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giovedì 18 aprile 2013
mercoledì 17 aprile 2013
martedì 16 aprile 2013
lunedì 15 aprile 2013
ABBAZIA DI SAN MAURO SANNICOLA (Lupo editore) a cura di Sergio Ortese, gli Aedo e il progetto Archeosuoni al Monastero di S. Giovanni Evangelista a Lecce il 17 aprile 2013
Mercoledì
17 aprile 2013 ore 19,00 presso il Monastero di S. Giovanni Evangelista via
delle Benedettine, 4 a
Lecce è prevista la presentazione del volume edito da Lupo nella collana De là
da mar a cura di Sergio Ortese dal titolo “ Sannicola – Abbazia di San Mauro.
Gli affreschi sulla serra dell’Alto Lido presso Gallipoli”. Introduce Cosimo
Lupo (Editore) presentano il volume Sergio Ortese (Direttore della collana ‘De
là da mar’), Giuseppe M. Costantini (Restauratore di Beni Culturali). E
previsto inoltre la presentazione del progetto Archeosuoni che verrà illustrato
da Stefano Donno (giornalista di OverecoAgenza), Luciano Pagano (scrittore di OverecoAgenzia);
Giovanni Saccomanno (Aedo). Il progetto ‘Archeosuoni’ è un ambizioso progetto
culturale che, attraverso la musica e specifici percorsi guidati, promuove la
valorizzazione del patrimonio artistico meno noto della Puglia. Nel corso della
serata gli AEDO* che presentano il loro ultimo lavoro dal titolo “Saluto al
nemico” (Ululati, etichetta musicale di Lupo editore).
Il libro
- Il terzo volume della collana De là da mar di Lupo Editore, è dedicato ai
preziosi affreschi medievali di San Mauro. La chiesa dell’antica abbazia
italo-greca svetta tuttora sulla collina dell’Altolido di Gallipoli, lungo la
direttrice per le marine di Nardò. L’importante monumento, per più di un secolo
drammatico manifesto della marginalizzazione e dell’incuria del patrimonio
storico-artistico meridionale, dopo coraggiose ed estenuanti battaglie civili,
appare il protagonista di una rinascita culturale. Il risultato è da ascrivere
soprattutto al Comune di Sannicola, il cui territorio comprende l’Altolido
gallipolino, che ha acquisito la proprietà della chiesa di San Mauro e ne ha
promosso recupero e valorizzazione, azioni emblematicamente rappresentate anche
da questo libro. Questo volume, pure imperniato sulla qualità degli scritti, è
dotato di un pregevole apparato iconografico, che esalta i dettagli, nonché di
tavole grafiche di esemplare chiarezza. Il suo progetto editoriale conclude
idealmente l’esemplare “restauro preliminare”, compiuto dal Comune di Sannicola
e affidato allo Studio Costantini, dove gli affreschi sono stati sottratti a
uno stato di “caduta spontanea” nonché riconosciuti nella loro reale ampiezza e
scansione, e anticipa gli attesi esiti di un intervento degli Uffici periferici
del Ministero BB.CC., dove, ripartendo da uno studio progettuale, si disvelano
i brani pittorici inediti, già individuati, sotto agli scialbi, nel “restauro
preliminare”. Gli autori del volume sono Mario Cazzato, Giuseppe M. Costantini,
Manuela De Giorgi, Marina Falla Castelfranchi, Francesco Gabellone, Davide
Melica, Sergio Ortese, Valentino Pace, Giovanni Quarta, Ritana Schirinzi. Il volume pubblicato da Lupo editore di
Copertino ha ottenuto il Patrocinio della Provincia di Lecce, dell’Università
del Salento (Facoltà di Beni Culturali), della Regione Puglia, ed ha avuto il
contributo del Comune di Sannicola e della Proloco Lido Conchiglie.
