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mercoledì 22 agosto 2012
Sfoglia|Carica video The Flaming Lips - Race for the Prize
Video for the Flaming Lips song "Race for the Prize" off their 1999 album "The Soft Bulletin"
L’Arte è contemporanea di Vittorio Sgarbi (Bompiani)
L’opera d’arte è, e basta. Così come la bellezza è. L’arte
non ha bisogno di specialisti per essere capita.” “Conviene ribadire due
concetti fondamentali e apparentemente contraddittori: 1) tutta l’arte è arte
contemporanea; 2) contemporaneo è un dato non ideologico, ma semplicemente
cronologico. È questa la forza dell’arte in divenire, che va ritenuta
contemporanea non in quanto più o meno sperimentale, più o meno avanzata, ma
solo in quanto concepita, elaborata ed espressa nel nostro tempo. Non c’è altro
modo di essere contemporanei che essere qui e ora. Così, insieme alla
contemporaneità di ciò che esiste, c’è la contemporaneità di ciò che è esistito
e continua a vivere.”. (Vittorio Sgarbi)
VITTORIO SGARBI è nato a Ferrara. Critico e storico
dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, ed è autore di
saggi e articoli. Da luglio 2008 è Sindaco del Comune di Salemi.
Per Bompiani ha pubblicato Il bene e il bello (2002),
Dell’anima (2004), Ragione e passione. Contro l’indifferenza (2005), Vedere le
parole (2006), Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e
ritorno) (2008), L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009) e
Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010).
Il cane di Dio di Diego Marani (Bompiani)
Il mondo in un possibile futuro. La Chiesa cattolica ha esteso
il suo potere instaurando in Italia una teocrazia e controllando ogni aspetto
della vita politica e sociale. Il Papa governa un feroce sistema
inquisitoriale. L’eroe di questa sacra rappresentazione esplosa è Domingo
Salazar. Orfano, allevato dai domenicani, è diventato un agente segreto
pontificio, o meglio, un cane sciolto, che non disdegna l’amicizia del
musulmano Guntur e combatte con ogni mezzo lecito e illecito gli atei, i
negatori di ogni fede e senso dell’ordine cosmico. L’incarico che Salazar ha
ricevuto da un misterioso Vicario è di catturare Ivan Zago, l’imprendibile capo
dei nemici della Chiesa, e di sventare l’attentato che incombe sulla cerimonia
per la santificazione del Santo Padre. Ma nella polizia vaticana qualcuno
ordisce altre trame e Domingo da cacciatore, sta per diventare preda. Diego
Marani ci porta con il suo nuovo romanzo, veloce e pieno di sorprese, nel cuore
segreto me inquietante di un nuovo impero del male.
Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959. Funzionario internazionale,
lavora presso la
Commissione Europea, dove si occupa di cultura e di lingue.
Nel 2000 è uscito per Bompiani il suo primo romanzo, Nuova grammatica
finlandese, che gli è valso il Premio Grinzane Cavour. Sono seguiti L’ultimo
dei vostiachi (Bompiani 2002, Premio Campiello – Selezione Giuria dei Letterati
e Premio Stresa), L’interprete (2004), Il compagno di scuola (2005, Premio
Cavallini), Come ho imparato le lingue (2005), Enciclopedia tresigallese
(2006). Nei Tascabili Bompiani sono usciti A Trieste con Svevo (2003) e La
bicicletta incantata, pubblicato in cofanetto con il film di Elisabetta Sgarbi,
Tresigallo - Dove il marmo è zucchero (2007).
martedì 21 agosto 2012
L’amore non ha fine di Kathleen MacMahon (Bompiani)
Inizia così: autunno del 2008, una spiaggia sulla costa di
Dublino. Bruno Boylan, 49 anni, newyorkese di origini irlandesi, ha deciso di
visitare la terra dei suoi avi. Addie Murphy, trentottenne, è una sua lontana
cugina e, rimasta senza lavoro, trascorre le giornate prendendosi cura
dell’anziano padre Hugh e della cagnolina Lola. L’incontro tra loro è
improvviso, inevitabile, fulminante: basta perdere al momento giusto le chiavi
di casa, durante una passeggiata sulla spiaggia... Questo romanzo è la storia
di un amore tenerissimo fra due persone adulte, che non sono belle o ricche o
speciali, ma sanno vivere con il trasporto di due ragazzi il loro sentimento e
pensare al futuro con grande consapevolezza. Anche quando sul futuro si
affacciano le difficoltà. L’amore non ha fine è anche una storia di incredibile
coraggio, che ha la forza delle parole e dei fatti di ogni giorno, ma sublimati
e trasfigurati da uno slancio vitale tutto femminile, contagioso come sanno
esserlo le grandi storie.
Kathleen MacMahon è una giornalista della rete televisiva
irlandese RTE. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro di
cronista. Ha studiato Storia e Letteratura Inglese allo University College di
Dublino, e ha successivamente conseguito un master in Storia all’Università di
Cambridge. Come giornalista si occupa di Esteri, coprendo tutte le principali
notizie internazionali per i telegiornali.
Le penultime labbra di Giancarlo Marinelli (Bompiani)
Una telefonata sulla segreteria della moglie Giulia subito
prima di imbarcarsi su un aereo diretto in Europa dal Brasile: è questa
l’ultima traccia lasciata da Antonio Branco, il cui volo si inabissa in pieno
oceano poche ore dopo il decollo. Ma il suo nome, inesplicabilmente, non
compare nella lista dei passeggeri, e così Giulia decide di andare a casa dei suoceri
per fare chiarezza - nel destino di Antonio e nella propria vita. Intorno a
questo nucleo narrativo, Le penultime labbra intreccia una serie di vicende che
delineano un ricchissimo affresco di casi umani e di psicologie: due liceali
alle prese con la paura di crescere e di incontrarsi, un grande poeta sconvolto
dalla morte del figlio, una misteriosa figura che abita una casa abbandonata,
due anziani coniugi che devono fare i conti con le incomprensioni del passato,
i tradimenti reali e suggeriti di Antonio... E su tutto aleggia il mistero
sovrano della morte e dell’amore, che Marinelli svolge col suo stile lirico e
visionario, incorniciandolo in una formidabile trama gialla
Giancarlo Marinelli, nato a Vicenza il 24 dicembre 1973,
insegna regia teatrale; sceneggiatore e autore di drammaturgia contemporanea,
regista cinematografico e teatrale, ha pubblicato Amori in Stazione (1995),
Pigalle (1998), Dopo l’amore (2002). Sempre per Bompiani è uscito Non vi amerò
per sempre (2008).
Chilly Gonzales - White Keys (from SOLO PIANO II)
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”Galeotto fu il collier”: le belle donne e la ricchezza muovono un intero paese di Roberto Martalò
Certi incontri possono cambiare la vita di un uomo. In
alcuni casi, possono addirittura modificare gli equilibri di un intero paesino;
se l’incontro è quello tra un uomo e una donna e di mezzo ci sono anche soldi,
il gioco è fatto.
