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sabato 9 marzo 2013

Una raccolta di racconti al ritmo occulto dell’inconscio. Ecco “Dodici” di Paolo Merenda edito da Giovane Holden Edizioni



Dodici vicende narrate con maestria da un esperto della penna. L’inconscio e l’animo umano sono al centro della scrittura di Paolo Merenda ispirata dal fantastico, ma anche da atmosfere esoteriche e misteriose. Segnata da sfumature tipiche del thriller questa raccolta di racconti è essenziale quanto dirompente nello scardinare le certezze del lettore e coraggiosa nell’affrontare temi scomodi. La psiche si svela lungo i racconti per dare voce all’alter ego, volto oscuro dell’essere umano.

“Dodici”: Una raccolta di racconti in cui la parola si fa strumento in grado di scandire un tempo doppio, quello della trama e quello dell’animo umano. Nell’arco di dodici ore, undici narrazioni più una riflessione finale battono i rintocchi della scrittura attraverso uno stile fluido e guizzante, dando vita a episodi talvolta verosimili talaltra fantastici, sospesi tra atmosfere thriller ed esoteriche, tra mistero e paranormale.
Con l’abilità di chi scrive anche per mestiere, Paolo Merenda ordisce trame ben strutturate ma essenziali, che non si perdono in inutili orpelli e colpiscono il lettore per le improvvise svolte inaspettate, dirompenti e rivelatrici. Attraverso l’analisi della psiche dei personaggi e una spiccata sensibilità verso le motivazioni inconsce alla base delle azioni umane, l’Autore affronta con coraggio temi scomodi, svelando la notte dell’uomo e i suoi fantasmi, il suo lato peggiore, l’alter ego che spesso lo segue come un’ombra beffarda e maledetta.
Non resta che sedersi di fronte al falò e cogliere l’invito di queste parole ammaliatrici. Incalza mezzanotte e la fiamma danza sensuale: il silenzio è rotto dal primo racconto che vi ha già conquistato.

Paolo Merenda nasce a Parete, in provincia di Caserta, il 13 giugno 1979. Laureato in tecniche ortopediche, non ama stare fermo e si divide con scarsi risultati (così afferma) tra il ruolo di responsabile di produzione presso un’azienda ortopedica, il giornalismo e la scrittura. È direttore di un mensile di medicina e, attraverso il proprio sito web, si occupa di arte e recensioni. Suoi racconti sono comparsi su varie riviste, tra cui la miscellanea della Società di Storia Patria, di cui è riuscito a diventare socio nonostante, a suo dire, gli evidenti limiti mentali.

Prezzo di copertina: 14,00 euro
Distribuito da Cinquantuno.it www.cinquantuno.it. I libri di Giovane Holden Edizioni sono in vendita nelle librerie nazionali e on line all’indirizzo http://www.giovaneholden-shop.it/

Per informazioni:
Miranda Biondi - Mobile 3384207994 - E-mail ufficiostampa@giovaneholden.it 
Claudia Aliperto – Mobile 333 2800364 – E-mail claudia.aliperto@giovaneholden.it

venerdì 8 marzo 2013

Panni sacri | Mangialibri

Panni sacri | Mangialibri

EMERGENCY SALENTO: SUITE SUI DIRITTI UMANI DI MASSIMO "MAX" MURA



L’AUTORE   E   CHITARRISTA COMPOSITORE   MASSIMO  “MAX”  MURA  DIRETTORE ARTISTICO DELLA COMPAGNIA MURA DI FLAMENCO ANDALUSO E’ STATO INVITATO  DA  EMERGENCY   SALENTO   AD ESEGUIRE SABATO  9 MARZO 2013  ORE 19,45  DOPO LA PROIEZIONE DI DOCUMENTARIO SUI  DIRITTI  UMANI  :” LIFE  IN ITALY IS   OK  EMERGENCY     PROGRAMMA  ITALIA” PRESSO LA CHIESA DI SAN SEBASTIANO DI LECCE (FONDAZIONE PALMIERI),  IN VICO DEI  SOTTERRANEI  23, LA SUA  SUITE SUI DIRITTI UMANI DAL TITOLO  “ULTIMI”  GIA’  ESEGUITA IN PRIMA ASSOLUTA ALL’OPEN SPACE DI LECCE IL 28.12.2012

Pazza di te Jennifer Crusie (Leggereditore). Traduzione di Valentina Pezzoni. In libreria dal 21 marzo



 Cosa accade quando la tranquilla e anonima esistenza di una donna viene letteralmente travolta dalla passione? Razionale e affidabile, Quinn McKenzie ha sempre vissuto quella che lei definisce una vita ‘incolore’, priva di emozioni forti, imprevisti o colpi di testa. Insegna arte in un liceo, è circondata da amici e familiari che la amano ed è fidanzata con Bill, l’allenatore praticamente perfetto della scuola... insomma, una noia mortale da scuotere con qualche eccitante novità. Ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, e tutto cambia quando Quinn adotta una cagnolina abbandonata e inizia a guardare sotto una nuova luce un vecchio e caro amico che non aveva mai considerato tanto sexy e affascinante. Si troverà allora fare i conti con segreti, sabotaggi e sottili seduzioni... e con due uomini totalmente pazzi di lei.

Jennifer Crusie ha scritto quindici romanzi, tradotti in oltre venti Paesi. I suoi libri sono apparsi nelle classifiche di New York Times, USA Today, Publishers Weekly, Wall Street Journal, Bookscan e Barnes & Noble. Le sue storie esplorano in profondità l’universo femminile, restituendoci una visione poliedrica delle donne d’oggi. Per Leggereditore sono giù usciti Una scommessa per amore e Temptation.

mercoledì 6 marzo 2013

1MFestival | Macarìa » 1MFestival

1MFestival | Macarìa » 1MFestival

1MFestival | LU CCUMPAGNAMENTU » 1MFestival

1MFestival | LU CCUMPAGNAMENTU » 1MFestival

Nasce a Lecce Empire Consulting – business, legal, communications



Dipartimento per la Consulenza
aziendale, fiscale, tributaria ed IVA

La mission del Dipartimento per la Consulenza aziendale, fiscale, tributaria ed IVA -  I nostri esperti da molti anni affiancano le aziende nei periodi "più caldi" delle dichiarazioni dei redditi. Siamo in grado di semplificare - per le imprese nostre clienti - le modalità di approccio a ogni genere di operazioni fiscali e tributarie. Siamo inoltre specializzati nella gestione dell'IVA per
le operazioni in ambito Ue e nei rapporti con l'estero. Comprendere i comportamenti delle aziende, analizzare i loro mercati e la loro concorrenza; incentivarne lo sviluppo; diffondere la cultura d’impresa; selezionare le risorse migliori; essere, di fatto, accanto ai nostri clienti dei veri e propri
co-imprenditori, richiede un costante impegno nella ricerca e nello studio di metodologie innovative. Il nostro Dipartimento per la Consulenza aziendale, fiscale, tributaria ed IVA dedica con entusiasmo ogni risorsa a queste attività, perché capire l’ambiente e le esigenze dei nostri clienti significa poter affrontare le sfide del futuro con la tranquillità di coloro che conoscono i mezzi per
vincerle.

