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lunedì 11 febbraio 2013

Il caso Krolevsky: il film di Alessio Gambaro e Christian Zecca - Multimedia 4991

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"Ogni angelo è tremendo", la recensione del libro di Susanna Tamaro - Affaritaliani.it

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LietoColle: Alessandra Peluso legge "Il corpo segreto. Corpo ed Eros nella poesia maschile" a cura di Luigi Cannillo

LietoColle: Alessandra Peluso legge "Il corpo segreto. Corpo ed Eros nella poesia maschile" a cura di Luigi Cannillo

Novità editoriale per I Libri di Emil – Nigredo di Stefano Delacroix



Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”


Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.


Info

"Benedetto XVI come Celestino V" Stupore tra le vie di Borgo Pio - Roma - Repubblica.it

"Benedetto XVI come Celestino V" Stupore tra le vie di Borgo Pio - Roma - Repubblica.it

LA MALAMARA di Giuseppe TRIARICO (Lupo editore) a Copertino per il Martedì Grasso



Il mercoledì in jazz...e dintorni. Ecco uno speciale Martedì Grasso con la presentazione de "LA MALAMARA" di Giuseppe Triario edito da Lupo editore. La musica è a cura di MARCO ROLLO e GIANCARLO DELL'ANNA. L’appuntamento è per domani martedì 12 Febbraio 2013 ore 20,00 al VINERIA SAN SEBASTIAN in VIA MALTA 8 (CENTRO STORICO) a COPERTINO (LE).

           
Dall'adolescenza all'età adulta, il tempo inarrestabile trascina via con sé ogni magia e svela impietoso la forza distruttiva delle passioni, mette a nudo fragilità e rancori, scardina la purezza degli affetti adolescenziali che hanno nutrito un mondo, disperdendolo.
È la storia di "quelli del Paisiello", narrata in chiave di contrappunto tra passato e presente, quasi in una corsa che ha la rapidità degli anni e l'intensità del vivere.
Fausto e Rocco, Sandro e Antonia – legati da un'amicizia esclusiva e totalizzante – vivono, gioiscono e soffrono insieme, in una dimensione che credono inattaccabile ma che non li risparmia dalla solitudine, dall'irrequietezza e dal tormento. L'insidia della MalaMara, quel misto di felicità e dolore, quel chiedere sempre qualcosa in più che in vario modo si insinua nella loro formazione, finisce col vincolarli ad un eterno presente, rendendoli adulti incapaci di confrontarsi con la realtà a viso aperto e vittime di una logica che – per eccesso di amore – si manifesta devastante.
Una storia ambientata nel Salento, ma che può essersi svolta ovunque coinvolgendo una stessa generazione e toccando gli stessi tasti, per questo intrigante quanto basta a suscitare riflessione e ad accogliere il monito rivolto a chi di quella generazione è erede.

Nato nel 1977 a Noci, ma è cresciuto a San Donaci. Architetto, si divide per lavoro tra il Salento e le sue terre natìe. Ama i film di Fellini e quelli con Marlon Brando. Suona la batteria in una cover band di amici. Spesso accusato di affabulazione illecita dalla prima persona a cui è dedicato questo romanzo; sottovalutato nelle abilità calcistiche dalle altre due.

domenica 10 febbraio 2013

Serata di presentazione di INFOSTUPID



La Me.Me Production, società di videoproduzioni romana, è lieta di presentare in anteprima la webserie INFOSTUPID, scritta da Umberto Camponeschi, Andrea Saccaro e Valerio Vellei. La Me.Me Production nasce nel 2012 a Roma, come gruppo di video entertainment. E’ composta da quattro ragazzi giovani, accomunati dalla passione per il cinema e per tutto ciò che riguarda il mondo dell’audiovisivo.
INFOSTUPID è una webserie ambientata in un gabbiotto universitario, in cui si intrecciano le storie e le vite di 6 borsisti decisamente sopra le righe che incarnano gli stereotipi della generazione Zero. La sceneggiatura dipinge con brillante e pungente ironia il volto di una gioventù allo sbando, che ritrova la sua identità tra una foto su instagram e una pagina face book, e attraverso sketch esilaranti al limite del paradosso da' voce ai ragazzi del duemila.
La serie gioca con le parole e i doppi sensi a partire dal titolo, storpiando così il nome del portale di Assistenza Tecnica di uno dei più noti Atenei romani. La proiezione delle prime quattro puntate della serie si terrà Venerdì 15 Febbraio, presso il locale “ESC” in Via dei Volsci 159, Roma. Nel corso della serata saranno presenti gli autori e il cast al completo

Torneo di scopa a coppie con “Le Salentine” e presentazione del progetto domani 11 febbraio 2013 alla storica trattoria “da Santino”



