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domenica 19 febbraio 2012

Oggi mangio da … n. 160: Ristorante La maniera di Carlo


“La maniera di Carlo è una sfida. Nasce dal’entusiasmo nel voler realizzare un sogno... senza compromessi. Significa credere, rischiare, sbagliare per migliorare continuamente. Significa il voler condividere un’esperienza, i cui ingredienti sono passione, voglia di sperimentare, conoscere e costruire. Vorremmo trasmettere quest’amore attraverso un insieme di buone maniere che soddisfino tutti i sensi, che rievochino ricordi e tradizioni assopite, che facciano guardare al futuro con ottimismo e vivere il presente in maniera entusiasta. La cucina italiana è una cucina di prodotti. Da questo assunto parte il nostro viaggio. Le materie prime rimangono le protagoniste indiscusse. La giovane mano talentuosa del nostro chef, Lorenzo Santi, e del suo staff, crea, abbina e valorizza quanto di meglio la nostra terra ci possa offrire. Una affascinante e continua ricerca di eccellenze ci porta a una selezione di piccoli produttori che, come noi, mettono la passione e amore per il proprio lavoro al primo posto. Materie prime povere e a volte dimenticate, insieme al nobile operato dell’uomo che da secoli le lavora secondo tradizioni, meritano di essere conosciute e tramandate.”


ANNA GIORDANO


“PER UNA PITTURA IN CONTINUA EVOLUZIONE - La pittura di Anna Giordano, nonché la sua versatilità nella ricerca dei più disparati linguaggi espressivi, la inserisce nell'alveo  dei  più  interessanti esponenti delle avanguardie nazionali. Il suo credo, la sua volontà nel manifestare gli aspetti iconografici ed iconologici di un'arte tutta tesa al femminile, la pone al centro del singolare dibattito relativo al raggiungimento estetico della bellezza non soltanto esteriore, ma, soprattutto, interiore. La formazione  di  Anna Giordano,  nativa  di  Santa  Maria  Capua  Vetere,  è napoletana. I suoi trascorsi sono caratterizzati da un lungo e faticoso percorso svolto presso la partenopea Accademia di Belle Arti , sotto la guida di un grande maestro quale Domenico Spinosa. Gli esordi in pittura della Giordano sono prevalentemente dedicati alla definizione di un linguaggio fortemente figurativo,  ma,  allo  stesso  tempo,  astratto.  Non  a  caso  la  sua passata produzione, ed in parte anche quella recente, è evidenziata molto da soluzioni cromatiche e compositive che spaziano, appunto, dal figurativo all'astrazione. Quindi non è difficile scorgere nel corpus di opere dell'artista lavori che, in maniera equilibrata e raffinata, esibiscono le sperimentazioni più ardite. La  pittura  di  Anna  Giordano  è, inoltre, il risultato di lunghe e mai banali riflessioni sull'universo femminile. Ciò che conta maggiormente nella sua arte è  il  concetto “d'essere  donna”.   I suoi dipinti, ma anche le sue non poche sculture, sono sempre caratterizzati da una forte introspezione psicologica. Ogni gesto, dalla pennellata alla stesura ultima del colore, è un continuo interrogarsi su se stessa e sul suo passato; i soggetti raffigurati sono spesso delle metafore utili alla comprensione della sua sensibilità e delle competenze raggiunte nell'ambito dell'indagine artistica. Dalle sue tele emergono gli amori, le speranze, gli impulsi erotici, le illusioni e, soprattutto, le disillusioni. Ogni impressione trasmessa è come se fosse il tassello di un puzzle in continua evoluzione. L'insieme delle molteplici emozioni sentite dalla Giordano, nonché il suo viver liberamente da artista “a tutto tondo”, sono il frutto di una educazione mentale e di una esperienza pratica che si pongono  al di là del suo mondo affettivo. Le sue iconografie  sono anche l'esito  di  una  doverosa  e  consapevole meditazione sulle varie sfaccettature della società contemporanea. In lei, inoltre, si sintetizzano gli sforzi di altre donne che l'hanno preceduta nel campo della pittura. Basti ricordare Artemisia Gentileschi, Angelica Kaüffman, Frida Kalo, tutte pittrici, appunto, che, grazie all'arte, hanno raccontato le molteplici problematiche purtroppo insite nell'appartenenza al gentil sesso. La recente produzione di Anna Giordano è ricca di processi investigativi, di notevole interesse, sulla forma e sul colore. L'esperienza maturata, in tanti anni di attività, l'ha  spinta  ad avvalersi di linguaggi espressivi sempre nuovi. La performance, la poesia e, prevalentemente, la musica sono, già da tempo, gli elementi caratterizzanti della sua pittura. Ogni rivelazione visiva e sensoriale è concepita in modo sapiente ed armonioso. L'artista, in particolare durante i vernissage delle sue mostre, ama circondarsi di amici o, come sostiene, di “bella  gente”; e questi, a loro volta, diventano i protagonisti dei suoi quadri o delle sue azioni. Il tempo per la Giordano sembra non trascorrere mai e, di conseguenza, la sua arte è  un  incessante “work  in  progress”. Forse non metterà mai un punto alla sua ricerca, in lei aleggerà, senza interruzione, quel senso di “non finito”, che, del resto, rende unica una qualsiasi sua opera. (Luigi Fusco)” (l’opera qui riprodotta è di Anna Giordano)

Amicizia con Dio di Donald Walsch (Sperling Paperback)


