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martedì 31 gennaio 2017

La mattina andavamo in Piazza Indipendenza. La nascita de la Repubblica: storia di un miracolo editoriale di Franco Recanatesi (Cairo Publishing)



«Il nostro obiettivo è superare nelle vendite il Corriere della Sera.» Quando, nell'autunno del 1975, Eugenio Scalfari annunciò che la sua nave pirata prossima al varo, battezzata la Repubblica, avrebbe battagliato con l'incrociatore di via Solferino che da un secolo solcava i mari indisturbato, fu accolto da risolini di scherno. E invece... Questa è la storia di un quotidiano che dopo appena undici anni - esempio unico al mondo - ha toccato il primato delle vendite nel proprio Paese. L'appassionante testa a testa fra i due grandi giornali - che da allora non si è mai arrestato - si svolge parallelamente a una delle fasi storiche più tumultuose e drammatiche conosciute dall'Italia, segnata da terrorismo, scandali epocali, furiose battaglie civili e politiche. Mentre la Repubblica compie quarantanni, un giornalista che nel quotidiano di piazza Indipendenza ha ricoperto ogni ruolo racconta quella straordinaria avventura. Partendo da lontano: il felice incontro fra i due protagonisti, Eugenio Scalfari e Carlo Caracciolo, la loro passione per la carta stampata, il tentativo di coinvolgere Montanelli, fino alla realizzazione del grande sogno cullato per oltre vent'anni. Dalla complicata gestazione alla volata verso il milione di copie. Il clima eccitato, teso e goliardico della redazione, ma anche i tormenti e i contrasti, gli amori e i tradimenti. Le minacce brigatista. Le vicende pubbliche e private dei suoi più celebri giornalisti: i litigi Pansa-Bocca, i capricci di Biagi, il pianto della Aspesi, gli scherzi di Guzzanti, le fughe di Forattini e Terzani. E quella volta che Scalfari, in lacrime, chiese aiuto a Beethoven...

Cannes. Pedro Almodovar da concorrente a presidente

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Keith Haring e la sua influenza artistica in mostra a Milano

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"L'Ora legale" di nuovo in testa al box office: seconda vittoria per il film di Ficarra e Picone - Giornale di Sicilia

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Natalie Portman: "Di Jackie non ho capito niente"

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Sanremo 2017, Carlo Conti si difende: ‘La beneficenza rimane privata’ – Tvzap

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lunedì 30 gennaio 2017

LIBUNI ESOTERICA

LIBUNI ESOTERICA

Missy Elliott - I'm Better ft. Lamb [Official Video]

Ed Sheeran - Shape Of You [Lyric Video]

Dopo la laurea ad honorem, Ennio Morricone si siede al pianoforte e comm...

Beata Ignoranza - Trailer Ufficiale

Jackie, regina vanitosa e dalle molte facce - Cultura & Spettacoli - ANSA.it

Jackie, regina vanitosa e dalle molte facce - Cultura & Spettacoli - ANSA.it

Sanremo 2017, Manuel Agnelli all'attacco: 'Carrozzone senza contenuti' [FOTO] | Nanopress

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Beppe Vessicchio da Fazio ironizza: "Con la De Filippi Sanremo è un po' un presepe" - IlGiornale.it

Beppe Vessicchio da Fazio ironizza: "Con la De Filippi Sanremo è un po' un presepe" - IlGiornale.it

Asghar Farhadi boicotterà gli Oscar: «Non parteciperò alla cerimonia nemmeno se Trump cambiasse idea» - Best Movie

Asghar Farhadi boicotterà gli Oscar: «Non parteciperò alla cerimonia nemmeno se Trump cambiasse idea» - Best Movie: Il regista iraniano commenta così il #MuslimBan del Presidente USA

Emma Stone e la protesta anti-Trump trionfano ai SAG Awards 2017 - Tgcom24

Emma Stone e la protesta anti-Trump trionfano ai SAG Awards 2017 - Tgcom24

Samuel senza i Subsonica a Sanremo: "Un album pop in cerca di leggerezza" - Musica - Spettacoli - Repubblica.it

Samuel senza i Subsonica a Sanremo: "Un album pop in cerca di leggerezza" - Musica - Spettacoli - Repubblica.it

