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mercoledì 10 agosto 2011

UGO MAZZOTTA: L’INTRIGANTE INCIPIT I suoi nuovi lavori in corso. Intervista a cura di Michela e Alessia Orlando












Ugo MAZZOTTA, ha ricevuto le domande per l’intervista e come una saetta ha spedito, via iPad, le risposte. Pertanto,la veste grafica è leggermente diversa dal solito. La lasciamo così come è: è giusto tutti sappiano quanto questo Autore sia ipertecnologico. Ci sentiamo davvero gratificate per il tempo che ci ha dedicato. È corretto evidenziare come le modalità che stiamo utilizzando per le interviste (spedire le domande e ricevere le risposte per e-mail), non consentano una modifica contestuale e non ci pare corretto correggere-modificare le domande senza che l’Autore lo sappia e magari possa prendere le misure della nuova versione. Pertanto le lasciamo come sono. Il lettore comprenderà, così, il nostro apparente scarso acume e ci scuserà. Segnaliamo gli ottimi consigli che emergono dal testo e speriamo siano utili a qualcun altro, oltre noi.

Evidenziamo la prima risposta: la foto che ha utilizzato come stimolo per l’incipit è quella che tutti potete vedere.

INTERVISTA

D. La prima domanda è un regalo: ecco, prendi questa foto; guarda l‘orologio, vedi che ore sono; osservala bene per due minuti. Poi basta. Chiudi gli occhi; rivedila. Riapri gli occhi e scrivi: l‘incipit per un libro che l‘immagine ti suggerisce. Siamo tutti in trepidante attesa…e promettici che lo userai, se ti è possibile farlo.

R. Sollevò la testa, nonostante ogni movimento gli provocasse una fitta alla nuca. Federica era lì, a due passi da lui, pochi gradini più in alto. Immobile, anche lei; appoggiata di traverso alla parete. Cominciò a ricordare, con difficoltà. Era caduto dalle scale, poi tutto si era spento, ma prima? Perché anche Federica sembrava priva di sensi? E perché gli sembrava così importante ricordare cosa stringeva ancora la ragazza nella mano destra, quella nascosta dietro il suo corpo accasciato sul gradino?

D. Tutto inizia con COMMISSARIATO DI POLIZIA “LA BELLA NAPOLI“?

R. Sì e no. È stato il mio primo romanzo pubblicato, e il primo che ho scritto pensando seriamente a mandarlo agli editori. Ma già intorno ai vent’anni avevo scritto un romanzo giallo à la Christie, a penna, su un quaderno. Ho sempre voluto scrivere.

D. Prima la tua mente diabolica, e forse omicidiaria, dove era? Come liberava la propria creatività?

R: Ovunque e in molti modi. Sono figlio di musicisti, ho provato a scrivere canzoni, a disegnare fumetti, fin da quando ero adolescente.

D. C‘è una tecnica speciale per giungere a una buona trama?

R: Immagino ce ne siano tante, forse quanti sono gli scrittori. La mia tecnica, se la si può definire tale, è di trovare uno spunto che mi piacerebbe leggere in un libro scritto da qualcun altro e andare avanti nel modo in cui mi piacerebbe vedere sviluppato quello spunto. Io leggo quello che scrivo mentre lo scrivo, ho sempre pensato al mio modo di lavorare come a una specie di lettura attiva.

D. Si può contaminare una trama noir con implicazioni comiche, senza rischiare di far calare la tensione? Potrebbe funzionare un personaggio che ammazza allegramente, con gioia sincera, senza alcuna apparente perversione, con piena consapevolezza e con presunta normalità?

R: La contaminazione tra comico e noir è una delle più frequentate e forse una delle poche che può funzionare bene, sempre a condizione di saperci fare. Nel noir moderno c’è spesso una venatura di cinismo che si presta all’annotazione umoristica. Però meglio ricordare che il lettore appassionato di narrativa di genere spesso è molto preciso a proposito di quello che secondo lui si adatta al genere in questione, e non ama essere tradito.

D. Avendo fatto l‘esperienza di stare chiuse in un ambiente angusto (siamo gemelle; l‘ambiente angusto: il grembo), sappiamo di che parliamo: credi che in un mondo troppo stretto (ci appare cosi, non tanto per il sovraffollamento, l‘attuale mondo, che si dice globalizzato, per via delle informazioni che ruotano vorticosamente e giungono ovunque, in un attimo) sia probabile che aumentino gli omicidi?

R: Per un puro calcolo delle probabilità credo di sì. Dubito che la natura umana sia cambiata sostanzialmente negli ultimi decenni e forse secoli, homo homini lupus non l’ha inventato uno scrittore noir, ma certo la vicinanza eccessiva e la coabitazione forzata può rendere più facile che scattino certe scintille.

