Di cosa parla? - One Minute Panic Strategies affronta in modo semplice e diretto uno dei più grandi e invalidanti problemi del secolo: gli attacchi di panico.
Perchè? - Chi soffre di attacchi di panico si ritrova, episodio dopo episodio e a causa degli innegabili disagi fisici e della ingestibile paura, a rinunciare alla propria vita. Le piccole cose quali una semplice passeggiata, uscire di casa, fare la spesa, guidare l'auto, prendere un aereo, cenare fuori, andare in vacanza, andare al cinema, diventano ostacoli insormontabili e alterano la qualità dei rapporti sociali, affettivi, lavorativi.
One Minute Panic Strategies è uno strumento facile da usare, immediato, potente ed efficace, per risolvere gli attacchi di panico fin da subito. Un metodo innovativo e pratico che chiunque può mettere in atto per riconquistare il gusto di vivere al meglio la propria vita in piena, meritata, libertà.
Anteprima - Liberi dal Panico - Libro
"Mi manca l'aria, sento la testa come se non circolasse più il sangue. Agitazione e tremarella. Ho preso subito 10 gocce di Rivotril e pian piano è passato. Ho paura di tutto, non mi sento serena, anzi, a volte sento di essere un peso per la mia famiglia. Sono stanca di vivere reclusa in casa e di imbottirmi di medicinali che non funzionano, perché so già che accadrà di nuovo. Questa non è vita, non ne posso più...".
Improvviso, destabilizzante e violento, il primo attacco di panico si presenta col volto terrificante della donna vestita di nero che nella mitica Samarcanda di Vecchioni, ci guarda con occhi crudeli e sembra volerci convincere che quelli che stiamo vivendo sono i nostri ultimi attimi di vita.
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venerdì 10 agosto 2012
giovedì 9 agosto 2012
Rhinehoth by Brian E. Niskala (CreateSpace)
"Rhinehoth -
Centuries ago a great castle was built in the mountains of Germany's Black Forest.
Its ancient guardians still thrive in its walls forever protecting its dark
secrets, holding captive an enemy that threatens their very existence. Foretold
is a story of an ancient warrior that is to return to the castle to free the
captive Vampire Prince. Simon Roberts was a petty thief who fled England to
escape Scotland Yard after a series of unsuccessful jewelry store heists. He
was recruited to do a job in Germany
where he was to simply drive the get away car while providing a look out. He
thought this was going to be an easy job and a way to break into the German
crime scene. But things go terribly wrong and he ended up being the only
survivor of the botched heist. Simon is quickly sentenced to a prison called
Rhinehoth. This is where Germany
sent the worst of the worst, surely not a place for a petty thief such as
himself. Rhinehoth is a great German castle that was converted in the late
1930's to a Stalag for war criminals of World War II. The converted prison's
modern day inhabitants are relentlessly tortured, starved and sleep deprived. This
contributes to the prisoners' delusional visions that help hide the truth and
keeps Rhinehoth's secrets. Their captors are the army of Werewolves who have
survived the centuries off the very flesh and blood of Germany's worst
forgotten criminals. Simon, imprisoned becomes plagued with visions from his
subconscious ancient past with confusion of his modern day consciousness. He
discovers through his visions that he is the ancient warrior, Guthrie who has
come to free the Vampire Prince and all the captives while saving the world
from a dark plan of biblical proportions that has been orchestrated over the
centuries!"
Castello Banfi
“Banfi a Montalcino è da oltre trenta anni un punto di
riferimento per chiunque al mondo si occupi di produzione vitivinicola.
Definita a suo tempo come “il più grande progetto che sia mai stato realizzato
nella produzione dei vini di qualità”, nasce nel 1978 grazie alla volontà dei
fratelli italoamericani John e Harry Mariani – già titolari di Banfi Vintners,
una delle più importanti società di importazione di vini statunitense. La
proprietà, situata nel versante sud del comune di Montalcino, occupa 2.830 ettari dei quali
850 ospitano vigneti specializzati. Sono coltivati i principali vitigni locali
(Sangiovese e Moscadello), a cui si aggiungono significative presenze di altri
vitigni “internazionali” perfettamente inseriti nell’habitat montalcinese
(Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot).