Servizi del Dipartimento per la Consulenza aziendale, fiscale, tributaria ed IVA

• STUDIO FATTIBILITÀ  • ANALISI E SCELTA TIPOLOGIA DI IMPRESA • DITTE
INDIVIDUALI • SOCIETÀ SEMPLICI • SOCIETÀ DI PERSONE • SOCIETÀ DI CAPITALI
• COOPERATIVE

"Consulenza Direzionale" La consulenza direzionale aiuta a prendere le decisioni più importanti per la vita dell’azienda in modo corretto utilizzando le tecniche della Direzione Strategica.
"Strategia impresa supporto e sviluppo aziendale". L’azione viene sviluppata sia nelle fasi iniziali dell’attività d’impresa che nelle fasi di consolidamento competitivo.
"Consulenza nella delocalizzazione di Strutture Produttive e Commerciali all’ estero” Consulenza e assistenza alle imprese nel costituire società, branche filiali all’estero, anche con progettazione di reti in Franchising per lo sviluppo dei loro prodotti e servizi.
"Business Information" - Per informazioni aziendali noi intendiamo tutte quelle informazioni utili al vertice aziendale ma anche alle singole direzioni (commerciale, marketing, finanza e controllo, risorse umane, produzione, ecc.). "Partnerships e Networking" - Ricerca e identificazione dei partners. Attivazione rete contatti locali.

Dipartimento legale

Il Dipartimento Legale è organizzato per fornire assistenza giudiziale e stragiudiziale su specifiche problematiche nei differenti settori del diritto civile, penale, amministrativo ed internazionale, grazie ad un consolidato network di corrispondenti, collaboratori, periti e consulenti tecnici di comprovata esperienza e competenza.  Il Dipartimento è in grado di assicurare la migliore e più rapida tutela dei diritti dell’assistito finalizzata al riconoscimento delle proprie istanze in tempi brevi e con l’applicazione della migliore ed aggiornata metodologia all’uopo predisposta. sul binomio dell’internazionalità e dell’eccellenza. I principali ambiti operativi si fondano su una preliminare attività di consulenza, di analisi delle strategie e di assistenza giudiziale e stragiudiziale anche a mezzo di redazione consulenze, saggi e pareri nonché tramite una intensa attività di assistenza personale a supporto del Cliente che intende gestire personalmente la trattativa dalla fase delle trattative alla negoziazione fino alla consulenza post-contrattuale per la risoluzione di problematiche interpretative od esecutive. La costante attenzione alla contrattualistica aziendale ha portato le attività dello studio nella direzione della tutela di ogni aspetto del diritto industriale connesso e della assistenza per la tutela dell’opera dell’ingegno e del brevetto: ogni cliente potrà trovare adeguate soluzioni per ottenere un il proprio diritti esclusivo di sfruttamento dell’invenzione ,al fine di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare la propria invenzione senza autorizzazione, massimizzandone ogni profitto. Il Dipartimento, inoltre, è in grado di offrire assistenza e consulenza in inglese, francese e spagnolo ed offre la possibilità di interfacciarsi con i mercati esteri ed extracomunitari grazie ad una fiduciaria rete di interpreti e traduttori.

Dipartimento Comunicazione  e Marketing

Il Dipartimento Comunicazione e Marketing con i suoi esperti cura le pubbliche relazioni per conto dei propri clienti, offrendo tutta una serie di attività di comunicazione che tendono a coinvolgere direttamente o indirettamente privati cittadini, istituzioni, aziende, organi di stampa, consumatori. Gli scopi del Dipartimento Comunicazione e Marketing hanno come obiettivo quello di sostenere la reputazione dei clienti che comunica, riuscendo a delineare e offrire a terzi una appropriata identità, creare consenso intorno a una particolare iniziativa, ad un brand, alla reputazione di un privato, alla commercializzazione di determinati prodotti e così via.  Il Dipartimento Comunicazione e Marketing non esaurisce la sua attività nella gestione dei media tradizionali, ma si rivolge anche agli organi di informazione on-line, che possono produrre un effetto sulla reputazione aziendale e comunque sul cliente in generale. In questo caso utilizzando specificità e competenze tecniche differenti e sfruttando la molteplicità dei canali riesce a strutturare progetti specifici di marketing e comunicazione per il cliente che hanno come obbiettivo quello di individuare un’utenza targhettizzata, accrescerla e fidelizzarla. L’azione complessiva sul cliente, attraverso sempre una proposta progettuale di marketing e comunicazione cucita su misura in base alle specifiche peculiarità e esigenze del cliente, mira non solo alla visibilità sui principali mezzi comunicazione di massa, e in rete, ma si propone di ampliare il parco clienti, migliorare i profitti derivanti da una più massiccia azione di brandizzazione ed esposizione mediatica. Il Dipartimento Comunicazione e Marketing diventa uno strumento indispensabile per piccole-medie imprese, strutture ricettive,  artigiani, associazioni, scrittori, artisti, gallerie d’arte, strutture per la ristorazione e politici. Le linee guida del Dipartimento Comunicazione e Marketing sono: la definizione degli obiettivi da raggiungere di concerto con il cliente; predisposizione dell’azione da svolgere su approvazione preventiva del cliente, produzione ed invio dei comunicati stampa, realizzazione post per blog e social network, viral marketing su piattaforme social, organizzazione di azioni programmate attraverso la creazione di eventi, meeting e convegni

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Passioni a Galatina a cura dell’Ass. Galatina Letterata dal 9 al 24 marzo 2013




Con il Patrocinio del Comune di Galatina il Salotto di Cultura “Galatina Letterata” organizza la rassegna Passioni con la mostra Grafico Pittorica dell’artista Paola Scialpi e la performance di Tango Argentino a cura di Pino Belgioioso e Stefania Filograna di Beltango-Lecce  e Stazione ICS  - Nardò e la performance di Flamenco a cura del Gruppo Flamenco Media Luna. E’ prevista inoltre una piccola mostra di artigianato al femminile. Sia la mostra grafico pittorica di Paola Scialpi sia la mostra di artigianato saranno visitabili  a Palazzo Baldi dal 9 al 24 marzo 2013.

