“Dino Vincenzo Patroni (nome d'arte), o Vincenzo Dino come dall'anagrafe, è nato a Salerno nel 1947. E' pittore, scultore, grafico, medaglista e ceramista. Nel periodo in cui frequentò l'Accademia di Belle Arti di Napoli (fine anni Sessanta-inizio anni Settanta) fu allievo di Giuseppe Capogrossi, Giovanni Brancaccio e Antonio Venditti e si inserì ben presto nell'ambito artistico partenopeo frequentando intellettuali di primo piano quali Michele Prisco, Ugo Piscopo, Vitaliano Corbi, Carmelo Bonifacio Malandrino e Domenico Rea, esponendo in rassegne d'arte collettive e in mostre personali. E' stato docente per diversi anni nel Licei Artistici e negli Istituti d'Arte ad Eboli, Torre Annunziata, Napoli e Salerno; successivamente, quale vincitore di concorso a cattedra per esami e titoli in Accademie di Belle Arti, per molti anni ha ricoperto quella di Plastica Ornamentale presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dopo aver insegnato nelle Accademie di Belle Arti di Catanzaro, Catania e Frosinone. Infine, nominato docente a tempo indeterminato anche per la Cattedra di Decorazione presso l'Accademia di Belle Arti Albertina di Torino, la rifiuta. La sua attività espositiva risale alla metà degli anni Sessanta nell'ambito di una figurazione che già preannunciava lo sbocco nel campo della ricerca che l'artista svilupperà intensamente in tutte le branche delle arti visive, a partire dagli anni Ottanta a tutt'oggi. Conosciuto in Italia e anche all'estero dove è stato invitato a simposi d'arte, di questo artista poliedrico si sono occupati storici e critici d'arte, filosofi, giornalisti e poeti di fama nazionale ed internazionale: Pierre Restany, Filiberto Menna, Giorgio Di Genova, Paolo Balmas , Ugo Piscopo, ed altri. Sue opere abitano in musei nazionali, quali il Museo del Bargello di Firenze, Museo della Città del Vaticano e all'estero presso la Dailés Galery di Panevezys in Lituania e presso il Museo nazionale di Luxor in Egitto. Suoi lavori sono stati esposti, per invito, in mostre collettive a Vienna, Barcellona, Amsterdam, Panevezys, La Valletta, Perth Western, Il Cairo, Seixal, Glasgow e Osaka, oltre che in piccole e grandi città italiane. E' autore, tra l'altro, di opere pubbliche in Campania e in Basilicata. E' stato inserito dallo storico dell'arte Giorgio Di Genova nella "Storia dell'Arte Italiana del '900" – Generazione Anni Quaranta, Tomo II°, Edizioni Bora – 2009 ed è stato segnalato nel Dizionario Biografico dei Meridionali, Istituto Grafico Editoriale Italiano – Napoli, 1970, volume III°, nel Catalogo dell'Arte Moderna Italiana n. 25, Giorgio Mondadori Editore, 1989; nel volume "Pittura in Sicilia dal Futurismo al Postmoderno" scritto dal critico d'arte ed artista Nicolò D'Alessandro, La Ginestra Editrice, 1991; nel volume "Percorso D'Artista" a cura di silvana Balbi De Caro, Editalia – Gruppo Istituto Poligrafico Zecca Dello Stato, 2008; nel Catalogo Degli Scultori Italiani, Editoriale Giorgio Mondadori, 2006 e in riviste specializzate, in quotidiani, periodici e importanti cataloghi nazionali ed internazionali d'arte con note o presentazioni critiche. La sua documentazione artistica è depositata, oltre che in Biblioteche nazionali e provinciali (tra le quali quella di Salerno), anche presso i più importanti centri italiani di documentazione degli artisti del XX e XXI secolo.” (l’immagina qui presentata riguarda un’opera di Dino Vincenzo Patroni)
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