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lunedì 27 febbraio 2012

A and G Chemical Production S.r.l


“La A&G Chemical Production S.r.l., fondata alla fine degli anni 80, nasce con la produzione di detergenti specifici per il settore auto, comunità e industria. A questo si è aggiunta da subito la produzione di tutta una serie di additivi per l'edilizia studiati per migliorare la realizzazione di manufatti nuovi e costruzioni civili. La gamma di produzione si allarga al settore del recupero edilizio e al risanamento degli edifici ammalorati con prodotti di ottima qualità.
Negli anni ha allargato la sua produzione anche a prodotti specifici per il settore tessile.
Oggi A&G è leader nel settore della criogenia; promuove la tecnologia realizzando service per importanti aziende di diversi settori industriali. Nel nostro sito www.aegchem.com sono riportati filmati e fotografie delle principali applicazioni.
Dal 1994 ha trasferito la propria sede ad Osio Sotto (BG) nella zona industriale. Qui nel corso del 2005 ha completato un importante ampliamento strutturale. Il nuovo stabilimento è visibile sull'A4 Bergamo - Milano tra i caselli di Dalmine e Capriate. In questo nuovo complesso, ottimizzando gli spazi, ha avuto la possibilità di migliorare le procedure di produzione, conseguendo fra l'altro la certificazione ISO 9001:2000. Nel 2007 A&G, tra le prime aziende in Italia, ha certificato i suoi prodotti fluidificanti e superfluidificante del settore edilizia, secondo la normativa UNI EN 934-2: 2002.
Tutti i prodotti sono realizzati secondo le normative CEE nel pieno rispetto per l'ambiente e sono corredati di schede tecniche e di sicurezza. La possibilità di operare in più spazi ha permesso un'ottimizzazione dei costi rendendo A&G più competitiva sul territorio nazionale e in quello europeo. La rete di vendita, capillare sul territorio nazionale, prevede diverse tipologie a seconda dei settori di appartenenza: dal concessionario mono-mandatario esclusivista, al rivenditore e all'agente di zona. Molti clienti vengono forniti e seguiti direttamente dalla sede attraverso ispettori direzionali preposti a risolvere problematiche più specifiche oltre che alla promozione di nuovi prodotti. Il nuovo stabilimento ha una grande capacità di stoccaggio e un'alta capacità produttiva che permette l'evasione degli ordini in tempi rapidi così da soddisfare tutte le richieste della clientela.
Sempre più attenti alla salvaguardia dell’ambiente, il laboratorio tecnico ha modo di testare in continuo l’utilizzo di materie prime nuove e diverse che permettono di rispettare i parametri inflessibili delle norme attualmente in vigore. E’ assidua e costante la ricerca che si avvale dei più moderni procedimenti tecnologici di produzione e che fanno della A&G una delle aziende leader del settore.
Da più di 10 anni A&G produce alcuni modelli di unità di criosabbiatura ad uso industriale che, con l'utilizzo di ghiaccio secco, permettono di pulire senza acqua o detergenti. Allo studio c’è una nuova unità di criosabbiatura di dimensioni “portatili” che permetterà l’utilizzo di questa tecnologia nei più diversi settori dove sia necessario utilizzare una micro-criosabbiatura. La qualità del servizio e l’efficienza delle unità DRY GUN ha consentito all'A&G di poter annoverare fra i suoi clienti importanti gruppi industriali e aziende leader mondiali nel settore alimentare dove la sanificazione e la pulizia sono alla base di ogni produzione. Il settore di produzione è da sempre seguito personalmente da Bruno Allegrini che da oltre venticinque è nel settore e che mette a frutto l’esperienza dei numerosi collaboratori che ogni giorno sono a disposizione dei clienti.
In particolare per il settore dell’auto citiamo tra i prelavaggi il “TOP” prodotto liquido concentrato ad effetto lucidante e anti-macchia, “l’EXTRA WASH 30” ideale per impianti di lavaggio ad alta pressione e box self-service.
Tra gli shampoo per gli autolavaggi il “SAVE- WAX PRE-CERA” che, oltre ad avere un ottimo potere detergente, aiuta a migliorare la qualità delle cere nella fase di asciugatura in caso di acqua dura.
Tra le cere la “SUPERCERA AUTOASCIUGANTE” prodotto super concentrato, che permette una rapida rottura della molecola d’acqua sulla carrozzeria favorendone la scorrevolezza e garantendo la completa rimozione delle gocce durante la fase di asciugatura. Non ultimo il “PRELAVAGGIO RW1”, prodotto ad alta resa, estremamente efficace sulla carrozzeria dei mezzi pesanti anche telonati, è testato da un centro di rimessaggio automezzi pulisce rapidamente senza rovinare le sponde in alluminio.
Nel settore comunità tutti i prodotti rispettano la normativa HACCP, ed è per questo che A&G ha elaborato un suo piano di “pulizia-controllo” a disposizione della clientela secondo il rispetto delle normative. Tutti i prodotti inoltre sono registrati all’ISS, Istituto Superiore della Sanità. Nel nuovo sito www.aegchem.com è possibile visionare tutta la produzione e scaricare in le schede dei singoli prodotti. A&G ha da sempre creduto nello sport come mezzo di comunicazione della propria immagine legandosi da tempo alla Pallavolo Brembate Sopra GROUPAMA Cabrini Assicurazioni e allo sci seguendo da vicino lo SCI CLUB OREZZO fucina di giovani campioni, e sin dagli anni 90 ha legato il suo successo di immagine come sponsor nel settore dell'auto da corsa con il TEAM GHINZANI e nelle ultime stagioni in particolare al GRAN PRIX A1 campionato mondiale per nazioni e al campionato italiano di FORMULA 3.”






