Il dottor Giorgio Severini, di
ritorno da New York, a causa dell'errore della sua segretaria nel calcolare il
fuso orario, è costretto ad aspettare nel freddo aeroporto francese l'arrivo
della mattina successiva, per imbarcarsi per Roma col primo volo disponibile.
Avendo perso il suo amato bagaglio rosso, si ritrova senza identità; e
intraprende un lungo monologo interiore, che lo porta ad analizzare i luoghi e
gli avvenimenti più significativi della sua vita: il presente a Roma, il
ricordo della casa natale, l'adolescenza e l'iperidrosi. E sarà proprio in
questa lunga notte che Giorgio scoprirà che il filo che lega lo smarrimento
d'un oggetto e la perdita di se stessi è sottilissimo. E, una volta spezzato
quel filo, qualcosa cambia. Un viaggio interiore, che condurrà a riflessioni e
a scelte inaspettate.
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venerdì 7 giugno 2013
Basilicata - La Lucania: terra dei boschi bruciata di Nunzio Festa
Una guida critica a luoghi e
persone della Basilicata. Perché nella marginalità le bellezze comunque sono
tantissime. Con cifra da paesologia e in punta di poesia, l'autore mappa la sua
terra d'origine, la Lucania che fu e quella che ancora è oppure potrà essere.
Con un "atto d'amore per la madre originaria", che diventa quindi il
racconto di spazi e tempi geografici simbolici buoni al turismo e alla crescita
possibile delle comunità; senza
dimenticare, dunque, e qui spuntano in maniera emblematica le aggressioni del
fuoco da incendio, quando e quanto invece la natura sia sotto minaccia e,
soprattutto, attacco. Consigli di luoghi, certamente. Ma perfino, ché li
custodisce questa guida eretica e anomala, domande sulle radici e il progresso.
Pagine 104
Prezzo € 9,50
Qui
Il libro che piace a Jovanotti
Il libro che piace a Jovanotti: «Habent sua fata libelli.» È un verso di Terenziano Mauro che ripeteva spesso il mio professore di latino del liceo. Mi è rimasto in mente e mi ha sempre accompagnato nel mio lavoro di editore.
giovedì 6 giugno 2013
Maltempo di Mariolina Venezia (Einaudi). Intervento di Nunzio Festa
Saremo felicissimi, se avremo
azzeccato una cosa: il prefetto 'Vitali' di "Maltempo", ultimo
appassionante romanzo di Mariolina Venezia, porta questo nome in omaggio al
narratore dal nome di battesimo 'Andrea'; perché trovo, e lo sottolineo senza
retorica o falso pudore, che l'ultima opera di Venezia debba molto allo
scrittore di quel ramo del lago di Bellano. Certo, l'ambientazione è ovviamente
diversa. Come differente è l'approccio ai luoghi, perché Mariolina Venezia
sceglie nuovamente di passare attraverso i luoghi della sua Lucania ma
destinando a loro una riflessione su quel che socialmente, oltre che
culturalmente (quindi sociologicamente, usando invece il metro proprio d'Andrea
Vitali) dimostrano d'esser diventati. Per questa ragione la nostra cara pm Imma
Tataranni oltre che impattare col le sue stesse frenesie del cuore deve
aggiornare la lettura del mondo a dimaniche politicheggianti sia quando
coccolate da politici e affaristi, sia nella versione immaginata, sognata,
cercata di ragazze davvero tutte uguali e in corso per arrivare nelle
trasmissioni televisive o, indiferentemente, al caldo approdo delle serate da
bunga bunga. Piove, nonostante la primavera s'affaccia a Matera. E il tempo è
senza dubbio incerto nella vita della giovanissima Miulli: siucida oppure
uccisa? Nella provincia materana la pm deve poi rifare i conti con le
supertizioni che provano a rimettere in pista un malocchio in realtà debellato
dal consumismo fresco d'annata. E Tataranni deve capire un po' meglio come,
quando e quanto gli interessi che regolano l'estrazioni del petrolio della
Basilicata, la rapina di questo bene alle sue comunità, saltano dal cappelliano
ristorante "Il Capretto" alle tavole di festini zeppi di nomenclatura
regionale e nazionale. Forse i fantasmi veri non saranno della fascinosa Craco
- margine sconfitto dall'idraulica e riconsiderato dal turismo in genere -,
però fanno capolino prima nell'ufficio della pm Imma, poi nei suoi sogni e,
ancora, sicuramente in ultimo, nelle strategie inventate al fine di farla davvero
fessa. Epperò Imma Tataranni, grazie a buone dosi d'attenzione, fregare
difficilmente si farà. Un nuovo giallo che, dove non conoscessimo i posti, ce
li farebbe cercare. Un altro romanzo che parla della modernità. Descrivendola.
