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lunedì 20 febbraio 2017

Sideralgia di Marta Vigneri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) alla Libreria Palmieri di Lecce

























Sideralgia di Marta Vigneri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato dal giornalista e scrittore Raffaele Polo con le letture di Mauro Marino (Fondo Verri) il 21 febbraio 2017 ore 18,30 presso la Libreria Palmieri di Lecce in via Salvatore Trinchese, 62 a Lecce. Interverrà l’editore Stefano Donno

DALLA PREFAZIONE di FRANCESCA TUSCANO - “Che poesia è dunque LA poesia di Sideralgìa? Ma sarebbe meglio dire cosa non è: non è poesia del sentimento, inteso come necessità espressiva di un’intimità non mediata, ingenua (…) La poesia di questa raccolta è invece densa di sottotesto, mediata, e se di sentimento parla lo fa con evidente consapevolezza formale, oltre che tematica. Non è poesia per signore con cagnolino da grembo (come avrebbe detto Majakovskij). La poesia di Marta (qui il nome non è dell’autrice, ma della voce che agisce, nella raccolta) è poesia dell’urlo (comunicativo), che nasce dal suo opposto, l’afasia che ha conosciuto, carnalmente, l’Ospite, e la sua distruzione. E perciò la scelta linguistica diventa discrimine (come sempre è nella poesia, peraltro, quando è poesia). La scelta (ideologica) di Marta è quella di chi avverte il dovere, oltre che la necessità, di definire il reale attraverso un sistema di indagine non semplicemente percettivo. Esistono molte lenti per mezzo delle quali si assume il reale (…). Marta usa lenti che non riproducono in nettezza, ma in profondità.”

DALLA POSTFAZIONE di MARCELLO BUTTAZZO – “La sua è poesia filosofica, d’un progressivo incedere, d’un elegante procedere. Filosofica perché va a fondo dell’essere, scava intimamente nelle scaturigini dell’esistente, rivelando e mostrando sempre tracce consistenti di vita vissuta. Quella di Marta Vigneri è poesia di fisica ponderatezza. Il corpo balena, respira, parla, declama, evoca, echeggia. “Il corpo violato è padrone miserabile del tempo fortuito, trafitto dal ferro azzurro e affilato”. . Versi dell’alterità quelli di Marta, perché l’Autrice non si rinchiude mai in uno sterile fortino di egocentrismo: tutt’altro. Con le sue parole d’amore, di gioia e di dolore, getta un ponte conoscitivo e prolifico con l’altro da sé. I suoi versi non sono uno specchio di vacuo egotismo, ma un veemente e intenso treno in corsa, con cui la poetessa ci invita al viaggio.”

iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino
Segreteria Organizzativa – Dott.ssa Emanuela Boccassini (ema.boccassini@gmail.com)
Public Relations – Raffaele Santoro
Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

Francesco Gabbani - Occidentali's Karma [METAL VERSION]

 

 

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venerdì 17 febbraio 2017

Heavy (Official Lyric Video) - Linkin Park (feat. Kiiara)

Sopravvissuti agli anni ’90. Come? Ce lo racconta Mattia Bertoldi in "La dura legge di Baywatch", da marzo in libreria.



Chi si ricorda, degli anni ’90, i mini e i floppy disc, i primi videoclip di Videomusic, le serie televisive di Friends, Baywatch, e ancora, le sale giochi, le schede telefoniche o le boy band? Se a questi soli pensieri si prova un mix tra nostalgia e sollievo, allora questo è il libro giusto – anzi il librogame giusto – per ritrovare lo spirito dei sopravvissuti alla grande transizione analogico-digitale, quando per “scaricare una fotografia da Internet ci voleva mezz’ora”. Mattia Bertoldi, lui che è nato nel 1986 e in quegli anni era adolescente, con La dura legge di Baywatch. Tutto quello che avete amato negli anni ’90, (Booksalad, marzo 2017, Euro 14,00, IN USCITA IN MARZO), ha raccolto i suggerimenti di decine di suoi coetanei e ci racconta con sorprendente ironia e un pizzico di rimpianto la musica, la tv, l’intrattenimento, le letture, le mode e le tecnologie degli anni ’90. In un percorso strutturato come un librogame, soppiantato in quegli anni dai giochi di ruolo elettronici, si chiede come sia stato possibile divertirsi, amare, studiare, comunicare senza Wikipedia, Google, Netflix e gli smartphone. E, senza prendersi troppo sul serio, rivendica con orgoglio di avercela fatta, di essere uscito indenne da quel decennio, nonostante tutto. Noi degli anni ’90 siamo stati gli ultimi esemplari della nostra specie a provare i limiti della tecnologia digitale, gli ultimi ad aver assaggiato musicassette e mini disc, in un’epoca in cui gli MP3 erano ancora un miraggio per i più; ad aver seguito delle serie televisive senza l’aiuto di Internet, pronti a spaccare il videoregistratore se solo ci fossimo dimenticati di puntarlo per catturare su VHS l’ultimo episodio della stagione perché... esatto, niente streaming e niente riassunti su Wikipedia. Siamo anche stati gli ultimi a subire la maledizione di Baywatch, e questo è un segno che ci porteremo dietro per tanto, tanto tempo. E nessun remake potrà toglierci questo.

