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venerdì 26 febbraio 2010
Il libro del giorno: Io chi sono? (dialoghi sulla musica e lo spirito) edito da Mondadori a cura di Daniele Bossari
Azazel di Youssef Ziedan (Neri Pozza)
giovedì 25 febbraio 2010
Il libro del giorno: Milano non esiste di Dante Maffìa (Hacca edizioni)
Mancano pochi anni al pensionamento, e finalmente il suo sogno può realizzarsi: tornare nel paese calabrese dov’è nato, godere della luce del Sud, passare le giornate a guardare il mare. Nel frattempo, però, nella sua fabbrica si muore, Milano appare sempre più incomprensibile nel suo orrore sociale e urbanistico e “la peste” della modernità sembra aver tramortito ogni forma di fraternità. Lentamente si avvicina il giorno del ritorno, ma l’operaio calabrese non ha fatto i conti con i figli, che di andare a vivere in Calabria non ne vogliono sapere. Da quel momento in poi da “romanzo di fabbrica” il libro di Maffìa diventa romanzo psichiatrico, perché l’operaio è ogni giorno di più afflitto da una cocciuta mania ossessiva (il paese del Sud come paradiso, la città del Nord come inferno), tanto da rischiare la psicosi paranoide. Chiunque tra i famigliari prova a fargli capire che tornare in Calabria con sei figli grandi è impossibile diviene ai suoi occhi un nemico. Ma il suo progetto non subisce ripensamenti, e infatti alla fine riuscirà a tornare nel suo Eden calabrese, dove riabbraccerà la Casa, il mare, gli odori, la lingua, la pace, a costo, però, di una estrema e autistica solitudine. Milano non esiste è un romanzo scritto con la furia orale di un operaio non acculturato; è un lungo e barbarico monologo viscerale; ma è, soprattutto, un romanzo su quell’umile Italia popolare che ancora odora di pelle, di lavoro, di rabbia, di vino, di sudore e di carne. Un’Italia vera, senza maquillage. Hanno letto il testo ancora inedito Giorgio Barberi Squarotti, Claudio Magris, Alberto Bevilacqua, Luigi Reina e Sebastiano Martelli.
Barberi: “Prima del guaio e di nuovo ora ho letto il tuo romanzo. Secondo me è uno dei pochissimi romanzi davvero degni e grandi degli ultimi decenni e uno dei fondamentali in genere del nostro novecento. Hai mirabilmente reinventato un tema decisivo del nostro tempo diviso e contraddittorio: l’angoscia, l’ansia, l’incertezza, il dubbio fra il nuovo (così confuso e senza valori) e le radici che dovrebbero essere davvero per tutti il riferimento… Pubblicherai il romanzo? Aggiungo che la scrittura è perfetta, elegante, rigorosa, efficacissima”.
Magris: ''Si tratta di un libro scomodo, che arriva nel profondo, che mette dinanzi alla realtà del dolore e della perdita dei valori in maniera violenta. Mi viene da dirti, ma lo faccio con molta cautela perché troppo si è abusato della parola, che hai scritto un capolavoro”.
Bevilacqua: “Lo sapevo che eri bravo, che sei uno dei nostri grandi poeti… con questo romanzo così sincopato, così privo di veli, così rutilante... subito occuperai un posto notevole, alto, anche tra i narratori”.
Reina: “Ho cominciato a leggere come legge un amico, con la disponibilità che sempre ho nei tuoi riguardi e a un certo punto ho sentito i brividi, ho sentito la “cattiveria” dello scavo. La materia trattata è incandescente, viva, e mostra la tragedia del nostro tempo attuale con una efficacia rara oggi tra i narratori non soltanto italiani”.
