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sabato 3 aprile 2010
FINCHE’ AVRO’ VOCE di MALALAI JOYA (PIEMME)
venerdì 2 aprile 2010
Il libro del giorno: Santo padre. La santità del papa da San Pietro a Giovanni Paolo II di Roberto Rusconi (Viella)
Sette piccoli sospetti di Christian Frascella (Fazi editore, collana le vele)
Dopo aver ottenuto consensi di critica e riconoscimenti con “Mia sorella è una foca monaca”, Christian Frascella ecco che presenta al pubblico un romanzo spassosissimo e dolcemente tenero “Sette piccoli sospetti” (Fazi editore), che in maniera magistrale sa parlare delle paure inconsce e dei desideri che popolano quel mondo a parte che è l’infanzia, e che vuoi per un motivo vuoi per un altro ci portiamo dietro e dentro anche quando compaiono i primi capelli bianchi. Corre l’anno
Dalla loro il fatto che è un’assoluta novità che ci siano rapinatori della loro età, nessuno ci ha mai pensato e soprattutto nessuno l’ha mai fatto, e dunque l’effetto sorpresa è garantito … In fondo cosa ci vuole per fare una rapina: basta dare un potente sonnifero alla guardia di turno e il gioco è fatto. Ma si sa, certe cose non vanno mai per il verso giusto, e quella che doveva essere la rapina “perfetta” fatta da uno sparuto numero di teppistelli da strapazzo ( nelle cui fila troviamo cazzeggiatori di professione, talenti calcistici e mini boxeurs desiderosi di prendere a pugni il mondo), passerà per una serie di circostanze nelle mani del ben più esperto e maturo bandito soprannominato il “Messicano”, che proprio come l’ “Innominato” del Manzoni – potentissimo e sanguinario signore – accende, per i suoi obliqui trascorsi, le fantasie dei sette ragazzini e dell'intero paese.
Devo dire che la cosa più desolante, (e qui sta la bravura esorbitante di Frascella, a cui piace la scrittura a tutto tondo quella che si può leggere totalmente senza la triste consuetudine post-moderna del doverla pure interpretare di sopra) è vedere come vi sia un sub-confine morale che appartiene a questi sette nani cafoncelli, brutti, sfigati, fatto di nulla, fatto di uno zero tondo come una palla. Insomma come una Coca-Cola che non vuole esserlo e dunque diventa una Coca-Cola Zero. E questo vale, per Billo, Corda, Ranacci, Lonìca, Letizia
giovedì 1 aprile 2010
Il libro del giorno: La Bibbia dei villani di Dario Fo (Guanda edizioni)
Da sempre i villani mangiano Dio, lo amano e discutono con lui, perché sono certi che Dio sia il bene ma in parte anche il male, la vita ma anche la morte. Dio per loro è gioia ma anche sofferenza, godimento e pianto, sorriso e sghignazzo. Ecco perché la Bibbia dell'imperatore è solenne e spesso ridicola, mentre quella dei villani è commossa e piena di risate.
Aaa! di Aldo Busi (Bompiani)
mercoledì 31 marzo 2010
Il libro del giorno: Dante's Inferno di Christos Gage e Diego Latorre (Panini Comics- Wildstorm)
Mondo meraviglioso, di Javier Calvo, traduzione di R. Schenardi (Fanucci). Intervento di Nunzio Festa
martedì 30 marzo 2010
Il libro del giorno: I cari estinti. Faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana di Giampaolo Pansa (Rizzoli)
Ereva Curaggio di Valerio Cascini (Altrimedia edizioni)
Pazzo
Ci siamo preparati piano piano, per tempo.
Quando è arrivata l'ora del combattimento,
gente di carne e ossa non ha contato niente.
Sangue con sangue, pazzo, se n'è andato,
e chi è rimasto, la testa l'ha perduta.
Paccio
Nu è stato u fatto i nu mumendo.
Ni simo preparate a tembo a tembo.
Arrivata l'ora ru combattimendo,
gende i carne e ossa nun simo valute nende.