Mattia Bertoldi, nato nel 1986 a Lugano, ha vissuto più o meno alla grande tutti gli anni Novanta. Sognava il chiodo di pelle di Max Pezzali ed era innamorato di Xena e Buffy. Ancora oggi tifa per i Chicago Bulls, ascolta Gigi D’Agostino e ha paura dei vermi giganti del sottosuolo per colpa di Tremors. Finalista al Premio Chiara Giovani nel 2011, ha esordito con il romanzo Ti sogno, California, edito da Booksalad nel 2012, e dal 2016 è membro di comitato dell’ASSI, Associazione Scrittori della Svizzera italiana.

Torto marcio di Alessandro Robecchi (Sellerio Editore Palermo)

Tre luoghi di Milano, vicini sulla mappa ma lontanissimi tra loro, per il nuovo romanzo di Robecchi: la casa di Carlo Monterossi, autore televisivo di una trasmissione trash (di cui si vergogna), cultore di Bob Dylan e detective per caso; il quartiere malfamato attorno a San Siro, un mercato degli alloggi governato dai calabresi, dal collettivo di sinistra e dagli africani che si dividono democraticamente spazi e spacci; infine la questura dove lavorano in tandem il sovrintendente Carella e il vice Ghezzi. Nel centro di Milano hanno sparato a un commerciante di carni, sessantenne ricco e senza ombre, ma c'è una nota stonata: sul cadavere un sasso bianco, liscio, rotondo, poggiato sul petto. Dopo pochi giorni un altro omicidio con le stesse modalità - ancora una volta una pietra sul corpo - getta la città nel panico. Una firma? L'assassino dei sassi occupa le pagine dei giornali, radio e tv, compresa la trasmissione "Crazy Love" che Carlo Monterossi sta finalmente per abbandonare e non ne vede l'ora. Ed è in questo frangente che l'agente di Carlo, Katia Sironi, la sua alleata per la vita, chiede aiuto: la madre anziana è stata derubata in casa di alcuni gioielli, tra cui un anello preziosissimo. E così Carlo, "l'uomo curioso", "l'uomo che risolve problemi", con l'amico Oscar Falcone si mette a caccia dell'anello, solo che nella ricerca della pietra preziosa si imbatte nelle pietre degli omicidi, che nel frattempo sono diventati tre. Da San Siro a via Manzoni, dalle cantine degli alloggi popolari a un albergo sul lago, le indagini di Carella e Ghezzi si incrociano con quelle di Monterossi, finché i conti finiranno, amaramente, per tornare per tutti.


Daniela Virgilio tante amicizie a "Un passo dal cielo" - La Gazzetta dello Spettacolo

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Festival di Berlino 2017, la costumista Milena Canonero Orso d'oro alla carriera - Il Fatto Quotidiano

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Scarlett Johansson e la monogamia non vanno d'accordo

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Emma Marrone: "Un figlio? Mi piacerebbe. Penso a trovare un compagno"

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giovedì 16 febbraio 2017

Francesco Gabbani - Occidentali's Karma (Italy) Eurovision 2017 - Nation...

Booktrailer di Non avrai altro Dio all'infuori di me

#Sanremo2017, su Youtube scatta l'ipotesi di plagio per il brano della Mannoia

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Mamma o Papa? Recensione film con Cortellesi e Albanese. Commedia cinica senza cinismo

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Ribellione e popcorn, il concerto di Ligabue è come un film rock - IlGiornale.it

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Vita con Lacan di Catherine Millot. Traduttore: R. Prezzo (Cortina Raffaello)



"Ci fu un tempo in cui ero convinta che Lacan sapesse tutto di me. Mi sentivo trasparente davanti a lui. Non avere nulla da nascondere mi dava una libertà totale, ma non solo. Una parte essenziale del mio essere era affidata a lui, che la proteggeva, io non me ne occupavo. Ho vissuto anni al suo fianco in questa leggerezza." Attraverso i luoghi che hanno esplorato insieme e le persone che hanno frequentato, Catherine Millot racconta l'"altro" Lacan, quello dei viaggi in Italia, a Roma e a Venezia, il Lacan delle gite in macchina (un pazzo al volante?), che guida senza tenere conto del colore dei semafori, o quello dei tuffi nella piscina di Guitrancourt in ogni stagione e con qualsiasi tempo. In questo testo elegante, delicato e spesso divertente, il lettore sarà sorpreso di scoprire, dietro lo psicoanalista Lacan, un uomo generoso, seducente, senza pregiudizi e molto semplice nei rapporti con gli altri.

mercoledì 15 febbraio 2017

Michele Zarrillo - Mani Nelle Mani (Sanremo 2017)

Valentina Sampaio, prima modella transgender su Vogue - Magazine - Showbiz - quotidiano.net