AEDO -
“Molto più che interessante, anzi intrigante e molto bello questo lavoro degli
AEDO. L'album si apre con ACQUA e si chiude con PENELOPE, come se
nell'andirivieni delle onde nel tessere e disfare una tela ci sia un attesa di
qualcosa di positivo l'arrivo anche solo di una immagine benigna. Tra il brano
di apertura e quello di chiusura splendidi brani sono Le orecchie del Re e La
pancia del mostro. Bellissima anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte
rarefatte a volte forsennate come gli stati d'animo di una società in
travaglio. Belli i testi con sfumature agrodolci e le sonorità che vanno dalla
ballad a brani più potenti intersecati da un' etnicità mai banale. Un disco da non perdere per nessun motivo: un
disco che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le splendide voci dei
cantanti.” (Oliviero Malaspina)
AEDO -
Nato nell’agosto del 2010, il progetto AEDO delinea un percorso lirico che si
nutre delle radici del suono piegando il canto popolare alla riproduzione della
natura. Dalla ricerca e riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a
testi di natura contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato
immaginario arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di
possedere quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012
gli AEDO si esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di
fama internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee
nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso OFFICINE
DELLA MUSICA in occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale
del brano “MACARìA” realizzato dalla PUNTO EXE con la regia di GIANNI DE BLASI
e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS, REGIONE
PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.
Gli AEDO
sono: Giovanni Saccomanno (voce e chitarra acustica); Eleonora Pascarelli
(voce); Mauro Pispico (chitarra classica); Chiara Arcadi (violino); Francesco
Spada (organetto); Giuseppe Donadei (percussioni); Giorgio Kwiatkoswski
(basso).
Info
Lupo editore - http://www.lupoeditore.it/lupo/
Dancalia. Camminando sul fondo di un mare scomparso di Andrea Semplici (Terre di Mezzo). Intervento di Nunzio Festa
Il
nuovo viaggio del "lucano" Semplici. Premesso che in realtà il
giornalista e fotografo Andrea Semplici appartiene anagraficamente, per così
dire, al capoluogo della Toscana, e quindi non alla Lucania dei boschi e del
terziario che con la Fiat ha sostituito pezzi importanti dell'agricoltura,
diciamo che "Dancalia. Camminando sul fondo di un mare scomparso",
ultimo libro edito presso Terre di Mezzo, un po' comunque alla Basilicata
appartiene. In quanto, in definitiva, prima che l'autore tornare a vedere la
Dancalia, ovvero rimettesse anima e corpo nel nuovo peso, moderno assai e
turistico persino, della lontana e davvero geograficamente marginale terra
conficcata in uno sprofondo fra Etiopia ed Eritrea, il viaggiatore ha dimorato
diversi mesi a Matera; ma eleggendo anche la città dei Sassi, oltre che come
possibile domicilio pure a venire, punto di transito verso piccole marginalita
nostre: da Castelmezzano a Pomarico, per dire. A scoprire, insomma, più usi e
costumi. In un poco di tradizioni ancora in vita delle terre lucane. Semplici
di libri di viaggio comunque ne ha scritti molti. E, per esser più puntuali
possibile, dobbiamo aggiungere che "Dancalia" nasce soprattutto da
viaggi dadati dell'esploratore fiorentino, che, tra le altre cose, dirige la
rivista online Erodoto108. Legato idealmente a Kapuściński, Andrea Semplici ha
visitato e vissuto, seppur solitamente per tempi non lunghissimi, in tante
luoghi del vasto mondo. Da Cuba, per fare un piccolo esempio, alla Dancalia che
adesso troviamo nella pagine pubblicate. Per Semplici, preme dire, e lo
ricordiamo a leggere e parlare delle storie di transiti nel Pianeta a Matera e
nella sua provincia, gli spostamenti sono sempre incontri. Coi luoghi. Con le
persone. Dove la storia e le origini sono, appunto, tanto quelle delle lande
vere e proprie quanto quelle dei popoli che fanno vita e morte nelle loro
patria. Tra, per aggiungere solamente postille forse banali, rivoluzioni e
sofferenze. La Dancalia, ricorda oggi l'apolide Semplici, è un deserto di sale
che fa da calamita agli uccelli: uccidendoli. La Dancalia, sottolineerà Andrea
Semplici con la sua scrittura odorosa di contatto con immagini e realtà
diverse, è rocce che t'attirano coi loro psichedelici colori, e poi ti porta
nella sabbie morte. Sarai fortunato, insomma, a trovare "la locanda di
Madame Kiki" (approdo spuntato quasi in forma di miraggio - ai bordi del
deserto). "Ma la Dancalia è degli
afar - si preoccuperà di spiegare appunto l'autore -, un popolo enigmatico e
'feroce' (così dicono cronisti e studiosi), che schiude la propria
straordinaria umanità solo a chi, mettendo da parte gli stereotipi sull'Africa,
sa stare 'fianco a fianco con la diversità'. Volti e scenari da scoprire oggi,
prima che il turismo e le multinazionali minerarie stravolgano definitivamente
la bellezza desolata di queste terre e dei loro abitanti". Perché il
processo è in atto. Ché, sappiam bene noi, dove gli spazi sembrano o sono
veramente incontaminati, si tratti della Dancalia dei fuochi infernali come del
Pollino degli alberi in resistenza, gli appetiti e il consumo si fanno proposta
indecente. Oppure addirittura presa d'assalto.