“Galeotto fu il collier” di Andrea Vitali è un simpatico e
piacevole romanzo ambientato a Bellano, paese che si affaccia sul lago di Como,
negli anni ’30 dello scorso secolo. Luogo ideale per godersi il lago e il sole
estivo, la sua tranquillità viene scossa dall’arrivo di un chiassoso gruppo di
svizzeri, tra i quali spicca la procace Helga, giunonica e interessata solo a
divertirsi. Lidio Cerevelli, sedicente geometra e proprietario di una ditta
edile gestita dall’onnipresente e opprimente madre Lirica, se ne innamora
subito e capisce che, per coronare il suo sogno d’amore, deve aggirare
l’ostacolo rappresentato dalla volontà materna. Il ritrovamento di alcune monete
d’oro darà il la a una serie di eventi ed equivoci che il maresciallo Maccadò e
il brigadiere Mannu dovranno interpretare per trovare la soluzione a
un’intricata vicenda.
Donne e ricchezza: ecco il motore della brillante commedia
raccontata dall’autore. Donne bellissime, come Helga o Olghina Cerretti, moglie
del potentissimo medico massone Professor Cerretti, o Anita Campesi, moglie di
uno scapestrato muratore. Sono loro ad accendere le fantasie dei bellanesi e a
dare impulso ai loro sogni e alle loro azioni. Ne sa qualcosa Beppe Canizza,
segretario del Partito locale, sempre pronto ad accendersi alla vista di Anita
Campesi o di chiunque sia degna di ammirazione. Ricchezza, e dunque potere,
come quella ostentata dal professor Cerretti che regala alla moglie un collier
certamente unico, ma che non può passare inosservato..
Vitali regala ai suoi lettori una trama leggera e gradevole,
spiritosa e intelligente. L’intreccio è ben costruito e dona al romanzo un
ritmo veloce e intenso. Una storia frizzante e mai pesante, ben raccontata
dallo scrittore che, attraverso il ricorso ad alcune figure già presenti in
altri suoi scritti (come il maresciallo dei Carabinieri Maccadò) e a una
presentazione quasi macchiettistica dei personaggi che appaiono man mano sulla
scena del romanzo, ci offre un punto di vista sulle realtà paesane. Un libro da
leggere, anche in vacanza, perché leggero e antistress.
Galeotto fu il collier di Andrea Vitali
Garzanti, 394 pag, € 17,60
lunedì 20 agosto 2012
Per Sarah di Claudio Scazzi (Bompiani)
“Perché io? Già: perché? Me lo sono chiesto spesso, leggendo
e rileggendo queste lettere. E me lo chiedo ancora. La verità è che una
risposta non ce l’ho. A volte mi sembra giusto parlarne, a volte no. Tutto qui.
Non ho ancora capito se sia una cosa buona, un errore o una follia.” Claudio
Scazzi, fratello di Sarah, racconta la sua storia, la storia della sua stessa
reazione a una tragedia che ha investito la sorella ma anche l’intera sua
famiglia, lui stesso, lui che non è più e mai potrà essere quello di prima. In
un libro che è il resoconto appassionato e lucido di un ragazzo come gli altri,
preso nel laccio di un avvenimento più grande di lui. Un libro che mostra cosa
significhi essere consapevoli del proprio dolore e tuttavia continuare ad
andare avanti, con il coraggio della giovinezza.
Claudio Scazzi è nato nel 1985, dal 2010 promuove iniziative
per ricordare l’impegno della sorella Sarah. Ha fondato l’associazione di
volontariato “Sarah per sempre” per la difesa dei diritti degli animali, con la
quale contribuisce a raccogliere fondi per la costruzione di un canile ad
Avetrana (Ta). Per informazioni: www.sarahpersempre.it
76mo dall' uccisione di FEDERICO GARCIA LORCA per mano dei FALANGISTI FRANCHISTI. Intervento a cura del Prof. Massimo Mura
Non dimentichiamo in questo giorno ( l’autore fa riferimento
al 19 agosto 2012 – ndr) il sacrificio di uno dei più grandi poeti dell'umanità
e dell'era contemporanea ovvero il poeta andaluso FEDERICO GARCIA LORCA, nato a
Fuente Vaqueros nei pressi di Granada il 5 giugno 1898 e barbaramente ucciso
all'alba del 19 agosto 1936 a
Viznar, sulle alture intorno a GRANADA verso la Fuente Grande in
arabo detta Ainadamar (Fonte delle lagrime), per mano dei vili falangisti
franchisti:il poeta non schierato politicamente ma sostenitore delle rivendicazioni degli umili, dei deboli,
dei nullatenenti e cantore e interprete e valorizzatore della cultura e
musica gitana andalusa , fu ospitato a casa dei fratelli Rosales, suoi
amici personali e fra i capi dei franchisti a Granada ma non scampò alla
ferocia di un gruppo rivale di insorti comandati da Ramòn Rùiz Alonso nemico
dei Rosales, i quali lo arrestarono il 16 agosto, approfittando dell'assenza
dei Rosales, su mandato del governatore civile di Granada Josè Valdès Guzmàn
conducendolo nel carcere della città dove rimase recluso fino all'alba del 19
agosto, senza che Luis e Pepe Rosales potessero far nulla (fecero loro credere
che il poeta era stato già ucciso) e a
nulla valse inoltre l'intervento del grande compositore e amico Manuel De Falla
con cui il poeta granadino organizzò nel 1922 la Fiesta e conferenza del
Cante Jondo, il canto gitano andaluso.Il poeta fu fucilato insieme al maestro
elementare Dioscuro Galindo, al figlio di questi e a due banderilleros iscritti
al sindacato anarchico e precisamente Francisco Galadì e Juan Arcolla. Malgrado
ricerche approfondite e autorizzate anche negli ultimi anni dall'autorità
giudiziaria competente spagnola su richiesta dei familiari i poveri resti di
Federico Garcìa Lorca e delle altre citate vittime dei fascisti franchisti non
sono stati ancora ritrovati. Il sottoscritto, direttore artistico e fondatore,
nel 2006, della COMPAGNIA MURA DI FLAMENCO ANDALUSO con sede a LECCE e nipote
dell'unica staffetta partigiana salentina Maria Teresa Sparascio nata a
Caprarica del Capo, frazione di Tricase, uccisa per rappresaglia dai
nazifascisti a Langhirano(PR) nel 1944, oggi ricorderà la crudele fucilazione
del grande poeta andaluso , simbolo di tutte le vittime delle guerre civili e
anche delle vittime delle mafie e delle vittime
per causa degli ideali e dei valori di giustizia, di libertà, di democrazia
e di solidarietà compartecipando a Santa Caterina di Nardò al memorial, con
inizio ore 11, in
onore di Renata Fonte, per la sua tenace lotta
contro la speculazione edilizia per salvaguardare il patrimonio
ambientale e paesaggistico come Porto
Selvaggio, con la presenza anche della figlia Viviana Matrangola. Sarà dedicata
a Renata Fonte una significativa poesia di Federico Garcìa Lorca con
l'accompagnamento musicale del sottoscritto in veste di chitarrista compositore
ed esecutore di flamenco andaluso. Si invita tutti VS a ricordare e divulgare
quanto sopra e a partecipare personalmente. Si allegano alla presente foto
autentica di Federico Garcìa Lorca, foto del celebre quadro di Renato Guttuso,
fucilazione in campagna che riproduce in modo impressionante la fucilazione di
Garcìa Lorca e compagni di morte sopra citati e la struggente e quasi
premonitrice poesia MEMENTO del poeta andaluso, fra l'altro grande Autore di
teatro, tradotto anche da Vittorio Bodini, senza dimenticare che GARCIA LORCA
suonava anche la chitarra e, al pianoforte, le canciones populares espanolas.
