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lunedì 22 aprile 2013
domenica 21 aprile 2013
sabato 20 aprile 2013
venerdì 19 aprile 2013
INIQUOTOUR perché un’altra Italia è possibile. Dal 20 al 28 aprile 2013 in Puglia Giuseppe Cristaldi con il suo Macelleria Equitalia (Lupo editore)
“Conosco Cristaldi da tempo, e da
tempo conosco il suo modo di far scorrere la penna su carta bianca, dando vita
ad una lingua "altra". Un giovane che scrive e che, scrivendo, unisce
un italiano impeccabile a quel dialetto che sa di "terra", che sa di
"casa". Credo che il talento
di Giuseppe sia proprio il saper raccontare, permettendo a chiunque di sentirsi
a casa, anche a chi, il dialetto pugliese, non sa nemmeno che cosa sia. 5 racconti,
5 storie, 5 vite; è il mondo al contrario, siamo noi adesso la carne equina,
siamo noi la vera carne da macello.” (MICHELE
PLACIDO)
Si chiama “INIQUOTOUR – perché
un’altra Italia è possibile” la tournée dello scrittore Giuseppe Cristaldi in
Puglia dal 20 al 28 aprile 2013 con il suo nuovo lavoro edito da Lupo dal
titolo “Macelleria Equitalia”. Ecco le date degli appuntamenti: Il
20/04/2013 a BARI presso la Libreria Roma
(Piazza Aldo Moro, 13 - Bari) alle ore 18.00 con Mingo (da "Striscia la
notizia"); il 22/04/2013 alle ore 18,30 a FOGGIA alla Libreria Ubik (Piazza Giordano, 75 - Foggia) dove
presenterà il giornalista e direttore artistico della Libreria Ubik, Michele
Trecca, e dialogheranno con l'autore la
scrittrice Roberta Pilar Jarussi e lo scrittore e ricercatore Giovanni Rinaldi,
il 24/04/2013 a LECCE all’Ammirato Culture House (Via di Pettorano, 3 - Lecce)
alle ore 19.30 dove coordinerà gli interventi Stefano Donno, di OverecoAgenzia,
e dialogheranno con l’autore il Dott. Maurizio Toraldo, la scrittrice Simona
Cleopazzo, l'artista Paola Scialpi
(leggerà alcuni brani la poetessa Marta Toraldo); il 25/04/2013 Giuseppe
Cristaldi, alle ore 16.00, sarà ospite di un “dopopranzo d'autore” presso la MASSERIA STALI a
CAPRARICA e dopo, sempre il 25/04/2013 a LECCE Giuseppe Cristaldi sarà ospite
negli studi di Radio System Network alle
ore 21.00 con interventi dei lettori in diretta su Facebook, sms, twitter,
whatsapp; il 26/04/2013 sarà a TAURISANO (LE) Casa Vanini, Via Roma 44 alle ore
19.30 dove ci sarà l’introduzione di
Claudio Scordella - vice Sindaco e la presentazione sarà a cura del
prof. Luigi Guidano - insegnante di storia e italiano; il 27/04/2013 sarà a
CASARANO (LE) alla Libreria Dante, Via Matino 10 alle ore 19.30 con Antonio
Memmi, giornalista de IL GALLO; il 28/04/2013 Giuseppe Cristaldi sarà a RACALE
(LE) all’Associazione APE “Gabriele Toma”alle ore 18.30 in Piazza Beltrano
"Recensire un libro che
parla di sofferenze umane è come scorticare con una lama quella stessa ferita
per farla sanguinare ancora, qualsiasi cosa si vuol dire si cerca di farlo
sommessamente per non urtare la sensibilità di nessuno. Ecco sì, di sensibilità
si tratta nel libro Macelleria Equitalia (Lupo Editore), di un’acuta
sensibilità che hanno i protagonisti delle storie raccontate con acume
intellettuale da Giuseppe Cristaldi, ma di questa singolare caratteristica
umana non è certo provvista la spregiudicata macchina esattoriale italiana
chiamata “Equitalia”. È un mostro gigantesco, simile alle Arpie raccontate da Omero,
Virgilio e Dante o ai tanti mostri mitologici dalle sembianze umane e animali
che uccidono senza pietà.
