“Acclaimed historian Amanda Foreman follows the
phenomenal success of her New York Times bestseller Georgiana: Duchess of Devonshire with her long-awaited second work of nonfiction: the fascinating story
of the American Civil War and the major role played by Britain and its citizens
in that epic struggle. Even before the first rumblings of secession shook the
halls of Congress, British involvement in the coming schism was inevitable. Britain was dependent on the South for cotton,
and in turn the Confederacy relied almost exclusively on Britain for
guns, bullets, and ships. The Union sought to block any diplomacy between the
two and consistently teetered on the brink of war with Britain. For
four years the complex web of relationships between the countries led to
defeats and victories both minute and history-making. In A World on Fire,
Amanda Foreman examines the fraught relations from multiple angles while she
introduces characters both humble and grand, bringing them to vivid life over
the course of her sweeping and brilliant narrative. Between 1861 and 1865,
thousands of British citizens volunteered for service on both sides of the
Civil War. From the first cannon blasts on Fort
Sumter to Lee’s surrender at Appomattox, they served
as officers and infantrymen, sailors and nurses, blockade runners and spies.
Through personal letters, diaries, and journals, Foreman has woven together
their experiences to form a panoramic yet intimate view of the war on the front
lines, in the prison camps, and in the great cities of both the Union and the Confederacy. Through the eyes of these
brave volunteers we see the details of the struggle for life and the great and
powerful forces that threatened to demolish a nation. In the drawing rooms of London and the offices of Washington,
on muddy fields and aboard packed ships, Foreman reveals the decisions made,
the beliefs held and contested, and the personal triumphs and sacrifices that
ultimately led to the reunification of America. A World on Fire is a
complex and groundbreaking work that will surely cement Amanda Foreman’s
position as one of the most influential historians of our time.”
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sabato 25 febbraio 2012
Budapest Bank Connection di Antonello Giurgola (Icaro). Intervento di Vito Antonio Conte
Una volta ancora alle prese con
forma e sostanza. Ancora una volta a cercare di delimitare il campo del
quotidiano in cose dell’esistenza nelle quali è imprescindibile il rispetto
della forma, ché questa e la sostanza coincidono, e altro giornaliero in cui la
sostanza non può, mai, essere sacrificata per il mancato ossequio della forma.
Credo che la sostanza dovrebbe essere sempre in primo piano e avere la giusta
considerazione al di là di qualsivoglia involucro. Ma ci sono livelli del
sociale dove la forma è sostanza e ignorarla finirebbe per assumere contorni
estranei alla legalità. Il riferimento è, all’evidenza, all’osservanza delle
leggi. E che le leggi vadano rispettate è come dire che il primo nutrimento del
neonato è il latte. Se non fosse che ci sono buone leggi e cattive leggi. Se
non fosse che, spesso, le leggi non esprimono lo spirito del tempo e di chi
quel tempo abita. Se non fosse che, sovente, le leggi sono strumenti di
conservazione del potere o espressione di lotte tra i poteri per il potere. Se
non fosse che, di leggi, ce ne sono comunque troppe. Se non fosse che venire a
capo di una normativa, in molti casi, è come trovare la via d’uscita in un
labirinto sperso in un angolo imperscrutabile di conoscenza. Se non fosse che
ogni annunciata semplificazione di qualsiasi sistema codificato si è risolta
nella più becera complicazione del già scritto… Credo che poche chiare e
compiute norme sarebbero sufficienti per regolare una civile convivenza, in uno
alla necessità della loro fattuale applicazione… Non è questa la sede per
disquisizioni di tal natura, ma l’intro ha senso per dire (anche e soprattutto)
d’altre forma e sostanza: in questo caso l’inizio e la fine della riflessione
risiedono in una lettura, nel senso che ho pensato alla forma e alla sostanza
leggendo “Budapest Bank Connection” e di questo libro, in fine, vi dirò. Dopo
un’altra brevissima digressione. Vi sono infiniti esempi di libri ben confezionati,
privi di smagliature grammaticali e di refusi, in cui l’attenzione all’oggetto
libro è superba, ma che, dopo la lettura, rimane solo quel che colpisce
immediatamente l’occhio, senza scomodare altri sensi. Altri libri, meno belli a
vedersi, custodiscono grandi contenuti. Inutile dire che preferisco questi
ultimi. Se, poi, di un libro (che qualche domanda mi ha fatto porre…) conservo
anche un buon ricordo estetico e la sua sostanza si è dipanata traverso una
scrittura semplice pulita e senza refusi, è decisamente meglio. Ma, forse, è
chiedere troppo e tant’altro ci sarebbe da dire… Nel caso di specie, con la
consapevolezza di esprimere la mia personale opinione, “Budapest Bank
Connection” ha una bella copertina, una sgradevole impaginazione, alcuni refusi
macroscopici, una non condivisa scelta dei segni d’interpunzione, e contenuti
di spessore. La sostanza è nella storia e di questo bisogna rendere merito
all’Autore, Antonello Giurgola, alla sua seconda prova letteraria. La forma, a
parere di chi scrive, avrebbe avuto bisogno di maggiore cura. L’Editore, Città
Futura, prenderà questo mio appunto nella dovuta misura, ossia come monito a
far meglio, unendo alla passione anche più attenzione. Per entrare nel vivo del
libro, dirò che –per intanto- mi è piaciuto: un bel poliziesco che evidenzia la
versatilità di Antonello Giurgola di cimentarsi (bene) con diversi generi
letterari. Chi ha letto il suo libro d’esordio, “L’angelo di Lisbona”, si
troverà spiazzato tra le pagine di “Budapest Bank Connection”, ché questo
romanzo di genere è piacevolmente anomalo. Del poliziesco (il primo e più
antico tra i sottogeneri del “giallo”) questo libro ha tutti gli elementi
caratterizzanti: un omicidio (la morte violenta di un italiano a Budapest), un
investigatore (il commissario Istvan, per gli amici Pisti, Kruger), le indagini
(poco scientifiche e molto deduttive) e lo svelamento dell’intreccio con
individuazione finale dell’autore del delitto in questione. Ma, non credo di
sbagliare, il genere è pretesto per raccontare altro. In “Budapest”, man mano
che le indagini chiudono possibilità e aprono probabilità, emergono
–parallelamente- scenari, umani e sociali, che con la morte di un lercio
mafiosetto italiano di stanza in Ungheria poco hanno a che fare. Quel che
prende la scena è un’altra fine: la morte di una società. Insieme alla morte
dei sentimenti. Non so individuare la cronologia dei rispettivi capolinea.
