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domenica 28 luglio 2013
sabato 27 luglio 2013
venerdì 26 luglio 2013
Il caso editoriale dell’anno di ANONIMO (EdizioniAnordest). Intervento di Paola Scialpi
Il libro si legge con il ritmo di
un treno in corsa, le fermate alle varie “ stazioni” devono essere brevi poiché
la lettura è così incalzante che rapisce. Chiaro e leggibilissimo il testo è
come un racconto immediato che segue un sogno bello e inverosimile di cui si
vuol condividere con altri il contenuto e lo stato d’animo che ha suscitato.
Uno scrittore si trova improvvisamente immerso
nella notorietà e nel denaro che arriva a palate per la pubblicazione di un suo
libro che lui aveva scritto quasi per ingannare il tempo , senza alcuna
convinzione né amore , mentre altri due romanzi scritti con grande dedizione,
approfondimenti e quindi molto validi erano stati sempre rifiutati dalle case
editrici.
All’incredulità per un successo insperato e
non meritato subentrerà per lui il fascino della fama, degli abiti firmati,
degli Hotels di lusso, dei locali alla moda, delle bellissime ragazze da
portare a letto e di cui poi non ricorderà neanche il nome, il tutto imbevuto
dall’ alcool , dalla cocaina, dall’arroganza e dalla prepotenza.....e lui è
sempre più fuori da se stesso in una sorte di torpore decisionale che lascia
scegliere a colui che si è impossessato della sua anima.
Il libro prosegue la sua corsa verso il
successo in tutto il mondo, con il lavoro incessante della sua agente che più
che innamorata del libro è ormai posseduta dalla voglia di denaro che aumenta
sempre di più. Le librerie sono gremite di gente fino all’inverosimile, ormai
il volto dello scrittore è quello più diffuso, il suo libro è primo in
classifica ed anche gli altri romanzi precedenti vengono accolti con tripudio
da quelle stesse case editrici che li avevano rifiutati.
Il protagonista paga però un
prezzo molto alto per questo successo : non scrive più ne ha voglia di farlo.
Quello che prima per lui era elemento vitale diventa un peso.
Leggendo il libro saremmo portati
a pensare che sottosotto si nasconda del cinismo oppure è quello che accade
nella realtà ? Un grande successo ti stritola in un meccanismo da cui non puoi
o spesso non vuoi uscire ed alla fine forse è giusto affermare ( come fa
l’autore) che “ il profitto dell’ozio ha più valore di quello del lavoro “. Con
grande ironia si svelano i meccanismi di un’editoria che dinanzi ad una
operazione ben fatta di marketing perdono il contatto con quello che dovrebbe
essere il loro vero compito : la valutazione della qualità dell’opera.
Massimo Donno con Amore e Marchette (Ululati, Lupo editore) alla Vineria San Sebastian a Copertino domani 27 luglio
Massimo Donno presenta il suo nuovo lavoro Amore e
Marchette (Ululati, Lupo editore) e suonerà alla Vineria San Sebastian a
Copertino in via Malta domani 27 luglio
alle ore 21.30
Nelle undici tracce che
compongono l’esordio di Massimo Donno c’è il segno di un cantautore che conosce
la materia umana, e che ama mescolare l’ironia e la poesia alla quotidianità
surreale dell’amore, fino a includere non solo le atmosfere – in un dialogo
costante – ma anche le voci del passato prossimo di Pier Paolo Pasolini (nel
brano “Tango”) o del grande Alberto Sordi (in “Bologna A.D. 2012″),
mescolandole al presente delle sue suggestioni autobiografiche, come fa ad
esempio nella traccia dal titolo “Il mio compleanno”. Un cantautore, Massimo
Donno, che non ha paura di guardarsi e, soprattutto, guardarci dentro con il
ritmo di una musica leggera e ironica. “Amore e marchette”, nuova produzione
dell’etichetta Ululati, vanta, tra le collaborazioni di eccellenza, quelle con
Massimo Geri (presente anche nel video del singolo “Amore e Marchette”,
realizzato dal talentuoso regista Gianni De Blasi), Nilza Costa (nel brano “Il
bianco ed il nero”) e Guido Sodo, nel brano intitolato “La colpa”. «Massimo
Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d’autore italiana
prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista
per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le
parole tra surrealismo e neorealismo. E’ una capriola, una giostra un pugno e
uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite
imbarcate su fragili vascelli». Oliviero Malaspina.