domenica 14 aprile 2013
sabato 13 aprile 2013
MASSIMO STRAGAPEDE CON IL SUO “RESTARE, PARTIRE” (Lupo editore) ALLA FELTRINELLI POINT DI LECCE
MASSIMO STRAGAPEDE, autore di
RESTARE, PARTIRE (Lupo editore) incontra
i suoi lettori lunedì 15 aprile 2013 alle
ore 18:30 alla FELTRINELLI POINT LECCE in VIA CAVALLOTTI 7 a Lecce.
Un interrogativo, un dilemma, un punto
di partenza o di arrivo.Taranto, Italia del sud. Un territorio impoverito per
decenni da un'industria parassita e da uno stato assistenzialista. Sospesa tra
due mari, la città. Sospesa tra i suoi vicoli, la storia di due ragazzi
qualunque. Mimmo, come in alcuni film, sogna di partire e andare via. Miriam,
come in alcune canzoni, pensa di restare e cambiare le cose. Intorno a loro un
sottobosco di personaggi di varia umanità: ignavi fancazzisti, spacconi del
sabato sera, pseudo intellettuali, matrone da pianerottolo, aspiranti veline,
filosofi in tuta blu. Personaggi e interpreti sul palcoscenico di un microcosmo
ordinario e talvolta grottesco, sotto un cielo povero di aspettative e dai
confini sempre a portata di sguardo. Su tutti, ansima il gigante siderurgico,
disseminando veleni a norma di legge e promesse effimere di un futuro non
sostenibile. Intorno, una meravigliosa natura che, nonostante tutto, resiste.
Taranto. Italia del sud. Ma che potrebbe essere Danzica, Mumbai, l'Avana o
Jakarta. Il dilemma resta universalmente identico. Oggi come ieri. Come
probabilmente domani.
venerdì 12 aprile 2013
Una vita ecologica per tutti, intervento di Vander Tumiatti*
Nel corso delle mie ormai note
incursioni nel mondo dell’editoria, ho di recente scoperto un interessante casa
editrice che consiglio di conoscere e approfondire, soprattutto per una certa
qualità dei libri prodotti, ma anche per un non so che di eccentrico e
intrigante, sia nella scelta della carta, sia nelle impostazioni grafiche:
parlo della Lod Edizioni di Milano
http://www.logedizioni.it/). La mia attenzione, al di là del buon
catalogo che viene proposto dall’azienda editoriale, è caduta su “Ecologica. La
vita a basso impatto ambientale alla portata di tutti, a cura di Johanna Rossi
Mason, Paola E. Cicerone e Sonia Minniti”.
Più volte ho toccato diverse
tematiche prettamente “green” e non è la prima volta che mi occupo di un testo
che trova il suo nucleo di ricerca sulle questioni di natura ecologica. Ma
quest’opera ha non solo un suo appeal differente, ma anche un approccio
sicuramente più innovativo. Lasciate che io entri da subito nel merito del
libro, ne vale la pena. Siamo un paese di cui si può dire che, tra blog,
riviste specializzate, e/zine settoriali, e programmi tv, l’argomento ecologia
è ampiamente trattato, perfino troppo.