È l’incubo di moltissimi italiani
del presente. E in queste pagine si tocca con mano la realtà di gente povera,
semplice, contadini, imprenditori agricoli, operai che per non aver pagato le
fatidiche tasse si ritrovano con l’incombenza Equitalia e le visite di
ufficiali giudiziari che sembrano spregiudicati come racconta Paolino, mentre
in realtà eseguono solo il loro lavoro, una professione come tante che a ben
dire non devi possedere certo sensibilità nè un briciolo di cuore altrimenti
sei fregato, altrimenti il lavoro non puoi eseguirlo, non puoi essere spietato
contro chi disarmato si presenta nudo davanti “senza arte né parte”: nudo -
disarmato. Paolino, giovane protagonista di una storia, cova rabbia parimenti
determinazione per diventare un giorno anche lui funzionario Equitalia e
riscattare la povera madre che si occupava di cucire le suole presso un
calzaturificio salentino e il padre che distrutto dal vino e dalla miseria
trascinava ogni giorno a stento il suo corpo.
Nel silenzio di questa famiglia
povera ma ricca di dignità e coraggio di vivere si perpetua l’amore: un grande
amore e riconoscenza che Paolino ha nei riguardi della madre che vorrebbe un
giorno far vivere e non sopravvivere e attendere magari il proprio turno per
diventare carne da macello.
È un libro straordinariamente
reale questo Macelleria Equitalia (Lupo Editore): una metafora e un
accostamento quasi simbiotico che identifica la drammatica quotidianità che
vive moltissima gente attualmente in Italia.
Un’Italia misera sotto ogni punto
di vista. È acuto il linguaggio utilizzato dall’autore per raccontare storie
che ci appartengono, insomma chiunque prima o poi si imbatte in Equitalia,
basta non pagare una tassa. È certo che le tasse è dovere di tutti i cittadini
pagarle per fare andare avanti la macchina dello Stato, questo Stato però che
siamo noi stessi, non dimentichiamolo, membra di un corpo che spesso tradisce e
non perdona. È un libro di denuncia, come anche di testimonianza, è un libro
che racconta le vite di gente sola e dimenticata e quindi vuole essere anche un
modo generoso per dare voce a chi voce non ha.
Macelleria Equitalia (Lupo
Editore) di Giuseppe Cristaldi lascia il segno, come un solco percorso dal
letto del fiume. Così il figlio alla madre dice: «Ascolta, mamma mia beddra, ci
sono cose che uno vive mentre un fiume lo passa dal buco del culo al cuore.
Fiume e ommini sono due cose diverse: ci sono volte in cui lu fiume cangia ma
l’uomo no. Se pure un fiume decidesse di cambiare il corso, di scorrere da
un’altra parte, tralasciando ‘u bucu t’u culu e lu core, l’uomo non cambierebbe
una minchia, si comporterebbe come se quel fiume lo avesse dentro. Mi capisci,
ma’? Ci sono cose che segnano. L’acqua si asciuga, ma il segno rimane». (pp.
116-117).
Cosa si può dire di fronte a
questa lezione di vita?
Nessuna parola sublime,
eufemismo, enjambement, raffinatezza letteraria avrebbe senso e potrebbe
parlare al lettore meglio della saggezza popolare. Quella sana saggezza che
forse soltanto Aristotele conosce bene, una virtù che sembra appartenere ai
nostri avi che hanno vissuto lasciandoci un’eredità abbondante con sacrifici
anche umani e noi ahimè la stiamo sperperando. Poco è rimasto di una saggezza
che insegna se pur purtroppo nel dolore, perchè è quando c’è il bisogno e si
conosce la sofferenza - come dice anche il protagonista di un racconto del
libro - che si aguzza l’ingegno e si impara a vivere. Leggere Macelleria
Equitalia è necessario, perchè fa rivivere quei diritti e valori che appartengono
ad ogni essere umano, ma che cadono nel dimenticatoio della macchina maledetta
della burocrazia, della finanza e delle banche che uccidono come carne da
macello e dove dignità e lavoro - chiaramente scritti nella Dichiarazione
Universale dei diritti dell’Uomo e nella cara Costituzione italiana - non
esistono più e restano voci mute o peggio azzittite.
