"Gli inediti che
completano questo volume confermano l'inesausta energia lirica e metaforica di
Giuseppe Conte e ne proseguono l''incessabile' inerrogazione, cominciata negli
anni Settanta, sul valore di mito, natura e destino nella realtà contemporanea.
Erede della tradizione del primo Montale e di Sbarbaro, attenta ai modelli di
Goethe, Whitman, Lawrence e Borges, la scrittura poetica di Conte si è
consolidata nel tempo seguendo i sentieri paralleli della prosa, come
dimostrano l'insieme dell'opera romanzesca e gli scritti di viaggio raccolti in
'Terre del mito' (1991). Con 'L'Oceano e il Ragazzo' (1983) - salutato da
Calvino e Citati come un libro di svolta nella poesia italiana - e 'Le
stagioni' (1988), fino alle ultime 'Ferite e rifioriture' (Premio Viareggio
2006), si profila dunque una soggettività forte, estranea a qualunque
minimalismo o sperimentalismo, capace di mediare fra la passione della forma e
la profonda conoscenza e frequentazione di culture e mitologie lontane,
orientali e occidentali, e di coniugare una vena erotica con una vena
metafisica e con la passione civile. Nel 1994, con l'invasione simbolica di
Santa Croce e la fondazione del 'mitomodernismo'; Conte ha segnato un momento
di riflessione importante nel panorama culturale italiano ed europeo,
coinvolgendo intorno alle sue tesi sul primato etico e spirituale della poesia
artisti, pensatori e poeti italiani e stranieri di diverse generazioni."
Introduzione di Giorgio Ficara.
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sabato 16 gennaio 2016
venerdì 15 gennaio 2016
Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite. Testo spagnolo a fronte di Pablo Neruda (Passigli)
A oltre quarant'anni
dalla scomparsa di Pablo Neruda escono le poesie inedite ritrovate in quaderni
e in altri fogli appartenenti agli archivi della fondazione che conserva
l'intero patrimonio del grande poeta cileno. Procedendo infatti alla
catalogazione completa dei documenti esistenti, si è visto che oltre alle otto
raccolte uscite postume, ma già predisposte dallo stesso Neruda - tutte
pubblicate dalla Passigli Editori nel corso di questi anni -, restavano altre
poesie inedite, databili a partire dagli anni Cinquanta fino agli ultimi mesi
di vita: poesie di varia ispirazione, tra cui spiccano alcune poesie d'amore,
come "Cosa dà alla tua mano d'oro la foglia d'autunno che canta", la
bellissima lunga poesia dedicata a Matilde Urrutia. Non è facile sapere per
quale motivo non furono pubblicate. In alcuni casi si tratta certamente di
poesie di grande rilievo, e nel complesso, pur con i limiti delle raccolte non
riviste dagli autori, di un nuovo e importante tassello nella produzione del
poeta cileno. Come scrive nella nota introduttiva Dario Oses, direttore della
biblioteca e degli archivi della Fondazione a Isla Negra, "per la loro
qualità letteraria e per il loro interesse, sono poesie che meritano senz'altro
di essere aggiunte all'opera stampata e conosciuta di Pablo Neruda".
Prefazione di Pere Gimferrer.
giovedì 14 gennaio 2016
Francesco. Canto di una creatura di Alda Merini (Sperling & Kupfer)
Chi era Francesco
d'Assisi? Vagabondo, "folle d'amore", "elemosiniere di
Dio", è una figura affascinante e provocatoria. Attorno a lui si sono
appassionati, e talora divisi, laici e religiosi, credenti e scettici di ogni
tempo, ma soprattutto coloro che non smettono di interrogarsi sul senso e sul
destino della fede. Ostinato, irruente, libero come nessuno, Francesco compie
il gesto più difficile per un uomo: con la sua scandalosa, coraggiosa
"svestizione" perde un padre ma trova una sposa delicata e
dolcissima, la Povertà, il cui "manto di sacco", pur "pieno di
rattoppi / era una veste angelica". Ed è proprio come "apostolo di
sogni", "contadino di fede", insieme terribile e tenero, che
Francesco ci viene incontro in queste pagine, che restituiscono tutta la
tensione, non priva di fragilità e turbamento, del santo di Assisi, di colui
che, come ci ricorda lo scritto di Gianfranco Ravasi, non ha voluto innalzare
"barriere di orgoglio e di ricchezza contro il vento dello Spirito".
Nelle poesie di Alda Merini, negli echi di questi versi in forma di monologo, o
preghiera, che possiedono la sapienza di un canto d'amore mistico e la forza di
una lauda, il santo ritrova tutta la sua sostanza vitale, la sua gioia, follia
e pietà. E diventa un'icona di amore e redenzione incomprensibile alla ragione.
mercoledì 13 gennaio 2016
Configurazioni dell'ultima riva. Testo francese a fronte di Michel Houellebecq (Bompiani)
Michel Houellebecq
torna alla poesia per dirci, col suo stile arreso all’evidenza dei fatti, al
male di vivere, che esiste la possibilità di un’isola. Sì, oltre le notti senza
cielo, oltre le mattine in cui la speranza esita a raggiungere gli uomini, c’è
un momento di possibile dolcezza, quando le pelli si toccano, si incontrano, in
cui il mondo può addirittura risplendere. Così appena finito di leggere le
quasi cento poesie di uno dei più grandi scrittori francesi ‘sopravviventi’ ci
toccherà rimanere indecisi: ci avrà contaminato quel suo senso di condanna, di
maledizione e disincanto, oppure ci avrà fatto sentire tutta l’esitazione, la
fragilità e la bellezza dell’amore, della compassione, dei corpi?
martedì 12 gennaio 2016
UN PREMIO PER IL ROMANZO DELLA STORIA
Aperte le candidature per la seconda edizione Premio Vino del Terriccio, riconoscimento dedicato alle novità letterarie nell’ambito della narrativa storica. A giungo la cerimonia di premiazione presso il Terriccio, a Castellina Marittima in provincia di Pisa.
Al primo classificato andranno 20mila euro, 3mila euro a ai
due secondi.
Il premio è stato istituito lo scorso anni con l’intento di
diventare nel tempo una vera eccellenza tra i premi letterari assegnati in Italia.
Nuova giuria d’eccellenza composta da Isabella Bossi
Fedrigotti, Giovanni Aldobrandi e Niccolò Capponi (?). La storia dovrà essere
ambientata tra il settembre 1066, mese della battaglia di Hastings, e il 1815,
quando il Congresso di Vienna mette fine all’esperienza napoleonica.
Le opere ammesse a concorso devono essere pubblicate a
partire dal 30 giugno 2014 fino al 31 marzo 2016. Il termine di presentazione
delle opere è il 31 marzo 2016.
Il premio ha l’obbiettivo di rivalutare il genere del romanzo
storico con lo scopo di avvicinare il grande pubblico alla lettura del Romanzo
della Storia e di conseguenza alla storia stessa.
Con un atto di affetto verso l’opera letteraria, l’ideatore
del premio, Gian Annibale Rossi di Medelana, intende “riconoscere il valore del
tempo, dimensione fondamentale lungo la quale si dispiegano le vicende degli
uomini e le loro azioni”, nella ricerca di un romanzo di genuina qualità, che
sia erede della grande tradizione Neoclassica e Romantica.
lunedì 11 gennaio 2016
domenica 10 gennaio 2016
sabato 9 gennaio 2016
venerdì 8 gennaio 2016
giovedì 7 gennaio 2016
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