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domenica 14 novembre 2010
“Scienza e Verità” di Giovanni Paolo II (Pensa MultiMedia, 2010) a cura di Mario Castellana
«…dobbiamo compiere ogni sforzo per approfondire e consolidare la nostra fede ascoltando, accogliendo, proclamando, venerando la Parola di Dio, scrutando alla sua luce i segni dei tempi e interpretando e vivendo gli eventi della storia». Parliamo di “Scienza e Verità” di Giovanni Paolo II (Pensa MultiMedia, 2010) a cura di Mario Castellana.
Ma ancor prima dobbiamo inquadrare la figura di un Papa che è passato alla storia. Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyla, 1920-2005), eletto pontefice nell’ottobre 1978, è stato uno dei personaggi più incredibili non solo nella storia della Chiesa, ma anche per la storia del mondo e di tutto il Novecento. Giovanni Paolo II è stato molte cose: primo pontefice straniero dal 1522, viaggiatore infaticabile (all’attivo oltre cento viaggi in tutto il mondo), indagatore delle meraviglie celesti e di quelle realizzate dall’uomo. E’ stato il mio Papa come quello di tutti gli over trenta. Dopo il 13 maggio 1981 (giorno dell’attentato da parte del killer turco Mehmet Ali Ağca) il suo stato di salute comincia a deteriorarsi fino ad aggravarsi notevolmente nel 2005. Si spense il 2 aprile dello stesso anno.
La casa editrice salentina Pensa MultiMedia di Lecce, proprio da pochi giorni, porta a conoscenza del pubblico dei lettori un libro interessantissimo che ha come autore proprio Giovanni Paolo II ed ha per titolo “Scienza e Verità” a cura di Mario Castellana docente presso l’Università del Salento di Epistemologia e Scienza della Filosofia con in appendice scritti di Arcangelo Rossi e Demetrio Ria.
L’intera pubblicazione tenta di centrare l’obiettivo di fornire uno spettro quanto più ampio possibile di un personaggio carismatico, religioso, politico, in una parola straordinario come lo fu proprio Giovanni Paolo II.qui
sabato 13 novembre 2010
Il libro del giorno: Resistenze innaturali. Attivismo radicale nell'Italia degli anni '80 di Beppe De Sario (Agenzia X)
Parte Prima - Diecimiliardi di lire tratto da "Anche i lupi mannari fanno surf (remix)" di Roberto Saporito (Senzapatria Editore)
Il furgone rosso, un Bedford mezzo arrugginito, è parcheggiato lungo il marciapiede, tra una Mercedes nera e una Golf verde. Tu sei al posto di guida, vestito completamente di nero, occhiali scuri avvolgenti, i Sex Pistols dal riproduttore di cassette cantano Anarchy in the U.K. Nel retro del furgone Marco e Andrea vestiti di nero impugnano dei corti fucili a pompa, e indossano queste maschere di plastica molle raffiguranti lupi mannari. I due saltano fuori dal furgone e in un attimo spariscono nell’androne di un condominio signorile. Il più alto dei due entra veloce nel gabbiotto della portineria e con il calcio del fucile a pompa colpisce lateralmente la testa di questa grassa portinaia che stramazza a terra con un rumore di sacco di patate. I due si ricongiungono al secondo piano. Il più basso, occhi piccoli e grigi, ma corpo modellato in palestra, con una spallata apre un portone nero. Il tipo alto, occhi azzurri rotondi a palla, entra e punta il fucile a pompa contro un tizio in doppio petto blu, camicia bianca, cravatta regimental blu e rossa, quarant’anni, che conta una montagna di soldi che coprono completamente una scrivania antica, enorme, di noce chiaro. Occhi grigi punta il suo fucile a pompa contro quest’altro tizio, anche lui in doppio petto blu, trent’anni, fisico imponente, intento ad estrarre una pistola da sotto la giacca. Occhi grigi non apre bocca ma colpisce giacca blu alla testa col calcio del suo corto fucile. Occhi azzurri infila la canna del fucile in bocca al tizio intento a contare i soldi, che non si è mosso di un millimetro, e gli intima di riempire duegrossi zaini neri. “Solo i tagli più grossi” aggiunge sorridendo sotto la maschera da licantropo. Nel furgone i Clash cantano I fought the law. Tu guardi nervoso la strada, ma appare tutto tranquillo. Poi arriva una Saab rossa e scendono due tizi, doppio petto blu, camicia bianca, cravatta regimental, alti almeno un metro e novanta, venticinque, trent’anni. I due entrano tranquillamente nella stessa casa dove sono all’opera i tuoi compari, ex compagni d’università. Prendi il fucile a pompa, lo nascondi sotto l’impermeabile nero e li segui. Nell’androne ti infili la maschera da lupo mannaro. Raggiungi i due tizi