The Soul of Rock 'n' Roll


“Hi there friend... My name is Dave, or you can refer to me by my initials, D.A.N. as I sign my posts/emails/etc. I'm a musician, artist, poet, entrepreneur, computer tech, graphic designer, humanist, idealist, creative recluse, wannabe intellectual, quasi minimalist, possible future asylum resident and your average “loose cannon” eccentric who's obsessed with music... I'm the owner, editor and primary writer of the Soul of Rock 'n' Roll. Welcome... let me give you a little background information about this project.
The Soul of Rock 'n' Roll originated as a simple music blog with a specific set of ideals. The quote goes something like this:
"I don't want to just talk about and promote the music that is popular, mainstream or well known... I want to talk about and promote the music I like whether it is well known or not. A band doesn't have to be #1 right now or ever to be making great music. That's what it's all about, great rock n' roll, blues, folk, even country... If it speaks to me then I write about it. If it doesn't speak to me, I'll be honest and say why without attacking anyone, so you can understand where I'm coming from. Maybe if it speaks to me, it will speak to a few other people too..." - D.A.N. Owner/Editor of Soul of Rock n' Roll.
When I originally wrote the quote above, I thought it really embodied what I wanted the Soul of Rock 'n' Roll to be: a place where music is celebrated because of it's passion and it's power to move people, not it's popularity/unpopularity or marketability/coolness factor. I wanted the site to have that personal touch and not be just another corporation, radio station or magazine pushing music on you; to instead be like your buddy saying “Dude you've gotta check this band out! They're like the Beatles, Zeppelin, Floyd and (insert other great bands here) all combined, but completely different!”... albeit in slightly more extended language. I wanted it to avoid as much of the band bashing; random celebrity gossip; rock and roll posing; mainstream vs. underground debating; reviews by people who don't even listen to the band; and other negative energy/mindless filler that is found on a lot of other “music sites” from both the corporate side and the counter culture side. I don't really think there is such a thing as "Bad Music". Even the most mindless drivel, or atonal mess can effect us... maybe it can make us laugh, or scream, or dance around a little. The songs, the compositions, the albums that continue to bring us back and effect us on our most emotional levels though, those are something special. It's that emotional connection that makes music great. I wanted to concentrate on that connection along with the impact music has on the world, creative expression, rock and roll as art, changing music industry for the better and, oh I don't know, maybe the music itself? And so sometime in late 2007, early 2008, after a brief false start as a broader project, the Soul of Rock 'n' Roll was born. At it's heart this site will forever be my own personal music blog, the place where I can rant and ramble on about my ever increasing musical obsession without subjecting any poor souls directly to it against their will... ala your typical conversation... and maybe have a few laughs along the way. I make my opinions available here for an audience of like-minded music fanatics, and those who are just teetering on the brink of infection, both of whom might just find their next favorite bands amongst my own collection of old standards, modern classics, underground unknowns and recent discoveries. Maybe my words, no matter how convoluted, confusing, overly explicit and caught up in child-like wonder, might, just might, inspire a few others to listen to or create something they might not have otherwise. Those were my motivations behind running this site. Or maybe I should say, those ARE my motivations behind running this site. My view on what the Soul of Rock 'n' Roll actually is and what it can be though, has changed slightly over the years. I used to look at this site very much as an “Me Against the World” situation. “Odysseus vs. Poseidon”... “David vs. Goliath”... or “The Chicago Cubs vs. Just About Anyone” if you're more inclined towards sports than mythology and religion. One person out to take on the world, the revolutionary, the ultimate underdog to the corporate music industry, hipster movements and the counter culture. I really thought I was at it alone, trying to convert/infect people one at a time. Trying to convince them that it's not how popular or underground something is, how many albums have been sold, or what the latest trend is, but how it moves you emotionally and artistically that matters when it comes to music.
This site has opened my eyes though... - It has opened my eyes to a small number of people out there who are just like me: completely obsessed and committed to the music in all it's glory, both popular and unpopular. Maybe they're making it, or blogging about it, or just becoming engrossed with it streaming into their head while sitting in a dark room with their headphones... but they're out there. And they might just have something of their own to say, might have their own music or latest discoveries to share, or their own ranting to do.
Those people, the ones who are passionate about rock and roll, music and everything related to it and don't care about all that other stuff that occasionally gets caught up with it, are what the Soul of Rock 'n' Roll is all about. At the risk of sounding overly melodramatic and sappy, those people are the true “soul” of all rock 'n' roll (hahaha...that was indeed, way sappy and melodramatic... awesome). So now, after a few years of running this site I think I can succinctly say, what the Soul of Rock 'n' Roll actually is...
It's a project dedicated to people who truly love rock and roll music, the ones who write it, make it and enjoy it everyday in whatever form. I don't know exactly what I have planned for the future of the Soul of Rock 'n' Roll yet, but I like the potential the broadness of that statement offers. Right now my voice will remain as the primary one serving as the archetype, example and caricature of all of these music fanatics out there. Maybe in the future though, new voices will be heard along with the new bands and new music. Maybe this can become a place where other authors can publish, a discussion forum, a syndication point, a media outlet where up and coming bands can gain a little free press, a new idea about what a record label can be, a place where a musical revolution can begin... all sorts of exciting stuff like that...who knows. As long as I am the one behind the curtain though, I hope The Soul of Rock 'n' Roll will still be just like that buddy of yours saying “Dude, this band is what music is all about!” I hope it'll be a haven, not for the critics who don't get it, marketers just looking to make a quick buck by promoting mediocrity, out of touch corporate music promoters, naysayers, bashers, hipsters or haters, but for the people who are true lovers of rock and roll, of all rock's numerous offshoot genres, influences and variations... the people who live to write, make and enjoy this music everyday. Anyways, that's enough pretentious preaching I think. I've got bands to discover, albums to listen to and my own music to write... not to mention countless other artistic pursuits and a day job or three to keep track of. I hope you enjoy the Soul of Rock 'n' Roll. There's a lot of material here already and when reality doesn't get in the way too much, I will continue to create more every month, so check back often.

Take care,
D.A.N. (Dave)
Owner/Editor - The Soul of Rock 'n' Roll
Music/Rock and Roll Blog - www.soulofrocknroll.com
A Division of Fifth Column Media
www.fifthcolumnmedia.com”.


SARA LEE


“Sara Lee was 8 years old when Charlie Lubin, a bakery entrepreneur, decided to name his new line of cheesecakes after his daughter, Sara Lee. His company was purchased in 1956 by Consolidated Foods, where Mr. Lubin continued to serve as a senior executive for many years. In 1985, Consolidated Foods changed its name to Sara Lee Corporation. Although Sara Lee has never had a management role at the corporation, she has appeared in some television advertisements for our bakery products. In her words, her father told her the product “had to be perfect because he was naming it after me.” Today Sara Lee is a philanthropist who spends most of her time supporting the education and advancement of women and girls in science”