Forse vanno di pari passo. Ma so che riscoprendo i secondi si può sperare in
una nuova società, migliore di quella passata. Ché quella narrata in “Budapest
Bank Connection” è malata sino all’osso, dove il malaffare non è roba di
delinquenza comune, ma sistema che ha fatto del danaro l’unica divinità in
terra, strumento di controllo del potere per reggere i fili di chi quei fili
ignora e di chi non ha mezzi per reciderli. “Budapest Bank Connection” è una
speranza più che una denuncia. Episodi come quelli descritti in questo libro
sono reali e ormai noti, basta voler aprire gli occhi. Che il mondo della
Finanza abbia inquinato l’Economia e abbia iniziato a far tracimare l’Occidente
è affare ormai chiaro, siccome sono alte le fiamme di Atene. Nessuno può far
più finta di niente. L’incendio è divampato. Può estendersi dappertutto. La
scintilla è scoccata negli Stati Uniti. La Grecia sta ardendo. L’Europa è a rischio, focolai
sono sparsi ovunque. Bisogna rifondare regole e civiltà. Il problema
prioritario, però, è che dobbiamo cambiare noi: bisogna rigenerare l’uomo. E si
tratta di un mutamento radicale che importa una forte sterzata culturale…
Tornando a “Budapest” è ovvio che non aggiungerò altro sulla trama, ché va
gustata step by step sino alla soluzione del “giallo”, ma del commissario
Kruger qualcos’altro va detto: quasi cinquantenne, burbero, disilluso, al
limite del trasandato fuori siccome è privo di slanci d’entusiasmo dentro,
sospettoso come dev’essere un buon poliziotto, “specie dei cambiamenti ancor
più se lo riguardano, quindi non farà alcuna scelta, non ha voglia di sdoppiare
la sua coscienza né di aggiungerne una seconda. È sufficiente quella che ha
così com’è, in fin dei conti si è sempre dimostrata comprensiva e soprattutto
indulgente; non tenterà mai il viaggio da una coscienza all’altra, non avrebbe
nulla di turistico e per di più gli rovinerebbe l’appetito, avrebbe a che fare
con parole come oblio, abbandono, rinuncia… Comunque la coscienza sporca non ha
mai impedito a nessuno di riempirsi la pancia, mentre una pancia vuota mette a
dura prova le coscienze più integre”. Schietto e, a modo suo, simpatico. Ma,
soprattutto, vero! Come può essere autentico chi delle apparenze ormai se ne
fotte. Forma e sostanza. La prima non ha più alcun significato. La seconda sta
nel suo stare che preferibilmente non coincide col fare. Kruger fa soltanto il
necessario. Tipo rispondere a una telefonata che gli annuncia un omicidio anche
se avrebbe avuto voglia d’ignorare quel richiamo alla realtà. La prima tornerà
a interessargli soltanto quando anche la seconda si risveglierà dentro di lui.
Quando quella donna ch’era stata sua moglie gli parlerà di nuovo… e i
sentimenti desteranno i sensi. Quasi che per riparlare d’amore fosse necessario
acquistare un paio di scarpe nuove. Ché quelle vecchie hanno inciampato su
quella strada e lui non vuol cadere di nuovo. Ché, in fondo, sensibile lo è sempre
stato. È un bel personaggio Kruger. E, mi sbaglierò, ma –per quel poco che so-
somiglia al suo Autore. O, forse, la cifra dell’Autore è disseminata in più di
un solo personaggio. E tra i dialoghi che, cupi o esilaranti, epilogano spesso
in un vaffanculo, a mo’ di saluto e contengono (spesso) aforismi che si
stagliano sulle vie e tra i palazzi di una splendida decadente Budapest e
scorrono sul Danubio con la svogliatezza di un giorno buio o con la forza di un
sole che incendia la città a ovest di un pensiero che dissente dall’ovvio. Ché
la soluzione non sta nell’ovvio. In questo caso, almeno, è ben distante
dall’ovvio. Ché questo libro di ovvio ha ben poco. E, fosse soltanto per
questo, merita di essere letto.
Sergio Fermariello
“Sergio Fermaniello nasce a
Napoli il 29 aprile 1961. Dopo gli studi scientifici e il diploma di Liceo
Scientifico della sua città frequenta i corsi di Scienze Naturali presso
l'Università di Napoli. Dall'età di vent'anni decide di dedicarsi
esclusivamente all'attività artistica.