D. La fama. Abbiamo visto cosa è accaduto a Maradona, come a qualche scrittore di successo: finiscono per chiederti di tutto. Al primo: cosa ne pensasse della contraccezione, della droga (prima dei suoi guai noti), dell‘amore, dell‘affido familiare…. Agli altri: come risolvere il problema della disoccupazione? E quello della mozzarella blu e a pallini colorati? E quello delle energie sporche? E del prossimo viaggio su Giove che ci dice?…C‘è mai stata una domanda che ti ha fatta incaz…Chiediamo scusa, che ti ha indignato, fatto venire la voglia di fuggire, fatto pensare a questo-a darei un morso in testa?

R. Direi di no. Almeno fino a questo punto di questa intervista, non so cosa mi aspetta nelle prossime domande! Scherzi a parte, no. Anche perché essendo conosciuto più che altro in una cerchia di appassionati del genere, non certo al grande pubblico, mi vengono proposte interviste da giornalisti e blogger interessati e preparati.

D. Possiamo rifartela anche noi?

R. Come dicevo, potreste provare voi a creare il precedente…

D. C‘è tra i personaggi da te inventati uno che non è stato compreso? E qual è quello da te più amato? E quello che ammazzeresti se lo incontrassi in questo preciso momento?

R. Alla prima domanda non so davvero rispondere. E forse nemmeno alla seconda, almeno non con una risposta secca. Ovviamente sono molto affezionato al commissario Prisco, il mio personaggio seriale; ma ci sono diversi personaggi che ricordo con affetto, sia tra le vittime, penso alla donna uccisa in Commissariato di polizia La Bella Napoli, sia tra i colpevoli (penso a Indagine privata ma non dico altro per non rovinare la sorpresa a chi lo volesse leggere). E per finire probabilmente ammazzerei il vice questore Donatelli, un burocrate che affligge di tanto in tanto il povero Prisco.

D. Il personaggio letterario che più hai amato in assoluto (ovviamente non escludiamo a priori i tuoi).

R. Questa è la classica domanda a cui non smetteresti mai di rispondere, nel senso che cominci a fare un nome, poi te ne viene in mente un altro, poi pensi “ah già ma c’è anche il tale” etc. etc. Diciamo il commissario Maigret.

D. C‘è qualcosa di te che nessuno sa e vorresti divulgare?

R. Supponendo per assurdo che io fossi arrivato alla rispettabile età di cinquantaquattro anni riuscendo a conservare anche un minuscolo segreto su di me, non credo che verrei a parlarne qui!

D. Dai tuoi personaggi si potrebbe ricostruire la tua idea di umanità migliore, finalmente liberata e capace di intuire che cosa questo pianeta davvero sia (visto come è trattato, pare non lo sappia nessuno)?

R. Suppongo di sì, questo dovrebbe essere possibile per qualsiasi opera di qualsiasi scrittore. Basta che non chiediate a me di farlo.

D. Cosa dovrebbe fare un giovane scrittore per avere qualche possibilità di essere pubblicato e farsi leggere? E cosa non dovrebbe fare per evitare il contrario?

R. Scrivere per il piacere di farlo, parlando di qualcosa che si conosce davvero. Evitare di scrivere perché si vuole spiegare al resto del mondo il senso della vita o perché tutti devono sapere quanto è stata difficile la tua adolescenza; sono entrambi argomenti di cui non frega molto a nessuno.

D. La raccomandazione serve?

R. Per essere assunti da qualche parte sì, tanto. Per essere pubblicati no, a un editore pubblicare un libro costa parecchio e nessuno pubblicherebbe un libro sapendo che fa schifo ma perché gliel’ha chiesto il tale. Certo, essere presentato da qualcuno può far sì che il tuo manoscritto venga letto prima degli altri, ma più di questo non credo. Ovviamente si parla di editori che non chiedono soldi all’autore e che non ottengono finanziamenti pubblici per pubblicare.

D. È ancora valido il grido-consiglio di Eduardo: Fuit‘venn‘? Esagerò? Sbagliò?

R. Maledettamente e tristemente valido. Se potessi fuggirei anche io, e spero che lo facciano i miei figli.

D. Tutto finisce per ora, salvo errore, con LA STAGIONE DEI SUICIDI. C‘è già altro di pronto nel cassetto? E nel futuro?

R. Di pronto niente, di quasi pronto c’è un nuovo romanzo, a cui sto lavorando in questi giorni e che è arrivato oltre la metà. Tra l’altro il mio primo romanzo senza il commissario Prisco e il primo ambientato a Napoli. Poi ci sono tanti altri progetti, il prossimo romanzo con Prisco, una commedia noir in napoletano veramente cattiva, il lavoro con la tv che spero continui…

D. Per scriverlo hai dovuto documentarti? Hai dovuto rileggere le tesi di Durkheim sul suicidio e, magari, qualche statistica sui suicidi? È proprio vero che il suicidio non è mai un atto di libertà contro la società repressiva?

R. Dio mio, no! (cit.) Sono pigro, faccio una fatica boia a documentarmi (e meno male che esiste Internet), figuriamoci se dovessi leggere saggi prima di scrivere un romanzo!