Il Tango di Paola Scialpi - In un periodo di crisi globale l’artista Paola Scialpi ha voluto realizzare qualcosa di estremamente bello, ludico e gioioso: “Tango” è il titolo della sua personale di pittura, dove presenta venti opere dedicate al più sensuale ed elegante dei balli, ovvero il tango argentino. In queste opere non c’è posto per l’essere maschile spesso relegato in secondo piano, proprio mentre risuonano le note della danza e mentre una donna archetipo della leggendaria Eva si serve del tango per sfoderare le sue “armi” migliori in fatto di seduzione. Una gamba tornita che fa capolino tra le balze di una gonna rossa o una scollatura ardita e generosa, la fanno diventare vera e indiscussa protagonista di un percorso di seduzione che rifuggendo da baluardi di fumose rivendicazioni, conquista l’uomo che si lascia morbidamente trascinare nel vortice ritmato della passione. L’artista torna alla leggerezza con i suoi colori che da anni la caratterizzano, il bianco, rosso e nero che sembrano rappresentare perfettamente le atmosfere del tango argentino, regalandoci dunque prospettive nuove e spesso inconfessabili della natura femminile


L’Associazione – Il Salotto di Cultura "Galatina Letterata" nasce l'11 luglio 2009 come movimento di opinione indipendente che ha lo scopo di promuovere varie attività come VALORIZZARE le competenze e la preparazione dei soci; PROMUOVERE attività di formazione; PROMUOVERE la dedizione alla ricerca storica tra i giovani;  PROMUOVERE, in collaborazione con altri enti pubblici e privati, la progettazione e la realizzazione di mostre, convegni, seminari, concerti, tavole rotonde e quant'altro si ritiene utile per attirare turisti nella città; PROMUOVERE, ATTUARE e COORDINARE manifestazioni ed iniziative di interesse turistico e culturale; VALORIZZARE le bellezze naturali nonchè il patrimonio storico-monumentale del luogo.  "Galatina Letterata" negli anni ha curato la realizzazione di diversi eventi, mostre, e convegni, nonchè presentazioni di libri con autore.


La Location - L'evento di Sabato 9 marzo si svolgerà nel centro storico di Galatina e precisamente presso Corte e Palazzo Baldi.  Correva l’anno 1550 circa quando a Galatina le attività economiche erano diventate tanto fiorenti, in particolare la concia delle pelli, da attrarre i finanzieri umbro –toscani, Conti Cosimo e Nicola Baldi che edificarono il Palazzo Baldi nel cuore del centro antico di Galatina a metà strada tra la Basilica di S. Caterina e la Chiesa matrice di S. Pietro e Paolo. Dal punto di vista culturale, nel 1600, la città ospitava una sorta di “cenacolo” intellettuale a cui partecipavano note personalità, tra le quali spiccava la figura del Vescovo di Otranto, Gabriele Adarzo de Santander. Questi aveva scelto come abitazione e dimora invernale proprio Palazzo Baldi, luogo ideale per la sua privacy. Per le stesse ragioni è stato scelto dagli attuali proprietari, tra i quali l’Ing. Dante De Ronzi, per realizzare un’esclusiva attività ricettiva. L’Ing. De Ronzi ha curato in toto il minuzioso restauro, preservando al meglio le peculiarità e gli elementi di autenticità ed unicità presenti.  Il complesso ricettivo si compone di quattro Palazzi d’epoca (risalenti ai secoli XVI, XVII ,XVIII e XIX), che si articolano in sequenza dando luogo ad un’ isola architettonica, originalissima e tipica del Centro Antico denominata “Corte Baldi". All’esterno si sono evidenziate le diverse epoche dei palazzi con varie tonalità di colore.

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DONNE PAROLE MARE



Tre imperdibili appuntamenti con tre autrici, Raffaella Verdesca con il suo Volti di carta,  Laura D'Arpe con il suo La Contessa di Lecce, Vittoria Coppola con il suo Immagina la gioia, e i libri che si terranno in Piazza Umberto a Copertino a partire dalle 18,00. La manifestazione dal titolo DONNE PAROLE MARE - I Venerdì della "Locanda" è stata curata da Sandrina Schito, dalla FIDAPA di Copertino, da Lupo editore e dall’ Associazione Pro Loco "F. Verdesca" di Copertino.
L’ 8 marzo ci sarà la presentazione di Volti di carta (Albatros, Il Filo) con Ornella Castellano che dialoga con l'autrice Raffaella Verdesca; il  15 marzo sarà la volta de La contessa di Lecce (Lupo editore) con  Rina Calignano che dialoga con l'autrice Liliana D'Arpe;  il 22 marzo 2013 ci sarà invece Immagina la gioia (Lupo editore) con Loredana Di Cuonzo che dialoga con l'autrice Vittoria Coppola

Colori e tele - Mary Prete, Grazia Maria Peluso
Letture e voci - "Scena muta", Ivan Raganato


La Contessa di Lecce di Liliana D’Arpe (Lupo editore) - Liliana D’Arpe, leccese, compie gli studi presso l’Istituto margherita di Savoia, conseguendo il diploma di Maturità Magistrale. Fin dalle scuole medie le Suore scoprono e incoraggiano le sue predisposizioni artistiche e letterarie. A dieci anni, iscritta dal padre ad un concorso canoro, inizia una strada che la porterà negli anni ‘80 e ‘90 a affermarsi come una delle cantanti più conosciute e apprezzate nel Salento. Dal 2000, sentendosi matura per evolversi in un altro ruolo, si dedica alla stesura di sceneggiature e commedie musicali che metterà in scena al Politeama di Lecce, con successo di pubblico e critica. Presidente dell’Associazione culturale “Il Saraceno” dal 2006, cura la regia dei suoi spettacoli, dipingendone le scenografie teatrali. Da ogni suo elaborato traspare una profonda conoscenza e un’ardente passione.

Ci sono storie che ci aiutano a trascorrere un po’ di tempo della vita, spesso così complicata, ambigua, poco chiara. Ci sono storie che ci fanno conoscere dei personaggi che ad un certo punto vorresti fossero tuoi amici, per passare del tempo insieme a loro, al di fuori delle pagine. È il caso della famiglia Darini, di Caterina e Dalila, della loro bontà e pulizia nel cercare di lottare contro gli attacchi e gli agguati di familiari privi di scrupoli e troppo infelici per lasciarle in pace. In situazioni del genere solo l’intervento di uno spirito buono potrebbe… In una Lecce solare, in balia di profumi e colori, del suo passato e del suo avvenire, tra l’Università e il Centro Storico, in palazzi pieni di storia e di fascino si dipana un’avventura in cui fantasmi, risate, innamoramenti, gioie e dolori si intrecciano a comporre una storia leggera d’emozioni. Con, come sfondo, l’incanto e la magia di una città calda e mediterranea. Un mondo di buoni sentimenti e delicatezze dovrà difendersi dall’attacco di insospettabili (e non) pronti ad approfittare di ogni minima debolezza e piccola titubanza. La lotta tra il bene e il male si svolgerà fino alla fine, non lasciando indifferenti in cielo ed in terra. Una lettura che ci farà dimenticare i mondi di carta densi di buio e pesantezza e ci consolerà con la leggerezza e le dolci linee degli attori di quest’avventura. Il fantastico, il romantico, i buoni sentimenti ed un inarrestabile senso di giustizia ci riscalderanno come una delicata primavera.