La direzione generale in Italia è
affidata, dal 2001, ad Enrico Viglierchio. Determinanti per lo sviluppo
aziendale anche le figure di Cristina
Mariani-May, figlia di John, e James Mariani, figlio di Harry, rispettivamente
in azienda dal 1993 e dal 1991.
Serietà, professionalità e rispetto per il consumatore sono
alla base della qualità della produzione dei vini Banfi. Nel 2001 l’azienda ha
ottenuto la certificazione ISO 9001-14001 (sistema di qualità e sistema
ambientale), che regolano e garantiscono i rapporti con i clienti e con il
territorio dove l’impresa opera. Nel 2006, prima cantina nel mondo, ha
conseguito la SA
8000, la norma internazionale volta a tutelare i diritti fondamentali dei
lavoratori, assicurando il rispetto dell'etica nella produzione di beni e
servizi. E’ in questa filosofia, basata sulla continua ricerca della qualità,
che si inserisce la realizzazione della nuova area di vinificazione “Horizon”.
Il progetto, interamente concepito e sviluppato all’interno dell’azienda,
consiste in una serie di accorgimenti e di soluzioni di alto livello, dal
vigneto alla cantina, realizzati per migliorare ogni singolo passaggio del
processo produttivo. Fulcro del progetto, ed aspetto estremamente innovativo da
un punto di vista tecnico, sono i 24 tini di fermentazione compositi, che
combinano insieme, in maniera sinergica, i vantaggi del legno e dell’acciaio. Quello dell’accoglienza è un settore in cui
Banfi ha sempre creduto, fino a far diventare il Castello di Poggio alle Mura
uno straordinario centro che offre un'ospitalità completa ed articolata. I
numerosi ospiti, dopo la visita guidata alla cantina, possono assaporare i
piatti della ricca cucina locale presso la caratteristica Taverna Banfi o
apprezzare l’eccellenza dei vini Banfi, accompagnati da formaggi e salumi
tipici toscani, nell’ampia e tradizionale Enoteca. A marzo 2007 l’apertura di
Castello Banfi-Il Borgo, con le sue 14 lussuose stanze, incluse 5 suite, ha completato
la già ampia gamma di prodotti e servizi offerti dall’Hospitality. Un binomio molto sentito è senz’altro quello
tra Banfi e cultura, che si sviluppa attraverso numerosi eventi, tra i quali
spicca l’annuale festival “Jazz & Wine”, seguitissimo appuntamento
dell’estate montalcinese, giunto ormai alla dodicesima edizione. In questo
contesto culturale si inserisce anche il Museo del Vino e del Vetro che,
intitolato a Giovanni F. Mariani, padre di John e Harry e fondatore di Banfi
Vintners, occupa alcune delle sale del Castello. Qui si può ammirare la più
grande collezione privata di vetri del periodo della Roma Imperiale, oltre a
rarissimi oggetti di epoche diverse, fino ai giorni nostri.”
Qui
Zenato
“La passione, il lavoro ed i risultati ci rendono
consapevoli di avere contribuito allo sviluppo ed alla più recente riscoperta
del Lugana, di cui ci sentiamo fieri ambasciatori. A questa forte identità con
il nostro territorio abbiamo legato capacità e lungimiranza imprenditoriale
investendo anche nella vicina Valpolicella. Un connubio per noi felice con
l’obiettivo di ampliare e rafforzare la nostra diffusione in Italia e nel
mondo. Da parte della nostra famiglia sono rimasti intatti i sentimenti, la dedizione
e la semplicità che ci hanno permesso di diventare una concreta realtà
produttiva. Per tutto questo pensiamo di potere rispondere alle esigenze e
aspettative di tutti coloro che ricercano in un vino affidabilità, personalità
e grande qualità.” (Sergio Zenato)
La cantina – “La produzione di Zenato è contenuta ben al di
sotto del limite massimo consentito dal disciplinare, per enfatizzare la
qualità dell’uva attraverso un lavoro di massimo rigore e cura del vigneto.