Lunedì 11 febbraio, l’associazione “Ecomuseale Kroke”, organizza a partire dalle 19.00, presso la storica osteria “da Santino”, il torneo di Scopa a coppie con “Le Salentine” le nuove carte da gioco che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! Lunedì 11 febbraio 2013, presso la storica osteria “da Santino” a Galatone (Le), in via A. Diaz. L’iscrizione prevede una piccola quota di 7,50 € a persona. Per iscriversi basterà presentarsi presso la libreria Hemingway, in via XXIV maggio a Galatone, oppure chiamare il numero 3208062770 entro e non oltre le ore 11.00 di sabato 9 febbraio.  In occasione del torneo, Kurumuny e B22 presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine”, un progetto artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco del Salento. Subito dopo il torneo verrà offerta ai partecipanti una degustazione di prodotti caserecci.

Per info sull’evento:




Associazione Ecomuseale Kroke 3288062770 • 3343058670

«Il laboratorio creativo B22, costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade. Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile, dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).

Baby K feat. Tiziano Ferro - Killer

Il libro di San Valentino di Lupo editore: Scongela l'arrosto di Giovanni B. Odone



Sara ha sedici anni. Rivive il fine settimana che ha segnato, forse per sempre, il formarsi della sua personalità. Come può un week-end cambiare un’intera vita? Alla ricerca di una risposta, Sara s’immagina in un lontano 2030, seduta di fronte ad uno psicoterapeuta. E la sua vita scorrerà indietro nel tempo, fino a giungere ad un presente assurdo, costellato di certezze puntualmente infrante e di racconti profondamente vissuti. Il padre Giulio, con la sua ironica visione del mondo, e la madre Lara, con la sua ossessiva ricerca di perfezione, diventeranno, per Sara, figure imponenti: da amare e, allo stesso tempo, odiare, per tutta una vita. Ricordi e speranze, paure e desideri, si susseguono in un’ironica vicenda familiare, che ci dimostra come tutto può cambiare. In un attimo.



In libreria E’ del forte l’ascolto di Carlotta Lezzi (Lupo editore)



“Quest'opera è un perfetto esempio di sinolo di contenuto e forma. La forma dei componimenti è infatti un tutt'uno con la complessità di idee e sentimenti intricati, talvolta contraddittori, seppur nella loro lucidità. Non
a caso, da un lato, i componimenti sembrano come legati da un filo spinato, doloroso e forte allo stesso tempo, capace di tenere insieme pensieri tristi e violenti, illusioni e sogni infranti. Dall'altro lato è presente un'idea di leggerezza e di fragilità, principalmente nel desiderio, che stride fortemente con la dolorosa pesantezza inflitta dalle spine.
È evidente inoltre come l'io sia sospeso fra la chiusura nel proprio dolore e l'indugiare nella dolce illusione. La realtà esterna, che spesso si affaccia, è un qualcosa che quasi sfugge. Agli altri, alla loro freddezza e vacuità di giudizio, si contrappone stoicamente la profonda interiorità, che pur contorcendosi nel proprio tormento, dimostra una forza come pochi. Infatti, sebbene
debolezza e fragilità siano il lato più evidente dell'io, è sempre presente una forza latente che fa capolino nella disperazione. L'orgoglio di uno spirito che rivendica il proprio essere.” (Alberto Milone)

Carlotta Lezzi - Nasce a Lecce nel 1980. Intraprende studi classici, con particolare interesse per la filologia greca e il teatro antico. Vive tra Pisa e Lecce. All’età di 7 anni incontra la poesia di Lorca, che la spinge per la prima volta alla scrittura. Diverranno, col tempo, ragioni per continuare il suo percorso, il linguaggio ricercato di Claudia Ruggeri, l’uso delle figure retoriche di Giovanni Giudici e lo stoicismo etico di Eugenio Montale. Nel 2008 la sua lirica “Sei”, viene incisa sulla terrazza di Giulietta e Romeo a Verona; nel 2011 la sua lirica “Tu” viene inclusa nell’antologia “Diffusione Autore” a cura della GDS edizioni; nello stesso anno ha luogo la performance di poesia visiva con la lirica “De Profundis (Abissi mei)”, sul quadro “Danae”, con una grafia riproducente l’elettroencefalogramma, ad indicare una vita presente ed assente al tempo stesso.

sabato 9 febbraio 2013

VALE LA PENA ESSERE FELICI di Gian Luca MISTURINI (Lupo editore)