Il cuore del potere. Il «Corriere della Sera» nel racconto di un suo storico giornalista di Raffaele Fiengo (Chiarelettere)



Una storia e una testimonianza. Di chi si è battuto per quarant’anni in difesa dell’indipendenza del giornale più famoso d’Italia, il giornale della borghesia illuminata, il giornale di Luigi Albertini e Luigi Einaudi, un giornale che veramente libero non è mai stato perché sempre al centro di appetiti economici e politici. Raffaele Fiengo, giornalista del “Corriere” dagli anni Sessanta, di formazione liberal, ci offre la sua versione dei fatti attraverso le lotte che ha condotto con tenacia sempre dalla parte dei giornalisti per affermare i principi di una stampa libera. Una lotta dura, dai tempi eroici della direzione di Piero Ottone alla strisciante occupazione della P2 sotto Franco Di Bella fino ai disegni egemonici di Craxi e poi le indebite pressioni dei governi Berlusconi. Oggi gli attori sono cambiati ma con le interferenze del marketing e della nuova pubblicità, e l’invasione dei social network, il mestiere del giornalista è ancora più contrastato, anche al “Corriere”, da sempre “istituzione di garanzia” in un’Italia esposta a continue onde emotive e a tensioni di ogni tipo. Se cade il “Corriere” cade la democrazia. E questo libro lo dimostra. Come scrive Alexander Stille nell’introduzione, “considerate le varie lotte avvenute per il controllo del ‘Corriere’, è un miracolo che da lì sia uscito tanto buon giornalismo, tanta informazione corretta, e ciò grazie agli sforzi di tanti giornalisti interessati soprattutto a fare bene il proprio lavoro”. (Introduzione di Alexander Stille)

venerdì 27 gennaio 2017

Catalogo iQdB Edizioni di Stefano Donno

Catalogo iQdB Edizioni di Stefano Donno

LIBUNI ESOTERICA

LIBUNI ESOTERICA

ARCADIA

ARCADIA

ZAYN, Taylor Swift - I Don’t Wanna Live Forever (Fifty Shades Darker)

10 libri da leggere secondo Barack Obama - Panorama

10 libri da leggere secondo Barack Obama - Panorama

Sanremo 2017: Ron partecipa al 67° Festival con il brano “L’ottava meraviglia” - Quotidiano online della provincia di Imperia

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La rocker Gianna Nannini ad Amici 16?

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Luigi Tenco, 50 anni fa la tragica fine del cantautore - Tgcom24

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E’ la Giornata della memoria. Ma con Trump l’abbiamo già perduta - Tiscali Notizie

E’ la Giornata della memoria. Ma con Trump l’abbiamo già perduta - Tiscali Notizie

Gli animali nella storia della civiltà di Morus (per Odoya dal 2 febbraio in libreria)



L’uomo ha assoggettato il regno animale con gli stessi sistemi che usa con i suoi simili: lo sterminio e l’addomesticamento. L’uomo controlla oltre due miliardi di animali utili: come sia giunto a tale incontrastata dominazione costituisce un capitolo di storia trattato per la prima volta in questo volume. Dalla preistoria con le sue grandi migrazioni al Medioevo; dall’età delle grandi scoperte a quella moderna con le sue catalogazioni ed esperimenti; dalle teorie evoluzionistiche alla lotta alle epidemie, fino all’età della chimica con gli allevamenti intensivi e l’eugenetica. Morus racconta il mondo animale e il suo rapporto con l’uomo, partendo dalle primissime forme di vita nei mari, passando per i dinosauri e le prime bestie cacciate, fino agli immensi mattatoi di Chicago, parlandoci così della guerra più lunga che sia mai stata combattuta sulla terra. Sfruttati, venerati, sterminati, addomesticati, gli animali sono i protagonisti di una storia avventurosa quanto quella dell’uomo. Nondimeno, da sempre ne occupano l’immaginario all’interno di saghe, favole e leggende e delle prime pitture rupestri. Attraverso il racconto delle corride dei Visigoti, dell’invasione dell’Europa da parte di milioni di topi che passarono il Volga cacciati dal terremoto o dell’isola che i conigli trasformarono in un deserto, questo libro mette insieme una rassegna dei più importanti studi condotti su basi scientifiche – le teorie di Darwin e Mendel per citare le più note – e un’appassionante raccolta di curiosità, come l’ingresso dei gatti nei salotti dell’alta società o le polemiche sulle scimmie e sul darwinismo.
Morus ha la capacità di farci vedere il mondo dagli occhi dell’affascinante e misterioso regno animale.
Morus è uno degli pseudonimi (insieme a Campanella) di Richard Lewinsohn (1894- 1968), giornalista economico e scrittore tedesco. Negli anni Venti fu redattore politico del Vossischen Zeitung con sede a Berlino, città in cui diresse il dipartimento di Economia. Sotto il nazismo emigrò prima a Parigi – dove scrisse per Paris-Midi e L’intransigente – e poi in Brasile, dove fondò la rivista Cunjuntura Econômica e insegnò presso l’Università di Rio de Janeiro. Nel 1952 tornò in Europa e pubblicò numerosi saggi di successo, tra cui una Storia della sessualità e una Storia del cuore.