Sango cu sango, paccio, si nn'è gghiuto,
e chi è rumasto, a capo s'ha pirduta
Questa è la nuova raccolta del poeta di Castelsaraceno, sradicato dalla sua terra per vivere e lavorare a Torino. Ma radicato nel fiore del ricordo e nel ricorso al ricordo quale tentativo d'abilitare la memoria all'abolizione del rimpianto. Dialoga e interagisce con paesaggi e personaggi del tempo stato. Valerio Cascini destina versi che paiono venire dal centro gravitazionale dell'omaggio al sentimento, senza per questo cadere nella trappola del vagheggiamento. L'utilizzo del dialetto, in tutto ciò e in tanto altro ancora, ha il ruolo e il destino di dare testimonianze a queste volontà dell'autore.
Troppo piombo di Enrico Pandiani (Instar Libri)
Si tratta di uno splendido noir, con tanto di incipit ad alta definizione, e dotato di una fluida struttura narrativa. “Troppo Piombo” risulta essere un’alchimia perfetta tra desiderio di ritornare ai classici di questo genere e un sottile ammiccamento al post-moderno. Nulla da eccepire sulle atmosfere plumbee che angosciano e fanno tremare i polsi dalla tensione, e incredibile la cura ossessiva degli aspetti militari e balistici. Questo lavoro convince, avvince, e proclama Enrico Pandiani, grafico di professione e scrittore più che dotato, “magister elegantiae” del noir italiano in grado di convincere anche i lettori più smaliziati.
lunedì 29 marzo 2010
Il libro del giorno: La tv che non c'è. Come e perché riformare la Rai di Gilberto Squizzato (Minimum Fax)
Con una nota di Roberto Natale (Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana).
Ripercorrendo con lucidità affilata e rigorosa gli ultimi decisivi 15 anni della storia del servizio pubblico e prima di proporre soluzioni radicali e perfino sovversive, Squizzato analizza le cause di una malattia mortale che ha portato oggi la Rai, come ha ammesso lo stesso presidente Garimberti, «ad una lenta agonia» da cui non ci sarà ritorno: «o si cambia o il nostro destino è segnato».
È tempo di mettere in discussione antiche certezze, luoghi comuni e sommari pregiudizi che impediscono di affrontare con lucidità le questioni fondamentali del servizio pubblico.
«Se fossimo in un paese normale o almeno seminormale, i dirigenti della Rai dopo aver letto queste pagine dovrebbero alzare il telefono e ringraziare Gilberto Squizzato, che nonostante lo spirito dei tempi ha deciso di scrivere un libro che rappresenta un vero e proprio atto d'amore per il ruolo e la funzione di quello che una volta veniva chiamato il servizio pubblico radiotelevisivo.
Se e quando la lunga notte della politica e dell'informazione finirà, sarà il caso di ringraziare i giornalisti come lui, che non hanno mai rinunciato a esercitare la loro funzione civile, anche quando amici, e magari compagni, li invitano a lasciar perdere e adeguarsi».
Dalla prefazione di Beppe Giulietti, Portavoce dell'Associazione Articolo 21
Nonna Carla di Alain Elkann (Bompiani)
Alain Elkann è nato il 23 Marzo1950 da padre francese e da madre italiana, entrambi di religione ebraica. Giornalista e scrittore, collabora a
domenica 28 marzo 2010
Il libro del giorno: Cotto e mangiato di Benedetta Parodi (Vallardi A.)
Accogliendo le richieste dei suoi numerosissimi fan, Benedetta ha ora raccolto in un libro il meglio del suo tesoro culinario e lo ha dedicato a tutte quelle donne (ma anche agli uomini!) che, pur indaffarate, prive di tempo e di fantasia, non vogliono rinunciare ai piaceri della tavola e a condividerli con gli altri.
La sua formula di successo è semplice e più che mai attuale: ricette per tutti, facili, veloci, sane e economiche, con un occhio di riguardo ai tempi di realizzazione e al portafogli.
Il mistero della bara di Lorenzo Bosi (Freaks edizioni)
Il risultato è un libro di 150 pagine, edito dalla neonata casa editrice faentina Freaks Edizioni, che si può ordinare sul sito www.freaksedizioni.it o trovare in vari punti vendita del faentino.
In viaggio per la memoria - diario fotografico di Massimiliano Spedicato (Lupo editore)
sabato 27 marzo 2010
Il libro del giorno: La parola contro la camorra di Roberto Saviano (Einaudi Stile Libero)
Roberto Saviano
In questo cofanetto, che riunisce un libro e un DVD, lo scrittore e giornalista napoletano, autore di Gomorra e La bellezza e l’inferno, torna ad affrontare uno dei temi a lui più cari: il ruolo che la parola può avere nello sconfiggere le organizzazioni criminali.
