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giovedì 16 maggio 2013

Esce il nuovo e fiabesco Unduetrestella - Verba Incredibilia (Lupo Editore)




Le parole sono importanti, diceva qualcuno. Le parole sono pietre, scriveva qualcun altro. Come a dire che ciò che viene fuori dalla nostra bocca ha un peso che non si può lasciar cadere rovinosamente sul nostro interlocutore, perché le parole hanno un effetto sulla realtà che ci circonda, provocano conseguenze, cambiano le cose. Le parole della magia poi sono dei macigni, sono più importanti di tutte le altre parole esistenti e non devono essere in alcun modo pronunciate a caso, tanto per aprire bocca. Bisogna prendere tempo, concentrarsi sull’obiettivo che si vuole raggiungere, inspirare profondamente e proferirle più e più volte ad alta voce. Poi se ne verificheranno gli effetti. E se inavvertitamente sbagliamo? Se un lapsus manda tutto all’aria e il nostro rospo si trasforma in un principe racchio e tarchiato? Come si fa?
Le storie di magia ci insegnano che sempre c’è stata e sempre ci sarà una nuova formula che correggerà la prima, si può tornare indietro e a volte basta un semplice “scusa” per vanificare gli effetti disastrosi di una parola dura come una pietra. Anche la redazione di UnduetreStella ha elaborato la propria formula magica, l’abbiamo proferita ad alta voce in una piovosa notte d’autunno tra le foglie ingiallite, ne è venuto fuori questo nuovo numero, una raccolta di formule magiche raccontate e illustrate, ma attenti a non pronunciarle ad alta voce…

INFO



Ecco il Minitour delle Salentine




Giovedì 16 maggio, ore 21:00 presso il Circolo Arci Rubik in Via Cellino, 5 a Guagnano (Le), Kurumuny e B22 presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine” (Per info sulla serata e prenotazioni tavoli: 340 8942727 – www.arcirubik.it). Un progetto artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco ispirato alle tradizioni, agli usi e ai costumi del Salento. In occasione della serata verrà allestita la mostra dei bozzetti disegnati a mano che illustrano una parte del percorso creativo. Prosegue Sabato 18 maggio dalle ore 18.30, in piazza Vittoria a Caprarica con il torneo di scopa a coppie; (Iscrizioni 333 6435757). E si conclude domenica 19 maggio dalle ore 18.30, al Casello della Cupa in via Villa Convento Km. 3, a Carmiano, con il torneo di briscola a coppie. (Iscrizioni 339 8408987). Tre serate all’insegna del gioco e della cultura del territorio con “Le Salentine” le nuove carte da gioco che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento!


Le Salentine, carte da gioco
quattro storie in quattro semi

«Il laboratorio creativo B22, costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade. Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile, dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).

Per info sulle carte:

Lancio dei nuovi libri: meglio sui blog o da Fabio Fazio? | EHI BOOK!

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Google Play Libri si aggiorna con la compatibilità ai formati PDF e EPUB – Androidiani

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Greenpeace, libri in carta riciclata 'conquistano' lettori - Natura - Ambiente&Energia - ANSA.it

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mercoledì 15 maggio 2013

“AMORE E MARCHETTE” DI MASSIMO DONNO (Etichetta Ululati, Lupo Editore). ONLINE IL VIDEO PROMO DELL’ALBUM D’ESORDIO SU YOUTUBE DA OGGI 15 MAGGIO 2013





Cosimo Lupo compie 50 anni, l'intraprendente fondatore e titolare della casa editrice Lupo Editore, patron della neo etichetta musicale Ululati, ha deciso di festeggiare questa felice ricorrenza a “furor di musica”, facendo un regalo a tutti i suoi lettori, ascoltatori, estimatori e amici, con il lancio del giovane cantautore italiano Massimo Donno e del suo intrigante lavoro intitolato “Amore e Marchette”, il cui video promozionale girato da Gianni De Blasi è on-line dal 15 maggio 2013.

“Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà. Il disco in ogni traccia è una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli. Semantica del testo e sintassi musicale si armonizzano perfettamente nel suo creato di opposizioni binarie. Dalle quali scaturisce una bellisima opera, un'opera aperta. Un'opera che perdere è come fare peccato.” (Oliviero Malaspina)