Grazie per l'attenzione coi miei più cordiali saluti.
Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny e Affaritaliani.it) a Taurisano
Un nuovo appuntamento per
Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny/Affaritaliani.it) è previsto a
Taurisano il 21 agosto alle ore 20.30 presso la Casa Natale di Giulio
Cesare Vanini (Via Roma). Interverranno: Claudio Scordella, assessore alla
Cultura, Istruzione e Sport del Comune di Taurisano e Antonio Sanfrancesco
giornalista di "Famiglia Cristiana" che dialogherà con l'autore
Pierfrancesco Pacoda
Da oltre un decennio il Salento
ha espresso una straordinaria vivacità
culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze
della ricerca musicale. Lo si può definire "rinascimento salentino" a
tutti gli effetti, una colorata e
spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle
spiagge, nei ristoranti "tipici" e nelle piazze dei paesi illuminati
dalla purezza dei muretti a secco. La
terra del rimorso - come la definì
Ernesto De Martino - si è trasformata nella terra più cool d'Italia, una zona
che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando
l'immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura
popolare, quella che fa battere un
tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è
uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni ha percorso chilometro dopo chilometro,
studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei
meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del
rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant'anni dal viaggio
di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da
un'altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia. Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre
musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti
affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo
suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli
adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere
aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal
ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della
pizzica.
Questo luogo è Melpignano, Sud
profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le
influenze dei colonizzatori greci. Melpignano
è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si intrecciano
producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso tempo
funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire, studiare
e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere cosa si
nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da quasi
quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano nei
solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura -
nelle prime edizioni - suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E
c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore,
Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta. Pierfrancesco
Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota attorno a essa,
oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la persona che meglio
può descrivere questa evoluzione.
Perché la Notte della Taranta, come i
tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual
è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo
così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?
A Melpignano, in agosto, va in scena
il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca della
vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il
battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano
le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare
le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi, con il suo
‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per
una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la
storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più
voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa terra, un inno
d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.
Pierfrancesco Pacoda - Critico musicale e saggista, si occupa di
culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del
Carlino», «l’Espresso», «La
Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore
a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte
del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello
stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per
l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel
libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento
capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento,
dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011,
Salento, Amore Mio (Kowalski).
Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online
nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con
una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino
Autore
– Pierfrancesco Pacoda
Titolo – Tarantapatia
pp. - 136 PAGINE
Costo - € 12,00
Ebook - € 5,99
Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni
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AFFARI ITALIANI EDITORE - http://affaritaliani.libero.it/
Tel. 02 29403377 - Fax
02 29403378
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Jonathan Kellerman presenta per Fanucci Time Crime “VITTIME” con la traduzione di Tommaso Tocci. A fine agosto in libreria
Vittime è il thriller più terrificante della serie bestseller dedicata
ad Alex Delaware: un crime che lascia senza fiato grazie alla profonda
conoscenza di Kellerman, esperto di psicologia clinica, dei meccanismi che
conducono la mente verso la follia.
Immergersi nell’insania che si
annida dietro agli omicidi più brutali e
sconcertanti è quello che lo psicologo Alex Delaware sa fare meglio. Ma era dai
tempi di Jack lo Squartatore che non ci si trovava dinnanzi a una scena del
delitto così agghiacciante. Una donna. Il ventre squarciato. Intorno al collo,
avvolti come un grottesco monile, gli intestini. Delaware e il tenente Milo
Sturgis collaborano da tempo, ma stavolta sembrano non avere alcuna pista da
seguire; e quando altri omicidi vengono compiuti seguendo lo stesso, atroce
rituale, diventa evidente come tra le vittime manchi la minima connessione. Il
solo indizio che l’assassino lascia dietro di sé è un pezzo di carta sul quale ha tracciato un
punto interrogativo: un segno di scherno nei confronti della polizia o forse
un’incongrua, disperata richiesta di aiuto. Nel tentativo di trovare una
risposta, Delaware inizia a indagare su un vecchio istituto psichiatrico dove
un tempo esisteva una speciale unità di cura: tra quelle mura potrebbe
annidarsi una terribile verità, sepolta in un passato di disperazione e di
violenza che non sarebbe mai dovuto riaffiorare.
Jonathan Kellerman è nato a New York nel 1949. Specializzato in
neuropsichiatria infantile, ha utilizzato le proprie conoscenze in molti dei
suoi romanzi così come nella serie dedicata ad Alex Delaware, di cui Fanucci
Editore ha pubblicato Ossessione
(2009), Ossa (2010), Una prova schiacciante (2011) e L’inganno (2011). Autore di crime best
seller, tradotto in venti Paesi, è stato insignito dei premi Goldwyn, Edgar e
Anthony, e ha concorso per lo Shamus Award.
Attualmente professore di
Pediatria e Psicologia presso la
Keck School of Medicine della Southern California University,
Kellerman vive tra la
California e il New Mexico con la moglie Faye, anche lei
scrittrice, e i loro quattro figli.
«Amo lavorare su personaggi
singolari, dalla mente contorta: l’analisi della follia è il filo rosso che
unisce la mia attività di scrittore con quella di psicologo. Del resto, sono
attratto dal lato oscuro delle cose fin da quando ero un bambino.» Jonathan Kellerman
domenica 19 agosto 2012
Val McDermid presenta per Fanucci Time Crime Il canto delle sirene in libreria dal 30 agosto 2012
Val McDermid, una delle più acclamate scrittrici di crime del mondo,
accompagna il lettore nel nero inferno di un’intelligenza criminale che non dà
tregua, impeccabile e spietata come solo il puro genio, a volte, sa essere.
Bradfield, una cittadina a ovest
di Londra. Finora, gli unici serial killer che lo psicologo Tony Hill abbia mai
incontrato sono al sicuro dietro le sbarre di una cella. Ma stavolta è diverso:
il colpevole è libero, e per torturare e uccidere le sue vittime ha tratto
ispirazione da una visita al Museo della Tortura di San Gimignano...