Il volume, un agile testo di poco più di 60 pagine, propone due testi inediti di Roberto Saviano. Il primo, intitolato Una luce costante, è una riflessione sul potere della parola, uno strumento di cui la camorra si è sempre servita per diffamare e isolare i suoi avversari perché «Le organizzazioni criminali hanno necessità di portare avanti un assioma: chi è contro di noi lo fa per interesse personale. Chi è contro di noi sta diffamando il territorio, perché noi non esistiamo come loro ci raccontano». In Così parla la mia terra, invece, l’autore ripercorre la puntata speciale di Che tempo che fa del 25 marzo 2009 a lui dedicata, una serata seguita da oltre 4 milioni e mezzo di telespettatori, e approfondisce i temi toccati in quell'occasione: dal modo in cui i giornali locali parlano del crimine organizzato al rapporto tra linguaggio dei media e organizzazioni criminali.
Arricchisce il volume Il racconto delle immagini, una ricca serie di fotografie, tra cui spiccano le pagine dei quotidiani napoletani con gli articoli dedicati ai fatti di cronaca criminale, istantanee di delitti e foto di funerali. Lo completano, infine, gli scritti di Walter Siti, Aldo Grasso, Paolo Fabbri e Benedetta Tobagi, approfondimenti personali e illuminanti, omaggi al coraggio civile di Saviano, al suo impegno nella ricerca della verità e nella denuncia sociale. Nel Dvd, della durata di 120 minuti, sono contenuti due video. Il primo, un'«orazione civile» di quasi un'ora, assolutamente inedita, è stato registrato lo scorso 30 ottobre appositamente per il questo cofanetto. Il secondo è la puntata speciale di Che tempo che fa, uno degli eventi televisivi dello scorso anno, di cui Benedetta Tobagi, nel suo contributo, parla così: «Saviano porta nelle case in prima serata quello che una gran parte del Paese non vuole vedere. A partire dai titoli dei quotidiani locali, spiega come decodificare i meccanismi di intimità complice tra la stampa e le organizzazioni criminali in Campania. …Saviano rompe il silenzio, insegna a vedere, svela infine il volto osceno della realtà. Mentre racconta, guardiamo lo scheletro nudo e spietato del mondo di tutti i giorni attraverso la lente dei suoi occhi, come chi uscisse dalla caverna e scorgesse per la prima volta, con stupore e spavento, i veri contorni delle cose. Resta come un sasso nella scarpa, sotto il materasso, fastidioso, la verità».
La parola contro la Camorra di Roberto Saviano (Einaudi Stile Libero, isbn 8806202189)
Hanno tutti ragione di Paolo Sorrentino (Feltrinelli)
venerdì 26 marzo 2010
Il libro del giorno: Come funzionano i romanzi di James Wood (Mondadori)
James Wood si pone questo arduo obiettivo e tenta un approccio diverso, meno teorico. Forse più di ogni altra forma letteraria, la finzione narrativa vive in osmosi con il reale: nei romanzi e nei racconti, letteratura e vita creano un circolo virtuoso, arricchendosi vicendevolmente. Sul piano dell'esperienza individuale, chi legge, o scrive, affina il proprio sguardo sulla realtà, e vivendo impara a penetrare con maggior acume la pagina scritta, in una continua evoluzione. In tale prospettiva, analizzare gli elementi costitutivi della narrazione l'intreccio, i personaggi, il dialogo, lo stile - e approfondire le tecniche dell'artificio può rivelarsi un prezioso strumento di conoscenza.