Info e contatti:
Lupo Editore

UFFICIO STAMPA OVERECOAGENZIA

booking@overeco.it

cell. 3288258358 – 3290629451


MASSIMO DONNO … DI VITA, DI PALCO E DI NOTE  - Inizia lo studio della chitarra a tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal Blues, Funky, Rock, ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al genere cantautoriale italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la passione per i suoni acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa passione è ulteriormente accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La prossimità di quella fascia di Sud, alle tante sfumature ed anime della musica mediterranea, rende ovvia la prossimità dei musicisti alla musica tipica di queste zone e alle varie contaminazioni che questa negli anni ha subito. Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca Barrotta e ad altri amici – musicisti, da vita al suo primo progetto di folk d’autore: Allegra brigata Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni tradizionali del sud Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del klezmer, uniti ai testi di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia spesso, da Milano a Teramo, da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona, Bologna, fino alla semifinale del “premio de Andrè”, a Messina, grazie a due brani scritti e musicati da Massimo. In questi live spesso la band ha avuto il piacere di ospitare musicisti di tutto rispetto nell’ambito della musica popolare, da Guido Sodo a Maurizio Deho. Con Allegra Brigata Bodhran realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno parte negli anni di varie compilation di musica etnica e word music: ad esempio un brano composto a quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso) confluisce nel 2005 nella compilation “Musichetnia 2”, prodotto dalla RedLand di Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività didattica di Massimo: si trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con chitarristi del calibro di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla, Nannini,ecc.), Guido Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica popolare del sud Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con cui approfondisce lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il jazz, la musica zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura creativa con lo scrittore e critico Michelangelo Zizzi e  lettura espressiva/dizione con Paolo Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno 2010/2011. Si laurea in Sociologia nel 2008, presso l’ Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna. Parallelamente Massimo sviluppa un’altra sensibilità, parallela a quella delle piazze e dei centri in cui si esibisce, e cioè la passione per gli ambienti intimi e raccolti in cui incontrare il pubblico da vicino: scrive per teatro diversi copioni, facendoli interagire con musiche inedite e composizioni cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc. Negli anni che vanno dal 2005 ad oggi, realizza diversi spettacoli: “Ti saluto dai paesi di domani …”  sulla vita di Fabrizio de Andrè; “A ruota libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per cultura; “Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e immigrazione di tutta Italia; “Incanti di Tango” orientato alla reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz; “One hand Jack”, tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione; “Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni cantate e strumentali inedite. Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di Bologna, una trilogia di spettacoli: “… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato all’album “La Buona Novella”; “Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non al denaro, non all’amore, né al cielo”; “L’uomo che imparò a volare”, ispirato a “Storia di un impiegato”. Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli, Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …” di Alberto Minafra). Nel 2007 ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel mondo. Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di uno spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è anche l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa amicizia e collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli di Massimo e viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco Mussida (Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live conosce il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un concerto troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione porta Massimo ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta  alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011 collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra mito e scienza. Porta attualmente in giro diverse performance live, dalla musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino alle esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine. Collabora come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi Marras, con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale al  Premio Musicultura 2012 (Ex Premio Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012 è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna, contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque. E' stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da Mogol. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista in uscita nella primavera del 2013 per l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo (Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato (Bandadriatica), ecc.

MASSIMO DONNO IN PUNTA DI … PENNA -  Coltiva la primordiale passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale resistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto “Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”, entrando così di diritto nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”, “Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre 2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni” edito da Di Marsico.

Info e contatti:
Lupo Editore

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Foto I luoghi dell'Inferno di Dan Brown a Firenze - 1 di 11 - Firenze - Repubblica.it

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Il nuovo libro di Dan Brown Inferno è uscito nelle librerie italiane

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È già record di vendite per ''Inferno'' di Dan Brown . libreriamo.it - recensioni libri

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Salone del Libro di Torino, gli appuntamenti Sellerio . libreriamo.it - recensioni libri

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Diana, libri e videorecensioni «L'ultimo di Dan Brown? Leggo e vi dico» - Corriere del Mezzogiorno

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domenica 12 maggio 2013

Tefteri Il libro dei conti in sospeso di Vinicio Capossela per Il Saggiatore in libreria dal 16 maggio 2013

Una taverna invisibile dalla strada, una porta modesta a segnalare l’ingresso. Dentro, pochi tavoli, luci basse, fumo. In fondo alla sala una piccola pedana, dove si suona seduti in linea, di fronte agli avventori. Voce, chitarra, buzuki. Stasera si suona rebetiko. Si ascolta mentre si mangia e si beve. È l’eucaristia che si riceve da seduti, senza poter scappare, e la taverna è la sua chiesa. Vinicio Capossela ha percorso le strade della Grecia nell’anno del tracollo finanziario. Ha incontrato quel che resta dei leggendari rebetes nelle taverne di Atene, Salonicco, Creta, catturando visioni, ebbrezze, magie e illusioni su un piccolo taccuino, il suo Tefteri. Capossela racconta una Grecia inedita, sofferente e fiera, che riscopre il rebetiko come musica della krisis. Una musica dell’assenza, nata dalla rabbia e dalla nostalgia di un popolo, quello greco-turco, che nel 1922 si trovò sradicato e straniero in patria. Rebetiko è scelta politica. Rebetiko è appartenenza. È il canto di sirena che riecheggia nei porti del Mare nostrum. Per il rebetiko non si applaude, si rompono piatti: la radice della sua forza unica affonda nel suo anarchismo. Nota dopo nota, pagina dopo pagina, il Tefteri è la trascrizione dei debiti e dei crediti che bisogna fare per «imparare il mestiere di campare». Il registro dei conti in rosso che tutti hanno con la vita e la morte. Perché, fin dall’antichità, quello che viene dalla Grecia partecipa dell’universale, ci dice dell’uomo e del suo destino, là dove è nato. Quando superò la necessità e inventò il gioco, la festa, l’arte. Quando sollevò il capo e divenne anthropos.