La sua ricerca parte dal recupero
dei modelli, memorie familiari che si estendono poi ad una ricerca più
approfondita di archai universali nel recupero di un'inconscia memoria
colletiva.
Nel 1989 espone per la prima
volta in una personale alla Galleria Lucio Amelio con la quale intraprende una
lungo collaborazione di lavoro. Nello stesso anno ottiene il "Premio
Internazionale Saatchi & Saatchi per giovani artisti" in occasione
della prima edizione del premio tenutasi presso il Palazzo delle Stelline di
Milano. In seguito espone in diverse mostre personali tra le quali quella alla
Galleria Il Capricorno di Venezia nel 1990 e alla Galerie Yvon Lambert di
Parigi nel 1992. È anche presente in alcuni importanti appuntamenti
internazionali quali la mostra Metropolis alla International Kunstausstellung
di Berlino del 1991 e la mostra Les pictographes al Musée de l'Abbaye
Sainte-Croix di Les Sables-d'olonne dove Didier Ottinger lo invita ad esporre i
suoi lavori accanto a dipinti di Klee, Miró, Picasso, Penck, Sanejouand. Nel
1993, ad appena 32 anni, è chiamato da Achille Bonito Oliva a partecipare alla
XLV Esposizione Internazionale Biennale d'Arte Venezia con una sala personale
nel PAdiglione Italia all'interno della mostra Opera Italiana - Trittici. Per
l'occasione presenta due grandi opere costituite da tre pannelli in cui
sviluppa la figurazione essenziale dei Guerrieri, motivo che percorre l'intera
ricerca dell'artista fin dall'89. Nel 1995 espone nella mostra Opus Alchemico
alla Galleria In Arco di Torino alcuni lavori a carattere tridimensionale, a
metà strada fra la pittura e la scultura che costituiscono una tappa ulteriore
nel giovane percorso dell'artista.” (l’opera riprodotta è di Sergio
Fermariello)
venerdì 24 febbraio 2012
GOODBADANDFAB
“I'm a young fashion lawyer by day, seasoned
fashion police by night. As you can imagine, my day job is quite stressful so I
use this platform as an outlet to express and comment on the lighter sides of
life. I live by the motto: "Work hard, shop harder." Thanks for
visiting and I hope you come back soon! xoxo goodbadandfab”
Oggi mangio da … n. 164: Ristorante Le Vent du Nord
“ - E' il vento del nord che mi
farà capitano... - Così cantava Jacques
Brel, ricordando il vento che modella le coste ed i paesi dov'era nato. Ed è il
vento del nord che ha portato a Milano questo angolo di Belgio, con le sue
birre e la sua cucina; lo stesso ha ispirato i richiami al mare e alla
navigazione d'inizio Novecento, con i transatlantici che portavano nel Nuovo
Continente genti cariche di speranze. Gli arredi ricreano quell'atmosfera e le
immagini la raccontano nei diversi aspetti... Si beve birra, naturalmente. Il
Belgio vanta più di cento produttori, impegnati a fabbricarne oltre 400
diverse. Una selezione di freschissime e fragranti birre alla spina è
accompagnata da una scelta di birre in bottiglia che ospita a rotazione nuove
proposte. Siamo molto attenti alla spillatura: provate e sentirete la differenza!
La nostra cucina offre piatti tipici: dal "piatto nazionale", le
moules-frites, cozze in numerose varianti con le famose patatine fritte, agli
stufati di carne cucinati con la birra, dall'insalata belga ripiena e
gratinata, ai formaggi d'abbazia. La piacevole scoperta di una gastronomia da
noi poco conosciuta. Le proposte della settimana aggiungono altre novità al
menù, e lasciatevi tentare dai dolci fatti in casa!.”
Il libro del giorno: Le Confessioni di un Illuminato di Leo Lyon Zagami (Uno editori)
Con questo libro, il primo di una trilogia
dedicata alle sue Confessioni, Leo Lyon Zagami ci introduce con dovizia di
particolari nella complessa gerarchia delle Società Segrete che fanno capo al
segretissimo mondo degli illuminati. Le varie scuole, la storia segreta, le
pratiche e le tradizioni che si nascondono in questo mondo misterioso e
sconosciuto, legato alla creazione di un Nuovo Ordine Mondiale e a un’elite che
da sempre governa, dietro le quinte della storia, i destini dell’umanità. Ma
Zagami non è solo un giornalista investigativo o il classico teorico della
cospirazione, egli ha vissuto questa esperienza in prima persona, rimanendo
coinvolto in spiacevoli esperienze quali le numerose minacce di morte,
l’internamento in istituti mentali, la tortura, il successivo arresto per
spionaggio, l’allontanamento dal figlio e la continua persecuzione da parte
degli ex soci della famigerata Loggia Monte Carlo, iniziata dopo aver deciso di
uscire da ambienti legati a pratiche di magia nera e satanismo come l’Ordo
Templi Orientis. Zagami in questo saggio ci mostra per la prima volta,
documenti e immagini che provano senza ombra di dubbio non solo l’esistenza del
network dei cosiddetti illuminati, ma anche i legami dell’elite con entità
extradimensionali, e il loro modus operandi nel settore dell’intelligence.
