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sabato 22 giugno 2013
venerdì 21 giugno 2013
giovedì 20 giugno 2013
mercoledì 19 giugno 2013
Massimo Donno apre con alcuni brani del suo nuovo lavoro Amore e Marchette (Ululati, Lupo editore) il concerto di Nada a Lecce
La festa europea della musica a
Lecce fa sentire la sua voce con Nada e Fausto Mesolella che, nell’ambito del
Soundmakers Festival, presentano il progetto “Musica leggera da camera”, con
l’accompagnamento dei video-artisti salentini Chiara Idrusa Scrimieri ed Hermes
Mangialardo. Nel Teatro Romano di Lecce il live è tradotto in tempo reale in
Lis e porta in scaletta brani intramontabili della cantante, già insieme a
Mesolella, chitarrista degli Avion Travel, ai tempi del celebre Nada Trio.
Dunque venerdì 21 giugno (ore 21.00 – ingresso 10 euro + dp), al Teatro Romano,
in concomitanza con la Festa Europea della Musica, Nada e Fausto Mesolella
presenteranno il progetto “Musica Leggera da Camera” in prima nazionale con
l’accompagnamento dei video artist Chiara Idrusa Scrimieri e Hermes
Mangialardo. Ci saranno brani indimenticati come “Ma che freddo fa”, “Come
faceva freddo” (di Piero Ciampi), grandi successi come “Il cuore è uno
zingaro”, “Amore disperato”, “Ti stringerò” e i classici della tradizione
popolare come “Maremma” fino ad arrivare alle canzoni più recenti (“Guardami
negli occhi”, “Luna in Piena”) in cui oltre ad essere interprete Nada è anche
autrice dei brani. Ad aprire il concerto
la giovane cantautrice pugliese Elena da Ora e il cantautore Massimo Donno, che
proporrà per la prima volta i brani del disco d’esordio uscito in questi
giorni per “Ululati”, la sezione
musicale di Lupo editore, accompagnato sul palco anche Morris Pellizzari
(chitarre), Francesco Pellizzari (batteria e percussioni) e Stefania Fracasso
(contrabbasso).
“Massimo Donno è un gatto che
salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più
nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando
meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e
neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà. Il disco in ogni traccia
è una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo.
Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli. Semantica
del testo e sintassi musicale si armonizzano perfettamente nel suo creato di
opposizioni binarie. Dalle quali scaturisce una bellisima opera, un'opera
aperta. Un'opera che perdere è come fare peccato.” (Oliviero Malaspina)
Già disponibile su iTunes
MASSIMO DONNO … DI VITA, DI PALCO E DI NOTE - Inizia lo studio della chitarra a tredici
anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal Blues, Funky, Rock, ma nel
corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al genere cantautoriale italiano e
non. Grazie ai cantautori si fa grande la passione per i suoni acustici, sia
del jazz che della musica etnica. Questa passione è ulteriormente accresciuta
dalla terra in cui Massimo nasce. La prossimità di quella fascia di Sud, alle
tante sfumature ed anime della musica mediterranea, rende ovvia la prossimità
dei musicisti alla musica tipica di queste zone e alle varie contaminazioni che
questa negli anni ha subito. Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca
Barrotta e ad altri amici – musicisti, da vita al suo primo progetto di folk
d’autore: Allegra brigata Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni
tradizionali del sud Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del
klezmer, uniti ai testi di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia
spesso, da Milano a Teramo, da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona,
Bologna, fino alla semifinale del “premio de Andrè”, a Messina, grazie a due
brani scritti e musicati da Massimo. In questi live spesso la band ha avuto il
piacere di ospitare musicisti di tutto rispetto nell’ambito della musica
popolare, da Guido Sodo a Maurizio Deho. Con Allegra Brigata Bodhran realizza
tre lavori: “Memorie” (2001), “In cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006).