Immagina la gioia di Vittoria Coppola (Lupo editore) - L’inquietudine fa di Eva una giovane donna schiva ma curiosa del mondo, abituata ad esprimere la propria creatività nella scrittura e a mascherare la fragilità sotto l’abbigliamento colorato che sceglie con attenzione quasi maniacale. Cresciuta nella adorata Mira e nel calore di una famiglia siciliana, tra le marmellate di nonna Annina ed esperienze di viaggio, a dispetto di tali certezze Eva nutre un’intima lesione affettiva che la rende gelosa di Pietro, il fratello minore che - dieci anni dopo di lei - ha allietato i genitori con la sua attesissima nascita. Contrariamente alla sorella, il ragazzo ha un carattere solare, sostenuto da una sfrenata passione per il calcio e arricchito dal primo amore adolescenziale. Forse è anche la percezione di questa sua forza interiore a suscitare in Eva un bisogno quasi competitivo di riscatto, il desiderio di riuscire a completare il suo romanzo, a trovare il colpo di scena, il finale perfetto che convinca un editore a pubblicarlo. È nella casa avita di Sciacca, su suggerimento di nonna Annina, che la ragazza cerca la giusta ispirazione per portare a termine la sua fatica. Ma la vita spariglia le carte e nel giro di pochi mesi la realtà si impone sulle fantasie e sul tranquillo scorrere del tempo, mentre nuove presenze e vecchi segreti spuntati da cassetti polverosi aprono gli occhi e il cuore di Eva.

Vittoria Coppola, ha 26 anni, vive a Taviano (Le). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale - Università del Salento. Attualmente lavora come receptionist presso un albergo di Gallipoli (Le). La passione assoluta che muove le sue giornate è la scrittura.


Volti di Carta di Raffaella Verdesca (Albatros, Il Filo) - Venti storie di donne salentine tra le due guerre, venti racconti coinvolgenti sul piano emotivo e narrativo, descritti come uno straordinario affresco del Salento nei primi decenni del secolo scorso, attraverso la fotografia delle sue donne. A Lucugnano viene presentato il libro “Volti di carta. Storie di donne del Salento che fu” di Raffaella Verdesca (Albatros 2012). L’attrice Giustina De Iaco interpreta alcuni brani tratti dal volume.


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martedì 5 marzo 2013

Phasar Edizioni - Catalogo - Cervelli in fuga

Phasar Edizioni - Catalogo - Cervelli in fuga

Trailer Ufficiale dell'Anteprima Mondiale - Assassin's Creed 4 Black Fla...

I Cannibali da Cosimo Argentina a Charles Bukowski. Intervento di Vito Antonio Conte