Il terrore s’impadronisce della
città: sembra non esserci alcuna correlazione tra gli omicidi, tanto che è
impossibile tracciare un profilo del killer, quasi che le vittime vengano
scelte a caso. Nessuno si sente al sicuro, mentre la polizia si perde tra mille
false piste e sulla stampa iniziano ad apparire strani, inquietanti messaggi
scritti forse dall’assassino stesso, intelligente, coltissimo, invisibile. Un
assassino che vede nell’omicidio il compiersi di un destino, e il cui scopo è
uccidere come se fosse un’esperienza artistica, dalla coreografia impeccabile,
visto che ogni dettaglio è di vitale importanza quando la missione che si deve
portare a termine è ‘perfezionare nella morte’.
Val McDermid, la grande ‘signora del crime’ della letteratura
britannica, è nata il 4 giugno 1955
a Kirkcaldy, in Scozia, da una famiglia operaia. Ha
scritto tre serie di romanzi polizieschi, quella di Lindsay Gordon, quella di
Kate Brannigan e quella di Tony Hill, di cui Il canto delle sirene, Vincitore del Gold Dagger Award for Best
Crime Novel of the Year, costituisce il
primo libro e dalla quale, tra il 2002 e il 2008, è stata tratta una fortunata
serie televisiva. Autrice pluripremiata, tradotta in 25 Paesi, Val McDermid è
stata insignita nel 2010 del Cartier Diamond Dagger alla carriera. Omosessuale
militante, ha avuto un figlio dalla compagna grazie all’inseminazione
artificiale. Vive a Manchester con tre gatti.
«Quando ho visitato Il Museo
della Tortura di San Gimignano, a darmi i brividi non è stato tanto il dolore
atroce che quegli strumenti potevano infliggere, quanto la loro perfezione. Mi
sono chiesta quanto tempo fosse stato necessario per renderli così belli.» Val McDermid
Sacro Terrore di Frank Miller (Bao Publishing)
Duro, brutale, senza mezzi termini, Frank Miller torna
d'imperio con un romanzo grafico doloroso e provocatorio. Empire City viene
colpita da un attacco terroristico senza precedenti e tocca a Fixer e alla
Gatta reclamare giustizia per le vite perse nella strage. Duro come un romanzo di Dashiell Hammett, teso come un noir
d'altri tempi, Sacro terrore non è una sottile analisi del terrorismo e
dell'angoscia dell'Occidente. È un pugno in mezzo agli occhi alla retorica e al
perbenismo, la risposta rabbiosa di un narratore di razza a una delle più
laceranti ferite ancora aperte della nostra società: l'11 settembre.
sabato 18 agosto 2012
ENOTECA TAZIO
“L'enoteca Tazio nasce dalla passione di Francesco Arcieri e
Antonella Grigolo uniti nella vita e nell'interesse per il motorismo
storico. Ottimi "regolaristi"
in quasi vent'anni hanno disputato moltissime gare tra cui ben sette
MilleMiglia, dieci Gran Premi Nuvolari, sei Coppe d'Oro delle Dolomiti.
Affascinati dai temerari piloti del passato il loro mito è Tazio Nuvolari a cui
si sono ispirati per produrre un grande vino. Tazio Valdorcia è un Sangiovese
in purezza che per caratteristiche, personalità ed eccellenza vuole essere un
ulteriore tributo al più grande pilota di tutti i tempi. Romani di nascita ma
Toscani di adozione vivono parte della loro vita a San Quirico d'Orcia dal 2004
per l'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
E proprio al millenario borgo testimone dal 1927 del
passaggio della MilleMiglia hanno donato insieme a altri undici
"drivers" un'importante scultura in bronzo raffigurante Nuvolari
realizzata dal maestro pietino Piero Sbarluzzi. Non poteva quindi mancare un
punto di ritrovo per tutti coloro che amano il buon vino e le auto e le moto
che hanno fatto la storia. In stile retro' l'enoteca ha due sale dove oltre i
due "rossi" Tazio Valdorcia e Audace si potrà apprezzare la prima grappa
della Valdorcia ottenuta da vinacce di Sangiovese. Ruggente questo il suo nome
è un distillato di uve scelte a 48 gradi. Da Tazio sono in vendita anche
cioccolate di alta qualità provenienti da tutto il mondo e un'accurata
selezione di Te'. Il meglio quindi di ciò che può appagare il nostro gusto.”
Bar da Alfredo
“Nella piazza che da sul laghetto di Lingua, piccolo paese
di pescatori a sud di Santa Marina Salina, nei locali che un tempo ospitavano
la frittura del pesce nelle grandi pentole di rame, da quattro anni vi è il
ristorante Alfredo in cucina. Nato dalla passione per la cucina che Pietro
Oliveri ha avuto sin da piccolo e che fino a qualche tempo fa riservava solo ai
suoi amici più intimi, il locale rappresenta la tradizione gastronomica di
Salina rivista con la genialità, l'istinto e la dedizione ai fornelli dello
chef.
L’isola di salina - Seconda isola dell'arcipelago delle Eolie
in ordine di grandezza e di popolazione, Salina è da sempre definita la perla
verde per il fatto che qui la vegetazione spontanea è molto rigogliosa e pur
non essendoci sorgenti di acqua, il territorio rimane verde e lussureggiante
anche in piena estate. Anche nel periodo
invernale Salina riserva giornate di sole, un clima tiepido e gradevole. Già in
primavera il clima è caratterizzato dalla quasi costante presenza del sole,
temperato da una gradevole brezza. I pochi giorni di pioggia si concentrano nei
mesi invernali. Le temperature raramente d'inverno scendono sotto i 10
gradi. L'isola ha un'estensione di 27 chilometri
quadrati ed è suddivisa in tre comuni autonomi; Leni, Malfa e Santa Marina. La
cosa è strana visto che le altre sei isole dell'arcipelago sono unite sotto il
Comune di Lipari. La causa è da
ricercare nel passato, in un popolo più " intraprendente " di altri e
nella difficoltà di collegamenti interni tra i vari paesi dell'isola. Così l'autonomia
è rimasta e tre sindaci lavorano per rendere l'isola quanto più vivibile
possibile. Ciò è sicuramente un fatto positivo e i risultati vogliono dire
un'isola molto curata, con più attenzione ai particolari di ogni paese.”
MINCA
“At the age
of 20, he traveled to Hokkaido and was
inspired by Asahikawa’s rich Shoyu ramen and
authentic Sapporo’s
Miso ramen. He was amazed by the difference of Soki Soba in Okinawa
when he was 21. Shigeto moved to Tokyo,
and he was blown away by the mouthwatering cloudy and rich taste and he had to
eat twice a week. He kept on devouring Keika Ramen until he moved to New York City at the age
of 28. After moving to New York City
in spring of 1981, he was unable to find authentic noodles and craved for
ramen. In summer of 1997, his Jazz Band went on a tour in Japan and he simultaneously began searching for
famous Japanese ramen shops all around Japan. He traveled to various
places while touring and ate ramen such as Kumamoto Ramen, Hakata Ramen, Kurume
Ramen, Nagasaki Chanpon, Wakayama Ramen, Kyoto Ramen, Toyama Ramen and many
more. It was as though he was on a Gourmet Ramen Tour for six years. After a
day after returning to New York City
on September 10th, 2001, he heard a catastrophic roaring sound coming from the
window and he realized that his life was crumbling as he lost a source of
income except his music. He began his late-night ascetic training in October at
his friend’s restaurant. He had no qualms about cooking. The 20 years that he
spent reading ramen Books and watching Ramen Shows in his apartment urged him
to perfect his ramen more and more, and he was rather excited to serve his
ramen to customers. His first ramen was rich with pork based broth and zest of
garlic salt inspired by Keika Ramen in Tokyo,
and his second work was shoyu with pork based broth spurred by Wakayama and Asahikawa
Ramen.