Vinicio Capossela è autore dei suoi dischi e dei suoi spettacoli. Ha pubblicato Non si muore tutte le mattine (Feltrinelli 2004) e In clandestinità. Mr Pall incontra Mr Mall, con Vincenzo Costantino (Feltrinelli 2009).

la danza segreta e profumata dei libri in fiera | Rubriche | www.avvenire.it

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sabato 11 maggio 2013

Ghost Hunting - Tra scienza e leggenda manuale del vero Ghost Hunter di Mario Contino (Uno Editori)


Il manuale più completo e semplice sul Ghost Hunting. Impareremo cosa occorre sapere per svolgere al meglio la ricerca sui fenomeni legati alle presenze extradimensionali. Capiremo il perché dell’uso degli strumenti scientifici che normalmente vengono utilizzati dai Ghost hunters e come usarli al meglio per ottenere i migliori risultati.

Il libro detta le regole per non infrangere le leggi e rapportarsi pacificamente anche con chi è scettico sui fenomeni “paranormali”. Alcuni manuali si fermerebbero qui, questo libro invece affronta il problema della ricerca relazionata alle leggende popolari ed all’esoterismo, unendo concetti scientifici a conoscenze esoteriche. L’esoterismo non è altro che un’antica scienza e l’autore cerca di conciliare al meglio antiche conoscenze e moderne teorie.

Info

Sette classici della letteratura che potrebbero funzionare al cinema diretti da Baz Luhrmann | NewsCinema

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Letteratura e ingiustizie nella storia di Jean Rhys - Caterina Bonvicini - Il Fatto Quotidiano

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Incontro internazionale per Libri da cogliere con il “Tartan Noir” - Attualità - informazione.tv - notizie dal fermano

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[ Firenze ] La Toscana dei libri al salone di Torino - gonews.it

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venerdì 10 maggio 2013

La Pòlis che non c’è di Ennio Abate, prefazione di Massimiliano Tortora (Cfr). Intervento di Nunzio Festa



“La Pòlis che non c’è” è il libro che raccoglie le poesie scritte dal poeta-operaio d’origini campane, Ennio Abate, dal 1978; vincitore della terza edizione del Premio “Fortini”, si tratta d’un’opera insieme complessa e semplice allo stesso tempo. Difficile nella sua struttura, di facile lettura. Perché, e il prefatore del volume sarà ancora più chiaro e decisivo del sottoscritto (ma a suo modo vorrà spiegarcelo il poeta nella sua nota accompagnatoria dei testi), la poesia civile d’Abate – al di là di cosa pensino delle definizione sostenuta gli stessi Ennio Abate e Tortora – s’occupa proprio della scomparsa del “noi” politico, arrivando a incidere con lo scalpello del poeta l’Io oramai in stato di emarginazione e, perfino, resa. Reagendo nel disincanto, in una qualche maniera. Quindi dal punto di vista dell’intonazione contenutistica, posso confermare che l’obiettivo è raggiunto: Abate versifica dandoci la decomposizione assoluta delle comunità, nello specifico quella politica – di protesta. Come, d’altronde, l’altro grande risultato è stato ottenuto. Insomma non conoscevo il poeta Abate ma adesso so bene che dovrei stare molto più attento a un autore e lottatore che vissuta l’esperienza d’Avanguardia Operaia, non è sereno nell’essersi pensionato. Anzi il calore della sua rabbia porta persino aggressioni alle acque chete dei tanti ex compagni che si sono arresi oppure, peggio ancora, han fatto il salto che li condusse già tempo fa dall’altra parte. Facendo scompiglio, innanzitutto, nelle certezze assolute in mano a fondoschiena benpensanti e ben torniti. Se all’inizio la partitura è più ampia, nella seconda parte dell’opera infatti, proprio dove le artigliate diventano più forti, la scrittura viene a chi legge in veste più computa. Eppure la forza è sempre la stessa. Abate sente il mondo cadere. I problemi diventare “crisi”. Tutte le sconfitte. E, su tutto, la classe operaia lasciata in un deserto dove a volte prova ancora a lottare. Mentre, per dire, i giornali più diffusi cosa diffondono? “Controllo / nel più smaltato vasino / a sinistra / la cacca di Arbasino.” Le pattuglie degli ex combattivi, invece, come lavorano e/o lottano adesso? “I più lesti finiti in massmedia / il grosso eliminato tra storia / filosofia o economia / altri per il rotto della cuffia / accucciati in poesia / e qualcuno solo in scuole di periferia.” Dice il poeta-operaio. Pronto al riscatto. E coraggio dona la sua poesia civile e sociale.        
  

Città di Venezia - News Marghera - "La seconda vita dei libri"

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Nasce Effe TV, il primo canale completamente dedicato ai libri e alla cultura . libreriamo.it - recensioni libri

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L’80-mo anniversario dei roghi di libri in Germania: La Voce della Russia

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I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

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