Dal febbraio 1992 al febbraio 1995, ho lavorato a Taranto. Facevo il cancelliere nella sezione penale del locale tribunale. Ogni giorno alle prese con criminali e presunti tali che s’erano macchiati dei delitti più disparati: dal contrabbando di sigarette alla strage… Una faticaccia. In una città dove morire per caso era fin troppo facile. Dopo la laurea in giurisprudenza e il praticantato forense, m’ero ritrovato vincitore dell’unico concorso fatto in vita mia. E avevo iniziato a fare su e giù in un pendolarismo privo d’ogni erotismo. Quotidianamente partivo da Lecce per Taranto e dopo sei otto dieci (a volte anche più) ore (in stretta dipendenza della durata dell’udienza penale) tornavo a casa. E, poi , c’era lo straordinario… Le strade per andare e tornare le ho fatte tutte: ho consumato un’Audi 100 CD (acquistata strausata ma col motore nuovo) sulla Lecce – Brindisi – Taranto (la superstrada non era stata ancora completata all’epoca), sulle strade interne dei paesi, su alcuni tratti di interpoderali deserte (nei pressi di Maruggio) nel bel mezzo d’una foresta d’ulivi e d’altre essenze autoctone, ma la via preferita era la litoranea che, tranne nell’impraticabile periodo estivo, avevo imposto anche ai miei occasionali compagni di viaggio, costretti –altresì- a subire (per un paio d’ore al giorno) la musica sparata dallo stereo del vecchio salotto su quattro ruote. Lo stereo taceva soltanto quando viaggiavo da solo. In quelle occasioni, invero, non ero solo. Il mare alla mia sinistra, all’andata, mi raccontava di risvegli e sonnolenza, d’incubi e sogni, di speranze e fallimenti. Per i l resto, soltanto sabbia. E rabbia. Sabbia di dune. E di deserto. Violentata dal cemento. Dal degrado. E dai rifiuti. D’ogni tipo. Eppure d’una bellezza sconvolgente. Che ne celava una non più visibile. Come di donna d’una certa età che da un particolare noti quanto doveva esser stata bella un altro tempo. Come quella volta che nevicò e il bianco ricoprì ogni cosa... Passavo traverso le marine pressoché deserte. Facevo tappa al bar dei fratelli Brunetti, a Campomarino, per un caffè. Lì non ho mai incontrato l’afro-albanese che vendeva birra Raffo. Torre Ovo è il luogo che, nonostante tutto, amavo di più. Lì, nel giallo sfolgorante delle acacie, c’è stata la visione delle farfalle che ho descritto altrove. Nunzio può testimoniare ch’eravamo sobri e che la nuvola di farfalle non è stata un miraggio. Lì (proprio sotto la torre, sul fronte strada, un certo giorno) un cartello c’avvertì: PERICOLO DI CROLLO. Nel mentre crollava il mondo intero e nessuno c’avvertiva. Lì (proprio sulla spiaggia, dopo il curvone) un grosso cane (non era un labrador) affogato marciva lentamente. Lì le barche dei pescatori avevano tutte nomi di donne. Di ritorno, il mare alla mia destra, il cielo aveva tutti i colori di tutte le stagioni e di tutti i tramonti. Ne ho scritto già diffusamente. È un tempo andato. Che m’ha insegnato molto. L’ho ritrovato, in salsa agrodolce, in questi giorni, in un libro. Più che agro, proprio piccante, a tratti ustionante. Più che dolce, proprio suadente e tristemente malinconico, come una milonga (vedi un po’: una danza “argentina”, che ha per parenti i candombe il tango e l’habanera). Come l’amore. Quell’amore che non è riuscito a sradicare dal petto l’infinita solitudine nata quando sei nato e che t’ha inchiodato fino alla fine.
Nel mio ultimo pezzo su questo quotidiano on line, ho viaggiato per lande e scritture diverse traverso meta-incontri con molti scrittori e fermando la mia immaginazione, un po’ logorata da tanto stare, cennando anche all’ultimo romanzo di Cosimo Argentina, “Per sempre carnivori”, affibbiandogli –cosa che non amo fare- la definizione volante di “strano pulp”. Quel che odio, invero, son le definizioni… quindi, essere io a darne, è (usando un eufemismo) far qualcosa che non amo. Ma tant’è. S’odia (fors’anche) quando s’è troppo amato. E non è naturale, né giusto, ma funziona così. Ossia: non funziona! E ahivoglia a dire (come pure sinceramente ho fa tto) che non son capace d’odiare. Devo correggere il mio stesso dire: ho odiato, ma poi mi son fermato lì: ho cancellato l’oggetto del mio odiare e ho trasformato il desiderio di (…) vendetta (foss’anche, com’è esclusivamente stato, per una nobile pura e giusta ragione) in indifferenza che tradotto in mantra è diventato (di volta in volta) schiatteraidatesenzacheiomuovaundito con vaffanculo siberiano annesso (e c’ho altro da fare connesso, ché d’idiozia e d’ignoranza è pieno il mondo e si vive una volta sola, se va bene!). Dicevo di Argentina e del suo ultimo (in ordine d’apparizione, s’intende) libro: riprendo da dove ho già scritto: troppi puntini di sospensione e… va bene. Ho anche scritto che non ero sorpreso che avesse citato Elias Canetti unendo i tre nobellemmi “auto da fè”. E aggiungevo: sempre che non abbia voluto riferirsi a Battiato... ché all’accecamento del siculo –motivavo- preferisco quello del bulgaro... Altro, adesso, dovrei motivare. Tipo: perché ho definito “strano pulp” questo libro. Perché, per quel che importa, cioè niente, questo non è un romanzo pulp. Né il titolo del libro deve far pensare alle opere di quegli scrittori italiani noti (a iniziare dai primi anni novanta) come “I Cannibali”, i cui romanzi sono caratterizzati dall’efferata crudezza e dallo spietato realismo di certe narrazioni… Ciò nonostante uno dei pazzi (che indossa ormai –guarda caso- soltanto una vecchia maglia della nazionale di calcio “argentina”) vaganti del libro di Argentina spenda le sue ultime energie perdendosi (dopo essersi smarrito e mai più ritrovato già da tempo) nel fascino orrido dell’antropofagia e degli ultimi suoi praticanti su questo sfasciato pianeta. Ciò nonostante il romanzo s’apra con uno scenario balneare del nostro Jonio per niente turistico e molto lugubre, posto che in primo piano vi è una testa umana mozzata che mira verso il mare aperto fottendosene del tronco cui fino a poco prima apparteneva. Ciò nonostante altre violenze, altre situazioni più o meno macabre, un’altra testa mozzata (però in un incidente stradale), e altri umani e animali trucidati dei quali le pagine del libro ancora sanguinano. Il pulp, notoriamente, è un genere letterario le cui storie son dense di vicende dai contenuti forti, dove efferatezze e situazioni macabre sono profuse almeno tanto quanto la gran quantità di crimini violenti. Queste storie, la cui matrice si rinviene nella letteratura americana degli anni venti, s’innestano solitamente su un altro genere letterario, il giallo e, in particolare, su taluni suoi sottogeneri: l'hard boiled e il poliziesco. Senza dimenticare la contaminazione del pulp con l’horror. Senza dimenticare “Pulp. Una storia del XX secolo”, l’ultimo romanzo di Charles Bukowski (pubblicato dopo la sua morte). Senza dimenticare “Pulp Fiction”, di Quentin Tarantino. Senza dimenticare il pulp per guadagnarsi una fetta di pubblico e quello con argomentazioni di ricerca espressiva e stilistica. Senza dimenticare tutte le inutili discussioni. Senza dimenticare che il pulp è dappertutto… e che oggi tutto è pulp! Polpa. Da spolpare. Finché ce n’è. Fino alla fine. Che c’è. Perché, allora, quest’incursione (per cenni, molto scennati) nel pulp da parte di chi scrive? Tutto per dire che “Per sempre carnivori” non è pulp? O per dire ch’è uno “strano pulp”? No. Non solo. Credo che Argentina non appartenga, in nessun modo, a alcuna corrente letteraria e meno che mai po ssa essere definito uno scrittore pulp. Intanto perché nel 1996… scriveva altro (prima ancora di pubblicare). Poi, perché soltanto alcuni dei gredienti del genere sono presenti nel romanzo in parola. Ecco perché ho pensato ch’è uno “strano pulp”. E l’ho pensato, e l’ho scritto, al volo! Ecco quel che ha visto la mia mente: sarà uno spazio anche per l’occhio? E quando ho finito di leggerlo, il libro, ho continuato a pensarlo: le immagini evocate dalla lettura fanno l’occhiolino al cinema. Che Argentina, per ottenere il giusto (perché meritato), abbia inserito in questo romanzo connotazioni da “strano pulp” per giocarsi in un modo altro la sua scrittura? Ovviamente non so rispondere. So, invece, che ho amato –comunque- questo suo ultimo lavoro. Perché, oltre tutto, mi piace la sua scrittura che non esito a definire onesta, non manierista, fedele all’esistenza, a nche scurrile ma mai volgare, gergale ma mai sovrabbondante e, comunque, mai protagonista oltre i contenuti. E i contenuti son quelli che importano davvero in questo romanzo. A cominciare dall’esergo nietzschiano: “Io amo coloro che non sanno vivere, anche se sono coloro che cadono, perché essi sono coloro che attraversano”. E, senza aggiungere altro, quindi senza neppure finire, potrei mettere un po’ di puntini di sospensione e lasciarvi qui, a riflettere. Ma mi piace dirvi ancora qualcosa, non della storia, non della narrazione, non della predilezione per tutto l’umano andare senza voce per le strade più impervie della vita… Vi dirò, invece, che c’è un altro modo per affrontare tutto questo e tutto questo è, citando –una volta ancora- Hanks, “tutti i miei libri non aiutano. / nemmeno le mie poesie aiutano. / niente o nessuno aiuta. / sono proprio io da solo, che aspetto, respir o, / pondero. / non c’è più niente per cui essere coraggiosi. / non c’è proprio più niente qui.”, tutto questo è dirla com’è davvero, dirla tutta, non fottersi da sé, in questo mondo fottuto almeno non barare con se stessi. Credo che Argentina il viaggio ce l’ha scritto nel cognome e da uomo vero qual è continuerà a scrivere autenticamente, continuando a “credere che un uomo deve guardarsi intorno, cercarsi dentro, essere solidale con l’inferno che si trascina dietro”, vivendo il dono e il dolore che ci toccano, ché “il tempo ci omaggia e ci devasta”, imparando a dire: no! Poi, chissà se quella ragazza sulla torre era vera? Io credo di sì. Com’erano vere le farfalle di quel maggio di tanti anni fa. E, in ogni caso, parafrasando un altro Conte, “si trattava d’amore” (Gioco D’azzardo). Ché leggere questo libro è come essere “alle prese con una verde milonga”, piangere e ridere di gusto, seguendo i passi inimitabili di Atahualpa Yupanqui...



domenica 3 marzo 2013

Novecento a Roma viaggio nei "Legami" tra arte e letteratura - Roma - Repubblica.it

Novecento a Roma viaggio nei "Legami" tra arte e letteratura - Roma - Repubblica.it

Un editore mantiene 5 figli stampando libri in 50 copie - IlGiornale.it

Un editore mantiene 5 figli stampando libri in 50 copie - IlGiornale.it

Compagna luna di Barbara Balzerani. Prefazione di Mimmo Sammartino (DeriveApprodi). Intervento di Nunzio Festa



