Nato e cresciuto in una
fattoria del Brasile lontano dalla civiltà e senza televisione, Salgado nutre
un profondo rispetto e amore per la natura ed è particolarmente sensibile al
modo in cui gli esseri umani vengono condizionati dalle loro (spesso
devastanti) condizioni socio-economiche. Tra le numerosissime opere che Salgado
ha realizzato nel corso della sua prestigiosa carriera, spiccano tre grandi
progetti di lungo periodo: Workers (1993), che documenta le vite invisibili dei
braccianti di tutto il mondo, Migrations (2000), un tributo alle migrazioni di
massa causate dalla carestia, dai disastri naturali, dal degrado ambientale e
dalla pressione demografica, e questa nuova opera, Genesis, il risultato di una
spedizione durata otto anni alla scoperta di montagne, deserti, oceani, animali
e popolazioni che, si sono finora sottratti al contatto con la cosiddetta
società civile - una terra e una vita incontaminate.
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venerdì 12 maggio 2017
giovedì 11 maggio 2017
Prendiluna di Stefano Benni (Feltrinelli)
Una notte in una casa
nel bosco, un gatto fantasma affida a Prendiluna, una vecchia maestra in
pensione, una Missione da cui dipendono le sorti dell'umanità. Dieci Mici
devono essere consegnati a dieci Giusti. È vero o è una allucinazione? Da
questo momento non saprete mai dove vi trovate, se in un mondo onirico farsesco
e imprevedibile, in un incubo Matrioska o un Trisogno profetico, se state
vivendo nel delirio di un pazzo o nella crudele realtà dei nostri tempi.
Incontrerete personaggi magici, comici, crudeli. Dolcino l'eretico e Michele
l'arcangelo, forse creature celesti, forse soltanto due matti scappati da una
clinica, che vogliono punire Dio per il dolore che dà al mondo. Un enigmatico
killer-diavolo, misteriosamente legato a Michele. Il dio Chiomadoro e la setta
degli Annibaliani, con i loro orribili segreti e il loro disegno di potere. E
altri vecchi allievi di Prendiluna, Enrico il bello, Clotilde la regina del sex
shop, Fiordaliso la geniale matematica. E il dolce fantasma di Margherita,
amore di Dolcino, uccisa dalla setta di Chiomadoro. E conosceremo Aiace
l'odiatore cibernetico e lo scienziato Cervo Lucano che insegna agli insetti
come ereditare la terra. Viaggeremo attraverso il triste rettilario del mondo
televisivo, e la gioia dei bambini che sanno giocare al Pallone Invisibile,
periferie desolate e tunnel dove si nascondono i dannati della città.
Conosceremo Sylvia la gatta poetessa, Jorge il gatto telepatico, Prufrock dalle
nove vite, Hamlet il pianista stregone, il commissario Garbuglio che vorrebbe
diventare un divo dello schermo e lo psichiatra depresso Felison. Incontreremo
l'ultracentenaria suor Scolastica, strega malvagia e insonne in preda ai
rimorsi, i Bambini Assassini e i marines seminaristi. Fino all'università
Maxonia, dove il sogno diventerà una tragica mortale battaglia e ognuno
incontrerà il suo destino, Prendiluna saprà se la Missione è riuscita,
l'arcangelo Michele combatterà il suo misterioso fratello-nemico e Dolcino
sfiderà Dio nella sua alta torre, per portargli la rabbia degli uomini. E ci
sveglieremo alla fine sulla luna, o in riva al mare, o nella dilaniata realtà
del nostro presente.
Storia di una mezzosangue di Nicole Cascione (Les Flaneurs edizioni)
Come è possibile
considerarsi una straniera dopo essere cresciuta come cittadina dell’universo
della letteratura? Amira si è sentita un ragazzino che giocava sulla via Pál e
una delle piccole donne dell’America di metà Ottocento: per lei confini e
nazionalità sono solo etichette. Eppure, da egiziana che si trasferisce a Bari
per ritrovare la storia di suo padre, si scontra con l’intolleranza e la
discriminazione. Amira è un ingegnere e aspira alla serenità, alla condivisione
della vita con un ragazzo che abbia la forza di superare la disapprovazione
altrui, che non si vergogni del suo velo e delle sue preghiere quotidiane, che
comprenda il significato del ramadan. Non tutti, però, scoprirà Amira durante
il suo soggiorno a Bari, sanno accettare la diversità e abbracciarla come
portatrice di ricchezza. Le dediche di suo padre sui libri che le ha lasciato
saranno una guida per affrontare le insidie della vita, degli insegnamenti
veicolati attraverso i classici della letteratura che la aiuteranno a trovare
la propria strada e la propria identità, al di là di ogni confine.