Martelli: “Io sono un sociologo della letteratura, uno che guarda, oltre che allo stile e alla struttura di un romanzo, anche agli aspetti che toccano il sociale. Ebbene, questo tuo libro è la sintesi perfetta di ciò che oggi sta avvenendo nel Mediterraneo e altrove. Il protagonista è il simbolo di milioni di emigranti che non trovano pace e non sanno inserirsi nei nuovi approdi; è come se il suo essere spaccato in due non potesse, non può mai trovare senso. Credo che tu abbia fatto centro e che ''Milano non esiste'' si imporrà perentoriamente all’attenzione dei critici e dei lettori, diventerà un best seller”.
Tutta mio padre, di Rosa Matteucci, Bompiani (Milano, 2010). Intervento di Nunzio Festa
mercoledì 24 febbraio 2010
Il libro del giorno: La baracca dei tristi piaceri di Helga Schneider (Salani)
L’oscurità e la luce di Mayumi Hattori (Controluce edizioni). Intervento di Luisa Ruggio
Ci sono romanzi bellissimi che restano a lungo - involontariamente - segreti, vivono una vita propria, invisibile, scavano un percorso parallelo a quello dei titoli urlati, sovraesposti.
E’ difficile per questi libri uscire dal buio dell’anonimato, trovare il pubblico che meritano, avere fortuna.
E’ il caso del romanzo di Mayumi Hattori, la scrittrice giapponese scomparsa nel 2007 e praticamente sconosciuta in Italia, “salvata” dalla casa editrice Controluce che ha pubblicato“L’oscurità e la luce“, (Pagine 216, ISBN:978-88-6280-010-5 euro 15,00) un romanzo la cui potenza è resa perfettamente grazie alla traduzione di Daniela Guarino. Mayumi Hattori ha regalato ai lettori che sapranno cercare “L’oscurità e la luce“, un romanzo magnetico, polare, che costruisce con semplicità - pagina dopo pagina - il gioioso piacere di leggerlo vivendo nella propria mente una straordinaria rivoluzione percettiva, man mano che la storia si impone attraverso la dimensione del narrare. Il romanzo è il flashback di una bambina cieca, Reia, confinata in un mondo minimo - come la torre inaccessibile di Rapunzel - con il padre, un re spodestato che insieme all’inquietante guardiana Dafne e al cane Dark costituisce il suo unico contatto con il mondo. Un mondo trasfigurato dalla letteratura, dalla musica, gli odori e l’arte che scandiscono le stagioni dell’infanzia e l’adolescenza di Reia fino a restituirle un altro tipo di sguardo, delicato e profondo, che sposta anche il punto di vista del lettore trascinandolo, quasi eroticamente e senza i soliti trucchi, nella sfera del sogno e della proiezione, attualizzando il mito di Tiresia di cui scrisse anche Ovidio nelle Metamorfosi ( l’indovino reso cieco dalla dea Era per aver svelato - dopo essere stato tramutato in femmina per sette anni - che la donna prova un piacere sessuale maggiore a quello dell’uomo) e tenendo testa al carismatico “Demian” di Hermann Hesse, il capolavoro dal quale fa capolino Abraxas, il Dio demone della Gnosis. La quarta di copertina, cautamente, non svela i colpi di scena e i tanti livelli di lettura di questo romanzo-pozzo, “Konc yami to hikari” il titolo originale dell’opera che rimarca la transessualità del linguaggio senza mai abusarne e, anzi, con la leggerezza tipica dei film d’animazione di Hayao Miyazaki e i thriller psicologici di Hitchcock, David Lynch e, per la qualità ambigua delle atmosfere emotive fa pensare a “La moglie del soldato” di Neil Jordan.
