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lunedì 22 settembre 2014
domenica 21 settembre 2014
sabato 20 settembre 2014
venerdì 19 settembre 2014
giovedì 18 settembre 2014
Il paese del sole, di Angelo Mastrandrea (Ediesse). Intervento di Nunzio Festa
Angelo
Mastrandrea, a Roma e in Campania e sotto la cintola di quest'iniziazione di
Sud, s'è mosso, grazie al giornalismo della realtà già professionalmente
vissuto specie per “il manifesto” come per “L'Espresso” e non solo. Per fare
una raccolta di reportage narrativi messi sotto il titolo, anche se a nostro
avviso l'ex Belpaese più, forse, non lo meriterebbe, de “Il Paese del sole”;
fra le maglie, quindi, fatta Roma e il basso Lazio degli sfruttati indiani, la
Napoli delle periferie che sappiamo ecc., d'Abruzzo – Basilicata – Lazio –
Sicilia. Il metro usato è quello richiama stilemi noti, nel campo delle stesso
genere di libri. Con, e non potevan certo mancare, omaggi a personaggi
sicuramente noti: da don Peppe Diana a Miriam Makeba. E nelle terre abruzzesi
ci si ricordi, come cronaca conferma occasionalmente, che i problemi derivanti
dal terremoto che sappiamo sono ancora (praticamente) quasi tutti irrisolti.
Mentre la Lucania dei boschi bruciati ovvero la Basilicata che si spopola e
consuma alcol è presa innanzitutto dallo scatto, per la verità già usato, della
stazione in isolamento di Sicignano. Dove la tratta Sicignano-Lagonegro apre
alla terra delle marginalità. Pur se in qualche margine, vedi Aliano, si son
inventati i “parlamenti” per portare almeno un po' d'attenzione culturale e un
turismo d'almeno qualche giorno in lande sconfortate dal lamento silenzioso
d'anziani che poco parlano e tanto sicuramente avrebbero da dire. Mentre i
basilichi d'oggi devono far i conti con le possibilità continue e in perpetuo
gioco d'alzata di tiro dell'aumento delle trivellazioni, delle estrazioni di
petrolio e anche gas. Perché i lucani succubi delle multinazionali, tipo quando
erano vittime dell'Eni soltanto, lo sono. Ma sicuramente pur lo saranno. Pur se
ogni volta generali vari fan finta di star col popolo. Senza dire che nella
maggior parte dei paesi contornati da frane e smottamenti le comunità alla fine
non esistono. Rare eccezioni a parte. Guarda Matera, e poi muori. Gli
argomenti, le storie e i volti insomma, raccontati e poi narrati senza
soluzione di continuità dall'autore Mastrandrea, giornalista e scrittore che
potrebbe superare perfino un po' di luoghi comuni, diventano sempre più
interessanti – con il passare delle pagine. Gli esempi sarebbero tanti. Citate
le migliaia di proletari indiani arrivati a posta per esser sfruttati nei campi
e negli allevamenti di bufale d'una ben precisa porzione laziale infettata da
sfruttatotri moderni di stampo antico, si deve sicuramente legger con
attenzione la vicenda presa da tradizione e leggenda dei “femminielli” di
Montevergine. Perchè noi purtroppo la disconoscevamo. Contro ogni forma di
razzismo e discriminazione, si può ben sottolineare, ogni anno nel giorno della
Candelora presso il santuario di Mamma Schiavona a Montevergine appunto,
ascendono, per salutare la madonna nera del luogo, migliaia d'omosessuali
campani. Ché nel 1256 la Maria di Campania “fu in grado di rischiarare il cielo
e sciogliere le lastre di ghiaccio che tenevano una coppia di omosessuali
scacciati dalla città di Avellino, salvando loro la vita”. Questa, decisamente,
è una delle belle consuetudini. Di quelle che rimandano poco poco, ancora al
'Paese del sole'. Ma in tutto il volume, Mastrandrea ha dovuto ricordare
fallimenti e rapine industriali che sono costati e costano cari agli operai. La
classe operaia superstite, infatti, in tanti pezzi del Mezzogiorno è in lotta o
in stato d'abbandono e disperazione. Durante e dopo battaglie, sconfitte
sonore. Che danno, quando va bene, le briciole denominate: cassa integrazione.
Il Meridione è spesso così. Non tanto differentemente, sempre di più, da molti
altri luoghi diversi in caratteri di geografia epperò allo stesso modo in
crisi. Quando la nuova grande depressione impazza. Distruggendo certezze
sicurezze e sogni. Angelo Mastrandrea, facendo ricordo all'ottimismo della
volontà, s'augura comunque che i parlamentini alianesi, sindaci alla Accorinti,
la “Riciclandia” e il Mammuth di Scampia come l'esempio realizzato della
Mancoop a Castelfiore/Santi Cosma e Damiano, ogni esperienza a proprio modo,
possano contrastare l'ondata devastatrice.
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