JOHNSON CONTROLS
“In 1885, Warren Johnson inspired the future,
launching an industry focused on energy efficiency and a company poised to
explore new ideas and enter new fields. This foundation has ignited the
customer-focused innovation of thousands of employees for 125 years. Today, with this same principle, our 162,000
global employees continue to make essential contributions to the modern world
in which we live, work and travel. They enable the ongoing success of Johnson
Controls, a notion that founder Warren Johnson would surely appreciate. Johnson
Controls is a global diversified company in the building and automotive
industries. We serve these markets through our three business units:
Building Efficiency - Building Efficiency is a
leading provider of equipment, controls and services for heating, ventilating,
air-conditioning, refrigeration and security systems.
Automotive Experience - Automotive Experience is a global leader in automotive seating,
overhead systems, door and instrument panels, and interior electronics.
Power Solutions - Power Solutions is the global
leader in lead-acid automotive batteries and advanced batteries for Start-Stop,
hybrid and electric vehicles.”
WHY THE WEST RULES — FOR NOW: The Patterns of History, and What They Reveal About the Future by Ian Morris. (Farrar, Straus and Giroux)
“Sometime around 1750, English entrepreneurs
unleashed the astounding energies of steam and coal, and the world was forever
changed. The emergence of factories, railroads, and gunboats propelled the
West’s rise to power in the nineteenth century, and the development of
computers and nuclear weapons in the twentieth century secured its global
supremacy. Now, at the beginning of the twenty-first century, many worry that
the emerging economic power of China
and India
spells the end of the West as a superpower. In order to understand this
possibility, we need to look back in time. Why has the West dominated the globe
for the past two hundred years, and will its power last?
Describing the patterns of human history, the
archaeologist and historian Ian Morris offers surprising new answers to both
questions. It is not, he reveals, differences of race or culture, or even the
strivings of great individuals, that explain Western dominance. It is the
effects of geography on the everyday efforts of ordinary people as they deal
with crises of resources, disease, migration, and climate. As geography and
human ingenuity continue to interact, the world will change in astonishing
ways, transforming Western rule in the process. Deeply researched and
brilliantly argued, Why the West Rules—for Now spans fifty thousand years of
history and offers fresh insights on nearly every page. The book brings
together the latest findings across disciplines—from ancient history to
neuroscience—not only to explain why the West came to rule the world but also
to predict what the future will bring in the next hundred years.”
GIADA PAOLINI ESPONE IN MOSTRA DAL TITOLO “DENTRO L’ANIMA” PRESSO GALLERIA FAMIGLIA MARGINI A MILANO, DAL 3 AL 18 MARZO 2012
La poliedrica fotografa Giada Paolini, espone le sue originali creazioni d’autore, presso la Galleria d’Arte Famiglia Margini, in Via Simone d’Orsenigo nr. 6, dal 3 al 18 Marzo 2012,con inaugurazione in data Sabato 3 Marzo, alle ore 18.00. La mostra personale, intitolata “Dentro l’anima” è organizzata da Salvo Nugnes,ideatore del marchio “Promoter Gallery” Temporary Art Shop, un innovativo progetto, che ha coinvolto, da alcuni mesi la rinomata Galleria, con l’allestimento di Eventi di notevole portata ed interessee curata da Massimiliano Bisazza.
“Promoter Gallery” Temporary Art
Shop è frutto del connubio tra appassionata vocazione per l’Arte e la
consolidata capacità di gestione manageriale e richiama il diffuso e conosciuto
sistema dei “Temporary Shop” già ampiamente applicato nel settore della moda,
con grande successo. Gli scatti della Paolini scaturiscono dal moto e
dall’istinto dell’anima.
La principale connotazione
distintiva sono gli autoscatti, che hanno forte impatto emotivo.
Attraverso l’immagine del suo
corpo, delle sue mani e del suo volto, vuole stimolare profonde riflessioni
interiori e introspettive, per comunicare senza vincoli e senza barriere.
L’acquisita capacità tecnica e
strumentale, le permette di usare al minimo i ritocchi e di eseguire tutto
autonomamente, dal trucco alla scelta degli abiti, dalla scenografia di sfondo
al contesto della location,individuata per realizzare le performance
artistiche.
Il viaggio spirituale, che la
guida è quello delle sue esperienze esistenziali, di vita quotidiana,in cui
emerge un messaggio di positività e ottimismo, per trovare sempre la forza di
combatteree lottare caparbiamente, superando ostacoli e difficoltà.
Le fotografie trasmettono energia
e luce e coinvolgono l’osservatore, ben oltre la semplice visionepuramente
estetica, con suggestioni davvero intense.
La Paolini, dimostra una
consolidata sensibilità intuitiva e una collaudata velocità di
esecuzione,unitamente ad un tocco di femminile armonia espressiva, che la
rendono unica nel suo genere.
2S.I.
“2S.I. opera con successo da più di
15 anni nel settore della produzione e distribuzione del software per
l'ingegneria delle strutture e la geotecnica. L'attività di realizzazione del
software, nel corso di questi anni, è stata affiancata da innumerevoli
progettazioni nel settore civile-industriale-meccanico che hanno consentito la
continua verifica delle potenzialità dei prodotti e il costante miglioramento
degli stessi, come suggerito dall'uso professionale. La crescita del software è
avvenuta destinando notevoli risorse al continuo sviluppo e miglioramento dei
prodotti, con particolare attenzione da un lato all'evoluzione delle conoscenze
nel settore dell'analisi strutturale, dall'altro, alla continua innovazione dei
sistemi operativi e delle piattaforme hardware. Le potenzialità dei programmi
si sono via via accresciute anche in virtù delle molteplici collaborazioni con
istituti universitari, enti qualificati nel campo della sismica quali EUCENTRE
e organismi deputati alla verifica dell'affidabilità nell'analisi fem quali
NAFEMS. Il catalogo prodotti della società si presenta particolarmente
completo, spaziando dai più avanzati programmi per analisi agli elementi finiti
fino agli strumenti di utilità per la produzione di disegni esecutivi e di
dettaglio, relazioni di calcolo, piani di manutenzione e computi..”