In un mercato editoriale saturo di adolescenti che raccontano la perdita dell’innocenza, “L’oscurità e la luce” di Mayumi Hattori traccia il percorso inverso, la conquista dell’innocenza e la tensione sessuale, magistralmente sospesa, tra Reia e il suo mentore padre-sovrano che ricordano un’altra strana coppia magica, raccontata da Luc Besson nel film “Léon“, la ragazzina Mathilda e il sicario che la adotta dopo aver assistito all’assassinio dei suoi genitori. Non si può parlare fino in fondo di questo libro senza rivelare troppo della sua trama mozzafiato, bisogna dire che non è una storia staccata dal quotidiano. Leggendola viene in mente il romanzesco e la psicanalisi che si annidano in tanta cronaca contemporanea, un’osmosi che sembra la conseguenza naturale di un’eredità gotica, basti pensare al caso in dubbio di Sindrome di Stoccolma di Natascha Kampusch, la ragazza austriaca che nel 2006 diventò popolare dopo essere fuggita dal rapitore che l’aveva fatta letteralmente sparire nel 1998,
martedì 23 febbraio 2010
Il libro del giorno: L'ipnotista di Lars Kepler (Longanesi)
Oggi è l’8 dicembre e a chiamarlo è Joona Linna, un commissario della polizia criminale con l’accento finlandese. C’è un paziente che ha bisogno di lui. È un ragazzo di nome Josef Ek che ha appena assistito al massacro della sua famiglia: la mamma e la sorellina sono state accoltellate davanti ai suoi occhi, e lui stesso è stato ritrovato in un lago di sangue, vivo per miracolo. Josef è ricoverato in grave stato di shock, non comunica con il mondo esterno. Ma è il solo testimone dell’accaduto e bisogna interrogarlo ora. Perché l’assassino vuole terminare l’opera uccidendo la sorella maggiore di Josef, scomparsa misteriosamente. C’è solo un modo per ottenere qualche indizio: ipnotizzare Josef subito.
Mentre attraversa in auto una Stoccolma che non è mai stata così buia e gelida, Erik sa già che infrangerà la sua promessa. Accetterà di ipnotizzare Josef. Perché, dentro di sé, sa di averne bisogno. Sa quanto gli è mancato il suo lavoro. Sa che l’ipnosi funziona. Quello che l’ipnotista non sa è che la verità rivelata dal ragazzo sotto ipnosi cambierà per sempre la sua vita. Quello che non sa è che suo figlio sta per essere rapito. Quello che non sa è che il conto alla rovescia, in realtà, è iniziato per lui.
“Le ho mai raccontato del vento del Nord" di Daniel Glattauer (Feltrinelli)
lunedì 22 febbraio 2010
Il libro del giorno: DEL NOSTRO SANGUE di Paolo Farina (Palomar)
Sullo sfondo delle loro vicissitudini, in un piovoso inverno, vi sono i bellissimi e mal ridotti paesaggi del Sud Italia e l'odiosissimo reato dell'omicidio infantile. Nessuna rivendicazione, nessun movente apparente, nessuna traccia illumina l'affannosa indagine del poliziotto tra le rive fangose di fiumi, che fanno da scenario ai lugubri ritrovamenti.
Salento 2010: convergenze possibili. Forum delle progettualità che possono fare grande il Salento
Il forum avrà sede il 19 marzo 2010 alle Officine Cantelmo di Lecce
La prima sezione ore 9:00-13:00 sarà dedicata a
Politica/ Innovazione/Comunicazione - Convergenze Possibili;
La seconda sezione ore 15:00-18:00 a
Cultura/Ambiente/Turismo - Convergenze possibili.
