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domenica 12 ottobre 2014
sabato 11 ottobre 2014
venerdì 10 ottobre 2014
Il Mondo al tempo della Bioeconomia di Stefano D'Almo
“E’ giunto il tempo di
cambiare, di rivolgerci a un modello di sviluppo competitivo che consenta ai
produttori di offrire il meglio al minor prezzo possibile introducendo
innovazioni che generano benefici molteplici, non solo maggiori profitti” .
Questo il pensiero di Gunter Pauli, fondatore della Blue Economy e uno dei guru
del nuovo pensiero economico mondiale, invitato dalle Nazioni Unite nel 1994 a
formulare ipotesi su nuovi modelli di business per il futuro. Ora, a distanza
di vent’anni è sempre più chiaro che si possono accrescere i redditi creando
nuovi posti di lavoro e restare ciononostante competitivi sui mercati globali.
La chiave per il successo è – secondo Pauli – evolvere da un core business
basato su una specifica competenza, ad una raggiera di attività capaci di
generare molteplici benefici per le attività imprenditoriali e la società.
E la Bioeconomia? Sarà meglio
mandare a memoria questa espressione perché, con ogni probabilità, diventerà un
termine “chiave” del nostro futuro. Ma cosa significa? Secondo la Commissione
europea la bioeconomia comprende la produzione di risorse biologiche
rinnovabili e la loro conversione in cibo, mangimi, prodotti a base biologica e
bioenergia. Pertanto include agricoltura, foreste, pesca, produzione di cibo e
di cellulosa per la carta, così come materie prime per l'industria chimica,
quella biotecnologica e dell'energia. I diversi settori della bioeconomia sono
caratterizzati da un forte potenziale innovativo e dall’utilizzo di una vasta
gamma di saperi scientifici (scienze della vita, agronomia, ecologia, scienza
dell’alimentazione e scienze sociali) e da tecnologie industriali e
combinatorie come le bio e le nano tecnologie, le tecnologie dell’informazione
(ICT) e quelle ingegneristiche, insieme alle competenze locali. Il tutto in
un’ottica sistemica fondata sulla forte integrazione dei vari soggetti
(imprese, centri di ricerca e università, ambiente e società), e qui sta la
grande novità e il suo reale valore aggiunto.
Di questi stimolanti temi si è
parlato l'8 e il 9 ottobre 2014 Torino, nel corso della Bioeconomy Stakeholder
Conference “To be 2014, From sectors to system, from concept to reality”,
organizzato dal Paese alla presidenza pro tempore dell’Unione Europeo, in
questo caso l’Italia, che fa seguito ai due incontri tenutisi a Copenhagen nel
2012 e a Dublino nel 2013. Apertura dei lavori affidata al Segretario di Stato
del MIUR, Gabriele Toccafondi e al Commissario UE alla Ricerca e Innovazione
Maire Geoghegan-Quinn. Tra i partecipanti, oltre allo stesso Gunter Pauli, rappresentanti
di associazioni di cittadini, manager di industrie biochimiche, di università
di tutto il mondo, tra cui ovviamente il Politecnico di Torino. Presenti,
inoltre, delegati di 34 Paesi diversi.
“Questa di Torino è la
manifestazione più importante a livello europeo” spiega il professor Fabio Fava, docente di Biotecnologie industriali all’Università di Bologna e Rappresentante
nazionale per la Bioeconomia nei comitati di Horizon 2020 della Commissione
Europea “ Vi si incontrano scienziati, rappresentanti dei governi europei
nazionali e locali, associazioni di consumatori, produttori di materiali. E’ un
momento molto importante per rafforzare la bioeconomia in Europa, un settore
che muove 2.000 miliardi di euro e dà lavoro a 22 milioni di addetti (dati
2012). La bioeconomia è parte della
Green economy. Essa, come detto poco più su, comprende un insieme articolato di
settori: agricoltura, produzione industriale, allevamento e acquacoltura,
alimentazione, silvicoltura, bioraffinerie (processo di biomasse per la
produzione di composti chimici e combustibili) ma anche sottoprodotti
agroalimentari come fonti supplementari di biomasse. E nel nostro Paese, terzo
in EU dopo Germania e Francia con un turn over di 133 miliardi di € l’anno e un
comparto agricolo che vale 28 miliardi di € e 600.000 posti di lavoro, ma dove
sono stati censiti 1,5 milioni di ettari di terra incolta, vi sarebbero considerevoli
margini di miglioramento. Il punto centrale è l’approccio sistemico, che consente
di capire i problemi dei singoli partner e lavorare affinché si integrino. A
tale scopo è indispensabile la comunicazione: con il pubblico, con i policy
makers e i responsabili delle politiche regionali. Vi sono ovviamente dei
problemi concettuali da risolvere insieme agli altri attori coinvolti come, ad
esempio, gli OGM, per fare luce sui quali la Commissione EU commissiona studi e
ricerche ormai da decenni. A tale fine in Italia, un paio d’anni fa, abbiamo
lanciato per iniziativa del MIUR, dei “cluster tecnologici” che si sono
rivelati molto efficaci, una palestra decisamente interessante per l’evoluzione
del pensiero scientifico, la precondizione affinché un approccio sistemico