Pierre-Yves Le Duc


“Pierre-Yves Le Duc est né en France en 1964. Ses origines italiennes le conduisent à fréquenter les cours d’italien de la  Faculté des Lettres de la Sorbonne, où il obtiendra une Maîtrise en 1988. Déjà conquis par la ville de Naples lors de précédents voyages, il décide de s’y installer cette même année après avoir obtenu une bourse d’études universitaires.
Les toutes premières années seront vécues sous le signe de la confrontation – lieux de vie et personnes, ombres et traces de témoignages et présences séculaires – et de la découverte en général des richesses de la cité parthénopéenne. Là, il fréquente assidument le milieu artistique tout en maintenant le contact avec les autres centres culturels importants.
En 1989 il réalise ses premiers travaux. Mais ce n’est qu’en 1992, rencontrant Alfredo Bovio di Giovanni – 85 ans – qu’il décide de se consacrer définitivement à l’art. Mis à part l’amitié profonde qui les uniera jusqu’à la mort d’Alfredo (1995) il tirera notamment profit de cette rencontre en acquérant un sens profond de sa propre individualité à travers la recherche artistique. Le tournant des années 93-94 est marqué par une fracture où l’œuvre structure l’espace et provoque un dialogue dynamique. Dans ses installations complexes où le lieu est indissociable de l’œuvre qui s’y développe, la distance entre espace et œuvre se réduit à un point de rencontre inéluctable et nécessaire.
En mai 1994 c’est l’heure de la première confrontation avec le public. Il choisit la place de S. Domenico Maggiore pour installer son “cénacle” –  treize toiles représentant chacune un vagin géant (180x180 cm)  placées de façon circulaire autour du totem phallique de l’obélisque baroque. Recherche qu’il poursuit en mai 1995 avec d’immenses détails anatomiques de pénétrations (18 toiles 188x388 cm) dans une parfaite ambivalence du signe avec une éruption volcanique. Les “neuf muses et les neufs poètes” prévus pour l’hémicycle monumental de la place du Plébiscite seront l’objet d’une censure politique.
En décembre 1996 il descend dans les tréfonds de l’acqueduc gréco-romain et y installe un travail intitulé “les quarante voleurs”, 41 monolithes disposés en labyrinthe figurant autant de vagins, à la fois synthèses du corps féminin comme expression de la vanité enserrée dans les bras de la mort que représente le filigrane d’un squelette.
En décembre 1998 avec “médium” au Lazzareto de Naples – le plus complexe et le plus abouti de ses travaux – il se lance dans un type d’installation qui voit la parfaite fusion et intelligence de l’œuvre dans l’espace.
En février 2004, il présente l’installation “gu” dans le Grand Salon de la Méridienne du Musée archéologique de Naples.
Depuis lors, parallèlement à d’autres recherches (vidéos) et projets en cours, “spray”, “débordements”, “portrait des moi-mêmes”, “Motion Painting”,  il travaille à la réalisation de “Light ”, une installation destinée à un espace post industriel de Basel. En janvier 2008 il présente « Soap Opera » et le projet « Motion Painting » dans la galerie 41artecontemporanea de Turin.” (l’opera riprodotta è di Pierre-Yves Le Duc)


Il Bene e il Male per Bookatini al Cafè di Veglie


Mercoledì 29 Febbraio 2012, alle ore 21.00, prosegue la programmazione culturale del Bar Cafè di Veglie (Via Italia Nuova, 24). La fortunata rassegna "Bookatini", dismessi gli abiti e le maschere di carnevale, prosegue con due ospiti d'eccezione, Chiara Cordella e Gianluca Conte, impegnati in un nuovo ciclo di incontri che metteranno a confronto personaggi e scritture "differenti", voci nuove e affermate del panorama letterario attuale, salentino e non. Per l'occasione Bookatini diventa "Il bene e il male", un incontro dedicato alla scrittura; la scrittura che esalta e quella che ferisce, il racconto che spiazza e quello che innalza, la poesia che racconta la realtà cruda dei nostri giorni e la prosa che sonda gli abissi incredibili della mente e dei sentimenti umani, in due parole: il Bene e il Male. Due categorie che rappresentano la vita in tutte le sue sfaccettature, divenendo simbolo di volontà, energia, passione e istinto.  Durante la serata il maestro di fornelli Antonio Caputo 'racconterà' le sue ricette in versi, con intermezzi poetici. Chiara Cordella, giovane autrice salentina, scrive narrativa e ha pubblicato di recente una raccolta di racconti (Medusa, Lupo Editore).
Gianluca Conte è poeta, ha esordito nel 2008 con la raccolta "Insidie" (Il Filo) e pubblicato nel 2010 la sua seconda raccolta intitolata "Il riflesso dei numeri" (Centro Studi Tindari Patti), a breve verrà
pubblicata la sua terza raccolta di versi. L'incontro, condotto da Stefano Donno e Luciano Pagano, sarà occasione per conoscere dalla voce degli autori la produzione di Chiara Cordella e Gianluca Conte, oltre che per ascoltare alcuni racconti letti dagli stessi autori.

domenica 26 febbraio 2012

Oggi mangio da … n. 166: Ristorante Manna
















QUI

Il libro del giorno: Anche tu fisico di Roberto Vacca (Garzanti)


Anche tu Fisico


«Ogni fenomeno fisico obbedisce sempre a un meccanismo che chiunque può capire, purché ci si avvicini con metodo e si procuri gli strumenti intellettuali che gli mancano.» Roberto Vacca

Il mondo in cui viviamo non è fatto di macchie colorate che si muovono a caso: grazie al nostro spirito di osservazione e alla nostra esperienza riusciamo a prevedere molto di quello che accade intorno a noi. Tuttavia sappiamo che spesso le nostre intuizioni non corrispondono alla realtà: del resto i popoli primitivi vivevano i fenomeni naturali come manifestazioni di divinità o di mostri imprevedibili e incomprensibili. Nel corso degli ultimi secoli, la scienza ci ha aiutato a capire sempre meglio il linguaggio della natura, «scritta», come ci ha insegnato Galileo Galilei, «in lingua matematica». La scoperta che possiamo capire i fenomeni fisici con i numeri (e che dunque i nostri calcoli devono accordarsi alle osservazioni) è una delle conquiste più straordinarie dell’umanità: ci ha tra l’altro permesso di sviluppare tecnologie che hanno trasformato la nostra vita quotidiana. Roberto Vacca, dopo aver dimostrato a generazioni di italiani che la matematica è facile, ci introduce ora al linguaggio della realtà. Sa che la fisica è una scienza complicata, ma comprensibile: ogni fenomeno fisico obbedisce sempre a un meccanismo che chiunque può capire. Con metodo, e offrendoci gli strumenti intellettuali necessari, Anche tu fisico ci guida alla scoperta delle leggi fondamentali della meccanica, della termodinamica, dell’elettricità e dell’elettronica, fino ad arrivare alla teoria della relatività e alla materia oscura... È un sapere insieme affascinante e necessario: la fisica deve far parte del bagaglio culturale di tutti noi, anche per rispondere alle sollecitazioni di un mondo sempre più complesso e tecnologicamente attrezzato