Minca
History - After eight months of ascetic training from October 2001 and
thoroughly hammering out a business plan, Shigeto opened his one and only Minca
in June 2004. The broth is made from vast amounts of pork bones and chicken
bones, and emphasizes on hearty Japanese taste by using seaweed, dried bonito,
and dried shiitake mushrooms imported from Japan. He also obtains miso from Sendai and Shinshuu to
create an unique and robust miso ramen. Shigeto spent most of his time
developing ramen to serve wide selections of delicious ramen to his customers.
Kambi
History - Minca’s sister restaurant Kanbi Ramen House opened in November 2008.
Located at 14th Street
and 1st Avenue
to serve many Ramen Lovers. We look forward to serve you the best authentic
ramen. Please send us your comments, your questions, and your suggestions to shigetony@yahoo.co.jp”
venerdì 17 agosto 2012
L’Amerikano di Stefano D’Andrea (Angelo Colla Editore)
«L'America è un'immagine sovraesposta. E incominciamo a non
vederla più. Eros Ramazzotti cantava, in un allora probabile che ha ormai un
quarto di secolo, di una terra promessa che iniziava a svaporare dai nostri
immaginari. Era, fu, l'America di Fernanda Pivano e del presidente Kennedy, di
Dennis Hopper e su nei decenni fino a Reagan, Clinton e Bush: il mito che il
dopoguerra ci ha consegnato e che la storia, al volgere del millennio, sta
smontando per un nuovo assetto mondiale. Un'America che, mito, si è
identificata col cuore del suo mito: New York.
D'Andrea la racconta in queste pagine con la capacità di
andare oltre l'apparenza, scandagliando realtà indicative del nostro presente,
con un linguaggio estremamente piacevole ma innanzitutto con l'intelligenza del
tempo: la capacità dello sguardo di posarsi nei luoghi più inaspettati (i
cessi, ad esempio, o una panchina del metrò) per ricavarne un vivace ritratto
d'America oggi, da leggere tutto d'un fiato». (Aldo Nove)
LEITER AM WAAL – Patron Philip Hafner
“Del prezioso bene che è l’acqua
si era già occupata Margarethe Maultasch (13° secolo), che fece costruire la
roggia, un sistema d’irrigazione, e suddivise tra i contadini il diritto
dell’acqua. La supervisione fu affidata al “Leiter am Waal” che controllava i
lavori e i diritti sullo sfruttamento dell’acqua. Egli viveva in un piccolo
edificio che, dopo ben cinque ristrutturazioni, si trasformò nell´attuale
“Leiter am Waal”. Dal 1969, il “Leiter am Waal” viene gestito sotto forma di
azienda familiare e, da allora, i discendenti giovani e meno giovani della
famiglia Hafner servono ai loro ospiti specialità culinarie d’altissimo
livello. Le ricette tipiche, preparate con grande cura, trovano nelle antiche e
accoglienti Stuben uno scenario autentico e ideale. Ma anche la pergola sulla
terrazza promette momenti piacevoli e rilassanti. Situata proprio sopra a
Lagundo e direttamente lungo la roggia, questa trattoria si affaccia sul
panorama mozzafiato della Val d’Adige e delle montagne circostanti. Momenti di
piacere e relax per palato, occhi e anima.
Periodo d’apertura: dall´ 11
Febbraio fino a Natale 2012.
Piatti caldi dalle 12 alle 14 e
dalle 18.30h alle 21.30h.
Caffè, dolci e altri spuntini,
dalle 14 alle 18.30h.
Giornate di riposo:
lunedí sera e martedì tutto il
giorno”
giovedì 16 agosto 2012
Sophy La Grande di Georgette Heyer (Astoria)
Sophy la
Grande narra le avventure di un’eccentrica ventenne, che,
affidata per alcuni mesi alla zia, darà una svolta non solo alla propria vita
ma anche a quella dei suoi cugini. Simile a Emma della Austen, solo un poco
meno ingenua, Sophy ama ficcare il naso nelle vite altrui, non certo per
curiosità, bensì “perché ci sono talmente tanti guai che qualcuno dovrà pur
risolverli…”. E a Ombersley Park i problemi sono molti: la giovane Cecilia che
rifiuta di sposare l’innamorato lord Charlbury perché invaghitasi di un
poetuncolo, il giovane Hubert in difficoltà a causa dei debiti di gioco… Il
tutto ricade sulle spalle di Charles, il figlio maggiore – fidanzato con
l’insopportabile signorina Wraxton – che oberato dalle gravi responsabilità
reagisce stizzito alle intromissioni della stravagante quanto affascinante
cugina.
Ambientato, come la gran parte dell’opera di Heyer, nel
periodo della Reggenza (1811-1820), contraddistinto da una certa rilassatezza
di costumi dell’aristocrazia e contrapposto perciò alla stretta morale
vittoriana che ancora imperava nell’Inghilterra degli anni cinquanta, Sophy la Grande ci offre un
meraviglioso personaggio di donna intraprendente e responsabile.
Milano, fin qui tutto bene di Gabriella Kuruvilla (Laterza)
«Noi in Cina queste cose non le mangiamo, le facciamo solo
per voi turisti». Stavo per dirle che in realtà noi, qui a Milano, anche in
Paolo Sarpi, siamo nativi, non turisti. Invece le ho chiesto: «Ma del
formaggio, al posto del tofu, non è che ce l'avete?».
Fruttivendoli e internet point cingalesi, ristoranti e
alimentari sudamericani, macellerie e kebab arabi, centri-massaggi e
incasinatissimi bazar di cinesi multitasking dove tra cellulari e computer
trovi anche delle parrucche, se il taglio a 8 euro del negozio accanto non è
proprio un capolavoro: siamo in via Padova, in viale Monza, in via Sarpi, in
piazzale Corvetto, all'Isola e in Porta Venezia.
Siamo a Milano, città del nuovo millennio, che non è
«Parigi, dove paghi di più ma puoi fermarti al tavolino quanto vuoi. Siamo a
Milano, dove tutto se fa de pressa: velocemente».