(Alessandra Peluso su “Affari Italiani”)
Giuseppe CRISTALDI - Nato nel 1983 a Parabita. Vive nelle
campagne di Sassari. Ha pubblicato “Storia di un metronomo capovolto” (2007),
con nota di Franco Battiato; Un rumore di gabbiani - Orazione per i martiri dei
petrolchimici (2008), con cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di
Caparezza; Belli di papillon verso il sacrificio (2010), con nota di Teresa De
Sio; Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (2011). Ha ricevuto il “Premio
Kallistos – 2009”
e il “Primo premio al concorso nazionale di drammaturgia contemporanea Under 30
di Roma – 2012”
Info:
Lupo Editore
Tel. 0832.94.95.10
www.lupoeditore.it
giovedì 18 aprile 2013
La riscrittura oltrepassante. ERNESTO DE MARTINO E LE DIALETTICHE DEL «RITORNO». CINQUE STUDI di Placido Cherchi (Kurumuny Edizioni)
Potente polo di attrazione intellettuale,
l’opera di Ernesto De Martino, dopo la «riscoperta» provocata dalla comparsa de
La fine del mondo, non ha più cessato di dominare la scena ermeneutica e di
esigere cospicui investimenti di energia da parte dei suoi interpreti. Nel
terreno della critica antropologica, il settore della «demartinologia» è ormai
uno dei più estesi e non si contano più i contributi destinati ad accrescerlo.
L’autore del presente volume ne è una prova:
dopo i quattro libri demartiniani fatti uscire tra la fine degli anni
Ottanta e l’anno scorso, egli ci presenta ora questi Cinque studi, anch’essi
demartiniani e anch’essi ostinatamente interessati a indagare oltre l’immediato
apparire.
Il tema è stavolta quello del
«ritorno» al Mondo magico realizzato a poco a poco dalle opere della fine, in
una sorta di riappropriazione-rilancio degli allargamenti storicistici
sacrificati allora. La sostanziale riscrittura delle tesi messe in crisi dai
«maestri» e demolite dall’«autocritica» viene letta ancora una volta come un
gesto di necessaria fedeltà alle antiche convinzioni, ma anche come la più
compiuta e oltrepassante rifondazione della loro modernità. Confermando la
natura quasi inesauribile della miniera-De Martino, i cinque scritti proposti
qui continuano a scavare nelle sue viscere e a inseguire filoni perduti o
tracce rimaste inosservate. Ne risultano approdi imprevisti e rovesciamenti di
prospettiva che riescono a restituire a De Martino qualche tratto importante
tra quelli lasciati in ombra dalla vulgata.
UNA FRITTATA PER DUE ALLA TENUTA MONACELLI CON MINO DE SANTIS E PIERPAOLO LALA INSIEME A LUPO EDITORE
Alla Tenuta Monacelli &
Masseria Giampaolo in via Giacomo Ponticelli in località Cerrate (Lecce) il 20
aprile 2013 alle ore 20,30 ci sarà un evento speciale assolutamente da non
perdere. C’è un filo che unisce il
giovane ideatore di “Fornelli Indecisi” Pierpaolo Lala al cantautore salentino
Mino De Santis. Un Filo d’Olio: l’olio
del Piccolo Manuale Untologico e l’olio
di “Arbu Te Ulie” il testo simbolo della produzione artistica del “poeta
rurale”. La forza vitale del dialetto
salentino di ”Caminante” (Ululati, Lupo editore), l’ultimo cd di De Santis,
incontra le “50 sfumature di fritto” di Pierpaolo Lala (Lupo
editore), un’ode dedicata al più gustoso
sistema di cottura. L’evento, in programma il 20 aprile a Tenuta Monacelli,
sarà l’occasione per valorizzare la produzione dell’Olio Extravergine di Oliva
che da sempre ha un ruolo fondamentale nella cucina e nella tradizione
gastronomica salentina. Un filo
continuo tra parole, musica ed emozioni
per dialogare assaporando i prodotti della nostra terra. Tra fritti,
fritture e frittate, i giornalisti Pino De Luca e Azzurra De Razza, l’editore
Cosimo Lupo, dialogano con Pierpaolo Lala e Mino De Santis:
dall’alchimia dell’olio bollente allo “Scarcagnizzu”, dalle ricette
indecise alla “Prucissione”, dalla
pastella al “Fidanzamentu”. Nell’ipogeo di Tenuta Monacelli l’incontro
tra l’elisir di salute e genuinità e le produzioni di Lupo Editore. Appuntamento dunque alle 20.30. Nella prima
parte della serata la presentazione di “50 sfumature di fritto”, nella seconda
il Concerto di Mino De Santis accompagnato da Pantaleo Colazzo alla fisarmonica
e Pasquale Gianfreda al contrabbasso. A firmare i piatti selezionati per
assaporare l’Olio extravergine, lo chef di Tenuta Monacelli Gianfranco Tanzi:
dagli antipasti con la parmigianina ai sapori di fumo alla cascata di frittini
tra mare e terra, per passare alle
Tacozze fritte di grano saraceno in zuppetta rinascimentale, dagli spaghetti
fritti al Bon Bon fritto al profumo di mela verde. Il tutto accompagnato dai
Vini della Cantina SAMPIETRANA.