Diversi brani di Massimo inoltre faranno parte negli anni di varie compilation
di musica etnica e word music: ad esempio un brano composto a quattro mani con
Gianluca Milanese (flauto traverso) confluisce nel 2005 nella compilation
“Musichetnia 2”,
prodotto dalla RedLand di Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività
didattica di Massimo: si trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con
chitarristi del calibro di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla,
Nannini,ecc.), Guido Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica
popolare del sud Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con
cui approfondisce lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il
jazz, la musica zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura
creativa con lo scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura
espressiva/dizione con Paolo Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno
2010/2011. Si laurea in Sociologia nel 2008, presso l’ Alma Mater Studiorum –
Università degli studi di Bologna. Parallelamente Massimo sviluppa un’altra
sensibilità, parallela a quella delle piazze e dei centri in cui si esibisce, e
cioè la passione per gli ambienti intimi e raccolti in cui incontrare il
pubblico da vicino: scrive per teatro diversi copioni, facendoli interagire con
musiche inedite e composizioni cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc.
Negli anni che vanno dal 2005 ad oggi, realizza diversi spettacoli: “Ti saluto
dai paesi di domani …” sulla vita di
Fabrizio de Andrè; “A ruota libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti
diversi, per natura e per cultura; “Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali
di lavoro e immigrazione di tutta Italia; “Incanti di Tango” orientato alla
reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz; “One hand Jack”,
tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione;
“Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni
cantate e strumentali inedite. Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e
arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di
Bologna, una trilogia di spettacoli: “… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato
all’album “La Buona Novella”; “Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non
al denaro, non all’amore, né al cielo”; “L’uomo che imparò a volare”, ispirato
a “Storia di un impiegato”. Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di
progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più
grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli,
Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce
teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo
su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …”
di Alberto Minafra). Nel 2007
ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony
Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel
mondo. Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di
uno spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è
anche l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro
avvenuto nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa
amicizia e collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli
di Massimo e viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco
Mussida (Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live
conosce il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un
concerto troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione
porta Massimo ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e
teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011
collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la
Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di
osservazione astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo
– Armonie tra mito e scienza. Porta attualmente in giro diverse performance
live, dalla musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino
alle esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine.
Collabora come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con
il polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi Marras,
con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale al Premio Musicultura 2012 (Ex Premio Città di
Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A giugno,
con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su Ciao
Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012 è
stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e
critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna,
contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di
Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque.
E' stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo
dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da
Mogol. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista in uscita
nella primavera del 2013 per l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene
numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo
(Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato
(Bandadriatica), ecc.
MASSIMO DONNO IN PUNTA DI … PENNA -
Coltiva la primordiale passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009
risulta tra gli autori scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos
di Lecce che entreranno a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine
al tema della resistenza dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di
Massimo è “Sogni al risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di
quotidiana ed individuale resistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo
posto, con il racconto “Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte –
Scrittori per Talitha”, entrando così di diritto nel volume che comprenderà
tutte le composizioni dei finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri
macchiati di rosso”, “Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i
finalisti, guadagnando il titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La
vita in prosa”. A settembre 2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS
di Bari un racconto nella raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni”
edito da Di Marsico.
Info e contatti:
UFFICIO STAMPA OVERECOAGENZIA
martedì 18 giugno 2013
Luciano Violante presenta il suo libro “Politica e Menzogna” (Einaudi) alla Feltrinelli Point di Lecce il 20 giugno 2013
Sarà presentato presso la
Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a giovedì 20 giugno 2013 ore
19,30 il nuovo libro di Luciano Violante dal titolo “Politica e Menzogna” edito
da Einaudi. Interverranno l’On. Biagio Marzo e il Prof. Nicola Grasso.
Esiste un nesso inscindibile tra
verità e democrazia perché la menzogna inganna il cittadino sullo stato delle
cose e quindi gli impedisce di esercitare efficacemente i suoi diritti
politici. La verità sta alla democrazia come la menzogna sta alla sua assenza.
Un Paese pregiudica la propria
rispettabilità non solo quando i politici mentono, ma anche quando i cittadini
tollerano quelle menzogne. Non raramente i cittadini tollerano la menzogna del
politico sperando nella sua tolleranza verso le proprie menzogne: è il caso, ad
esempio, dell'evasione fiscale. La società diventa cosí complice della cattiva
politica. Le rivolte rancorose sono la risposta sbagliata; promuovono un nuovo
inizio solo apparente e aprono un varco attraverso il quale le cattive
abitudini passano, con vesti diverse, da una fase all'altra della storia del
Paese. I cittadini devono sconfiggere la menzogna e i suoi corollari, chiedendo
la verità ai politici, anche e soprattutto ai propri, esigendo che siano
controllati, chiedendo conto delle scelte adottate, togliendo decisamente la
fiducia quando vengono meno agli impegni.