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Francesco: la pace non è priva di sofferenze o delusioni - La Stampa

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Cattelan, ecco il mio late show all'italiana - Tv - ANSA.it

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Harrison Ford rischia la morte: atterraggio sulla pista sbagliata

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Scandalo all'Isola dei famosi 2017: gesto omofobo in diretta tv

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Guida al cinema erotico e porno. Dal cinema muto ad oggi di Alessandro Bertolotti (Dal 3 marzo 2017 per Odoya)

Scordatevi You porn e Porn Hub, nel lato erotico della settima arte “i migliori registi creano un intreccio, per lo meno un’atmosfera, ritardando quanto più possibile l’evento tanto atteso: l’atto sessuale.  È la costruzione di una storia a creare le premesse necessarie per una delle principali molle erotiche: l’infrazione dei tabu". Sgombrato il campo dalle velleità del porno 2.0, l’autore ci conduce alla scoperta di una cultura cinematografica che ha origini antiche. Se nel 1913 spetta a Mario Caserini il primato italiano del genere, in Francia Ferdinand Zecca (uno dei fondatori della Pathé) firma Un drame à Venise (commedia condita con scene esplicite) già nel 1906. Les Vampires (1915) di Louis Feuillade, forse primo esempio di erotismo gotico, faceva impazzire Breton e i surrealisti, mentre furono numerosi i film espressionisti tedeschi innervati di sensualità e scene esplicite, uno tra tutti Ombre ammonitrici (Schatten – Eine nachtliche Halluzination, 1923) di Arthur Robison. Prima che il famigerato codice Hays (1930) venisse posto a freno, Hollywood aveva già le sue attrici erotiche d’elezione come Theda Bara e Mae West. E Tod Browning (ricordato per Freaks, recentemente ristrutturato e ridistribuito nelle sale) firmò il più inquietante melodramma erotico del cinema muto, ovvero Lo sconosciuto (The Unknown) nel 1927. Con lo svilupparsi della settima arte l’erotismo non venne accantonato ed è affascinante ritrovare la tematica in moltissimi capolavori che tutti abbiamo frequentato come Ultimo tango a Parigi, Eyes Wide Shut o nei film di Luchino Visconti. Come per moltissimi aspetti dell’esistenza, la rivoluzione dei costumi sessuali avvenne negli anni Sessanta. L’autore decide tra gli altri di valorizzare il lavoro di Nagisa Ōshima che, firmando capolavori come Racconto crudele della giovinezza (Seishun zankoku monogatari, 1960 Diario di un ladro di Shinjuku (Shinjuku dorobo nikki, 1968) e Ecco l’impero dei sensi, viene accostato per certi versi (poetica dell’incomunicabilità giovanile) ad Antonioni, mentre per altri (erotismo estetizzante) alle xilografie di Utamaro e Hokusai. Data una struttura a macro capitoli che comprende Passione, Matrimoni e Tradimenti, Primi amori, Orge e Sesso e Violenza, Bertolotti si sofferma sui mille rivoli del genere erotico, andando a mettere in luce anche, per fare un esempio, i primi film dedicati all’omosessualità. Spetta alla Germania e all’ l’Aufklarungsfilm, la casa di produzione che si occupava di tematiche scottanti come sesso e droga, l’onore di aver realizzato e distribuito il primo film a difesa della causa omosessuale ovvero Diverso dagli altri (Anders als die Andern, 1919), diretto da Richard Oswald. Ma tra i film dedicati all’erotismo omo si annoverano dei nomi eccellenti come Jean Genet con Un chant d’amour del 1950, o Andy Warhol o Rainer Werner Fassbinder… Non manca un fitto elenco di produzioni pornografiche post Gola Profonda (film che fece da spartiacque) e che videro il lavoro di grandi autori come Lasse Brown o Walerian Borowczyk e innovatori come Wakamatsue e John Stagliano. L’altro lato della collina e della produzione Hollywoodiana, ovvero quella che compete a questo volume, è anche nota per il gossip e i retroscena. Nota la comune parabola di Linda Lovelace (Gola Profonda) e Marilyn Chambers (Dietro la porta verde) dapprima star globali, in seguito autrici di discutibili e discussi memoir e infine drogate o alcolizzate…La storia di questo genere non è solo fatta di delicati film svedesi sui primi amplessi di biondi ragazzini... Una completa, ritmata e dotta cavalcata nei più stimolanti anfratti di un genere ormai trasfigurato che saprà appassionare esperti, amatori e amanti

Alessandro Bertolotti (1960), scrittore e regista (per la RAI), è considerato uno dei più grandi collezionisti di letteratura erotica. Autore di Livres de nus (2007), storia dei libri fotografici di nudo, pubblicato con successo in Francia, Italia e Stati Uniti. Nel recente Curiosa. La Bibliothèque érotique (2012) ha raccontato i libri più rari della sua collezione. Per Odoya ha già pubblicato Guida alla letteratura erotica (2015).


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