in giacca e cravatta a metà scala del secondo piano. Si girano entrambi e quando vedono un lupo mannaro che punta un fucile a pompa alzano lentamente le braccia. “Andate avanti, forza” intimi. I due si fermano di fronte alla porta e all’unisono dicono “Ti stai mettendo in un brutto guaio stronzetto, ma lo sai chi siamo noi?” “Entrate e non aprite più bocca, non lo voglio ripetere, è chiaro?” dici con voce un po’ stridula, tu purtroppo lo sai bene chi sono loro. La paura è difficile da controllare. Marco occhi grigi prende in consegna i due tizi e tu ritorni di sotto. Scendendo le scale ti sfili la maschera da licantropo. Appena fuori una terza persona esce dalla Saab rossa e ti osserva corrugando esageratamente le sopracciglia. Tu ritorni dentro e il tizio entra di corsa nell’androne. Fa alcuni scalini di corsa ma tu salti fuori dal tuo nascondiglio nel sottoscala e gli urli di fermarsi. Lui si volta e abbassandosi come da addestramento ricevuto spara nella tua direzione. Ti butti a terra e spari a tua volta colpendolo alla testa. Anche i lupi mannari fanno surf chiappa destra, asportandola quasi del tutto, vista la carica a pallettoni del tuo fucile a pompa. Corri su per le scale, evitando di scivolare sul sangue che perde il tipo urlante a terra, e col calcio del fucile lo zittisci. Corri fino al secondo piano ed entrando in casa urli “Andiamocene da questo cazzo di posto.” Marco e Andrea ti guardano per un secondo come se fossi un orribile mostro e insieme dicono “La maschera, mettiti quella cazzo di maschera.” Dici “Cazzo” e ti infili la maschera. “Andiamo via” ribadisci. La paura non ti permette quasi di respirare. “Via” dici con un sussurro, più a te stesso che ai tuoi compari. (su concessione dell'autore e dell'editore)
venerdì 12 novembre 2010
Il libro del giorno: Il gioco delle spie di Georgina Harding (Minimum Fax)
Un’appassionante storia di spionaggio e un ritratto del mondo adulto visto dai bambini, ma anche un grande romanzo storico sulla memoria, la perdita, i legami d’amore.
"Calpestare l'oblio. Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale" (Collana Argo, ed. Cattedrale)
"Calpestare l'oblio. Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale": una grande opera di poesia civile, recensita dai maggiori media nazionali e internazionali. Dopo due versioni elettroniche, ecco l'edizione integrale (Collana Argo, ed. Cattedrale). Dunque ecco "Calpestare l'oblio. Cento poeti contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana", grande opera di poesia civile che nel novembre 2009 e nei mesi seguenti ha scatenato un acceso dibattito sui principali media nazionali (L’ Unità, MicroMega, Corriere della Sera, Radio 24, Reset, Gli altri, Il Giornale, Libero, Il Foglio, Il manifesto) e internazionali (Le Monde diplomatique).
«Come il poeta García Lorca è diventato il simbolo della cultura violentata dalle orde franchiste, come Eluard e Aragon che con i loro versi combattevano il nazismo trionfante, così la poesia italiana degli anni berlusconiani va in trincea, riscopre l' impegno civile, crea simbolicamente il legame emotivo che unisce la vecchia e la nuova resistenza.»
Pierluigi Battista, «Corriere della Sera», 26/11/2009
«Solo il tempo dirà se questa antologia, in cui figurano anche nomi di spicco come Maurizio Cucchi, sia destinata a rivaleggiare con la Commedia nei programmi scolastici o a finire rapidamente al macero.»
Alessandro Gnocchi, «Il Giornale», 26/11/2009
«Il delinquere autorizzato non è delinquere se non siete capaci di reazione baciate la mazza muti e rassegnati. Prima viene l'Idea poi viene il Credo poi viene la Fede capito landazzo se me ne viene qualcosa sono fedele militante furbetto.» Commento alla notizia della pubblicazione dell'e-book nel sito di MicroMega (16/11/09)
Info: www.casacultureancona.it | argo@argonline.it | 335 1099665 Cento poeti italiani contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana
Collana Argo, Cattedrale, Ancona, 2010, € 15 | Copyleft
A cura di Davide Nota e Fabio Orecchini
Illustrazioni e grafica a cura di Nicola Alessandrini e Valeria Colonnella