Luciano Violante, professore
ordinario di diritto e procedura penale all'Università di Camerino e a lungo
magistrato e parlamentare del Pci, del Pds e dei Ds, è stato presidente della
Camera dei Deputati dal 1996 al 2001. Per Einaudi ha curato i volumi degli
Annali della Storia d'Italia 12. La criminalità , a cui ha partecipato anche
con il saggio Delinquere, perdonare, punire; 14. Legge Diritto Giustizia, in
cui ha pubblicato il saggio I cittadini, la legge e il giudice; 17. Il
parlamento, per cui ha scritto la premessa Il futuro dei parlamenti. Come
autore, per Einaudi, ha pubblicato Non è la piovra. Dodici tesi sulle mafie, Un
mondo asimmetrico, Magistrati (2009) e Politica e menzogna (2013).
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
Feltrinelli Point Lecce
Tel. 0832 331999
Overeco Academy & Workshop presenta Percorsi espositivi d’arte a confronto il 19 giugno 2013
Attivo a Lecce in via Casetti 2
da diversi anni con ricche attività culturali ed artistiche, Overeco Academy
& Workshop è diretto dall’artista Paola Scialpi per conto dello studio
associato Overeco di Lecce (www.overeco.it).
Mercoledì 19 giungo alle ore
19,00 negli spazi di Overeco Academy ci sarà dunque l’inaugurazione di una
collettiva d’arte degli allievi del corso di pittura avanzato 2012/2013 tenuto
dall’artista Paola Scialpi. Gli elaborati frutto di un intenso percorso di
ricerca sul colore e la forma nella storia dell’Arte, sono di Beatrice Lecci,
Davide Perrone, Angela Totaro Aprile, Valentina Tommasi. Gli elaborati saranno
a disposizione del pubblico mercoledì 19, giovedì 20, venerdì 21 giugno 2013
dalle 18,00 alle 21,00.
Mail – paolascialpi@gmail.com
lunedì 17 giugno 2013
SPECCHI PULITI DI ANNATONIA MINO - POESIA E MEDIAZIONE DELL'ANIMA (KURUMUNY)
In principio è un’emozione. Anche
alla fine è un’emozione. Una trama esistenziale che si elabora e si sviluppa
attraverso un processo di condensazione della parola, ricondotta fino alla sua
essenza di significanza, fin quasi alla soglia dell’indicibilità. Questa poesia
sfida quella soglia con tutto il suo universo interiore, tenta il colpo di
dadi, l’azzardo del dire le cose che si possono soltanto sentire. A volte con
la leggerezza che può avere la metafora; a volte con la concretezza che hanno
l’impressione, la sensazione.
Perché, qui, impressione e
sensazione riescono a trasformarsi in materia lessicale che ha spessore,
stratificazione semantica. Proviene dal profondo della memoria che si stringe
in un verso, molto spesso in una parola sola; eppure quella parola sola riesce
a farsi elemento di congiunzione e di comunione tra il sé e l’altro da sé, tra
un io e un tu, un soggetto che dice e un altro che riflette, rispecchia, il
senso dell’espressione.
Probabilmente è questa la cifra
che connota la poesia di Annatonia Mino: la costante ricerca di una proiezione
del sé nell’altro e dell’altro nel sé. Molto spesso questa ricerca si realizza
attraverso un processo di compenetrazione di sensi e percezioni, attraverso
intuizioni che poi la parola trasforma in intensità di sentimento oppure in
riflessione profonda intorno a verità talvolta inattingibili.
Spesso l’indagine interiore,
l’autoanalisi, conduce verso una contemplazione dei fenomeni della natura: in
questo caso è come se il pensiero si facesse tutt’uno con il visibile, come se
l’apparizione e la figurazione delle forme, i movimenti delle ombre, un poco
placassero l’attesa, come se quella sfida della soglia del dicibile giungesse a
compimento. (Antonio Errico)
Annatonia Mino - Poetessa
emergente, si interessa di giustizia riparativa, mediazione umanistica dei
conflitti in ambito sociale, scolastico, familiare, di scrittura
autobiografica, pittura, teatro e dramma antico. Appassionata di arte e
letteratura greca, percorre le emozioni dell’anima attraverso la mediazione in
poesia, nel cammino di autenticità nelle proprie radici salentine.