La scadenza per aderire al forum è per il 6 marzo 2010
Il modulo di adesione può essere richiesto a forum.convergenzepossibili@gmail.com
I partecipanti al forum e quanti vorranno intervenire con un post sugli argomenti del forum, hanno a disposizione il blog dedicato all'indirizzo www.convergenzepossibili.blogspot.com
domenica 21 febbraio 2010
Bright Star. La vita autentica (ma breve) di John Keats, di Elido Fazi (Fazi editore)
Sappiamo che la sua produzione poietica, poetica era dettata da un esuberante passione per la lingua e per l'immaginifico, aspetti tenuti a bada da un sottofondo di leggera malinconia a cui sovente ha ceduto. Sappiamo che solo verso la fine della sua vita fu in grado di produrre le sue poesie più originali. Ma tutto questo non basta: ora per i tipi di Fazi esce “Bright Star. La vita autentica (ma breve) di John Keats” di Elido Fazi dove si racconta dell’ultimo periodo della vita del poeta, perso nelle oscure trame destinali di difficoltà economiche e travagliate vicende familiari. Si racconta in questo libro della statura intellettuale e umana di un personaggio che ha sovente rivelato di essere in balia di una tremenda fascinazione che solo la parola è in grado di produrre nell’artista, nel poeta. Parliamo di un ritratto felice, di un resoconto esistenziale che va dall’incontro con personaggi come Shelley, Wordsworth, Coleridge, sino al suo amore per Fanny, in cui trionfa il desiderio di una intima fusione tra anime e una sorta di complicità non solo di carattere affettivo ma che diventa intesa ideale in bilico tra ossessione e indifferenza. Elido Fazi, quasi come posseduto da un’entità altra, ricostruisce mirabilmente stati d’animo e situazioni, di un poeta come Keats, mistico e visionario eroe moderno, fondatore di una nuova visione del mondo instancabile indagatore di categorie come Bene, Verità e Bellezza anticipando nella sua opera aspetti fondamentali per la sensibilità odierna. Elido Fazi, è eccellentemente dotato nel parlare del “padre del romanticisimo” attraverso una puntuale, chiarissima, avvincente biografia romanzata.
Elido Fazi, Acquasanta Terme (AP), 1952. Economista e scrittore, è il fondatore della Fazi Editore, per i cui tipi ha tradotto il poema epico in versi sciolti La caduta di Iperione di John Keats, e ha pubblicato L’amore della luna (2005). Nel
Il libro del giorno: “Una parola ha detto Dio, due ne ho udite” Lo splendore delle verità di Barbara Spinelli (Laterza)
Barbara Spinelli è tra i commentatori italiani più autorevoli sui temi della politica internazionale. Ha scritto per “Repubblica” e per il “Corriere della Sera”. Attualmente è editorialista della “Stampa”. Vive e lavora a Parigi. Ha pubblicato, tra l’altro, Il sonno della memoria (Mondadori 2001) e Ricordati che eri straniero (Qiqajon 2005).
Altai di Wu Ming (Einaudi, Stile Libero) visto da Dario Goffredo
Dieci anni fa usciva in Italia Q e tante cose sono successe da allora, tante volte abbiamo pensato a quell'omnia sunt communia che lo caratterizzava, gli stessi Wu Ming ne hanno ragionato a più riprese fino a far nascere questo Altai (e ritardando così il secondo capitolo della trilogia iniziata con Manituana) che lo riprende, lo richiama, ma ne sposta, in modo molto efficace, il punto di vista, l'ambientazione e le conclusioni politiche :
(non farò commenti su questo punto, rischio di dire cose sbagliate come è già successo per Manituana (http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap12_VIIIa.htm).
Aggiungo un'ultima cosa: la bellezza di certe frasi che restano appiccicate addosso a chi legge, la bellezza di certe immagini vivide e, soprattutto, la bellezza della lingua usata sapientemente per rendere quel crogiuolo di civiltà e di popoli che era il mar Mediterraneo nel XVI secolo.
Un libro bellissimo, una prova entusiasmante per il collettivo Wu Ming, giunto ormai ad una piena maturazione artistica che porterà in futuro sicuramente altre storie memorabili come questa. Leggete, meditate e diffondete.
