In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases - Als Amazon-Partner bekomme ich Geld, wenn ihr über meinen Link etwas kauft - Soy Afiliado de Amazon, así que me llevo una parte si compras algo usando mis links - アマゾンで紹介した商品を買ってもらえると、私にも少しおこずりがもらえる仕組みなんです - 아마존 애소시에이트로서 적격 구매 시 수익을 얻습니다.
Cerca nel blog
giovedì 25 aprile 2013
mercoledì 24 aprile 2013
Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia di Giuseppe Rizzo (Feltrinelli)
Andrea detto Osso, Martina detta
Pupetta, Marco detto Gaga, tre trentenni senza grazia di Dio, funzionano così:
non sopportano le minchiate. Le minchiate e i pidocchi. E Lortica, il piccolo
paese siciliano dove sono cresciuti e da cui sono andati via per inseguire
studi lavori e amori, a Roma Berlino e Praga, ne è infestata. Il sindaco
racconta minchiate, ma anche il comandante dei carabinieri, persino un ministro
della Repubblica. Alla minchiata più grossa, una menzogna sui fratelli Bonanno,
che a Lortica volevano aprire un negozio di fiori e per questo sono stati
ammazzati dai pidocchi, i tre amici decidono di tornare in paese con un piano:
istituire una squadra di sabotatori delle minchiate e mettere tutto a soqquadro
assieme all’aiuto di Mario detto Mario, quarantenne scorbutico e idealista. Tra
discoteche scalcagnate, musica elettronica rock e tarantelle, pupi cannoli e
templi greci, il mare d’agosto e le campagne riarse, Montalbano e Il
Gattopardo, attentati all’ordine pubblico e scazzottate indimenticabili, questa
brigata di antieroi riesce a far esplodere molti luoghi comuni sulla Sicilia e
sull’Italia. Fino a una rocambolesca sfida finale e una risposta tutta loro
alla domanda: come li scacciamo questi pidocchi?
Più suono di Lara Carrozzo (Lupo Editore)
La raccolta poetica di Lara
Carrozzo si snoda delicatamente nella ricerca di quel senso sensibile che
appare smarrito in una società che guarda la poesia e quindi le emozioni da un
punto di vista piuttosto “angolare”. Il titolo stesso dell’intera opera poetica
sottolinea in sè un surplus “Più” che rappresenta un’invocazione alle emozioni
e quindi all’arte, come d’altronde già aveva fatto nella precedente silloge
"Più Luce", nella quale l’autrice faceva appello al sovrappiù di
luce, che rivela quell’eccedenza emotiva, l’ispirazione luminosa, da cui nasce
la poesia. In "Più Suono" la nuova ricerca e l’appello sono alla
musica, al suono, in qualsiasi forma si presentino. Ora, è l’eco continuo della
vita, il suono fortemente passionale, che si traduce in poesia. In un gioco
armonico di versi la scrittrice riesce a fondere la luce al suono in un viscerale
continuum poetico: da ‘più luce’ a ‘più suono’, aprendo la strada all’arte
nella sua manifestazione più profonda, per Lara, la poesia.
Lara Carrozzo, è nata a
Melendugno nel 1979. E' laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli
Studi del Salento. Svolge un'intensa attività culturale che spazia dall'ambito
letterario a quello civile e collabora nei diversi settori del sociale nei
quali organizza e coordina eventi e convegni. Artista a tutto campo, interprete
fine, coniuga musica poesia letteratura.
martedì 23 aprile 2013
lunedì 22 aprile 2013
AI CANTIERI TEATRALI KOREJA DI LECCE “POST-13 STORIE DOPO L'89 CHE NON SAPEVANO DI DIVENTARE UN MITO” a cura di PAOLO PATICCHIO (Lupo Editore)
Mercoledì 24 aprile (ore 18.30 -
ingresso gratuito) i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce ospitano la
presentazione ufficiale del libro POST - 13 storie dopo l'89 che non sapevano
di diventare mito (Lupo Editore) a cura del ventisettenne Paolo Paticchio. Un
evento a metà tra il teatro e il live musicale, con video proiezioni,
performance e reading. Un incontro con i 13 autori e il curatore, una
presentazione che emozionerà e farà riflettere con genuinità.
