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giovedì 11 aprile 2013
VITA DI BORGATA. STORIA DI UNA NUOVA UMANITA’ TRA LE BARACCHE DELL'ACQUEDOTTO FELICE A ROMA di Roberto Sardelli (Kurumuny Edizioni)
Nell’ambito della rassegna
“Periferie romane: ieri, oggi” venerdì 12 aprile 2013 alle ore 17,00 ci sarà la
presentazione presso il CONSIGLIO METROPOLITANO di ROMA nella Casa della Città
Autogestita in Via Giovanni Giolitti, 231 a Roma, la presentazione del volume “Vita
di Borgata. Storia di una nuova umanità tra le baracche dell’Acquedotto Felice
a Roma” di Roberto Sardelli edito dalla casa editrice salentina Kurumuny.
Interverranno Roberto Sardelli autore del volume Vita di borgata; Enzo
Scandurra autore del volume Vite periferiche. Solitudine e marginalità in dieci
quartieri di Roma. Discutono con gli autori, Gualtiero Alunni, Gaia Pallottino,
Lorenzo Romito.
Alla fine degli anni Sessanta
(1968) un giovane prete, don Roberto Sardelli, fresco di seminario, formatosi
poi alla scuola di don Milani, si è battuto per il riscatto esistenziale e
morale dei baraccati di Roma. Coerente con la sua scelta di vita decise di
andare a vivere nelle baracche vicino all’Acquedotto Felice proprio perché tra
i baraccati, i suoi veri parrocchiani, più autentica sentiva la sua missione:
don Roberto abbandonò ogni tipo di copertura clericale, ogni privilegio, e
testimoniò una condivisione della loro esistenza, delle loro incertezze, delle
loro speranze, delle loro lotte. Scrive don Sardelli “occorreva aprire una
pagina completamente nuova che restituisse dignità alla scelta di un prete e
dignità alle persone cui egli si rivolgeva” e “incidere su una coscienza
narcotizzata dallo stigma dell’esclusione. Ridestare dal sonno la coscienza e
condurla a mostrare con orgoglio quello che si era nella realtà e a non
nascondersi umiliati, coperti di vergogna”.
Così animato da “un lampo di
follia creativa” Roberto Sardelli fondò la Scuola 725, cosiddetta dal numero civico della
baracca che la ospitava, e propose lo studio come leva per uscire da una
situazione umiliante in cui la città li aveva gettati. Studio a tempo pieno:
non solo per recuperare gli anni perduti in una scuola pubblica che li
considerava ragazzi perduti ma aiutare quei giovani a prendere coscienza della
situazione che li aveva discriminati con l’obiettivo di riconquistare dignità e
umanità a chi era stato relegato ai margini della società.
Questo obiettivo fu recepito e un
giorno i ragazzi della Scuola 725 scrissero una lettera aperta al sindaco
Clelio Darida per denunciare la grave situazione abitativa per la quale la loro
comunità soffriva da troppo tempo. Uno dei paragrafi di questa lettera recita
così: “Il luogo dove viviamo è un inferno. L’acqua nessuno può averla in casa.