Testi di: Francesco Accattoli, Annelisa Addolorato, Nadia Agustoni, Fabiano Alborghetti, Augusto Amabili, Viola Amarelli, Antonella Anedda, Gian Maria Annovi, Danni Antonello, Luca Ariano, Roberto Bacchetta, Martino Baldi, Nanni Balestrini, Maria Carla Baroni, Vittoria Bartolucci, Alberto Bellocchio, Luca Benassi, Alberto Bertoni, Gabriella Bianchi, Marco Bini, Brunella Bruschi, Franco Buffoni, Michele Caccamo, Maria Grazia Calandrone, Carlo Carabba, Nadia Cavalera, Enrico Cerquiglini, Antonino Contiliano, Beppe Costa, Andrea Cramarossa, Walter Cremonte, Maurizio Cucchi, Gianluca D’Andrea, Roberto Dall’Olio, Gianni D’Elia, Daniele De Angelis, Francesco De Girolamo, Vera Lùcia De Oliveira, Eugenio De Signoribus, Nino De Vita, Luigi Di Ruscio, Marco Di Salvatore, Alba Donati, Stefano Donno, Fabrizio Falconi, Matteo Fantuzzi, Anna Maria Farabbi, Angelo Ferrante, Loris Ferri, Fabio Franzin, Tiziano Fratus, Andrea Garbin, Davide Gariti, Massimo Gezzi, Maria Elisa Giocondo, Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Raimondo Iemma, Andrea Inglese, Giulia Laurenzi, Maria Lenti, Bianca Madeccia, Maria Grazia Maiorino, Francesca Mannocchi, Giulio Marzaioli, Emiliano Michelini, Guido Monti, Silvia Monti, Davide Morelli, Renata Morresi, Giovanni Nadiani, Davide Nota, Opiemme (laboratorio), Fabio Orecchini, Claudio Orlandi, Natalia Paci, Adriano Padua, Susanna Parigi, Fabio Giovanni Pasquarella, Giovanni Peli, Enrico Piergallini, Antonio Porta, Alessandro Raveggi, Rossella Renzi, Roberto Roversi, Lina Salvi, Stefano Sanchini, Flavio Santi, Lucilio Santoni, Giuliano Scabia, Francesco Scarabicchi, Alessandro Seri, Marco Simonelli, Enrico Maria Simoniello, Giancarlo Sissa, Luigi Socci, Alfredo Sorani, Pietro Spataro, Roberta Tarquini, Rossella Tempesta, Enrico Testa, Fabio Teti, Emiliano Tolve, Adam Vaccaro, Antonella Ventura, Lello Voce, Matteo Zattoni Con una introduzione di Valerio Cuccaroni e un intervento di Luigi-Alberto Sanchi
In libreria da dicembre
giovedì 11 novembre 2010
Il libro del giorno: NUVOLE RAPIDE VOL. 2 di Paolo Castaldi (Edizioni Voilier)
Sono passati due anni dalla partenza di Martino, Ale e Fabiano alla volta della Thailandia con il loro furgone. E come sempre capita, la vita ha disegnato trame insolite nei loro destini. Dentro queste 40 tavole conclusive si racchiude tutta la “filosofia” di Nuvole Rapide.
La vita è quel che accade ad ognuno di noi tra la creazione di un progetto ed un altro.
Dopo 2 anni Martino è in Grecia, convive con una ragazza, l’amore della sua vita, che ha incontrato durante la prima tappa del viaggio. Ale e Fabiano hanno continuato da soli: Martino era contento così, o così almeno aveva scelto d’essere contento.
Ale, invece, si è sposato e vive in Olanda, mentre Fabiano ha ceduto al richiamo del mare, da sempre forte in lui, e dopo l’accademia si è imbarcato sulle navi mercantili come ufficiale. Mentre Martino aspetta la nave al porto di Patrasso, incontra Stella, tre anni dopo che la loro storia è finita…
NUVOLE RAPIDE VOL.2 di Paolo Castaldi
64 pagine brossurato colori (Edizioni Voilier)
I’m Where I Live: Emanuele Spano per un progetto di Eco Visione
Emanuele Spano. Classe 1978. Il suo background nasce e si sviluppa a partire da due esperienze ad alto potenziale di “creatività”: il FORMA ovvero il centro internazionale di fotografia e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA). Per descrivere in cosa eccelle o cosa è in grado di realizzare, ci vorrebbe un hard disk più grande di quello della Nasa. Emanuele Spano è visual designer, photographer, street photographer e molto, molto di più. Con l’architetto Yona Friedman, realizza per il Mart di Rovereto una casa/installazione di origami. Nel suo entourage circolano nomi “immensi” come Peter Gehrke o Eikoh Hosoe. E’ stato assistente/fotografo ufficiale per campagne pubblicitarie di aziende del calibro di Armani, Yamamay Richmond. Ha vinto diversi premi di importanza nazionale e internazionale, suoi lavori compaiono nelle più prestigiose e autorevoli pubblicazioni a livello mondiale del settore fotografico e del design. A partire dal 2008 il pulsare della sua incontenibile voglia di manipolare e realizzare nuovi linguaggi artistici, lo portano a creare I’m Where I Live a Muro Leccese, a pochi chilometri dal capoluogo salentino . Un concetto di bio/compatibilità tra arte e vita, ovvero un bio/spazio dove il concetto stesso di factory si trasforma in pura funzionalità, comfort e bellezza A suggerirgli l’idea nominale dello spazio e regalargli uno stile di vita, è stata la grande Marina Carrara direttrice della storica rivista CASAVIVA. Ora Emanuele Spano sta lavorando ad un progetto per immagini di “eco/visione” dove l’obiettivo cattura ombre, immagini, colori, quasi fosse senziente. Un progetto di intelligenza naturale della fotografia.