"Compagna luna" torna in libreria. Abbiamo il piacere di rompere un embargo. Perché solamente Il Manifesto (edizione del 15 febbraio 2013, con lettura di A. Colombo) e qualche critico temerario hanno potuto accorgersi che in questi giorni è stata pubblicata la nuova edizione del primo libro di Barbara Balzerani, Compagna luna - uscito per la prima volta quindici anni or sono tra le mensole di vendita logate Feltrinelli. Il motivo è molto semplice e banale, e tra l'altro ben ripreso dalla nota d'apertura di Balzerani, quanto disgustoso; inizialmente ben accolta nel 1998, l'opera prima della scrittrice romana fu bloccata alla dogana per merito d'una velenosa e poderosa stroncatura firmata, niente poco di meno, che da Antonio Tabucchi. Fu l'oblio, da allora. Innanzitutto non ci fu ristampa presso Feltrinelli: visto che il veto del "Tabucchi autore" si poggiava sulla solidità del "Tabucchi 'censore cattedratico". E sappiam bene che il tanto compianto quanto benpensante Tabucchi s'è sempre speso contro l'esigenza di lavorare la memoria: si rintraccino all'uopo gli interventi francesi vergati nell'intransigenza, quando lo scrittore doveva sostenere la dura lotta degli inseguitori del caprio espiatorio Cesare Battisti. Senza dimenticare la lettura tabucchiana finiva con l'effetto scenico, per dire: "Io, per esempio, faccio fatica a ricordare il nome dei poliziotti che furono assassinati nel rapimento Moro. Mi dispiace. E voi?". Noi, invece, facile controbattere, all'occorrenza li ricordiamo. Comunque se "Cronaca di un'attesa", il libro precedente di B. Balzerani era dotato d'uno scatto di Matera in copertina, questa volta, preme cominciare, l'ingresso nel testo è del giornalista e scrittore lucano Sammartino. A conferma, in un certo senso, dell'amore dell'autrice per la Lucania. Dunque la Basilicata, oggi scossa da un inedito senso di spettacolare affermazione di volontà di riscatto, non può che riprendersi le pagine della scrittrice. Durante la latitanza, ci permettiamo di specificare, Balzerani era urlata in televisione con l'altisonante sigillo "primula rossa". Tanto che, catturata dal Potere statale che con le Brigate Rosse voleva combattere, davvero in cella si tenne fiorita. Nonostante le sofferenze. L'isolamento. In parte, appunto, elementi questi ripresi nel "romanzo di formazioni" che ha portato Barbara Balzerani a stretto contatto con la volontà di divenire, adesso, scrittrice. La storia interiore, insomma, d'una donna che entra nella lotta armata. Uscendo dalla normalità del quotidiano piccolo-borghese. E prende quale primo nome di battaglia Maria, ché sua madre comparirà più volte nel racconto del transito. Ma poi cambiato in Sara. A fare estraniamento, sempre e comunque, narratoci sia in terza persona che in prima. Perché la prosa aveva paura di scivolare nel documento politico. Ancora stentiamo a capire chi il libro faccia offendere. Oltre che recare offesa, fortunatamante, all'eterne convinzioni e supponenze dei potenti d'ogni appartenenza ordine e grado.

giovedì 28 febbraio 2013

“LE SALENTINE” & “MERCATI GENERALI” in tour da venerdì 1 a domenica 3 marzo 2013

Inizia il nuovo tour Venerdì 1 marzo dalle ore 21.00, presso Corte Santa Lucia in via Santa Lucia 46, a Nardò; prosegue Sabato 2 marzo dalle ore 20.30, presso il Gusto diVino in piazza Don Tonino Bello 52 ad Alessano; e si conclude domenica 3 marzo al Lingua Loca di Martano in via XX Settembre, sulla Villa Comunale dalle ore 21.00. Tre serate all’insegna del racconto e della musica: andrà in scena lo spettacolo “Mercati Generali”, preceduto dalla presentazione de “Le salentine” carte da gioco.

“Mercati generali” è un viaggio divertente che congiunge due mondi diversi, il Salento e Roma, animato dai sogni di due ragazzi alla fine degli anni ’70, ambientato nella notte che vive e lavora, mentre le città dormono ignare. “Le Salentine” carte da gioco sono un intero mazzo disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny che ha curato la produzione, firmato dalla prestigiosa azienda “Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa. Trait d’union fra i due momenti sarà ‘u Papadia che, prima dello spettacolo, racconterà le “sue” storie da osteria: aneddoti, curiosità e ricordi di quando ragazzo frequentava la bottega dei genitori.
Pur nella loro diversità “Mercati generali” e “Le Salentine” raccontano un mondo popolare operaio e contadino che trova una sintesi grafica nelle carte da gioco e una musicale nello spettacolo imbastito dai due cantastorie.

LE SALENTINE - Quattro storie in quattro semi

Le Salentine nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al territorio e alla sua storia pur mantenendo una giocabilità pari a quella delle carte regionali napoletane, a cui si ispirano e di cui conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne diventano sintesi simbolica: le brocche (per le coppe), i lecci (per i bastoni), le tarante (per i denari) e le zappe (per le spade). Le figure del nove e del dieci sono di nuovo impianto: al posto del cavallo e del re ci sono rispettivamente l’asino, omaggio alla cultura contadina, e il santo. Gli abiti delle figure dell’otto e del nove di tutti i semi sono ispirati alle illustrazioni dei costumi tradizionali del 1700 di vari comuni salentini. Le Salentine sono state stampate da Modiano e prodotte da Kurumuny. Il progetto si completa con un sito internet www.cartesalentine.it, ricco di approfondimenti storico-artistici sulla costruzione dei quattro semi. C'è poi una sezione chiamata racconti da osteria che raccoglie, attraverso testimonianze dirette, preziose informazioni aneddoti e curiosità, offrendo uno spaccato dei contesti sociali e conviviali dove si praticava il gioco delle carte.


MERCATI GENERALI - “La luna gira il mondo e voi dormite” (Matteo Salvatore).

Da un’idea di Umberto Papadia, nasce “Mercati generali”, un racconto musicale delle esperienze di vita di due ragazzi, ‘u Papadia – salentino – e Guitarmando – romano – divisi da centinaia di chilometri, ma accomunati dalla passione per la musica e dalla loro esperienza lavorativa ai mercati generali rispettivamente di Lecce e di Roma. I racconti si intrecciano con le note e con il ritmo: i veri protagonisti sono la musica, la notte e il lavoro. Una storia coinvolgente, emozionante, tratta dalle reali esperienze vissute e messa in scena attraverso racconti, canzoni e strumenti di ogni tipo: chitarra, cavaquinho, tamburello, marranzano, armonica, springdrum, traccole, trombette, kazoo, pentole e buatte. Lo starter della performance è dato dalla voce minacciosa della Sora Mirella (la mamma di Guitarmando: «Armá hai fatto i compiti? Guarda che si nun studi te manno a lavorà ai Mercati Generali eh!...» E non l’avesse mai detto! Perché ne succederanno di tutti i colori...


Umberto Papadia, in arte ‘u Papadia: Salentino del Capo di Leuca, esule sin dalla nascita, virtuoso del tamburello, percussionista autodidatta ed eclettico cantastorie. Autore del progetto folk rock “La Peronospera”, e della “filosofia furese” a esso associata. Reduce del successo della scorsa estate con oltre 30 concerti in Salento e un Festival dedicato al suo progetto, “L’alba della Peronospera”. È stato percussionista e vocalist di Teresa De Sio dal 2004 al 2011. Vanta collaborazioni con nomi illustri italiani e internazionali, tra i più noti: Lucilla Galeazzi, Ambrogio Sparagna, Nando Citarella, Uccio Aloisi, Arakne Mediterranea, Mike Mainieri, Hector Zazou.