CAMINANTE di Mino DE SANTIS (etichetta Ululati, Lupo Editore) - Testimone di usi e tradizioni del meridione
e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai
l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano
Rosso, è questo Mino De Santis. Il suo nuovo album “Caminante”, prodotto e
messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore,
è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud
alla continua rincorsa di un’identità. Allora si parte, come sempre, verso il
nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran
lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare
“al paese” anche se nulla cambia pertanto “resta la sopravvivenza e la non
appartenenza” e la voglia di essere “Sempre in viaggio”. Si ritorna, quindi,
tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali,
dell’arsura e de “La zoccula”, una escort che difende il suo lavoro e che, come
la più famosa “Bocca di Rosa”, sconvolge la quiete del paesino mettendo alla
berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità. Un dipinto a
mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare. È senza dubbio un disco pieno di poesia,
dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere
nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De
Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale
di Mino De Santis. La “Caminante” di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra
la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura
famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.
50 SFUMATURE DI FRITTO a cura di
Pierpaolo Lala (Lupo editore) - Vi piace la frittura nonostante il parere
negativo del vostro medico? Vi piace la pastella? Vi piace impanare e “calare”
qualunque cosa nell’olio bollente? Siete fan di “P per Purpetta”? Pensate che
per preparare la parmigiana di melanzane servano le dovute autorizzazioni
edilizie? Pensate che la frittura sia sensuale e afrodisiaca? Avete trovato il
libro giusto. Il 15 dicembre esce in tutte le librerie d’Italia e in edicola
con quiSalento,“50 sfumature di fritto. Piccolo manuale untologico” (Lupo
Editore). Il libro, nato da un’idea del giornalista Pierpaolo Lala, patron del
concorso di cucina dozzinale “Fornelli Indecisi”, raccoglie cinquanta ricette
(rigorosamente fritte) pensate e scritte da una pattuglia di giornalisti e
docenti universitari, casalinghe e pensionate, professori e professioniste,
nonne e nipoti, mamme e figli. Cinque categorie (antipasti, primi, secondi,
dolci e cibo di strada) per assaporare verdure e pesce, carne e cremose
leccornie. Completano il manuale, un’introduzione di donpasta, i consigli di
frittura di Giuseppe Barretta e il tentativo di Pino De Luca di rispondere
all’eterno dilemma tra vino e birra. E se la frittura è un orgasmo (a volte
anche multiplo) pericoloso, il libro vuole concedersi alla passione e
all’eccesso con due racconti molto intensi di Osvaldo Piliego e Manila
Benedetto.
Circa 100 pagine per assaporare
l’olio e le sue sfumature. Fornelli Indecisi è un concorso di cucina dozzinale,
nato dall’esperienza dell’omonimo gruppo su Facebook. Casalinghe disperate,
single buongustai, nonne con la frittura nel sangue, mamme con la polpetta
facile, zii con il vizio della crostata, nonni avvezzi alla pasta con le cozze,
quelli che dicono “non so chi sia Antonella Clerici”, quelle che pensano che “la Parodi era meglio cotta e
mangiata” sono i concorrenti ideali di questo concorso dedicato a tutti. La
terza edizione, anticipata dalle Primarie del Centrotavola, è attesa per la
primavera 2013.