La luce illumina solo un quarto dell’Acquedotto. (Dopo venticinque anni, nel
1970, è arrivata la luce elettrica. L’abbiamo presa con un attacco abusivo. Per
questo siamo stati tutti denunciati dal Comune). Dove c’è la scuola si va
avanti con il gas. L’umidità ci tiene compagnia per tutto l’inverno. Il caldo
soffocante l’estate. I pozzi neri si trovano a pochi metri dalle nostre
cosiddette abitazioni. Tutto il quartiere viene a scaricare ogni genere di
immondizie a cento metri dalle baracche”. Nonostante siano passati anni dall’esperienza
della Scuola 725, Vita di Borgata è un libro attuale, che, mutatis mutandis, ci
racconta quelli che sono ancora oggi i problemi di un Paese che annaspa e
fatica a trovare una via d’uscita da una crisi che non è solo economica ma
soprattutto culturale, etica e sociale. Don Roberto ci insegna che la scuola è
prioritaria sempre, anzi maggiore è il disagio socio-economico e maggiore è la
necessità di un luogo dove si formino le coscienze, dove acquisire gli
strumenti per la propria emancipazione, per costruire il proprio futuro, dove
imparare a declinare la propria libertà. E quelle baracche dove vivevano
cittadini italiani, in buona parte abruzzesi di origine, sono state sostituite
altrove da altre baracche, dove vivono altri cittadini italiani ma di un’etnia
diversa: i rom. E dalla parvenza di legalità delle murature realizzate tra gli
archi dell’Acquedotto Felice si è passati all’illegalità da sgomberare delle
lamiere messe insieme a ridosso delle sponde dell’Aniene o nei vuoti urbani,
negli spazi abbandonati al degrado, da ripulire senza troppi scrupoli. “Proprio
ora occorrono lampi di follia creativa. Purtroppo noto in giro troppe braccia
penzoloni e altre pronte a rattoppare i guasti isolati e moltiplicati dalla
crisi… Addormentati dalla cultura amnestica, non siamo più in grado di
attingere dal “fu” e di raccogliere quel filo rosso che abbiamo lasciato
cadere, ma che solo ci permetterebbe di ritrovare la follia là dove, impaurita,
si è annidata. Ci resta difficile capire che la profezia ha il suo terreno di
cultura nella privazione. Insomma viviamo un tempo triste, ma è anche
l’occasione buona per costruire, e la scuola resta lo spazio principe per dare
radici al progetto”.
Info
Kurumuny - http://www.kurumuny.it/
Torneo di scopa a coppie con “Le Salentine” e presentazione del progetto il 13 aprile 2013 al Porticciolo Roots Bar a Torre Sant’Andrea
Sabato 13 aprile, Il Porticciolo roots bar, organizza a partire dalle
17.30, il torneo di scopa a Coppie con “Le Salentine” le nuove carte da gioco
che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! Sabato 13 aprile
2013 dalle 17.00, presso il
Porticciolo roots bar a Torre Sant’Andrea. L’iscrizione al torneo è
gratuita, per partecipare basterà presentarsi al locale, oppure chiamare il
numero 334 7701620, o anche inviare un messaggio di partecipazione col nome
della coppia alla pagina facebook del Porticciolo (https://www.facebook.com/ilporticciolo.rootsbar)
In occasione del torneo, Kurumuny e B22
presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine”, un progetto
artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco del
Salento. I premi previsti per i primi tre classificati consistono in: Primo
premio: Cena x 2 presso il Ristorante Il Porticciolo comprensiva di: Antipasto,
primo e secondo (Frittura); Secondo premio: Buono carburante del valori di 20
€; Terzo premio: Una bottiglia di prosecco.
Per info
sull’evento:
«Il laboratorio creativo B22,
costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa
editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che
ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco
napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli
elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in
particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e
sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le
salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti
al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade.
Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del
progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi
tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si
sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del
Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti
bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe
con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei
santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante
intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga
serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal
quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al
valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto
rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del
galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo
pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei
simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto
Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o
l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che
lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul
retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di
Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile,
dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e
territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).
mercoledì 10 aprile 2013
martedì 9 aprile 2013
GLI AEDO A LECCE SUL PALCO DEL CONTEST 1MFESTIVAL
Prosegue con successo anche
domani 10 aprile 2013 il contest del 1MFestival, promosso dal primo Maggio in
collaborazione con Puglia Sounds, e continuerà sino al 13 aprile 2013, sul
palco delle “Officine Cantelmo” in Viale De Pietro, nell’ambito del progetto
“Officine della musica”. I vincitori della gara potranno esibirsi al concerto
del 1 maggio a Roma in diretta su Rai3 davanti a milioni di spettatori e
telespettatori. Un occasione irripetibile per band e artisti emergenti, che,
esibendosi dal vivo, si sfideranno a
furor di musica. A votarli saranno gli utenti internet attraverso il sito www.1mfestival.com,
sul quale verranno trasmesse in diretta streaming le esibizioni dei finalisti. Per domani 10 aprile alle ore 22,00, per
primi si esibiranno gli Aedo usciti da meno di un mese per l’etichetta Ululati
di Lupo editore con il loro nuovo lavoro “Saluto al nemico”.