mercoledì 10 maggio 2017
L'ULTIMA OCCASIONE di Michele Navarra - Dal 10 maggio in libreria per Novecento editore
L’avvocato Alessandro
Gordiani decide di lasciare Roma, il suo lavoro, la sua fidanzata, il suo
studio avviato con sacrifici, incluso “un mutuo a tassi da strozzino con
cavilli e codicilli degni di un giurista medievale”, perché non si riconosce
più nel mondo giudiziario che lo circonda. Si trasferisce quindi in un piccolo
paesino della Sardegna, dove la vita è apparentemente più semplice, più adatta
al suo carattere. Ma all’improvviso il dramma: un ragazzo muore durante una
festa e Alessandro, quasi senza rendersene conto, dovrà tornare a Roma e
indossare di nuovo la toga per assumere la difesa dell’imputato in un processo difficile,
dove tutto sembra confermare la colpevolezza del suo cliente.
Gordiani dovrà quindi
fare i conti con se stesso, con la paura di non farcela e di non aver fatto
abbastanza per quella toga che onora e rispetta e non toglie mai davvero.
Perché fuggire e nascondersi non serve a molto e l’avvocato Gordiani ha forse
l’ultima occasione per misurare le proprie scelte. In una Roma struggente, sul
lungo Tevere dove per godersi lo spettacolo è necessario portarsi a pelo
d’acqua, prende corpo una storia di ragazzi alla deriva, di rapporti strappati,
di errori e sentenze; una storia in cui le vicende giudiziarie si legano a filo
doppio ai sentimenti più intimi degli imperfetti protagonisti.
L’ultima occasione è la
prima avventura dell’avvocato Gordiani, protagonista di tutti i romanzi di
Navarra, un personaggio che resta nella memoria, umanissimo e profondo, con il
taglio militare dei capelli, l’insonnia, i sogni tormentati tra Bruno Vespa e
Monica Bellucci, innamorato degli scorci sconosciuti della Capitale, bella,
caotica e convulsa da riscoprire la domenica mattina e al tramonto.
Michele Navarra è nato
nel 1968 a Roma, dove vive e da più di vent’anni esercita la professione di
avvocato penalista. Nel 2010 ha pubblicato Per non aver commesso il fatto
(Giuffrè), vincitore dei premi “Legal Drama Society” e “Albingaunum”, seguito
da Una questione di principio (Giuffrè, 2013), vincitore del premio “Città di
Trieste – Festival del Cinema, Teatro e Letteratura”. Con Novecento Editore ha
già pubblicato nel 2015 Solo la verità. Con il romanzo inedito A Dio piacendo
ha vinto l’edizione 2017 del Premio Argentario.
I ribelli degli stadi. Una storia del movimento ultras italiano di Pieluigi Spagnolo con la prefazione Enrico Brizzi dal 1 giugno 2017 in libreria per Odoya
Pierluigi Spagnolo
descrive quarant’anni di tifo estremo in Italia, arrivando a tracciare un
ritratto a tinte fosche della situazione odierna degli stadi. Il racconto si
sviluppa a partire dalla nascita dei primi gruppi ultras che si ispiravano alla
tifoseria inglese, nei primi anni Settanta, per proseguire col conclamarsi del
fenomeno (e la canonizzazione di alcuni “rituali” e modalità) negli anni
Ottanta; il movimento troverà il proprio
apice negli anni adiacenti a Italia Novanta
per poi scemare a causa di criminalizzazione del tifo estremo dal vivo a
favore di un tifo più redditizio: è l’avvento del cosiddetto calcio moderno. La
cronistoria dettagliata dei fatti di sangue e le relative reazioni delle
istituzioni (incremento del controllo e della repressione, anche tramite leggi
ad hoc) è solo una parte del quadro, ammonisce l’autore: il popolo degli ultras
in Italia è sempre stato trasversale ad ogni categoria sociale e i violenti
sono solo una parte dei tifosi, anche in curva. Per questa lucida ed attuale
analisi, Spagnolo si giova (e cita) i gradi nomi della letteratura di
riferimento come Desmond Morris, Valerio Marchi e Roberto Stracca (ai quali è
dedicato il volumetto). Nei primi anni Settanta nascono i Boys della Roma, uno
dei gruppi più longevi, nati lo stesso anno degli Ultrà del Napoli (1972), nel
1973 è il momento della Fiorentina e poi “a caduta” nel 1974 gli Ultras del
Bologna e dello Spezia, poi nel 1975 i Panthers della Juventus, nel 1976 le
Brigate Neroazzurre dell’Atalanta, i primi Ultras del Bari e i Rangers del
Pescara etc etc. Gli anni Ottanta, oltra alla nascita di altre tifoserie come i
Mods, del Bologna nel 1982, vedono svilupparsi le coreografie spettacolari. La
curva proprio in quegli anni è battezzata come “casa” dagli ultras. Il primo gigantesco bandierone “copricurva” è
del 1981-1982 (Sampdoria) e le fantasie
cromatiche dei primi gruppi, della Juve e della Reggina, del Torino come del
Pescara, si scatenano anche utilizzando migliaia di piatti di plastica con i
colori delle squadre che, come altre coreografie “creano un effetto da
applauso”. Spagnolo si dilunga nella descrizione dell'aspetto performativo.