Acme Lab presenta D/battiti – fra le righe. Prima puntata con Kurumuny
Nella prima puntata si parlerà di Kurumuny edizioni con l’editore Giovanni Chiriatti. Essenza di luoghi e personaggi. Oracolo di vicissitudini e passioni umane. Kurumuny è un termine che in grico descrive il germoglio dell’albero d’ulivo. Kurumuny si propone di conservare e trasmettere i suoi “saperi” anche attraverso una raccolta scritta che, nel dicembre 2001, nasce con l’omonimo titolo e con il seguente sottotitolo: “rivista di umanità varia”. Le finalità del lavoro editoriale consistono nel dare voce e volto a chi non ne aveva mai avuti (poeti contadini, cantori, artisti vari, giovani), e nell’accettare anche i preziosi interventi dei primi autorevoli antropologi e ricercatori del meridione, come Ernesto de Martino ed Annabella Rossi, nonché delle riflessioni e degli scritti di importanti autori partiti dal Salento come Antonio L. Verri, Carmelo Bene, Aldo De Jaco. È all’insegna di questa ricerca, della riscoperta e di un lavoro fortemente motivato e appassionato, che nel gennaio 2004 si materializza l’attività, configurandosi come la naturale continuazione di un dibattito e di un fermento culturale avviato dal 2001 con la rivista omonima. È nell’incontro, nello scambio, nella sintesi di nuove e diverse modalità comunicative e espressive che Kurumuny Edizioni pone le basi per il suo essere e divenire; nell’alchimia tra la riaffermazione delle radici e l’evoluzione delle conoscenze che trova la sua ragione, è per la necessità di una più larga diffusione della cultura in tutte le sue forme e al di sopra di ogni restrizione, che aderisce senza riserve alla filosofia open source del copyleft, sostenendo l’ideologia della condivisione intellettuale attraverso la divulgazione telematica delle opere e favorendo, con ogni mezzo, il libero processo di circolazione delle idee.
Lettura: Viaggio nel Salento di Maria Brandon Albini a cura di Sergio Torsello
Maria Brandon Albini, una delle protagoniste di maggior rilievo della letteratura meridionalista del secondo dopoguerra, ci racconta il suo “Viaggio” nel Salento con una scrittura dall’andamento leggero e brioso, tanto che si ha quasi l’impressione di leggere degli appunti, delle notazioni di viaggio prese giorno per giorno.
L’autrice s’immerge in un universo composito dove convivono antiche credenze e istanze della contemporaneità, dove le leggende s’incrociano con storie di santi e il mondo magico e rituale della cultura contadina non è in contraddizione con il sindacalismo e le leggi di difesa operaia.
L’Albini si sofferma sulla condizione delle donne nel Sud, registra il persistere di tradizioni popolari che sopravvivono agli assalti della modernità, la pratica della lamentazione funebre, la lingua grika e il tarantismo, pagine queste ultime di estremo interesse da un punto di vista della documentazione storica: scopriamo infatti che un anno prima del suo viaggio in Salento, era stata proprio l’Albini a inviare nell’Italia del sud un amico francese, il fotografo Andrè Martin. Come è noto, saranno proprio le foto di Martin a spingere Ernesto de Martino a occuparsi del tarantismo salentino. In questa realtà variegata e complessa l’autrice si lascia orientare da guide sapienti, giovani studiosi, intellettuali e non solo: la sua, quindi, non è una conoscenza libresca, ma è un approccio critico che tiene conto delle situazioni e dei problemi reali. Questo breve resoconto di viaggio redatto con uno stile a metà strada tra reportage e cronaca, storia e antropologia, politica e religione è l’istantanea preziosa di un mondo colto alle soglie del grande mutamento e l’Albini sembra chiedersi se il rinnovamento della società demolirà o meno la cultura tradizionale imperniata sul dialetto e sul folclore.
La prima puntata qui
http://www.youtube.com/watch?v=Uc8gx0nv7yc
e qui
mercoledì 10 novembre 2010
Il libro del giorno: Cleo di Mirka Ruggeri e Valentino Sergi (Edizioni Voilier)
Ma amare a volte significa saper mentire, nascondere piccoli turbamenti, gelosie, segreti. Cleo non ne è capace, una seconda bocca all’altezza della gola rivela senza pudori i suoi desideri, le sue paure. E non resta che soffocarla con bende e sciarpe, perché la verità può farti perdere la persona che ami, soprattutto se ti tradisce con un sogno…
Il libro - Il libro unisce una narrazione intimista a elementi fantastici, in una cornice intrisa di romanticismo e nostalgia, tra la bellezza di due città marinare e i paesaggi mozzafiato delle terre del sogno. Cleo è il primo romanzo grafico di Mirka Ruggeri, giovane disegnatrice dal tratto europeo e delicato capace di trasmettere il complesso spettro delle emozioni in un volto, come la meraviglia di un ambiente onirico.
