L’iniziazione di un bambino al lato luminoso della magia
€ 10.9
|
In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases - Als Amazon-Partner bekomme ich Geld, wenn ihr über meinen Link etwas kauft - Soy Afiliado de Amazon, así que me llevo una parte si compras algo usando mis links - アマゾンで紹介した商品を買ってもらえると、私にも少しおこずりがもらえる仕組みなんです - 아마존 애소시에이트로서 적격 구매 시 수익을 얻습니다.
Cerca nel blog
venerdì 22 novembre 2013
David De Angelis Come Sono Guarito dalla Miopia
giovedì 21 novembre 2013
“Kennedy” è il nome straniero più diffuso tra le vie e piazze d’Italia ed è Lecce la provincia con più strade intitolate al Presidente assassinato 50 anni fa
E’ la Puglia, inoltre, la Regione
del centro Sud con più vie dedicate a JFK: lo dimostra un’analisi di Seat PG
Italia, condotta in collaborazione con il Professor Enzo Caffarelli, realizzata
per celebrare J.F.Kennedy nel cinquantesimo anniversario della sua morte
Lecce, 21 novembre 2013 – “Kennedy” è il nome straniero più diffuso tra
le strade e le piazze d’Italia ed
Lecce la città d’Italia con più
strade intitolate al famoso presidente (a pari merito con Brescia). Il database
di TuttoCittà di Seat PG Italia dimostra, inoltre, che la Puglia è la regione
del Centro-Sud con più aree intitolate a Kennedy: troviamo, infatti, 151 vie o
piazze dedicate a “Kennedy” in 132 comuni pugliesi. Oltre a Lecce, a cui spetta
il primato italiano e provinciale con 59 strade dedicate, In Puglia si
distinguono anche le province di Bari (30 dediche nella toponomastica urbana) e
di Foggia (19).
E’ quanto emerge da una analisi
svolta da Seat PG Italia in collaborazione con il Professor Enzo Caffarelli
- direttore della Rivista Italiana di
Onomastica (RIOn) e coordinatore scientifico del Laboratorio internazionale di
Onomastica dell’Università di Roma Tor Vergata - grazie alle informazioni di Tuttocittà e PagineGialle, “John Fitzgerald Kennedy è
stata una figura politica molto apprezzata e ricordata anche in Italia e, in
particolare, nella provincia di Lecce: l’analisi che abbiamo condotto sul
nostro database ce lo dimostra” ha dichiarato Paolo Portioli, Direttore
Marketing di Seat PG Italia. “Siamo molto orgogliosi di aver contribuito a
celebrare questo famoso personaggio nel cinquantenario della sua morte,
attraverso questa attività che dimostra quanto i Leccesi ricordino
affettuosamente e stimino un grande personaggio quale è stato J.F.Kennedy.”
La regione Puglia primeggia in un
Meridione – peninsulare e insulare – particolarmente sensibile alla figura di
JFK: troviamo anche 29 vie kennediane nella provincia di Palermo, 28 nel
Cosentino, 24 nel Casertano, 19 nell’Agrigentino, 17 nel Napoletano, 15 nelle
province di Salerno, di Catanzaro e di Catania. Bari è l’unico comune, insieme
a Campobello di Mazara (TP) ad avere due distinte vie dedicate sia a John e che
a Robert Kennedy. Sono tante anche le scuole pugliesi, i ristoranti e i negozi
che prendono il proprio nome dal famoso Presidente e,secondo il database di
Paginebianche, anche qui la Puglia è presente nelle prime tre posizioni della
classifica tra le regioni con più organizzazioni dedicate a “Kennedy”, dopo la
Lombardia e la Campania: si possono ricordare, ad esempio, un teatro di Fasano
(BR); una scuola pubblica, un centro studi e una cooperativa trasporti a Bari;
un’altra scuola pubblica a Brindisi; un istituto tecnico privato a Taranto e un
bar a Porto Cesareo (LE).