La festa della mamma di Roberta Pilar Jarussi
“1 marzo 2001 - Poco prima di
morire, la mia Zia centenaria ammalata di Alzheimer in un improvviso lampo di
lucidità, mi guarda con occhi accesi dalla paura, mi dice E mo', chi ti piglia
a te?! Credo sia morta inquieta, la zia, bella, al pensiero di me 'sola' con
due figli maschi allora oggettivamente piccoli, e belli. Così belli che
attiravano i maschi come le mosche al miele, non ci potevano credere, gli
uomini, che da me, normale, fossero nate due meraviglie. Una volta uno mi disse
persino Se fossi vissuta al tempo di Mussollini, quello ti metteva a fare
figli, che gli miglioravi la razza! Ecco, Zia, bella, avevi ragione tu, anche
se quella volta, che poi sei morta poco dopo, io non ti ho potuto neanche
mandare a fanculo, lo sai, mi avevi fatto proprio arrabbiare e poi mi hai fatto
piangere, e poi decine di volte mi hai fatto ridere con le amiche, messe come
me, che siamo in tante, Zia: E mo', chi ti piglia a te! E volevo
tranquillizzarti, perché sai effettivamente non mi ha preso nessuno, a me. Che
i figli non sono più bambolotti biondi, sono ragazzi, persone. E io, be' io
sono quella che sai, Che tu tieni nu' brutt' carattere! E tenevi ragione, Zia.
E ora che non ci stai più, mi rimbombano le tue sentenze sagge, tante di quelle
volte. Anzi, per un certo periodo di tempo, me le scrivevo tutte le tue frasi,
che magari, pensavo, poi me le dimentico.
Invece no. Non me le dimentico. (…)”
Continua qui
domenica 16 giugno 2013
Uno scherzo di Roberta Pilar Jarussi
“E mi hanno fatto uno scherzo.
Qualcuno s’inventa il social network, fantastica irrinunciabile insostituibile
piattaforma virtuale, a tenere unite Tutte le persone Tutte della Vita Tua,
presente passato e di là da venire, vite intrecciate sovrapposte smagliate
smorzate mangiucchiate deformi finite zerbinate e marcie, andate, morte sepolte
riesumate, insieme, tutti quanti, tutti, vicini vicini, belli e brutti, buoni,
cattivi, sinceri e bastardi, umili e spocchiosi, pappa informe indefinita
insipida inutile senza indentità, stesso spessore colore alone, piattume,
stesso retrogusto sulla lingua, nessuna sfumatura, niente difetti né bellezza,
niente nome e cognome, quel che trovi scritto, unica testimonianza dell'essere,
è luce asciutta, non abbaglia e non da ombra.
Lascia perdere la verità. Lascia
stare le cose come stanno. Dimentica quel che sei, e il sentimento blindalo
altrove. E ci siamo finiti tutti. Sotto falso nome, senza volto o celati da
finte identità. Siamo qui. Li conto su una mano, gli assenti. Il mio scrittore
preferito. La mia amica d’infanzia. Il mio nuovo capo, un paio di fratelli dei
miei…
E mi è piaciuto. All’inizio
dicevo la verità. Il più giovane tra i miei ex mi dice No! Non parlare così! In
principio mettevo certe foto, il mio amico mi prende in disparte, mi fa Ma dai,
toglila quella! E ho postato la mia canzone del cuore, messaggio in codice per
una e una sola persona, lui se ne accorge, e Non sbatterla qua! È roba nostra!
Per non far danni, allora, scrivo solo al ‘chiuso’, quell’altro amico tira il
labro di lato, mi fa Ma non capisci niente!