"La nostra generazione,
quella che ha compiuto i vent'anni ed è prossima ai quaranta, è spesso accusata
di disorientamento, di assenza di punti di riferimento", sottolinea Paolo
Paticchio, impegnato nel sociale, attivo in politica, coraggioso connettore di
giovani esperienze diverse tra loro ma accomunate da un sentimento: la
speranza. "Ma è proprio vero che questi giovani adulti sono privi di
spunti a cui attingere per interpretare, criticare, cambiare il proprio tempo?
O di maestri da assumere a modello per agire? Queste tredici storie – le
nostre, le prime di un libro non finito, un input da raccogliere e sviluppare –
sembrano dimostrare il contrario".
Post è, infatti, un libro scritto
a più mani, 13 storie raccontate da 13 under 40 di diversa formazione e con
diversi ambiti d’interesse, accomunate dall’essere pugliesi e tutte cresciute
nel “mondo nuovo” dopo l’89. Il progetto raccoglie, in questo primo volume, le
prime 13 storie. Dalla caduta di quel muro, abitudini, visioni, schieramenti
hanno dovuto fare i conti con una realtà improvvisamente mutata. Un mondo
diverso, non più caratterizzato dalla costante presenza di un necessario nemico
comune che fungeva anche da fattore aggregativo, si affacciò all’improvviso. Ed
è da lì che si vuole partire, da quei cittadini di Berlino che finalmente si
son potuti riabbracciare, da quella città che ritornava ad essere un corpo
unico, simbolo di una armonica ricomposizione di un mondo.
Storie di eccellente normalità
che, partendo dalla credibilità dei loro percorsi, possono permettersi il lusso
di insegnare con grande umiltà che si può far politica seguendo i propri
ideali, che ci può essere lo sport pulito, storie che sono state un pretesto
per interrogarsi su politiche migratorie, fenomeni televisivi, inchieste
giornalistiche, nuove arti, social
media, innovazione, medicina, speranza, bioetica e tanto altro ancora che
questa premessa non può svelare. “Storie Post ‘89, Post boom economico,
raccontate da “quelli” che non
usano il Post solo sul web per
aggiornarsi ed aggiornare. Perché questa, in fondo, è una Generazione Post e
può essere un’entusiasmante sfida; basta iniziare a conoscersi”.
Dal giornalista salentino Michele
Frascaro a Don Luigi Ciotti, dal “giudice ragazzino” assassinato dalla mafia
Rosario Livatino a Rita Levi Montalcini, passando per gli hacker, il regista
Mario Monicelli, il writer Banksy, l'esperienza di Blob, la musica di Kurt
Cobain, la politica di Dubceck, la malattia "condivisa" di Salvatore
Iaconesi, le Non Archi-Star e l'incredibile e struggente vicenda dell'atleta
somala Saamya Yusuf Omar, "un’eroina che sfida la geopolitica, lo scenario
della povertà e del conflitto in nome della passione per lo sport e della
voglia di riscatto". Un libro edito da Lupo Editore che attraversa diversi
mezzi di comunicazione: il cartaceo, il web con il blog in fase di
realizzazione (www.generazionepost.it) e
i social network (una pagina Facebook, Generazione Post, già molto frequentata
e attiva). È il primo passo verso il racconto di una generazione che non solo
vuole cambiare le cose ma è anche in grado di farlo.
Molto variegata anche la squadra
degli autori composta da Alberto Cazzato (esperto di marketing e
comunicazione), Giovanni De Stefano (giornalista esperto di social media e
pratico di comunicazione), Tatiana Giannone (giovane salentina che attualmente
lavora a Roma presso la sede nazionale di "Libera - Nomi e Numeri contro
le mafie"), Osvaldo Piliego (giornalista, musicista e scrittore), Patrizia
Carratta (dottoranda dell'Università nel Salento nel Dipartimento di Storia,
Società e Studi sull'Uomo), Alfredo Polito (giornalista e attivista nell'Arci),
Matteo Serra (comunicatore e cooperatore, tra i fondatori di Pazlab e L'impaziente),
Gabriella Morelli (esperta di comunicazione sociale), Juri Battaglini
(architetto e fondatore dell'associazione LUA, Laboratorio Urbano aperto),
Ilaria Colazzo (laureata in matematica e tra gli esponenti più attivi
dell'associazione universitaria "Link - Udu Lecce"), Angelo Pansini e
Stefano Fumarulo (responsabili dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla
criminalità organizzata di Bari), Laura Preite (presidente dell'associazione
Culturarte e responsabile del progetto Treno della memoria), Alessandra Lupo
(giornalista che si occupa anche della diffusione di pratiche partecipate per
la gestione della cosa pubblica).