Armando Serafini, in arte Guitarmando: Romano della Garbatella, portatore di quella romanità ormai in via d’estinzione. Chitarrista e percussionista appassionato di strumenti etnici. Produttore naturale di groove, in grado di far suonare qualsiasi oggetto a sua disposizione. Inventore del nocche'n'roll dapprima sulla Ciquita Grooving Box, e poi sulle sue evoluzioni successive: la Guitarmandrum e il Rullandoro. Umberto e Armando collaborano da oltre 5 anni.


Info:
upapadia@gmail.com | 338 681488
www.cartesalentine.it

info@kurumuny.it | 3299886391


Corso fondamentale di narrazione / Milano, aprile-luglio 2013 | vibrisse, bollettino

Corso fondamentale di narrazione / Milano, aprile-luglio 2013 | vibrisse, bollettino

“Altre storie incompiute” di Andrea Di (Phasar Edizioni) | @lucianopagano - musicaos.it

“Altre storie incompiute” di Andrea Di (Phasar Edizioni) | @lucianopagano - musicaos.it

mercoledì 27 febbraio 2013

"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)

Poco si sa dell’Autore. Andrea Di: è un nome autentico, preso dal primo Apostolo, fratello di Simon Pietro, patrono della Scozia e della Chiesa di Costantinopoli, con cognome monosillabo, come se ne trovano sull’elenco telefonico? Oppure troncato, alla prima sillaba o all’iniziale, per farne un classico nom de plume? E, uomo, o donna? (Andrea, nei paesi anglosassoni è usato come femminile di Andrew). Se è uno pseudonimo, chi lo usa per celarvisi? Un timido esordiente, pauroso di un pesante invenduto? («Nemmeno una copia, dottore! Una cosa mai vista!») O una penna celebre, grande saggista, storico insigne, che non vuole scalfire la sua fama disvelandosi dilettante di fiction? Personalità politica, schiva di pubblicità? (Sì, figurati!) O un collettivo di scrittori non professionisti, ciascuno dei quali ha contribuito con un racconto? Un capitolo, una pagina, un periodo, una riga, tutti in cerchio come nell’antico gioco della telefonata? A ognuno le proprie congetture. Così anche per la città di Windobona, teatro di alcune delle Storie. Città italiana, senza dubbio. Non è sugli atlanti? Cercato bene? Comunque, più di un lettore vi troverà tracce sicure della propria. Quanto ai racconti, sono in prevalenza storie d’amore, delle più convenzionali: un uomo, una donna. Amori fulminei, sbocciati, sognati, sospesi, svaniti, trionfanti. Perché non leggerle, in fondo? Forse ci si può riconoscere anche in questo o quel personaggio. Storie che potrebbero capitare a tutti. Chissà. O quasi tutti. Ma, si capisce, non è detto.

"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)

"Storie incompiute" di Andrea Di (Phasar Edizioni)
2010, Prezzo: 10,00, ISBN: 978-88-6358-078-5, PAGINE: 190

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Gli Illuminati di Adam Kadmon: il libro che rivela i segreti sulla più potente organizzazione esoterica del mondo



Nel 1990, agenti federali fanno irruzione in una ditta americana che fabbricava giochi, letteralmente sequestrando tutti i personal computer che non verranno però più restituiti. In più vengono requisiti una serie di giochi, tra cui uno da tavolo, recante un nome singolare: "Illuminati". Le carte di questo gioco, riportavano una serie di immagini, che nella storia del nuovo millennio sarebbero divenute celeberrime: dall'esplosione delle Twin Towers, all'aereo schiantato sul Pentagono, dal maremoto di Fukushima, a tutta una serie di eventi alcuni già accaduti, altri forse (speriamo di no) ancora da compiersi. Naturalmente a tutt’oggi nessuna fonte ha mai rivelato il contenuto dell’intero mazzo, forse per evitare di scatenare un possibile panico di massa. Si tratta comunque di fatti che lasciano intravedere una straordinaria coincidenza di fatti, tanto da far presupporre una regia occulta che potrebbe unire con un sottile filo rosso il contenuto delle carte da gioco sopracitate e i segretissimi incontri del Bohemian Club, ai quali partecipano personaggi del calibro di Rockefeller e Kissinger e di numerosi presidenti americani, o le blindate e inviolate riunioni del Gruppo Bilderberg, a cui fa capo il gotha della finanza e della politica mondiale. In molti sanno grazie anche all’infaticabile lavoro di numerosi liberi ricercatori come Leo Lyon Zagami, Mike Plato, Pablo Ayo, Roberto Pinotti, Daniel Estulin o Robert Icke, solo per citarne alcuni, che il mondo così come lo conosciamo ha per un suo buon 60% una direzione occulta su scala planetaria, in grado sia di direzionare o manipolare la “libera informazione” su argomenti prettamente sensibili, sia dirigere forzosamente gli eventi verso questo o quel gruppo di potere in particolare, verso un particolare obiettivo da raggiungere. Quello che però in pochi conoscono è che si tratta di una società segreta radicata nelle più importanti “stanze dei bottoni” del mondo e che sotto la bandiera dell’evoluzione umana non esitano a bypassare etica e moralità. Parliamo degli Illuminati. Verità? Menzogna? Esistono prove della loro esistenza? Adam Kadmon (la sua identità è segreta), in questo suo primo lavoro presenta ai lettori un testo da far accapponare la pelle per tutta una serie di rivelazioni contenute tra le sue pagine, sul nuovo ordine mondiale voluto dagli Illuminati.  Il volume (uscito da una decina di giorni e già in ristampa) ha suscitato un vespaio negli ambienti dell’esoterismo italiano, ma possiamo asserire con certezza che Adam Kadmon svela dettagli che nessun altro autore ha mai riportato prima, dettagli che stanno trovando un totale riscontro nella realtà italiana.

Illuminati. Viaggio nel cuore nero della cospirazione mondiale
Di Adam Kadmon

Prezzo di copertina € 17,50
Dati      2013, 327 p., ill., rilegato
Editore - Piemme  

Intervento a mia firma  apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno a pag. 26 del 26/02/2013

martedì 26 febbraio 2013

Nigredo di Stefano Delacroix (I libri di Emil). Prima presentazione all’Ex Conservatorio S. Anna di Lecce il 28 febbraio 2013



L’Ordo Equestris Templi Arcadia, il Santissimo Ordine Aragonese dei Cavalieri di Santiago di Compostela e del Pellicano, e con il patrocinio dell’Augusta Imperiale Real Casa Tiberio Dobrynia di Russia di Roma-Byzantium organizzano il 28 febbraio 2013 alle ore 18,30 presso l'Ex Conservatorio S.Anna a Lecce in via Giuseppe Libertini la presentazione del libro di Stefano Delacroix dal titolo Nigredo (I libri di Emil). Relazioneranno insieme all'autore il prof. Angelo Piperno e il Dott. Francesco Bitonti esperti di studi esoterici e rosacrociani. Interverrà S.A.R.I. Principe Don Antonio Tiberio Dobrynia Dimitrijevich di Russia

Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”

Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.