Mi metto da parte, mi guardo in
giro, spio, sbaglio, apprendo, evito i coetanei, i più giovani mi svelano
trucchi in privato, sperimento, divido invece che moltiplicare emozioni,
sottraggo invece che aggiungere, smusso le intenzioni piuttosto che affilarle,
mi tolgo gli occhiali perché mi torni una visione sfocata, distante e blanda,
escludo il particolare e guardo solo al tutto, elimino l’individuo e penso alla
folla, dimentico i miei gusti precisi e le mie idee, la mia etica, le mie
inclinazioni politiche, sessuali, bestiali, umane, tradisco il mio brutto
carattere e mi faccio garbata, normale, neutra, mezz’e mezzo. Cito nomi grandi
per non citare me stessa. (…)”
Continua qui
sabato 15 giugno 2013
venerdì 14 giugno 2013
giovedì 13 giugno 2013
CON KURUMUNY EDIZIONI “SPECCHI PULITI” E "INCONTRI SULLA MEDIAZIONE UMANISTICA DEI CONFLITTI IN SALENTO"
Gli eventi in programmazione
rispondono tra le finalità generali che l’associazione si propone di
perseguire, alla promozione e diffusione della cultura della pacificazione dei
conflitti nelle relazioni umane come artigiani e costruttori di pace per il
superamento dei conflitti, pur nelle differenze. La location del Parco
dell’armonia (limitrofo al Relais) evoca quanto la denominazione di “Accademia”
vuole richiamare con la metafora di Platone per simboleggiare il luogo, il
tempo e lo spazio per favorire il dialogo ed un confronto dialettico dell’uomo.
Ecco che tra muretti a secco, teatro della mediazione e labirinto si trova
quanto racchiuso ed evidenziato nella denominazione dell’Associazione che nasce
libera da appartenenze ed evoca adesione al solo valore supremo ed assoluto
della libertà come espressione di scelta incondizionata. Gli eventi salentini
si chiudono il lunedi 17 giugno a Diso nella Sala degli affreschi dell’Ex
Convento Francescano e presso la Grotta della Pace a Marittima, prima di
spostarsi in terra siciliana come conclusione di un ideale viaggio nella Magna
Grecia e nei luoghi del dramma antico, che vede lo spirito della mediazione
umanistica dei conflitti della Prof. ssa Jaqueline Morineau trarre fondamento e
nutrimento.
“Specchi Puliti”, poesia e mediazione
dell’anima di Annatonia Mino (Ed. Kurumuny, 2013)
VENERDÌ 14 GIUGNO - ORE 19.30
RELAIS SANTA MARIA DEL MORIGE
VIA DEL MARE KM2 - GALATONE (LE)
Saluti istituzionali: Livio Nisi (Sindaco del Comune di Galatone)
Interventi: Jaqueline Morineau ( Mediatrice Umanistica dei
Conflitti); Eva Crimì (Vicepresidente
Ass. Libera Accademia per la Pace); Annatonia Mino (autrice); Anna Chiriatti
(Edizioni Kurumuny)
“In principio è un’emozione.
Anche alla fine è un’emozione. Una trama esistenziale che si elabora e si
sviluppa attraverso un processo di condensazione della parola, ricondotta fino
alla sua essenza di significanza, fin quasi alla soglia dell’indicibililità.
Questa poesia sfida quella soglia con tutto il suo universo interiore, tenta il
colpo di dadi, l’azzardo del dire le cose che si possono soltanto sentire. A
volte con la leggerezza che può avere la metafora; a volte con la concretezza
che hanno l’impressione, la sensazione. Perché, qui, impressione e sensazione
riescono a trasformarsi in materia lessicale che ha spessore, stratificazione
semantica. Proviene dal profondo della memoria che si stringe in un verso, molto
spesso in una parola sola; eppure quella parola sola riesce a farsi elemento di
congiunzione e di comunione tra il sé e l’altro da sé, tra un io e un tu, un
soggetto che dice e un altro che riflette, rispecchia, il senso
dell’espressione. Probabilmente è questa la cifra che connota la poesia di
Annatonia Mino: la costante ricerca di una proiezione del sé nell’altro e
dell’altro nel sé. Molto spesso questa ricerca si realizza attraverso un
processo di compenetrazione di sensi e percezioni, attraverso intuizioni che
poi la parola trasforma in intensità di sentimento oppure in riflessione
profonda intorno a verità talvolta inattingibili. Spesso l’indagine interiore,
l’autoanalisi, conduce verso una contemplazione dei fenomeni della natura: in
questo caso è come se il pensiero si facesse tutt’uno con il visibile, come se
l’apparizione e la figurazione delle forme, i movimenti delle ombre, un poco
placassero l’attesa, come se quella sfida della soglia del dicibile giungesse a
compimento. (Antonio Errico)
“Specchi puliti, immediato
rimando ai sentiti e moti di autentica emozione, utilizzati nella mediazione
umanistica per il superamento del conflitto, quale strumento facilitatore della
riattivazione del contatto con sé e l’altro da sé (dalla presentazione dell’autrice)
Info
tel 339.4996115.