IL NOME “KENNEDY” NELLE VIE E PIAZZE D’ITALIA, IN BASE AL DATABASE DI
TUTTOCITTÀ
Sono molti comuni italiani ad
aver intitolato una via o una piazza al nome “Kennedy”, che conta infatti ben
1327 presenze e vanta un record: è il nome di uno straniero più diffuso nella
toponomastica urbana italiana. A questi valori si aggiungono poi le vie
“Fratelli Kennedy” - che sono 88 e che,
accanto al fratello maggiore John Fitzgerald, ricordano anche Robert (Bob)
Kennedy, assassinato nel 1968, - e
quelle dedicate al solo Robert, 5. Per un totale, di 1420 presenze, in ben 1245
Comuni sparsi in tutta Italia.
E’ la Lombardia la Regione in cui
ci sono più aree intitolate a “Kennedy” (302) seguita da Puglia (151), Sicilia
(132), Campania, (130), Emilia Romagna (109), Veneto (107), Sardegna (102),
Calabria (96), Marche (61) e Piemonte (57).
In una precedente rilevazione del
1998 da parte di Seat PG Italia sui nomi delle strade, il nome “Kennedy”
compariva 1082 volte e il nome si piazzava al 66º posto nella classifica
generale. Kenendy era anche il 1º tra i personaggi stranieri a cui erano
dedicate le strade e le piazze d’Italia, con quasi il triplo di presenze
rispetto al 2º, “Salvador Allende” (poi, nell’ordine, “Martin Luther King”,
“Carlo Marx”, “Anna Frank”, “Thomas Edison”, “Alessandro Fleming”, “Gandhi”,
“Albert Einstein” e “Pablo Picasso”). Negli ultimi 15 anni sono dunque
aumentate le dediche a John Kennedy (o ai fratelli Kennedy), tanto che il nome
scala posizione e si colloca ora al 47º posto e sempre 1º tra gli stranieri. La
prima piazza italiana intitolata a Kennedy fu quella deliberata dal Comune di
Roma, nel quartiere Europa (EUR), il 5 maggio 1964, a soli 5 mesi e mezzo
dalla morte e senza ottemperare agli obblighi di legge che prevedono di
attendere 10 anni dalla scomparsa di chi si vuole celebrare con una pubblica
intitolazione (salvo casi eccezionali: evidentemente la tragedia di Dallas fu
ritenuto uno di questi).
“KENNEDY”, UN NOME A CUI SONO INTITOLATE MOLTE ISTITUZIONI E NEGOZI
ITALIANI
Il nome Kennedy è presente in
Italia nei nomi e nelle insegne di molte organizzazioni: all’interno dei volumi
PagineGialle si trova, infatti, quasi 300 volte in ambiti differenti. La
categoria che più ne fa uso è quella degli istituti scolastici, alcuni pubblici
e altri privati, (45 in
tutto, più le relative succursali),
mentre al secondo posto figura la
ristorazione (bar, caffè, alberghi, ristoranti e pizzerie) complessivamente con
43 presenze. Troviamo poi, nell’ordine, i grandi magazzini, le agenzie
immobiliari e i negozi di arredamento, le associazioni artistiche culturali e
ricreative, le case di cura e le cliniche private, i centri fisioterapici, le
farmacie, le palestre e i campi sportivi, i parrucchieri e le tabaccherie. Il
cognome Kennedy è, infatti, diventato una sorta di nome-garanzia spendibile per
assicurarsi popolarità, simpatia, elevato status sociale e fiducia.
JOHN FITGERALD KENNEDY: SIGNIFICATO E DIFFUSIONE DEL NOME
Il cognome Kennedy: “testa
bruttissima” o “capo della tribù” “Kennedy” risale all’antico gaelico e può
avere due spiegazioni. Una, documentata da studiosi di Oxford, lo riconduce a
“Ó Cinnédeigh”, che è formato con ceann ’testa’ e con éidigh ‘bruttissima’.