Info - 0832. 382037
Mobile - 329. 8375434
GLI AEDO CON NABIL DEI RADIODERVISH AL WOMB
Il WOMB di Lecce (Strada vicinale
Bernardini snc a Cavallino in provincia di Lecce) non delude neanche questa
volta le aspettative del pubblico salentino accogliendo il gruppo degli AEDO
che presto diventeranno una nuova rivelazione nel panorama della musica
italiana e il loro disco "Saluto al nemico" (Lupo Editore)
presentato da Nabil dei Radiodervish. IMPOSSIBILE PERDERE QUESTO EVENTO!
L’appuntamento è per venerdì 19 aprile 2013 alle ore 21,00 al WOMB (Strada
vicinale Bernardini snc. - 73020 - Cavallino LECCE).
Molto più che interessante, anzi
intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO. L'album si apre con ACQUA e
si chiude con PENELOPE, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e
disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo
di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura
splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima
anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come
gli stati d'animo di una società in travaglio. Belli i testi con sfumature
agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballad a brani più potenti intersecati
da un'etnicità mai banale. Un disco da non perdere per nessun motivo: un disco
che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le splendide voci dei
cantanti. (Oliviero Malaspina)
Nato nell’agosto del 2010, il
progetto AEDO delinea un percorso lirico che si nutre delle radici del suono
piegando il canto popolare alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e
riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a testi di natura
contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato immaginario
arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di possedere
quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si
esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di fama
internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee nazionale
che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso "Officine della
musica" in occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale
del brano "Macarìa" realizzato dalla PUNTO EXE con la regia di Gianni
de Blasi e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS,
REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.
Gli AEDO sono:
Giovanni Saccomanno voce e
chitarra acustica
Eleonora Pascarelli voce
Mauro Pispico chitarra
classica
Chiara Arcadi violino
Francesco Spada organetto
Giuseppe Donadei percussioni
Giorgio Kwiatkoswski basso
INFO
mercoledì 17 aprile 2013
martedì 16 aprile 2013
lunedì 15 aprile 2013
ABBAZIA DI SAN MAURO SANNICOLA (Lupo editore) a cura di Sergio Ortese, gli Aedo e il progetto Archeosuoni al Monastero di S. Giovanni Evangelista a Lecce il 17 aprile 2013
Mercoledì
17 aprile 2013 ore 19,00 presso il Monastero di S. Giovanni Evangelista via
delle Benedettine, 4 a
Lecce è prevista la presentazione del volume edito da Lupo nella collana De là
da mar a cura di Sergio Ortese dal titolo “ Sannicola – Abbazia di San Mauro.
Gli affreschi sulla serra dell’Alto Lido presso Gallipoli”. Introduce Cosimo
Lupo (Editore) presentano il volume Sergio Ortese (Direttore della collana ‘De
là da mar’), Giuseppe M. Costantini (Restauratore di Beni Culturali). E
previsto inoltre la presentazione del progetto Archeosuoni che verrà illustrato
da Stefano Donno (giornalista di OverecoAgenza), Luciano Pagano (scrittore di OverecoAgenzia);
Giovanni Saccomanno (Aedo). Il progetto ‘Archeosuoni’ è un ambizioso progetto
culturale che, attraverso la musica e specifici percorsi guidati, promuove la
valorizzazione del patrimonio artistico meno noto della Puglia. Nel corso della
serata gli AEDO* che presentano il loro ultimo lavoro dal titolo “Saluto al
nemico” (Ululati, etichetta musicale di Lupo editore).