Valentino Sergi, autore a suo agio con le atmosfere fantastiche e vincitore di vari premi letterari e di fumetto, firma la sceneggiatura del volume con una scrittura lieve, valorizzando al massimo la componente visiva.
La protagonista
Cleo è un nome di provenienza greca che deriva dall’antico verbo “kleio”, ovvero raccontare, rendere noto. Un destino nel nome, data la strana deformazione della ragazza: una bocca all’altezza della gola incapace di mentire e indipendente dalla sua volontà.
Cleo vive a Trieste con il padre, vittima di una forte depressione dopo l’abbandono della moglie. Per pagare le spese quotidiane e le tasse universitarie scrive racconti pornografici, anche se il suo sogno è diventare giornalista.
Durante le sue pause al bar di facoltà, la giovane s’innamora di Andrea, uno studente di Scienze della Comunicazione come tanti, se non fosse per quegli strani sogni…
Cleo, brossurato colori 72 pagine, collana Oblò
Storia di un metronomo capovolto di Giuseppe Cristaldi (Libellula edizioni). Nota di Franco Battiato
Una solida struttura narrativa sostiene questo sorprendente libro. Il racconto, ambientato a Messina, è costellato puntillisticamente (in senso muiscale) da ardite sentenze. Mirabile la descrizione del suicidio del protagonista Antonio Gardini. Leggere per credere. (Franco Battiato)
L’autore - Giuseppe Cristaldi nato a Parabita nel 1983, dove vive e lavora, è autore di “Un rumore di gabbiani. Orazione per i martiri dei petrolchimici” (Besa editore), un docudramma con libretto annesso con la collaborazione di Franco Battiato e la prefazione di Caparezza, “Belli di papillon verso il sacrificio” (Controluce, ed. Besa), con prefazione di Teresa De Sio. “Storia di un metronomo capovolto” è il primo romanzo, che viene pubblicato per la prima volta. L’edizione è curata da Libellula Edizioni.
martedì 9 novembre 2010
“Un Caso di Stalking” scritto da Ilaria Ferramosca e disegnato da Giovanni Marco De Francisco (Edizioni Voilier)
Paolo è uno scrittore, entrato in fase di declino e conseguente depressione dopo aver vissuto un periodo di successo. Le attenzioni telematiche di una sua fan, lo portano per un po’ a recuperare l’autostima perduta e gli forniscono lo stimolo per portare a termine un lavoro per il suo editore, lasciato in sospeso ormai da troppo tempo. Tuttavia questo evento, da lui vissuto inizialmente come provvidenziale, si rivela ben presto un vero dramma; la donna, infatti, dopo aver instaurato un rapporto con Paolo mediante lettere e telefonate adulatorie, decide di sottoporre alla sua attenzione un proprio manoscritto. Vedendosi rifilare una risposta negativa dal suo idolo, se pur non priva di tatto, la donna diviene repentinamente minacciosa e aggressiva. Da quel momento, Paolo inizia a essere oggetto di comportamenti ossessivi e morbosi, che lo conducono lentamente in una spirale di angoscia e terrore. A poco a poco inizia a perdere il senso della realtà, tanto da non riuscire più a comprendere se la sua persecutrice sia reale, una proiezione della propria smania per il successo perduto, o una sorta di “mercenaria” appositamente assoldata per portarlo alla follia; i sospetti ricadono, nella sua logica ormai malata, su sua moglie e sul proprio agente letterario. Tale diffidenza, mista al senso di inquietudine, lo trascinano verso una crisi nei rapporti con le persone che lo circondano, cui reagisce in maniera sempre più violenta e autodistruttiva. La vicenda è condotta a metà strada tra il giallo e l’esplorazione psicologica e indaga nel vissuto di chi, in apparenza, dovrebbe vivere un’esistenza di gloria e agi grazie al successo e alla fama, e che spesso ne rimane invece vittima, mettendo inoltre in risalto quanto possa essere difficile, in un caso di attenzioni morbose, essere uomo e rivelare di subire molestie proprio da una donna.
“Nella maggior parte dei casi” commenta infatti il protagonista, “ti verranno a dire che evidentemente hai fatto qualcosa per meritartelo”.
Collana: Oblò – Brossurato 72 pagine b/n – € 10.90 – Uscita: 30 ottobre 2010
Una donna di troppo, di Carl Hiaasen, traduzione di Luca Conti e Luisa Piussi (Meridiano zero). Intervento di Nunzio Festa
lunedì 8 novembre 2010
Miti della Massoneria di Lino Sacchi (Età dell'Acquario)
D’altra parte non vi è dubbio che intorno alla massoneria le leggende sono sempre fiorite copiose, incoraggiate dall’alone di mistero che fin dai primordi ha circondato le logge, legato soprattutto a quella ritualità che i massoni hanno sempre cercato di mantenere segreta (sia pure con poco successo). Alcune di esse si sono sviluppate e strutturate in narrazioni complesse, ispirate dai massoni stessi o dai potenti nemici che l’Istituzione annovera soprattutto nell’area latina. Valga per tutte l’esempio della «connessione templare», ancora oggi una delle più vitali.