Siamo in giro con Anita, Samir, Stefania, Tony, Gioia,
Pietro, Laura e Lejla, fra panchine e bar dove anche gli incontri e gli amori
vanno di corsa.
mercoledì 15 agosto 2012
IL CAPITANO E LA CONCORDIA (EDIZIONI ANORDEST) di ALESSANDRO GAETA A PORTO CESAREO PER SPIAGGE D’AUTORE
Per SPIAGGE D'AUTORE festival itinerante della letteratura
verrà presentato IL CAPITANO E LA
CONCORDIA (EDIZIONI ANORDEST) di ALESSANDRO GAETA. Conduce
l’incontro Giacinto Pinto. L’appuntamento è previsto per domenica, 19
agosto 2012 alle ore 19.00 al Lido
"Bacino Grande" di PORTO CESAREO (LE)
Una nave gigantesca con quattromila persone a bordo piegata
nel mare, i naufraghi, le vittime ripescate dopo giorni e giorni di ricerche e
un capitano colpevole che abbandona il ponte di comando. La storia della Costa
Concordia sembrava chiusa. Ora invece dal relitto semisommerso nell’acqua
azzurra dell’isola del Giglio emergono nuove verità in grado di ribaltare
meccanismi, colpevoli ed eroi del naufragio italiano. Francesco Schettino che
ha portato la Costa
Concordia sugli scogli potrebbe non essere il prototipo del
vigliacco e il comandante della Capitaneria di Porto di Livorno Gregorio De
Falco potrebbe non essere l’eroe capace di far
fronte all’emergenza col piglio severo del giusto. Le
vacanze in crociera sono un grande business ma il fascino del depliant può
trasformarsi in tragedia. Un giornalista del Tg1 Alessandro Gaeta ha deciso di
immergersi nelle acque in cui è naufragata la Costa Concordia.
Le ha trovate torbide. E con molte sorprese.
L’amante in carica di Jerzy Pilch (Lantana)
Incorreggibile donnaiolo, Pawel Kohoutek ha
un’insopportabile abitudine: dilungarsi con le amanti sulle bellezze della sua
regione natia e sulla eccentricità della sua famiglia. Incantata dai racconti e
dalle promesse, l’ultima delle sue conquiste, ovvero l’amante in carica, si
presenta nel casale di campagna dove lui abita con un’enorme valigia al
seguito. Non sapendo come nascondere la presenza della donna alla moglie, al
figlio e agli altri inquilini della vasta abitazione (tra cui i suoi genitori,
i nonni, il vecchio pastore), Pawel la conduce nella soffitta dell’ex
mattatoio. Portandole cibo e coperte riesce in qualche modo a gestire la
situazione, fin quando si ritrova a dover fare i conti con l’audacia
dell’amante, che abbandona il nascondiglio e decide di presentarsi alla
famiglia di Kohoutek… Con scrittura magistrale e l’ironia che lo distingue,
Pilch mette in scena una delle sue più grandi ossessioni: la dipendenza dalle
donne e dal sesso, su cui incombe severo l’occhio giudice dei luterani.
Lo spettro di Jo Nesbø (Einaudi)
Sono passati tre anni da quando Harry Hole è andato via. Via
da Oslo, via dalla Centrale di polizia, via dalla donna che ha amato e ferito
troppo, e troppe volte. Ma dai suoi fantasmi no, da quelli non è riuscito a
fuggire: l'hanno inseguito a Hong Kong e ora lo reclamano, e Harry non può non
rispondere, non può non tornare. Oleg, il figlio di Rakel, il ragazzo che lui
ha cresciuto come fosse anche figlio suo, è in carcere. Accusa: l'omicidio di
Gusto Hanssen, il suo migliore amico. Movente: secondo gli investigatori, un
regolamento di conti nel mondo della droga. Ma Harry non ci crede. Oleg, il suo
Oleg, il bambino che lo teneva per mano e lo chiamava papà, può essere
diventato un tossicodipendente, ma non un assassino. E a lui non resta che
correre a casa, correre contro il tempo, in cerca di una verità diversa da
quella già decretata. Una verità che si nasconde tanto nelle maglie dei
sentimenti più profondi che legano le persone, quanto nei quartieri dello
spaccio, con l'ombra misteriosa di un nemico inafferrabile che lo vuole morto.
martedì 14 agosto 2012
Bonhoeffer. La vita del teologo che sfidò Hitler di Eric Metaxas (Fazi)
Mentre Hitler e i nazisti seducevano una nazione,
intimidivano un continente e sterminavano gli ebrei, un piccolo numero di
dissidenti lavorava per smantellare il Terzo Reich dall'interno. Uno di questi
era Dietrich Bonhoeffer, uno dei teologi più importanti del Novecento.
Coinvolto nel fallito attentato a Hitler, rinchiuso per 18 mesi nella prigione
militare di Tegel e poi a Buchenwald, all'alba del 9 aprile 1945, a due settimane dalla
liberazione, fu impiccato nel campo di concentramento di Flossenbürg per ordine
dello stesso Hitler. Aveva 39 anni e lasciava la fidanzata con cui avrebbe
voluto presto sposarsi. Questo libro è la sua biografia. Unendo i due volti
della sua vita - il teologo e l'attivista - racconta una storia di incredibile
coraggio morale di fronte al male assoluto. L'autore si avvale di documenti
prima non disponibili, incluse lettere personali, diari e testimonianze
dirette, e con essi rivela aspetti della vita di Bonhoeffer sinora sconosciuti.
Non senza significative conseguenze per la comprensione della sua teologia.
Diceva: "La grazia a buon mercato è il nemico mortale della nostra Chiesa.
Noi oggi lottiamo per la grazia a caro prezzo". La vita di quest'uomo
straordinario è una grande testimonianza di fede e di eroismo. La sua passione
per la verità e il suo impegno per la giustizia sono contagiosi.