L’altra spiegazione lo collega al celtico “Ceauna-Thigue” e qui il significato
sarebbe ‘capo della tribù’. Negli Stati Uniti si contano circa 65 mila famiglie
portatrici di questo cognome, il che significa oltre 200 mila persone.
Pressappoco gli stessi numeri di Rossi in Italia (anche se in USA esistono
alcuni cognomi ancor più numerosi, ovviamente).
Il nome John: dall’ebraico “Dio ha avuto misericordia”
John una delle infinite varianti
di Giovanni, dal nome ebraico che significa ‘Dio ha avuto misericordia’,
sottinteso ‘donandoci questo figlio”. Negli Stati Uniti John era il nome
imposto con maggiore frequenza nel 1917, anno di nascita di John Fitzgerald
Kennedy, davanti a William, James, Robert e Joseph. Nel 1960, quando Kennedy fu
eletto presidente, era 4º dietro David, Michael e James, ma subito dopo risalì
al 2º posto nel 1963 e nel 1964 (con un valore quasi pari al primatista
Michael). Come da noi Giovanni, ha poi conosciuto un periodo meno fortunato, scendendo
nel 2012 al 27º posto nella classifica guidata da Jacob. In termini numerici,
insieme a JFK nacquero altri circa 52 mila John; quando divenne presidente ne
furono così chiamati 76 mila; oggi il ritmo è di 11 mila l’anno.
Il nomignolo “Jack”: un nome, un destino?
Per distinguerlo da altri membri
della famiglia o per semplice vezzo, John Kennedy era confidenzialmente
chiamato Jack. Jack è un nome tra i più diffusi negli Stati Uniti ma la sua
origine è dubbia e discussa. “Molti ritengono di doverlo associare a James,
ossia “Giacomo”, nella sua variante Jakob “Giacobbe”. Certamente non ha nulla a
che vedere con Joe che è il diminutivo di Joseph “Giuseppe” – spiega Enzo
Caffarelli – mentre potrebbe collegarsi proprio a John. Infatti nell’inglese
medievale si diceva Jehan e poi Jan per “Giovanni”, e con il suffisso -kin è
diventato Jankin. L’antico francese avrebbe considerato -in un segnale
diminutivo e ne avrebbe tratto la falsa forma piena Jack. Una curiosità: un
diminutivo di Jack fu in passato Jackie, maschile, divenuto poi la forma
accorciata di Jacqueline, femminile”. Un nome un destino, si potrebbe
concludere.
Fitzgerald, il “nome di mezzo”
In origine Fitzgerald è un
cognome, di origine romanza, antica francese, ma diffuso in Irlanda e presente
come tipologia anche in Italia. Fitz- sta infatti per fils, “figlio”, che si
abbina al nome paterno, in questo caso Gerald. Geraldo è d’origine germanica ed
è composto da due elementi, il primo sta per ’lancia’ e il secondo per
‘governare. Il significato complessivo è dunque ‘lancia che governa, che
domina’. “Il più diffuso cognome con il prefisso Fitz- negli Stati Uniti è
proprio Fitzgerald – documenta Enzo Caffarelli – che individua quasi 30 mila
famiglie; segue, con la metà delle presenze, Fitzpatrick e poi Fitzsimmons con
quasi 4 mila; tutti gli altri si fermano intorno a 1000 o di meno: Fitzharris,
Fitzhenry, Fitzhugh, Fitzmaurice, Fitzroy, Fitzwater, ecc. In Italia sono
pochissimi i nomi di famiglia sopravvissuti tra quelli formati in questo stesso
modo. I più frequenti sono Fittipaldi (= figlio di Tebaldo), Filangieri e
Fialdini”. “Nel tempo – continua Enzo Caffarelli – il middle name è stato via
via concepito come un secondo nome personale. È come se in Italia uno si
chiamasse Mario Ferrari Rossi, con Ferrari cognome della famiglia materna e
Rossi cognome del padre. Da Mario virgola Ferrari Rossi a Mario Ferrari virgola
Rossi il passo può essere breve. Con il risultato che Ferrari verrebbe
percepito alla stregua di un secondo nome, come fosse Mario Giuseppe Rossi. E
da quel momento in poi Ferrari, pur restando nella maggior parte dei casi un
cognome, può essere usato a nche come primo nome. Basti pensare a personaggi
famosi come Winston Churchill o Harrison Ford. I loro nomi indicano il primo un
toponimo, il secondo ‘figlio di Harry’, ed è evidente la loro natura
cognominale”. La spinta del secondo nome del presidente fu notevole: fino al
1961 non nacque nessun bambino di nome Fitzgerald; ma nel 1961 furono 10, nel
1963 aumentarono a 52 e nel 1964
a ben 195.