Dunque si presupporrebbe un’alta
coscienza civile in tal senso – e utilizzo non a caso il condizionale – perché
c’è ancora molta strada da fare e non solo in ambito prettamente eco/tecnologico
ed eco/sofico, ma anche in altri aspetti, che incrociano percorsi adiacenti
alla ecologia come la tutela del patrimonio storico/artistico/ambientale. Un
ambito in cui persistono pesanti e rovinose lacune, che hanno prodotto e
continuano a produrre innumerevoli danni. Ad ogni modo, nonostante un aumento
significativo della coscienza ecologica, le persone continuano a ritenere i
loro gesti quotidiani, o troppo piccoli o troppo insignificanti per l’ambiente,
covando così frustrazione e un paludoso immobilismo.
A mio parere, il pregio
principale di questo libro è quello di sottolineare, e in maniera forte, come
molti comportamenti siano non solo facilmente accessibili, ma anche utili e
creativi per l’ambiente, addirittura capaci di innescare un poderoso effetto di
reazione a catena che conduce alla sensibilizzazione e alla diffusione di good
practices, e quindi ad ottime soluzioni per il portafogli di ciascuno di noi.
Un testo facile, pratico, direi indispensabile al giorno d’oggi, ricco di
curiosità e di suggerimenti utili, trasformabili in atti concreti da chiunque.
Il libro è suddiviso in 13
capitoli che sanno sollecitare la curiosità del lettore: Eco-igiene,
Eco-fashion, Eco-casa, Eco-mamme, Eco-matrimonio, Eco-feste, Eco-spesa,
Eco-salute, Eco-turismo, Eco-beneficienza, Eco-ufficio, Eco-pet, Eco-filosofia.
Ecologica. La vita a basso
impatto ambientale alla portata di tutti a cura di Johanna Rossi Mason, Paola
E. Cicerone e Sonia Minniti (Editore LOG – Milano) – €14.90, pagine 303
(* Imprenditore e fondatore di
Sea Marconi Technologies)
Qui sul Blog Libri de La Repubblica Bari
giovedì 11 aprile 2013
VITA DI BORGATA. STORIA DI UNA NUOVA UMANITA’ TRA LE BARACCHE DELL'ACQUEDOTTO FELICE A ROMA di Roberto Sardelli (Kurumuny Edizioni)
Nell’ambito della rassegna
“Periferie romane: ieri, oggi” venerdì 12 aprile 2013 alle ore 17,00 ci sarà la
presentazione presso il CONSIGLIO METROPOLITANO di ROMA nella Casa della Città
Autogestita in Via Giovanni Giolitti, 231 a Roma, la presentazione del volume “Vita
di Borgata. Storia di una nuova umanità tra le baracche dell’Acquedotto Felice
a Roma” di Roberto Sardelli edito dalla casa editrice salentina Kurumuny.
Interverranno Roberto Sardelli autore del volume Vita di borgata; Enzo
Scandurra autore del volume Vite periferiche. Solitudine e marginalità in dieci
quartieri di Roma. Discutono con gli autori, Gualtiero Alunni, Gaia Pallottino,
Lorenzo Romito.
Alla fine degli anni Sessanta
(1968) un giovane prete, don Roberto Sardelli, fresco di seminario, formatosi
poi alla scuola di don Milani, si è battuto per il riscatto esistenziale e
morale dei baraccati di Roma. Coerente con la sua scelta di vita decise di
andare a vivere nelle baracche vicino all’Acquedotto Felice proprio perché tra
i baraccati, i suoi veri parrocchiani, più autentica sentiva la sua missione:
don Roberto abbandonò ogni tipo di copertura clericale, ogni privilegio, e
testimoniò una condivisione della loro esistenza, delle loro incertezze, delle
loro speranze, delle loro lotte. Scrive don Sardelli “occorreva aprire una
pagina completamente nuova che restituisse dignità alla scelta di un prete e
dignità alle persone cui egli si rivolgeva” e “incidere su una coscienza
narcotizzata dallo stigma dell’esclusione. Ridestare dal sonno la coscienza e
condurla a mostrare con orgoglio quello che si era nella realtà e a non
nascondersi umiliati, coperti di vergogna”.