Con Vale la pena essere felici Gian Luca Misturini conferma una verve poetica anomala quanto efficace. Volutamente autodidatta, infatti, si apparenta alla schiera dei vari poeti “ignoranti”, picareschi o pittoreschi. Il suo ‘fare poesia’ si incentra sull’esigenza di uno svelamento ontologico sui fatti dell’Essere, per il tramite di vie apodittiche, apofaniche e rare. Se ne ricava una raccolta compatta, nella quale il tema della presenza irragionevole dell’essere esistito è il soggetto principale, trovando esso amplificazione nella metrica asciutta e, complessivamente, in una poesia empirica e cosale. (Alessandro Zizzari) . Prefazione di Stefano Donno

Gian Luca MISTURINI - Nasce a Parma nel 1960 dove segue studi commerciali e lavora come imprenditore. All'età di 30 anni, dopo aver incontrato un Maestro della tradizione buddhista Zen, frequenta il suo Tempio per un decennio durante il quale affiora l'amore per la meditazione nel gesto quotidiano ed una rinnovata impostazione interiore. Successivamente, si trasferisce in Puglia seguendo un incomprensibile moto dell'animo che troverà espressione nella materia poetica, ispirata in un giorno d'estate durante un bagno in mare. Un vero e proprio battesimo a nuova vita. Prosegue il suo cammino di studio dell'Essere focalizzandosi sulla liberazione dai condizionamenti e dai conflitti e cercando una via di contatto col Sé. La poesia è parte integrante di questa ricerca oltre ad esserne un gradevole frutto. Ha pubblicato con La Vallisa la raccolta di poesie "Altrove da me" (2011) e con LietoColle "Anche a me dispiacque di essere io" (2011) e "Ho bevuto la casa di un pesce" (2012).

Recensione di Alessandra Peluso su L’ultima volta che sono stato felice di DANIELA PALMIERI (Besa)



In un’epoca in cui il clamore è assordante, ogni evento ha necessità di destare rumore, occorre gridare per farsi sentire - esiste chi soffre la solitudine - il silenzio quello spettrale, angosciante che fa male. Ed è della solitudine che parla Daniela Palmieri nel suo libro “L’ultima volta che sono stata felice”.  
È un romanzo che tenta delicatamente e con estrema cura di parlare della solitudine, di una felicità perduta anche in una famiglia e di come il destino può ad un tratto cambiare e attrarre, pur comportando dei rischi, esperienze nuove che arricchiscono, mutano la vita di un individuo. Così come accade alla giovane e timida Lalla e ad un professore di liceo, anziano, Guido: le loro vite si incrociano e incontrandosi fanno nascere una meravigliosa amicizia che li porterà ad una nuova vita, a sorprendersi, a ritrovare in se stessi senzazioni ed emozioni che nella vita di tutti i giorni passano inosservate, diventano maledettamente consuetudinarie come percorrere la stessa strada da casa a lavoro, oppure stare seduti su una panchina in un giardino pubblico a vivere di rancori, risentimenti, mancanze.
La solitudine purtroppo la si avverte non necessariamente stando da soli, ma spesso in una famiglia, nella vita di coppia, in un luogo di lavoro o anche a cena con amici si è soli, profondamente soli e si avverte il bisogno di fingere. Questa finzione che secondo l’eclettico Georg Simmel trova terreno fertile anche nella famiglia, che spesso non è un luogo sicuro, un rifugio, ma l’avamposto della morte dell’essere di un individuo.
Forse per questo Daniela Palmieri reagisce dimostrando che dalla solitudine ci si può liberare, raccontando nel suo romanzo la storia di personaggi con i quali i lettori si possono identificare e confrontare.
Pagina dopo pagina con un stile semplice e fluido si legge L’ultima volta che sono stato felice, come un compagno di viaggio, un diario da tenere con sè nei momenti di sconforto. Per colmare il vuoto che incombeva nella sua anima, come un tarlo che si insinua sempre più fastidioso e prepotente, Lalla una protagonista del romanzo accetta l’invito di un ragazzo Pino, che però non le piaceva per nulla, non le aveva trasmesso nessuna emozione, rappresentava soltanto un’esigenza necessaria per non ricadere in una lunga e penosa solitudine.
È chiaro che per colmare le proprie mancanze non è necessario conoscere altra gente, nuove distrazioni, alle volte è indispensabile uno sguardo introspettivo nel proprio Io, occorre chiedersi il motivo, le cause che provocano la solitudine e risolvere dapprima le proprie fragilità. La felicità non la si può cercare negli altri, perchè sarà sempre effimera e provvisoria, ma in se stessi. Certo nell’altro si possono trovare delle risposte e scoprire perchè si è soli, così come è accaduto nei personaggi del romanzo. L’amore è il deus ex machina, è il motore che muove l’universo, ed è chiaro anche che trovato si riesca a dare un senso e un significato alla propria vita.  Quando credi come Guido di chiudere l’esistenza con un bilancio disastroso, ecco che ti si presenta l’imprevisto, la sorpresa che ti catapulta in una realtà differente che non ti aspetti e che sembra paradossale. Tuttavia sei felice di viverla e pensando all’ultima volta che sei stato felice, riaffiora la speranza di essere nuovamente felice.   L’esistenza è costituita principalmente dall’amore, da interiorità, da sentimenti che si intrecciano in questo romanzo raccontato con semplicità e purezza di cuore da Daniela Palmieri. Vuole con gentilezza e amabile cortesia comunicare al lettore che l’amore è possibile ad ogni età e che la solitudine se lo si vuole, la si può colmare se solo si accetta di mettersi in gioco, sfidarsi e salire di buon grado su quel treno che il destino, il fato, ti fa scorrere innanzi - con coraggio - percorrrendo il viaggio da soli o in compagnia ma comunque con la propria identità come bagaglio sicuro.
 - E la solitudine può esserti amica o nemica sta ad ognuno di noi conoscerla, comprenderla e prendersi cura di lei - .

