Primi anni Ottanta, alloggio universitario di Borgo Pietro Cocconi, in quel di Parma, interno 3, tendine della finestra -che dà sulla passerella che collega i due corpi dell'edificio- aperte sul meriggio d'altra luce, pausa studio: vado in cucina a preparare il caffè (il Quarta, portato da Lecce, ché il Segafredo di zona non è un granchè!), intanto Lucia e Danio continuano a parlare, entrambi studiano veterinaria. Ora, però, i libri di testo dell'ultimo esame (nonsocosadegliequini) sono in stand-by. C'è musica diffusa dal registratore. Danio ha un'anima hevy metal che porta anche addosso. Lucia è pazza (anche) di David Bowie: canta le sue canzoni (in perfetto inglese, mi sembra, cioè in inglese di sicuro, perfetto sembra a me, che non conosco quella lingua...) a memoria e le balla con una forza da lucida allucinata e con una grazia che sa d'antica danza. Io (a parte “giurisprudere”, essere fedele... e fare il caffè) leggo d'altro, scrivo improbabili poesie... e spedisco lettere e cartoline in lungo e in largo per lo Stivale. Quel pomeriggio sentii -per la prima volta- il nome di Gabriel Garcìa Màrquez (lo so, i segni paragrafematici non sono esatti, ma il mio PC non conosce altro... o forse dipende da me... senza forse...). Lucia stava leggendo “La incredibile e triste storia della candida Eréndira e della sua nonna snaturata”. Quel titolo colpì la mia fantasia e stuzzicò la mia curiosità. Poco tempo dopo avrei letto Màrquez e, tra gli altri romanzi, sarei rimasto folgorato da “Cent'anni di solitudine”, dai Buendìa (col colonnello in testa e le tristezze per la sorte dei lavoratori delle compagnie di banane) all'alchimia, dal dagherrotipo (prima forma di riproduzione delle immagini scoperta dal francese Daguerre -da cui il nome- nel 1839, che dà vieppiù fascino all'invenzione letteraria) ai ritmi sudamericani svogliati e stanchi eppur carichi d'altra vitalità (oltre ogni memoria), dai paesaggi madidi di pioggia e sudore di Macondo e dintorni... Oggi, a distanza di qualche lustro, ho letto “La mala ora” (Oscar Mondadori, pagine 199, € 8,00) e, una volta ancora, ho capito perché Màrquez è uno scrittore da Nobel. Ché Màrquez è riuscito, unico tra pochi, in quel deicidio ch'è l'atto della creazione letteraria, ossia (come ha notato -in proposito- Vargas Llosa) una ribellione contro Dio e il Creato, contro la realtà. Nella fittizietà letteraria delle sue opere Màrquez riesce splendidamente a fornire un mondo fantastico in antitesi a quello quotidiano, nevrotico e patologicamente folle. Vita reale e viaggio favoloso. Realtà rinvenibile in tutti i personaggi, così autentici e veri, perfetti (e, dunque, lontani dalla Terra) in ogni loro azione da apparire traslazione della fantasia. Favola che si coglie in ogni loro movimento all'interno di un luogo inventato, un villaggio tanto fantastico che sembra costruito pietra su pietra. Nell'immaginario dello scrittore questo ribaltamento delle due sfere vitali diventa confuso nelle trame, sudore e sangue si commistionano alle nuvole che sfiorano passioni e desideri, si sovrappongono in un flumen narrativo liberatorio che consente di vedere l'esatta espressione di quel che è e di quel che dovrebbe essere. Ché non si può cogliere il Bene senza la sua negazione... Una volta ancora, ho notato la costante nelle narrazioni di Màrquez ch'è metaforicamente possibile assimilare alla tessitura d'un tappetto: c'è la scelta delle fibre, e il disegno, e la trama, e l'ordito e si procede nodo dopo nodo, in una serie d'intrecci e di passaggi e di pause e di riprese, senza -però- definirlo mai... Così sono i testi di Marquez e smetto di mettere accenti a cappella... Ché le regole (tutte!) sono importanti, importante è osservarle, comprenderle è importante, importante è capire perché le regole tendono a scongiurare il caos... ma violarle (in questo caso!) non importa sanzioni e può consentire di vederlo il caos e penetrare un'altra possibilità e, da lì, muovere verso altre comprensioni... La mia visione disvela l'unica essenza sepolta sotto infiniti strati d'inutili costruzioni... Quelle che hanno avvelenato l'aria che respiriamo ogni momento. Quelle che hanno allontanato