Azimuth di Maria Grazia Palazzo (LietoColle)
[…] Sono spie significative il titolo della raccolta e
l’epigrafe di S. Weil. Azimuth nell’etimo arabo indica direzione, via, focus
che è luce e ombra, orientamento, utilizzato qui come metafora del viaggio
esistenziale, dualità orizzontale e verticale dell’essere, o come prospettiva,
sguardo, ricerca polisensa, meta desiderante. Poeta qui è il viandante, nel suo
essere e agire, salire al colle, più o meno lieto, sempre fecondo e sempre
momentaneo, provvisorio, precario, com’è l’uomo sempre: una sosta-porto-meta
prima che il viaggio ricominci lieve e a vele gonfie; in Sfere lucide a
incastro l’appropriazione possessiva («oh mio Azimuth») si carica della
ottatività-vocatività di essere finestra-stanza d’anima-nuvola-perdimento e
registrazione-interpretazione, cioè scrittura («segnando tutto»); l’ottatività
di un essere-scrittura, che altrove, in 19, invoca una condizione vitale e non
banalmente seduttiva («Vorrei essere fiore stordente / di odore e rodere /
d’amore»), fonosimbolicamente intensificata dal trifonema in / -ore /
ricorrente nelle parole-chiave «fiore» - «amore». […]
La strutturazione strofica si presenta varia (stanza,
canzone, scomposizione in quadri). Polimetria e pluristilismo si nutrono di un
diffuso melos, vera e propria sostanza poetante, una scelta legata anche
all’ambiente creativo in cui Maria Grazia è nata e cresciuta e ai primi
rudimenti di pianoforte. Un melos polifonico che rammemora il Mozart della
«Serenata k 525», Eine kleine Nachtmusik, armonizzato in allegro, andante,
allegretto, nei toni del vivace, religioso, con brio, corrispondenti ai vari
metra ritmici dei testi. […]
dalla prefazione di Walter Vergallo
lunedì 13 agosto 2012
Calico Joe di John Grisham (Mondadori)
Due uomini diversi per età, carattere, personalità. Ma
accomunati dalla stessa professione: il baseball. Uno è Warren Tracey,
donnaiolo, alcolista e pessimo padre che, ormai sul viale del tramonto, gioca
le sue ultime partite nei Mets di New York, appesantito dagli anni e dalla
frustrazione per una carriera che avrebbe voluto diversa. L'altro è l'astro
nascente Joe Castle, ventun anni, originario di Calicò Rock, nel profondo
Arkansas, che sta mietendo successi nelle file dei Cubs di Chicago. La
popolarità di Joe è alle stelle: il clamore dei suoi record e delle sue
prodezze echeggia dalle tivù e dalle radio di tutto il paese, rendendolo in
breve tempo l'idolo dei fan del baseball, primo fra tutti Paul Tracey, il
figlio undicenne di Warren. È il 1973 quando suo padre si ritrova finalmente
faccia a faccia con Joe sul diamante dello Shea Stadium di New York in una partita
che passerà tristemente alla storia. Sotto gli occhi attoniti del figlio,
Warren lancia una palla veloce che cambierà per sempre i destini dei due
giocatori. Dopo trent'anni, Paul non ha dimenticato quell'incontro, che ha
irrimediabilmente segnato la vita del formidabile atleta entrato nella Hall of
Fame del baseball come Calico Joe. Ma Warren è gravemente ammalato e Paul, pur
non avendo da tempo alcun rapporto con lui, vuole che i suoi ultimi giorni
siano un'occasione per riscattarsi da un'esistenza mediocre e lo convince a
compiere un gesto semplice ma memorabile.
Cinquanta sfumature di grigio di E. L. James (Mondadori)
Quando Anastasia Steele, graziosa e ingenua studentessa
americana di ventun anni incontra Christian Grey, giovane imprenditore
miliardario, si accorge di essere attratta irresistibilmente da quest'uomo
bellissimo e misterioso. Convinta però che il loro incontro non avrà mai un
futuro, prova in tutti i modi a smettere di pensarci, fino al giorno in cui
Grey non compare improvvisamente nel negozio dove lei lavora e la invita a
uscire con lui. Anastasia capisce di volere quest'uomo a tutti i costi. Anche
lui è incapace di resisterle e deve ammettere con se stesso di desiderarla, ma
alle sue condizioni. Travolta dalla passione, presto Anastasia scoprirà che
Grey è un uomo tormentato dai suoi demoni e consumato dall'ossessivo bisogno di
controllo, ma soprattutto ha gusti erotici decisamente singolari e predilige
pratiche sessuali insospettabili... Nello scoprire l'animo enigmatico di Grey,
Ana conoscerà per la prima volta i suoi più segreti desideri. Tensione erotica
travolgente, sensazioni forti, ma anche amore romantico, sono gli ingredienti
che E. L. James ha saputo amalgamare osando scoprire il lato oscuro della
passione, senza porsi alcun tabù.
Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (kurumuny/Affaritaliani.it) oggi a Melpignano
Il 13 agosto 2012 a Melpignano (Lecce) in
Piazza S. Giorgio alle ore 20,30 è prevista la
presentazione del libro di PIERFRANCESCO PACODA dal titolo Tarantapatia
- le lunghe notti della taranta edito da Kurumuny e Affaritaliani.it. E’
previsto il saluto del sindaco di Melpignano Ivan Stomeo. Dialoga con l'autore
Stefano Donno critico e Angelo Maria
Perrino (Direttore di Affaritaliani.it).
Da oltre un decennio il Salento
ha espresso una straordinaria vivacità
culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze
della ricerca musicale. Lo si può definire "rinascimento salentino" a
tutti gli effetti, una colorata e
spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle
spiagge, nei ristoranti "tipici" e nelle piazze dei paesi illuminati
dalla purezza dei muretti a secco. La
terra del rimorso - come la definì
Ernesto De Martino - si è trasformata nella terra più cool d'Italia, una zona
che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando
l'immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura
popolare, quella che fa battere un
tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è
uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni ha percorso chilometro dopo chilometro,
studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei
meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del
rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant'anni dal viaggio
di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da
un'altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia. Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre
musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti
affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo
suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli
adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere
aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal
ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della
pizzica.
Questo luogo è Melpignano, Sud
profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le
influenze dei colonizzatori greci.
Melpignano è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si
intrecciano producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso
tempo funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire,
studiare e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere
cosa si nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da
quasi quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano
nei solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura
- nelle prime edizioni - suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E
c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore,
Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta.
Pierfrancesco Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota
attorno a essa, oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la
persona che meglio può descrivere questa evoluzione.
Perché la Notte della Taranta, come i
tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual
è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo
così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?
A Melpignano, in agosto, va in
scena il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca
della vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è
il battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che
accompagnano le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere
di salvare le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi,
con il suo ‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per
diventare, per una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta,
ricostruendo la storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi.
Un racconto a più voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa
terra, un inno d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.
Pierfrancesco Pacoda - Critico musicale e saggista, si occupa di
culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del
Carlino», «l’Espresso», «La
Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore
a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte
del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello
stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per
l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel
libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento
capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento,
dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011,
Salento, Amore Mio (Kowalski).
Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online
nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con
una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino
Autore
– Pierfrancesco Pacoda
Titolo – Tarantapatia
pp. - 136 PAGINE
Costo - € 12,00
Ebook - € 5,99
Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni
Per contatti
AFFARI ITALIANI EDITORE - http://affaritaliani.libero.it/
Tel. 02 29403377 - Fax
02 29403378
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Tel. 0832801528 - Fax. 0832801528 - Cell. 3299886391
domenica 12 agosto 2012
L’ultimo giorno di Glenn Cooper (Nord)
Milano, oggi. È la crisi più grave che il mondo abbia mai
attraversato. Disorientati, giovani e anziani, credenti e atei si pongono tutti
le stesse, angoscianti domande: cosa faranno ora che il più grande sogno
dell'umanità si è trasformato in un incubo? Cosa succederà allo scoccare
dell'ultimo giorno? Boston, qualche mese prima. È l'indagine più complessa che
Cyrus O'Malley abbia mai affrontato. Sconvolto, il detective dell'FBI osserva
le foto delle vittime: per l'ennesima volta, si chiede perché, dopo averle
strangolate, il serial killer abbia praticato loro un minuscolo foro alla base
del cranio. Per Cyrus, quel caso è diventato un'ossessione. E non importa se, per
risolverlo, sarà costretto a rinunciare a tutto ciò che gli è caro... Londra,
1988. È la sensazione più travolgente che Alex Weller abbia mai provato. In
estasi, il ragazzo osserva il fiume di luce che scorre davanti a lui:
sull'altra sponda c'è suo padre, che lo esorta a raggiungerlo. Ma, per quanto
si sforzi, Alex non riesce a muoversi e, d'improvviso, si trova di nuovo
incastrato fra le lamiere, sul luogo del terribile incidente d'auto che ha
causato la morte dei genitori. Da quel momento, Alex avrà un solo obiettivo:
rivivere quell'esperienza. E non importa se, per farlo, sarà costretto a
uccidere...