Carmelo Bene, uno dei più grandi artisti del Novecento - AgoraVox Italia

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venerdì 8 febbraio 2013

OFFER e gli Angeli di Calcutta



Il MUST di Lecce (Via Ex Monastero di Santa Chiara, Via degli Ammirati, 11) ospita il 9 febbraio 2013 a partire dalle 17,30 la serata di solidarietà a favore delle migliaia di bambini abbandonati di Calcutta e alla Ong OFFER (offerta), tra le più attive organizzazioni umanitairie della megalopoli indiana.
Ospite d'eccezione sarà Kallol Ghosh, fondatore e responsabile della OFFER. che sarà introdotto da Sergio Scapannini della Onlus AMAsempre di Napoli e tecnico della cooperazione italiana. Sarà presentato il libro-progetto “Hell and Paradise” (ed.Lupo) del designer Francesco Spada e della terapista Gilda Novelli.. Sono previsti i saluti di Daniele Ferrocino (comunità Emmanuel); Luigi Russo (presidente CSV Salento); Massimiliano Morelli (responsabile  Migrantes).  La serata sarà conclusa da un dono musicale della compositrice e pianista Irene Scardia.

OFFER

O.F.F.E.R. Organisation For Friends Energy and Resources è un’Organizzazione Non Governativa (Ong) nata in India a Calcutta nel 1986. Il fondatore e oggi “Secretary” di OFFER è il dr. Kallol Ghosh. Laureato in Scienze Sociali, Kallol decise di dare vita ad un’organizzazione che si prendesse cura in linea prioritaria di “Street children”, “Bambini di strada”, prevalentemente senza famiglia. Sulla stessa linea di assistenza ai minori con difficoltà di inserimento scolastico, si è poi sviluppata un’attività a favore di bambini di aree estremamente povere (slums, villaggi della periferia di Calcutta) di cui OFFER si prende cura con i suoi assistenti sociali, garantendo la frequenza all’insegnamento, una tutorship pomeridiana per sostenere l’inserimento scolastico, i libri, nutrizione e assistenza medica, quest’ultima anche attraverso cliniche mobili con medici specialistici che visitano periodicamente gli slums e le aree povere assistite da OFFER. Questa seconda attività, identificata come “COMMUNITY” cioè presso Comunità, assiste ogni anno alcune migliaia di bambini e ne assicura l’educazione, la salute e il positivo inserimento nella vita sociale. Per i bambini privi di famiglia e raccolti dalla strada, sono sorte negli anni tre diverse CaseFamiglia.

APANGHAR

Nella zona Nord di Calcutta (24th North Parganath District). Divisa in una casa per bambini/ragazzi e una per bambine/ragazze, la Casa-famiglia offre ai bambini(e)/ragazzi(e) una Residenza, le cure di Assistenti Sociali che li seguono nell’educazione garantendo la loro frequenza scolastica e corsi integrativi “ a Casa” in particolare di Computer e di Inglese che spesso la Scuola Pubblica non garantisce. I ragazzi vengono assistiti fino a che non trovano lavoro e quindi possono cominciare una vita anche economicamente autosufficiente.