Inizia lo studio della chitarra a
tredici anni. Tra il 2000 – 2001, insieme a Luca Barrotta e ad altri musicisti,
avvia il suo primo progetto di folk d’autore, “Allegra brigata Bodhran”,
ensemble che, ai testi di Massimo, unisce i suoni tradizionali del sud Italia,
dei Balcani, del klezmer. I lavori realizzati sono “Memorie” (2001), “In cerca
d’autore” (2003), “Demo” (2006), (demo-cd autoprodotti), con una semifinale al
“Premio De Andrè” dentro questo percorso. Dal 2005 ad oggi, realizza diversi
spettacoli tra cui “Ti saluto dai paesi di domani…” sulla vita di Fabrizio de
Andrè; “Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e
immigrazione di tutta Italia; “One hand Jack”, tratto da un monologo di Stefano
Benni, con musiche di Fred Buscaglione.
Negli anni Donno è ospite di
progetti altrui, in cui opera da turnista. Collabora con l’attore Simone
Franco, con Alberto Bertoli (figlio di Pierangelo), con l’osservatorio
astronomico di Bologna e l’associazione per la Divulgazione delle Scienze
Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione
astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra
mito e scienza. Insieme al cantautore Gigi Marras, guadagna la finale al premio
Bindi 2011 e la finale al Premio Musicultura 2012 (Ex Premio Città di
Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A giugno,
con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su Ciao
Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012 è
stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e
critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna,
contest organizzato da Andrea Mingardi.
È stato finalista alla 14esima
edizione di Biella Festival autori e cantautori 2012, classificandosi tra i
primi cinque. È stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival
europeo dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta
da Mogol.
Scrive di lui Oliviero Malaspina:
“Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d’autore italiana
prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista
per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le
parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà.
Il disco in ogni traccia è una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo
un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su
fragili vascelli. Semantica del testo e sintassi musicale si armonizzano perfettamente
nel suo creato di opposizioni binarie. Dalle quali scaturisce una bellissima
opera, un’opera aperta. Un’opera che perdere è come fare peccato”.
INFO
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
giovedì 25 luglio 2013
IL TEATRO CREST DI TARANTO PRESENTA “IO E L’ILVA” (Lupo Editore) DI GIUSE ALEMANNO Venerdì 26 luglio 2013, ore 19.30 - TaTÀ, via Grazia Deledda snc
Nell’ambito della rassegna artistica e letteraria “Città nascosta” viene
presentato il libro di Giuse Alemanno “Io e l’Ilva. Monologo metalmeccanico”
(Lupo Editore). Venerdì 26 luglio 2013, ore 19.30 - TaTÀ,
via Grazia Deledda snc - patio letterario: reading & drink
[...] Allora, io l’Ilva la sposterei. Ma non
più in qua o più in là, non in Tunisia, in Ucraina o in Groenlandia. La
sposterei in alto, la solleverei sopra le nuvole [...]
Il mestiere delle parole e il mestiere
dell’acciaio si incontrano, si scontrano e si fondono in un ‘monologo
metalmeccanico’ scritto e sudato da Giuse Alemanno, che nell’Ilva di Taranto
lavora, alla conferma della sua incisività di narratore. Le sue parole
superano, però, gli schemi drammaturgici e si elevano a straordinario esempio
controcorrente di ironico, lucido ed emozionante impegno culturale e civile.