Amicizia con Dio Buono

"Dio cerca dei leader, non dei seguaci, seguire Dio può cambiare la nostra vita, ma guidare gli altri verso di lui può cambiare il mondo!". Dopo il successo della trilogia Conversazioni con Dio, Neale Donald Walsch continua il racconto di un rapporto spirituale dalle enormi implicazioni concrete e dall'approccio semplice e disincantato. Un rapporto spirituale che ha avuto inizio in una lontana notte di disperazione, quando l'autore ha scritto una lettera di protesta a Dio e Lui gli ha risposto. Da allora, ironico e affettuosamente brutale, come solo i veri amici sanno essere, Dio lo ha fatto riflettere, lo ha destabilizzato, stuzzicato e divertito, accompagnandolo passo dopo passo. Ecco dunque dipanarsi un irriverente - e allo stesso tempo profondo - dialogo con un'entità superiore assai poco convenzionale, capace di parlare con tutti noi. Per scoprire la nostra natura più autentica e l'importanza di ogni singolo istante vissuto. Walsch ci propone di nuovo un irriverente e insieme profondo colloquio con un’entità superiore, assai poco convenzionale, facendoci scoprire la nostra natura più autentica senza aspettative o falsi bisogni.

INTERNATIONAL PAPER . Lettera di Sharon Ryan - Direttore/Direttrice etica e conformità

“Il primo Codice etico dell’attività di International Paper fu pubblicato nel 1997, e undici anni dopo siano lieti di pubblicare la terza edizione del Codice etico dell’attività. La nostra storia però risale ad un’epoca assai più lontana. Sin dalla fondazione della Società 110 anni fa, la caratteristica fondamentale dell’organizzazione è stata l’impegno verso un comportamento etico. Le politiche e le azioni della International Paper in quei tempi costituirono la base di una cultura etica e della ricerca dell’eccellenza, che caratterizzano tuttora la Società nel ventunesimo secolo. Continueremo in futuro a concentrarci senza sosta su tre punti chiave essenziali del nostro business: Persone, clienti ed eccellenza operativa. I dipendenti della Società International Paper sono convinti che "un comportamento etico e l’integrità personale siano elementi essenziali della nostra cultura.” Questo è il modo con cui ci descriviamo, e forma le fondazioni etiche che guidano il nostro lavoro e la nostra vita. Ogni dipendente di International Paper è in possesso di una copia del Codice etico dell’attività della Società. Il nostro Codice non cerca di risolvere qualsiasi situazione e dilemma: il complesso ambiente in continua evoluzione in cui lavoriamo preclude tale semplificazione. Il Codice rappresenta piuttosto una guida ed uno strumento per il posto di lavoro, raccomandando le nostre politiche ed i nostri standard di comportamento sul posto di lavoro ed incoraggiando i dipendenti a cercare risposte alle loro domande e preoccupazioni. È basato sull’aspettativa che i dipendenti di International Paper assumano l’iniziativa prendendo decisoni etiche. I clienti di International Paper, come in generale qualsisi Cliente, preferiscono trattare con una società etica. Sia che i nostri clienti siano altre aziende/enti o clienti individuali, o che i nostri clienti siano in contatto con noi per telefono, di persona o tramite canali di comunicazione elettronici, siamo convinti che tutti loro meritino di avere fiducia nell'integrità con cui trattiamo con i nostri clienti. Per noi, trattare in modo etico con i nostri clienti significa fornire prodotti e servizi di qualità, che rappresentino il miglior valore, anticipando i requisiti dei clienti e venendo incontro alle loro aspettative. Agiremo in tal maniera, in piena conformità alla lettera ed allo spirito delle leggi vigenti. Nella International Paper, "eccellenza operativa" significa perseguire la qualità in tutto quanto facciamo. Utilizziamo tecnologie per realizzare vantaggi concorrenziali, e mettiamo in atto strategie che sono basate sulle migliori pratiche e che ci differenziano dalla concorrenza. A tale scopo, collaboriamo con clienti ed organizzazioni ambientali, accademiche, municipali e governative, oltre che a proprietari di terreni e coltivatori professionisti, per incoraggiare la gestione forestale sostenibile, per migliorare la salute e la produttività di terreni forestali e per aumentare il recupero dei nostri prodotti riciclabili. Da molto tempo la nostra Società ha in atto una politica di non utilizzare legno da foreste a rischio. Eccellenza operativa significa anche che siamo impegnati a trattare in modo etico tutto il processo della nostra catena di fornitura, e con tutte le parti interessate alla nostra azienda. In breve, assumiamo le nostre responsabilità in tutte le nostre azioni. Siete invitato a consultare le pagine di questo sito. Troverete la terza edizione del Codice etico dell’attività di International Paper, oltre alle modalità per contattarmi per telefono o per posta elettronica. Se vi interessa sapere di più sul fatto che "fare la cosa giusta" faccia parte della nostra vita in International Paper, o se osservate qualcosa che vi desta preoccupazioni e su cui volete un chiarimento, utilizzate queste informazioni per un contatto. (Sharon Ryan - Direttore/Direttrice etica e conformità.)”