888 SOFTWARE

“Dal 1994 sviluppiamo soluzioni multipiattaforma - orientate a Studi Tecnici, Imprese di Costruzioni, Società di Ingegneria, PA e Aziende del Terziario Avanzato - ora disponibili anche in versione multilingua e multivaluta per incontrare al meglio le esigenze delle realtà che operano all'estero. Vantiamo personale qualificato in grado di supportare il Cliente in fase di pre e post vendita, con servizi mirati a individuare la migliore soluzione e a garantirne la rapida messa a regime all'interno dell'organizzazione. Le nostre scelte tecnologiche hanno per obiettivo la piena soddisfazione delle esigenze dell'utente finale:
- Client Server per una gestione centralizzata dei dati interna all'organizzazione aziendale
- Web per un accesso online alle informazioni, anche fuori ufficio.
Con l'avvento dei dispositivi mobile , oltre a Windows e Mac OS X, ora sviluppiamo anche sul recente sistema operativo Android. Crediamo nel valore delle persone, che sono la vera forza della nostra azienda. Siamo motivati a dare il meglio ai nostri Clienti non solo per la passione che ci anima nello svolgimento del nostro lavoro, ma anche per il principio di meritocrazia votato a "premiare" ulteriormente l'impegno delle nostre risorse.”


The Complex Media and Design


“We’re designers and marketers that blog about a mix of art and design, music, events, technology, fashion and more. You’ll get to know the team through various rants as we scour the internet for hot topics and add our two-cents in the process. We’re designers but we aren’t one dimensional — nor are the readers we attract. However the backbone of the site is our Creative Features section which showcases fellow creators of art, design, photography and any other creative medium. Additionally, we provide resources such as our job board. We’ve put a lot of time and effort into the site and would love your feedback. Launched just over a year ago, we now attract more than 29,000 readers a month. If you’d like to submit press releases, music for review, events, artwork for features, etc., do so here.
Our day job - Our bread and butter is helping clients realize their goals through intuitive design and social media implementation strategies. Founded by CEO/Designer Lanaé in 2006, theComplex Media & Design has worked intimately with Fortune 500 companies, small businesses, and non-profit organizations to design, develop, and manage high level projects. We specialize in a wide array of areas including Web and Print design, Multimedia, Search Engine Optimization (SEO)”.


Indivisible: Restoring Faith, Family, and Freedom Before It's Too Late (FaithWords). Intervento di Mariangela Notaro


Questo libro getta un profondo sguardo su quello che è diventato il più grande dibattito dei nostri tempi, ovvero il ruolo del governo nelle nostre vite e il disegno del concetto di libertà personale. Questo suona imperturbabilmente come un libro dai toni cristiano-conservativi. Come tale verrà ritenuto fuori dalla portata di chiunque cammini lontano dal sentiero del diritto religioso. Ma questo significherebbe “edificare” le trame di un errore terribile. Alla stessa stregua di un altro imponente libro sul moderno sistema politico, quello di Juggernaut: “Perché il sistema frantumi le uniche persone che possono salvarlo”, questo libro si addentra nei meandri di alcuni dei più affascinanti paradossi del mondo moderno e ci mostra quanto si sia fatto abbagliare dalle luci della perversione. Si tratta di un argomento che tutti possono valutare, non importa quale colore politico un individuo vesta.
L’indagine inizia con il titolo. In ogni caso cosa può fregiarsi del titolo di esattamente “Indivisibile?” Gli autori sottolineano il fatto che la libertà non possa esser divisa tra il vivere sociale e quello meramente fiscale.
Se desideri la libertà, devi lottare per entrambe. Questo è il punto dove subentra la parte intrigante. Quando gli autori affermano che un individuo deve combattere per la libertà, non stanno sancendo che tutti possono fare tutto quel che desiderano fare. Come sottolineano, la libertà è “arrivare a fare ciò che non vuoi fare, non fare ciò che vuoi fare”.
E qui un animo che sia perspicace più del solito, può già scorgere il germe di una libertà che si eleva al di sopra di se stessa sino a toccare la sua essenza più inviolata, ma anche la più ardua da raggiungere perché prevede un’apparente contraddizione, cioè quella della libertà di fare ciò che non si vuol fare. Ma, per questo, si sa, occorre Libertà…!
E cantando questo inno, gli autori lamentano con l’arma dello sprone, che, per difendere la propria libertà, si deve non solo scoraggiare l’intromissione del governo nei piani economici e fiscali, ma bensì anche in quegli sociali. Per essere sicuri, gli autori contestano l’intervento del governo nelle zone fiscali, ma confutano allo stesso modo tale intervento nel regno sociale. Ciò che appare interessante è che gli autori non abbracciano tale teoria affinché si giunga a legalizzare ogni cosa dall’aborto al matrimonio gay. Ai loro occhi, la difesa della libertà in ambito sociale significa infatti tutelare le leggi da realtà come l’aborto e il matrimonio tra omosessuali. Ma, forse, così s’incappa nel rischio di demolire il concetto primigenio di rispetto della persona nelle prevedibili sfumature del suo essere, al di là di assetti che le convenzioni cercano di imporre come imprescindibili.
Ciò potrebbe suonare un tantino istintivamente ostile ad un primo sguardo. Questo è il modo in cui la logica funziona. Gli autori portano alla luce un punto importante: Alle origini dello Stato, la libertà religiosa era considerata di una tale importanza che nessun tipo di governo avrebbe potuto incollare la sua etichetta religiosa sui suoi cittadini. Oggi la situazione è sfuggita di mano. Non vi è più il bisogno di vietare allo Stato l’imposizione del suo credo religioso, è necessario, invece, impedire allo stesso di prescrivere il suo ateismo. Era diffusa la prassi che fossero i liberi pensatori i migliori beneficiari della libertà religiosa, oggi, invece, coloro che ne beneficiano sono i veri religiosi. Alla fine la morale della storia è la stessa: l’unico modo affinché le genti possano vivere imbevuti di spirito di fratellanza in una società complessa è quello che permette loro di professare il proprio credo religioso senza incombenze da parte dello stato. Se abbracciamo tale fondamento, ci contorniamo di persone prospere, determinate nel costruire per se stesse e capaci di condurre la macchina del commercio incentivando la produttività e la crescita. Diversamente, privi di questo fondamento, ci gironzolerà intorno gente calunniosa, spinta a lottare contro i suoi simili affinché la propria rotta di vita si erga a unica lecita da seguire.
Lo stato ci si aspetta che non abbia alcun colore religioso, questo è vero. Ma ci si aspetta anche che sia passibile di limiti. Quando lo stato estende la via che ha battuto negli ultimi molteplici decenni, il suo fondamento non religioso è dato dal fatto che vi sono degli standards di ateismo emersi nelle nostre usuali attività. Certo, possiamo essere religiosi al di fuori del nostro rapporto con lo stato, ma, sempre più diviene difficile fare qualsiasi cosa liberi dal giogo raffinato della supervisione dello stato. Non ci resta che aspettare il conseguimento di quella libertà depurata di se stessa che permetterà ad ogni individuo di fare esattamente ciò che non vuole fare, ‘ché fare semplicemente quel che si vuole è esistere ordinario e approssimativo. Il libro si candida a promotore di una lettura eccellente per tutti coloro che provano interesse per la grande battaglia che popola questi giorni.