L’eco di JFK nei nomi personali in Italia e negli Stati Uniti
Il cognome Kennedy è diventato
anche un nome personale, dato in Italia per 7 volte nel corso del XX secolo; un
primo caso risale al 1947, mentre gli altri, documentati sparsi in varie città
italiane, sono del 1964 e dunque il legame con il presidente USA è evidente.
Nulla di strano se il numero dei battezzati Kennedy in America è molto più
alto. Il cognome si è trasformato in nome con lo stesso meccanismo di
Fitzgerald. Già nel 1917, quando nacque JFK, i bambini chiamati Kennedy furono
12; nel 1940, 9; nel 1950, 14; nel 1960 salirono a 79; nel 1961 a 177, nel 1962 a 85, nel 1963 a 158 e nel 1964 a 230 e nel 1965
scesero a 122. Nel 2011 sono stati 123, ma le femmine ben 3187, segno che Kennedy
è diventato un nome personale ambigenere ed è ormai entrato stabilmente
nell’onomastica statunitense.
I VOLUMI DI SEAT PG ITALIA
I volumi di Seat PG Italia
PagineBianche, PagineGialle e TuttoCittà, distribuiti a tutte le famiglie di
Lecce e recentemente rinnovati per andare incontro alle nuove esigenze dei
cittadini italiani, sono strumenti utili per supportare i cittadini in ogni
esigenza della vita quotidiana: permettono di trovare persone e istituzioni,
aziende, negozi e professionisti e offrono informazioni pratiche che aiutano
a vivere al meglio la propria città.
SEAT PG ITALIA
Seat PG Italia è la local
internet company che offre alle imprese un supporto a 360° per promuovere la
propria attività su Internet, attraverso un network di agenzie (i WebPoint)
presenti su tutto il territorio italiano. I servizi di web marketing di Seat PG
Italia spaziano dalla costruzione e gestione di website e mobile site alla
creazione di contenuti multimediali, dalle attività inerenti la visibilità nel
Web ai servizi di e-commerce e web marketing, dalla gestione della presenza sui
social network al couponing. Strumenti che si affiancano a quelli
“tradizionali” cartacei e telefonici. Seat PG Italia offre, inoltre, ai
consumatori un ecosistema composto di strumenti multimediali, mobile e cartacei
per trovare facilmente e velocemente aziende, istituzioni, persone e servizi,
anche in mobilità.
Seat PG Italia in numeri (dati
2012): circa 2 miliardi di consultazioni sui suoi mezzi, una rete commerciale
di circa 1.100 agenti, una base clienti di circa 400 mila PMI, un database di
12, 5 milioni di famiglie e oltre 3
milioni di operatori economici; 44 milioni di volumi (PagineGialle,
PagineBianche, Tuttocittà), più di 14 milioni di chiamate (892424 PPG e 12,40
PPB) e circa 460 milioni di visite provenienti sia da web che da mobile, e sui
siti online e mobile dei clienti (www.paginegialle.it, www.paginebianche.it,
www.tuttocitta.it).