Così animato da “un lampo di
follia creativa” Roberto Sardelli fondò la Scuola 725, cosiddetta dal numero civico della
baracca che la ospitava, e propose lo studio come leva per uscire da una
situazione umiliante in cui la città li aveva gettati. Studio a tempo pieno:
non solo per recuperare gli anni perduti in una scuola pubblica che li
considerava ragazzi perduti ma aiutare quei giovani a prendere coscienza della
situazione che li aveva discriminati con l’obiettivo di riconquistare dignità e
umanità a chi era stato relegato ai margini della società.
Questo obiettivo fu recepito e un
giorno i ragazzi della Scuola 725 scrissero una lettera aperta al sindaco
Clelio Darida per denunciare la grave situazione abitativa per la quale la loro
comunità soffriva da troppo tempo. Uno dei paragrafi di questa lettera recita
così: “Il luogo dove viviamo è un inferno. L’acqua nessuno può averla in casa.
La luce illumina solo un quarto dell’Acquedotto. (Dopo venticinque anni, nel
1970, è arrivata la luce elettrica. L’abbiamo presa con un attacco abusivo. Per
questo siamo stati tutti denunciati dal Comune). Dove c’è la scuola si va
avanti con il gas. L’umidità ci tiene compagnia per tutto l’inverno. Il caldo
soffocante l’estate. I pozzi neri si trovano a pochi metri dalle nostre
cosiddette abitazioni. Tutto il quartiere viene a scaricare ogni genere di
immondizie a cento metri dalle baracche”. Nonostante siano passati anni dall’esperienza
della Scuola 725, Vita di Borgata è un libro attuale, che, mutatis mutandis, ci
racconta quelli che sono ancora oggi i problemi di un Paese che annaspa e
fatica a trovare una via d’uscita da una crisi che non è solo economica ma
soprattutto culturale, etica e sociale. Don Roberto ci insegna che la scuola è
prioritaria sempre, anzi maggiore è il disagio socio-economico e maggiore è la
necessità di un luogo dove si formino le coscienze, dove acquisire gli
strumenti per la propria emancipazione, per costruire il proprio futuro, dove
imparare a declinare la propria libertà. E quelle baracche dove vivevano
cittadini italiani, in buona parte abruzzesi di origine, sono state sostituite
altrove da altre baracche, dove vivono altri cittadini italiani ma di un’etnia
diversa: i rom. E dalla parvenza di legalità delle murature realizzate tra gli
archi dell’Acquedotto Felice si è passati all’illegalità da sgomberare delle
lamiere messe insieme a ridosso delle sponde dell’Aniene o nei vuoti urbani,
negli spazi abbandonati al degrado, da ripulire senza troppi scrupoli. “Proprio
ora occorrono lampi di follia creativa. Purtroppo noto in giro troppe braccia
penzoloni e altre pronte a rattoppare i guasti isolati e moltiplicati dalla
crisi… Addormentati dalla cultura amnestica, non siamo più in grado di
attingere dal “fu” e di raccogliere quel filo rosso che abbiamo lasciato
cadere, ma che solo ci permetterebbe di ritrovare la follia là dove, impaurita,
si è annidata. Ci resta difficile capire che la profezia ha il suo terreno di
cultura nella privazione. Insomma viviamo un tempo triste, ma è anche
l’occasione buona per costruire, e la scuola resta lo spazio principe per dare
radici al progetto”.