"Queste sono le nostre
tredici storie. Le prime tredici storie. Non una hit parade, non una
classifica, non un libro “finito”. Sono solo le tredici storie da cui siamo
voluti partire, importanti per i percorsi di ciascuno degli autori, che hanno
deciso di spendere il proprio tempo e le loro energie per questo progetto
corale. Inutile dire che è solo un inizio del nostro Post", sottolinea
Paticchio nel libro. "Generazione Post. Post perché i latinismi ci
piacciono, soprattutto quando li usiamo su un tablet ultrasottile. Post perché
non vogliamo cancellare nulla, ma semplicemente aggiungere, cercare, trovare e
proseguire. Post perché abbiamo voglia di correre e non più di inseguire".
domenica 21 aprile 2013
sabato 20 aprile 2013
venerdì 19 aprile 2013
INIQUOTOUR perché un’altra Italia è possibile. Dal 20 al 28 aprile 2013 in Puglia Giuseppe Cristaldi con il suo Macelleria Equitalia (Lupo editore)
“Conosco Cristaldi da tempo, e da
tempo conosco il suo modo di far scorrere la penna su carta bianca, dando vita
ad una lingua "altra". Un giovane che scrive e che, scrivendo, unisce
un italiano impeccabile a quel dialetto che sa di "terra", che sa di
"casa". Credo che il talento
di Giuseppe sia proprio il saper raccontare, permettendo a chiunque di sentirsi
a casa, anche a chi, il dialetto pugliese, non sa nemmeno che cosa sia. 5 racconti,
5 storie, 5 vite; è il mondo al contrario, siamo noi adesso la carne equina,
siamo noi la vera carne da macello.” (MICHELE
PLACIDO)
Si chiama “INIQUOTOUR – perché
un’altra Italia è possibile” la tournée dello scrittore Giuseppe Cristaldi in
Puglia dal 20 al 28 aprile 2013 con il suo nuovo lavoro edito da Lupo dal
titolo “Macelleria Equitalia”. Ecco le date degli appuntamenti: Il
20/04/2013 a BARI presso la Libreria Roma
(Piazza Aldo Moro, 13 - Bari) alle ore 18.00 con Mingo (da "Striscia la
notizia"); il 22/04/2013 alle ore 18,30 a FOGGIA alla Libreria Ubik (Piazza Giordano, 75 - Foggia) dove
presenterà il giornalista e direttore artistico della Libreria Ubik, Michele
Trecca, e dialogheranno con l'autore la
scrittrice Roberta Pilar Jarussi e lo scrittore e ricercatore Giovanni Rinaldi,
il 24/04/2013 a LECCE all’Ammirato Culture House (Via di Pettorano, 3 - Lecce)
alle ore 19.30 dove coordinerà gli interventi Stefano Donno, di OverecoAgenzia,
e dialogheranno con l’autore il Dott. Maurizio Toraldo, la scrittrice Simona
Cleopazzo, l'artista Paola Scialpi
(leggerà alcuni brani la poetessa Marta Toraldo); il 25/04/2013 Giuseppe
Cristaldi, alle ore 16.00, sarà ospite di un “dopopranzo d'autore” presso la MASSERIA STALI a
CAPRARICA e dopo, sempre il 25/04/2013 a LECCE Giuseppe Cristaldi sarà ospite
negli studi di Radio System Network alle
ore 21.00 con interventi dei lettori in diretta su Facebook, sms, twitter,
whatsapp; il 26/04/2013 sarà a TAURISANO (LE) Casa Vanini, Via Roma 44 alle ore
19.30 dove ci sarà l’introduzione di
Claudio Scordella - vice Sindaco e la presentazione sarà a cura del
prof. Luigi Guidano - insegnante di storia e italiano; il 27/04/2013 sarà a
CASARANO (LE) alla Libreria Dante, Via Matino 10 alle ore 19.30 con Antonio
Memmi, giornalista de IL GALLO; il 28/04/2013 Giuseppe Cristaldi sarà a RACALE
(LE) all’Associazione APE “Gabriele Toma”alle ore 18.30 in Piazza Beltrano
"Recensire un libro che
parla di sofferenze umane è come scorticare con una lama quella stessa ferita