THE CHURCH OF KOPIMISM by ISAC GERSON



“Vår constitution. Konstitution för Det Missionerande Kopimistiska Samfundet

1 Det Missionerande Kopimistsamfundet
A. Det Missionerande Kopimistsamfundet är ett kopimistiskt trossamfund. En gemenskap av löst sammanhållna kretsar av kopimister som delar de gemensamma grundfundament som kopimismen utgörs av och som specificeras i detta dokument.
B. Det Missionerande Kopimistsamfundet har sitt säte i Uppsala.
C. Det Missionerande Kopimistsamfundet är ett religiöst samfund i det att det och dess medlemmar alla erkänner samma grundläggande religiösa grundfundament som är angivna i dokumentet, samt att det delar samma religiösa verksamhet, som också anges i dokumentet.
D. Det Missionerande Kopimistsamfundet är ett missionerande samfund i det att samfundet har en normerande attityd gentemot det omgivande samhället. Genom påverkansarbete och spirituell ledning försöker det försvara sin värdegrund och sina åsikter i samhället. Samma åsikter och värdegrund som är angivet i Det missionerade budskapet i dokumentet.
E. I Det Missionerande Kopimistsamfundet skall finnas följande organ:

– Kopimistkonferens

– kopimiststyrelse

– Missionsföreståndare

– Revisorer

– Valberedning

2 Syfte

Samfundets syfte är att missionera kopimismens budskap i enligthet med tankarna som uttrycks i Det missionerade budskapet och Värdegrunden i det här dokumentet. Ett led i detta är att utnämna opar som kan leda kopimister i sin religiösa strävan och leda kopyacting.

3 Kopimistkonferensen

A. kopimistkonferensen är Det Missionerande Kopimistsamfundets högsta beslutande organ och har att besluta om Det Missionerande Kopimistsamfundets gemensamma arbete samt ge rekommendationer till församlingarna.
B. Konferensen sammanträder årligen till ordinarie konferens på tid och plats som kopimiststyrelse bestämmer.
Kallelse utfärdas senast 6 veckor före konferensen.
Årsberättelse, som innehåller kopimiststyrelses och missionsföreståndarens verksamhetsberättelse samt kopimiststyrelses årsredovisning och anmälda ombud senast 4 veckor före kopimistkonferensens början tillsammans med förslag till beslut.
C. Kopimiststyrelse kan kalla till extra kopimistkonferens mellan ordinarie konferenser. Kallelse till sådan kopimistkonferens utfärdas senast 2 veckor före konferensen. Vid extra kopimistkonferens får endast ärenden som upptas i kallelsen behandlas.
D. Kopimistkonferensen består av de kopimister som önskar närvara.
E. Kopimistkonferensen fattar beslut i öppen omröstning, om den inte beslutar annat. Val av ledamöter till kopimiststyrelse skall ske genom sluten omröstning.
Varje närvarande medlem har 1 röst. Kopimistkonferensen fattar beslut med enkel majoritet, utom i de frågor där stadgarna anger annat. Vid lika röstetal gäller den mening som ordföranden biträder utom vid val, då frågan avgörs genom lottning.
F. Förslag för behandling av ordinarie kopimistkonferens skall vara inkommet till kopimiststyrelsen senast 4 veckor före konferensen. Styrelsen skall yttra sig över inkomna förslag.
G. Vid ordinarie kopimistkonferens skall följande ärenden behandlas:
1. Val av funktionärer för kopimistkonferensen:
a) ordförande och 1 eller 2 vice ordförande,
b) 1 eller flera sekreterare,
c) 2 personer att jämte ordföranden justera konferensens protokoll,
d) rösträknare.
2. Föredragning av verksamhetsberättelse samt årsredovisning för föregående verksamhetsår.
3. Föredragning av revisorernas berättelse.
4. Fastställande av resultaträkning och balansräkning.
5. Beslut angående ansvarsfrihet för kopimiststyrelsen och missionsföreståndaren för föregående verksamhetsår.
6. Fastställande av verksamhetsplan och budget för närmast följande räkenskapsår.
7. Val av ledamöter i kopimiststyrelsen.
8. Val av kopimiststyrelsens ordförande, som väljs bland kopimiststyrelsens ledamöter.
9. Val av revisorer och ersättare för dessa.
10. Val av ledamöter, ordförande och vice ordförande i valberedningen.
11. Inkomna förslag.
12. Ärenden som kopimiststyrelsen framlägger för behandling.
13. Uttalanden i aktuella frågor, som kopimistkonferensen beslutar uppta till behandling.

4 Kopimiststyrelsen

A. Kopimiststyrelsen är mellan kopimistkonferenserna Det Missionerande Kopi mistsamfundets högsta beslutsinstans. Den har sitt säte i Uppsala och består av 6 ledamöter, som väljs av kopimistkonferensen för en tid av 2 år. Halva antalet väljs varje år.
B. kopimiststyrelsen skall, tillsammans med missionsföreståndaren, planera och leda Det Missionerande Kopimistsamfundets arbete i enlighet med kopimistkonferensens beslut.
C. kopimiststyrelsen organiserar själv sitt arbete, och kan efter behov utse utskott och delegationer för att bereda och/eller på styrelsens vägnar besluta i vissa ärenden.