Vittoria Coppola con il suo “Gli occhi di mia figlia” (edizioniAnordest/Lupo) al Liceo Statale Don Tonino Bello di Copertino
Doppio appuntamento per la
scrittrice salentina Vittoria Coppola e il suo ultimo successo di rilievo
nazionale “Gli Occhi di mia figlia” (edizioniAnordest/ Lupo editore), lunedì 27 febbraio 2012 al Liceo Statale “Don
Tonino Bello” di Copertino. L’autrice sarà alle ore 9,30 presso la succursale
di via Pirandello, alle ore 11,00 presso la sede centrale di via E. De
Nicola. L'incontro con Vittoria Coppola
sarà diretto dal Prof. Cesare Augusti (dirigente scolastico), che introdurrà i
contenuti del libro e presenterà l’ospite alle classi del Liceo. E’ previsto l’intervento dell'editore Cosimo Lupo. Coordina i lavori la prof.ssa Sandrina
Schito. Il liceo continuando nella
ricerca di un confronto con il mondo giovanile e con gli autori che ad esso
fanno riferimento, ospita dunque l'autrice Vittoria Coppola.
Quale ruolo gioca il destino
nello svolgersi della nostra esistenza? E quanto di "nostro" c'è
invece nell'imboccare strade sbagliate che porteranno inevitabilmente
all'infelicità? In questa storia di "non detti", in cui egoismi e
fragilità vanno a comporre un perfetto, perverso incastro, è rappresentato il
misterioso e contraddittorio universo dei sentimenti umani: non basta essere
genitori per saper comprendere i propri figli ed amarli come meritano; non
basta essere giovani e di cuore
aperto per essere pronti ad affrontare la vita, né essere innamorati per non
farsi complici della propria ed altrui sofferenza.
Dana, pur nei privilegi di
ragazza circondata da benessere e raffinatezza, è soffocata dalla coltre
iperprotettiva di una madre che ha deciso il suo futuro, ma la sua passione per
André, fascinoso pittore di donne senza sguardo, si rivela una fuga più grande
della sua acerba giovinezza, incapace di reggere all'infrangersi di un sogno.
Armando, l'uomo che le offre un amore devoto e remissivo, nasconde un segreto
destinato ad esplodere in modo bruciante.
Eppure esistono legami che
sopravvivono al tempo e sono pronti a riservare luminose sorprese, nei giochi
del caso e nel risveglio di coscienze troppo a lungo sopite.
Una storia di solitudini e di
scelte, nella quale regge sovrana la solidità dell'amicizia, l'unica che non
tradisce.
Ha 26 anni, vive a Taviano (Le).
Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica
Interculturale (Università del Salento,
luglio 2010). Attualmente lavora come receptionist presso un albergo di Gallipoli
(Le). La passione assoluta che muove le sue giornate è la scrittura. Di questo
dice: “Lo scopo che mi prefiggo nel momento in cui inizio a riempire pagine di
parole e sentimenti, è quello di emozionare, regalando a chi mi privilegia
“leggendomi,” attimi personalissimi di evasione dalla realtà, ma anche, perché
no, arricchimento della stessa. Confido sempre nella bellezza dei sentimenti e
perciò, quando qualcuno reputa banale il parlare d’amore, io sorrido, e vado
avanti per la mia strada”.
giovedì 23 febbraio 2012
Oggi mangio da … n. 163: Ristorante e bar Le Rosse
“SELEZIONIAMO E PROPONIAMO I
MIGLIORI SALUMI DELLA NOSTRA TRADIZIONE INSIEME A FORMAGGI E ALTRE SPECIALITÀ
DA GUSTARE CON VINI ITALIANI (E QUALCHE CHAMPAGNE). DA NOI TROVATE QUALITÀ DEL
CIBO, CURA DEI DETTAGLI E BUONA MUSICA IN UN AMBIENTE ACCOGLIENTE E INFORMALE.
VI ASPETTIAMO PER UN VELOCE SPUNTINO ACCOMPAGNATO DA UN BUON BICCHIERE O PER
UNA CENA GOLOSA.”
Il libro del giorno: Cucina Naturale con la Zona di Angela Colli (Edizioni Tecniche Nuove)
Perdere qualche chilo di troppo, sentirsi in
forma, acquisire uno stile alimentare che ci fa sentire bene è un desiderio
diffuso che si fatica a soddisfare. Qui non troverete la dieta che vi fa
dimagrire di 7 chili in 7 giorni, ma troverete i principi per un’alimentazione
salutare che integra le più recenti scoperte nel campo della nutrizione, con la
saggezza della dieta mediterranea. Come si costruisce lo stile alimentare più
adatto per ciascuno, perché è importante scegliere alimenti a basso indice
glicemico e a basso carico glicemico; che cosa indicano questi termini di cui
oggi si sente sempre più parlare. Prendendo spunto dalla “dieta zona” di Barry
Sears, il testo approfondisce i concetti più nuovi della scienza alimentare,
con un chiaro stile divulgativo. Nella seconda parte, pratica, l’autrice spiega
come costruire il proprio menu e presenta numerosi esempi di ricette che
rispettano gli assunti del testo.