SABATO 15 E DOMENICA 16 giugno ’13 DALLE 9.00 ALLE 13.30 E DALLE 14.30
ALLE 18.00
RELAIS SANTA MARIA DEL MORIGE VIA DEL MARE KM2 - GALATONE (LE)
STAGE FORMATIVO sulla Mediazione Umanistica per il superamento dei
conflitti di relazione come progetto di società. Opportunità unica di avere direttamente la
conduzione dello stage da parte della stessa ispiratrice della mediazione
umanistica dei conflitti, Prof. ssa Jaqueline Morineau, fondatrice del centro
europero della mediazione umanistica a Binanville (Francia), Docente alla
Facoltà di Sociologia dell’Università Bicocca di Milano. Ha diretto il C.F.M.F.
Centro per la mediazione e la formazione alla mediazione presso il tribunale
penale di Parigi. Lo stage e’ rivolto a chiunque abbia interesse a cogliere uno
spazio di ascolto e di parola per accogliere la separazione, la sofferenza, il
disordine nei momenti di passaggio e cambiamento nel ciclo della vita.
Assenza di giudizio unitamente a
nessuna promessa di soluzione esterna del conflitto, al contempo rispetto e
presa di coscienza del bisogno di riconoscimento del proprio dolore, del grido
di sofferenza, della lotta con sé stessi rappresentano la chiave per aprire
all’opportunità di cambiamento ed a trasformare la distruttività in risorsa per
saper vivere oltre la rottura delle relazioni, la conflittualità conuigale e
familiare, scolastica, lavorativa, del disagio sociale, penale minorile. Il
Parco dell‘Armonia, limitrofo al Relais, sede dello stage, è il luogo di
completamento della mediazione per il perseguimento dell’unione corpo - anima -
spirito.
LUNEDÌ 17 GIUGNO - ORE 18.30
SALA DEGLI AFFRESCHI DELL’EX CONVENTO DEI CAPPUCCINI DISO (LE)
CONFERENZA
Incontro con la Mediazione Umanistica
dei Conflitti
PROGRAMMA:
Saluto del Sindaco
del Comune di Diso Antonella Carrozzo
Intervengono:
Emma Surano Assessore alla Cultura del Comune di Diso
Moderatore: Eva
Crimì (Vice Presidente della Libera Accademia per la Pace - Mediation of
Conflicts, Restorative Justice, Mediatore Familiare, Mediatore Civile
Professionista, Mediatore
Umanistico dei Conflitti.)
Relatore:
Prof. ssa Jacqueline Morineau. Lo
spirito della Mediazione Umanistica dei Conflitti progetto di Società.
(Fondatrice del Centre de Mèdiation et de Formation à la Mèdiation (C.M.F.M. di
Parigi), docente presso la Facoltà di Sociologia dell’Università Bicocca di
Milano. L’evento culturale itinerante prosegue nel suggestivo scenario
naturalistico dell’insenatura Acquaviva.