Info

“Se Hank avesse incontrato Anaïs” (nuova versione dei fatti, 2013). Disponibile in versione digitale su Amazon

“Il romanzo d’esordio di Stefano Donno, pubblicato nel 1999 e qui presentato in una nuova versione riveduta dall’autore, è un pugno nello stomaco, un oltraggio alle buone maniere, o, più semplicemente, una delle storie d’amore più intense e struggenti che siano state mai raccontate, semplicemente perché i due protagonisti Charles Bukowski e Anaïs Nin, rappresentano due mondi distanti e due modi diversi di intendere la scrittura, la poesia, la sessualità, la vita.” (dalla prefazione, di Luciano Pagano)

"Stefano Donno, poeta, scrittore, autore di decine di libri, raccolte di poesie, interventi critici e romanzi, sul finire degli anni novanta era già uno dei giovani ‘agitatori’ letterari pugliesi più attivi, coordinava il periodico S/PULP ART FACTORIES e esordiva con la sua prima raccolta di versi “Sturm and Pulp”, introdotta da Tommaso De Lorenzis. “Se Hank avesse incontrato Anaïs” è il suo primo romanzo. Oggi, rileggendolo a distanza di quattordici anni, mi rendo conto che questo testo non ha perduto nulla della sua freschezza e della sua carica evocativa, ancora oggi è un poetico pugno nello stomaco, quello che ti prende quando raccogli i pezzi di una storia d’amore assurda e la spieghi dall’inizio. Il meccanismo narrativo è coinvolgente, bastano poche pagine per restare incollati, prima al Bukowski personaggio, poi all’innamorato irrequieto che non vuole ammettere i propri sentimenti, crudi e allo stesso tempo sinceri. Ma d’altronde chi, leggendo tra le righe le poesie dell’autore americano, non si accorge che dietro tanta brutalità si nasconde un’anima grande? L’azzardo di Donno si concretizza nell’ipotizzare una relazione tra due astri della letteratura del secolo scorso; ma è anche vero che tutto incomincia e termina come una pellicola, come un film hollywoodiano, conservando il taglio cinematografico delle sequenze, la rapidità, le inquadrature e i passaggi di scena. L’autore sembra quasi volerci comunicare che si tratta di una fiaba, una favola sporca raccontata con gli strumenti della contemporaneità, facendo incontrare un’ambizione pulp e post-moderna insieme a un ritmo definito, quello del film."

Stefano Donno (1975) si è laureato nel 2005 in Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Sue poesie sono inserite in numerose antologie e suoi articoli e saggi sono apparsi su importanti riviste nazionali e internazionali. Attualmente, con Luciano Pagano, è OverecoAgenzia.

Pubblicazioni: Sturm and Pulp (Lecce, 1998); Edoardo De Candia, considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se Hank avesse incontrato Anais (Pensa Multimedia, 1999); Monologo – + (I Quaderni del bardo, 2001); Sliding Zone (Pensa Multimedia, 2002); L’Altro Novecento – giovane letteratura salentina dal 2002 al 2004 (Luca Pensa Editore, 2004); Ieratico Poietico (Besa Editrice, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009); Mendica Historia (Lecce, 2010); Corpo Mistico (Giulio Perrone Editore, 2010)

“Se Hank avesse incontrato Anaïs” – Stefano Donno

Phasar Edizioni - Catalogo - Tra le righe del vento

Phasar Edizioni - Catalogo - Tra le righe del vento

lunedì 25 febbraio 2013

In libreria per Lupo Editore dal 28 febbraio 2013 il nuovo lavoro di Giuseppe Cristaldi dal titolo “Macelleria Equitalia”. Con una nota di Michele Placido



Cinque racconti. Cinque drammi esistenziali determinati dalla crisi odierna. Uno scenario intimamente operaio e contadino, devastato dal propagarsi inarrestabile della macchina istituzionale, che attraverso i suoi apparati di riscossione forzata dei tributi, Equitalia, attiva pignoramenti di mobili prima e immobili poi.  E dopo ancora, la nascita di un’organizzazione criminale, posta tra Equitalia e il cittadino insolvente, dedita alla compravendita illecita dei beni. L’aggressione definitiva di un popolo indifeso e ridotto alla miseria, dove anche la vergogna e l’umiliazione fisica rientrano nella salvaguardia economica. Macelleria Equitalia è la precisa analisi dell’ultima Italia, delle meccaniche di un sistema malato che costringe all’esclusione violenta dell’uomo dallo Stato, ma è anche il ritorno a quella umanità spoglia, nuda, essenziale dove i reduci sono blocchi di pietra abbandonati a loro stessi, perché se a una statua cambi la postura, anche di poco, ne va del santo.

Giuseppe Cristaldi, classe 1983. Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo Storia di un metronomo capovolto , con nota di Franco Battiato. Nel 2008 prosegue il suo impegno civile pubblicando il docugramma Un rumore di gabbiani – Orazione per i martiri dei petrolchimici con un cameo filmico di Franco Battiato e prefazione di Caparezza. Coincide con l’uscita di quest’opera la sua prima esperienza in campo registico. Del 2010 è il suo romanzo Belli di papillon verso il sacrificio , con prefazione di Teresa de Sio. Del 2011 Nefrhotel (CMEditore – Promo Music, 2011)

Info

“Universo sconosciuto: l’energia oscura” di Stefano Sello (Phasar Edizioni)



 Di cosa è costituito l’Universo? Come evolve e quale sarà il suo destino finale? Da poco più di un decennio stiamo attraversando un periodo di radicale svolta nella nostra concezione cosmologica: oggi sappiamo infatti che la componente invisibile dell’Universo è la parte dominante e consiste di materia oscura ed energia oscura. Non si conosce ancora la reale natura di queste misteriose componenti, ma gli astronomi sono ora convinti della loro esistenza a causa dei numerosi effetti che esse producono a varie scale cosmiche. L’energia oscura, in particolare, costituendo quasi i tre quarti del tutto, è e sarà il fattore determinante per conoscere la storia, l’evoluzione e il destino ultimo dell’Universo.

Stefano Sello consegue la laurea in Fisica Matematica nel 1986 presso il Dipartimento di Fisica – Sez. Fisica Teorica – dell’Università di Parma. Dal 1987 al 1998 è ricercatore al Cise di Milano, occupandosi di modellistica matematica e numerica dei mezzi continui. Dal 1998 occupa il ruolo di ricercatore senior nell’unità Modelli Matematici e Fisici presso il Centro Ricerche dell’Enel di Pisa, con particolare riferimento allo sviluppo di metodologie numeriche avanzate per lo studio e la caratterizzazione dei sistemi dinamici complessi e per l’analisi dei segnali.

2° Edizione (2011)

"Universo sconosciuto: l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)
2011, Prezzo: 14,00, ISBN: 978-88-6358-102-7, PAGINE: 136

"Universo sconosciuto: l’energia oscura" di Stefano Sello (Phasar Edizioni)

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