D. I styrelsens uppgifter ingår att

– besluta om mål och riktlinjer för Det Missionerande Kopimistsamfundets arbete på grundval av konstitutionen samt inom ramen för beslut av kopimistkonferensen,
– förvalta Det Missionerande Kopimistsamfundets tillgångar, med rätt att köpa och sälja fast egendom,
– förbereda ärenden som skall behandlas vid kopimistkonferensen,
– verkställa kopimistkonferensens beslut,
– besluta om Det Missionerande Kopimistsamfundets centrala organisation och anställa erforderlig personal,
– besluta om anslutning till andra samarbetsorgan.
– utse Det Missionerande Kopimistsamfundets representanter i de organ där kyrkan skall vara företrädd,
– ansvara för rekrytering till särskilda tjänster

E. kopimiststyrelsen, eller den/de styrelsen utser, äger rätt att tecka Det Missionerande Kopimistsamfundets firma.
F. kopimiststyrelsen skall upprätta matrikel över Det Missionerande Kopimistsamfundet.
G. kopimiststyrelsen kan välja att utföra delar av samfundets verksamhet genom egna eller samägda bolag, stiftelser eller andra organisationer. Beslut om sådan verksamhet, som har principiell karaktär eller stor ekonomisk vikt, bör underställas kopimistkonferensen.
H. kopimiststyrelsen sammanträder på kallelse av ordföranden eller då minst 2 av kopimiststyrelsens ledamöter begär det. Missionsföreståndaren har rätt att delta i överläggningarna och få sin särskilda mening antecknad till protokollet.
I. kopimiststyrelsen är beslutsmässig då minst hälften av ledamöterna är närvarande. Den fattar beslut genom öppen omröstning. Om ledamot begär så, skall dock sluten omröstning ske.
Vid lika röstetal gäller den mening som ordföranden biträder utom vid val, då frågan avgörs genom lottning.

5 Missionsföreståndaren

A. Missionsföreståndaren, som utses av kopimistkonferensen på förslag av kopimiststyrelsen, är Det Missionerande Kopimistsamfundets andliga ledare och främsta företrädare.
B. Missionsföreståndaren skall tillsammans med kopimiststyrelsen planera och leda Det Missionerande Kopimistsamfundets arbete enligt kopimistkonferensens beslut. Missionsföreståndarens särskilda uppgifter beskrivs i kopimistordningen.
C. Missionsföreståndaren väljs för en tid av 1 år och kan omväljas för ytterligare perioder om 1 år. Valbar är alla kopimister. För val av missionsföreståndare krävs 2/3 majoritet.

6 Valberedningen

A. Valberedningen skall förbereda val av funktionärer vid kopimistkonferensen, val av styrelse och revisorer samt av ordförande och vice ordförande i beredningsutskottet.
Valberedningen kan också ge förslag i övriga val, där ordningen inte reglerats på annat sätt.
B. Rätt att föreslå ledamot i kopimiststyrelsen har kopimist. Förslaget ska lämnas till valberedningens ordförande senast 4 veckor före kopimistkonferensen. Förslagsställare skall förvissa sig om att den som föreslås står till förfogande. Valberedningen kan föra fram egna kandidater.
C. Valberedningen skall upprätta valsedel till kopimistkonferensen med de kandidater till kopimiststyrelsen som valberedningen förordar. Valsedeln skall om möjligt innehålla två namn utöver det antal som skall väljas.
Om några av dem som upptas på valsedeln senare avböjer kandidatur, kan valberedningen komplettera valsedeln innan val förrättas.
D. kopimistkonferensen utser valberedningen för nästkommande konferens.

7 Redovisning och revision

A. Det Missionerande Kopimistsamfundets räkenskapsår är 1 januari – 31 december.
B. kopimiststyrelsen skall för varje räkenskapsår upprätta årsredovisning, som innehåller förvaltningsberättelse, resultaträkning och balansräkning.
C. Årsredovisningen, räkenskaperna samt förvaltningen skall granskas av 2 revisorer utsedda av kopimistkonferensen. Av revisorerna ska helst en vara auktoriserad. Auktoriserad revisor kan prioriteras bort av ekonomiska skäl. För revisorerna ska upp till 2 ersättare utses.
D. Revisorerna skall följa verksamheten och den ekonomiska förvaltningen. De skall efter granskning avge berättelse till konferensen samt ge förslag i fråga om fastställande av resultaträkning och balansräkning samt om ansvarsfrihet för kopimiststyrelsen.

8 Förbundet Unga kopimister

A. Det Missionerande Kopimistsamfundets arbete med barn och unga är anförtrott åt FUK (Förbundet Unga kopimister). För FUK gäller stadgar fastställda av dess riksmöte på förslag av FUK:s styrelse efter samråd med kopimiststyrelsen. Arbetet bedrivs enligt Den Missionerande Kopimistkyrkans grundsatser.

9 Upplösning av Det Missionerande Kopimistsamfundet.

A. För upplösning av Det Missionerande Kopimistsamfundet krävs samstämmiga beslut vid två på varandra följande ordinarie kopimistkonferenser. Sådant beslut skall fattas med 2/3 majoritet av närvarande ombud.

10 Ändring av Det Missionerande Kopimistsamfundets konstitution

A. Ändring av Det Missionerande Kopimistsamfundets konstitution kan ske genom beslut av kopimistkonferensen.
B. För ändring av kyrkans namn, grundsatser och stadgar skall beslut fattas med 2/3 majoritet av närvarande ombud.

För ändring av 9 krävs samstämmiga beslut vid två på varandra följande ordinarie kopimistkonferenser.”


MASSMUTUAL


“On May 15, 1851, MassMutual started with a single room and a single purpose - to help people protect their family and their future. Today, more than 160 years later, that single, long-term perspective remains core to all we do. We’re a company defined by our mutuality, operating for the benefit of our policyholders, and proud of our long history. Over time, we’ve provided financial and retirement security to millions of people, paid dividends1 to our participating policyholders continuously each year since the 1860s, and earned financial strength ratings that are among the highest of any company in any industry. Today, MassMutual ranks in the Fortune 500 and was listed as one of the nine most admired life and health insurance companies in the world in the March 21, 2011 issue of FORTUNE. Our network of trained Financial Professionals includes thousands of representatives located across the United States. They work hard to get to know you and your unique financial goals – and they strive to maintain a long-term relationship with you, helping you adapt and refine your financial strategies as you move through life. While whole life insurance continues to be MassMutual's foundation, MassMutual and its affiliated companies offer a broad array of insurance and investment products for individuals, families and businesses. We also provide retirement services for institutional investors and corporate, union, nonprofit and governmental employees’ defined benefit, defined contribution and nonqualified deferred compensation plans.”


