Voragine è un paesaggio
metafisico, un'apocalisse di rottami, l'endoscheletro di un romanzo di
formazione. Ai margini di una città assediata, distrutta, che è ieri ed è
domani, è qui ed è altrove, vive qualcuno di nome Giovanni. La sua casa è sulla
terra incendiata dal gelo, in una periferia esangue, accasciata sul relitto di
un acquedotto romano nei pressi di una ferrovia morta. È la casa in cui
Giovanni vive e il padre e il fratello muoiono. È la casa da cui Giovanni viene
cacciato e da dove comincia un vagabondaggio tra tunnel, ruderi infestati da
cani, carcasse di automobili e uomini spaventati. Uomini dominati da un ferino
istinto di sopravvivenza, da un’insensatezza che è costruzione e sfacelo. È destino.
Una voce lo segue e lo spinge a testimoniare la fine di un mondo che non smette
di finire, perché l’assedio della città c’è sempre stato. La voce atona di un
profeta retroattivo, priva di pathos, che registra la violenza senza un
sussulto ma rimane ipnotizzata dalla materia; che parla da un buio e da un
vuoto, nomina, è interiore e rimbomba nell’ovunque. La voce che accompagna
Giovanni fra le macerie mentre uomini ciechi si divorano l’un l’altro, lo
scorta fra incubi di bambini in fuga e supermercati saccheggiati, in una
regione più scura del sonno, senza fame e senza vita. È l’esordio di Andrea
Esposito, un narratore che, come un Piranesi distopico, trascina le sue rovine
in un futuro anteriore, prossimo e remoto; e, con frasi che risuonano come colpi
di martello sulla lamiera, racconta una ferocia che è organismo e linguaggio,
componendo la fiaba nera di un passato in macerie, di un millennio in
disfacimento, di un presente orfano.
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mercoledì 31 gennaio 2018
martedì 30 gennaio 2018
lunedì 29 gennaio 2018
In di Natsuo Kirino. Traduttore: G. Coci (Neri Pozza)
Abilissima come sempre
nel tratteggiare la psicologia dei suoi personaggi, Natsuo Kirino consegna con
In un romanzo impeccabile, di alto valore letterario, che ne conferma il ruolo
di autrice di assoluto rilievo della letteratura giapponese contemporanea.
Suzuki Tamaki,
scrittrice di successo, è al lavoro sul suo nuovo romanzo «IN - Oscenità». Il
romanzo, di cui Tamaki ha già scritto la prima parte, ha per protagonista un
personaggio femminile di un altro romanzo, «L'innocente», scritto circa
quarant'anni prima dal famoso scrittore Midorikawa Mikio. «L'innocente» è un
romanzo autobiografico, in cui lo scrittore protagonista e Io narrante descrive
il difficile rapporto con la moglie Chiyoko e la relazione segreta con l'amante
Maruko. Suzuki Tamaki, dopo aver deciso di fare di Maruko la protagonista del
suo romanzo, parte alla ricerca della donna (ammesso che esista per davvero) e
comincia a indagare sulla vita dello scrittore Midorikawa Mikio. L'indagine, in
cui la protagonista è coadiuvata da due giovani redattori, s'intreccia con la
vita privata di Tamaki, che vive a sua volta la fine di una intricata relazione
clandestina con il suo editor, Abe Seishi. Emergono così in superficie numerosi
episodi scabrosi: l'indole perversa dello scrittore Midorikawa, uomo abietto e
donnaiolo senza scrupoli; la "purezza" della sua amante, praticamente
sfruttata; la vendetta della moglie Chiyoko, che diventa scrittrice di successo
surclassando il marito.
sabato 27 gennaio 2018
venerdì 26 gennaio 2018
Al di qua delle Palpebre – cronache e prassi di un onironauta di Roberto Shambhu ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) a Il Regno Incantato
Al di qua delle
Palpebre – cronache e prassi di un onironauta di Roberto Shambhu ( I Quaderni
del Bardo Edizioni di Stefano Donno) si presenta domenica 28 gennaio 2018 per
un aperitivo onirico presso Il Regno Incantato via Tre Fontane 26, Lama
(Taranto) ore 10,30. Interverrà accanto all’autore Roberto Shambhu, lo
scrittore Stefano Delacroix .