Inno per inno, slogan dopo slogan: la “liturgia” del tifo estremo. Ben presto, però, le coltellate
e i roghi dei vagoni si prendono tutta l’attenzione mediatica. Il caso Luigi
Spagnolo (1995) in cui il genoano morì sotto il fendente di un giovane milanista,
segnò un vero e proprio punto di svolta, all’interno delle curve stesse. Il
“movimento”, che comunica spesso per slogan coniò “Basta Lame, Basta infami”
per fare pulizia dai professionisti della violenza. Gli anni Novanta segnarono
anche il momento in cui i club videro l’affare non più nel tifo allo stadio, ma
in quello alla televisione: la pay TV dà la stura a quello che poi diverrà il
“calcio moderno” che da un lato lucra sul tifo (per esempio con il cosiddetto
spezzatino) e dall’altro allontana le tifoserie dallo stadio con un processo
che dai DASPO arrivano fino alla “tessera del tifoso”…
Gli ultimi anni hanno
visto la morte del poliziotto Raciti e quella assurda di Gabriele Sandri. Ma
anche il famosissimo Derby del Bambino morto, in cui i capi ultras romanisti
fermarono la partita conferendo con il capitano Totti in base a voci infondate
fino all'attualissimo, raccapricciante “suicidio” di un tifoso juventino che
sarebbe stato la chiave per capire i rapporti tra il potentissimo club torinese
e la ‘ndrangheta… Spagnolo ci lascia però con un barlume di speranza, parlando
di alcuni gruppi nati dal basso come l’Atletico San Lorenzo a Roma, l’Ideale a
Bari, del Quartograd a Napoli, del Brutium a Cosenza, e del Centro Storico
Lebowski a Firenze. Questi gruppi potrebbero essere la chiave per un lento
ritorno a un tifo più genuino, che, dopo il deserto che allarmismo e grossi
club hanno creato in questi anni, potrebbe far tornare gli stadi un posto dove
socializzare e cantare slogan per la propria squadra.
Pierluigi Spagnolo è
nato a Bari nel 1977. Giornalista professionista, dal 2012 vive a Milano ed è
un redattore della Gazzetta dello Sport, dopo aver lavorato al Corriere della
Sera, a City e al Corriere del Mezzogiorno. Ha frequentato le curve degli stadi
di calcio per oltre vent’anni. Ha scritto il romanzo noir L’estate più piovosa
di Milano (Meridiano Zero, Bologna 2015) e il saggio Nel nome di Bobby Sands
(L’Arco e la Corte, Bari 2016).
martedì 9 maggio 2017
L' arrivo di saturno di Loredana Lipperini (Bompiani)
Graziella De Palo era una
giovane giornalista innamorata della giustizia quando il 2 settembre 1980
scomparve a Beirut col collega più anziano Italo Toni. Dovevano visitare dei
campi profughi al confine con la Palestina, ma seguivano in realtà una pista
sul traffico d'armi intrecciata con le vicende del terrorismo, delle stragi e
con parecchi misteri della politica italiana e internazionale dell'epoca. Di
loro non si è saputo più nulla. Han van Meegeren era un pittore olandese di
scarsa fortuna, almeno finché non scoprì di essere un abilissimo falsario.
Vendette alcuni suoi falsi Vermeer ai nazisti e per questo fu arrestato come
collaborazionista. Al processo, in Olanda nel 1947, dimostrò la sua abilità
dipingendo in diretta un nuovo Vermeer e fu scagionato. Due romanzi in uno, due
filoni narrativi alternati - uno mescola il giornalismo d'inchiesta alla
memoria di un'amicizia, l'altro elabora una storia di arte, miti e maledizioni.
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