La prima notte solo con te di Arnaldo Colasanti (Mondadori)
Penso che sia fondamentalmente questo il senso dell’ultimo lavoro di Arnaldo Colasanti (La prima notte solo con te, Mondadori), autore che ho sempre seguito e apprezzato sin dai tempi di “A giorno chiaro. Ritratti di poesia italiana” per poi amare definitivamente nel suo penultimo lavoro dal titolo “Gatti e scimmie”. Il primo che ho citato di saggistica il secondo un romanzo. Una bambina, nella sua stanza, viene vegliata dal padre scrittore, che in preda ad una strana e singolare ansia, le dedica tutta la sua vita, raccontandola con l’amore e la delicatezza che solo un genitore può avere, in una lunga lettera dove si respirano i giorni vissuti tra le pagine di un libro (quello magari che ti ha fatto finalmente capire come va il mondo), le cicatrici lasciate sulla pelle dalle illusioni più brucianti, le delusioni, le disillusioni, le bugie, i rancori, i pudori, ma con una fiducia estrema nella Vita, sì quella con
Ad ogni modo parliamo di un modo di pensare e del fare scrittura come un profondo gesto spirituale in cui i propri tracciati autobiografici si intrecciano vuoi con la finzione vuoi con la riflessione. Un processo inscindibile che Colasanti sente come missione, come imperativo categorico affinchè le parole e quello che descrivono e raccontano non cadano nel vuoto, ed anzi si affermino con sempre più forza con la consapevolezza che tutto è sempre un grande inizio. Perché consigliare questo libro? Perché si tratta di un libro intriso di delicatezza e poesia che ci fa riflettere in maniera lieve ma puntuale, sulle paure, i sogni, le memorie e quello che c’è di più vero in ogni vita. Un racconto in cui le storie testimoniano la forza dell’amore paterno e la necessità di tramandare ai figli un’eredità di sentimenti.
Claudio Comandini, Basso Impero (Sovera edizioni). Un estratto
GIOIA (p. 22). Gioia vuole bene a tutti, e gli sta bene così. Lei è così, rossa così, pienotta cosi. Il suo pomeriggio trascorre fra le immagini della tv i cosmetici e le telefonate. Lei adora Fiorello come una muta che attende da lui la voce, e tutte le canzono le ha imparate da lui. E’ amica di Ambra, certo, gli batte le mani quando si muove così ben telecomandata, ma non ha il suo stile, non fa la saccente con quella forzata disinvoltura che piace tanto ai frustrati. Questo lo sa. Ma non si cura di capire. Cambia ad ogni notiziario, poi figurati oggi che c’è sta manifestazione, cheppalle. La guarda un po’, ma poi si rompe, e canta le sigle pubblicitarie. E prega che i Take That non si scioglino mai, lei prega che i Take That non si sciogliano mai. Esce un giorno con me e un giorno con te, e dà a tutti quel che gli và. Lei adesso ha quindici anni, e non gliene importa un granché. Si sente grande, sa di essere piccola. Guarda la borgata fuori, non pensa che sia brutta. Fra un po’ esce con Mario, stasera forse farà pace con Lele, magari stasera andrà a ballare. Fuori la pioggia ha smesso, ma può ricominciare, ma non gli importa.
giovedì 25 marzo 2010
Il libro del giorno: Cattive abitudini di Jim Nisbet (Fanucci)
C’è solo uno steccato di legno a separare la sua casa da quella dei vicini – Toby Pride, un tizio poco raccomandabile dedito al traffico di droga, e la sua fidanzata Esme, un’avvenente bionda costantemente persa tra i fumi di alcol e droghe –, ma le distanze fra i tre sembrano incolmabili.
Poi, un giorno, dopo quattordici anni di fedele servizio, Banerjhee perde il lavoro che svolgeva nel laboratorio di un’industria farmaceutica e, in preda al senso di inadeguatezza e agli interrogativi sul suo futuro, finisce per rendersi complice delle losche attività del suo vicino di casa e prendere parte a una feroce sparatoria in cui sono coinvolti narcotrafficanti e agenti federali. L’accelerazione degli eventi non lascia a Banerjhee altra alternativa che mettersi in fuga e andare incontro al destino, imprevedibile come una roulette che gira in silenzio rischiando di fargli perdere tutto.
Marco Inguscio, Storie minime, Poet/Bar 15.11 (Besa editrice)
Marco Inguscio è nato nel mese di maggio del 1986 e risiede a Galatone (LE). Nel 2005 è stato premiato al concorso di poesia Internazionale “Arnaldo da Brescia”. Collabora con riviste locali e con associazioni studentesche preposte a favorire la mobilità internazionale tra gli studenti. Questa è la sua prima raccolta di versi e prose.