EDWARDIAN PROMENADE


 “Edwardian Promenade (est. 2007) is an edutainment blog devoted to the social and political history, the literature, the music, the fashion, the food, and so on, of the world between the years 1880 and 1920, with a primary focus on life in Great Britain and the United States. Featuring occasional interviews, feature columns, book reviews, and discussions about the history behind period dramas such as Downton Abbey, the site hopes to raise interest and excitement in this much-dismissed time period!
ABOUT EVANGELINE - I initially began this blog as a place to share snippets of information from my research of the Edwardian era, but it has morphed into something amazing and rewarding. I write romantic historical fiction and dabble occasionally in steampunk, and hope that someday soon, my books will find their way onto the shelves of your local (e-) bookstore. If you have any questions or feedback, please email me: evangeline [at] edwardianpromenade [dot] com. Or follow me on Twitter @edwardian_era, and friend me on Facebook!
HOW TO USE THE SITE - There are three ways in which to keep track of new and updated posts: subscribe via email (do so at the section on the left), subscribe via RSS Feed, or Like Edwardian Promenade on Facebook. The Facebook page is also linked to my Twitter account so that any post I make on the actual page will send a tweet to @edwardian_era. Unfortunately Facebook takes you directly to whatever I’ve linked to (a YouTube video, other blog, article, etc), so you must visit the actual page to leave comments or read my entire post. You can also keep track of Edwardian Promenade on Bloglovin, which is an aggregation website where all blogs registered to the site will fall into one page. First time comments are usually held in moderation, so don’t freak out if your comment doesn’t immediately appear! I’m still working on the Search Engine capacities, but categories, monthly archives, tags, and Link Within make it easy to browse my old posts. I think that’s all I need to cover for now, so go on and read!”



THINKING, FAST AND SLOW by Daniel Kahneman (Farrar, Straus and Giroux)


 “Daniel Kahneman, recipient of the Nobel Prize in Economic Sciences for his seminal work in psychology that challenged the rational model of judgment and decision making, is one of our most important thinkers. His ideas have had a profound and widely regarded impact on many fields—including economics, medicine, and politics—but until now, he has never brought together his many years of research and thinking in one book. In the highly anticipated Thinking, Fast and Slow, Kahneman takes us on a groundbreaking tour of the mind and explains the two systems that drive the way we think. System 1 is fast, intuitive, and emotional; System 2 is slower, more deliberative, and more logical. Kahneman exposes the extraordinary capabilities—and also the faults and biases—of fast thinking, and reveals the pervasive influence of intuitive impressions on our thoughts and behavior. The impact of loss aversion and overconfidence on corporate strategies, the difficulties of predicting what will make us happy in the future, the challenges of properly framing risks at work and at home, the profound effect of cognitive biases on everything from playing the stock market to planning the next vacation—each of these can be understood only by knowing how the two systems work together to shape our judgments and decisions. Engaging the reader in a lively conversation about how we think, Kahneman reveals where we can and cannot trust our intuitions and how we can tap into the benefits of slow thinking. He offers practical and enlightening insights into how choices are made in both our business and our personal lives—and how we can use different techniques to guard against the mental glitches that often get us into trouble. Thinking, Fast and Slow will transform the way you think about thinking.”

TUBOSIDER



“TUBOSIDER S.p.A.,società operativa tra le più importanti della holding Gruppo Ruscalla S.p.A., è da oltre quarant'anni protagonista nel mercato mondiale delle opere civili. L'Azienda, infatti, nasce nel 1965 dall'attività di una famiglia di imprenditori astigiani, che impiegano condotte e manufatti in acciaio per usi stradali. La costante e continua espansione ha visto, nel tempo, gli interessi dell'Azienda allargarsi a tutti i mercati: dall'Europa al Medio ed Estremo Oriente, dal Sud America all'Africa e Australia, con un conseguente miglioramento e affinamento delle tecniche e delle tecnologie.
Un'espansione che ha determinato la necessità di affiancare al primo stabilimento: Mongardino d'Asti (AT), un secondo impianto, notevole per capacità produttiva a livello tecnologico a Monticello d'Alba (CN) , a seguire, l'unità di Stroncone(TR) e gli stabilimenti all'estero: St.Helens (Gran Bretagna), Neuville-sur-Saône (Francia), Biatorbàgy (Ungheria), Al Garabulli-Al Ataia (Libia) pari a una superficie coperta di 64.450 mq, su area totale di 262.000 mq , con una capacità produttiva di 250.000 tonn/anno. Il volume d'affari annuo è di circa 100 milioni di euro con una struttura approssimativa di 250 dipendenti.

Oggi TUBOSIDER opera in tutto il mondo e controlla una serie di Filiali quali:
TUBOSIDER ESPANOLA S.A. (Valencia)
TUBOSIDER FRANCE S.A. (Neuville-sur-Saône)
TUBOSIDER UNITED KINGDOM Ltd (St.Helens)
TUBOSIDER HUNGARIA Kft (Biatorbàgy)
TUBOSIDER AMERICA LATINA S.A. (Santiago-Cile)
TUBOSIDER LIBYA (Tripoli-Libya)

La diversificata produzione TUBOSIDER può essere così sintetizzata: condotte e strutture portanti in acciaio ondulato per opere di viabilità, idraulica, stoccaggio, ecc.; serbatoi, vasche di laminazione per la raccolta delle acque di prima pioggia e ad uso antincendio; barriere metalliche di sicurezza certificate ed omologate nel rispetto delle più recenti e restrittive normative internazionali di prevenzione stradale; opere di difesa dal rumore, dalle tradizionali barriere antirumore laterali, integrate con sistemi innovativi quali riduttore di sommità o moduli fotovoltaici, alle gallerie artificiali e rivestimenti fonoassorbenti per pareti di tunnel; gallerie: rivestimenti ed allestimenti secondo i requisiti essenziali di protezione dal fuoco, comfort illuminotecnico ed acustico, prevenzione di fenomeni di stillicidio, corretto arredo architettonico con le relative implicazioni sulla sicurezza; opere di protezione sul territorio, nella difesa passiva contro frane da crollo e valanghe con barriere a rete di tipo deformabile e di ponti rigidi.