Il libro
- Il terzo volume della collana De là da mar di Lupo Editore, è dedicato ai
preziosi affreschi medievali di San Mauro. La chiesa dell’antica abbazia
italo-greca svetta tuttora sulla collina dell’Altolido di Gallipoli, lungo la
direttrice per le marine di Nardò. L’importante monumento, per più di un secolo
drammatico manifesto della marginalizzazione e dell’incuria del patrimonio
storico-artistico meridionale, dopo coraggiose ed estenuanti battaglie civili,
appare il protagonista di una rinascita culturale. Il risultato è da ascrivere
soprattutto al Comune di Sannicola, il cui territorio comprende l’Altolido
gallipolino, che ha acquisito la proprietà della chiesa di San Mauro e ne ha
promosso recupero e valorizzazione, azioni emblematicamente rappresentate anche
da questo libro. Questo volume, pure imperniato sulla qualità degli scritti, è
dotato di un pregevole apparato iconografico, che esalta i dettagli, nonché di
tavole grafiche di esemplare chiarezza. Il suo progetto editoriale conclude
idealmente l’esemplare “restauro preliminare”, compiuto dal Comune di Sannicola
e affidato allo Studio Costantini, dove gli affreschi sono stati sottratti a
uno stato di “caduta spontanea” nonché riconosciuti nella loro reale ampiezza e
scansione, e anticipa gli attesi esiti di un intervento degli Uffici periferici
del Ministero BB.CC., dove, ripartendo da uno studio progettuale, si disvelano
i brani pittorici inediti, già individuati, sotto agli scialbi, nel “restauro
preliminare”. Gli autori del volume sono Mario Cazzato, Giuseppe M. Costantini,
Manuela De Giorgi, Marina Falla Castelfranchi, Francesco Gabellone, Davide
Melica, Sergio Ortese, Valentino Pace, Giovanni Quarta, Ritana Schirinzi. Il volume pubblicato da Lupo editore di
Copertino ha ottenuto il Patrocinio della Provincia di Lecce, dell’Università
del Salento (Facoltà di Beni Culturali), della Regione Puglia, ed ha avuto il
contributo del Comune di Sannicola e della Proloco Lido Conchiglie.
AEDO -
“Molto più che interessante, anzi intrigante e molto bello questo lavoro degli
AEDO. L'album si apre con ACQUA e si chiude con PENELOPE, come se
nell'andirivieni delle onde nel tessere e disfare una tela ci sia un attesa di
qualcosa di positivo l'arrivo anche solo di una immagine benigna. Tra il brano
di apertura e quello di chiusura splendidi brani sono Le orecchie del Re e La
pancia del mostro. Bellissima anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte
rarefatte a volte forsennate come gli stati d'animo di una società in
travaglio. Belli i testi con sfumature agrodolci e le sonorità che vanno dalla
ballad a brani più potenti intersecati da un' etnicità mai banale. Un disco da non perdere per nessun motivo: un
disco che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le splendide voci dei
cantanti.” (Oliviero Malaspina)
AEDO -
Nato nell’agosto del 2010, il progetto AEDO delinea un percorso lirico che si
nutre delle radici del suono piegando il canto popolare alla riproduzione della
natura. Dalla ricerca e riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a
testi di natura contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato
immaginario arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di
possedere quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012
gli AEDO si esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di
fama internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee
nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso OFFICINE
DELLA MUSICA in occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale
del brano “MACARìA” realizzato dalla PUNTO EXE con la regia di GIANNI DE BLASI
e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS, REGIONE
PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.
Gli AEDO
sono: Giovanni Saccomanno (voce e chitarra acustica); Eleonora Pascarelli
(voce); Mauro Pispico (chitarra classica); Chiara Arcadi (violino); Francesco
Spada (organetto); Giuseppe Donadei (percussioni); Giorgio Kwiatkoswski
(basso).
Info
Lupo editore - http://www.lupoeditore.it/lupo/
Dancalia. Camminando sul fondo di un mare scomparso di Andrea Semplici (Terre di Mezzo). Intervento di Nunzio Festa
Il
nuovo viaggio del "lucano" Semplici. Premesso che in realtà il
giornalista e fotografo Andrea Semplici appartiene anagraficamente, per così
dire, al capoluogo della Toscana, e quindi non alla Lucania dei boschi e del