CATERPILLAR
“While they share a rich heritage, the
Caterpillar and Cat brands are distinctly different. In the early years of
Caterpillar's history, the term Cat was synonymous with Caterpillar. Both
described dependable, industry-leading machines and the company that built
them. In the 1950s, as the product line expanded, Cat emerged as a distinct
brand in its own right. Thirty years later, the Cat logo was introduced,
becoming the main identifier for products and services and the dealers that
distributed them. Today, the Cat brand is one of many brands owned by
Caterpillar, and it represents the largest and most respected family of
products and services in earth-moving industries across the world. Backed by
the unmatched support of a global network of Cat dealers, Cat products and
services deliver superior quality and long term value, helping to accelerate
the success of our customers worldwide.
Caterpillar is a global leader, a genuine
enabler of sustainable world progress and opportunity. To learn more about our
company, brands, investor information, and how to join Team Caterpillar, please
visit www.caterpillar.com.”
DAVID AIREY
“I’m David Airey, graphic designer and design
author. I create brand identities that position my clients above their
competitors, ultimately increasing client profits. Companies I’ve worked with
include the Yellow Pages (Canada),
Giacom (England), Asian
Development Bank (Philippines),
and Berthier Associates (Japan).
David Airey - My business is successful because
I make it less about me, and more about my clients; about the direction their
companies are heading and about the success they will achieve. Not only do the
brand identities I design ensure my clients stand-out, they also provide visual
expressions that stand the test of time, enabling clients to engage and connect
with their own customers more effectively than ever before. These testimonials
give a sense of what it’s like to work with me. I’ve worked in both the United Kingdom and the United States and I’m now based in my own design
studio in Northern Ireland
where I work with clients from around the globe.
A selection of my identity projects can be
viewed in my graphic design portfolio.
“We have been very much impressed by David’s
ability to literally read our minds and deliver a corporate identity which
perfectly symbolizes our vision and conveys the stylish, elegant and modern
image we needed to sustain the international development of our company.” (DAVID
SADIGH, FOUNDER & CEO)
I’ve appeared in Creative Review, Computer
Arts, HOW Magazine, Digital Arts, LogoLounge, and more. I’ve also been mentioned
on the New York Times website, and interviewed live on BBC Radio. My graphic
design blogs Logo Design Love, davidairey.com and brand identity showcase
Identity Designed attract more than one million monthly Pageviews. My book Logo
Design Love: A Guide to Creating Iconic Brand Identities has been translated
into Chinese, Portuguese, Czech, German, Polish, Korean, Russian, and Japanese
(publisher links).
“Anyone involved in creating visual identities,
or wanting to learn how to go about it, will find this book invaluable.” (AIGA
MEDALIST TOM GEISMAR)
My Twitter account is followed by thought
leaders in design that include Chermayeff & Geismar,
John Maeda, Pentagram Design, Debbie Millman,
Siegel+Gale, Mark Boulton, John Boardley,
Sterling Brands, Landor Associates, The
Partners, Antonio Carusone, Tina Roth Eisenberg, Smashing Magazine, Maggie
Macnab, and Interbrand. If you’d like to discuss working together by all means
get in touch.
“I recommend David unequivocally and would hire
him again in a heartbeat.” (DR TAMMY LENSKI)”
VALERIA CORVINO
“Valeria Corvino si forma
attraverso lo studio della mirabolante ricchezza artistica della sua città
natale, Napoli. La scultura romana, il barocco capriccioso, la familiarità
quotidiana con i frammenti dell'antichità, i palinsesti architettonici del suo
territorio sono i suoi primi 'maestri', insieme a una passione tutta
mediterranea per i segreti dell'anatomia e la bellezza del corpo umano. Dopo
gli studi all'Accademia di Belle Arti, approfondisce la problematica della
composizione lavorando sulla fotografia, e dunque sui tagli, l'immagine
zoomata, il gioco delle luci e delle ombre. Coniugando la formazione pittorica,
la passione per i volumi scultorei, i segreti delle inquadrature fotografiche,
giunge a perfezionare la sua innata propensione verso l'equilibrio e l'armonia.
Elabora così un suo personale e riconoscibile alfabeto stilistico che si
dimostra sempre fedele ad alcuni rigorosi principi formali ed estetici. I suoi
lavori, costruiti su un sapiente utilizzo di luce e colore e sull'armoniosa”
(l’opera qui riproposta è di Valeria Corvino)
WOOD ALBERTANI
“Wood ALBERTANI S.p.A. è una
storica società che si occupa dello sviluppo tecnologico di Industrie Albertani.
Sua è l’ideazione e la costruzione di impianti e macchinari specializzati per
la lavorazione del legno. Wood ALBERTANI inoltre è il riferimento principale
per la gestione delle due linee commerciali: ALBE CASE e LINEA Legno. Wood
ALBERTANI coordina l’amministrazione delle due aziende Albertani specializzate
in “abitabilità”. L’importanza di Wood ALBERTANI è centrale perché ottimizza e
potenzia la produzione in legno di aziende che promuovono sofisticate
tecnologie industriali, abbinando notevoli capacità tecniche, risultato di anni
d’esperienza. Wood ALBERTANI è sinonimo di affidabilità, passione, precisione
ed eccellente qualità. La nostra realtà avalla lo sviluppo sostenibile e il suo
principale obiettivo consiste nel mantenere una crescita economica compatibile
con l’equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio
ambientale.”