Ogni vendemmia si tiene rispettando i tempi naturali e le conoscenze della
tradizione, pur avvalendosi di metodi innovativi. Le uve vengono raccolte con
estrema cura, per mantenere intatto il prezioso nettare di ogni grappolo.
All'interno delle cantine, il mosto viene custodito in grandi tini per favorire
la fermentazione ottimale di ciascun tipo di vino Zenato, successivamente
affinato, invecchiato ed imbottigliato. Una cura particolare consiste anche
nella scelta delle bottiglie, sempre di primissima qualità, dove il vino è
protetto al meglio per giungere intatto
al momento della degustazione. Ogni vino
Zenato è frutto di questo instancabile impegno per la qualità e di una
smisurata passione per questa terra. L’Amarone
Riserva Sergio Zenato. Frutto di un’intuizione condivisa da Sergio Zenato con
la moglie Carla, l'Amarone nasce dal desiderio di dare il giusto risalto
all’identità di un territorio e far apprezzare con cura le annate eccellenti.
Le uve vengono selezionate per pianta nei vigneti di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Solo
l’esperienza e l’intimo rapporto con il vigneto permettono di capire quando una
vendemmia può diventare Riserva: un vino che esprime emozioni inedite,
originali, esclusive.”
mercoledì 8 agosto 2012
Life's Little Lessons for Making it Work by Tim Gunn
On the runway of life, Tim Gunn is the perfect life coach.
You've watched him mentor talented designers on the hit television show Project Runway. Now the inimitable Tim Gunn shares his personal secrets for "making it work"—in your career, relationships, and life. Filled with delightfully dishy stories of fashion's greatest divas, behind-the-scenes glimpses of Runway's biggest drama queens, and never-before-revealed insights into Tim's private life, Gunn's Golden Rules is like no other how-to book you've ever read.
In the world according to Tim, there are no shortcuts to success. Hard work, creativity, and skill are just the beginning. By following eighteen tried-and-true principles, you can apply Tim's rules to anything you set your mind to.
You'll learn why Tim frowns on displays of bad behavior, like the vitriolic outburst by Martha Stewart's daughter about her mother's name-brand merchandise.
You'll discover the downfalls of divadom as he describes Vogue's AndrÉ Leon Talley being hand-fed grapes and Anna Wintour being carried downstairs by her bodyguards. And you'll get Tim's view on the backstabbing by one designer on Project Runway and how it brilliantly backfired.
Beloved pop culture icon Tim Gunn is best known as co-host of the twelve-time Emmy-nominated reality show Project Runway. He also hosted two seasons of his own former Bravo makeover series, Tim Gunn’s Guide to Style.
OLIO SAN GIULIANO
“La vocazione alla produzione dell'olio di oliva della
famiglia Manca è frutto dell'esperienza e soprattutto della conoscenza profonda
di una tecnica che ha reso famosi i mastri oleari italiani in tutto il mondo. L'oleificio
San Giuliano è tra le più antiche case olearie italiane e ha saputo mantenere
inalterata la tradizione olearia italiana ed isolana. La metodica produttiva
viene definita "architettura dell'olio" per significare quella grande
abilità di trarre dalle olive una serie di "strutture" legate
armonicamente tra loro (profumo, colore, gusto, mantenimento delle
caratteristiche benefiche, durabilità nel tempo) fino ad arrivare ad un
risultato per quanto possibile perfetto del prodotto finale, con punte di
eccellenza quali l'Olio DOP Sardegna e l'Olio Fruttato Cuore d'Olivo. L'intero
processo produttivo dell'Olio San Giuliano avviene presso il frantoio di
Alghero, in Sardegna. I Poderi di San Giuliano a Monte Sixeri (Alghero -
Sardegna), che comprendono le Residenze di Campagna e L'Agriturismo Le
Pinnette, rappresentano il tangibile e forte legame tra la produzione dell'Olio
San Giuliano e l'attività agricola che sta alle origini dell'azienda. Il
Residence di Alghero offre la possibilità unica di una vacanza di pieno relax
nel verde delle tenute in cui ha avuto origine la grande tradizione olearia San
Giuliano.”