Sull’argomento, questo libro cerca di fare «ordine nel caos» (per usare un motto massonico), tenendo presente che la distinzione dell’aspetto storico da quello mitico non è sempre ovvia, nemmeno nelle logge. E senza tradire il principio che non esistono storia sacra e storia profana: solo buona storia e cattiva storia.
L'AUTORE
Lino Sacchi ha un curriculum variegato. Dopo giovanili trascorsi musicali (socio pianista dell’Accademia Filarmonica di Bologna) il suo mestiere di geologo lo ha portato in varie parti del mondo. Ha poi intrapreso la carriera universitaria diventando Professore Ordinario a Torino. Negli ultimi anni ha messo al centro dei suoi interessi l’istituzione massonica, della quale fa parte, e della quale si è dato a volgarizzare la storia in alcuni suoi aspetti poco frequentati. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato Massoneria per principianti e Storie sorprendenti di Liberi Muratori (certi e presunti). Ha collaborato con le principali riviste massoniche italiane. Ha percorso un lungo itinerario sia nel Grande Oriente d’Italia, sia nel Rito Scozzese Antico e Accettato.
Lo strano caso di Stoccolma di Christoffer Carlsson (Newton Compton)
domenica 7 novembre 2010
Il libro del giorno: Ditemi com’è un albero. Memorie della prigione e della vita di Marcos Ana (Crocetti editore)
“Questo libro è una lezione di umanità”.
José Saramago
Incarcerato a soli 18 anni durante la guerra civile spagnola, trascorre 23 anni in diverse prigioni del regime franchista, subendo torture e maltrattamenti di ogni genere.
Le sue poesie, che i compagni di prigionia imparano a memoria e diffondono dopo la loro scarcerazione, fanno il giro del mondo.
Scarcerato nel 1961, ed esiliato a Parigi, Marcos Ana intraprende la missione della sua vita, promuovendo la difesa dei diritti umani e sostenendo le vittime della repressione politica e le loro famiglie, a cui vuole restituire voce attraverso le sue poesie e la sua testimonianza.
Da questo libro il regista Pedro Almodóvar ha deciso di trarre il soggetto per un suo prossimo film.
Prefazione di José Saramago.
Libri reattivi (gioco) sett.-ott. 2010. Intervento di Michele Rosa
Enorme il parco autori, nella maggior parte dei casi di primissima scelta. Abbiamo tentato una
sintesi cercando di mantenere dei riferimenti logici. Partendo dal capostipite Omero e discendendo dai coetanei Cervantes e Shakespeare abbiamo diviso i filoni per nazionalità partendo dai francesi De Sade, Stendhal, Balzac, Hugo Dumas, Flaubert Proust, Verne e Céline; per i britannici Defoe, Wilde, Joyce, Wolf, Conrad e Agata Christie, il filone mitteleuropeo con Goethe, Mann, Musil e Kafka, proseguendo con i russi: Turgenev, Gogol, Goncarov, Dostoevskij, Tolstoj e Bulgakov; gli americani Hawtorne, Twain, Mellville, Poe la Austen, Fitzegerald, Fante, Bukowsky e Kerouac per finire con i non meno importanti autori latini Calderon de la Barca, Joao Guimaraes Rosa e Jorge Luis Borges.
Gli italiani sono in numero così notevole che è arduo ricordarli tutti: non poteva mancare il padre Dante e Alessandro Manzoni, Carducci, D' Annunzio, Rodari, Pasolini, Gadda, Calvino, la Deledda, Pirandello, Dario Fo, Pavese, Buzzati, Fenoglio, Elsa Morante, Oriana Fallaci e via discorrendo. Per i moderni poi, accanto a golden writer del calibro di Follet, King, la creatrice di Harry Potter J.K. Rawling, Isabel Allende e i nostri Camilleri, Ammaniti, Benni e Baricco sono comparsi nomi come Reno Bromuro, Ignacio Taibo o Aldo Fichera insieme a tanti altri che testimoniano l' impegno dei partecipanti di andare a scovare anche in pagine semi-ignote le parole necessarie.
Tra i giocatori ormai si è sviluppata una specie di simbiosi e non è infrequente che si posti qualcosa intuendo quale sarà la risposta del collega. Certo un maggior numero di partecipanti sarebbe auspicabile e renderebbe il gioco ancor più bello e vario, anche perché aldilà di concorrere per la vittoria, puramente simbolica e premiata con un buon libro, è bello anche lasciare un messaggio saltuario che, per effetto della concatenazione susseguente, resta comunque collegato alle altre tracce.
Un ultima curiosità: gli autori più citati con sono stati Gadda e Stefano Benni che spesso nella carriera è stato accostato proprio al grande autore milanese, mentre Gente di Dublino di James Joyce è risultato il libro maggiormente segnalato, doveroso omaggio al geniale autore dell' Ulisse.