dalle nostre menti le pulsioni di tutto quel ch'è corpo. Quelle che hanno imbarbarito i nostri corpi rendendoli schiavi delle reiterazioni del così-è-e-per-essere-così-devi-impegnarti-il-culo-finché-vivi. Quelle di chi si erge a modello e predica l'emulazione impossibile per ammucchiare ricchezze e lasciarti mosche sugli occhi, sulla bocca, sulle orecchie, dentro gli occhi, dentro la bocca, dentro le orecchie, e in ogni cavità, senza reazione, senza forza, senza più lacrime, ché sei morto anche se respiri, e di questo hanno bisogno, di morti che si credono vivi, che respirano fino all'ultimo centesimo da spendere. Quelle che hanno fatto della spiritualità bussines per dimenticare il corpo e fottendoci se la godono qui e adesso, tanto noi siamo in pace con le nostre interiorità e non ci chiediamo più quale pace e quale interiorità, tanto abbiamo l'illusione che ce la godremo altrove, ché ci hanno talmente tante volte detto che c'è un'latra vita che abbiamo finito per crederci... giocandoci anche l'anima. Quelle che ogni vita che non è più aumenta la loro. Quelle... Costruzioni e costruzioni. Regole e regole. L'unica essenza è quella che risiede alla radice di ogni regola. L'unica regola, l'ho già scritto, è quella madre... Quella che potrebbe farci vivere, vivere, vivere davvero, vivere davvero meglio, vivere davvero meglio tutti... Ma per comprenderla ognuno deve avere consapevolezza che -senza il rischio di sanzioni- non cambierà mai questo mondo di merda... Ogni riferimento a pozzi di petrolio con falle e perdite incontrollabili, a terremoti che fanno ridere per gli affari che si possono fare sopra i lutti, a manovre economiche che stritolano i coglioni, a IOR otto per mille e cinque per mille, a prelati pedofili che dovrebbero essere inculati da chi so io, e ancora e ancora e ancora, ogni riferimento è assolutamente voluto! Non predico rivoluzioni fatte di sangue, non esorto a cambiamenti con le strade piene di morti, non sono in viaggio con borsoni colmi dell'armamentario della guerra decisiva, dico soltanto che perché tutti i morti che si credono vivi possano assaporare qui e adesso
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mercoledì 9 giugno 2010
La mala ora di Gabriel Garcìa Marquez (Mondadori). Intervento di Vito Antonio Conte
Bollati Boringhieri a novembre 2010 pubblicherà il libro segreto di Jung
Finalmente anche in Italia il libro segreto di Jung, un'opera tanto temeraria e preziosa che solo oggi, grazie agli sforzi inesausti di Sonu Shamadasani, traduttore principale e autore del ponderoso saggio introduttivo, questo testo straordinario esce dal caveau della banca svizzera in cui era conservato, e vede la luce a ottant'anni dalla sua conclusione e a mezzo secolo dalla morte del suo autore. Nell'attesa che Il Libro rosso arrivi in libreria, Bollati Boringhieri propone, attraverso la realizzazione di un filmato, un assaggio delle pagine di questo libro che non solo svilupperà nuove possibilità per la comprensione del lavoro di Jung, ma diventerà, grazie alle prestigiose illustrazioni, un'autentica opera d'arte.
Info:
Evelina Gastaldo
Via Cavour, 19 10123 Torino
Tel +39 011 530066 int 205
Fax +39 011 534409
ufficiostampa@stilema-to.it
martedì 8 giugno 2010
Boing Generation, il ritratto di una generazione?
L’incontro si è svolto all’interno dell’accogliente caffèletterario, hanno partecipato alla discussione, eccezionalmente, il direttore editoriale di Edizioni della Sera Stefano Giovinazzo, l’autore Luca Sacchieri e l’attrice teatrale Laura Sinceri.
La Boing Generation è persa nel labirinto di apparenze e superficialità della vita di oggi; vede il futuro come una minaccia e il dolore come una debolezza da secretare. L'unica cosa da fare è fuggire.È questo che faranno i quattro protagonisti della nostra storia. In una disperata ricerca di se stessi e dell'essenza di vivere, quattro amici- divisi dal tempo e dalla vita – si ritrovano insieme per affrontare un viaggio nel tempo e nello spazio, tra ricordi e cicatrici.Quattro ragazzi in fuga dalle loro paure, dalle gabbie delle loro esistenze, per cui la vera meta non consiste in nuovi panorami, ma nell'avere nuovi occhi.