Multisala Salento di Mattia De Pascali (Kurumuny) il 25 febbraio ai Cantieri Teatrali Koreja
In occasione dell’uscita del
volume MULTISALA SALENTO - Come fare film sotto il sole con pochi soldi
e a stento di Mattia De Pascali, edito da Kurumuny, sabato 25 febbraio 2012 a partire dalle 18,00
(ingresso libero) ai Cantieri Teatrali Koreja (via Guido Dorso 70) ci sarà un incontro - dibattito sullo stato dell’industria
cinematografica salentina. Obiettivo dell’appuntamento è quello di cercare di
comprendere se un’industria del cinema salentino esista oppure no, ma
soprattutto capire a cosa va incontro chi vuol fare cinema nel Salento.
L’autore di MULTISALA SALENTO – Come fare
film sotto il sole con pochi soldi e a stento attraverso una serie di
interviste agli addetti ai lavori, registi, attori, sceneggiatori, delinea il
quadro dell’industria cinematografica salentina. La tesi fondante del libro è
che ci sia moltissimo entusiasmo, molte idee, molti giovani talenti, la maggior
parte formatisi da autodidatti, che però non hanno a disposizione risorse per
realizzare i loro progetti. Il Salento
resta dunque terra di migrazione per troupe provenienti da fuori, un luogo dove
manca chi possa investire del suo per promuovere un’industria in grado di
crescere su basi solide e non essere alla mercé di tagli e crisi economiche? Parteciperanno
Edoardo Winspeare, Davide Barletti,
Rossella Piccinno, Gabriele Russo, Franco Ungaro, Luigi Chiriatti, Mattia De
Pascali. Coordina Raffaele Gorgoni, giornalista Rai. “Forse non è
Hollywood, forse con la
California avrà in comune soltanto le temperature miti che
diventano infuocate a ridosso del solleone, fatto è che al Salento piace il
cinema e al cinema piace il Salento, un amore corrisposto e burrascoso che
viene raccontato e riassunto agevolmente in un saggio di Mattia De Pascali,
giovane autore supersanese (nato a Gallipoli), appena edito da Kurumuny. Il
titolo è eloquente almeno quanto l’argomento “Multisala Salento. Come fare film
sotto il sole con pochi soldi e a stento”. Basta scorrere l’indice del volume
per accorgersi di avere tra le mani, finalmente, una bussola critica su un
fenomeno al quale negli ultimi anni sono stati dedicati nel bene e nel male,
centinaia e centinaia di articoli, discussioni, forum, dibattiti. In principio
fu Carmelo Bene, così verrebbe da dire; prima degli anni in cui il
nostro-non-nostro ambientava “Nostra signora dei turchi” (1968) a Santa Cesarea
Terme non c’era stato molto spazio per questa terra, sul grande schermo; la
perizia critica del lavoro di De Pascali rintraccia in “Tarantula”, un breve
documentario di Gianfranco Mingozzi, la prima ‘traccia’ filmica lasciata
sull’estremo lembo d’Italia, per poi descrivere e elencare la quasi (perle
nascoste in archivi permettendo) totalità della produzione filmica in Salento.”
(dalla recensione di Luciano Pagano sul blog de La Repubblica)
Info Kurumuny edizioni : www.kurumuny.it
mercoledì 22 febbraio 2012
Oggi mangio da … n. 162: Ristorante osteria Le due colonne
“In un palazzo del '700, in un piccolo borgo a
circa 20 km
da Milano, un locale caldo e accogliente, rinomato per la qualità delle sue
carni, per i primi piatti fatti in casa, per gli ottimi salumi e per la ricca
proposta enologica. “Siamo ad Albignano, frazione di Trucazzano, a circa 20 chilometri da
Milano in direzione Rivolta d’Adda. Il locale ha una deliziosa collocazione
all’interno di una corte al piano terra di un palazzo del ‘700. Gli attuali proprietari
(Invernizzi Corrado e Martinelli Piera e Bianca) hanno continuato l’attività di
famiglia che si tramanda la gestione del locale dall’ormai lontano 1956. Negli
ultimi anni i titolari hanno dato una chiara ed evidente nuova linea al locale
puntando sulla territorialità e sulla scelta delle ottime materie prime,
inoltre hanno migliorato notevolmente la carta dei vini (500 etichette)
appoggiandosi, per questo, ad capace e attento sommelier. Il pezzo forte sono
sicuramente le carni, dalle pregiate fiorentine, ai filetti o all'Angus.
Immancabili anche i risotti
cucinati nelle versioni tradizionali o con abbinamenti più ricercati e le paste
fresche con sughi di stagione. Ma andiamo con ordine, per l'antipasto c'è
un'ottima selezione di salumi, in alternativa millefoglie di melanzane o
tartare di manzo piemontese. Nei mesi più freddi mercoledì frattaglie e giovedi
il bollito misto piemontese”
Il libro del giorno: Il Potere della Kabbalah di Yehuda Berg (Tea Libri)
Una saggezza tramandata e occultata per
duemila anni. Essa è in grado di rivelare tutti i segreti dell'universo, dare
una risposta ad ogni domanda, risolvere ogni dilemma. I segreti della Kabbalah
svelati in modo semplice e chiaro da una delle massime autorità dell'argomento.