Perché non è necessario sempre mitizzarla/demonizzarla, la modernità. E
nemmanco è utile inneggiare al modernismo. Ché le donne in nero ci sono ancora,
nella Lucania dei margini e della fotografia da cartolina. Insieme alla
trivelle che possono spostare in avanti e indietro la natura. A loro
piacimento.
mercoledì 5 giugno 2013
Palmiro Durante al Parco della Grottella di Copertino (Lecce) domani 6 giugno 2013
Si
avverte l'inizio dell'estate e la voglia di musica e di stare all'aperto cresce
sempre di più, per questo si è pensato di organizzare un grande evento nel
“Parco della Grottella” di Copertino con la musica originale di Palmiro Durante
e “La Malanotte” (Ululati di Lupo Editore) accompagnato dalla fisarmonica
di Rocco Nigro. Palmiro Durante è un
cantautore particolarissimo di prossima pubblicazione per Ululati, che usa la
lingua salentina con atmosfere che ricordano la migliore tradizione musicale
partenopea, con una strizzatina d’occhio al sound corposo del primissimo
"Pino Daniele". E alla musica il cibo - elemento essenziale di
condivisione e socievolezza - con la
presentazione de l libro “50 Sfumature di fritto” (Lupo Editore).
Giovedì 6 giugno 2013, ore 21.30 - Parco della Grottella -
Copertino (Lecce).
“50
Sfumature di fritto” (Lupo Editore)” - Vi piace la frittura nonostante il
parere negativo del vostro medico? Vi piace la pastella? Vi piace impanare e
“calare” qualunque cosa nell’olio bollente? Siete fan di “P per Purpetta”?
Pensate che per preparare la parmigiana di melanzane servano le dovute
autorizzazioni edilizie? Pensate che la frittura sia sensuale e afrodisiaca?
Avete trovato il libro giusto. Il 15 dicembre esce in tutte le librerie
d’Italia e in edicola con quiSalento,“50 sfumature di fritto. Piccolo manuale
untologico” (Lupo Editore).
Il
libro, nato da un’idea del giornalista Pierpaolo Lala, patron del concorso di
cucina dozzinale “Fornelli Indecisi”, raccoglie cinquanta ricette
(rigorosamente fritte) pensate e scritte da una pattuglia di giornalisti e
docenti universitari, casalinghe e pensionate, professori e professioniste,
nonne e nipoti, mamme e figli. Cinque categorie (antipasti, primi, secondi,
dolci e cibo di strada) per assaporare verdure e pesce, carne e cremose
leccornie. Completano il manuale, un’introduzione di donpasta, i consigli di
frittura di Giuseppe Barretta e il tentativo di Pino De Luca di rispondere
all’eterno dilemma tra vino e birra.
E se
la frittura è un orgasmo (a volte anche multiplo) pericoloso, il libro vuole
concedersi alla passione e all’eccesso con due racconti molto intensi di
Osvaldo Piliego e Manila Benedetto.
Circa 100 pagine per assaporare l’olio e le sue sfumature.
Circa 100 pagine per assaporare l’olio e le sue sfumature.
Fornelli
Indecisi è un concorso di cucina dozzinale, nato dall’esperienza dell’omonimo
gruppo su Facebook. Casalinghe disperate, single buongustai, nonne con la
frittura nel sangue, mamme con la polpetta facile, zii con il vizio della
crostata, nonni avvezzi alla pasta con le cozze, quelli che dicono “non so chi
sia Antonella Clerici”, quelle che pensano che “la Parodi era meglio cotta e
mangiata” sono i concorrenti ideali di questo concorso dedicato a tutti. La
terza edizione, anticipata dalle Primarie del Centrotavola, è attesa per la
primavera 2013.
