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mercoledì 17 luglio 2013
martedì 16 luglio 2013
Fratture di Massimiliano Nuzzolo (Italic Pequod)
Fratture è un romanzo che narra,
tra realtà e sogno, una strana e avvolgente storia d’amore tra un ragazzo e una
ragazza attraverso il telefono. I personaggi osservano ciò che accade loro
intorno e raccontano di questo e di sé, in una vera e propria parade
dell’assurdo. Da una parte, una sorta di crisi, generata da un incidente in cui
il protagonista perde la memoria e il suo habitat, mette davanti ai suoi occhi
un mondo crudelmente reale ma senza le “protezioni” affi nate negli anni
attraverso la crescita e la cultura: il subconscio riemerge, provocando ferite
e fratture, mentre i sogni lasciano senza risposta le domande più atroci , in
una totale assenza di emozioni. La protagonista femminile, invece, giovane fi
lmaker, procede in parallelo nei vari gradi di consapevolezza, in un inferno
privato alla ricerca di una nuova dimensione dell’esistere e di ciò che gli
uomini chiamano anima, anche se non l’hanno mai vista né sanno come essa sia
fatta. Un testo letterario e “filosofico”, in cui l’ironia, la drammaticità
degli eventi, la volontà nuova e fanciullesca dei protagonisti in un mondo che
non piace loro, conferiscono alla narrazione un’aura di sospensione nel tempo e
nel sogno, o forse nell’incubo, con una soluzione e un fi nale estremamente
anomali ma decisamente ottimisti.
Massimiliano Nuzzolo è nato a
Mestre nel 1971. Ha
esordito nel 2004 con il romanzo L’ultimo disco dei Cure. Nel 2007 ha pubblicato la
raccolta di poesie Tre metri sotto terra (Coniglio editore). Esperto di musica
e di culture giovanili, ha curato la raccolta di racconti La musica è il mio
radar (Mursia 2010).
DAMULI N'AUTRA BOTTA ovvero ANTOLOGIA LICENZIOSA DI TRENTA CANTI E PIZZICHE DAL SALENTO a cura di Daniele Durante (KURUMUNY).
La cultura orale di un
territorio, che trova nei canti una raffinata sintesi poetica e sonora per
esprimere la propria visione del mondo, non poteva non cantare la sessualità,
attraverso stornelli a dispetto o una delicatissima poetica in rima. Lo fa ricorrendo
a metafore e ammiccamenti; inventando nomi e significati al sesso femminile e
maschile; alzando un velo trapuntato di versi e parole poetiche che nascondono
l’atto sessuale. È molto vasto il repertorio dei canti licenziosi salentini con
punte allusive, maliziose, talvolta oscenamente in chiaro, talaltra di
difficile comprensione, almeno ad una prima analisi. Non riconoscere questa
vena significherebbe negare una delle fonti più vivaci, ispiratrici e
accattivanti di tutto il corpus sonoro. I grandi cantori o affabulatori
ricorrevano ad eleganti infiocchettature poetiche anche per aggirare
l’onnipresente e opprimente dottrina religiosa, che condannava ogni riferimento
e pratica della sessualità; l’allusione mirava a non offendere il collettivo
senso del pudore e a non turbare le anime dei fanciulli e delle fanciulle, che
d’altronde, convivendo e lavorando con gli animali, nella vita di tutti i
giorni assistevano in maniera naturale ai loro accoppiamenti. Ci piace pensare
che questa difficilissima arte di poetare e cantare potesse essere un veicolo
di conoscenza dei comportamenti sessuali e quindi una specie di trasmissione
etica sessuale. Nei canti proposti da Daniele, ricorre il ricco vocabolario con
cui sono indicati gli organi sessuali; i termini variano di paese in paese e
fanno riferimento ora ad oggetti di uso quotidiano (taeddha, farzura,
pastinaca, trapanaturu), ora ad immagini attinte ai grandi riti e miti che
sostanziano questa terra, ora a figure archetipiche come il monaco,
l’aggiustacofane, il cardararu, il giardiniere. Le tracce sonore offrono un
ampio ventaglio di arie e testi che – nel doppio senso, nell’ammiccamento,
nell’esplicito riferimento alla sessualità, ai suoi organi, al loro uso e
consumo – ci testimonia di una poetica musicale che arricchisce di nuovi
stimoli il panorama sonoro salentino. (Luigi Chiriatti)
Info sull’autore/curatore
Daniele Durante
Kurumuny
Telefono: 0832801528
Cellulare: 3299886391
lunedì 15 luglio 2013
Ada Fiore con il suo Vota Socrate (Lupo editore) alla Feltrinelli Point di Lecce
Ti insegna a vivere. Smaschera l'ignoranza e promuove l'amore per il
sapere. Si prende cura dell'educazione dei giovani. Ricava ricchezze dalla
virtù e non virtù dalle ricchezze. Rispetta le Leggi e onora la giustizia.