Il bardo presso le
antiche popolazioni celtiche era un poeta o cantore di imprese epiche.
L’onironautica o ‘sogno lucido’, termine coniato dallo psichiatra olandese
Frederik van Eeden nel 1913 è il fenomeno per cui si prende coscienza durante
il sogno del fatto di stare dormendo, e la conseguente capacità di muoversi
coscientemente all’interno di un sogno. E’ stata appena pubblicata per i
Quaderni del Bardo, i QdB di Stefano Donno, l’opera prima di Roberto Shambhu
(nella foto) – che bardo lo è sino in fondo – che ammicca al futuro ormai
prossimo dell’onironautica, e riprende l’ineludibile seduzione della
cinematografia avanguardista di Cristopher Nolan: “Al di qua delle Palpebre –
cronache e prassi di un onironauta”.
“Al di qua delle Palpebre”, spinge convintamente
lo sguardo oltre le nebule superstiziali di un “blasfemo” e tardivo Occidente,
ancor memore, forse, dell’opposizione anatemica di Isidoro, che nel de
tentamentis somniorum bollava l’Arte del sognatore col contrassegno infamante
di “demonibus”. Mistero mai compiutamente affrontato dalla Scienza che, ben
lungi da ogni azzardo speculativo, riduce la sua indagine alle sole
funzionalità psicofisiologiche. Che il mondo onirico rappresenti un autentico
tabù per i misuratori della materia è oramai evidente. La ragione è che
sogniamo tutti, perciò l’ampollosità perlocutoria di certe argomentazioni, fa
arricciare il muso come il limone la bocca di un bambino. L’esperienza del
sogno lucido, mai dismessa in Oriente, tornata alle nostre latitudini grazie
agli interventi di Frederik van Eeden, poi di Stephen LaBerge, necessitava
tuttavia di ulteriori apporti, di nuove connotazioni modali. L’ opera di
Shambhu colma, in tal senso, il vuoto teoretico creatosi tra divieti e
imbarazzi e, soprattutto, si costituisca come una prassi vera e propria, una
modalità di azione consapevole nella dimensione disincarnata del sogno. Roberto
Shambhu è uno che va dritto alla meta, operando una mirabile sintesi tra segno
ed immagine. Sono sue anche le pregevoli illustrazioni contenute nel volume,
utili ad una ulteriore estensione – laddove le parole hanno esaurito il senso –
e l’archetipo, gerarchicamente più potente, alimenta le escursioni ultra
temporali e sovra spaziali nei circuiti labirintici del sogno. Il gioco è
chiarito sin dalle premesse (cronaca e prassi di un onironauta) e rivela
l’intenzione di instaurare un patto di tirocinium, un accordo tacito ma
pragmatico che lo rende, legittimamente, un test eccellente anche per
“sognatori lucidi” di provata esperienza. Un’ opera di riferimento, un libro
per autentici “cercatori”.
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Info Link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
giovedì 25 gennaio 2018
mercoledì 24 gennaio 2018
martedì 23 gennaio 2018
Zombie walk. L'irresistibile ascesa di un mostro senza qualità di Gianmaria Contro . In libreria per Odoya dal 1 marzo 2018
Il fenomeno zombi non è
riducibile all'elenco di trame e critica dei film a tema. È da qui che parte
l’indagine di Gianmaria Contro: oltre la passione per l’horror. L’irresistibile
ascesa di un mostro senza qualità tratta piuttosto di pratiche funerarie, cronaca
nera, fantascienza, imbalsamazione, manoscritti medievali, cannibalismo,
tossine strane, culto della Santa muerte nei cartelli messicani della Droga,
Danze Macabre o di iconografia del cadavere. Non temano gli appassionati:
andare oltre l’elenco non vuol dire disertarlo, ma utilizzarlo per scoprire
confini e caratteristiche del vasto regno tra la vita e la morte. La moda
rivitalizzata da The Walking Dead (2010) e da World War Z (Marc Forester 2013)
ha radici antichissime: antesignani degli zombie si trovano anche in testi di
Leopardi (Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie), Edgar Allan Poe (“The
Premature Burial”), Philip K. Dick (Io sono vivo, voi siete morti ovvero Ubik)
e perfino nella Saga di Gilgameš (Tavola VI, 96-100.) E se la tv e il cinema
sono il loro habitat naturale (tante le opere citate), bisogna che il critico
non si dimostri nemico del morto vivente (come sostiene Max Brooks nel suo cult
Manuale per sopravvivere agli zombie), bensì catalogatore in grado di trovare
legami tra le trame e approfondirne i significati.