APANJAN

A Sud di Calcutta dove la grande città di Calcutta incontra aree ancora rurali, è sorta APANJAN una Residenza per bambini con problemi di handicap, mentale e/o motorio.. La nascita di questa Casa si deve alla circostanza che, tra i bambini abbandonati, la percentuale di quelli con handicap è alta perché le famiglie povere non riescono a sostenerne le cure e se ne disfano. Dr. Kallol Ghosh, anche se la cura di bambini handicappati è particolarmente onerosa circa 15 anni fa decise che non si potevano lasciare in strada bambini in speciale difficoltà, perché era particolarmente faticoso occuparsene. Con l’aiuto in particolare dell’Associazione Mondo Amico di Napoli è riuscito a dare vita ad APANJAN dove i bambini handicappati sono seguiti da nurse e ricevono trattamenti specialistici, vengono educati fin dove possibile la Musica, la Danza. Di recente è sorta una Bakery, su dono del Governo Giapponese, un Forno dove i ragazzi producono piccoli dolci, pani locali etc. In particolare hanno intorno a loro una “famiglia” e lentamente trovano un senso alla loro difficile condizione. Di recente APANJAN ha aperto le porte anche a “Community children”, cioè bambini abitanti nella Comunità circostante, affetti da handicap.

ANANDGHAR

“Il nido gioioso” ospita bambini HIV+ e/o affetti da AIDS. Anche in questo caso, al crescente numero di bambini siero positivi che popolano le strade, spesso per la morte dei genitori affetti da AIDS, Dr. Kallol Ghosh ha risposto che non si poteva girare la testa dall’altra parte. È così nata ANANDGHAR dove, caso unico in tutta l’India (c’è solo un piccolo shelter/rifugio simile a Bombay) l’intera struttura è organizzata per dare Famiglia, assistenza agli studi, training e cure altamente specialistiche ai bambini/bambine sieropositivi(e). Il lavoro di OFFER si estende come sempre alla Community dove gli Assistenti Sociali svolgono sul tema della Sieropositività un grande lavoro di informazione, di superamento del tabù a parlarne e di prevenzione. Un grande successo è stato ottenuto da OFFER che è riuscito a far ammettere a scuola pubblica tutti i bambini sieropositivi di ANANDGHAR in età scolare.

Kallol Ghosh nel 2008 è stato insignito dal Presidente Napolitano del Titolo di Cavaliere della Stella della Solidarietà su proposta di Consolato/Ambasciata/Ministero degli Esteri per le sue attività di solidarietà Sociale in parte associate all'Italia. E' poi membro della ASHOCK FELLOWSHIP una Associazioni di personaggi eminenti (Prof. Yunus, Mandela, Ratan Tata etc.) che "stanno contribuendo con la loro "visione" a cambiare il mondo". Ogni anno il 14 Novembre giorno di festa in India in ricordo di Nerhu (credo suo anniversario) è ricevuto con circa 30 bambini di ANANDGHAR dal Presidente della Repubblica Indiana a New Delhi.

Il libro- progetto “HELL AND PARADISE” di Francesco Spada e Gilda Novelli (Ed.Lupo). Un diario di viaggio per immagini che vuole essere un contributo di cronaca ed attualità, per riflettere su tutto il Paradiso e tutto l’Inferno che coabita oggi nel grande Colosso asiatico nell’età della globalizzazione, che dedichiamo ai bambini di Calcutta. Il ricavato della sua diffusione sarà devoluto alla Ong OFFER di Calcutta.

L'ECO-VILLAGGIO DROP (progetto di F.Spada con Kubico)

Una goccia di felicità nella foresta bengalese. Il progetto per la “Happines Farm DROP” da donare alla Ong OFFER di Kolkata (Calcutta), è concepito come un micro-villaggio integrato residenziale, per l’accoglienza, l’assistenza terapeutica e il recupero sociale dei bambini sieropositivi e affetti da HIV. DROP vuole essere, quindi, uno spazio protetto, una “piccola fortezza rurale” completamente osmotica con l’habitat naturale e lussureggiante della grande cintura verde periferica di Kolkata, accanto agli attuali Centri della OFFER nel distretto 24 Parganas. La qualità ambientale del territorio è l’elemento guida dell’intero progetto, che nasce da un approfondito studio e analisi delle tec­niche costruttive dei villaggi rurali del West-Bengala e dell’archi­tettura naturale-tribale del Sunderbans. Mattoni di creta, pietre, legno, bambù, terra e paglia saranno le materie prime - base che verranno impiegate, insieme alla stra­ordinaria sapienza e qualità degli artigiani e dei costruttori locali bengalesi. Un’architettura terapeutica, totalmente integrata con il suo paesaggio, ed energeticamente autosufficiente, per proteggere, curare e far crescere in armonia con la Natura, i piccoli ospiti della OFFER.