Costruisce un mondo di valori.
“Vota Socrate” di Ada Fiore (Lupo
editore) nasce mettendo a frutto un'esperienza unica nel suo genere, su un
territorio ad alta vocazione filosofica, il libro e l'intera operazione
editoriale cerca di realizzare il sogno di costruire una nuova umanità,
un'umanità che “Smaschera l'ignoranza e promuove l'amore per la ricerca e il
sapere, si prende cura dei giovani, rispetta le leggi e onora la giustizia, ricava
ricchezza dalle virtù, ricostruisce un mondo di veri valori”. Tutto questo è “Vota Socrate”, un libro che
propone un pensiero innovativo, con radici salde che affondano nel pensiero
antico, per aiutare nel popolo dei lettori la maturazione di una svolta
'ethos'-compatibile.
Il libro - E se un giorno Socrate
si fermasse davanti ai cancelli del Paradiso per discorrere di vizi privati e
pubbliche virtù con San Pietro? Ada Fiore, filosofa dell'era 2.0, immagina
questo curioso e particolare siparietto, alle soglie del terzo millennio, che
vede coinvolti due dei massimi protagonisti, involontari, della controversa
querelle tra fede e ragione che anima il dibattito culturale e filosofico da
millenni. Socrate, dopo la morte, ottiene il premio della vita eterna tra i
meritevoli, ma un disguido gli impedisce di varcare la soglia dell'Empireo e
deve attendere più di 2400 anni perché qualcuno si accorga di lui. E quel
qualcuno, naturalmente, è proprio il custode delle chiavi, il santo a cui il
Cristo ha affidato la custodia del Regno dei Cieli. Da quell'incontro casuale
scaturisce un intenso e fitto dialogo sulla società dei nostri giorni, sui mali
di cui essa si alimenta quotidianamente e sull'incapacità del genere umano di
sfuggire al lento declino a cui sembra destinato. Con un'agile e fruibile prosa
l'autrice prende per mano il lettore e lo avvicina all'affascinante mondo
dell'arte del pensiero. La filosofia diventa così scienza alla portata di
tutti, che si apre alla verifica della quotidianità e diventa strumento per la
sua comprensione. Alternando alla narrazione estratti dei testi originali, Ada
Fiore ci introduce nel mondo e nel pensiero di Socrate, filosofo tra i più
significativi dell'Occidente e figura attualissima che si distingue per
l'integrità morale della sua vita. Il pensatore ateniese, più vivo che mai,
sembra avere una risposta a ogni preoccupazione di San Pietro, comprese quelle
inerenti le pericolose derive della politica nostrana. E se in mezzo a proclami
elettorali e promesse di ogni sorta, i politici contemporanei appaiono privi di
proposte convincenti, il "manifesto" di Socrate si caratterizza per
la riscoperta di ideali a lungo sopiti, che mettono in comunione, per una
volta, i credi più disparati. Arriverà, forse, dalla filosofia il germoglio di
speranza per un futuro roseo? Ai posteri, anzi agli avi, l'ardua sentenza.
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domenica 14 luglio 2013
sabato 13 luglio 2013
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