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sabato 20 febbraio 2010
Il libro del giorno: Ritorno a Ford County di John Grisham (Mondadori)
Le ragioni della passione di Antonio Errico (Kurumuny). Intervento di Elisabetta Liguori
Ormai non mi stupisco più di alcun viaggio. Solitamente, se c’è da andare vado, mi affido e vado. Scelgo il conducente e vado. Mi accade con i libri e non solo. Ma se la partenza sempre mi riempie di curiosità, l’arrivo solo di rado mi è affine. Questa volta con “ Le ragioni della passione”, nuova raccolta di scritti firmati da Antonio Errico per Kurumuny editore, non si è trattato soltanto di viaggiare, ma di progettare il viaggio fin nei più piccoli dettagli. Il percorso mi è parso sin da subito familiare quanto arduo. Affascinante senza ombra di dubbio. Si tratta, è bene dirlo con chiarezza, del percorso più importante della vita: quello della didattica, della formazione. Pane quotidiano per Antonio Errico, dirigente scolastico di consolidata esperienza, per me nuova, desiderata e sapida abbuffata. Un cammino elaborato per tappe e poi custodito come uno scrigno in questo volumetto prezioso, di un Errico Maestro, che sa moltiplicarsi in un caleidoscopio di citazioni, stimoli, memorie, desideri. Tre le chiavi didattiche offerte dall’autore quelle contraddittorie e per questo ancor più sapide della Verità/ della Menzogna, quella del Bene/ del Male, quella della Bello/ e del Brutto. E dunque tutto il vivere che c’è nel mezzo espresso in piccoli saggi. Si parte dal Novecento, favola triste ormai giunta alla su conclusione, qui percepita come groviglio da districare. Si procede un bandolo per volta. La verità, il bene, il bello del Novecento. Poi l’alba degli anni 2000, la sua frattura, il suo cinismo, la sua solitudine. È Edgar Morin ( in realtà Edgar Nahoum) la prima guida scelta da Errico per accompagnare il lettore lungo sei snodi filosofici di tipo interdisciplinare e sociologico, che partono dal passato per guardare al futuro. Snodi quali la naturale cecità della conoscenza, ad esempio, che ci obbliga oggi ad insegnare alle generazioni future che sforzarsi di conoscere è (e sarà) sempre insidioso. Ogni discente, ribadisce con forza Errico, deve imparare a confrontarsi con la parzialità delle cose, con la loro illogicità, la loro frammentarietà, perché da quella naturale cecità deriva un obbligo assoluto a comporre frammenti, cocci di un vaso in frantumi, sviluppando sempre più adeguate tecniche di composizione. La condizione umana è di per sé molteplice e va intesa come confronto dinamico tra nessi culturali, infatti, e così anche la terra. Siamo parte di una identità terrestre complessa. Viaggiamo su questo pianeta e di questa composizione materiale e spirituale non possiamo non tener conto. Pertanto l’etica del genere umano deve essere un’aspirazione morale, una volontà ferma, una forma di oculata obbedienza alla forza della vita stessa di cui siamo parte, che dovrebbe indurci alla solidarietà, alla comprensione, alla compassione. Da molti è stato detto che una società si sviluppa da sempre solo in condizioni di solidarietà. Errico, da grande romanziere quale è, sa bene che la letteratura, come la vita, è compassione e che questo può (deve) essere insegnato. E da questo viaggio deriva il nostro futuro.
Apprendimento e racconto. Apprendimento e libri. Se ne deduce con gioia che la scuola a cui aspira Errico è una scuola che insegna a leggere, secondo un’etica superiore che aspira a dare nuovo valore (e nuovo vigore) alla pagina e spinge il lettore verso l’esterno, verso il mondo, verso le necessarie relazioni umane, verso sempre nuovi viaggi. Anche attraverso il conflitto, o il dubbio o la noia. Persino attraverso l’apparente silenzio. Perché al centro del mondo non c’è l’uomo, ma piuttosto la ricerca della migliore rappresentazione del mondo stesso.
