Il libro È il 1876,
l’anno in cui cade il centenario della fondazione degli Stati Uniti. Charles
Schuyler, pungente corsivista del «New York Herald», dopo quasi mezzo secolo
torna dall’Europa con la figlia Emma. Ad accoglierli, l’aria salmastra e i fumi
di una città tutta nuova: ormai straniero nella sua città natale, Charles non
riconosce più nulla. Emma, invece, nata trentacinque anni fa in Italia, ha
lasciato il vecchio continente per la prima volta: rimasta vedova di uno
spiantato principe parigino – venuto a mancare improvvisamente durante una cena
con l’amante –, cercherà marito e affermazione nell’alta società di New York.
Nel frattempo, tra fastose celebrazioni, fanfare, fuochi d’artificio e smodate
esibizioni di spirito patriottico, si consumano torbidi intrighi. Un patto
segreto fra due partiti che si alternano alla guida del paese per truccare le
elezioni, una totale mancanza di regole che permette alle élite di arricchirsi sempre
di più, una corruzione dilagante a ogni livello nell’amministrazione statale:
Emma, 1876 è l’affresco storico di un’epoca lontana eppure così drammaticamente
simile all’attualità. Con questo romanzo prosegue la ripubblicazione di
Narratives of Empire, grande saga composta da sette romanzi che, tra feroci
polemiche e grandi consensi, hanno accompagnato Gore Vidal per oltre
trent’anni: una vera e propria controstoria dell’America, dagli albori della
repubblica statunitense fino al secondo dopoguerra, in cui s’intrecciano
magistralmente episodi e personaggi reali e d’invenzione.
Gore Vidal Gore Vidal è
stato l'ultimo grande intellettuale americano. Straordinario saggista e
polemista, ha sempre svolto un ruolo di testimone scomodo della vita americana.
Nel 1993 ha vinto il National Book Award per la raccolta di saggi United
States: Essays 1952-1992. Amante dell'Italia, che ha sempre considerato una
seconda patria, ha vissuto tra Los Angeles e Ravello, sulla costiera
amalfitana. Nel 2017, per il ciclo Narratives of Empire, Fazi Editore ha
pubblicato L'età dell'oro.