D. Ci avviamo al termine. La Sibilla ti ha già comunicato che sarai protagonista di un giallo; sarai un serial killer che uccide con un bisturi di ossidiana. Che effetto ti fa? Potrebbe funzionare uno come te, con tutte le caratteristiche psicosomatiche, con i tuoi interessi, con il tuo corredo di esperienze e relazioni sociali, come personaggio anche televisivo o cinematografico?

R. Oddio, temo di no. Sono piuttosto schivo, tendenzialmente timido, abbastanza abitudinario, per niente avventuroso, generalmente taciturno. Come personaggio sarei una noia mortale.

D. Ultima domanda, ma è già chiara la tua promozione (annunciata da due Pinco Pallino, deve essere molto gratificante): Un regalo vero. Ecco la Lampada di Aladino. Sfrega pure…Sono realizzabili i tuoi desideri?

R. Certo che sì. Sempre a proposito del personaggio noioso, non mi diverte avere desideri irrealizzabili. Piuttosto, quanti ne ho a disposizione?

martedì 9 agosto 2011

Timberland Formentor

Nuova scarpa Timberland Formentor: dal design moderno per massima performance in barca. All on Deck.

Il libro del giorno: Vivere slow. Apologia della lentezza di Maria Novo (Dedalo edizioni)













Marìa Novo propone in questo libro una serie di idee e strategie per riappropriarsi del proprio tempo e liberarsi dalla schiavitù della produttività. L'autrice racconta le sue personali vicissitudini nel "caos organizzato" di Roma; parla di progetti innovativi collegati a una nuova cultura del tempo, come quelli avviati a Ferrara, la Città delle biciclette, o a Fano, la Città dei bambini; descrive le esperienze concrete di individui singoli, gruppi, città o organizzazioni (come Slow Food, Città Slow e le Banche del Tempo) che hanno cominciato a cambiare, rallentando i ritmi e riducendo la velocità. Una riflessione sul tema dello sperpero di tempo, che rientra in una problematica più ampia: la ricerca di un benessere collettivo, fondato sull'equilibrio ecologico e l'uguaglianza sociale.

Le Satire di Ludovico Arisoto (Liber Liber on Ebookyou)












Le Satire furono scritte da Ludovico Ariosto tra il 1517 e il 1532, ma vennero pubblicate clandestinamente postume solo nel giugno del 1534 a Ferrara, probabilmente presso l'editore Francesco Rosso di Valenza. A questa editio princeps seguirà la filogicamente più corretta edizione Giolitiana del 1550 curata da Francesco Doni. Le Satire sono sette e composte in terzine.

Ludovico Ariosto (Reggio Emilia, 8 settembre 1474 – Ferrara, 6 luglio 1533) è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, autore dell'Orlando furioso (1516-32). È considerato uno degli autori più celebri e influenti del suo tempo. Le sue opere, il Furioso in particolare, simboleggiano una potente rottura degli standard e dei canoni epocali. La sua ottava, definita "ottava d'oro", rappresenta uno dei massimi della letteratura pre-illuminista.

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A Baltimora rischia la chiusura il Poe Museum!










Anche ora, a 162 anni dalla sua scomparsa Edgar Allan Poe sembra ancora essere perseguitato dalla sfortuna. Per il secondo anno consecutivo i leader della città hanno deciso di non spendere un centesimo per tenere in vita la casa/museo dove il piccolo Poe visse dal 1833 al 1835. Questo in una parola significa CHIUSURA! Nei prossimi mesi consulenti assunti dalla città di Baltimora cercheranno di elaborare un business plan per rendere la casa/museo di Edgar Allan Poe finanziariamente autosufficiente, magari incrementando le attività per attirare più visitatori. Dal momento che ne “cattura” solo 5.000 l'anno. "Sarebbe davvero singolare, dopo tutti questi anni di impegno e di intensa promozione, far chiudere questo spazio mussale", ha detto Jeff Jerome, curatore della casa da più di 30 anni. E’ proprio a Baltimora che Poe ha ricevuto le prime suggestioni e primi nutrimenti culturali che lo hanno portato poi a diventare un grande mito della storia della letteratura internazionale. Attualmente alcuni artisti di Baltimora stanno radunando le loro forze per salvare la casa museo di Poe con una raccolta fondi, vuoi mettendo all’asta proprie opere ispirate a qualche racconto di Poe, oppure vendendo vecchie edizioni dell’opera del grande scrittore. Scrittori come Stephen King visitano quella dimora, e spesso alcuni visitatori hanno come lasensazione che la casa sia infestata. La risposta ufficiale è un no … anzi un ni!!!

lunedì 8 agosto 2011

Voyage d'Hermès - Le Nouveau Parfum d'Hermès

A travers ce film, Hermès vous raconte son nouveau parfum. L'histoire d'Hermès est un voyage. Voyage d'Hermès est une fragrance vive et rassurante, neuve et familière. Entre éclat et douceur, c'est un parfum boisé frais, musqué. Un parfum à partager pour les hommes comme pour les femmes. Allez maintenant vous promener sur le site http://www.voyagedhermes.com

Il libro del giorno: 1000 oasi e parchi naturali da vedere in Italia di Gianni Farneti (Rizzoli)












Baia di Ieranto, Parco Nazionale del Pollino, Bosco di Frasassi, Parco Nazionale delle Cinque Terre, Cratere degli Astroni, Foresta di Tarvisio, Lago di Toblino, Riserva dello Zingaro, Gole del Sagittario, Parco Nazionale del Gran Paradiso, Secche di Tor Paterno, Valle dell’Argentino, Cascate dell’Acquafraggia, Grotta di Santa Ninfa, Parco Naturale Adamello Brenta, Litorale di Ugento, Mont Avic, Sassi di Roccamalatina, Bus della Genziana...