Taccuino Siriano di Jonathan Littell (Einaudi) Traduzione di Margherita Botto
«Questo è un documento, non un testo rielaborato. È la
trascrizione, piú fedele possibile, di due taccuini di appunti che ho preso
durante un viaggio clandestino in Siria, nel gennaio di quest'anno.
Inizialmente dovevano servire come base per gli articoli che ho scritto al
ritorno. Ma a poco a poco, nei lunghi periodi di attesa o di inattività, nei
tempi morti creati dalla traduzione durante le conversazioni, e a causa di una
certa frenesia che tende a voler trasformare subito il vissuto in scrittura,
quegli appunti si sono dilatati. È ciò che rende possibile la loro
pubblicazione. A giustificarla, invece, è ben altro: sono il rendiconto di un
momento breve e già scomparso, quasi senza testimoni esterni, degli ultimi
giorni della rivolta di una parte della città di Homs contro il regime di
Bashar al-Assad, poco prima che fosse soffocata in un bagno di sangue, ancora
in corso mentre sto scrivendo». (Jonathan Littell, Taccuino siriano)
martedì 7 agosto 2012
LA BOTTEGA DI MARIO CAPPELLETTI
“THE
GALLERY - After twenty years of experience as an art and antiques shop, in
spring 2009 La Bottega
welcomed its new art gallery.
The gallery
is found in the ground floor of a historical building amongst the Castillian
walls of the town of Castelina
in Chianti. La Bottega
art-gallery offers a wide collection of paintings and sculptures, both
contemporary and of the end of 1800's- beginning 1900's. More than 70 different
artists with not less than 600 art pieces on catalogue, can be found here in
exposition and on sale.
La Bottega is unique in its role as
art-gallery, as it works exclusively in representation of Tuscan Contemporary
Artists.
THE ARTISTS
- The art-gallery offers its exposition spaces to both renown and emerging
artists that represent the artistic identity of different areas in Tuscany. Its distinctive
characteristic lies in Landscape art. Because of its location in the heart of
Chianti area, la Bottega
can be considered as an important platform for its artists which gain
international exposure, exposition experience together with a variety of other
styles and techniques. Each artist offers works with a unique style, technique
and choice of materials, of different dimentions and prices.
THE
COSTUMERS - La Bottega
art-gallery counts more than 1.000 costumers worldwide in over 40 different
countries. Amongst the USA
only, counting costumers in each one of the 50 states, more than 1.500 art
pieces have been shipped. Each costumer is taken care of personally , from the
choice of the art piece to its delivery, by the owners of la Bottega: Mario and Claire
Cappelletti. In over 20 years of business they have created many collaborations
and friendships with people from all over the world.
THE OWNERS
- Mario Cappelletti is a native of Castellina in Chianti, and his wife Claire,
originally from Chicago,
has been living in Chianti for more than 30 years. With their family in 1989
they created La Bottega
and up to today have been nurturing its development with great passion.”
Un po’ di Parigi di Jean-Jacques Sempé (Donzelli)
Uno spiritosissimo itinerario tra i viali e i palazzi, i
chioschi e i bistrot, e tutti gli altri angoli segreti che i patiti di Parigi
non possono mancare. La
Ville Lumière nello sguardo irriverente, tenero e complice,
del più grande vignettista francese.