per farla sanguinare ancora, qualsiasi cosa si vuol dire si cerca di farlo
sommessamente per non urtare la sensibilità di nessuno. Ecco sì, di sensibilità
si tratta nel libro Macelleria Equitalia (Lupo Editore), di un’acuta
sensibilità che hanno i protagonisti delle storie raccontate con acume
intellettuale da Giuseppe Cristaldi, ma di questa singolare caratteristica
umana non è certo provvista la spregiudicata macchina esattoriale italiana
chiamata “Equitalia”. È un mostro gigantesco, simile alle Arpie raccontate da Omero,
Virgilio e Dante o ai tanti mostri mitologici dalle sembianze umane e animali
che uccidono senza pietà.
È l’incubo di moltissimi italiani
del presente. E in queste pagine si tocca con mano la realtà di gente povera,
semplice, contadini, imprenditori agricoli, operai che per non aver pagato le
fatidiche tasse si ritrovano con l’incombenza Equitalia e le visite di
ufficiali giudiziari che sembrano spregiudicati come racconta Paolino, mentre
in realtà eseguono solo il loro lavoro, una professione come tante che a ben
dire non devi possedere certo sensibilità nè un briciolo di cuore altrimenti
sei fregato, altrimenti il lavoro non puoi eseguirlo, non puoi essere spietato
contro chi disarmato si presenta nudo davanti “senza arte né parte”: nudo -
disarmato. Paolino, giovane protagonista di una storia, cova rabbia parimenti
determinazione per diventare un giorno anche lui funzionario Equitalia e
riscattare la povera madre che si occupava di cucire le suole presso un
calzaturificio salentino e il padre che distrutto dal vino e dalla miseria
trascinava ogni giorno a stento il suo corpo.
Nel silenzio di questa famiglia
povera ma ricca di dignità e coraggio di vivere si perpetua l’amore: un grande
amore e riconoscenza che Paolino ha nei riguardi della madre che vorrebbe un
giorno far vivere e non sopravvivere e attendere magari il proprio turno per
diventare carne da macello.
È un libro straordinariamente
reale questo Macelleria Equitalia (Lupo Editore): una metafora e un
accostamento quasi simbiotico che identifica la drammatica quotidianità che
vive moltissima gente attualmente in Italia.
Un’Italia misera sotto ogni punto
di vista. È acuto il linguaggio utilizzato dall’autore per raccontare storie
che ci appartengono, insomma chiunque prima o poi si imbatte in Equitalia,
basta non pagare una tassa. È certo che le tasse è dovere di tutti i cittadini
pagarle per fare andare avanti la macchina dello Stato, questo Stato però che
siamo noi stessi, non dimentichiamolo, membra di un corpo che spesso tradisce e
non perdona. È un libro di denuncia, come anche di testimonianza, è un libro
che racconta le vite di gente sola e dimenticata e quindi vuole essere anche un
modo generoso per dare voce a chi voce non ha.
Macelleria Equitalia (Lupo
Editore) di Giuseppe Cristaldi lascia il segno, come un solco percorso dal
letto del fiume. Così il figlio alla madre dice: «Ascolta, mamma mia beddra, ci
sono cose che uno vive mentre un fiume lo passa dal buco del culo al cuore.
Fiume e ommini sono due cose diverse: ci sono volte in cui lu fiume cangia ma
l’uomo no. Se pure un fiume decidesse di cambiare il corso, di scorrere da
un’altra parte, tralasciando ‘u bucu t’u culu e lu core, l’uomo non cambierebbe
una minchia, si comporterebbe come se quel fiume lo avesse dentro. Mi capisci,
ma’? Ci sono cose che segnano. L’acqua si asciuga, ma il segno rimane». (pp.
