Mercoledì 24 aprile (ore 18.30 -
ingresso gratuito) i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce ospitano la
presentazione ufficiale del libro POST - 13 storie dopo l'89 che non sapevano
di diventare mito (Lupo Editore) a cura del ventisettenne Paolo Paticchio. Un
evento a metà tra il teatro e il live musicale, con video proiezioni,
performance e reading. Un incontro con i 13 autori e il curatore, una
presentazione che emozionerà e farà riflettere con genuinità.
"La nostra generazione,
quella che ha compiuto i vent'anni ed è prossima ai quaranta, è spesso accusata
di disorientamento, di assenza di punti di riferimento", sottolinea Paolo
Paticchio, impegnato nel sociale, attivo in politica, coraggioso connettore di
giovani esperienze diverse tra loro ma accomunate da un sentimento: la
speranza. "Ma è proprio vero che questi giovani adulti sono privi di
spunti a cui attingere per interpretare, criticare, cambiare il proprio tempo?
O di maestri da assumere a modello per agire? Queste tredici storie – le
nostre, le prime di un libro non finito, un input da raccogliere e sviluppare –
sembrano dimostrare il contrario".
Post è, infatti, un libro scritto
a più mani, 13 storie raccontate da 13 under 40 di diversa formazione e con
diversi ambiti d’interesse, accomunate dall’essere pugliesi e tutte cresciute
nel “mondo nuovo” dopo l’89. Il progetto raccoglie, in questo primo volume, le
prime 13 storie. Dalla caduta di quel muro, abitudini, visioni, schieramenti
hanno dovuto fare i conti con una realtà improvvisamente mutata. Un mondo
diverso, non più caratterizzato dalla costante presenza di un necessario nemico
comune che fungeva anche da fattore aggregativo, si affacciò all’improvviso. Ed
è da lì che si vuole partire, da quei cittadini di Berlino che finalmente si
son potuti riabbracciare, da quella città che ritornava ad essere un corpo
unico, simbolo di una armonica ricomposizione di un mondo.
Storie di eccellente normalità
che, partendo dalla credibilità dei loro percorsi, possono permettersi il lusso
di insegnare con grande umiltà che si può far politica seguendo i propri
ideali, che ci può essere lo sport pulito, storie che sono state un pretesto
per interrogarsi su politiche migratorie, fenomeni televisivi, inchieste
giornalistiche, nuove arti, social
media, innovazione, medicina, speranza, bioetica e tanto altro ancora che
questa premessa non può svelare. “Storie Post ‘89, Post boom economico,
raccontate da “quelli” che non
usano il Post solo sul web per
aggiornarsi ed aggiornare. Perché questa, in fondo, è una Generazione Post e
può essere un’entusiasmante sfida; basta iniziare a conoscersi”.
Dal giornalista salentino Michele
Frascaro a Don Luigi Ciotti, dal “giudice ragazzino” assassinato dalla mafia
Rosario Livatino a Rita Levi Montalcini, passando per gli hacker, il regista
Mario Monicelli, il writer Banksy, l'esperienza di Blob, la musica di Kurt
Cobain, la politica di Dubceck, la malattia "condivisa" di Salvatore
Iaconesi, le Non Archi-Star e l'incredibile e struggente vicenda dell'atleta
somala Saamya Yusuf Omar, "un’eroina che sfida la geopolitica, lo scenario
della povertà e del conflitto in nome della passione per lo sport e della
voglia di riscatto". Un libro edito da Lupo Editore che attraversa diversi
mezzi di comunicazione: il cartaceo, il web con il blog in fase di
realizzazione (www.generazionepost.it) e
i social network (una pagina Facebook, Generazione Post, già molto frequentata
e attiva). È il primo passo verso il racconto di una generazione che non solo
vuole cambiare le cose ma è anche in grado di farlo.
Molto variegata anche la squadra
degli autori composta da Alberto Cazzato (esperto di marketing e
comunicazione), Giovanni De Stefano (giornalista esperto di social media e
pratico di comunicazione), Tatiana Giannone (giovane salentina che attualmente
lavora a Roma presso la sede nazionale di "Libera - Nomi e Numeri contro
le mafie"), Osvaldo Piliego (giornalista, musicista e scrittore), Patrizia
Carratta (dottoranda dell'Università nel Salento nel Dipartimento di Storia,
Società e Studi sull'Uomo), Alfredo Polito (giornalista e attivista nell'Arci),
Matteo Serra (comunicatore e cooperatore, tra i fondatori di Pazlab e L'impaziente),
Gabriella Morelli (esperta di comunicazione sociale), Juri Battaglini
(architetto e fondatore dell'associazione LUA, Laboratorio Urbano aperto),
Ilaria Colazzo (laureata in matematica e tra gli esponenti più attivi
dell'associazione universitaria "Link - Udu Lecce"), Angelo Pansini e
Stefano Fumarulo (responsabili dell'Agenzia per la lotta non repressiva alla
criminalità organizzata di Bari), Laura Preite (presidente dell'associazione
Culturarte e responsabile del progetto Treno della memoria), Alessandra Lupo
(giornalista che si occupa anche della diffusione di pratiche partecipate per
la gestione della cosa pubblica).
"Queste sono le nostre
tredici storie. Le prime tredici storie. Non una hit parade, non una
classifica, non un libro “finito”. Sono solo le tredici storie da cui siamo
voluti partire, importanti per i percorsi di ciascuno degli autori, che hanno
deciso di spendere il proprio tempo e le loro energie per questo progetto
corale. Inutile dire che è solo un inizio del nostro Post", sottolinea
Paticchio nel libro. "Generazione Post. Post perché i latinismi ci
piacciono, soprattutto quando li usiamo su un tablet ultrasottile. Post perché
non vogliamo cancellare nulla, ma semplicemente aggiungere, cercare, trovare e
proseguire. Post perché abbiamo voglia di correre e non più di inseguire".