Incassare e attaccare, poi
incassare ancora, aspettando il momento giusto, lo spiraglio per piazzare il
colpo del KO e uscire dalla lotta da vincitore, a testa alta. Un incontro di
boxe è una splendida metafora della vita; “Cento per cento” di Sacha Naspini è
un omaggio a questa visione: la vita spesso ti mette alle corde e sei costretto
a tenere alta la guardia e a evitare di prenderle per andare giù. Solo se sei
uno vero, un cento per cento, sarai in grado di resistere e di uscire da
trionfatore dalle sfide che ti si parano davanti.
Dino Carrisi a questa filosofia
ci crede moltissimo: ex campione del mondo di pugilato, ha sempre concepito la
propria esistenza come un lungo interminabile round, durante il quale
l’importante è stato difendersi dai colpi brutali che il destino gli riservava
per poi andare sempre al contrattacco. Dopo vent’anni trascorsi in galera per
l’omicidio della moglie, ritiratosi nel silenzio della sua casa in montagna, il
pugile italoamericano decide di raccontare la propria biografia in
un’intervista-documentario concessa al giornalista televisivo Dean La Palma. Un racconto che
parte dalle origini da pugile negli incontri clandestini, con continui colpi di
scena che stenderanno tutti. Soprattutto, un racconto segnato da una sola,
grande convinzione: “Sono nato pugile, con la testa da pugile, il modo di
camminare da pugile e tutto il resto. Al cento per cento. Non al settanta o al
novantanove. Al cento per cento, signori miei”.
Sacha Naspini scrive un piccolo
romanzo veramente appassionante, dal ritmo incalzante. Un libro che ti
sorprende fino all’ultimo e che ha il merito di non essere mai banale, pur
appartenendo formalmente a un genere già sperimentato tanto nella letteratura
quanto nel cinema. Efficace l’idea di utilizzare uno stile da documentario, con
l’intervista che ha molto il sapore della verità. Il lettore, infatti,
inizialmente aspetta di capire se quella di Carrisi sia una storia vera (ci
sono sicuramente dei richiami a figure leggendarie della boxe, Monzon tra gli
altri) o pura finzione, rimane sospeso tra l’autenticità e la verosimiglianza. È
proprio questo che lo spinge ad andare avanti, a continuare a leggere.
Un’ultima considerazione sulla
narrazione: anche questa rispecchia la catena ritmica dell’incassare e
aspettare. Naspini sa quando assestare il colpo vincente e quello finale è
veramente da KO.
Cento per cento di Sacha Naspini
Perdisapop editore, 107 pag, 9 €