“Come è stato detto, la civiltà di un popolo si misura da come sa proteggere i suoi beni naturali e garantire che essi possano essere tramandati a coloro che ci seguiranno sul Pianeta. Foreste e laghi, montagne e coste, fiumi e animali non ci sono stati dati in eredità dai nostri progenitori, ma li abbiamo avuti in prestito dai nostri discendenti.” (Fulco Pratesi)

GIANNI FARNETI è stato condirettore di “Panorama”, vicedirettore del “Messaggero” e del “Giorno”, creatore e direttore di “Gulliver”. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui, per Mondadori, Guida alla natura in Italia e, per Ibis, Guida agli agriturismo romantici e Weekend di charme nell’Italia meno conosciuta.

UNICO INDIZIO LA CHITARRA BLU (DAMSTER EDIZIONI DI MASSIMO CASARINI MODENA)












Se sei vivo/ è solo perché/ volevo farti conoscere/ il motivo per cui ti ucciderò …

Ci sono libri da aprire a caso; lì, in quella pagina, esattamente nelle parole di un solo rigo, dove si appunterà lo sguardo, troverai un insegnamento che valga almeno per la giornata che ti attende. Potrà accadere di tutto, ma, prima o poi, ti sembrerà che la pagina lo avesse previsto, che sapesse quel che ti sarebbe successo. Si potrebbe anche rinvenire un insegnamento, di tipo trascendentale, che ti avvicini al Mistero. È quella spinta, l’imbeccata per svelare: il tuo mistero, le tue zone in ombra. Di quello si parla, naturalmente. Quando ci giunse notizia del concorso indetto da Damster Edizioni, ovvero da Massimo Casarini che è l’omino in nero del logo, fummo conquistate da una idea e volevamo produrre un racconto che nascondesse dei messaggi criptici; nessun insegnamento speciale, ma che almeno la trama non esposta potesse ancora interessare noi stesse nel rileggerlo.

Con la sua immagine nella mente, quella fisica di Massimo Casarini, giacché è un lungagnone ben diverso dall’omino predetto, decidemmo di fare un sopralluogo. Quel che vedemmo, il luogo fisico – geografico, bastò. La trama era lì, sotto un pilone di un ponte, quello disegnato da Santiago Calatrava. Il grande architetto è nato a Beninamet, nei pressi di Valencia, dove ha frequentato la Scuola di Architettura e la Scuola di Arti e Mestieri. Quei luoghi li abbiamo fotografati e pensammo meritasse che un racconto fosse collocato in una delle sue idee più viste. Basta percorrere l’autostrada del Sole, tratto Bologna – Parma e lì, qualche decina di chilometri prima delle uscite parmensi, c’è il ponte. C’è quel ponte!

Per la verità avremmo voluto calcare la mano sul fatto che a Venezia si è giocato e si gioca molto sul suo cognome, i veneti sanno farlo benissimo, sanno giocare con le lettere.

Lo chiamano CALABRAGA. Il tema prescelto non consentiva di esagerare: si trattava di narrare le faccende di Totò TRAINA, mafioso che da un brutale omicidio, e dopo tanti litri di sangue ancora, si ritrova a navigare sulle onde delle alte finanze americane, circondato da bellissime collaboratrici che parlano molte lingue. Ma prima, molto sangue prima, fa calare le braghe a un bel tomo destinato a fare una fine davvero bruttissima. Il libro che contiene il racconto, LE SETTE CAMICIE DI TOTÓ TRAINA, è adesso, finalmente, tra le nostre mani, con la sua copertina, il blu, la chitarra sanguinolenta, il titolo, l’omino in nero ...

Le prime parole: “La melodia è spazio. La chitarra diviene il luogo della cosa come fu, un comporre i sensi della chitarra blu.” L’uomo con la chitarra blu – Wallace Stevens

È così che inizia, con questo esergo, il racconto di Piergiorgio Annichiarico: HAVE YOU SEEN THE STARS TONIGHT? Le ultime parole, quelle che chiudono il libro e il racconto di Francesca Tombari, LA NEVE RIPRESE A SCENDERE: La neve riprese a scendere ricoprendo man mano i passi dei tre uomini che a piedi ripercorrevano la via del ritorno, in silenzio osservavano il tramonto e nessuno commentò l’accaduto, di quel che fu dopo non è dato dire niente.” E adesso, essendo ineludibile, apriamo il libro a caso, appuntiamo lo sguardo e leggiamo: “Non feci in tempo a obiettare e Salvatore lo afferrò per le ascelle; ruotandolo, lo spiaccicò contro il pilone; gli allargò le gambe da dietro con un paio di calci ai piedi e: - Tieni!