ORE 20.00 LOCALITÀ ACQUAVIVA MARITTIMA (LE) presso la Grotta “della
Pace”, antico rifugio di pescatori, incuneato tra rocce scoscese e limpide
acque sorgive
- Reading di poesie da Specchi
Puliti (Kurumuny Edizioni)
- Accompagnamento musicale
Non lasciarmi andare di Jessica
Sorensen
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
Info Kurumuny Edizioni
Telefono: 0832801528
Fax: 0832801528
Cellulare: 3299886391
mercoledì 12 giugno 2013
“Che diavolo sei?” di don Gianni Sini e don Marcello Stanzione (Sugarco). Questo mese in libreria
Presentazione di RENZO LAVATORI
«Chi non prega il Signore, prega
il diavolo ». È la citazione sorprendente di Papa Francesco. E ancora: « Quando
non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità
del demonio ». Gli autori, don Gianni Sini, esorcista, e don Marcello
Stanzione, demonologo, intendono correggere la mentalità contemporanea che vede
nel diavolo solo la personificazione del male o la nostra incapacità di fare il
bene. Ci si creda o no, il diavolo esiste. E scegliere di non credere nel
diavolo – affermano gli autori – non ti proteggerà da lui. È interessante,
all’interno del libro, il confronto su questo argomento tra esorcisti italiani
di provata esperienza, l’intervista realizzata dall’esorcista ad uno psicologo
clinico e psicoterapeuta, ma, per i lettori, la parte più coinvolgente è quella
delle testimonianze di diverse persone, alcune già liberate dal maligno, altre
in via di guarigione. Don Gianni e don Marcello si richiamano al Magistero
della Chiesa ribadendo che il Male non è più soltanto una deficienza, ma una
efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Dalle
tentazioni nessuno è escluso. Papa Francesco ci ha dato una iniezione di
speranza e, col suo stile semplice e comunicativo ci ha incorag- giati: « Non
cediamo al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno;
non cediamo allo scoraggiamento».
martedì 11 giugno 2013
lunedì 10 giugno 2013
FUR EWIG 3 di Elio CORIANO (Lupo editore) alla Feltrinelli Point di Lecce
Elio Coriano presenta il suo
nuovo lavoro poetico dal titolo FUR EWIG 3 che sarà presentato l’11 giugno 2013 alle ore 19,30 alla
Feltrinelli Point di Lecce di via Cavallotti 7/a . Interverranno Maurizio
Nocera, Francesco Aprile, Vito Aluisi.
“È stata sufficiente la lettura
di alcuni versi, appena oltre l’incipit di questo poderoso poema – Für Ewig 3 – di Elio Coriano, perché
tutt’intera divenisse coscienza viva la dimensione politico-letteraria di
Antonio Gramsci. Personalmente non pensavo, e di ciò chiedo venia, che nel già
tanto fertile pensiero del poeta di Martignano, ci fosse anche lo spazio per
una visione così ampia e profonda del vissuto di una stagione politica quale fu
quella della triste pagina della storia italiana macchiata dal fascismo. Pagina
che il popolo italiano subì con conseguenze inenarrabili e che il poeta ha
inscritto nella vicenda politica e umana di Antonio Gramsci, incarcerato da
Mussolini affinché non pensasse e non agisse per un bel po’ di tempo.”
(Maurizio Nocera)
Elio CORIANO - Nato a Martignano
(Salento) nel 1955. Poeta ed operatore culturale, insegna italiano e storia
presso l’Istituto Professionale “Egidio Lanoce” di Maglie. Con Conte Editore ha
pubblicato “A tre deserti dall’ombra dell’ultimo sorriso” (Three deserts from
the shadow of the last mechhanical smile – Premio Venezia Poesia 1996), nella
collana Internet Poetry, fondata da Francesco Saverio Dodaro. Con le“Pianure
del silenzio” tradotto in cinque lingue, ha inaugurato sempre per Conte Editore
E 800 – European literature, collana diretta e ideata da Francesco Saverio
Dodaro. Nel 2005 ha
pubblicato per “I Quaderni del Bardo”, “Dolorosa Impotenza” e “Il Mestiere
delle Parole”con dieci disegni di Maurizio Leo e la prefazione di Antonio
Errico. Nel 2006 per Luca Pensa Editore, nella collana Alfaomega, ha pubblicato
“Scitture Randagie”con la prefazione del filosofo cileno Sergio Vuskovic Rojo.
Del 2007 è “H Letture Pubbliche (poesie 1996-2001)” Icaro editore. Nel
2004 fonda assieme a Stella Grande e
Francesco Saverio Dodaro il gruppo di musica popolare Stella Grande e Anime
Bianche di cui è curatore dei testi e direttore artistico. Inoltre, negli
ultimi due anni, ha curato e messo in scena una sua orazione su Gramsci,
chiamata FUR EWIG, accompagnato dal pianista Vito Aluisi.
Ufficio stampa OverecoAgenzia
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