Pietro Loffredo


“Pietro Loffredo nasce a Napoli, dove vive e lavora. Inizia la sua attività espositiva nel 1982, dopo una tradizionale formazione presso l'istituto d'arte. Inizialmente sperimenta tecniche diversificate, privilegiando la pittura su tessuto e la creazione di arazzi. Già in questi anni si segnalano alcune significative partecipazioni ad eventi espositivi di un certo rilievo. Nel 1999, anno in cui, dopo alcune esperienze nel campo del restauro, apre un atelier a Venezia, la sua ricerca visiva si indirizza verso un linguaggio nuovo e sperimentale. Qui, nella città lagunare, matura la svolta nella direzione di una maggiore puntualizzazione sia nelle tecniche adoperate che nelle tematiche.
In questi anni si definisce la sua ricerca pittorica anche in funzione della individuazione di una peculiare cifra stilistica, che ritrova nella scelta di soggetti privilegiati (angeli neri, cornetti) il proprio concreto repertorio figurativo. Da questo momento in poi inizia a lavorare su tavola, materiale, questo, che diventa il supporto privilegiato – anche se certamente non unico – delle sue opere. Gli “angeli”, desunti dal repertorio visivo popolare, subiscono un processo di desacralizzazione (si guardi la loro sfrontata connotazione sessuale per nulla angelica) e di progressiva umanizzazione, caricandosi di un forte pathos espressivo.
Soprattutto l'artista predilige per la loro pelle il colore nero, quasi fossero creature terrestri innalzate, attraverso un processo catartico, reso ancora più manifesto dal gesto materico della pennellata impastata di strati massicci di colore, nel territorio dell'arte. Strappati al loro destino di creature emarginate, portatrici di un dolore cosmico, si ergono a messaggeri di una sorta di rivincita sulla storia, come a dire che quanto non hanno avuto dalla vita sarà loro restituito dall'arte. In questo senso gli ‘angeli neri' sembrano presagire un destino di rivincita sul tempo, portando sui loro volti le tracce di una sofferenza che abbraccia l'umanità intera: il gesto dell'artista che li ha evocati diventa così lo specchio di un'età disumanizzata, che annienta e tende a marginalizzare chi non si uniforma, chi non cede ai meccanismi spersonalizzanti delle convenzioni, chi non vende la sua anima al mercato e rivendica la propria diversità, anche attraverso uno sguardo disperato. Sono appunto queste creature del cielo l'emblema della rinascita, la metafora dilagante di un'arte che riscatta, l'annuncio amplificato di una nemesi senza scampo. Riguardo ai suoi celebri e ormai riconoscibili “cornetti”, va detto come l'artista sia riuscito, attraverso la sublimazione estetica, a conferire per primo una dignità artistica ad un oggetto apparentemente banale, anche se carico di valenze antropologiche e apotropaiche, che ne fanno un amuleto portafortuna nella tradizione popolare ad esso collegata. L'oggetto, tolto dal circuito linguistico e folclorico che storicamente gli pertiene, acquista così un valore di feticcio visivo, di forte segno iconico, e assume una vita totalmente nuova, quasi fosse ricreato dal nulla, attraverso la pittura. Il cornetto diventa una specie di cifra espressiva, un logo riconoscibile dell'artista che ne sperimenta tutte le potenzialità visive: ora dipinto, ora concretamente aggettante dall'opera, ora a tutto tondo, esso celebra festosamente la vittoria del sorriso sul dramma. Così le due anime dell'artista si congiungono e mostrano lati e dimensioni contrapposte, ma complementari. In fondo si può dire che queste icone, che non hanno parenti riconoscibili nella tradizione artistica più recente, ‘sono' Pietro Loffredo.
Loffredo partecipa a varie mostre a carattere nazionale e nel 2001 è presente con una personale al Premio Letterario “Procida, Isola di Arturo, Elsa Morante”.
Successivamente, fra i suoi interventi più significativi, si segnala la personale a Castel Sant'Angelo per le Giornate Europee del Patrimonio (settembre 2002), dove le sue installazioni sono messe a confronto con la produzione scultorea dello scultore francese Guillaume de la Chapelle. Nel 2004 è la volta di << Ludica/ mente >>, mostra curata dal critico Fabio De Chirico: le sue opere sono messe a confronto con le installazioni dell'artista corso- maghrebino Saverio Maestrali; espone poi a Montecarlo, presso la sede del COMITE NATIONAL MONEGASQUE DE L'ASSOCIATION INTERNATIONALE DES ARTS PLASTIQUES AUPRES DE L'U.N.E.S.C.O., Sous le Haut Patronage de S.A.S. Le Prince Souverain Alberto di Monaco in una mostra dal titolo <>.
È un anno molto intenso in cui tra l'altro realizza le scenografie per Casa Galbiati, spettacolo allestito presso la Galleria Toledo in collaborazione con i cantanti del teatro San Carlo di Napoli. Espone successivamente alcune installazioni e crea una scenografia per SEGNIDILUOGHI/1 “Persistenze e contaminazioni”, (arti visive, danza, multimedialità, teatro), a cura di Fabio De Chirico, nel centro storico di Albanella (SA), avvenimento che si segnala per l'originalità di un allestimento en plein air, attraverso cui decreta un significativo omaggio a Renato Mambor, noto esponente della Scuola Romana. Ma la sua attività si esplica anche in un interessante collaborazione con la scrittrice francese Jeanne Bresciani: da questo intenso rapporto scaturisce la realizzazione della copertina del suo romanzo Les Vestiges de Janvier (Ed. Petra, Parigi dicembre 2004).
Nel 2005 nell'ambito dei Rencontres du Cinema Italien (Bastia, Corsica, 29 gennaio - 6 febbraio), crea una grande installazione nel pronao del Teatro Comunale, dedicata al cinema e al gemellaggio della città corsa con Napoli; mentre, in contemporanea, una sua personale, curata da Fabio De Chirico dal significativo titolo Inter/azioni, è allestita presso il Consolato d'Italia. Successivamente l'artista avvia una nuova e stimolante esperienza che lo vede come animatore e curatore artistico dell'Osservatorio BAC, Bagnoli Arte Contemporanea; si tratta di uno spazio assolutamente innovativo, non una vera e propria galleria, ma un laboratorio sperimentale, punto d'osservazione ma anche luogo di contaminazioni linguistiche, di confronti visivi. È qui, nella nuova veste, che egli cura le mostre di Antonio Ruffini, Pasquale Mastrogiacomo, e dei video maker salernitano Lucilla Nitto e Roberto Bove.” (l’opera riprodotta è di Pietro Loffredo)


sabato 25 febbraio 2012

2MR


2MR system vanta un’esperienza ventennale nelle pavimentazioni sopraelevate. Nata dalle finiture d'interni e specializzatasi sin dall'inizio della propria storia nelle pavimentazioni tecnologicamente innovative, oggi, 2MR system può offrire un servizio completo dalla consulenza alla progettazione nella ricerca di soluzioni esclusive su misura alla posa in edifici di ogni tipologia e dimensione in tempi contenuti. Uno stabilimento produttivo estremamente avanzato, flessibile ed agile nei processi, ed un team di tecnici qualificati di grande esperienza, spesso anche di propria formazione, sono la base dellíattuale successo.


