Il 2
giugno 2013 esce il nuovo intrigante lavoro del giovane cantautore italiano
Massimo Donno intitolato “Amore e Marchette” per l’etichetta Ululati di Lupo editore.
“Massimo
Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana
prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista
per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le
parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà.
Il disco in ogni traccia è una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo
un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su
fragili vascelli. Semantica del testo e sintassi musicale si armonizzano
perfettamente nel suo creato di opposizioni binarie. Dalle quali scaturisce una
bellisima opera, un'opera aperta. Un'opera che perdere è come fare peccato.” (Oliviero
Malaspina)
disponibile
su iTunes dal 2 giugno 2013
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STAMPA OVERECOAGENZIA
booking@overeco.it
MASSIMO DONNO … DI VITA, DI PALCO E DI NOTE - Inizia lo studio
della chitarra a tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal
Blues, Funky, Rock, ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al
genere cantautoriale italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la
passione per i suoni acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa
passione è ulteriormente accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La
prossimità di quella fascia di Sud, alle tante sfumature ed anime della musica
mediterranea, rende ovvia la prossimità dei musicisti alla musica tipica di
queste zone e alle varie contaminazioni che questa negli anni ha subito.
Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca Barrotta e ad altri amici –
musicisti, da vita al suo primo progetto di folk d’autore: Allegra brigata
Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni tradizionali del sud
Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del klezmer, uniti ai testi
di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia spesso, da Milano a Teramo,
da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona, Bologna, fino alla semifinale del
“premio de Andrè”, a Messina, grazie a due brani scritti e musicati da Massimo.
In questi live spesso la band ha avuto il piacere di ospitare musicisti di
tutto rispetto nell’ambito della musica popolare, da Guido Sodo a Maurizio
Deho. Con Allegra Brigata Bodhran realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In
cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno
parte negli anni di varie compilation di musica etnica e word music: ad esempio
un brano composto a quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso)
confluisce nel 2005 nella compilation “Musichetnia 2”, prodotto dalla RedLand di
Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività didattica di Massimo: si
trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con chitarristi del calibro
di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla, Nannini,ecc.), Guido
Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica popolare del sud
Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con cui approfondisce
lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il jazz, la musica
zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura creativa con lo
scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura espressiva/dizione con Paolo
Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno 2010/2011. Si laurea in Sociologia nel
2008, presso l’ Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna.
Parallelamente Massimo sviluppa un’altra sensibilità, parallela a quella delle
piazze e dei centri in cui si esibisce, e cioè la passione per gli ambienti
intimi e raccolti in cui incontrare il pubblico da vicino: scrive per teatro
diversi copioni, facendoli interagire con musiche inedite e composizioni
cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc. Negli anni che vanno dal 2005
ad oggi, realizza diversi spettacoli: “Ti saluto dai paesi di domani …” sulla vita di Fabrizio de Andrè; “A ruota
libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per
cultura; “Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e
immigrazione di tutta Italia; “Incanti di Tango” orientato alla
reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz; “One hand Jack”,
tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione;
“Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni
cantate e strumentali inedite. Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e
arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di
Bologna, una trilogia di spettacoli: “… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato
all’album “La Buona Novella”; “Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non
al denaro, non all’amore, né al cielo”; “L’uomo che imparò a volare”, ispirato
a “Storia di un impiegato”. Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di
progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più
grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli,
Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce
teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo
su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …”
di Alberto Minafra). Nel 2007
ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony
Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel mondo.
Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di uno
spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è anche
l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto
nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa amicizia e
collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli di Massimo e
viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco Mussida
(Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live conosce
il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un concerto
troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione porta Massimo
ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e
teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011
collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la
Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione
astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra
mito e scienza. Porta attualmente in giro diverse performance live, dalla
musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino alle
esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine. Collabora
come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il
polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi
Marras, con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale
al Premio Musicultura 2012 (Ex Premio
Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A
giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su
Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012
è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e
critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna,
contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di
Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque.
E' stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo
dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da
Mogol. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista in uscita
nella primavera del 2013 per l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene
numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo
(Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato
(Bandadriatica), ecc.
MASSIMO DONNO IN PUNTA DI … PENNA - Coltiva la
primordiale passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori
scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno
a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza
dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al
risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale
resistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto
“Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”,
entrando così di diritto nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei
finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”,
“Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il
titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre
2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella
raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni” edito da Di Marsico.
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