venerdì 19 febbraio 2010
Il libro del giorno: I dieci giorni che sconvolgeranno il mondo di Alain Minc, Collana Reverse, Chiarelettere edizioni
Dal film “Ritorno al futuro”
Dieci giorni. Dieci scenari possibili. Che cosa accadrà quando Google acquisirà il “New York Times”, quando Israele attaccherà le basi nucleari iraniane, quando gli asiatici deterranno il primato intellettuale, quando i giovani maschi bianchi si rivolteranno in massa? Minc si proietta in avanti di qualche anno, facendosi cronista del futuro che potrebbe attenderci. È sul campo quando ognuno dei dieci eventi choc accade: lo descrive in presa diretta, prevedendo le reazioni immediate, le conseguenze a lungo termine. Ogni giornata è un capitolo che mette in scena un evento choc in grado di sconvolgere gli equilibri attuali. Il mondo non sarà più lo stesso. È necessario allora provare a raccontare il tempo che ci attende, senza dimenticare da dove veniamo. L’autore, esperto di politica e di finanza internazionale, ci aiuta a intraprendere un nuovo ritorno al futuro.
Alain Minc è un politilogo e consulente finanziario francese. È autore di numerosi saggi. Fra i più recenti pubblicati in Italia: "La nuova trinità. I giudici, i media, l'opinione pubblica"(Armando, 1997) e "Spinoza. Un romanzo ebreo" (Baldini Castoldi Dalai, 2002).
I dieci giorni che sconvolgeranno il mondo di Alain Minc, traduzione di Valentina Abaterusso
Collana Reverse, Chiarelettere edizioni
"Sono pericoli che interessano tutti, senza eccezioni"
"L'acquisizione del New York Times da parte di Google è forse il meno improbabile degli eventi che cambieranno il mondo"
Jacomo Tintoretto & i suoi figli di Melania Mazzucco (Rizzoli)
giovedì 18 febbraio 2010
Edita promuove il concorso "Corto-testo® Luoghi, personaggi e leggende del Mediterraneo"
Edita Srl, società di servizi editoriali, indice la IIa edizione del concorso letterario “Corto-testo”. Dopo il successo del 2005 di ”Corto-testo. Istantanea sulla tua città”, il concorso viene riproposto anche per il 2009-2010. Quest’anno il tema scelto è “Corto-testo® Luoghi, personaggi e leggende del Mediterraneo”. Il progetto editoriale vuole essere innanzitutto uno strumento di valorizzazione della cultura italiana e in particolare di quella pugliese che, grazie alla posizione geografica della regione e alle vicende storiche succedutesi nel corso dei secoli, rappresenta un patrimonio di inestimabile valore da rivalutare e salvaguardare con continue e sempre più incisive attività. Con questo concorso si invita a descrivere monumenti, personaggi leggendari o storici, miti, leggende e itinerari di una città o di un borgo pugliesi, facendoli diventare protagonisti o sfondo di una storia immaginaria o verosimile. La partecipazione è aperta a tutti i cittadini dei paesi appartenenti alla comunità europea. La scadenza del concorso è fissata per il 30 giugno 2010. Sono ammessi al concorso i racconti in lingua italiana, purché inediti, che hanno per oggetto il tema: Corto-testo® Luoghi, personaggi e leggende del Mediterraneo. Si concorre con una o più opere di una lunghezza massima di 16000 battute (spazi e punteggiatura inclusi). I racconti non devono contenere disegni, grafici o illustrazioni di qualunque tipo. Gli elaborati presentati saranno valutati a insindacabile giudizio da un comitato di lettura interno e successivamente da una giuria composta da esponenti del mondo accademico, del mondo della cultura e dello spettacolo e da professionisti del settore editoriale. Contemporaneamente i racconti saranno votati dal pubblico degli internauti sul sito di Edita (è previsto un premio speciale per il racconto più votato). Il concorso si concluderà il 20 dicembre 2010. Tra tutti gli elaborati saranno scelti i migliori e pubblicati nel libro “Corto-testo® luoghi, personaggi e leggende del Mediterraneo”. Il regolamento e la scheda di partecipazione sono scaricabili su www.editaonline.com