“Molto più che interessante, anzi
intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO. L'album si apre con ACQUA e
si chiude con PENELOPE, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e
disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo
di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura
splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima
anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come
gli stati d'animo di una società in travaglio. Belli i testi con sfumature
agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballad a brani più potenti intersecati
da un' etnicità mai banale. Un disco da
non perdere per nessun motivo: un disco che fa pensare sognare viaggiare
sperare attraverso le splendide voci dei cantanti.” (Oliviero Malaspina)
AEDO - Nato nell’agosto del 2010, il progetto AEDO delinea un
percorso lirico che si nutre delle radici del suono piegando il canto popolare
alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e riconsiderazione di antichi
miti fino a giungere a testi di natura contemporanea, lo spettacolo proposto
restituisce un ricercato immaginario arcaico che si distingue in contesti molto
diversi dimostrando di possedere quella natura poliedrica tipica del Teatro
Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si esibiscono in numerosi concerti, dividono
il palco con artisti di fama internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO,
realizzano una tournee nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono
il Concorso OFFICINE DELLA MUSICA in occasione del quale viene prodotto un
videoclip professionale del brano “MACARìA” realizzato dalla PUNTO EXE con la
regia di GIANNI DE BLASI e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA,
PUGLIA SOUNDS, REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE
STAGIONI.
Gli AEDO sono: Giovanni Saccomanno (voce e chitarra acustica); Eleonora
Pascarelli (voce); Mauro Pispico (chitarra classica); Chiara Arcadi (violino); Francesco
Spada (organetto); Giuseppe Donadei (percussioni); Giorgio Kwiatkoswski (basso).
Info Lupo editore - http://www.lupoeditore.it/lupo/
lunedì 8 aprile 2013
La politica economica di Margaret Thatcher di Cosimo Magazzino (Franco Angeli)
Questo volume analizza le
politiche, soprattutto in campo economico-finanziario, attuate dagli esecutivi
britannici guidati da Margaret H. Thatcher nel corso degli anni Ottanta del XX
secolo. Al fine di comprendere meglio le scelte governative e le reazioni degli
agenti economici, viene offerto un inquadramento storico, politico e sociale
del Regno Unito anche in chiave comparatistica. Il volume costituisce, sia per
gli addetti ai lavori che per il grande pubblico, un utile strumento di
comprensione di un decennio di grandi cambiamenti e di una figura controversa
sulla quale pochi sono stati i contributi scientifici, soprattutto in lingua
italiana. L'analisi assume un interesse particolare in questi anni giacché
l'affermarsi del paradigma del "conservatorismo liberale" - la cui
validità viene messa in dubbio dalla crisi economica e finanziaria mondiale in
atto - trova le sue radici proprio nel periodo che dagli studiosi è stato
indicato come "il decennio della Thatcher e di Reagan".
domenica 7 aprile 2013
“SENZA RUMORE” DI FERDINANDO SCAVRAN (Lupo Editore) ALLA FELTRINELLI POINT DI LECCE
La libreria Feltrinelli Point di
Lecce non si fa sfuggire neanche questa volta l’occasione di presentare al
pubblico l’intrigante romanzo di Ferdinando Scavran dal titolo “Senza Rumore” (Lupo
Editore) con la firma delle copie per opera dell’autore. L’appuntamento è per lunedì
8 aprile 2013 alla Feltrinelli Point in via Cavallotti 7/a (LECCE) ore 19,30 .
Ares, un cinquantenne che
gestisce un piccolo ristorantino a Ioànnina, in Grecia, vive una vita semplice
e silenziosa, immerso nei suoi impegni quotidiani. Ripensa ad Anja, una donna
che sempre aveva ricercato e respinto, che vive in lui come un dolce tormento.