La completa conformità del Sistema Gestione Qualità alle norme internazionali è garanzia che TUBOSIDER opera sempre in regime di Qualità Totale: dalle prime fasi di progettazione e sviluppo, sino alla produzione, spedizione ed installazione dei prodotti finiti. Tale Sistema, impostato in conformità alle vigenti norme UNI EN ISO 9001:2000, ha ottenuto la certificazione dall'Ente Lloyd's Register Quality Assurance già dall'anno 1994. Tutti i manufatti TUBOSIDER seguono un ciclo di fabbricazione che prevede, in ciascuna delle varie fasi produttive, i controlli specifici atti a verificarne le caratteristiche principali. I prodotti finiti vengono sottoposti ad ulteriori prove sul campo, conformemente alle richieste delle normative ufficiali. Tali verifiche, effettuate in occasione di test per l'omologazione dei prodotti, sono firmate da laboratori di Università e Politecnici o da Enti Ufficiali accreditati alle verifiche. L'alta qualità di tutti i manufatti TUBOSIDER ha oggi il riconoscimento delle stesse società concorrenti: un premio di cui l'Azienda è particolarmente fiera..”




Francesco Renga - La Tua Bellezza




Il video ufficiale di "La Tua Bellezza", con protagonista Francesca Inaudi; brano con cui Francesco Renga ha partecipato a Sanremo 2012. Contenuto nell'album "FERMOIMMAGINE" - acquista orasu iTunes 

Il Nazismo Esoterico [Le SS Occulte] parte 3


sabato 18 febbraio 2012

Oggi mangio da … n. 159: Ristorante L’Oca Ciuca


“In un vecchio palazzo nel centro di Vigevano, storica sede di un ospizio per anziani prelati messi a riposo dalla Curia, ha trasferito la sua nuova sede il ristorante L'Oca Ciuca….
La nuova location è strutturata in 2 sale: una più informale, in stile bistrot, per un totale di 20 coperti, in prossimità dell'importante banco di mescita in legno wengè e marmo di Carrara con l'esposizione dei 150 vini in esposizione proposti in carta. L'altra sala, più tradizionale, composta da 3 tavoli rotondi, che possono ospitare piccole cerimonie e colazioni d'affari fino a 20 coperti.
Da maggio a fine ottobre il grazioso dehor esterno, affacciato su di una delle porte principali di accesso al Castello Sforzesco, consente di godere della cucina dell'Oca Ciuca nello splendido scenario della corte rinascimentale di Ludovico il Moro.
Paste fresche, pane e grissini, dolci sono prodotti giornalmente dalla nostra cucina. Taglieri di pregiati salumi d'oca della tradizione Lomellina, formaggi affinati, carni pregiate di Chinina Toscana, anatra , oca e selvaggina sono il biglietto da visita del nostro ristorante, nato dalla passione per il buon cibo e il buon vino…e che siamo orgogliosi di offrirVi. (Fulvia e Stefano. Rossana e Rinaldo)”


Massimiliano Mirabella


“Massimiliano Mirabella, nasce a Napoli il 24/01/1970, vive e lavora tra Napoli e Caserta dove tuttora insegna decorazione pittorica e scenografica all’Istituto d’Arte di San leucio. Nel 1993 si diploma all’Accademia Belle Arti di Napoli in Pittura con il Maestro Armando De Stefano.
Guardare da vicino l’opera di Massimiliano Mirabella significa esplorare i recessi della sua anima.
Passione, impeto, sofferenza, ossessione, umani vincoli contraddistinguono la sua poetica. Forsennata ricerca di un io in alternanza perduto e ritrovato nei legacci e nei volti nascosti. Anelito ad un simbolico ritorno nella placenta, nel liquido amniotico, dove ci si ripara da una realtà troppo spesso aggressiva e intollerante. L’artista si rifugia nella sua arte usando tutti i mezzi che la sua ricerca riesce a trovare, sperimentando tecniche e avendo come parola d’ordine la mutazione e l’inarrestabilità espressiva. Metallo, gessetti, colori a olio, a carboncino, addirittura lucido da scarpe
per sfumare forme create forsennatamente, con la passione di chi vive a pieno la sua dimensione di
uomo e di artista. Un tema ricorrente è la distruzione, meglio se quella lavica, culturalmente affine
alla sua condizione geografica e storica Ferite aperte dalle quali può fuoriuscire la vita caratterizzano le sue fotografie. L’essere umano nel suo ambiente naturale e i comportamenti che vengono scatenati sono un altro tema della sua fotografia. Si avvale spesso di autoritratti, perché è partendo da se stesso, dalla sua condizione che intende trascendere all’oggettivazione di stati mentali e sensazioni. Ricerca intima che tende ad allargarsi per inglobare l’umano sentire e divenire. “Giuseppe De Angelis ,in arte Dag, nasce a Caserta il 17 Giugno del ‘1980. Terminata la scuola dell’obbligo si iscrive,all’età di quattordici anni,all’Istituto Statale d’Arte di San. Leucio ( Caserta ),dove consegue da prima la qualifica professionale di “Maestro d’Arte”e inseguito il Diploma Superiore di “ Architetto e Arredatore”. Nel ‘2000 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli,nella sezione di pittura, con la Docente Prof. ssa Loredana Filomena D’Argenio dopo quattro anni ottiene il Diploma di Laurea con il massimo dei voti (110 e lode su 110).
Già all’età di sedici anni partecipa alla mostra collettiva al Circolo Nazionale sito in Piazza Dante a Caserta, dove presenta due opere,riscuotendo un notevole successo;da qui’ partecipa a numerose mostre collettive e diverse personali, sia in Associazioni Culturali che Club privati che in Assessorati Comunali e Provinciali,e anche gallerie private. La sua massima espressione la otterrà tramite l’incontro dell’Astrazione Informale e la ricerca di materiali poveri,tramite l’uso dell’istallazione e della performances. Attualmente,dopo alcune mostre in gallerie private dislocate sul territorio nazionale,collabora con tre eminenti gallerie,la Parthenia di Palermo,la Emmediarte di Cuneo e la Cassiopea di Roma. Vive e lavora tra Caserta,Napoli e Roma.” (l’opera qui riprodotta è di Massimiliano Mirabella)


