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mercoledì 4 gennaio 2017
martedì 3 gennaio 2017
La donna che scriveva racconti di Lucia Berlin. Curatore: S. Emerson. Traduttore: F. Aceto (Bollati Boringhieri)
Una donna molto bella
che ha avuto una vita difficile e la racconta in tanti piccoli quadri:
protagonista la narratrice onnisciente o vari personaggi secondari,
diversissimi tra loro: un vecchio indiano americano incontrato in una
lavanderia; una ragazza giovanissima che scappa da una clinica messicana di
aborti per ricche americane; la suora di una scuola cattolica; un’insegnante
gay. Ma soprattutto, una domestica che ritrae, lapidaria ma benevola, le
«signore» (e anche qualche «signore») per cui lavora: una storia
indimenticabile, che dà il titolo all’edizione americana del libro, «Manuale
per donne delle pulizie». «Indimenticabile» è l’aggettivo che definisce il
valore di una storia breve. Tutti ricordano la signora con il cagnolino di
Cechov, o la famiglia Glass di Salinger, o l’anziana donna malata di Alzheimer
che si innamora di un compagno di sventura, di Alice Munro. Più difficile è
ricordare uno qualunque dei protagonisti dei racconti di Raymond Carver, tutti
molto simili: uomini che traslocano continuamente per sopravvivere a una crisi
economica non solo individuale. O quelli di Charles Bukowski, l’eterno
disadattato che ama l’alcol e le donne. Non che sia possibile ricordare tutti i
personaggi di Berlin, diversissimi, variegati per sesso, razza, colore e censo,
ma di certo il tratto pittorico dell’autrice contribuisce a fissarli nella
mente; complice una scrittura ingannevolmente semplice, chiara, essenziale,
imprevedibile come la musica jazz ma altrettanto ipnotica. Una vita più che
difficile, quella di Lucia Berlin, tormentata dalla scoliosi e dalle sue
conseguenze, da un primo matrimonio sfortunato, dalla povertà, e dai lavori
tipici degli americani senza radici: ma le esperienze di centralinista,
domestica, insegnante precaria o infermiera, e di madre single, forniscono
all’autrice un materiale prezioso e vastissimo, che usa per raccontare se
stessa con eccentrico, personalissimo talento.
Carrie Fisher, in un toccante memoriale Mark Hamill ricorda l'amica - BadTaste.it
Carrie Fisher, in un toccante memoriale Mark Hamill ricorda l'amica - BadTaste.it: Mark Hamill ricorda con un commovente memoriale sull'Hollywood Reporter l'amica Carrie Fisher
lunedì 2 gennaio 2017
Io prima di te di Jojo Moyes. Traduttore: M. C. Dallavalle (Mondadori)
A ventisei anni, Louisa
Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata
dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza
troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è
mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere
davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette
anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la
prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque
anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli
ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa
esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che
Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé
un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due
sa che sta per cambiare l'altro per sempre. "Io prima di te" è la
storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un
mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha
conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha
visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone
profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se
stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco.
venerdì 30 dicembre 2016
L' arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita di Alessandro D'Avenia (Mondadori)
In un dialogo intimo e
travolgente con il nostro più grande poeta moderno, Alessandro D'Avenia porta a
magnifico compimento l'esperienza di professore, la passione di lettore e la
sensibilità di scrittore per accompagnarci in un viaggio esistenziale sorprendente.
"Esiste un metodo
per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno
per giorno in modo da farne addirittura un'arte della gioia quotidiana?"
Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte.
Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci
accade, grazie a qualcuno. In queste pagine Alessandro D'Avenia racconta il suo
metodo per la felicità e l'incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con
Giacomo Leopardi. Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e
sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di
restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla,
nonostante l'indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua
vita e nei suoi versi, D'Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed
energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali
interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte
d'Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere.
Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore
errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l'Islandese... Domande che non
hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono
orientare la nostra esistenza.
giovedì 29 dicembre 2016
La guerra dei mondi. Ediz. a colori di Herbert George Wells. Illustratore: A. Corrêa (Castelvecchi)
Questa edizione della
"Guerra dei mondi" appare per la prima volta in Italia con le
illustrazioni di Alvim Correa (1876-1910), il disegnatore brasiliano che
impresse nell'immaginario collettivo l'archetipo visivo degli extraterresti, decretando
un canone che sarebbe stato variamente reinterpretato nella letteratura
fantascientifica del Ventesimo secolo. Salve queste e poche altre tavole, gran
parte delle sue opere andò perduta nell'Oceano Atlantico durante il viaggio che
doveva riportarle in Brasile su una nave civile, affondata da uno dei
bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Commentando il clamoroso successo
internazionale della "Guerra dei mondi", H.G. Wells affermò: «Ha
fatto più Alvim Correa col suo pennello che io con la mia penna». Le
illustrazioni qui riprodotte restituiscono - nell'unica edizione mondiale dopo
quella brasiliana del 1971 - le tavole e i disegni della prima pubblicazione
belga del 1906, immagini dalla straordinaria forza espressiva e d'inestimabile
valore nella storia delle arti grafiche, che testimoniano oggi il lascito di un
genio dimenticato.
mercoledì 28 dicembre 2016
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