Maggiori informazioni su www.seat.it
Contatti per la stampa:
Seat PG Italia
Direzione Comunicazione
Tel. 011.435.2884
Burson-Marsteller
Alessia Quaglio- Francesca
Cappello
Tel. 02.721431
La disfatta del Nord. Corruzione, clientelismo, malagestione, di Filippo Astone (Longanesi, Milano, 2013). Intervento di Nunzio Festa
Con "Italia low cost"
(Aliberti), scritto a quattro mani con Rossana Lacava, Filippo Astone sembrava
si fosse dato una bella calmata; perché con quell'utile saggio-manuale forniva
informazioni appunto, buone e buonissime tra l'altro, a consumatrici e
consumatori. In quanto con i precedenti titoli dati alle stampe tutti presso
Longanesi: "Gli affari di famiglia" e "Il partito dei padroni",
il giornalista economico Astone aveva invece illustrato perfertamente il quadro
italiota dell'affarismo dilagante, dove sono piccoli gruppi di potere che
gestiscono e spesso malamente l'Italietta così come hanno contribuito a farla,
come, poi, ridipinto la stirpe dei padroni del vapore che il loro capitale
l'han ereditato, invece che costruito, e coltivato molto male. Libri, questi
due, che di certo piacere non han fatto
a una bella quantità di italici ricci. Ma adesso, con "La disfatta del
Nord", con il quale davvero Astone racconta corruzione, clientelismo e
malagestione del Settentrione, abbiamo il colpo definitivo. Siamo, potremmo
dire, alla chiusura d'una vera e propria trilogia sul disastro italiano e al
terzo e conclusivo, forse, atto della narrazione del fallimento etico, prima
che civile, della classe dirigente dell'ex Belpaese. Qui Filippo Astone, con la
solita penna brillante e non solamente pungente quanto, almeno, intransigente,
che ci tiene in attenzione grazie all'inchiostro della scorrevolezza e diversi
espedienti da professionista del mestiere, decide di spiegarci quella che, e
forse solamente in questi passaggio e scelta un po' ce ne doliamo, chiama la
"meridionalizzazione" del Nord. Raccontando nei minimi dettagli i nodi
di quei lacciuoli di ferro fieri di
tener in simbiosi necessaria, obbligata e, per loro, redditizia, una certa
politica con una certa imprenditorialità. Le macro-aree del ragionamento, i
luoghi visitati sono il partito Formigoni-Cl-Compagnia delle Opere e la meno potente
- ma sicuramente brava a smentire con le azioni i propri pubblicizzati fini di
rinascita dei territorio rappresentati - Lega Nord. In apertura del libro il
giornalista parte con una curiosità che ai più era sfuggita e tanti avevano
nascosto, ovvero che Bossi, prima di presentarsi e proporsi col suo clan quale
nuovo volto, aveva avuto problemi giudiziari derivanti da situazioni proprio
della 'vecchia politica'. Ma la Lega con Berlusconi e i loro accoliti portavano
la maschera, chiaramente, del politicamente nuovo e santo. Insieme alla forza e
alla volontà. Con l'intento sbandierato di "risolvere la questione
settentrionale e con essa tutti i mali del Paese". Allora: "il nuovo
potere nordista proclamava di voler cancellare decenni di centralismo, inefficienza
e corruzione partitocratica". Epperò, a strada percorsa, non hanno che,
solamente, peggiorato la situazione. Complessiva, d'altronde. Portando in
pratica anche a Nord quintali di clientelismo, nepotismo e affarismo (illegale
perfino). Fra favori personali e finanziamenti agli amici e agli amici degli
amici, e chiaramente parliamo di fianziamenti pubblici. Astone, ragionando su
passato e presente dei personaggi e ridandoci le loro storie, oltre che le
inchieste nei quali sono stati e sono coinvolti, analizza tutti gli errori e,
per molti, la furberia, di personaggi che si chiamano Formigoni, Maroni, Tosi,
Ponsellini eccetera eccetera. Ma senza risparmiare una schiera di figure
apparentemente minori, certo. Gente sempre al potere o sempre a gestire il potere,
magari fintamente dietro le quinte. Filippo Astone da la genesi e la rapace
voracità e voluttuosa voglia di soldi e dominio, per esempio, di quella
Comunione e Liberazione osannata da tanta destra, oltre ovviamente dai seguaci
e affiliati, e da parte della sinistra - e non solamente al centrosinistra
legato con le cooperative "rosse". Con rammarico, forse, Astone
relamente con "La disfatta del Nord" sfata il mito dell'efficienza
settentrionale. Facendoci capire come quando e perché tutti i mali e le fortune
(per pochi) accaduti nel Nord dell'Italia hanno condotto l'intero Paese
sull'ordo del precipizio.