Il libro del giorno: Santuario di Santa Maria di Trebisonda di Succi Terenzio (Youcanprint)


Questa prima raccolta di note storiche sulla comunità cattolica di rito latino e Chiesa dì Santa Maria (della Purìficazione) in Trebisonda - dal titolo LA CROCE SU TREBISONDA - risale all'autunno 1968 come preparazione culturale alle celebrazioni del primo secolo di vita del santuario (15 maggio 1969). L'eco suscitata da quell'avvenimento, celebrato con la presenza dell'Arcivescovo dì Smirne, Mons. John Boccella - il primo vescovo cattolico-latino comparso in loco dal 1907 - , aveva indotto il Nunzio Apostolico (Mons. Salvatore Asta) a richiedere una relazione sulle Chiese della Missione dei Cappuccini da inviare in vaticano al Superiore P. Costantino Costi. Questi passò l'incarico a Terenzio Succi, riconsciuto cronista della zona turca, che, dopo aver presentato questo saggio preparò il secondo "La Croce sulla Cilicia".
Il Nunzio, sfogliati i plichi sentenzierà "Veramente interessante... Non mi aspettavo tanto". Poi, sempre a compimento di suddetto "centenario" era stato pubblicato con lo psedonìmo Tarsicio Succi da Verica la monografia SUMELA, Montecassino d'Oriente (Istanbul 1970) cui seguirà TREBISONDA, Porta d'Oriente (Istanbul 1913).

L'autore ha mantenuto copia storica sulla sede missionaria di Trebisonda che ora, completata, viene riproposta per far conoscere tutte le vicende di questa "oasi" nel mondo islamico nelle sue vicende liete e meno dì 161 anni.

SYSCO


“Sysco is the global leader in selling, marketing and distributing food products to restaurants, healthcare and educational facilities, lodging establishments and other customers who prepare meals away from home. Its family of products also includes equipment and supplies for the food service and hospitality industries.”


SEATTLE TO SAN FRANCISCO


“Hi, I'm Brandi. I am a Social media specialist with 10 years overall customer service experience, and 3 years of post-graduate experience at a Fortune 500 company on a major national account, T-Mobile. I have proven strengths in digital media, multitasking and building enduring customer relationships. I am an experienced blogger and with basic HTML and data analysis skills and am seeking to leverage my MA in Digital Marketing with my experience in a social media marketing position in the Bay Area. You can find my resume and other information on my website, http://www.brandimcole.com/

A little more info, just for fun:
I just moved to San Francisco for grad school and am loving everything about my new city.
I want to travel the world one day soon, and am in the process of making that happen.
I'm honest. I know exactly who I am and the person I aspire to become.
I will always be a city girl. Bright lights, crazy driving and loud, bustling streets beat the quiet countryside any day.
My life motto: Work hard, play hard.
I have a (probably unhealthy) co-dependent relationship with my Droid Bionic.
I love small, fluffy animals and have a habit of pointing out every time I see a cute dog on the street.
Sometimes I laugh so hard my stomach hurts and I can't breathe.
I have an amazing family who love and support me unconditionally.
I love to dress up, even for no reason.
I like reading thought provoking books.
I am a Jason Webley fanatic. Almost 10 years of being a fan and I still go to every show that I can make it to.
I love meeting new people.
I can work a room like nobody's business. One of my friends calls me "our group's personal PR campaign."
I enjoy life and all that it brings.”