Mentre per i giocatori, ho tentato di trovare il più assiduo nell' arco dei due mesi e non ce l' ho fatta, Cristina Fanni, Eleonora Neves e Sara Antiglio (in rigoroso ordine alfabetico) hanno lasciato una tale messe di segnalazioni da risultare impossibile il dipanare della matassa e da adombrare il sospetto che alloggino in una biblioteca.
sabato 6 novembre 2010
Il libro del giorno: Viaggi e altri viaggi di Antonio Tabucchi (Feltrinelli)
Aurore siderali di Gianluca Conte tratto da Il riflesso dei numeri (Centro Studi Tindari Patti)
venerdì 5 novembre 2010
Il libro del giorno: Appunti di un venditore di donne di Giorgio Faletti (Baldini e Castoldi Dalai)
1978: a Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come Gaetano Badalamenti soffocano ogni tentativo di resistenza civile, all'ombra della Madonnina le bande di Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali. Ma anche in questo clima la dolcevita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la "Milano da bere" degli anni Ottanta, non conosce soste. Si moltiplicano i locali in cui la società opulenta, che nella bella stagione si trasferisce a Santa Margherita e Paraggi, trova il modo di sperperare la propria ricchezza. È proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine che fa i suoi affari un uomo enigmatico, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno "sgarbo". Si fa chiamare Bravo. Il suo settore sono le donne. Lui le vende. La sua vita è una notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l'amico Daytona. L'unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio, chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi. Fino alla comparsa di Carla che risveglierà in Bravo sensazioni che l'handicap aveva messo a tacere. Ma per lui non è l'inizio di una nuova vita bensì di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un'organizzazione terroristica. Un noir fosco su uno dei momenti più drammatici del dopoguerra italiano, in una Milano che oscilla tra fermenti culturali e bassezze morali.
SOSPETTI MARGINALI di Michela e Alessia Orlando Nicoletti (Edizioni Scudo). Un'anteprima
Scrutando in quella profonda oscurità, rimasi a lungo, stupito impaurito sospettoso, sognando sogni, che nessun mortale mai ha osato sognare; ma il silenzio rimase intatto, e l'oscurità non diede nessun segno di vita; e l'unica parola detta colà fu la sussurrata parola «Eleonora!» Soltanto questo, e nulla più.
Da: Il corvo, Edgar Allan Poe
Un uomo che medita la vendetta mantiene le sue ferite sempre sanguinanti.
Bacone, esergo al nostro Sospetti Marginali, Edizioni Scudo
Edgar Allan Poe, LENORE, l’amore e il nostro SOSPETTI MARGINALI
Altri tempi! Ben altri amori? Boh! C’è il sospetto che in un paio di secoli, o giù di lì, l’umanità non cambi poi così tanto, perlomeno tra le lenzuola, malgrado l’intervento del silicone che arrotonda allo spasimo i corpi umani. Certo, la scienza sembrerebbe suggerire il contrario: di internet ancora neppure l’ombra, nell’Ottocento, e le notizie circolavano farraginosamente di bocca in bocca o grazie a messi incolpevoli, si muovessero a piedi, a cavalcioni di quadrupedi o, addomesticati, piccionescamente, sfruttando le ali; l’odore sulfureo che si diffondeva nei vicoli di mezzo mondo era dovuto alla illuminazione, non al demonio; non c’erano tubi di scappamento, ma non mancavano essenze da minzione e defecazione, finanche nelle corti principesche e nelle mura domestiche dei reali di Francia, di Prussia, delle città che avrebbero fatto parte della Italia cosiddetta unita e così via. Non parliamo, poi, dell’inquinamento: pare sia dimostrato che quello da carbone non fosse meno gravoso di quello da petrolio-benzina.
Non è cambiato molto tra le lenzuola…ma c’era chi si riteneva peccatore (adesso mai), forse anche per le sue scorribande o evoluzioni circensi, Kamasutra in mani; ed Edgar Allan Poe in Lenore poteva scrivere:
Infami! Amaste di lei sol il soldo e la odiaste assai per l’orgoglio e quando il suo spirito fu flebile e assorto, la veneraste – fu oltre la soglia! E come faremo il rituale? Come farà il vostro Requiem nel canto, uomini dall’occhio malvagio, con lingua grondante calunnia nel pianto che ha fatto morire la donna innocente, che ha avuto la morte sì giovane tanto? “Siam peccatori “; ma niente delirio! Inno del Sabbath sia il canto che vada al Signore, sì morte, solenne, non senta rimpianto! La dolce Lenore ben già è dipartita, Speranza al suo fianco le vola e furioso ti lascia, per lei, la cara fanciulla, che esser doveva tua sposa, per lei, la bella, l’affabile, che adesso sì umile giace, con vita sui biondi capelli ma non dentro agli occhi. La vita è ancor lì, sopra i capelli – la morte sugli occhi.