possa esprimere tutte le sue virtualmente dirompenti potenzialità”. (nella foto il Dott. Fabio Fava)
Nerocavo o della spiritualità etica ed estetica nella poesia visiva pugliese contemporanea
AMACI ha scelto l'11
ottobre 2014 per il grande evento dedicato all’arte contemporanea e al suo
pubblico: la Giornata del Contemporaneo, quest’anno alla sua Decima edizione. Con
l’edizione 2014, AMACI si propone di incrementare ancora il numero degli
aderenti e di potenziare l’azione locale dell’Associazione e dei Musei
associati, al fine di incentivare lo sviluppo del tessuto culturale
territoriale. Porte aperte gratuitamente in ogni angolo del Paese, per
presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e
conferenze. Un programma multiforme che regalerà al grande pubblico
un’occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell’arte
contemporanea. L’incontro previsto per questa Decima Edizione
della Giornata del Contemporaneo che si terrà presso Overeco Academy and
Workshop diretto da Paola Scialpi (che da così avvio alla nuova stagione
culturale dello spazio leccese) in via Casetti 2 a Lecce alle ore 17,30 avrà
per titolo “Nerocavo o della spiritualità etica ed estetica nella poesia visiva
pugliese contemporanea”. Un incontro
dibattito sulla poesia visiva pugliese contemporanea da Vittorio Balsebre,
Sandro Greco, Francesco Saverio Dodaro Ornella Cucci, Rosamaria Francavilla
Maritati a Carlo Stasi, Enzo Miglietta, Maurizio Nocera, Francesco Pasca, Alessandra
Peluso, Francesco Aprile e Stefano Donno. Analisi testuale ed estetica dei
contributi poetico/figurativi a cura dei poeti e critici invitati. Saranno
previste attività collaterali performance, ed esposizione dei lavori
artistico/poetici. Esiste una poetica dell’immagine ed una poiesi della parola che
ha unito gran parte della storia della poesia salentina, o meglio di questa
porzione del tacco d’Italia. L’incontro sarò un momento aperto e dinamico anche
ad esperienze poetiche altre e importante per fare il punto della situazione
sull’attuale stato estetico/operativo della poesia e della poesia visiva a
queste latitudini.(nella foto un lavoro di Francesco Saverio Dodaro)
giovedì 9 ottobre 2014
Otto Minuti di Raffaele Costantini domani alla Feltrinelli Point di Brindisi
Otto minuti di Raffaele
Costantini sarà presentato domani 10
ottobre 2014 presso la Feltrinelli Point, in Corso Umberto, a Brindisi. Dialogherá con l'autore
Massimiliano Gatti. L’inizio è previsto per le ore 19, 15.
E' la storia, un
pezzetto di storia, di Lupabella, un piccolo paese alla periferia della via
lattea, in cui muove i primi passi Aster, un bambino di undici anni molto
diverso dai suoi coetanei: non tortura le lucertole, non incendia le code ai
gatti, non tira sassi alla finestra di Gigi Lo Scemo. Vive con sua madre mentre
suo padre, musicista giramondo, è sempre in un posto troppo lontano. D'estate
Aster trova divertente lavorare in una piccola falegnameria in cui Lucio, il
falegname più piccolo del mondo, gli insegna i rudimenti del mestiere. Con lui
trascorrerà del tempo a parlare della vita e della fine. “Sei preparato alla
fine del mondo?” gli aveva chiesto una volta, o “Perché i grandi complicano sempre
le cose?”. Lucio restava a fissare quella specie di Piccolo Principe occhialuto
e lentigginoso senza avere ragione del suo piccolo mistero. Intanto a Lupabella
arriva Telésia, la giovane professoressa di Tecnica artistica di Aster. I due
diventeranno amici ma qualcosa di più forte dell'amicizia nascerà tra la donna
e il bambino. Il tutto mentre a Lupabella arriva...la Fine, nella forma di un
enorme e misterioso tubero galleggiante nel cielo. Sospeso sulle teste degli
abitanti di Lupabella, scatena panico, curiosità e speranza. Per alcuni
personaggi vi sarà un “personale” Giudizio Universale che mostrerà una faccia di
Lupabella orribile e segreta. Se Aster sopravviverà all'imminente apocalisse o
se si trasformerà lui stesso in un'idea lo scoprirà il lettore alle prese con
un finale che, forse, non è altro che uno splendido inizio.
Raffaele Costantini
nasce a San Pietro Vernotico nel 1974 e, alla vigilia dei “quaranta” debutta
con “Otto Minuti”, opera prima edita al pubblico. Scrive da sempre per
raccontare se stesso e gli altri
attraverso uno sguardo sensibile, quasi puro, fanciullesco, sul pianeta uomo,
superando la forma del diario e approdando alla scrittura creativa dopo alcuni
scritti inediti per il teatro. Debutta infatti in teatro come autore e regista
nel febbraio 2014 con una divertentissima commedia originale dal titolo “Tutto
in ventiquattrore”. Creativo a trecentosessanta gradi, visita con originalità
il mondo delle arti, della musica, del fumetto e della scultura lignea
completamente a suo agio, costantemente alla ricerca di modi per esprimere il
suo personalissimo, e non più domestico, fuoco sacro.
Info Lupo editore
Prov. Monteroni –
Copertino / 73043 Copertino - Lecce (Italy)
Telefono: 0832.94951
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