THE SWERVE: How the World Became Modern by Stephen Greenblatt. (Norton)


“One of the world's most celebrated scholars, Stephen Greenblatt has crafted both an innovative work of history and a thrilling story of discovery, in which one manuscript, plucked from a thousand years of neglect, changed the course of human thought and made possible the world as we know it. Nearly six hundred years ago, a short, genial, cannily alert man in his late thirties took a very old manuscript off a library shelf, saw with excitement what he had discovered, and ordered that it be copied. That book was the last surviving manuscript of an ancient Roman philosophical epic, On the Nature of Things, by Lucretius—a beautiful poem of the most dangerous ideas: that the universe functioned without the aid of gods, that religious fear was damaging to human life, and that matter was made up of very small particles in eternal motion, colliding and swerving in new directions. The copying and translation of this ancient book-the greatest discovery of the greatest book-hunter of his age-fueled the Renaissance, inspiring artists such as Botticelli and thinkers such as Giordano Bruno; shaped the thought of Galileo and Freud, Darwin and Einstein; and had a revolutionary influence on writers such as Montaigne and Shakespeare and even Thomas Jefferson. 16 pages full-color illustrations”

TOP FILM


“Il sole inonda i vostri spazi, siete in piena luce. Ma non siete abbagliati, i raggi del sole non scaldano troppo. State bene, perché avete appena installato una pellicola schermante Topfilm. E in più, con le vernici antisolari risparmiate anche energia. Da anni Topfilm si dedica a sviluppare sempre nuove soluzioni tecniche per la migliore protezione delle superfici vetrate, per esaltare l’estetica della moderna architettura urbana e per aumentare il livello di privacy senza dover ricorrere a tende o simili. Con i migliori prodotti esistenti sul mercato internazionale, forniti da partner come 3M e Hanita Coatings, che vengono installati esclusivamente da nostri tecnici qualificati, per garantire la perfetta adesione agli standard imposti dai produttori, di cui rilasciamo la Garanzia ufficiale. Per questo siamo diventati leader in Italia nelle pellicole per vetri e nelle vernici antisolari ad alto risparmio energetico. Mettetevi comodi e godetevi una pellicola, che per anni, vi regalerà una buona e bella visione.”


In libreria Le ombre del demone di Eve Silver (Leggereditore)


L’antropologa forense Vivien Cairn teme di aver perso la testa per sempre. La sua libido è fuori controllo e il desiderio la rende cieca, tanto da provocarle una sorta di amnesia temporanea. Sarà l’intervento di un estraneo terribilmente sexy a farle realizzare che in gioco c’è molto di più della sua sanità mentale. E mentre un killer spietato miete una vittima dopo l’altra, e Dain Hawkins si fa strada tra piste indecifrabili e coincidenze troppo evidenti per essere ignorate, i due capiranno che forse i crimini che imperversano sono collegati agli strani comportamenti della donna. Ma questo non scoraggia Dain, che vorrebbe spingersi oltre con Vivien, e così lei dovrà confrontarsi con il peggiore dei suoi incubi, ma anche con una passione sconosciuta e senza limiti che riscriverà per sempre il suo destino. Cos’è più insidioso, l’oscurità di un demone o il terrore di perdersi fra le braccia dell’amore privo di freni?

Breve estratto: “Si sentiva soverchiata, esausta, nonostante la notte di sonno, e spaventata. Tutto quello che aveva nella sua vita era andato, le sue convinzioni sul mondo, la sensazione di sicurezza e di successo, la sua casa, forse persino la sua sanità mentale. In qualche modo, fra la sua casa rasa al suolo dalle fiamme e la sconvolgente notizia che una parte del mondo era popolata di demoni e stregoni, le era stata somministrata una doppia dose della cosa che le sfuggiva da mesi. Il suo problemino non era scomparso, anzi, peggiorava. La terribile verità era che, due notti prima, si era estraniata per dodici ore e le era successo di nuovo il giorno precedente, mentre Dain era fuori. Le ore antecedenti la mezzanotte erano per lei il buio completo. Quando si era ripresa si era ritrovata nel foyer dell’attico di Dain, con il portone spalancato e un graffio lungo e profondo sul braccio. Aveva i piedi nudi e gelati come se avesse camminato sulla neve senza scarpe.

Eve Silver ha letto il suo primo romanzo rosa quando era appena adolescente. Da allora è rimasta affascinata dalle storie d’amore piene di passione, forza, perseveranza e onore, storie che l’hanno accompagnata durante tutto il suo percorso. Ora insegna microbiologia e anatomia umana in un istituto superiore. Quando esce da scuola torna ai romanzi rosa, e alla vita familiare, coronata anch’essa da un lieto fine, come tutte le più belle storie romantiche. Nel 2011 Leggereditore ha pubblicato con grande successo Il bacio del demone, primo romanzo della serie Demon.

Le SS Occulte parte 2



venerdì 17 febbraio 2012

Oggi mangio da … n. 158: Ristorante Osteria L’E’ MAISTESS


“Là dove la campagna si libera della morsa soffocante del cemento di Milano, Gaggiano. Qui in una frazione, Fagnano, situata nel Parco Sud del Ticino a 8 Km da Abbiategrasso e 15 Km da Milano, nel cuore di un antico borgo medievale tra grandi cascine e una manciata di case si trova una piazzetta romantica e silenziosa dove è situata L'Osteria L'è Maistess ovvero non è mai lo stesso. L'ambiente...beh l'ambiente è formato da una saletta intima e riservata con il camino (rifugio ideale per le sere d'inverno), una sala più ampia con un pianoforte e un piacevole dehors (provvidenziale della bella stagione). Insomma L'Osteria L'è Maistess è un oasi di quiete e tranquillità tra sapori antichi e gusti odierni.”