116-117).
Cosa si può dire di fronte a
questa lezione di vita?
Nessuna parola sublime,
eufemismo, enjambement, raffinatezza letteraria avrebbe senso e potrebbe
parlare al lettore meglio della saggezza popolare. Quella sana saggezza che
forse soltanto Aristotele conosce bene, una virtù che sembra appartenere ai
nostri avi che hanno vissuto lasciandoci un’eredità abbondante con sacrifici
anche umani e noi ahimè la stiamo sperperando. Poco è rimasto di una saggezza
che insegna se pur purtroppo nel dolore, perchè è quando c’è il bisogno e si
conosce la sofferenza - come dice anche il protagonista di un racconto del
libro - che si aguzza l’ingegno e si impara a vivere. Leggere Macelleria
Equitalia è necessario, perchè fa rivivere quei diritti e valori che appartengono
ad ogni essere umano, ma che cadono nel dimenticatoio della macchina maledetta
della burocrazia, della finanza e delle banche che uccidono come carne da
macello e dove dignità e lavoro - chiaramente scritti nella Dichiarazione
Universale dei diritti dell’Uomo e nella cara Costituzione italiana - non
esistono più e restano voci mute o peggio azzittite.
(Alessandra Peluso su “Affari Italiani”)
Giuseppe CRISTALDI - Nato nel 1983 a Parabita. Vive nelle
campagne di Sassari. Ha pubblicato “Storia di un metronomo capovolto” (2007),
con nota di Franco Battiato; Un rumore di gabbiani - Orazione per i martiri dei
petrolchimici (2008), con cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di
Caparezza; Belli di papillon verso il sacrificio (2010), con nota di Teresa De
Sio; Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (2011). Ha ricevuto il “Premio
Kallistos – 2009”
e il “Primo premio al concorso nazionale di drammaturgia contemporanea Under 30
di Roma – 2012”
Info:
Lupo Editore
Tel. 0832.94.95.10
www.lupoeditore.it
giovedì 18 aprile 2013
La riscrittura oltrepassante. ERNESTO DE MARTINO E LE DIALETTICHE DEL «RITORNO». CINQUE STUDI di Placido Cherchi (Kurumuny Edizioni)
Potente polo di attrazione intellettuale,
l’opera di Ernesto De Martino, dopo la «riscoperta» provocata dalla comparsa de
La fine del mondo, non ha più cessato di dominare la scena ermeneutica e di
esigere cospicui investimenti di energia da parte dei suoi interpreti. Nel
terreno della critica antropologica, il settore della «demartinologia» è ormai
uno dei più estesi e non si contano più i contributi destinati ad accrescerlo.
L’autore del presente volume ne è una prova:
dopo i quattro libri demartiniani fatti uscire tra la fine degli anni
Ottanta e l’anno scorso, egli ci presenta ora questi Cinque studi, anch’essi
demartiniani e anch’essi ostinatamente interessati a indagare oltre l’immediato
apparire.
Il tema è stavolta quello del
«ritorno» al Mondo magico realizzato a poco a poco dalle opere della fine, in
una sorta di riappropriazione-rilancio degli allargamenti storicistici
sacrificati allora. La sostanziale riscrittura delle tesi messe in crisi dai
«maestri» e demolite dall’«autocritica» viene letta ancora una volta come un
gesto di necessaria fedeltà alle antiche convinzioni, ma anche come la più
compiuta e oltrepassante rifondazione della loro modernità. Confermando la
natura quasi inesauribile della miniera-De Martino, i cinque scritti proposti
qui continuano a scavare nelle sue viscere e a inseguire filoni perduti o
tracce rimaste inosservate. Ne risultano approdi imprevisti e rovesciamenti di
prospettiva che riescono a restituire a De Martino qualche tratto importante
tra quelli lasciati in ombra dalla vulgata.
