addirittura Albert Speer, non trascura nessuna pista anche se sa che davanti a
sé ha un compito arduo. Ovvero quello di trovare un uomo che ha avuto
dimestichezza con la teoria dei giochi e che poteva agevolmente, grazie al suo
eccelso cervello, calcolare tutte le varianti possibili. La scomparsa di
Majorana rimane uno dei misteri più affascinanti d’Italia, tutti gli
appassionati di storia gusteranno grazie all'ottima scrittura di Acampora
questa importantissima “caccia alla volpe”…
Angelo Acampora è ricercatore storico. Ha
collaborato con svariate testate giornalistiche e tenuto lezioni presso scuole
medie inferiori e superiori. È autore di diversi saggi storici, tra cui citiamo
in particolare: Shakespeare. Agente segreto al servizio di Sua Maestà. La morte
misteriosa (Controcorrente 2015). Per Odoya ha già scritto Senza licenza di
uccidere. Operazioni segrete militari italiane 1935-1943 (2017)
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