Pierpaolo
Lala - Socio-lavoratore della Cooperativa Coolclub, prova a fare il giornalista
sin dalla tenera età. Vive prettamente su Facebook e quando ha tempo a San
Cesario di Lecce. Suona la chitarra e compone canzoni brutte. A tempo perso si
occupa di neologismi della politica. Ha ideato Fornelli Indecisi solo per poter
rubare e provare ricette. Considera la carne fritta come un contorno.
INFO
Ingresso libero
per info: 329.4607959
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Stefano Delacroix con il suo Nigredo ( I Libri di Emil) a Culturanze
Culturanze è un circuito di
strutture ricettive che offrono una VERA vacanza culturale. Turista,
viaggiatore, cercatore di cultura sei invitato a condividere un'esperienza
davvero UNICA. In vacanza… la CULTURA è A TU PER TU. Un'idea semplice che vede
Case–vacanza, agriturismi, bed & breakfast aderenti all’iniziativa
protagonisti assoluti che mettono a disposizione di artisti e studiosi alloggi,
camere in cambio di un contributo culturale da offrire ai propri ospiti:
cinema, teatro, musica, scultura, aperitivi filosofici, scienza, storia…
Stefano Delacroix, tarantino di
nascita, salentino d’adozione, presenta a Culturanze la sua ultima fatica
letteraria: Nigredo dal 6 al 9 giungo 2013 alla Tenuta Specolizzi SP Presicce
Lido Marini a Salve (Lecce)
Nigredo - Vincent Fernand
Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato
oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà
tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore
di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e
pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe,
amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello
iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito
che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e
religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la
creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…“
Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da
genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act,
prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti,
Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi
alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del
Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di
racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.
I libri di Emil
Il book trailer di Nigredo
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
Info
martedì 4 giugno 2013
"IL SIGILLO DEL MARCHESE" di Giuseppe Pascali (Lupo Editore) il 5 giugno 2013 a Cavallino (Lecce)
"IL SIGILLO DEL
MARCHESE" di Giuseppe Pascali (Lupo Editore) verrà presentato presso la GALLERIA DEL PALAZZO
DUCALE - CAVALLINO (LE) mercoledì 5 giugno 2012 alle ore 18.30. Ci saranno i saluti del Sindaco avv. Michele
Lombardi, dell'Assessore alla Cultura On. avv. Gaetano Gorgoni. Intervengono:
dott. Raffaele Gorgoni (Giornalista Rai e scrittore); dott. Alessandro La porta
(Direttore Biblioteca Prov.le di Lecce. Modera: dott. Ludovico Malorgio –
Giornalista). Reading di: Carla Guido – Attrice e sono previsti gli interventi
di musica barocca: Le armoniche stravaganze (Anna Aurigi, Stefania Patavia,
Francesco Scarcella, Gianluca Milanese)
"IL SIGILLO DEL
MARCHESE" di Giuseppe Pascali (Lupo Editore)
La morte della ventottenne
Beatrice d’Acquaviva d’Aragona – sposa di Francesco Castromediano e amatissima
marchesa di Caballino – si abbatte sul feudo come una tragedia inaccettabile.
Ma mentre la piccola corte salentina cade nella disperazione, c’è chi di quel
lutto inatteso gioisce; don Pietro Altomonte, arrogante signorotto leccese,
incarica i suoi “bravi” di recuperare i documenti che attestano i diritti dei
Castromediano sui possedimenti caballinesi, per impadronirsene.
Il crudele Ferrando e Lupo, l’uomo
dal fiuto infallibile e dal tormentato passato, corrompono, intimidiscono e
giungono ad uccidere per scoprire il nascondiglio di quelle carte, ma senza
esito, tanto più che il segreto di don Francesco è ben altro... Nell’arco di
ventisei anni, da quei primi eventi fino alla morte di Francesco Castromediano,
tra storia e leggenda il racconto scorre nelle vie del borgo di Caballino e
nelle campagne circostanti, tra le mura del convento voluto dalla marchesa
devota a san Domenico di Guzman e nella coscienza turbata del priore padre
Bonaventura, inquieto depositario di segreti propri e altrui. Nel frattempo
arriva il flagello della peste a ricordare agli uomini la loro fragilità, ma
anche a pareggiare i conti.