UNA FRITTATA PER DUE ALLA TENUTA MONACELLI CON MINO DE SANTIS E PIERPAOLO LALA INSIEME A LUPO EDITORE
Alla Tenuta Monacelli &
Masseria Giampaolo in via Giacomo Ponticelli in località Cerrate (Lecce) il 20
aprile 2013 alle ore 20,30 ci sarà un evento speciale assolutamente da non
perdere. C’è un filo che unisce il
giovane ideatore di “Fornelli Indecisi” Pierpaolo Lala al cantautore salentino
Mino De Santis. Un Filo d’Olio: l’olio
del Piccolo Manuale Untologico e l’olio
di “Arbu Te Ulie” il testo simbolo della produzione artistica del “poeta
rurale”. La forza vitale del dialetto
salentino di ”Caminante” (Ululati, Lupo editore), l’ultimo cd di De Santis,
incontra le “50 sfumature di fritto” di Pierpaolo Lala (Lupo
editore), un’ode dedicata al più gustoso
sistema di cottura. L’evento, in programma il 20 aprile a Tenuta Monacelli,
sarà l’occasione per valorizzare la produzione dell’Olio Extravergine di Oliva
che da sempre ha un ruolo fondamentale nella cucina e nella tradizione
gastronomica salentina. Un filo
continuo tra parole, musica ed emozioni
per dialogare assaporando i prodotti della nostra terra. Tra fritti,
fritture e frittate, i giornalisti Pino De Luca e Azzurra De Razza, l’editore
Cosimo Lupo, dialogano con Pierpaolo Lala e Mino De Santis:
dall’alchimia dell’olio bollente allo “Scarcagnizzu”, dalle ricette
indecise alla “Prucissione”, dalla
pastella al “Fidanzamentu”. Nell’ipogeo di Tenuta Monacelli l’incontro
tra l’elisir di salute e genuinità e le produzioni di Lupo Editore. Appuntamento dunque alle 20.30. Nella prima
parte della serata la presentazione di “50 sfumature di fritto”, nella seconda
il Concerto di Mino De Santis accompagnato da Pantaleo Colazzo alla fisarmonica
e Pasquale Gianfreda al contrabbasso. A firmare i piatti selezionati per
assaporare l’Olio extravergine, lo chef di Tenuta Monacelli Gianfranco Tanzi:
dagli antipasti con la parmigianina ai sapori di fumo alla cascata di frittini
tra mare e terra, per passare alle
Tacozze fritte di grano saraceno in zuppetta rinascimentale, dagli spaghetti
fritti al Bon Bon fritto al profumo di mela verde. Il tutto accompagnato dai
Vini della Cantina SAMPIETRANA.
CAMINANTE di Mino DE SANTIS (etichetta Ululati, Lupo Editore) - Testimone di usi e tradizioni del meridione
e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai
l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano
Rosso, è questo Mino De Santis. Il suo nuovo album “Caminante”, prodotto e
messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore,
è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud
alla continua rincorsa di un’identità. Allora si parte, come sempre, verso il
nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran
lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare
“al paese” anche se nulla cambia pertanto “resta la sopravvivenza e la non
appartenenza” e la voglia di essere “Sempre in viaggio”. Si ritorna, quindi,
tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali,
dell’arsura e de “La zoccula”, una escort che difende il suo lavoro e che, come
la più famosa “Bocca di Rosa”, sconvolge la quiete del paesino mettendo alla
berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità. Un dipinto a
mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare. È senza dubbio un disco pieno di poesia,
dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere
nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De
Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale
di Mino De Santis. La “Caminante” di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra
la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura
famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.