La vita tranquilla di ristoratore, che gli permette di assaporare un senso di
libertà, si trasformerà presto in un viaggio che lo porterà alla ricerca di sé,
immergendolo in un presente che ricorda un passato remoto intriso di mito e
letteratura. Durante quest’oscuro viaggio, Ares supererà le insidie del Fato e
il volere degli Dèi; sarà trascinato verso luoghi enigmatici e affronterà donne
che rievocano personaggi omerici. Ares scoprirà presto che realtà e mito si
fondono nell’uomo e un lontano passato storico è sempre pronto a riemergere,
all’improvviso. Senza rumore è la voce degli dèi che, con il loro volere,
conducono l’uomo verso il destino.
Ferdinando SCAVRAN - Di origine
veneta - nasce nella colonia spartana di Taranto, nel 1957. Oggi vive nel
Salento. Sociologo dal 1981 collabora con riviste e testate giornalistiche
nazionali. Studioso delle tradizioni, della storia, della religione e della
cultura greca, vive un'esperienza unica, intrisa di spiritualità e ascesi, come
ospite per motivi di studio, presso la Repubblica Teocratica
del Monte Athos in Calcidica nel 1983. Nel giugno del 1988, presso l'Istituto
Italiano di Cultura di Atene, presenta una raccolta di introspezioni legata da
un filo narrativo Io guerriero di Sparta, opera tradotta successivamente in
lingua greca. Il matrimonio con Flavia e la nascita dei figli Ares e Dafne
scrivono le pagine più importanti della sua vita. Nel 2000 pubblica Percorsi in
quota sul Massiccio del Pollino con mappa annessa (Ermes editore Potenza). Tra
il 2010 e il 2012 pubblica E gli dèi mi chiesero di tornare, e Ascolta le Ninfe
(Artebaria editore,Taranto) primi due romanzi di una trilogia che vede il
guerriero Ares tornare a vivere in un uomo di oggi.
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
Feltrinelli Point - via
Cavallotti 7/a, 0832/331999
T’AMO in progress ovvero Centodieci artisti parlano d’amore. Patrocinio del Comune di Bitonto
Espongono: M.Addamiano,
G.M.Addante, I.Albano, C.Allegretta, A.Bagnardi, G.Barile, A.Barracchia,
L.Basile, Benna, R.Benetti, L.Bergamini, A.Biondi, M.Bonaduce, C.Bossi,
A.Cacciapaglia, L.Cacucciolo, D.Calfapietro, R.Cappelluti, V.Capurso,
M.Caradonna, F.Carbone, E.Carniani, E.Chiavarone, F.Chiricallo, M.Cipriani,
M.Colonna, A.Copertino, A.Cossu, N.Cultrera, V.deLeo, A.D'Elia, G.D'Elia,
W.delliCarri, S.DePalma, P.DeScisciolo, K.DiBari, C.Dicillo S.DiCostanzo,
A.DiMichele, G.Dorigo, D.Ferro, W.Festuccia, F.Fioriello, N.Filazzola,
E.E.Gadaleta, L.Gelao, S.Gesmundo, M.Gomes, C.Giulianelli, I.Guastamacchia,
P.Guastamacchia, M.Labbe, N.Liberatore, O.Liuzzi, E.Luiso, M.Manduzio,
F.Manzini, G.Margini, G.Martino, N.Maffia, N.Mastandrea, E.Mastria, G.Messenio,
F.Mestria, P.Millico, M.Molinari, F.Molinario, G.Morgese, K.Murrighile,
L.Nannini, P.Ober, S.Orlando, M.Paloscia, O.Panebianco, M.Pansini, PG.Pantaleo,
G.Passerini, S.Pelle, G.Pensato, P.Petrucci, B.Pierozzi, A.Pilato, M.Pompeo,
A.Rapio, P.Ricco, M.Romani, S.Rossi, E.Ruggiero, I.A.Rutigliano, V.Rutigliano,
D.Salvadore, P.Sani, A.Saracino, A.Savoi, D.Scarongella, P.Scialpi, D.Sforza,
B.Simone, N.Sisto, A.Spizzico, F.Tullo, G.Vallarelli, V.Vasallucci, S.Vendola,
G.Visentini, G.Volpe, C.Zanella, I.Zingaro
A cura di Giovanni Morgese
Interverranno:
Rocco Mangini ( Assessore al marketing
territoriale comune di Bitonto)
Luigi
Dello Russo (Critico e storico
dell’arte galleria Adsum)
Matteo
Masiello (artista)
Vernissage
giovedì 11 aprile 2013 ore 19,00
Presso
Civica Galleria di arte contemporanea –
Torrione Angioino - Bitonto
visitabile
dall’ 11 aprile al 10 maggio 2013
orari: dal
lunedì al sabato 10,00-13,00 16,00-20,00
Questa
mostra appare come uno spaccato, un microcosmo del multiforme ingegno artistico
italiano. Volutamente abbiamo messo insieme artisti di tutti i generi artistici
per documentare il variegato mondo dell’arte, astenendoci dal compito ingrato
della selezione. Siamo tutti sulla stessa barca!