Alieni. Un mistero tra noi di Enrico Ruggeri e Candido Francica (Rizzoli)
mercoledì 24 marzo 2010
Il libro del giorno: Altre stanze, altre meraviglie di Daniyal Mueenuddin (Mondadori)
A farci capire che quello descritto da Daniyal Mueenuddin è il Pakistan contemporaneo sono soltanto la comparsa di una motocicletta, per quanto datata, l'evocazione del fantasma di una Rolls Royce, la visita di una figlia occidentalizzata, l'incontro a Parigi tra i genitori di un giovane pachistano e la sua fidanzata americana... Per il resto l'atmosfera del racconto è quella di una terra senza tempo, dove non hanno posto l'Occidente, o il fondamentalismo, e che brilla invece dell'intelligenza e dell'astuzia affinate dalle avversità dei personaggi più sfortunati.
Mueenuddin mette a nudo - a volte in commedia, più spesso in tragedia -, la complessità della cultura pachistana nel momento in cui l'ordine feudale sopravvissuto viene scardinato e trasformato in modernità: il risultato è una comédie humaine in miniatura dove spiccano personaggi femminili molto diversi da quelli che la cronaca propone quotidianamente alla nostra facile indignazione.
Prove di felicità a Roma Est di Roan Johnson (Einaudi Stile Libero)
«È che lo sfigato è sfigato per natura. Magari perché è grasso, timido, balbuziente. Io ero sfigato per convinzione. Era accaduto per eccesso di sensibilità, avrebbe detto mia mamma. Ero stato fregato, avrei detto io» Dopo Mario Desiati con il suo “Vita precaria e amore eterno” edito da Mondadori o antologie precarie come “Tu, quando scadi?” edita da Manni dove a più voci si racconta di un futuro incerto a rischio di povertà ed esclusione sociale, il medesimo orizzonte precario di una generazione, fatto di ricattabilità e sottomissione, ecco che Einaudi pubblica l’esordio di Rohan Johnson dal titolo “Prove di felicità a Roma Est”.
Si racconta la vita e gli amori del giovane Lorenzo Baldacci di anni 21, che da un piccolo paese di provincia si trasferisce con la sua vespa a Roma, per tentare di prendere in una scuola privata il desiderato diploma. Per tirare a campare fa il pony pizza boy ( ogni giorno per le consegne rischia di spaccarsi la schiena a causa del terribile dissesto stradale in cui vive l’eterna capitale d’Italia) , e vive con un professore in pensione, in attesa di trapianto, in attesa della morte nella sua sepolcrale solitudine.
A Lorenzo piace osservare, fotografare, memorizzare sfumature degli altrui tracciati biografici, per deglutire stili di vita, tic metropolitani, esistenze quasi in preda ad una compulsione voyeuristica.
Roan Johnson, è italiano al 100%. Nato da madre materana e padre londinese, è cresciuto a Pisa. Ha 35 anni e da 10 vive a Roma. Prove di felicità a Roma Est (Stile libero, 2010) è il suo primo romanzo.
martedì 23 marzo 2010
Il libro del giorno: Azzeccare i cavalli vincenti di Charles Bukowski (Feltrinelli)
"Azzeccare i cavalli vincenti" va oltre il testamento letterario. In questa raccolta di riflessioni Bukowski innesca una personalissima, vitale ed esplosiva battaglia contro la fiacca mentalità borghese, con uno humour disincantato, dark e cinico che non può lasciare indifferenti.
Ecco allora le prese di posizione contro la cultura "alta" delle università, i poco convenzionali pamphlet sul piacere di defecare e sul diritto di guidare ubriachi, e le dichiarazioni programmatiche sulla superiorità di una vita spogliata dagli agi materiali e magari arricchita da una bottiglia di vino e da un disco di Mozart.
Tristezza, follia, humour. L'universo bukowskiano concentrato in una raccolta di saggi e scritti apparsi su riviste e taccuini tra il 1944 e il 1990.
Il dolce cammino di Fabrizio Buratta e Faraòn Meteoses (Aracne edizioni)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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My Hero Academia: Oltre l'eroismo, un'esplosione di poteri e valori
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VIII Edizione de Le mani e l'ascolto a cura di Mauro Marino e Piero Rapanà Fondo Verri, via S. Maria del Paradiso 8, Lecce Show case di ...