Contatti:
Tel: +39.0832.682103
Email: info@mustlecce.it

Info
347/1572047

Libri: "Vetro", thriller storico nella Venezia del Rinascimento

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Libri: San Valentino, Giovanna Mezzogiorno legge Emily Dickinson

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Libri, foto dei figli e disordine: viaggio negli uffici dei potenti - Corriere.it

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mercoledì 6 febbraio 2013

Ecco I Gialli del Corriere della Sera. Si parte con La casa dei sette cadaveri Jefferson Farjeon



Si tratta di una collana di 20 libri gialli che usciranno con cadenza settimanale a partire dal 9 febbraio come supplemento a Corriere della Sera. In offerta il primo libro costerà 1 euro + il prezzo di Corriere, dal secondo in poi le cose cambieranno (ma ne vale la pena) 6,90 euro + il prezzo di Corriere. Si tratta di autori poco noti in Italia, cosa interessante sono tutti di provenienza anglosassone, e “dotati”  di ottime traduzioni. Parliamo di gialli di tipo classico, tradizionali, che possono essere apprezzati da chi ama i grandi pilastri del genere come Agatha Christie, Simenon, Chandler e chi più ne ha più ne metta!. Il Corriere della Sera, con questa iniziativa vuole creare un appuntamento settimanale presso gli appassionati del genere, ma anche intercettare chi vuole scoprire il giallo e imparare ad amarlo.

Ted Lyte è un ladro molto sfortunato. Abituato a sbarcare il lunario con piccoli furti e borseggi, per una volta ha deciso di puntare in alto e di introdursi in una villa sulla costa dell’Essex. Ma lo spettacolo che si trova davanti è così spaventoso che per poco non impazzisce: sette persone – sei uomini e una donna – giacciono privi di vita nel salotto dell’abitazione. Ted fugge a gambe levate, ma viene subito acciuffato da Thomas Hazeldean, un giornalista freelance appena approdato nei paraggi con il suo amato yacht. L’ispettore Kendall, accompagnato sul posto dallo stesso Hazeldean, trova un biglietto che lascerebbe pensare a un suicidio collettivo: una soluzione fin troppo facile per il numero di interrogativi che il caso solleva. Chi erano costoro? Da dove venivano? E, soprattutto, perché si erano riuniti lì? Forse i due abitanti della casa, un certo Fenner e la sua giovane nipote Dora, potrebbero gettare un po’ di luce sulla vicenda, ma a quanto pare sono partiti in tutta fretta verso una destinazione ignota. E più il salotto viene esaminato più particolari curiosi emergono:
un ritratto a olio trapassato da una pallottola, una misteriosa palla da cricket appoggiata sopra un vaso da fiori, un indecifrabile indirizzo scritto in punto di morte da uno dei presunti suicidi… Un mystery del 1939 che tiene col fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Jefferson Farjeon (1883-1955) nacque a Londra in una famiglia di artisti. Il padre era un noto romanziere e commediografo, il nonno materno un famoso attore americano e i tre fratelli si sarebbero ben presto affermati nel campo della letteratura per bambini, del teatro e della musica. Dopo aver lavorato per una decina d’anni per una casa editrice specializzata in riviste umoristiche, nel 1924 Farjeon pubblicò il suo primo mystery,
The Master Criminal, dopodiché si dedicò a tempo pieno alla scrittura. Autore estremamente prolifico, in una trentina d’anni scrisse circa ottanta romanzi, in prevalenza gialli, un’incredibile quantità di racconti, nonché alcune sceneggiature cinematografiche tra cui quella per Number Seventeen – un film diretto da Alfred Hitchcock nel 1932 – che si basava su una pièce da lui scritta nel 1926. Elogiato dalla critica per la sua capacità di ideare trame ingegnose e personaggi intriganti e per il suo stile pulito e scorrevole, Jefferson
Farjeon fu uno degli scrittori preferiti da Dorothy L. Sayers. Tra i titoli più noti ricordiamo The Fancy Dress Ball (1934), Mystery in White (1937, Sotto la neve) e Death in the Inkwell (1942).

Potete dare intanto un’occhiata qui



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LEO ZAGAMI: “Solidarietà all’avvocato Simona Giannangeli del Centro Anti Violenza dell’Aquila, vittima di un gesto che non va e non può essere tollerato in alcun modo!” « The Law of News

LEO ZAGAMI: “Solidarietà all’avvocato Simona Giannangeli del Centro Anti Violenza dell’Aquila, vittima di un gesto che non va e non può essere tollerato in alcun modo!” « The Law of News

“INVISIBILI, VIVERE E MORIRE ALL'ILVA DI TARANTO” (Kurumuny) e proiezione di “SETTANTA” UN CORTOMETRAGGIO DI PIPPO MEZZAPESA A CALIMERA



L’associazione di Promozione Sociale “Polemonta” in collaborazione con Kurumuny e la libreria Volta la carta di Calimera vi invitano a partecipare all’incontro che si terrà presso la libreria Volta la Carta in via Atene 39 a Calimera (Le) per parlare di diritto al lavoro e diritto alla salute, di Ilva e di Taranto, ma non solo. Ospiti della serata il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Fulvio Colucci, autore di Invisibili Vivere e morire all’Ilva di Taranto (Kurumuny) e Nandu Popu dei Sud Sound System, autore del libro Salento fuoco e fumo (Laterza). A conclusione dell’incontro sarà proiettato SettanTa, un cortometraggio del regista Pippo Mezzapesa. L’appuntamento è per l’8 febbraio 2013 alle ore 19,00