Giuse Alemanno. Nato a Copertino
nel 1962, fa parte di quel gruppo di scrittori di Taranto e provincia definiti
da uno speciale di AffarItaliani.it “la nouvelle vague” della letteratura
italiana. Ha esordito con "Racconti Lupi" (Filo Editore, 1998),
seguito da "Solitari" (Filo Editore, 2001), "Terra Nera. Romanzo
perfido e paradossale di cafoni e d’anarchia" (Stampa Alternativa, 2005),
"Le vicende notevoli di don Fefè, nobile sciupafemmine e grandissimo
figlio di mammaggiusta, e del suo fidato servitore Ciccillo" (I Libri di
Icaro, 2009), con Fulvio Colucci "Invisibili. Vivere e morire all’Ilva di
Taranto" (Kurumuny, 2011), “Io e l’Ilva” (Lupo Editore, 2013). Ha vinto numerosi
premi letterari. E’ stato vicedirettore de “La Voce del Popolo”.
TaTÀ (Taranto auditorium TAmburi)
Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, il Crest dispone di 1000 metri
quadrati di “teatro da abitare”, il TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per
eccellenza della città, il rione Tamburi appunto, il più contiguo alle
svettanti ciminiere Ilva. Un teatro da 300 posti che mira a diventare polo di
attrazione di artisti italiani e stranieri, diventando modello di mediazione
tra il teatro e le altre forme di comunicazione/creazione quali la scrittura,
la pittura, il video, la danza, la musica.
ingresso libero info 099.4707948 – 366.3473430
L’editore:
www.lupoeditore.it
www.lupoeditore.it
Ufficio Stampa OverecoAgenzia
Tornano le Salentine – carte da gioco
La casa editrice Kurumuny e il laboratorio artistico B22 propongono la
seconda edizione de Le salentine, carte da gioco. Dopo il successo della prima
edizione, andata esaurita in poco più di 100 giorni, è nuovamente disponibile
il mazzo di carte che racconta il territorio attraverso una rivisitazione dei
quattro semi.
Il progetto si fa sempre più social, con un vero e proprio percorso di
ricerca condiviso. Ognuno, infatti, ha tra i propri ricordi l’immagine della
famiglia riunita attorno a un tavolo, che si intrattiene col gioco delle carte.
Saranno raccolte notizie sui vari giochi e sui contesti sociali e
conviviali nei quali si praticavano; o anche su tradizioni, riti e miti, usi e
costumi richiamati nei semi. Sarà possibile collaborare inviando in redazione (info@cartesalentine.it;
o sulla pagina facebook ufficiale ‘cartesalentine’), foto e video,
testimonianze, racconti e aneddoti. Il materiale verrà catalogato per argomenti
e pubblicato in apposite sezioni sul sito dedicato, www.cartesalentine.it,
che sarà sempre aggiornato sulle novità, gli approfondimenti e le curiosità. I
documenti più interessanti saranno poi raccolti in un libro collettivo, che
verrà abbinato alla prossima produzione delle carte.
Confermato il sodalizio con Modiano, la famosa azienda produttrice di carte
da gioco in Italia e in Europa, che conferisce un marchio di qualità al
progetto, le carte sono già disponibili on-line su www.kurumuny.it, in distribuzione nei punti
vendita da lunedì 29 luglio e saranno presentate il 3 agosto in località
Kurumuny, a Martano (Lecce), nell’ambito della rassegna Sentieri a Sud.
La realizzazione manuale, l’attenzione per il dettaglio, il recupero del
simbolismo della tradizione e la cura del packaging fanno de Le salentine un
vero è proprio oggetto d’arte.
In pochi “centimetri plastificati” è racchiusa l’anima pulsante di un
territorio. Il gioco diventa così un modo per entrare in una terra in punta di
piedi e scoprirne le bellezze.
* * *
Kurumuny
Via Palermo, 13 Calimera (Lecce)
Tel. & Fax 0832 801528
Mob. 329 9886391
Fb. Cartesalentine
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