Con questa antologia
“festeggiamo” la decima edizione del Festival Internazionale di Poesia Europa
in versi, che si è tenuto on line a causa dell’incertezza legata alla
possibilità di organizzare eventi con un pubblico numeroso, dovuta alla
pandemia causata dal virus Covid19. In tal modo non abbiamo voluto rinunciare
ad organizzare questo importante evento, da anni ormai radicato sul nostro
territorio e conosciuto a livello internazionale. In dieci anni La Casa della
Poesia di Como, con il Festival Europa in versi, ha portato a Como e Milano
poeti di fama mondiale provenienti da ogni parte del mondo, dalla Nuova Zelanda
al Giappone, dalla Corea del Sud agli Stati Uniti, alla Colombia, all’Uruguay,
al Cile, a Cuba, al Brasile, all’Iran, al Libano, alla Turchia, oltre che dalla
maggior dei Paesi europei. Ogni anno il Festival ha trattato un tema di
rilevanza culturale o di attualità e le antologie uscite fino ad oggi sono una
importante opportunità non solo per avere una panoramica della poesia a livello
mondiale, ma anche per incontrare attraverso la parola poetica “l’altro da sé”,
indispensabile in un mondo globalizzato. (Dall’Introduzione di Laura
Garavaglia).
Mai tema, programmato fin
dal 2019, potrebbe essere più in sintonia con la situazione del momento. La poesia
afferma la sua vocazione alla resistenza (o alla resilienza, come si ama dire
oggi), declinandola nelle sue più svariate forme in relazione con
l’individualità e la situazione sociale del poeta. La parola diventa allora
pronunciamento di resistenza politica, di resistenza all’emarginazione, di
resistenza al male e al nemico, di resistenza all’esilio e all’isolamento, di
resistenza all’odio, di resistenza ai propri demoni interiori o semplicemente
all’ineluttabilità del tempo che passa. Una vocazione a rappresentare la
dignità dell’essere umano che non è certamente innescata eccezionalmente dai
tempi della pandemia. Semmai questi ultimi evidenziano come tale vocazione sia
parte costituzionale della dimensione del poetico e sia soprattutto una invocazione
del poeta all’altro, ove l’altro non è un ente alieno o metafisico, ma l’Uomo
nella sua identità collettiva. La poesia, cioè, è sempre una campana, chiama a
raccolta, esige riconoscimento e schieramento sotto il vessillo di una
opposizione. È il suo stesso statuto di proposta di scrittura eterodossa ad
autorizzare il deragliamento al di là dei binari della consuetudine e dei più
compromessi usi e abusi della parola. (dall’introduzione di Andrea Tavernati)
In copertina una
posterizzazione di un’opera di Alberto Giacometti, La Piazza (1948)
JUAN CARLOS ABRIL, SƏLIM
BABULLAOĜLU, ATTILA BALAZS, MARIA DO
SAMEIRO BARROSO, MARÍA ELENA BLANCO, VIOREL BOLDIS, METIN CENGIZ, FABRIZIO
DALL’AGLIO, ION DEACONESCU, MILO DE ANGELIS, CHOI DONGHO, MAURO FERRARI, MARISOL
BOHORQUEZ GODOY, HUSSEIN HABASH, HUSSEIN HABASH, SANDOR HALMOSI, KIEU BICH HAU, MARKUS HEDIGER,
JETON KELMENDI, KIM KOOSEUL, DANTE MAFFIA,
NIKOLA MADZIROV, RICCARDO MEREU, MARIA MISTRIOTI, VICTOR RODRIGUEZ NUÑEZ,
GUIDO OLDANI, TAMER ÖNCÜL, MIRNA ORTIZ LOPEZ, JULIO CÉSAR PAVANETTI GUTIÉRREZ, CLAUDIO
POZZANI, ALESSANDRO QUATTRONE, FRANCOISE ROY, OTTAVIO ROSSANI, NATASHA
SARDZOSKA, VALERIU STANCU, MARIKO SUMIKURA, DMYTRO TCHYSTIAK, JORDI VIRALLONGA,
BILL WOLAK
E ancora: Cristiano
Poletti, Marisol Bohorquez Godoy, Roberto Pazzi, Stefano Pini, Ksenja Laginja,
Maria Elena Blanco, Lorenzo Babini, Anna Chiara Bassan, Dimitri Milleri
INFO LINK
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