Jean-Jacques Sempé è uno degli illustratori più famosi del
mondo. Le sue vignette sono state pubblicate in un'infinità di giornali e
riviste. Nato a Bordeaux nel 1932, Sempé fu espulso dalla scuola per cattiva
condotta. Dopo aver fatto i lavori più diversi - dal rappresentante di
dentifrici all'istruttore nei campi estivi -, si è dedicato con grande successo
al mestiere di disegnatore, pubblicando oltre venti volumi in più di trenta
paesi. Tra le sue creature, il monello più famoso di Francia, il Piccolo Nicolas,
ideato insieme con Goscinny. In questo volume Sempé percorre con sguardo
ironico e al tempo stesso bonario la sua Parigi: ne racconta i luoghi più
amati, la disegna con la maestria di sempre.
lunedì 6 agosto 2012
HOTEL LE FONTANELLE
“Le origini di questo meraviglioso Hotel si fanno risalire
al XIII secolo, in seguito al rinvenimento di una struttura muraria, al suo
interno tuttora ben visibile. Il suo toponimo trova riscontro in preesistenti
fonti di pietra utilizzate per la raccolta dell’acqua di sorgente. Le fonti
furono ricostruite e ampliate nella prima metà del XIX secolo, recuperando i
vecchi materiali medievali. Quest’area, che in antichità vide insediamenti
rurali etruschi, fu occupata in seguito dai Romani e quindi, nell’Alto
Medioevo, abitata da popolazioni longobarde. Nel corso dei secoli, il
territorio di Fontanelle ha visto alternarsi vari proprietari, fino a diventare
semplice residenza agricola mezzadrile. Nel 1999 è iniziato il restauro per la
trasformazione di Fontanelle in un albergo di lusso.”
SOLA A PRESIDIARE LA FORTEZZA DI FLANNERY O’CONNOR (MINIMUM FAX)
Leggere le lettere di qualcuno è come accettare l’invito a
entrare nel suo mondo, nelle sue stanze, nelle sue relazioni: ci si rende come
spettatori della vita altrui. Se a scrivere è Flannery O’Connor, l’esperienza
assume un altro valore, quello di affacciarsi al laboratorio creativo di una
delle più interessanti voci della letteratura statunitense del dopoguerra: è
tramite la sua fitta corrispondenza, infatti, che l’autrice proponeva i suoi
scritti agli agenti, riceveva critiche o elogi dai lettori, discuteva della sua
opera e chiedeva consigli ad amici del calibro di Robert Lowell o Elizabeth
Bishop. Entriamo così in un mondo popolato da autori, lettori, critici e
agenti, ma non solo: le riflessioni letterarie si intrecciano con amare – ma
sempre ironiche – osservazioni su ogni aspetto del reale, compresi fatti di
cronaca dell’epoca, e con la costante espressione di una religiosità serena,
mai cupa, mai pietistica. Una vita breve, quella dell’autrice, adombrata
dall’oscura presenza della malattia, il lupus eritematoso, che le fu
diagnosticato nel 1951: ben presto costretta a muoversi e viaggiare il meno
possibile, la O’Connor
sembra però non perdere mai curiosità e voglia di vivere. Torna in una
nuovissima edizione, arricchita con lettere inedite, un epistolario unico, che
traccia un itinerario tragicomico nell’America degli anni Cinquanta,
impreziosito dai commenti caustici e divertiti di un’autrice che, a distanza di
anni, mostra una lucidità rara e un innato talento per la scrittura.
Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda il 9 agosto 2012 alla Feltrinelli Point di Lecce
Il 9 agosto 2012
a Lecce alle ore 20,00 presso La Feltrinelli Point
di via Cavallotti 7/a è prevista la presentazione del libro di PIERFRANCESCO
PACODA dal titolo Tarantapatia - le lunghe notti della taranta edito da
Kurumuny e Affaritaliani.it. Dialoga con l'autore Angelo Perrino (direttore di
Affaritaliani.it ed editore) e Stefano Donno (critico e scrittore).
Pierfrancesco Pacoda - Critico musicale e saggista, si
occupa di culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto
del Carlino»
, «l’Espresso», «La Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività
di formatore a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi),
Sulle rotte del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La
rivolta dello stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’
per l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel
libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento
capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento,
dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011,
Salento, Amore Mio (Kowalski).
Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano
online nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di
visitatori, con una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo
Maria Perrino
Illustrazioni e progetto grafico di Lucio Montinaro -
Dottore in Giurisprudenza e mente vulcanica, ha ben presto disertato l’idea di
una carriera forense per eccesso di creatività, dedicandosi principalmente alla
progettazione di siti web e soluzioni grafiche all’interno di contesti
associativi e aziendali. Ha insegnato tecniche informatiche, grafica e
animazione video in progetti scolastici presso diversi istituti. Come
webdesigner ha portato avanti lavori riconosciuti a livello nazionale. Nel 2003 ha intrapreso una
stretta collaborazione con Dilinò. Da settembre 2006 lavora presso V.A.R.S.
Automobili Srl Melpignano (Le).
Autore – Pierfrancesco Pacoda
Titolo – Tarantapatia
pp. - 136 PAGINE
Costo - € 12,00
Ebook - € 5,99
Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni
Per contatti
AFFARI ITALIANI EDITORE - http://affaritaliani.libero.it/
Tel. 02
29403377 - Fax 02 29403378
KURUMUNY -
http://www.kurumuny.it/
Tel. 0832801528 - Fax. 0832801528 - Cell. 3299886391
Human Race Get Off Your Knees The lion sleeps no more by David Icke (David Icke Books)
David Icke marks his 20th year
of uncovering astounding secrets and suppressed information with the
publication of his most amazing book yet.
He takes the manipulation of the human
race and the nature of reality to still new levels of understanding and
he calls for humanity to rise from its knees and take back the world
from the sinister network of families and non-human entities that
covertly control us from cradle to grave.
David has moved the global cutting edge
so many times since his incredible ‘awakening’ in 1990 and here he does
it again - and then some.
His most staggering revelation is that the Earth and the collective human mind is manipulated from the Moon,
which, he says, is not a ‘heavenly body’, but an artificial construct –
a gigantic ‘spacecraft’ (probably a hollowed-out 'planetoid') – which
is home to the extraterrestrial group that has been manipulating
humanity for aeons.
He describes what he calls the ‘Moon
Matrix’, a fake reality broadcast from the Moon which is decoded by the
human body/mind in much the same way as portrayed in the Matrix movie
trilogy.
The Moon Matrix has
‘hacked’ into the human ‘body-computer’ system, he says, and it is
feeding us a manipulated sense of self and the world 24/7.
We live in extraordinary times. On one
side we are seeing the imposition of a global Orwellian State of total
surveillance and control by those who serve the Moon Matrix, and on the
other a fantastic energetic transformation is taking place – what David
calls the ‘Truth Vibrations’, a phenomenon he first predicted in 1990 and used as the title of his first book after his ‘eyes opened’.
The Truth Vibrations are awakening vast numbers of people to remember who they really are infinite, eternal Consciousness.
Humanity is at a fork in the road and it
is time to make a choice. Are we going to awaken to our true genius and
potential as Infinite Consciousness? Or are we going to remain
entrapped in body/mind and the manufactured illusions of the Moon
Matrix?
One choice will give us freedom and
potential on a scale we could not have thought possible, while the other
will condemn us and our children to a global fascist/communist
dictatorship on a scale that would make George Orwell wince.
You cannot read Human Race Get Off Your Knees and be the same person you were when you picked it up.
It is life-changing, reality-changing and its information, if acted upon, will set us free.
domenica 5 agosto 2012
Stairway to Heaven Led Zeppelin by Richard Cole (Harpcollins Publishers)
Cole, tour manager to maestros of metal
music Led Zeppelin throughout the band's 12-year existence, collaborates
with Trubo, a syndicated journalist, on this sordid tell-all.
Alcohol, cocaine and heroin abuse, shameless groupies and perverse pranks figure largely in the saga.
Cole boasts of his and the band's
phenomenal appetites for liquor, drugs and sex while denouncing those
who say Led Zeppelin harmed the international legions of teenage girls
who routinely sought rock-star notches in their bedposts.
He clearly enjoyed the company of drummer John Bonham, who died of alcohol-related causes in 1980; many trashy tales of "Bonzo's"
booze-soaked shenanigans appear here. Conversely, guitar virtuoso Jimmy
Page, who never confided details of his occult interests, remains an
enigma.