E la memoria di un amore
straordinario troverà i suoi testimoni.
Occhi, vedetela per l’ultima
volta,
braccia, datele un ultimo
abbraccio,
e labbra, voi, ingresso del
respiro,
con un bacio candido stringete un
patto
senza tempo con la morte che
tutto porta via.
(William Shakespeare)
Giuseppe Pascali, nato a Lecce
nel 1970, è laureato in Materie Letterarie all’Università degli Studi di Lecce.
Giornalista, scrive per ‘La
Gazzetta del Mezzogiorno’ occupandosi di Cultura e
Spettacoli. È direttore responsabile del quotidiano online ‘Salentoinlinea.it’.
Ha realizzato numerosi servizi su lirica, musica sinfonica e bande musicali del
Mezzogiorno d’Italia. Ha intervistato personaggi dello spettacolo tra cui
Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Al Bano, Monica Guerritore, Margherita
Buy, Sebastiano Somma ed Ennio Fantastichini e scrittori come Roberto Pazzi e
Valerio Massimo Manfredi. Ha seguito seminari di approfondimento giornalistico
con Duilio Giammaria, Antonio Caprarica (Rai 1), Piero Dorfles (Rai 3) e Salvo
Sottile (Canale 5). È addetto stampa del Concorso Internazionale “Tito Schipa”
per giovani cantanti lirici. Ha pubblicato con Capone Editore i saggi La banda
di Lecce. Dal concerto cittadino alla Schipa-D’Ascoli” (2006), Bande di Puglia.
Il teatro sotto le stelle (2008), Gli Spiziotti. Storia della banda
dell’Ospizio Garibaldi di Lecce (2009). Nel 2011 ha pubblicato il
romanzo Il maestro della banda (Edizioni Grifo), ristampato in seconda edizione
nel 2013.
Illustrazione di copertina: Alex
Konahin
Grafica: Paolo Guido
"IL SIGILLO DEL
MARCHESE" di Giuseppe Pascali, Lupo Editore, 2013, 256 pagine, €16
Info:
0832949510
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
lunedì 3 giugno 2013
domenica 2 giugno 2013
sabato 1 giugno 2013
Domani 2 giugno 2013 esce il nuovo lavoro di Massimo Donno intitolato “Amore e Marchette” per l’etichetta Ululati di Lupo editore.
Il 2
giugno 2013 esce il nuovo intrigante lavoro del giovane cantautore italiano
Massimo Donno intitolato “Amore e Marchette” per l’etichetta Ululati di Lupo editore.
Il video “Amore e marchette” girato dal
regista Gianni De Blasi è on-line su Youtube
all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=1CsZ6yCPIe4
“Massimo
Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana
prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista
per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le
parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà.
Il disco in ogni traccia è una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo
un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su
fragili vascelli. Semantica del testo e sintassi musicale si armonizzano
perfettamente nel suo creato di opposizioni binarie. Dalle quali scaturisce una
bellisima opera, un'opera aperta. Un'opera che perdere è come fare peccato.” (Oliviero
Malaspina)
disponibile
su iTunes dal 2 giugno 2013
Info e contatti:
UFFICIO
STAMPA OVERECOAGENZIA
booking@overeco.it
MASSIMO DONNO … DI VITA, DI PALCO E DI NOTE - Inizia lo studio
della chitarra a tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal
Blues, Funky, Rock, ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al
genere cantautoriale italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la
passione per i suoni acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa
passione è ulteriormente accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La
prossimità di quella fascia di Sud, alle tante sfumature ed anime della musica
mediterranea, rende ovvia la prossimità dei musicisti alla musica tipica di
queste zone e alle varie contaminazioni che questa negli anni ha subito.
Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca Barrotta e ad altri amici –
musicisti, da vita al suo primo progetto di folk d’autore: Allegra brigata
Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni tradizionali del sud
Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del klezmer, uniti ai testi
di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia spesso, da Milano a Teramo,
da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona, Bologna, fino alla semifinale del
“premio de Andrè”, a Messina, grazie a due brani scritti e musicati da Massimo.