Lo guardai: non ammetteva repliche. Presi la pistola e avvicinai la canna alla nuca; lui, indicando le chiappe con lo sguardo – No! Lì … Totò si stava pisciando addosso; quando gli infilai la canna nel buco del culo accennò a una reazione. Sparai verso l’alto. Si accasciò a terra immediatamente, senza un fremito. Io feci lo stesso cadendo sulle ginocchia.”

Ci chiediamo chi sia questo folle! Dove avrà trovato la cattiveria per inventare tale faccenda? Andiamo a leggere il titolo: LE SETTE CAMICIE DI TOTÓ TRAINA, di Alessia e Michela Orlando.

Il canzoniere di Francesco Petrarca (Liber Liber on Ebookyou)












Il Canzoniere (titolo originale Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta) è la storia, attraverso la poesia, della vita interiore di Petrarca.

Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 19 luglio 1374) è stato uno scrittore e poeta italiano. L'opera per la quale Petrarca è universalmente noto è il Canzoniere. Molto importante è anche il Secretum in cui Petrarca dialoga con S.Agostino. Petrarca, nonostante si considerasse soprattutto, come tutti gli eruditi del suo tempo, un autore di lingua latina, svolse un ruolo essenziale per lo sviluppo della poesia italiana in volgare. L'opera lirica di Petrarca, come è stato sottolineato dalla critica, somma infatti in sé tutte le esperienze della poesia italiana delle origini, compiendo tuttavia una selezione dal punto di vista della metrica (stabilendo ad esempio precise regole sull'accentazione degli endecasillabi che all'epoca di Dante era ancora meno codificata) e negli argomenti (escludendo dal canone tematico gli elementi goliardici e realistici che nel Duecento erano stati presenti e che continuavano ad avere successo nel Trecento) che influenzò fortemente tutta la poesia a venire. Il fenomeno del petrarchismo costituisce uno dei capitoli più complessi nella storia delle tradizioni letterarie europee.

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Facebook acquista Push Press Pop










Facebook del miliardario Mark Elliott Zuckerberg ha acquistato Push Press Pop per realizzare libri digitali? Forse perché anche se Facebook non ha intenzione nell’immediato futuro di immergersi nel variegato mondo dell’editoria on line, le idee le intuizioni e la tecnologia alla base di Push Press Pop saranno alla base di un’integrazione sistemica con Facebook, permettendo alle persone di trovare modi più “ghiotti” di condividere le loro storie. Dunque vi è una necessità estrema di innovazione nell’ambito delle nuove frontiere dell’editoria contemporanea, anche perché pare che la maggior parte delle grandi società di media con grandi quantità di capitali e grandi potenzialità tecnologiche, vede pochissimi motivi attualmente per investire in “libri”. Push Presso Pop è stata rilevata da Facebook perché stava lavorando nello stesso settore di interesse, anche se con una filosofia leggermente diversa. Fondamentalmente si è trattato di promuovere lo sviluppo sinergico di nuovi tipi di strumenti di narrazione multimediale, sicuramente per scrivere un nuovo futuro degli ebooks e delle modalità di fruizione .

domenica 7 agosto 2011

Italian Town of Gallipoli, (Italy) - Travel Guide by GeoBeats

Take a tour of Italian Town of Gallipoli in Gallipoli, Italy - part of the World's Greatest Attractions travel video series by GeoBeats. The new and the old come together on the Ionian coast of Italy, in the town of Gallipoli. Due to its pristine waterfront location and its gentle south Italian climate, the town has gained a reputation as a year round destination. Gallipoli, which means beautiful city in Greece, was originally a part of greater Greece before being usurped by the Roman Empire. The old city holds many medieval churches, such as this delicately sculpted 17th century baroque cathedral. The medieval residences around the Old Town attest to its long and often tumultuous history. This port was constructed around the 18th century, and was once the region's largest olive oil market. This town's architecture is capped by the towering 13th century Byzantine castle, visible over much of the town's roofs.

The Art of controversy by Arthur Schopenhauer (Liber Liber on Ebookyou)












Controversial Dialectic is the art of disputing, and of disputing in such a way as to hold one's own, whether one is in the right or the wrong-per fas et nefas. A man may be objectively in the right, and nevertheless in the eyes of bystanders, and sometimes in his own, he may come off worst...