Contro (già autore per
Feltrinelli e attualmente a Bonelli editore) approfondisce la “Tanatopolitica”
grazie ad autori come Antonio Caronia o Danilo Arona, i quali tratteggiano
sbocchi concettuali attualissimi della potente metafora contenuta nelle storie
di non-morti. Il mostro zombificato diventa dunque consumatore “lavorato” da un
lato, sottoproletario in cerca di revanche dall’altro e addirittura (Giuliano
Santoro) “incrocia la figura del migrante” inquietando i residenti… La paura
dell’avverarsi di quello che abbiamo letto nei fumetti (Marvel, Dc comics e
l’EC comics di Tales from the Crypt) ha serie ricadute nel reale. Gli statunitensi ricercano compulsivamente i
termini chiave “apocalisse zombi”, tanto che il Centre of Disease Control è
stato costretto a dichiarare di ≪non
essere a conoscenza di alcun virus o particolare condizione che sia in grado di
rianimare i morti (o di indurre nei vivi sintomi di “zombificazione”)» (!) E se
la fenomenologia dello zombi comprende addirittura musical di successo (Evil
Dead. The Musical), numerose web series e i documentari come Zombies: A Living
History (David Z. Nicholson, 2011), come stupirsi del fatto che moltissimi
auspichino una realtà quotidiana stravolta da una morte che cammina, piuttosto
che morire di noia nel nostro universo diretto dalla dicotomia morte/vita?
Gianmaria Contro, nato a Milano nel 1968,muove
i primi passi in editoria tra i redattori de La Rivisteria, periodico di
informazione e dibattito sul mercato del libro. Nel 1998 realizza per
Feltrinelli il volume Il mercato del terrore – Mostri e maestri dell’horror.
Dal 2003 al 2007 è membro permanente della redazione del mensile HorrorMania e
autore per la rivista-gemella ThrillerMania, entrambe pubblicazioni delle
Edizioni Master. In seguito, nel 2013, si unirà alla breve avventura della
testata Horror Time (Eligio Editore). Collaboratore occasionale di varie case
editrici (fra cui Condé Nast, Mondadori, Addiction, Gargoyle Books, Coniglio
Editore), dal 2002 lavora stabilmente presso la Sergio Bonelli Editore, per la
quale ha curato varie collane (oggi è responsabile, e occasionalmente
sceneggiatore, del mensile Le Storie) e firmatario di numerosi articoli e
mini-saggi.
lunedì 22 gennaio 2018
La grande truffa di John Grisham. Traduttore: L. Fusari, S. Prencipe (Mondadori)
John Grisham, con
piglio brillante ed efficace, affronta un argomento di grande attualità non
solo in America, mettendo a nudo gli interessi e i profitti che vengono
maturati nel grande business delle scuole private. Gli studenti Mark, Todd e
Zola si sono iscritti alla scuola di legge di Washington con le migliori
intenzioni e il sogno di cambiare il mondo una volta ottenuta la sospirata
laurea. Dopo essersi coperti di debiti per poter pagare le rette salatissime di
una mediocre scuola privata, i tre amici si rendono conto di essere oggetto di
una grande truffa. Il loro istituto, infatti, insieme a molti altri, è nelle
mani di un potente e losco investitore newyorchese, che è anche socio di una
banca specializzata nella concessione di prestiti agli studenti. Dopo anni di
sacrifici e false promesse di un lavoro sicuro, Mark, Todd e Zola capiscono che
con ogni probabilità non riusciranno mai a passare l'esame di avvocato. Ma
forse c'è una via d'uscita: l'obiettivo è farla franca con i grossi debiti
accumulati e vendicarsi del torto subito. E per fare tutto ciò i tre devono
lasciare subito gli studi, fingere di avere i titoli per praticare la
professione di avvocato, eleggendo il Rooster Bar, dove si incontrano
abitualmente, a loro quartier generale. È un'idea completamente folle, o no?
sabato 20 gennaio 2018
venerdì 19 gennaio 2018
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