In questi live spesso la band ha avuto il piacere di ospitare musicisti di
tutto rispetto nell’ambito della musica popolare, da Guido Sodo a Maurizio
Deho. Con Allegra Brigata Bodhran realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In
cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno
parte negli anni di varie compilation di musica etnica e word music: ad esempio
un brano composto a quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso)
confluisce nel 2005 nella compilation “Musichetnia 2”, prodotto dalla RedLand di
Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività didattica di Massimo: si
trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con chitarristi del calibro
di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla, Nannini,ecc.), Guido
Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica popolare del sud
Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con cui approfondisce
lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il jazz, la musica
zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura creativa con lo
scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura espressiva/dizione con Paolo
Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno 2010/2011. Si laurea in Sociologia nel
2008, presso l’ Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna.
Parallelamente Massimo sviluppa un’altra sensibilità, parallela a quella delle
piazze e dei centri in cui si esibisce, e cioè la passione per gli ambienti
intimi e raccolti in cui incontrare il pubblico da vicino: scrive per teatro
diversi copioni, facendoli interagire con musiche inedite e composizioni
cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc. Negli anni che vanno dal 2005
ad oggi, realizza diversi spettacoli: “Ti saluto dai paesi di domani …” sulla vita di Fabrizio de Andrè; “A ruota
libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per
cultura; “Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e
immigrazione di tutta Italia; “Incanti di Tango” orientato alla
reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz; “One hand Jack”,
tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione;
“Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni
cantate e strumentali inedite. Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e
arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di
Bologna, una trilogia di spettacoli: “… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato
all’album “La Buona Novella”; “Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non
al denaro, non all’amore, né al cielo”; “L’uomo che imparò a volare”, ispirato
a “Storia di un impiegato”. Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di
progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più
grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli,
Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce
teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo
su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …”
di Alberto Minafra). Nel 2007
ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony
Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel mondo.
Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di uno
spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è anche
l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto
nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa amicizia e
collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli di Massimo e
viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco Mussida
(Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live conosce
il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un concerto
troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione porta Massimo
ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e
teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011
collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la
Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione
astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra
mito e scienza. Porta attualmente in giro diverse performance live, dalla
musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino alle
esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine. Collabora
come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il
polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi
Marras, con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale
al Premio Musicultura 2012 (Ex Premio
Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A
giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su
Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012
è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e
critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna,
contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di
Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque.
E' stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo
dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da
Mogol. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista in uscita
nella primavera del 2013 per l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene
numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo
(Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato
(Bandadriatica), ecc.
MASSIMO DONNO IN PUNTA DI … PENNA - Coltiva la
primordiale passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori
scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno
a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza
dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al
risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale
resistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto
“Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”,
entrando così di diritto nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei
finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”,
“Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il
titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre
2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella
raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni” edito da Di Marsico.
Info e contatti:
UFFICIO
STAMPA OVERECOAGENZIA
www.overeco.it
booking@overeco.it
venerdì 31 maggio 2013
"BEDDHRU LECCE STYLE" video ufficiale. feat. Paolo Perrone-Chevanton-par...
Cortometraggio scritto e diretto da Giampaolo Morelli Catalano per Fularino Production (Party Rock Salento), produttore Alessio Silvello, aiuto regia Stefano Pepe (ExpressionMovie), dirett. fotografia Giuseppe Moretti, montaggio The Studio Wave, collaborazione testi: Alessio Silvello, Giovanni De Stefano, con la partecipazione straordinaria di Paolo Perrone, Ernesto Javier Chevanton.
Ringraziamenti speciali: Quarta Caffè Spa, Amministrazione comunale di Lecce, Cin Cin Bar Lecce.
e Con: Francesca Colombo, Lucia Lorè, Natale Stefani, Sara Morello, Francesco Arditi di Castelvetere, Ciccio Bleizone e i "Salento Dragons", Frank Fava, Pasquale Zonno Cacudi Show, Serena D'amato, Eros Rollo ed Helios Team, Alby Hysa, Alessio Ogan Ascanio, Marco Perrucci, Francesco Garganese, Paolone e i suoi ragazzi, Sette di Sette bar Lecce, SalentoWebTv staff, Officine Cantelmo Staff, Rudy Spagnolo, Giulia Paladini, Serenella Martina, Antonella Rago, Francesca Rucco, Stefania Pulli, Giuseppe Conoci, Isabella Romano, Luigi Crilli Lezzi, Rebecca Carluccio, Antonella Cobuzzi, Eleonora Leone, Elena Cutrona, Francesca De Giorgi, Maria Francesca Colella, Giulia Inguscio, Massimo Puglielli, Federica Fontana, Marta Fontana, Lucia De Santis, Stefano Scrimieri.