Arthur Schopenhauer (22 February 1788 – 21 September 1860) was a German philosopher known for his pessimism and philosophical clarity. At age 25, he published his doctoral dissertation, On the Fourfold Root of the Principle of Sufficient Reason, which examined the four separate manifestations of reason in the phenomenal world. Schopenhauer's most influential work, The World as Will and Representation, claimed that the world is fundamentally what we recognize in ourselves as our will. His analysis of will led him to the conclusion that emotional, physical, and sexual desires can never be fulfilled. Consequently, he eloquently described a lifestyle of negating desires, similar to the ascetic teachings of Vedanta, Buddhism, Taoism and the Church Fathers of early Christianity. Schopenhauer's metaphysical analysis of will, his views on human motivation and desire, and his aphoristic writing style influenced many well-known thinkers including Friedrich Nietzsche, Richard Wagner, Ludwig Wittgenstein, Erwin Schrödinger, Albert Einstein, Sigmund Freud, Otto Rank, Carl Gustav Jung, Leo Tolstoy, and Jorge Luis Borges.

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Il libro del giorno: UCCIO ALOSI IL CANTO DELLA TERRA (Kurumuny)












Questo lavoro, che si compone di un libretto e un CD audio, vuole essere un omaggio alla memoria di Uccio Aloisi, una delle personalità più emblematiche della cultura popolare salentina. Riflessioni e ricordi di chi a vario titolo ha conosciuto e frequentato Uccio s’intrecciano e tessono il profilo umano e artistico del grande cantore, del maestro senza cattedra, “l’ultimo depositario di un alfabeto popolare fatto di tamburelli e canti d’amore, che ha messo a disposizione la sua sapienza, per accompagnarci qui, sotto il palco aperto di un Salento postmoderno” (Milena Magnani). Contadino, cavatore d’argilla, bracciante, Uccio ha già 50 anni quando la ricerca etnomusicologica si accorge di lui: è del 1978 la prima incisione di quattro brani eseguiti a Cutrofiano da Uccio Aloisi e dal suo compagno di canto Uccio Bandello: di quest’ultimo colpiva la potenza della voce, di Aloisi la straordinaria abilità nell’usarla come strumento musicale. Il CD allegato al libro è un saggio delle capacità espressive canore e poetiche di Uccio Aloisi che a giusta ragione ne hanno fatto un “albero di canto” e di cultura: la sua voce era avvolgente e rimarcava tutti i canoni della tradizione musicale salentina. Ascoltando la sua voce spiegata e aperta si poteva godere la musica scorrere per immagini. Il CD contiene 7 brani, tutti registrati dal vivo, che spaziano dalle arie tipicamente tradizionali salentine ad arie e melodie nazional-popolari e infine 3 tracce di una lunga intervista in cui Uccio si racconta e ci consegna attraverso la sua vicenda umana un affresco di storia e cultura del Salento.

A cura di Luigi Chiriatti e Sergio Torsello. Con scritti di Luigi Chiriatti, Antonio Calsolaro, Teresa De Sio, Daniele Durante, Flavia Gervasi, Milena Magnani, Antonio Melegari, Pierfrancesco Pacoda, Ivan Stomeo, Sergio Torsello.

sabato 6 agosto 2011

Harley Davidson …"We believe"!!!

"We believe" è il titolo di questo spot Harley Davidson USA in cui si racconta la filosofia che guida chi cavalca una moto di Milwaukee. On Youtube by MotociclismoEdisport

Giorgio Fornoni … il sito!












Figlio di una terra dura, ristretta da barriere fisiche e mentali quasi invalicabili, tanto avara quanto bella, terra di boscaioli, di minatori, di emigranti, Giorgio Fornoni porta in sé l'impronta di questi caratteri naturali, sia accondiscendendoli sia ribellandovisi. Egli impersona la proverbiale testardaggine del montanaro, mentre sfugge con l'anima e col corpo la culla protettiva, ma di poco orizzonte, della valle per rincorrere le esperienze, le situazioni, i paesaggi più aperti del mondo intero. Moderno Diogene, egli è sempre alla ricerca dell'Uomo, dentro la storia più antica ed ancor più nella sua espressione attuale, quella che nasce dalla sofferenza, dalle prove più ardue. Conserva e alimenta una innata curiosità per la Natura, così vicina tra i monti della sua valle Seriana, ma lì così censurata dall'ansia delle quotidianità. Giorgio ha poco più di cinquant'anni, è commercialista, ha lottato con tenacia per studiare e raggiungere la sua professionalità. Nel corso degli anni ha scoperto che togliendosi dalla cornice di casa può liberare maggiormente la sua fantasia e le sue capacità, può cogliere con l'effetto di una lente d'ingrandimento le particolarità dei luoghi e le diversità della gente. La sua passione per la fotografia si è presto evoluta in desiderio di documentare, di riportare al suo paese le esperienze di terre tanto lontane e i messaggi importanti di personaggi mondiali. Appena può Giorgio parte; ormai lo fa sempre più spesso. Va in ogni zona del mondo, di solito nelle più disastrate, a realizzare reportage fotografici e video, che al valore artistico aggiungono un valore antropologico e sociale. Tra gli altri ha intervistato il sub-comandante Marcos, capo degli Zapatisti, e i Nobel per la pace Rigoberta Menchù e Monsignor Belo. La persona che più lo ha colpito "è stato senz'altro Guayasamin - dice - un pittore di Quito, nell'Ecuador. Dipinge le angosce dell'Uomo. E' molto amico di Garcia Marques, di Allende, di Fidel Castro, di Rigoberta Menchù. Lui è un grosso personaggio, io sono insignificante; però in qualche modo ricerchiamo le stesse cose". Giorgio ama anche l'Archeologia e da qualche anno partecipa alle spedizioni del professor Manuel Anati nel deserto del Neghev alla ricerca del monte Sinai della Bibbia. E' stato anche a Nasca, l'enigmatica località nel deserto peruviano, con i suoi disegni misteriosi tracciati sul terreno che si riescono a vedere solo dal cielo. Di quasi ogni viaggio Giorgio Fornoni realizza dei video che da qualche tempo trovano sempre maggior spazio su importanti reti televisive, anche internazionali. Se gli si chiede cosa collega le tristi realtà delle guerre dimenticate, che frequenta spesso, con l'Archeologia risponde: "C'è sempre l'Uomo, col suo passato e i suoi valori".