Il libro del giorno: Nel segno del cavaliere di Bruno Vespa (Mondadori)
lunedì 7 giugno 2010
Sarakostì. La riflessione di Salvatore Tommasi (Davide Zedda editore). Intervento di Donatella Neri
È una storia salentina, negli anni che precedono
L’autore: Salvatore Tommasi, calimerese, laureato in Filosofia e in Lingue e Letterature straniere, dopo un’esperienza di ricercatore presso l’Università statale di Mosca si è dedicato all’insegnamento nella Scuola secondaria superiore. Ha pubblicato la raccolta di poesie Le mie bandiere (Firenze Libri, 1988), Katalisti o kosmo (Ghetonia, 1996), raccolta di dialoghi e guida grammaticale al griko, Io’ mia forà (Ghetonia, 1998), fiabe e antichi racconti inediti della Grecìa Salentina, e Alia loja (Ghetonia 2009), antologia di versi in lingua grika.
domenica 6 giugno 2010
Il libro del giorno: Perchè siamo infelici a cura di Paolo Crepet (Einaudi)
Sono ateo e ti amo, di Irene Chias (Elliot). Intervento di Nunzio Festa
“Fucsia è il colore del disincanto”, “San Francisco
Il libro del giorno: Consigli per un paese normale di Enzo Biagi (Rizzoli)
Nel Paese della persuasione di Georges Saunders (Minimum Fax)
«Avevo portato mio nipote a New York a vedere uno spettacolo. Perché sapete cosa fa sempre quassù a Oneonta? Canta e balla, anche coi miei vecchi dischi delle commedie musicali, ma più che altro con il suo cd preferito, Babar canta!, a volte inventa pure i passi, ma non me ne preoccupo, o meglio cerco di non preoccuparmene.»
Siamo stati abituati a vagare nell’oscurità di un mondo della Muse che in apparenza non risulta essere in grado di fornire stimoli. Ma forse quando ci si abitua a camminare troppo nell’oscurità, anche i più piccoli punti di luce, possono apparire nitidi e divenire subito punti di riferimento. Ma che accade quando in un abissale baratro, esplode con intensità deflagrante un bagliore che acceca e stordisce? In tempi bui come i nostri una melodia frizzante, schietta e spregiudicata come quella che trasuda dalle pagine degli scritti di Georges Saunders, rinfranca e soddisfa gli appetiti dei palati anche più esigenti.
L’autore gioca molto con il surreale, o meglio con l’iper/reale e tra le righe si nascondono multiversi popolati da cani castrati, merendine dotate di “flatus vitae”, ed esistenze vissute e rivissute come in un eterno video frame mandato a circuito chiuso sui palcoscenici del nostro mondo.
continua qui su Il Recensore
venerdì 4 giugno 2010
Il libro del giorno: Una brava ragazza di Joyce Carol Oates (Bompiani)
Alla fine il segreto viene fuori di W.H. Auden da "La verità, vi prego, sull'amore" (Adelphi)
Alla fine il segreto viene fuori,
come deve succedere ogni volta,
è matura la deliziosa storia
da raccontare all'amico del cuore;
davanti al tè fumante e nella piazza
la lingua ottiene quello che voleva;
le acque chete corrono profonde,
mio caro, non cè fumo senza fuoco.
Dietro il morto in fondo al serbatoio,
dietro il fantasma sul prato del golf,
dietro la dama che ama il ballo e dietro
il signore che beve come un matto,
sotto l'aspetto affaticato,
l'attacco di emicrania e il sospiro
c'è sempre un'altra storia,
c'è più di quello che si mostra
all'occhio.
Per la voce argentina che d'un tratto
canta lassù dal muro del convento,
per l'odore che viene dai sambuchi,
per le stampe di caccia nell'ingresso,
per le gare di croquet in estate,
la tosse, il bacio, la stretta di mano,
c'è sempre un segreto malizioso,
un motivo privato tutto questo.