Non è cambiato molto tra le lenzuola…ma noi possiamo rappresentare, con la fotografia e con le parole, un mondo in cui altre cose appaiono normali. E questo va benissimo, giacché se si tratta di norme, di voci deputate a dire cosa sia normale e cosa no, ci pare corretto concludere che tutto ciò che accade è normale. O naturale, se si preferisce, malgrado si debba spesso rilevare come l’uomo, interferendo con la natura, tenti di sviarne il corso. E lei-essa si vendica. È solo questione di tempo. Edgar Allan Poe in Lenore ci narra la morte e quattro voci in quattro stanze diverse. Con il suo componimento intesse un dibattito a tensione altissima. Tutto accade a un funerale, quello di Lenore, appunto, fra un personaggio anonimo, forse un congiunto, e l’amante della defunta, un certo Guy de Vere. La morte…la vita e la morte. Tutto ciò che accade è normale…anche la vendetta? È questa la domanda intorno alla quale si sviluppano le vicende che narriamo in Sospetti marginali. Forse è inutile dirlo: a noi sono servite molte più parole di quelle impiegate da Poe per rendere il clima drammatico. E sono servite molte più stanze; oltretutto collocate in varie città: Roma; Torino e la sua cintura; Palermo; Bologna; Nizza… Sono serviti anche altri luoghi: quelli mentali e, così come accade ne Il corvo, sempre del maestro Poe, abbiamo dovuto inoltrarci nei sogni, nel subconscio, nel mistero degli omicidi seriali perpetrati al di là della porta. Inevitabilmente chiusa dall’interno. Non è una novità, ovviamente, eppure è stato richiesto l’intervento di due prestigiatori, utilizzati come consulenti tecnici da chi indaga, per poter risolvere un problema investigativo. Sono figure essenziali, i due prestigiatori, che apparentemente intervengono in maniera quasi casuale (non è così, giacché anche situazioni spazio-temporali lo hanno imposto). E sono figure davvero esistenti: Il Mago Massimo e Gianni Loria, che ha tenuto spettacoli anche da noi, alla Carnale, entrambi operanti a Bologna: la città dove, grazie alle intuizioni e al lavoro del Maestro Chun Chin Fu, al secolo prof. Alberto Sitta, il mondo della prestidigitazione italiana ha potuto creare profili organizzativi davvero rilevanti.
giovedì 4 novembre 2010
Il libro del giorno: Il nostro traditore tipo di John Le Carrè (Mondadori)
Lo sposo impaziente, di Grazia Livi (Garzanti). Intervento di Nunzio Festa
mercoledì 3 novembre 2010
Il libro del giorno: Diciotto secondi prima dell'alba di Giorgio Scianna (Einaudi)
La sera in cui incontra Ksenja non sa ancora quale dramma gli sta scoppiando tra le mani, non sa che sta per mandare all'aria tutto quello che la vita gli ha regalato, per conquistarsi - quasi suo malgrado - qualcosa che finalmente gli appartiene.
Un romanzo intenso, sottile e spietato: il ritratto di una generazione che prima o poi sarà costretta a crescere.
A Edoardo Gregotti la vita non costa fatica. Ha trent'anni, un bell'aspetto, ed è appena diventato avvocato, anche se in fondo non gliene importa poi molto. Il mondo accogliente che lo circonda gli basta per non farsi troppe domande: ama Marta, che «vede quello che gli altri non vedono, la rotta che c'è dentro di lui», suo padre è uno dei soci dello studio in cui lavora, il collega Mauro è un buon amico. Le sere nei locali sono un'abitudine, come la musica del suo iPod e i saluti notturni su Facebook prima di prendere sonno.
Edoardo ha imparato a riempire lo spazio e il tempo come se a guidarlo per le strade di Milano ci fosse un pilota automatico, ma quando incontra Ksenja - che adora passeggiare nel parco e la sera si esibisce nei locali «stringendosi al violoncello come se volesse aggrapparsi» - niente gli sembra più naturale che passare la notte con lei. È una storia qualsiasi, clandestina e casuale, che metterà sottosopra le certezze di Edo. Lo attende un risveglio tragico, un viaggio che lo porterà fino a Novgorod, sulle tracce di un destino che - anche se non lo riguarda - stava aspettando proprio lui.
Giorgio Scianna costruisce un meccanismo narrativo di forte tensione: una storia fatta di direzioni stabilite e scarti imprevisti, dove i continui ribaltamenti di prospettiva - anche i più drammatici - si trasformano in un'occasione per conoscere se stessi. I giovani personaggi di questo romanzo si comportano come se «il mondo potesse bussare ed entrare da un momento all'altro»: hanno a disposizione tutte le carte che la vita può offrire - l'amicizia e il tradimento, l'amore e la morte - e stanno per scoprire che scegliere significa sempre dover anche rinunciare.
Imperial bedrooms di Bret Easton Ellis (Einaudi)
martedì 2 novembre 2010
Il libro del giorno: XY di Sandro Veronesi (Fandango Libri)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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