Immaginate che esista un'antica e misteriosa saggezza che ha influenzato
filosofi, scienziati e grandi individui spirituali di ogni tempo: Mosè,
Platone, Gesù, Shakespeare, Newton... Immaginate che in un tempo molto lontano
una ristretta cerchia di saggi sia riuscita a comprenderla e l'abbia tramandata
in testi che sono rimasti nascosti per duemila anni. Immaginate infine che
questa prodigiosa saggezza possa svelare i segreti dell'universo, dare una
risposta a ogni domanda, risolvere ogni dilemma. Tale saggezza esiste, ed è
stata effettivamente tenuta segreta per gran parte della storia dell'umanità: è
la Kabbalah. Con
questo libro Yehuda Berg, tra le massime autorità sull'argomento, rivela e
spiega in modo semplice e chiaro il complesso delle dottrine esoteriche e
mistiche della Kabbalah, di quel sapere che, oggi, è la prima e più alta fonte
d'ispirazione nell'ambito della ricerca spirituale e dell'autoaiuto.
HONEYWELL
“Honeywell is a Fortune 100 company that
invents and manufactures technologies to address tough challenges linked to
global macrotrends such as safety, security, and energy. With approximately
122,000 employees worldwide, including more than 19,000 engineers and
scientists, we have an unrelenting focus on quality, delivery, value, and
technology in everything we make and do. Fifty percent of Honeywell’s portfolio
offers energy efficiency products & technologies that could, if immediately
and comprehensively adopted, reduce U.S. energy consumption by twenty
to twenty five percent.
Enablers - Honeywell’s ability to continually
improve comes from successfully achieving two seemingly competing tasks at once
– productivity and growth. Our global processes – or Enablers –
are Honeywell’s core internal business
processes that drive efficiency and service quality. Enablers bring world-class
products and services to market faster and more cost-effectively
for our customers.
Our Business Units (Aerospace) - Our aerospace
products and services are used globally on virtually every commercial and
business aircraft operating today as well as for defense and space
applications. We listen carefully to our customers and focus on technologies
that meet their needs to make flying safer, more reliable, more efficient, and
more cost effective.
Automation and Control Solutions - Our
environmental controls, life safety, security, sensing, scanning, and mobility
products, as well as building and process solutions are at work in 120 million
homes, 10 million buildings, 5,000 industrial facilities, and hundreds of
public and private utilities worldwide. Our sensing and control expertise – the
ability to capture more and better data for improved productivity, safety, and
security, better decision-making, and reduced costs – is what unifies the
common platforms for our Automation and Control Solutions business.
Performance Materials and Technologies - A
global leader in developing and manufacturing high-purity, high-quality
performance chemicals and materials, our technologies reduce emissions, stop
bullets, enable the production of green diesel and green gasoline, increase oil
refinery capacity, speed drug discovery, and protect medicines.
Transportation Systems - Transportation Systems
is a leading provider of world-class technologies and solutions to automakers,
their suppliers, and consumers. From fuel-saving and emission-reducing
turbochargers to brake products such as disc brake pads, drum brake linings and
aftermarket brake products marketed under the Bendix® and Jurid™ brand names,
Transportation Systems’ technologies enhance the efficiency and performance of
passenger and commercial vehicles worldwide.”
Psycho Solo Diver
“The name “Psycho Solo Diver” originated out of
the need for a nickname in the diving community. To make a long story short, I
was solo diving for a student’s lost weight belt in 15 feet of water and
another student called me “psycho” for “solo diving.” For circumstances that I
don’t want to get in to, I made the nickname stick as the ones that were chosen
by others were not as flattering.
From before my first dive, my friend and
original instructor Ed told me to keep a record of my dives - where, when,
conditions, temperature and air consumption for future reference.
I wish I had followed his advice from the very
beginning.
After diving for four months and probably
having 20 or so dives under my belt, I opened up a Journal Book and started to
record my dives.
After over five years of diving in the Southern California area, I had four solid volumes of
narration and pictures of the dives I’ve made, what I’ve seen, the people who
I’ve met and the mistakes that I, and others, have made.
Having no audience to entertain, educate and enlighten,
I transcribed all the entries and scanned and copied all the photographs to
electronic format.
Care has been taken to preserve the privacy of
those who I have met through the years.
No last names are used and, in certain
circumstances, no pictures or real names are used at all.
Speaking of that… Some people confuse me with
my twin cousin, who is the technical administrator to this site.
So, if you think you recognize anybody on this
site, think twice. It may not be them!”
A TRAIN IN WINTER: An Extraordinary Story of Women, Friendship, and Resistance in Occupied France by Caroline Moorehead (Harper/HarperCollins)
“They were teachers, students, chemists,
writers, and housewives; a singer at the Paris Opera, a midwife, a dental
surgeon. They distributed anti-Nazi leaflets, printed subversive newspapers,
hid resisters, secreted Jews to safety, transported weapons, and conveyed
clandestine messages. The youngest was a schoolgirl of fifteen who scrawled
"V" for victory on the walls of her lycÉe; the eldest, a farmer's
wife in her sixties who harbored escaped Allied airmen. Strangers to each
other, hailing from villages and cities from across France, these brave women were
united in hatred and defiance of their Nazi occupiers. Eventually, the Gestapo
hunted down 230 of these women and imprisoned them in a fort outside Paris. Separated from
home and loved ones, these disparate individuals turned to one another, their
common experience conquering divisions of age, education, profession, and
class, as they found solace and strength in their deep affection and camaraderie.
In January 1943, they were sent to their final destination: Auschwitz.
Only forty-nine would return to France.
A Train in Winter draws on interviews with these women and their families;
German, French, and Polish archives; and documents held by World War II
resistance organizations to uncover a dark chapter of history that offers an
inspiring portrait of ordinary people, of bravery and survival—and of the
remarkable, enduring power of female friendship.”
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