Oggi mangio da … n. 165: Mama Burger


“Mama Burger si presenta come uno spazio condensato e metropolitano che pare quasi ricavato in un deposito-magazzino sotto i portici della strada più newyorkese di Milano: via Vittor Pisani. Il cemento inonda pavimento e parete laterale dando un forte carattere al microambiente, ma l’accoglienza provocatoria e l’immagine ruvida di questo particolare burger, si fa ben perdonare delle prelibatezze di alta qualità proposte: dal classico hamburger con patatine, in dimensioni diverse come un vero fast-food che si rispetti, alle più classiche caesar salad a cui è possibile abbinare favolosi milkshake e prelibati cookies al cioccolato.
Mama Burger è sicuramente il posto perfetto per una pausa pranzo o una cena "american style", oltre ad essere il riferimento ideale per uno spuntino a notte inoltrata, magari dopo una serata un po’ movimentata nella movida milanese.
Mama Burger: prelibatezze underground - Mama Burger nasce dall’idea di concepire un inedito fast-food come un locale capace di sorprendere ed incuriosire. Innanzitutto proponendo una selezione di prodotti di alto livello sulla base dell’Hamburger classico. In secondo luogo ambientando uno spazio che incarna suggestioni proprie del design contemporaneo, calate in una dimensione underground, street style, dark basement.  L’aspetto verticalizzato dello spazio è accentuato nelle restanti due pareti che incorniciano l’alloggiamento del bancone: un rivestimento composto dalla stratificazione di elementi lineari, creato da profili a doghe longitudinali sovrapposte fino a raggiungere il soffitto. Si tratta di un materiale innovativo riciclato e riciclabile, composto da polimeri e polveri di legno che ha un impiego tecnico nell’ambito della fono-assorbenza. Questa texture a bassorilievo simboleggia il concetto dell’hamburger che si sviluppa in altezza, in strati su stati sovrapposti. Il soffitto decorativo a sospensione ha un forte impatto visivo per la durezza del proprio aspetto meccanico e metallico. Un celino in acciaio brunito funge da sfondo ad una fantascientifica cupola di catene in ghisa trattata. Osservando il soffitto infatti, ci si imbatte in un’installazione optical tridimensionale, ottenuta dalla successione dei profili delle catene pendenti. Cambiando punto di osservazione, si legge un volume solido sottratto che è stato calcolato attraverso lo studio di un algoritmo.  Mama Burger è sicuramente il posto perfetto per una pausa pranzo o una cena particolare, oltre ad essere il riferimento ideale per uno spuntino a notte inoltrata, magari dopo una serata un po’ movimentata nella movida milanese. Se lo spazio interno stupisce ma accoglie poche persone per la capienza limitata, il portico ed il dehor antistante sono cornici ideali dove togliersi uno sfizio del palato. I comodi divani lounge, in schiumato poliuretanico autopellante, accostati alle fioriere e distanziali in metallo grezzo traforato sono disposti di fronte ai palazzi in ferro e vetro di via Pisani. Da questo salotto metropolitano si ha l’illusione, se non proprio di trovarsi a New York, almeno di sentirsi circondati da una città un po’ diversa, che regala un nuovo scorcio ancora tutto da scoprire e vivere.”



Il libro del giorno: Un Mondo Senza Tempo. L’eredità dimenticata di Gödel e Einstein di Palle Yourgrau (Il Saggiatore)


Un Mondo Senza
Tempo


Le vicende politiche del Terzo Reich, sfociate nel 1939 nella Seconda guerra mondiale, indussero molti scienziati e intellettuali a prendere la via dell'esilio. Due tra gli esuli più famosi, Albert Einstein, il padre della relatività, e Kurt Gödel, l'autore del famoso teorema di incompletezza, definito da alcuni il più grande logico della storia dopo Aristotele, si ritrovarono nel prestigioso Institute for Advanced Study di Princeton, che accoglieva l'élite del pensiero scientifico. Incline all'espansività e alla cortesia il primo, ombroso e pessimista il secondo, per quanto diversi i due condividevano un patrimonio comune: la lingua, la cultura filosofica «continentale», con una particolare predilezione per Kant, uno spiccato interesse per la fisica e soprattutto per il tempo. In quelle lunghe camminate verso casa, che divennero un'immagine costante nel panorama della città, non discettarono solo di politica, di filosofia o dell'universo scientifico in cui si erano formati. Dalla loro amicizia nacque una grande scoperta: Gödel propose una nuova soluzione delle equazioni di campo di Einstein, dimostrando che sono possibili universi dalle proprietà insolite, in cui il tempo, come lo concepiamo normalmente, non esiste. Gödel si spinse ancora oltre: se in questi universi possibili il tempo non esiste, allora non esiste nemmeno nel nostro mondo. Il saggio venne pubblicato nel 1949, all'interno di un volume dedicato al settantesimo compleanno di Einstein, il quale riconobbe nel lavoro dell'amico «un importante contributo alla teoria generale della relatività»; da allora i fisici hanno dato la caccia all'errore nella fisica di Gödel o all'elemento mancante nella teoria di Einstein.
Un mondo senza tempo presenta le scoperte dei due scienziati nel contesto delle teorie che hanno trasformato la fisica, la filosofia, la logica, la matematica e le arti del ventesimo secolo. È il resoconto di un'amicizia preziosa e feconda, la riscoperta del genio di Kurt Gödel, la sua rilettura rivoluzionaria della teoria della relatività.
«Nelle passeggiate di Gödel e Einstein si può udire un’eco dello Zeitgeist, un indizio per la comprensione del segreto di quel secolo grande e terribile che fu il Novecento: un secolo che, come il Seicento, passerà alla storia come un’epoca di geni.»

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