Il libro del giorno: La scienza in cucina-L'arte di mangiar bene (rist. anast. 1891) di Pellegrino Artusi (Giunti)












In occasione del centenario della morte di Pellegrino Artusi, in collaborazione con il Comune di Forlimpopoli (che diede i natali all'illustrissimo gastronomo) e Casa Artusi, viene proposta la ristampa anastatica della prima edizione del 1891 della "Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene". Il volume, con le sue 475 ricette, è arricchito dai contributi di Giovanna Frosini (Accademia della Crusca), Massimo Bottura (uno dei massimi chef italiani e mondiali, patron dell'Osteria Francescana di Modena), Massimo Montanari (presidente Comitato Scientifico Casa Artusi), Alberto Capatti (Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo).

The American by Henry James (Liber Liber on Ebookyou)












The American is a novel by Henry James, originally published as a serial in The Atlantic Monthly in 1876–1877 and then as a book in 1877. The novel is an uneasy combination of social comedy and melodrama concerning the adventures and misadventures of Christopher Newman, an essentially good-hearted but rather gauche American businessman on his first tour of Europe. Newman is looking for a world different from the simple, harsh realities of 19th century American business. He encounters both the beauty and the ugliness of Europe, and learns not to take either for granted. The core of the novel concerns Newman's courtship of a young widow from an aristocratic Parisian family. This work is licensed under a Creative Commons License.
Henry James, OM (April 15, 1843 – February 28, 1916) was an American-born writer, regarded as one of the key figures of 19th-century literary realism. He was the son of Henry James, Sr., a clergyman, and the brother of philosopher and psychologist William James and diarist Alice James. James spent the last 53 years of his life in England, becoming a British subject in 1915, one year before his death. He is primarily known for the series of novels in which he portrays the encounter of Americans with Europe and Europeans. His method of writing from the point of view of a character within a tale allows him to explore issues related to consciousness and perception, and his style in later works has been compared to impressionist painting. James is also known for his participation in the British common law trial Mercutio v. Miller in which he was brought as a witness to testify for the American credentials of Anna Kilroy Miller who was later proved to be an illegal immigrant. Miller was then returned to the United States. James engaged in frequent correspondence with Miller to ameliorate his failure in ensuring her remaining in Britain. James contributed significantly to literary criticism, particularly in his insistence that writers be allowed the greatest possible freedom in presenting their view of the world. James claimed that a text must first and foremost be realistic and contain a representation of life that is recognizable to its readers. Good novels, to James, show life in action and are, most importantly, interesting. The concept of a good or bad novel is judged solely upon whether the author is good or bad. His imaginative use of point of view, interior monologue and possibly unreliable narrators in his own novels and tales brought a new depth and interest to narrative fiction. An extraordinarily productive writer, in addition to his voluminous works of fiction he published articles and books of travel, biography, autobiography, and criticism, and wrote plays, some of which were performed during his lifetime with moderate success. His theatrical work is thought to have profoundly influenced his later novels and tales.

venerdì 5 agosto 2011

Maria Cuffaro annuncia al Tg3: “In Italia arrivano Ufo e alieni”



Esclusivo! Il TG 3 ANNUNCIA L'ARRIVO DEGLI ALIENI - UFO
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Il nuovo numero di Corona Star's ora in edicola!





















Tante novità e tanti vip al mare in questo numero di Corona Star's. In esclusiva le foto di Guendalina Canessa al mare, in barca ad Ibiza per una nuova luna di miele insieme al marito Daniele Interrante. Come una moderna sirenetta emerge dalle acque e si spoglia di ogni pudore, mostrando il suo corpo nudo, in forma perfetta dopo la nascita della piccola Chloè, mentre, dopo aver fatto il bagno si rinfresca sotto la doccia sul retro dell'imbarcazione, dando spettacolo. Si toglie pezzo per pezzo il costume per poi raggiungere il compagno sul ponte, in tutta la sua sensualità. Inoltre un ritratto della campionissima Federica Pellegrini, reduce dal mondiale di nuoto, giovane bella e vincente, anche da single. La dieta del sesso, consigli per ravvivare la passione seguendo la giusta alimentazione. Infine la selezione di Corona Star's per formare la squadra di calcio ideale, quella che scendendo in campo, al di là del gioco, farebbe sognare ogni donna. Ruolo per ruolo ogni giocatore e le sue conquieste più importanti, fuori dal campo.