Info
Kurumuny - http://www.kurumuny.it/
Torneo di scopa a coppie con “Le Salentine” e presentazione del progetto il 13 aprile 2013 al Porticciolo Roots Bar a Torre Sant’Andrea
Sabato 13 aprile, Il Porticciolo roots bar, organizza a partire dalle
17.30, il torneo di scopa a Coppie con “Le Salentine” le nuove carte da gioco
che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! Sabato 13 aprile
2013 dalle 17.00, presso il
Porticciolo roots bar a Torre Sant’Andrea. L’iscrizione al torneo è
gratuita, per partecipare basterà presentarsi al locale, oppure chiamare il
numero 334 7701620, o anche inviare un messaggio di partecipazione col nome
della coppia alla pagina facebook del Porticciolo (https://www.facebook.com/ilporticciolo.rootsbar)
In occasione del torneo, Kurumuny e B22
presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine”, un progetto
artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco del
Salento. I premi previsti per i primi tre classificati consistono in: Primo
premio: Cena x 2 presso il Ristorante Il Porticciolo comprensiva di: Antipasto,
primo e secondo (Frittura); Secondo premio: Buono carburante del valori di 20
€; Terzo premio: Una bottiglia di prosecco.
Per info
sull’evento:
«Il laboratorio creativo B22,
costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa
editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che
ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco
napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli
elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in
particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e
sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le
salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti
al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade.
Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del
progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi
tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si
sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del
Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti
bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe
con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei
santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante
intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga
serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal
quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al
valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto
rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del
galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo
pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei
simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto
Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o
l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che
lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul
retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di
Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile,
dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e
territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).
mercoledì 10 aprile 2013
martedì 9 aprile 2013
GLI AEDO A LECCE SUL PALCO DEL CONTEST 1MFESTIVAL
Prosegue con successo anche
domani 10 aprile 2013 il contest del 1MFestival, promosso dal primo Maggio in
collaborazione con Puglia Sounds, e continuerà sino al 13 aprile 2013, sul
palco delle “Officine Cantelmo” in Viale De Pietro, nell’ambito del progetto
“Officine della musica”. I vincitori della gara potranno esibirsi al concerto
del 1 maggio a Roma in diretta su Rai3 davanti a milioni di spettatori e
telespettatori. Un occasione irripetibile per band e artisti emergenti, che,
esibendosi dal vivo, si sfideranno a
furor di musica. A votarli saranno gli utenti internet attraverso il sito www.1mfestival.com,
sul quale verranno trasmesse in diretta streaming le esibizioni dei finalisti. Per domani 10 aprile alle ore 22,00, per
primi si esibiranno gli Aedo usciti da meno di un mese per l’etichetta Ululati
di Lupo editore con il loro nuovo lavoro “Saluto al nemico”.
“Molto più che interessante, anzi
intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO. L'album si apre con ACQUA e
si chiude con PENELOPE, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e
disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo
di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura
splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima
anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come
gli stati d'animo di una società in travaglio. Belli i testi con sfumature
agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballad a brani più potenti intersecati
da un' etnicità mai banale. Un disco da
non perdere per nessun motivo: un disco che fa pensare sognare viaggiare
sperare attraverso le splendide voci dei cantanti.” (Oliviero Malaspina)
AEDO - Nato nell’agosto del 2010, il progetto AEDO delinea un
percorso lirico che si nutre delle radici del suono piegando il canto popolare
alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e riconsiderazione di antichi
miti fino a giungere a testi di natura contemporanea, lo spettacolo proposto
restituisce un ricercato immaginario arcaico che si distingue in contesti molto
diversi dimostrando di possedere quella natura poliedrica tipica del Teatro
Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si esibiscono in numerosi concerti, dividono
il palco con artisti di fama internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO,
realizzano una tournee nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono
il Concorso OFFICINE DELLA MUSICA in occasione del quale viene prodotto un
videoclip professionale del brano “MACARìA” realizzato dalla PUNTO EXE con la
regia di GIANNI DE BLASI e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA,
PUGLIA SOUNDS, REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE
STAGIONI.
Gli AEDO sono: Giovanni Saccomanno (voce e chitarra acustica); Eleonora
Pascarelli (voce); Mauro Pispico (chitarra classica); Chiara Arcadi (violino); Francesco
Spada (organetto); Giuseppe Donadei (percussioni); Giorgio Kwiatkoswski (basso).
Info Lupo editore - http://www.lupoeditore.it/lupo/
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