Vocalist Robert Plant
is generally portrayed as hostile and arrogant, and bassist John Paul
Jones receives the least mention, perhaps due to his down-to-earth, less
excessive behavior.
Fans who don't mind a roadie's braggadocio and sexism will find many an explicit anecdote in these pages.
CONSORZIO VINO CHIANTI CLASSICO
“Le regole della D.O.C.G. - Non tutto il vino prodotto in
Chianti è Chianti Classico. Per avere diritto a una denominazione non è
sufficiente, infatti, la provenienza da un determinato territorio, ma devono
anche essere rispettate tutte le regole previste dal disciplinare di
produzione, che stabiliscono le condizioni e i requisiti necessari perchè un
vino possa fregiare della D.O.C.G. Chianti Classico.
CHIANTI CLASSICO Oltre alla zona di produzione, altro
requisito fondamentale riguarda la base ampelografica – ovvero i tipi di uva
che possono concorrere alla realizzazione di un vino – che prevede una
percentuale minima dell’80% di Sangiovese, il vitigno a bacca rossa tipico
della zona.
Insieme al Sangiovese possono essere presenti, in una
percentuale massima del 20%, altri vitigni a bacca rossa tra quelli autoctoni,
come il Canaiolo e il Colorino, e quelli “internazionali”, come il Cabernet
Sauvignon e il Merlot, raccomandati e/o autorizzati nella zona di produzione.
Tra le principali caratteristiche organolettiche indicate dal disciplinare
troviamo il colore rubino che può divenire talvolta, secondo l’origine, intenso
e profondo; l’odore con note floreali di mammole e giaggiolo unite a un tipico
carattere di frutti rossi; e il sapore armonico, asciutto, sapido, con una
buona tannicità che si affina col tempo al morbido vellutato. Altri requisiti
richiesti sono la gradazione alcolica minima di 12 gradi per il vino giovane e
di 12,5 gradi per la Riserva,
l’estratto secco netto minimo di 24 g/l e l’acidità totale minima di 4,5 g/l.
Oltre a questo, il disciplinare impone importanti fattori produttivi: ad
esempio, stabilisce che la resa dell’uva a ettaro non può superare i 75
quintali dopo 4 anni dall’impianto e che la resa dell’uva in vino non può
essere superiore al 70%, ovvero 52,5 ettolitri di vino per ettaro. Inoltre,
stabilisce che le operazioni di vinificazione, conservazione e imbottigliamento
devono avvenire esclusivamente all’interno della zona di produzione e che
l’immissione al consumo è consentita dal 1 ottobre successivo alla vendemmia.
Per la Riserva
è previsto un invecchiamento minimo obbligatorio di 24 mesi, di cui almeno 3 di
affinamento in bottiglia. Anche per quanto riguarda l’etichetta, il
disciplinare detta alcune regole che si aggiungono a quanto già stabilito dalle
specifiche norme vigenti in materia. In primo luogo, l’etichetta deve riportare
l’indicazione “Chianti Classico” con la specifica di “Denominazione di Origine
Controllata e Garantita” ed evidenziare l’annata di produzione delle uve. Il
nome del vino può identificarsi con quello dell’azienda o di un marchio, oppure
può essere un nome di fantasia o l’indicazione del vigneto di provenienza. In
ogni caso, non possono essere utilizzati i termini extra, fine, scelto,
selezionato, superiore, vecchio e simili.
Il Sangiovese: l’anima del Chianti Classico - Presente con
una percentuale che da un minimo dell’80% può giungere fino al 100%, il
Sangiovese è la vera anima del Chianti Classico. Si tratti di terreno o di
clima, il Sangiovese è un’uva molto sensibile ai fattori esterni ed è davvero
difficile individuare un altro vitigno che sappia così bene interpretare le
caratteristiche di un suolo e modificare i propri profumi a seconda del terreno
in cui nasce. Così, un bouquet floreale rimanda alle arenarie, l’aroma di
frutti di bosco al calcare e il profumo di tabacco fresco al tufo, ma sempre,
quale che sia la zona di origine, si deve ritrovare quel sentore di viola
mammola che lo stesso disciplinare di produzione individua come elemento
caratterizzante e specifico del Chianti Classico.