Il quadro segreto di Caravaggio (Newton Compton). Dall'autore del bestseller Il libro segreto di Dante. Un grande thriller di Francesco Fioretti
Roma, 1604.
In un’atmosfera buia e misteriosa, dominata dal severo
clima della Controriforma, Caravaggio è un artista sempre più apprezzato da
nobili e alti prelati, ma criticato da tanti pittori. Cupo nel carattere,
sregolato nelle inclinazioni, dipinge ogni quadro in un forte contrasto di luci
e ombre, sempre ritraendo gente del popolo, mendicanti, artigiani, prostitute.
Dopo la morte misteriosa di una ragazza borgognona, un giorno anche Anna
Bianchini, una delle sue prime modelle, viene trovata senza vita dall’amica
Fillide, altra cortigiana e musa del pittore. Caravaggio comincia allora a
interrogarsi su questi strani delitti. Quale mistero nascondono? Chi ne è il
mandante e cosa vuole ottenere? Sulla scia di un indizio, il pittore inizia
così una personale indagine, aiutato da Lena, la sua compagna, anche lei un’ex
prostituta. Entrambe le donne erano infatti entrate e poi fuggite dal Convento
delle Convertite, un luogo oscuro che accoglie chi è in cerca di redenzione.
Avevano forse scoperto qualcosa che non doveva essere rivelato?
Quando la corruzione e l’ipocrisia degli ambienti legati
alla Curia e all’Accademia romane stanno per essere svelate e Caravaggio è
vicino alla verità, un’accusa di omicidio lo costringe ad abbandonare Roma. Che
ne sarà di Lena? La donna ormai è a conoscenza di particolari troppo
pericolosi…
sabato 11 agosto 2012
Biagio Antonacci - Non Vivo Più Senza Te
Il videoclip del nuovo singolo di Biagio Antonacci "Non vivo più senza te", tratto dall'album "Sapessi dire no" uscito lo scorso 17 aprile.
Il video, prodotto da Run Multimedia con la regia di Gaetano Morbioli, è stato girato con la collaborazione di Puglia Promozione presso Gallipoli (LE) nelle location di Torre di Lido Pizzo e Lido di Punta Suina.
Morto Carlo Rambaldi padre di ET e King Kong - L'omaggio e il ricordo di Rai.tv
Carlo Rambaldi, tre volte Premio Oscar per gli effetti speciali di King
Kong, Alien e Et. Rambaldi, che aveva 86 anni ed era nato il 15
settembre 1925 a Vigarano Mainarda (Ferrara), e' morto a Lamezia Terme
(Catanzaro), dove viveva. Tra i numerosi altri film a cui ha collaborato
vi sono anche Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) sempre di
Spielberg, e Dune (1984), di David Lynch.
Crea la tua vita di John Assaraf (Bis Edizioni)
"The Street Kid" il ragazzo di strada di The Secret è tornato. John Assaraf ha già guadagnato l'approvazione del pubblico italiano col bestseller La Risposta. Dopo aver indicato ai lettori come trasformare la crisi economica in opportunità, Assaraf spiega i capisaldi del successo.
Crea la tua vita spiega i 7
trucchi che tutte le persone ricche utilizzano, le tecniche più avanzate
per rimuovere gli ostacoli mentali e definire con chiarezza la vita
desiderata, i metodi per usare la mente subconscia e rafforzare i
comportamenti che permettono di raggiungere gli obiettivi anche e
soprattutto attraverso l'uso della matrix divina che è in ognuno di noi.
Come noto Assaraf ha costruito un impero partendo da circostanze assolutamente sfavorevoli.
Questo libro è adatto a chiunque voglia
cambiare radicalmente la propria condizione e avere più soldi, più
soddisfazione, più felicità, anche senza disporre di grandi risorse da
investire, semplicemente con la propria forza.
Medicine for the Outdoors by Paul S. Auerbach (Mosby)
Since 1986, Medicine for the Outdoors has been hailed as the definitive take-along manual on the subject.
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problem when help is miles or days away. Author Paul S. Auerbach, MD,
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authorities on wilderness medicine.
This 5th edition features major updates to bring you the latest on emerging infectious diseases... the most current drug and dosage information...an increased emphasis on making do with the materials at hand...and much more.
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and simple to understand, Medicine for the Outdoors may literally save
your life. When you're venturing into mountains, deserts, forests,
jungles, or out to sea, it belongs in your duffel or backpack!
La Congiura della Pietra Nera
La
Congiura della Pietra Nera Trailer Ufficiale (2012):
Ambientato nella Cina antica, vede l'esperta spadaccina Michelle Yeoh in
missione, per riportare le spoglie di un monaco buddista nel luogo del loro
riposo eterno. La leggenda vuole che i resti del santo monaco abbiano un potere
segreto. Lungo la strada, la protagonista si innamora di Jiang, il cui padre fu
ucciso proprio dalla setta di cui la ragazza fa parte. Tra i due nasce l'amore,
sebbene la ragazza non sappia che Jiang è anch'egli un esperto di arti
marziali. Presto però nascono tensioni tra i due...
Cast: Michelle Yeoh, Jung Woo-sung, Barbie Hsu, Kelly Lin,
Wang Xueqi, Shawn Yue
Director:
John Woo, Su Chao-Bin
venerdì 10 agosto 2012
Restaurant L’Essentiel
“A deux pas
du palais des papes à Avignon,
en dessous de l'église saint agricole, Dominique et Laurent Chouviat vous
accueillent dans votre restaurant l'Essentiel. La cuisine et l'ambiance
s'entremèlent entre tradition et modernité. Vous pourrez profiter de la cour
intérieure du restaurant datant du XVIIe siècle, où règnent la douceur du temps
passé et la "zénitude" du temps présent.
Notre chef,
Laurent Chouviat (ancien chef au Vallon de Valrugues à St Rémy-de-Provence),
originaire du Limousin, a appris le métier chez Alain Senderens au Lucas-Carton
à Paris, Alain Ducasse au Louis XV et Jean Bardet à Tour. Nous vous accueillons
dans un lieu plein de charme et climatisé avec son mobilier moderne, ses murs
beiges, ses tables nappées et son patio. Vous découvrirez une cuisine sérieuse,
fine, classique sans bavure.”
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