Il libro del giorno: Otto personaggi in cerca (con autore) di BJÖRN LARSSON (Iperborea)
"E il mio cuore trasparente” di Véronique Ovaldé (Minimum Fax)
Vince il premio Renaudot del Lycéens per la sua opera dal titolo “Ce que je sais de Vera Candida”, viene considerata la voce più interessante dell’intero panorama letterario contemporaneo francese. Parliamo di Véronique Ovaldé che esce ora in Italia per i tipi di Minimum Fax con “E il mio cuore trasparente”, ma già premiato nella sua terra natale con il “Prix France Culture Télérama” nel 2008 che venduto più di 30.000 copie. Parliamo di una storia che riesce a catturare il lettore non da subito, ma pagina dopo pagina, grazie allo stile di questa scrittrice che oltre ad essere sempre misuratamente un po’ sopra le righe, si rivela capace di tratteggiare una figura maschile come quella di Lancelot con grande eleganza e poesia. Lancelot è il protagonista maschile, una specie di Alfonso Nitti dei nostri giorni, che rimane vedovo della moglie Irina, ignaro però delle verità più grandi di lui, che la sua defunta compagna ha portato con sé nella tomba. La storia: Irina viene ritrovata morta in una “buia e tempestosa” notte d’inverno. Lancelot non riesce a rielaborare la perdita e il lutto, e si getta a capofitto in una ricerca spasmodica dei perché, e dei come. Poco a poco una serie di segreti che riguardano Irina, riaffiorano dalle ombre di un passato fatto di bombe molotov, uomini ambigui e milizie ecologiste militanti. “E il mio cuore trasparente” rappresenta quella parte segreta che fa parte un po’ di tutti noi e che tentiamo di tenere ben nascosta, una specie di mistero che occorre rispettare, senza farsi troppe domande. Fondamentalmente è un lavoro che parla delle innumerevoli contraddizioni di una donna moderna, certamente frivola e alcolista, ma che vuole riscattare se stessa dinanzi ad una arida ingenerosità del Destino, dando tutta se stessa per la salvaguardia del pianeta. Questo romanzo non è solo banalmente la descrizione dell’illusorietà dei sentimenti umani, non è la descrizione di una scontata solitudine che si cela dietro l’innamoramento, ma l’affermazione categorica che non riusciremo mai a conoscere le persone con cui viviamo
mercoledì 17 febbraio 2010
TUTTI I RACCONTI 1964-1981di Philip K. Dick (Fanucci editore)
"A chiunque si sia perso negli infiniti modelli di realtà del mondo moderno, noi diciamo: Philip K. Dick era lì prima di voi.” Terry Gillian
"Philip K. Dick è stato uno dei visionari più originali della narrativa statunitense del XX secolo.” L.A. Weekly
Donne e altri animali feroci, di Manila Benedetto, Coniglio Editore. Intervento di Nunzio Festa
martedì 16 febbraio 2010
Il libro del giorno: Haiducii (Homo homini pitbull) di Tommaso Labranca (Excelsior 1881)
Tommaso Labranca è nato a Milano nel 1962. Come scrittore ha pubblicato tra gli altri "Andy Warhol era un coatto (Castelvecchi, 1994); "Charltron Hescon" (Einaudi Stile Libero, 1999); "Neoproletariato" (Castelvecchi, 2002); "Il Piccolo Isolazionista" (Castelvecchi, 2006). E' anche attivo come autore televisivo e ha condotto per due anni una particolare rassegna stampa mattutina su Play Radio.
Uomini nello spazio di Tom McCarthy (Isbn edizioni)
Tom McCarthy è nato nel 1969 e vive a Londra. È artista, romanziere, teorico della letteratura, e portavoce della International Necronautical Society (INS), un network di avanguardie artistiche che esplora le dinamiche tra morte e rappresentazione. Déjà-vu, il suo primo romanzo, è stato inserito dal New York Times nella lista dei migliori libri del 2007.
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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