Il libro del giorno: Nobody di Charlotte Link (Corbaccio)
Il caso Amicizia (Studio 3TV)
Siamo nel 1956. Bruno Sammaciccia e alcuni suoi amici entrano in una storia che ha dell’incredibile: due individui misteriosi li contattano dicendo di appartenere ad una razza extraterrestre. Uno alto più o meno due metri e mezzo, l’altro quasi un metro. Sammaciccia ed i suoi amici, non ci credono. Si devono però ricredere quando vengono introdotti in una enorme base sotterranea dove incontrano altri alieni. La base si trova nei pressi della Fortezza Pia di Ascoli Piceno, e all’interno vi sono spazi e strumenti idonei dove quelli che “loro” definiscono giovani, vengono educati all’apprendimento di tecniche di pilotaggio di astronavi, e all’apprendimento di tecnologie iper/avanzate. Sammaciccia e i suoi amici iniziano ad aiutarli nello sbrigare le diverse e numerosissime incombenze che vengono loro richieste dai cosiddetti “amici”. Richieste delle più svariate, come ad esempio il trasporto di frutta, cibo ed altri materiali mediante carovane di camion che, secondo i testimoni, vengono svuotati in tempi non “umani”. In media ogni mese vengono fatti giungere almeno due camion alle varie basi in differenti regioni di Italia dove Sammaciccia ed i suoi aiutanti si trasferiscono in base alle necessità del momento. Questo è il contenuto del libro di Stefano Breccia dal titolo “Contattismi di massa” edito da Nexus. Per chi non lo sapesse Stefano Breccia, ha partecipato (talora come responsabile unico del progetto) alla creazione di Scuole post-universitarie per TLC a Ljubiana, Praha, Bucarest, Novosibirsk, Cordoba (Argentina); è stato direttore scientifico del Centro Studi ed Applicazioni delle TLC di Catania ed ha partecipato al Delta Project della Comunità Europea, in qualità di responsabile per le problematiche di intelligenza artificiale, nonché autore di svariati libri e centinaia di articoli su pubblicazioni specializzate. Ora escono ben 55 minuti di DVD per i tipi di Studio 3TV di Porto S. Elpidio dal titolo “Il caso amicizia”. Certo, qualcuno potrebbe obiettare, nulla di nuovo sotto il cielo. Ancora una volta si parla dello straordinario caso italiano accaduto tra gli anni 50 e 60, di contatto alieno rimasto segreto per mezzo secolo. Ma non in questo caso. Si parla di un prodotto editoriale sconvolgente. Innanzitutto le persone coinvolte sono di alto livello sociale e culturale. Un esempio? il noto Console Alberto Perego. I testimoni di questa incredibile vicenda si sono decisi non solo a uscire allo scoperto ma di parlare. I documenti filmati e fotografici sono davvero eccezionali. Imperdibile!
giovedì 3 giugno 2010
Il libro del giorno: Punto Omega di Don De Lillo (Einaudi)
Autobiografia di uno Yogi di Paramhansa Yogananda (Ananda edizioni)
Yogananda nacque India, il 5 Gennaio
mercoledì 2 giugno 2010
Il libro del giorno: Gli errori di Darwin di Massimo Palmarini Piattelli e Jerry A. Fodor (Feltrinelli)
Le figlie del libro perduto di Katherine Howe (Salani)
Sapete cosa è successo a Salem? Vi rinfresco la memoria. Siamo nel 1692, l’anno in cui cominciarono una serie di persecuzioni, nei confronti di donne accusate di stregoneria. Persecuzioni localizzate geograficamente nel New England e nello specifico nel villaggio di Salem, oggi di pertinenza della città di Danvers. In fatto di cifre se non ricordo male, i condannati alla pena capitale furono 55 uomini e donne, 150 detenuti solo sulla base di sospetti, nel totale circa 200 persone accusate di stregoneria. Le incriminazioni di stregoneria dilagarono in pochi mesi nei comuni circostanti. Questo il “back stage” del libro di Katherine Howe dal titolo “Le figlie del libro perduto” edito in Italia da Salani, talentuosa scrittrice di oggi, laureata ad Harvard e soprattutto secondo quanto sostengono le voci più accreditate, diretta discendente di Elizabeth Howe e Elizabeth Proctor, due donne bruciate per stregoneria. In fatto di stregoneria
martedì 1 giugno 2010
Il libro del giorno: Sii bella e stai zitta di Michela Marsano (Mondadori)
Michela Marzano
Incoronata pazza di Gaia Servadio (Salani)
"Tra i più appassionanti enigmi che
Giovanna di Trastamara, o Giovanna di Aragona e Castiglia detta
Gaia Servadio, scrittrice e giornalista, vive a Londra. Molto nota nel mondo culturale inglese e italiano, ha tenuto lezioni e conferenze in varie università, ha realizzato documentari per
lunedì 31 maggio 2010
Il libro del giorno: Per le strade del Cairo di Nagib Mahfuz (Newton Compton)
Angeli caduti di Harold Bloom (Bollati Boringhieri)