Invisibili - Quello di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno è un lavoro a quattro mani che raccoglie e racconta storie di uomini, inanellate come i grani di un rosario. Sono storie di operai la cui vita è indissolubilmente legata al lavoro, sospesa in aria come il braccio di una gru, operai del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’Ilva di Taranto. Invisibili è il racconto che nasce dal desiderio di rivelare l’umanità degli operai stretti tra il ricatto occupazionale e il sentirsi colpevoli di lavorare.
Invisibili è la narrazione di un’umanità divisa fra la necessità e il rifiuto, la psicologia di chi ogni giorno passa quei cancelli aspettando il momento di uscirne, il malessere di chi sa che non può farne a meno pur essendone sempre tentato. Invisibili è anche un lavoro storico: di storia e di storie: si intrecciano gli aspetti umani con quelli più analitici, nel tentativo di creare una memoria storica, una coscienza collettiva che consenta di riconoscere gli errori per non perseverare. Un’operazione storica che serve a Taranto e al resto del Paese per capire che cosa è successo nel rapporto tra la città e i suoi lavoratori, perché si sono interrotte le comunicazioni e perché si sono inceppati dei meccanismi di solidarietà che in un primo momento, nei primi anni dell’avvento del siderurgico, si era tentato di costruire.  un messaggio su qual è la condizione degli operai nel nostro Paese, la condizione di una classe che ha smesso di sognare di andare in paradiso e che invece si è trovata a far fronte alla difficile realtà di una società liquida, la società della globalizzazione, con cui ha dovuto fare i conti mimetizzandosi.
Taranto è una delle città più inquinate d'Italia, con indici di mortalità in crescita impressionante e sempre a Taranto il tasso di disoccupazione è altissimo e se l'Ilva chiudesse andrebbero in fumo circa 12mila posti di lavoro.
Una guerra tra poveri. Da una parte chi ha in casa una persona malata o che non vuole che si ammali, dall'altra chi vive con un marito o un figlio lavoratore e non vuole perdere l'unica fonte di sopravvivenza.

SettanTA - È stato realizzato dal regista Pippo Mezzapesa nei giorni successivi all'uragano che si è abbattuto su Taranto. Il documentario racconta la vita di un uomo tarantino che vive nel rione Tamburi, alle case-parcheggio: sono case di emergenza, costruite per ospitare coloro che vivevano nel Borgo antico di Taranto e che, dopo vari crolli, necessitavano di un’altra abitazione.
L'uomo non ha un lavoro e così “per fare la giornata” (cioè guadagnare qualche soldo, nel dialetto tarantino) invita tutti gli abitanti della zona ad acquistare dei numeri per una riffa tutta particolare: in palio ci sono due cestini di vari generi alimentari (provolone, salsiccia, dolci) e il numero (Settanta, per l'appunto) viene estratto sempre da un bambino, simbolo dell'innocenza e garanzia di trasparenza della riffa. Tra un acquisto e l’altro, si sentono le voci dei cittadini che parlano dell'Ilva e la associano alla morte, alle malattie; c’è chi dice di preferire la salute al lavoro e chi chiede solo tre cose: salute, ambiente e lavoro, così difficili da far convivere.
Un occhio su una parte della città, molto spesso dimenticata, e nella quale sembra che il tempo si sia fermato.


Per info
329 9886391 • info@kurumuny.it
320 7225960

Viaggio nelle tante personalità di Carmelo Bene - Affaritaliani.it

Viaggio nelle tante personalità di Carmelo Bene - Affaritaliani.it

martedì 5 febbraio 2013

Le bambine che cercavano conchiglie - Richell Hannah - Garzanti Libri

Le bambine che cercavano conchiglie - Richell Hannah - Garzanti Libri

Uno splendido disastro - McGuire Jamie - Garzanti Libri

Uno splendido disastro - McGuire Jamie - Garzanti Libri

PARTE DA ZOLLINO IL PROGETTO POLYSONG. Primo incontro informativo Giovedì 7 febbraio alle ore 18,00 presso l’Auditorium “Tondi” di Zollino



Nell’ambito del progetto POLYSONG, programma di cooperazione territoriale europea, Grecia – Italia 2007-2013, che per la parte italiana vede coinvolti i comuni di Calimera, Sternatia e Zollino, giovedì 7 febbraio alle ore 18,00 presso l’Auditorium “Tondi” di Zollino si terrà la prima giornata informativa dal titolo: “I canti polifonici di tradizione orale della Grecìa salentina.
Ai saluti iniziali dei partners italiani e greci, seguiranno i contributi degli studiosi Luigi Chiriatti e Francesca Zacheo.