Brio Blu Rocchetta con Paola Cortellesi

Anna Karenina di Lev Tolstoj (Liber Liber on Ebookyou)












Anna Karenina is a novel by the Russian writer Leo Tolstoy, published in serial installments from 1873 to 1877 in the periodical The Russian Messenger. Tolstoy clashed with its editor Mikhail Katkov over issues that arose in the final installment; therefore, the novel's first complete appearance was in book form. Widely regarded as a pinnacle in realist fiction, Tolstoy considered Anna Karenina his first true novel, when he came to consider War and Peace to be more than a novel. The character of Anna was likely inspired, in part, by Maria Hartung (Russian spelling Maria Gartung, 1832–1919), the elder daughter of the Russian poet Alexander Pushkin.[citation needed] Soon after meeting her at dinner, Tolstoy began reading Pushkin's prose and once had a fleeting daydream of "a bare exquisite aristocratic elbow", which proved to be the first intimation of Anna's character. Although Russian critics dismissed the novel on its publication as a "trifling romance of high life", Fyodor Dostoevsky declared it to be "flawless as a work of art". His opinion was shared by Vladimir Nabokov, who especially admired "the flawless magic of Tolstoy's style", and by William Faulkner, who described the novel as "the best ever written". The novel is currently enjoying popularity as demonstrated by a recent poll of 125 contemporary authors by J. Peder Zane, published in 2007 in The Top Ten, which declared that Anna Karenina is the "greatest novel ever written". This work is licensed under a Creative Commons License.

Lev Tolstoj, or Count Lyev Nikolayevich Tolstoy (September 9, 1828 – November 20, 1910), was a Russian writer of realist fiction and philosophical essays. His works War and Peace and Anna Karenina represent, in their scope, breadth and vivid depiction of 19th-century Russian life and attitudes, a peak of realist fiction. Tolstoy's further talents as essayist, dramatist, and educational reformer made him the most influential member of the aristocratic Tolstoy family. His literal interpretation of the ethical teachings of Jesus, centering on the Sermon on the Mount, caused him in later life to become a fervent Christian anarchist and anarcho-pacifist. His ideas on nonviolent resistance, expressed in such works as The Kingdom of God Is Within You, were to have a profound impact on such pivotal twentieth-century figures as Mohandas Gandhi and Martin Luther King, Jr. Many consider Tolstoy to have been one of the world's greatest novelists.

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Il libro del giorno: Permanenze lontane di Maurizio Landini (Edizioni della Sera)












Permanenze lontane è l’ottimo esordio poetico di Maurizio Landini. La silloge si muove su un percorso unitario che conduce all’immobilismo del quotidiano. Quelli che l’autore de­nisce “soggiorni comunque piacevoli, andirivieni emozionanti come il respiro profumato” sono in realtà squarci di vita e di realtà circostante. Con un’ottima forza linguistica Landini mette in atto una vera e propria battaglia con se stesso, i propri ricordi e i propri fantasmi senza dimenticare; prende in mano le armi in possesso e son­da l’immobilismo e la paura. Quello che viene fuori è un uso immaginificoe potente che riesce a dare ad ogni suono e ad ogni parola, anche quelle più semplici, con una forza univoca e inossidabile. Con una certa maturità stilistica crea uno schema che alterna monologhi a dialoghi creando “malinconie rigogliose” e “orti incurati e incuranti della quotidianità” ­no a portare tutta la superficie ­poetica, l’humus solo apparentemente invisibile, della realtà circostante.
Maurizio Landini, scrittore e compositore di musica elettronica, inizia a scrivere poesie nel 1986 ispirandosi alla musica di Jean Michel Jarre. Da allora, non ha mai smesso di ­ltrare la realtà che lo circonda con il suono dei suoi versi e delle sue elaborazioni al campionatore. A partire dal 2007 collabora con il movimento letterario connettivista con lo pseudonimo di "ScarWeld" con il quale realizza una serie di componimenti presenti sulla rivista del movimento, Next. Nel 2011 è uscito il suo primo romanzo "Il Corpo della fame" per da Wild Boar Edizioni mentre il suo racconto "Il battito degli astri dilatati" è contenuto nell'antologia "Stirpe angelica" edita da Edizioni della Sera. «Tutto, in quest’opera, entra in funzione del soggetto-poeta; persino la morte che “come il fango arresta il cammino” o il tempo con “gli anni mai fermi” o nello “spazio di un istante”. Landini è bravo perchè sa giocare con le parole e con la musicalità. Il linguaggio, semplice, è un vortice immagini­co che scuote e percuote.» Dalla prefazione di Matteo Chiavarone

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