Lesionati del Party rock Salento: RobyMic, Gabrielone, GabryGagu, Serena di Maggio, Andreina De Luca, Marcella Pantaleo, Roberto tutt'apposto, Lucia Calogiuri.
Operatore camera episodio Roma: Maxim Derevianko
Assistente alla regia: Matteo Ingrosso, Fonico Presa diretta: Maurizio Ferretti, Segretaria di Produzione: Genny Caricato, fotografi: Maia Angela Tondo, Michele Battista
https://www.facebook.com/pages/Party-... PAGINA UFFICIALE PARTY ROCK SALENTO
https://www.youtube.com/user/derevian... CANALE YOUTUBE DEL BRAVISSIMO REGISTA MAXIM DEREVIANKO, VISITATELO SEGUITELO SU FACE E LARGO AI GIOVANI...SEMPRE:)))
www.partyrocksalento.com
La canzone "BEDDHRU LECCE STYLE" (Morelli Catalano/Silvello/De Stefano)
è cantata da Giampaolo Morelli Catalano
il brano "Gangnam Style" e la versione instrumental sono proprietà di YG Entertainment
Immagina la gioia di Vittoria Coppola (Lupo editore) vince il Premio nazionale Il Tombolo di Cantù edizione 2013
Sabato
8 Giugno 2013, alle ore 18.30, presso la prestigiosa sede della Cassa Rurale ed
Artigiana di Cantù, nella Sala Zampese, “Immagina la gioia”, il romanzo di
Vittoria Coppola edito da Lupo Editore, verrà premiato come primo classificato
del Premio Letterario “Il Tombolo”, riservato alle opere edite di scrittrici.
Il
Premio Letterario “Il Tombolo” è stato organizzato dalla Pro Cantù, in
collaborazione con l'Associazione del Merletto e della Cassa Rurale ed
Artigiana di Cantù. Lo svolgimento della fase iniziale del premio, dal 25 marzo
2013 al 2 maggio 2013, è avvenuto su facebook, dove sulla pagina dedicata alla
prima edizione del premio sono stati segnalati 38 romanzi di scrittrici
italiane, dai quali, nella fase successiva alle votazioni, la giuria ha scelto
tra le dodici opere finaliste.
“Immagina
la gioia” (Lupo Editore), di Vittoria Coppola, è risultata essere l'opera
vincitrice della Prima Edizione del Premio Letterario “Il Tombolo”. Si tratta
del primo riconoscimento ufficiale ricevuto dal secondo romanzo di Vittoria
Coppola, una soddisfazione che si accompagna a quella proveniente dal numeroso
pubblico di lettori dell'autrice salentina, ancora impegnata nel tour di
presentazioni del romanzo, iniziato nel novembre scorso. La giuria
esaminatrice, presieduta dal Presidente del Premio Letterario, l'attore e regista
Enrico Beruschi, ha assegnato il prestigioso premio, il resto della
giuria era composto dalla dott. Ssa Katia Trinca (scrittrice e
giornalista del Corriere di Como), dott. Ssa Angela Traversa (bibliotecaria),
dott. Ssa Vanessa Galata (giornalista della redazione del Giornale di
Cantù), dal professor Vincenzo Iaia (Dirigente Scolastico Cantù 3),
prof. Michele Petrocelli (scrittore e esperto di comunicazione) e Agostino
Picicco (giornalista e scrittore). Durante la serata di premiazione si
esibità il cantautore Paolo Fan.