LISA KLEYPAS pubblica per Leggereditore UN REGALO D’AMORE
ANTEPRIMA EBOOK 14 NOVEMBRE €2.99
(offerta valida fino al 28 novembre)
IN LIBRERIA DAL 28 NOVEMBRE A €12
Nella Boston di fine Ottocento,
Jason e Laura sono una coppia di sposini che dopo due mesi di matrimonio ancora
non si conoscono veramente. Jason è innamorato di Laura da sempre, ma temendo
che lei lo disprezzi per le sue umili origini irlandesi, non le ha mai
dichiarato apertamente i suoi sentimenti. E ciò di certo non aiuta Laura,
timida e innocente come una ragazzina, senza nessuna esperienza nell’arte della
seduzione. Ma i due sapranno imparare molto l’uno dell’altra, affidandosi alla
tenerezza e alla passione della loro intimità. Tra feste, gite in slitta,
confidenze rubate e confronti sinceri, il legame tra Laura e Jason crescerà e
si dimostrerà forte, saldo e... bollente.
Greg S. Reid Il Mentore Milionario - Libro
Cassandra Lorius Mandala & Meditazioni per la Vita di Tutti i Giorni
mercoledì 20 novembre 2013
MARY BALOGH pubblica per Leggereditore UNA PROMESSA D’AMORE
ANTEPRIMA EBOOK €4.99 DAL 14
NOVEMBRE (promozione valida fino al 28)
IN LIBRERIA €10 DAL 28 NOVEMBRE
Per Eleanor Transome la ricchezza
di suo padre non è affatto una benedizione. Soprattutto se è l’unico motivo per
cui Lord Randolph Falloden ha deciso di chiedere la sua mano. Il giovane
nobiluomo, tanto arrogante quanto affascinante, è sull’orlo della rovina
economica ed Eleanor non può rifiutare la sua proposta, perché lo ha promesso
al padre sul letto di morte. L’unione tra l’ambito conte e la ricca figlia del
commerciante sarà un affare in cui l’amore non ha alcun peso, o almeno così
sembra agli occhi di tutti. Ma se è vero che l’amore non si vende né si compra,
è vero anche che può essere il regalo più grande di tutti. E a Natale molti
doni giungono inaspettati…
Matteo Rampin Come Imparare a Studiare - Libro
Gregg Braden La Scienza Perduta della Preghiera
martedì 19 novembre 2013
Napoleon Hill Pensa e Arricchisci Te Stesso - Giorno per Giorno - Libro
Ryke Geerd Hamer Il Capovolgimento Diagnostico
Iscriviti a:
Post (Atom)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
Cerca nel blog
Domino: La Regina della Fortuna nei Comics Marvel
PUBBLICITA' / ADVERTISING Neena Thurman, meglio conosciuta come Domino, è un personaggio dei fumetti Marvel che ha conquistato i fan p...
-
VIII Edizione de Le mani e l'ascolto a cura di Mauro Marino e Piero Rapanà Fondo Verri, via S. Maria del Paradiso 8, Lecce Show case di ...