Il muggito di Sarajevo, di Lorenzo Mazzoni (Edizioni Spartaco). Intervento di Nunzio Festa

Amira, viandate con la sua "cigar box guitar", diciottenne creativa, nella missiva lascita per un suo addio, spiega di vedersi assediata, ma aggiungeremo assediata proprio come la Sarajevo che ama e vive, nel 1993 di scontri all'ultimo sangue fra serbi e bosniaci e dell'abbrutimento crescente del fondamentalismo religioso. Amira forma un trio con due degli altri strani e superbi personaggi inventati dalla penna del sempre visionario all'ennesima potenza Lorenzo Mazzoni. E in "Il muggito di Sarajevo", ancora, Amira deve contendere il terreno della bellezza del sogno e dei sogni, ancora, addirittura con una mucca veggente o con il suo stesso compagno Mozambik l'irlandese. Su Nazione Indiana, Azra Nuhefendić, autrice di "Le stelle che stanno giù" (Spartaco, 2011), giornalista bosniaca che ha seguito il subbuglio dei Balcani in quei momenti, per Il muggito scrive: "Nel 1993, sotto assedio, Sarajevo era considerata uno dei posti più pericolosi nel mondo. Eppure ho conosciuto molte persone che si ostinavano a voler tornare nella città. La signora Vinka, scappata da Sarajevo all’inizio della guerra, voleva ritornarci a ogni costo, con il figlioletto, perché le pareva che avrebbe potuto vivere meglio là che, da profuga, dai cugini in Vojvodina. Un certo americano di nome Terry, giocatore professionista di poker, non vedeva l’ora di rimettere piede a Sarajevo perché, mi diceva, durante l’assedio aveva giocato le partite migliori della sua vita. La scrittrice americana Susan Sontag tornava ripetutamente a Sarajevo, trovandovi all’epoca più vitalità che a New York. Di questa gente e di molti episodi mi sono ricordata leggendo il libro". Prima, certo, di ricordare, punto che condividiamo al mille per mille, che "i personaggi di Mazzoni sono creati dalla sua eccelsa immaginazione, le azioni sono talvolta illogiche, le circostanze e le storie sembrano improbabili, i destini e i personaggi troppo esagerati per essere veri. Ma come accade nella vita (e nella morte) la realtà spesso supera ogni immaginazione". Vedi gli sprazi dove si spiega, comunque, la 'logica' del contrabbando. Ma tornando ad Amira, aggiungeremo che d'esser trasformata in mussulmana e infilata almeno sotto lo chador lo rifiuta con la forza delle sue canzoni di protesta che vengono dalla realtà terremotata del popolo dell'adesso ex Jugoslavia. Fra droghe varie e svariate, violenza gratuita, giornalismo di guerra e quindi lotta per la sopravvivenza, un Mazzoni carico delle sue esperienze dei luoghi narrati, della studio di testi illuminanti sugli stessi ma soprattutto sulle vite in certi tempi e in certi momenti e in detti posti, della sua relazione imprescindibile con i materiali scritti d'altre penne, immergendosi personalmente in umorismo e cinismo che a volte si fondono, ci suona un altro pezzo di letteratura.

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