Il termine POLYSONG è l’acronimo di PHOLYPHONIC SONG, una piattaforma transfrontaliera tra l’area della Grecìa salentina e il Comune di Pogoni, città dell’Epiro.
Le due regioni, Epiro e Puglia, sono separate dal mare, ciò nonostante ci sono somiglianze sorprendenti negli usi, costumi e tradizioni, soprattutto per ciò che riguarda i repertori sonori di tradizione orale e quindi le musiche, i canti e le danze popolari. Tanto più se si considera l’aspetto linguistico che rappresenta il filo rosso che da secoli tiene legate le due aree geografiche e che testimonia come nei secoli ci siano stati rapporti molto intensi fra questi due popoli.
Questa ricca eredità culturale è oggi al centro dell’attività del progetto Polysong, un programma di Cooperazione territoriale europea, tra Grecia e Italia che ha come obiettivo principale quello di preservare gli aspetti peculiari delle due culture, creando un ponte, una rete che favorisca lo scambio transfrontaliero, il confronto che metta in luce somiglianze e differenze.
Polysong ha il merito di richiamare l’attenzione su un patrimonio che va verso una lenta ma progressiva dissoluzione. Molto è stato fatto in questo campo, soprattutto negli ultimi anni, ma si è trattato prevalentemente di iniziative isolate che non hanno dato esiti duraturi nel tempo. Molto ancora si può fare sul piano della documentazione, della ricerca e della valorizzazione di un bene immateriale per evitarne la scomparsa e POLYSONG nasce con queste finalità.

Mission del progetto POLYSONG, infatti, è migliorare la qualità della vita, tutelare l’ambiente, e promuovere la coesione sociale e culturale, attraverso le seguenti azioni:
1) Promozione e conservazione del patrimonio culturale immateriale delle regioni partecipanti.
2) Promozione dell’identità culturale delle comunità che partecipano al progetto.
3) Scambio di conoscenze musicali e storiche relativamente ai canti polifonici, alle musiche  alle danze tradizionali, attraverso la cooperazione transfrontaliera e la capacità di “fare rete”.
4) Il confronto utilizzato come metodologia di scambi e studio.
5) Tutela del patrimonio culturale inteso come musica polifonica e danze popolari locali anche come fattori che possano favorire lo sviluppo del turismo.

L’EVENTO È ORGANIZZATO DAL COMUNE DI ZOLLINO
LA PRODUZIONE È CURATA DA KURUMUNY

Per maggiori info
0832801528 | 3299886391 | info@kurumuny.it;

Ok, panico! Guida alle crisi di panico - Fabio Lubrano: vivi serenamente l'ansia

Ok, panico! Guida alle crisi di panico - Fabio Lubrano: vivi serenamente l'ansia

Lo strano caso dei tre nubiani di Francesco Signor (‘round midnight edizioni)



«Rifarei tutto quello che non ho fatto.».
Ana è una ragazza di facili costumi, figlia di “Uomoni e Donne” e “Sex and the city”. Ana è un’aspirante zoccola, sì avete letto bene. La cosa peggiore che le potesse succedere era quella di essere assunta in un’autodemolizioni, in cui lavorano tre nubiani dai fisici scultorei e dalle doti (non troppo nascoste) sproporzionate. La paga da fame è compensata dai sogni erotici che allietano le notti della protagonista, dagli orgasmi multipli, dalle masturbazioni folli. Ana è una ragazza espansiva, troppo, e il suo carattere “allegro” non è ben visto dalla ex moglie del suo squallido datore di lavoro, il grasso e scorreggiante Mr. Grasso. Sesso, volgarità, noir, vibratori, cosa volete di più, cari lettori? Signor ci racconta un mondo di precariato, di follia, un mondo in cui per sopravvivere bisogna “cacciare le palle” e non sempre in senso figurato.

Francesco Signor è giornalista e autore satirico. Scrive per Affaritaliani.it. è stato responsabile editoriale di «Giudizio Universale» e, prima ancora, ha curato per tre anni «Bookmark», l'inserto settimanale di cultura del quotidiano «il Riformista». Ha lavorato in teatro e televisione con Enrico Montesano e Beppe Braida. Inoltre, ha scritto per «Cuore», «Comix», «Zapata», «Pippol». Tra le sue pubblicazioni, la raccolta satirica Carognate di Natale (Aa.Vv., Gremese, 2008) e il romanzo in coppia con Ornella Gaido Tutto l'amore in un bicchiere rotto (Editrice Zona, 2009).

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