50 SFUMATURE DI FRITTO a cura di
Pierpaolo Lala (Lupo editore) - Vi piace la frittura nonostante il parere
negativo del vostro medico? Vi piace la pastella? Vi piace impanare e “calare”
qualunque cosa nell’olio bollente? Siete fan di “P per Purpetta”? Pensate che
per preparare la parmigiana di melanzane servano le dovute autorizzazioni
edilizie? Pensate che la frittura sia sensuale e afrodisiaca? Avete trovato il
libro giusto. Il 15 dicembre esce in tutte le librerie d’Italia e in edicola
con quiSalento,“50 sfumature di fritto. Piccolo manuale untologico” (Lupo
Editore). Il libro, nato da un’idea del giornalista Pierpaolo Lala, patron del
concorso di cucina dozzinale “Fornelli Indecisi”, raccoglie cinquanta ricette
(rigorosamente fritte) pensate e scritte da una pattuglia di giornalisti e
docenti universitari, casalinghe e pensionate, professori e professioniste,
nonne e nipoti, mamme e figli. Cinque categorie (antipasti, primi, secondi,
dolci e cibo di strada) per assaporare verdure e pesce, carne e cremose
leccornie. Completano il manuale, un’introduzione di donpasta, i consigli di
frittura di Giuseppe Barretta e il tentativo di Pino De Luca di rispondere
all’eterno dilemma tra vino e birra. E se la frittura è un orgasmo (a volte
anche multiplo) pericoloso, il libro vuole concedersi alla passione e
all’eccesso con due racconti molto intensi di Osvaldo Piliego e Manila
Benedetto.
Circa 100 pagine per assaporare
l’olio e le sue sfumature. Fornelli Indecisi è un concorso di cucina dozzinale,
nato dall’esperienza dell’omonimo gruppo su Facebook. Casalinghe disperate,
single buongustai, nonne con la frittura nel sangue, mamme con la polpetta
facile, zii con il vizio della crostata, nonni avvezzi alla pasta con le cozze,
quelli che dicono “non so chi sia Antonella Clerici”, quelle che pensano che “la Parodi era meglio cotta e
mangiata” sono i concorrenti ideali di questo concorso dedicato a tutti. La
terza edizione, anticipata dalle Primarie del Centrotavola, è attesa per la
primavera 2013.
Info - 0832. 382037
Mobile - 329. 8375434
GLI AEDO CON NABIL DEI RADIODERVISH AL WOMB
Il WOMB di Lecce (Strada vicinale
Bernardini snc a Cavallino in provincia di Lecce) non delude neanche questa
volta le aspettative del pubblico salentino accogliendo il gruppo degli AEDO
che presto diventeranno una nuova rivelazione nel panorama della musica
italiana e il loro disco "Saluto al nemico" (Lupo Editore)
presentato da Nabil dei Radiodervish. IMPOSSIBILE PERDERE QUESTO EVENTO!
L’appuntamento è per venerdì 19 aprile 2013 alle ore 21,00 al WOMB (Strada
vicinale Bernardini snc. - 73020 - Cavallino LECCE).
Molto più che interessante, anzi
intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO. L'album si apre con ACQUA e
si chiude con PENELOPE, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e
disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo
di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura
splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima
anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come
gli stati d'animo di una società in travaglio. Belli i testi con sfumature
agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballad a brani più potenti intersecati
da un'etnicità mai banale. Un disco da non perdere per nessun motivo: un disco
che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le splendide voci dei
cantanti. (Oliviero Malaspina)
Nato nell’agosto del 2010, il
progetto AEDO delinea un percorso lirico che si nutre delle radici del suono
piegando il canto popolare alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e
riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a testi di natura
contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato immaginario
arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di possedere
quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si
esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di fama
internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee nazionale
che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso "Officine della
musica" in occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale
del brano "Macarìa" realizzato dalla PUNTO EXE con la regia di Gianni
de Blasi e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS,
REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.
Gli AEDO sono:
Giovanni Saccomanno voce e
chitarra acustica
Eleonora Pascarelli voce
Mauro Pispico chitarra
classica
Chiara Arcadi violino
Francesco Spada organetto
Giuseppe Donadei percussioni
Giorgio Kwiatkoswski basso
INFO
Iscriviti a:
Post (Atom)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
Cerca nel blog
Freccia Verde: L'Arciere di Smeraldo che Colpì nel Segno
PUBBLICITA' / ADVERTISING Dalla Foresta Urbana alle Battaglie Cosmiche Green Arrow, l'arciere di smeraldo, è molto più di un sempl...
-
VIII Edizione de Le mani e l'ascolto a cura di Mauro Marino e Piero Rapanà Fondo Verri, via S. Maria del Paradiso 8, Lecce Show case di ...