GIUSEPPE DE ANGELIS in arte DAG

“Giuseppe De Angelis ,in arte Dag, nasce a Caserta il 17 Giugno del ‘1980. Terminata la scuola dell’obbligo si iscrive,all’età di quattordici anni,all’Istituto Statale d’Arte di San. Leucio ( Caserta ),dove consegue da prima la qualifica professionale di “Maestro d’Arte”e inseguito il Diploma Superiore di “ Architetto e Arredatore”. Nel ‘2000 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli,nella sezione di pittura, con la Docente Prof. ssa Loredana Filomena D’Argenio dopo quattro anni ottiene il Diploma di Laurea con il massimo dei voti (110 e lode su 110).
Già all’età di sedici anni partecipa alla mostra collettiva al Circolo Nazionale sito in Piazza Dante a Caserta, dove presenta due opere,riscuotendo un notevole successo;da qui’ partecipa a numerose mostre collettive e diverse personali, sia in Associazioni Culturali che Club privati che in Assessorati Comunali e Provinciali,e anche gallerie private. La sua massima espressione la otterrà tramite l’incontro dell’Astrazione Informale e la ricerca di materiali poveri,tramite l’uso dell’istallazione e della performances. Attualmente,dopo alcune mostre in gallerie private dislocate sul territorio nazionale,collabora con tre eminenti gallerie,la Parthenia di Palermo,la Emmediarte di Cuneo e la Cassiopea di Roma. Vive e lavora tra Caserta,Napoli e Roma.” (l’opera qui riprodotta è di Giuseppe De Angelis)



Il libro del giorno: Gli ultimi saranno i primi. La mia vita accanto ai dimenticati della Terra di Dominique Lapierre (Rizzoli)


Parigi 1944. Dominique Lapierre ha tredici anni e ogni notte, insieme agli eroi dei suoi libri, scappa dalla città occupata dai nazisti per andare alla scoperta del mondo: Costantinopoli, Gerusalemme, Damasco, i deserti della Siria e dell'Iraq, gli altipiani dell'Afghanistan... Da sotto le coperte prega il dio della guerra perché nessuna allerta lo costringa a interrompere i suoi sogni. Che si avvereranno tutti, ma ancora non lo sa. L'anno dopo scopre gli spazi sconfinati dell'America, dove tornerà per frequentare l'università, e sarà solo l'inizio. Si sposa e si imbarca per una luna di miele intorno al mondo; parte per la Corea insieme alle Nazioni Unite. Da inviato di "Paris Match" viaggia sui fronti più caldi dell'attualità: attraversa la Russia in piena Guerra Fredda, a Napoli si presenta a Lucky Luciano, in un kibbutz nel deserto del Negev, Ben Gurion gli racconta le settimane cruciali della nascita di Israele. Poi l'incontro con l'India, e niente sarà più lo stesso: "Tutto quello che non viene donato va perduto" gli insegna Madre Teresa. Comincia per Dominique una seconda vita immerso nella realtà incredibile della "Città della gioia": ogni sua giornata, ogni sua parola, tutta l'esperienza e la capacità di scrittore e di comunicatore che ha accumulato nei suoi anni di successi vengono poste al servizio degli ultimi della terra. In questo libro abbraccia l'intera avventura della sua vita, e riflette sui paradossi del mondo contemporaneo con l'umiltà di chi pensa di non avere nulla da insegnare.

In Our Prime: The Invention of Middle Age by Patricia Cohen (Scribner). Intervento di Mariangela Notaro