Immaginate una grande
nave da crociera stracolma di viaggiatori, accomunati dagli stessi interessi e animati dalla comune passione per
l’arte, di ogni tendenza o corrente artistica, convinti di avere qualcosa da
dire e da comunicare agli altri e con la certezza e la libertà di essere
accettati in nome di un AMORE che supera le barriere del nostro IO artistico. Lo
sappiamo: ogni artista si crede migliore degli altri. Ma su questa nave
immaginaria vige la legge della convivenza pacifica e della condivisione.
Nessuna prevaricazione, nessun arrivismo, nessuna “prima donna”, nessuna
ricerca del successo fine a se stesso, nessuna sete di arricchimento personale,
nessuna invidia… insomma una comunità rappacificata e felice di convivere con
il proprio simile. Ma esiste questa nave? E se esiste quanti sono disposti a
salire su di essa e invertire la propria rotta? Quanti hanno il coraggio di
riconoscere la vacuità del mondo dell’arte tutto proteso alla cinica
autoaffermazione, alla celebrazione del proprio IO, alla discriminazione e
quindi decidono di mettersi in discussione? E’ certo, però, che esiste la
qualità e la diversità che un occhio esperto riconosce a prima vista. Questa
mostra è una dimostrazione di come, pur essendo diversi in qualità, profondità,
ricerca della bellezza, tutti possono
convivere in armonia. Quanto detto è solo un’introduzione, una provocazione, un
sogno… un “AMO”che lanciamo nel mare agitato dell’arte perché faccia riflettere e accompagnare il vostro
viaggio.
In concomitanza con la
mostra ci saranno delle visite guidate alle due collezioni permanenti di arte
contemporanea presenti nella Galleria Civica del Torrione Angioino a cura dei
volontari del servizio civile nazionale : “Bitonto la storia e il futuro”
ADSUM
artecontemporanea
www.retearte.it
- adsum.arte@libero.it Tel.
3476502478 –
Art director: MARIA BONADUCE e
GIOVANNI MORGESE
Critico e storico dell’arte:
LUIGI DELLO RUSSO
Ufficio stampa: NICOLO’ MARINO
CECI
Comunicazione e marketing:
FRANCESCO PARISI
Progetto grafico: SABRINA VENDOLA
Collaboratori: GIANRAFFAELE
PORFILIO – NICOLA MASTANDREA – GIUSEPPE MARELLA
sabato 6 aprile 2013
“INTERROGATO IL MORTO” (Lupo Editore) DI RENATO COGLIATI ALLA FELTRINELLI POINT DI LECCE
La libreria Feltrinelli Point di
Lecce non si fa sfuggire neanche questa volta l’occasione di presentare al
pubblico l’intrigante romanzo di Renato Cogliati, “Interrogato il morto” (Lupo
Editore) con la firma delle copie per opera dell’autore. L’appuntamento è per lunedì
8 aprile 2013 alla Feltrinelli Point in via Cavallotti 7/a (LECCE) .