terziario che con la Fiat ha sostituito pezzi importanti dell'agricoltura,
diciamo che "Dancalia. Camminando sul fondo di un mare scomparso",
ultimo libro edito presso Terre di Mezzo, un po' comunque alla Basilicata
appartiene. In quanto, in definitiva, prima che l'autore tornare a vedere la
Dancalia, ovvero rimettesse anima e corpo nel nuovo peso, moderno assai e
turistico persino, della lontana e davvero geograficamente marginale terra
conficcata in uno sprofondo fra Etiopia ed Eritrea, il viaggiatore ha dimorato
diversi mesi a Matera; ma eleggendo anche la città dei Sassi, oltre che come
possibile domicilio pure a venire, punto di transito verso piccole marginalita
nostre: da Castelmezzano a Pomarico, per dire. A scoprire, insomma, più usi e
costumi. In un poco di tradizioni ancora in vita delle terre lucane. Semplici
di libri di viaggio comunque ne ha scritti molti. E, per esser più puntuali
possibile, dobbiamo aggiungere che "Dancalia" nasce soprattutto da
viaggi dadati dell'esploratore fiorentino, che, tra le altre cose, dirige la
rivista online Erodoto108. Legato idealmente a Kapuściński, Andrea Semplici ha
visitato e vissuto, seppur solitamente per tempi non lunghissimi, in tante
luoghi del vasto mondo. Da Cuba, per fare un piccolo esempio, alla Dancalia che
adesso troviamo nella pagine pubblicate. Per Semplici, preme dire, e lo
ricordiamo a leggere e parlare delle storie di transiti nel Pianeta a Matera e
nella sua provincia, gli spostamenti sono sempre incontri. Coi luoghi. Con le
persone. Dove la storia e le origini sono, appunto, tanto quelle delle lande
vere e proprie quanto quelle dei popoli che fanno vita e morte nelle loro
patria. Tra, per aggiungere solamente postille forse banali, rivoluzioni e
sofferenze. La Dancalia, ricorda oggi l'apolide Semplici, è un deserto di sale
che fa da calamita agli uccelli: uccidendoli. La Dancalia, sottolineerà Andrea
Semplici con la sua scrittura odorosa di contatto con immagini e realtà
diverse, è rocce che t'attirano coi loro psichedelici colori, e poi ti porta
nella sabbie morte. Sarai fortunato, insomma, a trovare "la locanda di
Madame Kiki" (approdo spuntato quasi in forma di miraggio - ai bordi del
deserto). "Ma la Dancalia è degli
afar - si preoccuperà di spiegare appunto l'autore -, un popolo enigmatico e
'feroce' (così dicono cronisti e studiosi), che schiude la propria
straordinaria umanità solo a chi, mettendo da parte gli stereotipi sull'Africa,
sa stare 'fianco a fianco con la diversità'. Volti e scenari da scoprire oggi,
prima che il turismo e le multinazionali minerarie stravolgano definitivamente
la bellezza desolata di queste terre e dei loro abitanti". Perché il
processo è in atto. Ché, sappiam bene noi, dove gli spazi sembrano o sono
veramente incontaminati, si tratti della Dancalia dei fuochi infernali come del
Pollino degli alberi in resistenza, gli appetiti e il consumo si fanno proposta
indecente. Oppure addirittura presa d'assalto.
domenica 14 aprile 2013
sabato 13 aprile 2013
MASSIMO STRAGAPEDE CON IL SUO “RESTARE, PARTIRE” (Lupo editore) ALLA FELTRINELLI POINT DI LECCE
MASSIMO STRAGAPEDE, autore di
RESTARE, PARTIRE (Lupo editore) incontra
i suoi lettori lunedì 15 aprile 2013 alle
ore 18:30 alla FELTRINELLI POINT LECCE in VIA CAVALLOTTI 7 a Lecce.
Un interrogativo, un dilemma, un punto
di partenza o di arrivo.Taranto, Italia del sud. Un territorio impoverito per
decenni da un'industria parassita e da uno stato assistenzialista. Sospesa tra
due mari, la città. Sospesa tra i suoi vicoli, la storia di due ragazzi
qualunque. Mimmo, come in alcuni film, sogna di partire e andare via. Miriam,
come in alcune canzoni, pensa di restare e cambiare le cose. Intorno a loro un
sottobosco di personaggi di varia umanità: ignavi fancazzisti, spacconi del
sabato sera, pseudo intellettuali, matrone da pianerottolo, aspiranti veline,
filosofi in tuta blu. Personaggi e interpreti sul palcoscenico di un microcosmo
ordinario e talvolta grottesco, sotto un cielo povero di aspettative e dai
confini sempre a portata di sguardo. Su tutti, ansima il gigante siderurgico,
disseminando veleni a norma di legge e promesse effimere di un futuro non
sostenibile. Intorno, una meravigliosa natura che, nonostante tutto, resiste.
Taranto. Italia del sud. Ma che potrebbe essere Danzica, Mumbai, l'Avana o
Jakarta. Il dilemma resta universalmente identico. Oggi come ieri. Come
probabilmente domani.
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