La Signora Cohen, giornalista per il New York Times, ha scritto un libro affascinante sull’idea della mezza età, ovvero “ una storia che ci raccontiamo su noi stessi, un orizzonte a cui miriamo con l’intento di strappar via la sua linea…”. Oggi, più che mai, quella storia vuole agghindare di poesia l’idea che la mezza età racchiuda in sé un enorme potere,  mentre nello stesso tempo mira a  rivestire la giovinezza con l’abito dell’ idolatria. Ella ritiene che quest’età sia una “finzione culturale”, un concetto elastico ricreato da ogni generazione. Gli accademici stanno ancora definendo l’età che va dai 55 ai 75 come una categoria a sé stante, abbellendola con etichette come “ generazione del bis”, “ terza età”, o “passaggio medio”. Considerato il modo consistente in cui la vita dei salutisti americani si sia prolungata e la rivoluzione indotta dalla procreazione, la gente oggi, può permettersi di avere più tempo per crescere e ancora di più per morire, come se la morte fosse manipolabile. Superba ed irrefrenabile presunzione umana! La signora Cohen ci rende noto che lei potrebbe ritardare il matrimonio fino ai 39 anni, scegliere di farsi madre sui 40 e pensare ancora a cosa voler fare una volta divenuta adulta, quasi in un fantastico gareggiar col tempo. Magari accettassimo che il tempo, questo grande coordinatore delle nostre esistenze, invece crea e disfa realtà in un baleno a suo unico piacimento! Ciò si presenta come un richiamo personale raro all’interno di un’opera che poggia su solide e diverse ricerche e che trova i suoi esempi universalmente riconosciuti nelle opere dei poeti romantici, Trollope e Arthur Miller, così come anche Bernice Neugarten, un pionere nello studio dello sviluppo adulto.  Prima della metà del ‘900, la Cohen proferisce “ l’età non fu un ingrediente essenziale della dignità di un individuo”. Fu l’influenza di “elementi condizionanti”- matrimonio, parentele, malattie- a plasmare la narrativa adulta. Nel 1800 le donne furono praticamente spinte a trasformarsi in madri e quindi ad accudire prole per 17 anni, mettendo al mondo una media di sette figli. Più tardi fu la volta delle suffragette, la cui vocazione per i diritti delle donne sul voto contribuì anche ad espandere le opportunità di carriera per le donne di mezza età. La Cohen descrive anche la sbalorditiva liberazione sessuale da parte di Edith Wharton. Dopo aver vissuto un matrimonio disgiunto dal sesso per più di due decenni, la Wharton riscoprì le gioie di questo piacere a 45 anni, con un “ baffuto mascalzone”. E con le suffragette, forse, l’anima ha iniziato ad avverare il suo potenziale, le sue incommensurabili, sorprendenti conquiste di infinito…
All’alba del 1900, gli americani iniziarono a prender coscienza dell’umana, lecita possibilità di “abbracciare” i 50 anni. I resoconti del censimento rivelano che puntualmente strappavano via, come foglie marce da una pianta nel suo abituale fiorire, un decennio quando venivano intervistati.  L’età media scivolò nell’essere un gioco crudele. Ci fu bisogno di una sommossa del pensiero da parte di Erik Erikson, un rifugiato tedesco, per vestire di dignità ed importanza la mezza età. Negli anni 50 Erikson  ribaltò la dottrina freudiana- la corazzata teoria secondo cui la nostra personalità si delinea all’età di 5 anni- descrivendo la vita come un ciclo di otto fasi. Egli parlò di “ stadio adulto medio” dai 45 ai 55 anni, quando la forza ci viene elargita attraverso la cura degli altri e contribuendo al miglioramento della società, che egli denominò “ generatività”. L’età meramente cronologica è chiaramente riconosciuta oggigiorno come un rivelatore menzognero della crescita adulta o dell’autenticità dell’identità per tutti coloro che hanno toccato i 50. Prendiamo in esame il comportamento di due o della maggior parte delle nostre figure culturali più prominenti. Donald Trump a 65 anni si mostra e agisce come se si adagiasse ancora sui suoi turbolenti nove anni. Bill Clinton, alla stessa età, è gioca a voler retrocedere all’adolescenza . Ma allora per quale motivo le nostre mani si ostinano ad innalzare il muro dell’ansia della mezza età? I primi incriminati, afferma la Cohen, sono i venditori di bellezza. In quanto imprenditori di cosmetici, pubblicità ed industrie di intrattenimento, hanno vestito i panni di avidi collaboratori nell’impresa lucrativa di restituire all’immagine della mezza età la sua cornice più bella, perfetta, ma non perfettibile. Ma sul finir del giorno, quando ci si rende conto di non essersi alzati in tempo per la lezione di fitness ed esser così mancati a quel “noi” di noi stessi che crediamo di generare, proprio come l’alter ego in grado di starsene sicuro al mondo, s’ode per caso una voce molesta che facendo capolino negli antri più reconditi di noi ci sussurra, “non sarai mai così magro come Jane Fonda?” La signora Cohen, utilizza Oprah Winfrey come un primo esempio di questa contraddizione dell’Io. In una forte nota editoriale in O, il Giornale di Oprah, la 57enne Signora Winfrey, con tono provocatorio annunciò che lei non avrebbe permesso alla “ cultura dell’ossessione per la giovinezza” di dirle di non preoccuparsi. Ella ammonì coloro che mentono sulla loro età per “la malattia di voler essere ciò che non si è”.Perché, in effetti, come possiamo cambiar di rotta nel navigar della vita come fossimo vascelli senza comando al timone? Quale disumana presunzione è mai questa? Dobbiamo far nostra l’idea che Oprah si stia ora confortevolmente sdraiando sulle sue notevoli risorse finanziarie e fisiche?


LA VERA ESSENZA DELLA VITA DI TAGORE RABINDRANATH (GUANDA)


La Vera Essenza della
Vita (sâdhanâ)

Tra il 1912 e il 1913 Rabindranath Tagore pronunciò per gli studenti di Harvard, rappresentanti ideali dell'Occidente, le otto conferenze basate sugli insegnamenti della sua scuola di Santiniketan qui presentate nella traduzione di Brunilde Neroni dall'originale bengali. Questo libro ha il significato di un incontro: il grande poeta indiano si fa interprete della propria civiltà e della propria cultura, isolando alcuni temi fondamentali ed eterni (l'amore, il lavoro, la bellezza) ed esplorando l'importanza che essi hanno avuto per i due mondi: quello in cui è nato e quello a cui si presenta.
Lo fa con una prosa che ha la semplicità dei suoi versi, e che ci offre considerazioni di straordinaria attualità, affidate indifferentemente a una citazione di sant'Agostino o a un versetto delle Upanisad.
La sua voce è quella di una civiltà antica e affascinante, che si è posta le stesse eterne domande dell'Occidente e ha dato risposte complesse e suggestive: nessuno poteva illustrarcele con più suadente autorità di Tagore.


Paola Scialpi con una sua opera nel progetto di Vitaldo Conte (Vitaldix) Eros Art in Electronic Tango Bondage






Vitaldo Conte: Eros Art in Electronic Tango Bondage. Rosa rossa fetish mask painting bdsm in 'Pulsional Gender Art' (Avanguardia 21). Cyber Sex Art: Vitaldix, Laika Facsimile. Bondage Tango Art: Tiziana Pertoso, DolcissimaBastarda, Valentina Forcisi, Maristella Petrolo, Paola Scialpi.  Video montaggio: Laura Baldieri. Ri-interpretazini sonore: Stefano Balice.



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