Gennaio 1958. Il maresciallo
Salvatore Inverso, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Brivio, vede
piombare in caserma Antonio Veleno, il giovane collega destinato a prendere il
suo posto quando andrà in pensione. L’invadenza di Veleno non risparmia nulla
del consolidato e sonnolento ménage paesano, che subisce un vero e proprio
scossone quando sulle circostanti colline brianzole viene scoperto il cadavere
di un “morto ammazzato”. Così, tra un piatto di busecca e una cassöeula, si
sviluppa un’indagine che a tratti sfiora il grottesco, mentre anche il clima
familiare di Inverso riserva sorprese. Un godibilissimo giallo “d’epoca”
popolato da personaggi da cartolina.
Renato Cogliati è nato nel 1953 a Lecco, dove esercita
la professione di avvocato. Vive ad Olgiate Molgora in provincia di Lecco. È
giornalista pubblicista dal 1976. Nel 2007 ha pubblicato il romanzo Ciao sono Katya
(SBC Edizioni), l'anno seguente la raccolta di racconti L'Ombrellino (Il Filo)
e tra il 2009 e il 2010 i racconti brevi L'uccello di Toni e Una Spyder rosso
Ferrari.
Feltrinelli Point - via Cavallotti
7/a, 0832/331999
venerdì 5 aprile 2013
mercoledì 3 aprile 2013
“La didattica dell’odio” (Bel Ami Edizioni) di Danilo Cipollini in Puglia il 5, 6 aprile 2013
Il 5, 6 aprile Danilo Cipollini
presenta il suo libro visionario in tre tappe inedite a Lecce e Bari. E’ stato
scritto in tempi non sospetti, tenuto nel cassetto per tre anni e pubblicato
soltanto lo scorso gennaio. “La didattica dell’odio”, primo romanzo del
ventinovenne romano Danilo Cipollini, sembra predire il futuro e raccontare la
realtà politica contemporanea con ironia e sarcasmo, senza risparmiare nessuno.
La storia è quella di un dispotico presidente del consiglio e di un comico, sua
nemesi, che si ritroverà a dover improvvisamente crescere a quarant’anni
capeggiando un’improbabile rivoluzione. Tutto inizia con il comizio del partito
Macchia Rossa: apparentemente pacifico, poi ci scappa il morto. E allora che
viene istituito il reato di Odio ed un saggio di filosofia diventa un romanzo
tutto da scoprire.
Danilo Cipollini sarà:
- il 5 aprile alle 20.45 al Womb
a Cavallino – Lecce (strada vicinale Bernardini), presenta la giornalista
Alessandra Bianco;
- il 6 aprile alle 20 al
Feltrinelli Point di Lecce (via Felice Cavallotti, 7/a), presenta Stefano Donno
critico letterario ed autore della prefazione del libro, interviene Gianluca
Pasca Empire consulting business department direction e presidente
dell'associazione CRF - centro Ricerca e Formazione;
Ai reading, tutti ad ingresso libero,
parteciperà anche Marco Inguscio, giovane autore leccese di prose brevi che
indagano l’intimità precaria delle nostre generazioni. I suoi testi sono
inseriti nell’antologia “Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo” edita
anch’essa da Bel Ami Edizioni.
martedì 2 aprile 2013
domenica 31 marzo 2013
sabato 30 marzo 2013
Aspettando al semaforo. L'unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero di Paolo Jannacci Paolo (Mondadori)
Che cosa c'è di più jannacciano di Paolo, Paolo Jannacci,
quel figlio un po' stralunato che suona a Zelig, con quella faccia da Jannacci?
Ecco, questo libro è il racconto di Enzo Jannacci attraverso lo sguardo, il
dialogo, la narrazione di Paolo. Le emozioni e gli aneddoti di una vita e di
una carriera (il Derby, Gaber, Milano e altre meravigliose nostalgie) ma anche
un dialogo (tutto jannacciano) in cui Paolo guida un Enzo imprevedibile,
surreale e splendidamente vero. L'autore di "Vengo anch'io" e
"El purtava i scarp del tennis" trasmette per la prima volta in un
libro la sua geniale, spiazzante, originalissima visione del mondo,
dell'esistenza, della società. E fa stupire, pensare, commuovere come solo i
poeti sanno fare.
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