Info:
Ufficio
Stampa OverecoAgenzia
giovedì 30 maggio 2013
mercoledì 29 maggio 2013
martedì 28 maggio 2013
Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Ilva di Cristina Zagaria (Sperling & Kupfer). Intervento di Nunzio Festa
Il Primo Maggio 2013 in Italia è stato
vissuto maggiormente da tre piazze: Roma, Napoli e Taranto; se a Roma è tutto
come ogni anno e come da ogni anno a questa parte, Napoli è balzata alle
cronache solamente per gli scontri fra operai e poliziotti, Taranto è stata la
sopresa non-sorpesa: ma tenuta volutamente al margine della rappresentazione da
comunicazione ufficiale: proprio per l'organizzazione veramente dal basso della
giornata e la forza dimostrata dagli operai, specie dell'Ilva - che tra l'altro
c'hanno accolto a braccia aperte e raccolto solidarietà a buone dosi; perché
nella "città di ferro" (Arminio) è più lampante e adesso perfino
testimoniata la lotta intestina e infinita tra diritti. Dove diritto a lavoro e
diritto alla salute non camminano insieme. Anzi praticamente si confondono,
quando non proprio scontrano apertamente, al posto storicamente occupato dal
conflitto capitale-lavoro. E diversi libri da diversi anni stanno uscendo dal
fuoco tarantino. Cristina Zagaria, nato proprio a Taranto e giornalista di
Repubblica a Napoli, trentasettenne però già autrice d'altri importanti opere
impregnate di realtà, è la firma del più recente romanzo ambientato nella
polvere rossa e nella salute intossicata, "Veleno". Che quindi
racconta "La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio
dell'Ilva" dei ricchissimi e dannati che mai saranno, Riva (adesso i
giudici provano a bloccar loro averi per oltre 8 milioni d'euro: introvabili!).
Abbiamo incontrato per la prima volta la scrittura impegnata di questa
scrittrice nel 2006 ("Miserere. Vita e morte di Arminda Misere. Servitrice
dello stato, Flaccovio Editore), e grazie alla sua accorata narrazione mai
dimenticheremo la storia della direttrice di carceri Arminda Miserere. Oggi,
invece, dopo altri omaggi che sono rivalutazione del sociale, l'autrice - che
di sfuggita di persona abbiamo incontrato solamente una volta nella città dei
Sassi - fa entrare in libreria una trasposizione letteraria delle vicende della
farmacista tarantina Daniela Spera, donna e professionista impegnata nella
lotta contro il mostro. Un romanzo costruito durante lo sviluppo dello
stabilimento siderurgico, fino certamente al 14 marzo 2013. Ma sappiam bene
quanto la Storia non finisca lì. Daniela, dunque, nel romanzo d'inchiesta
Veleno è l'emblema delle vite che non si rassegnano al dominio dei mostri, del
siderurgico e dei padroni che lo posseggono. Tornata da Parigi, trova una
Taranto che non s'aspettava. E il dolore dei personaggi di Veleno si fa meno
solitario dove Zagaria mette in sequela relazioni resi da discorsi diretti
altamenti significativi, perché universali e 'territoriali'. Davvero i dati del
male e dell'involuzione volute per Taranto e per i tarantini sono dettati senza
che divengano tormentone da rivista scandalistica oppure da pagina riempita.
Perché il romanzo civile di Cristina Zagaria, nonostante le appendici e il
sangue di storie vere e dunque rintracciabili, di morti necessariamente
rendicontate e quindi malattie che continua a crescer nello stomaco della
comunità tarantina, è sviluppato in rapporti genitori-figli come
operaio-operaio. Oltre dunque la sola e necessaria lotta. Ma l'immagine più
bella ce l'hanno sicuramente offerta proprio i due volontari che durante il
concerto tarantino mostravano copie del romanzo alla stregua di strumenti di
battaglia. Che sapere è necessario. Conoscere, indispensabile. Il rosso polvere
e il nero polvere sottili, altro patrimonio del massacro consumato su e dentro
Taranto, la giovane giornalista e scrittrice Zagaria lo toglie dalle case della
popolazione tarantina per farcelo sentire in ognuno dei nostri giorni. Zitti
non si può stare. Fermi difficilmente si riuscirà a stare. Dagli spazi
geografici più vicini e da quelli più lontani alla Taranto non vinta, è
obbligatorio intanto ascoltare.
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