Quando parliamo di paranormale ( e procediamo con spirito razionale) facciamo riferimento a tutta una serie di fenomenologie anomale, che secondo la scienza non solo sono inspiegabili, ma addirittura inesistenti, inconsistenti, anti-scientifiche nella loro formulazione di carattere teorico, o se esistenti e manifestantesi sul piano della realtà, spiegabili con le conoscenze che l’attuale livello della ricerca permette all’uomo indagatore. Quando diamo la parola ai parapsicologi essi ci dicono invece che i fenomeni osservati non sono spiegabili scientificamente, ma sono fiduciosi che la scienza possa in futuro fare luce su queste “perturbazioni” fenomeniche. Parliamo di un mondo complesso e pieno di livelli e sottolivelli culturali comunque sotto attenta osservazione ad esempio in Italia dal Cicap, il quale ad ogni modo ha ritenuto ad oggi nessun fenomeno paranormale vero e concreto. Quando parliamo di paranormale parliamo di fenomeni che vanno dai poltergeist, alla bilocazione, alla xenoglossia, agli Orbs, sino agli Ufo. Argomenti a tutt’oggi interessanti e che suscitano ancora dibattito. Ma in questi ambiti possiamo includere anche manifestazioni soggettivizzanti un Io, come demoni o angeli caduti? In merito a quest’ultima categoria è ancora valido parlare di “angeli caduti” come ha fatto qualche anno fa Andrew Collins in un libro edito da Sperling e Kupfer, quando ha parlato dei cosiddetti “Vigilanti", ovvero angeli caduti (una popolazione superiore) vissuti circa 9000 anni a.C., in Egitto?
domenica 30 maggio 2010
Il libro del giorno: Un tipo tranquillo di Marco Vichi (Guanda)
Suerte di Giulio Laurenti (Einaudi Stile Libero)
«Vivevo sulla corsia di sorpasso e non badavo al panorama che mi sfrecciava a fianco. Ero tutt'occhi per i dettagli, avevo smarrito quella visione d'insieme che ti porta in vetta a un'organizzazione. Un tiro e via. Una transazione dopo l'altra e montagne di soldi all'incasso. Se c'erano ostacoli da rimuovere, li facevo rimuovere da qualcuno dei miei uomini, dei miei soldati. La roba attraversava l'Atlantico e imbiancava l'Europa senza che ormai io realmente facessi più che una decina di telefonate e qualche incontro d'affari».
Anni 80. Le vittime di morte violenta per narcotraffico a Cali sono circa tre/quattro mila. Ilan proprio in quest’anni riesce a mettere in piedi un organizzazione per il marketing della coca più grande al mondo: la prima volta come corriere viene usata la nonna di un suo amico, la seconda volta nei telai di uno stock di biciclette. Loro erano solo “niños”, non potevano essere presi sul serio. Invece erano squali, predatori già in tenera età spietati e senza scrupoli. Passo dopo passo Ilan e i suoi “partners” arrivano a fatturare milioni di dollari. La vita di Ilan Fernàndez, è un’esistenza caratterizzata dalla compagnia costante e terribile della “Signora vestita di nulla”; un’esistenza i cui contenuti per un certo periodo sono stati soldi, coca, orge. Poi il sistema detentivo stritolante a Cuatro Caminos in Spagna e San Quintino in USA. Il declino la rinascita, l’ascesa di Fernandez. Tutto questo e molto di più viene raccontato nel libro di Giulio Laurenti, dal titolo “Suerte” edito da Einaudi Stile Libero, in poco più di un anno. Vicende, volti, storie che sono diventate un romanzo, una narrazione non solo avvincente ma che ha la forza devastante della verità. La cocaina la fa da padrona incontrastata, ma è tutto il contesto che la circoscrive che è atroce, dalla descrizione di un’infanzia violenta a Cali oltre l’estremo (nel libro viene scritto “si inizia con i lividi e si finisce con i buchi delle sventagliate di mitra"), il desiderio titanico di voler riscattarsi dall’orrore e malvagità di un mondo sporco e maledetto, la consapevolezza amara e terribile che l’unico modo per restare a galla è la deriva del crimine, che sradica qualsiasi umanità, la compulsione alla performance a qualsiasi costo. Ilan a soli diciannove è l’uomo della cocaina in Europa, in Sudamerica e negli Stati Uniti. Tutto fila liscio come l’olio, fino a quando un poliziotto non si mette sulle sue tracce, e lo stana a Barcellona catturandolo. Ed è in galera che Ilan partorisce l'idea del marchio DePutaMadre69, mettendo alle spalle il suo passato burrascoso. Ora si dedica al suo brand un invito alla trasgressione certo, ma che non va al di là del divertimento in una notte in cui si voglia dimenticare gli affanni della quotidianità
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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