Il Chianti Classico giovane e la Riserva Nei primi anni
di vita, il Chianti Classico è profumato, fruttato, rotondo e presenta un
colore rubino brillante. Ma il Sangiovese è un’uva da medio-lungo
invecchiamento e, se utilizzato in percentuale molto elevata o in purezza come
è previsto per il Chianti Classico, può dare vita a prodotti di grande corpo e
notevole complessità, capaci di affrontare non pochi anni di invecchiamento.
Naturalmente, a stabilire la qualità finale del prodotto concorrono vari
fattori: è di grande importanza l’andamento stagionale, che nelle annate
migliori garantisce una maturazione perfetta e omogenea delle uve, ma anche il
lavoro dell’uomo in vigna, sia durante le fasi colturali che in vendemmia.
Dell’intera produzione di Chianti Classico, un 20% circa viene oggi destinato
alla Riserva, vino dal colore rosso cupo tendente al granato, dal profumo di
spezie e piccoli frutti di bosco, dalla struttura importante, elegante e
vellutato. Le uve migliori vengono destinate alla Riserva fin dalla vendemmia e
le loro proprietà si arricchiscono quando conoscono i legni. Un tempo si
utilizzavano grandi botti in castagno o rovere, oggi si preferisce ricorrere a
contenitori di rovere di più modeste dimensioni, che accelerano i processi
evolutivi e permettono maggiori cessioni dei loro aromi nel prodotto. Il vino
soggiorna nel legno per un periodo più o meno lungo a seconda delle dimensioni
della botte, poi affronta l’ultimo passaggio prima di entrare sul mercato,
l’affinamento in bottiglia.
Dalla vigna alla tavola. In vigna - Le forme di allevamento tradizionali sono
rappresentate dal guyot e da una sua derivazione denominata archetto toscano.
Negli ultimi anni, soprattutto per i nuovi vigneti, si è molto diffuso in
Chianti il cordone speronato, una forma di allevamento con notevoli prospettive
di meccanizzazione in grado di produrre alta qualità. Se il sistema di
coltivazione prescelto è quello tradizionale, il terreno viene lavorato più
volte nel corso dell’anno. Attualmente, però, sta sempre più affermandosi la
pratica dell’inerbimento, soprattutto nei vigneti con notevoli pendenze, per
consentire una migliore regimazione delle acque e limitare i fenomeni di
erosione. Il risveglio vegetativo della vite, con l’apertura delle gemme da cui
nasceranno i nuovi germogli, si compie verso la metà di aprile. Nel periodo
compreso tra fine maggio e inizio giugno si assiste alla fioritura, con la
produzione di piccoli fiori bianchi profumatissimi, mentre a metà giugno
avviene l’allegagione, il momento in cui il fiore si trasforma in frutto. Con
il caldo di luglio e dei primi giorni di agosto, il piccolo chicco di uva,
inizialmente verde, si colora progressivamente nella fase della invaiatura. Da
questo momento ha inizio la maturazione, che arricchirà gli acini di tutte
quelle sostanze – zuccheri, polifenoli e aromi – necessarie alla produzione di
un grande vino e ridurrà i tenori di acidità ai livelli ottimali. Il mese di
settembre è forse il più importante e delicato per la maturazione: le
escursioni termiche tra le giornate assolate e il fresco della notte consentono
di completare un lungo processo. Ottobre, infine, è il mese della vendemmia,
che avviene in tempi differenziati a seconda della tipologia delle uve e della
loro maturazione. Nelle zone più basse la raccolta può iniziare anche a fine
settembre, mentre la maturazione delle uve è più lenta laddove l’altitudine è
più elevata. Dalla fine di novembre fino a tutto febbraio, quando la vite è
ormai in letargo, è il momento della potatura.
In cantina - Appena arrivate in cantina le uve subiscono la
pigia-diraspatura, da cui si ottiene il mosto che viene poi trasferito in varie
tipologie di vasi vinari dove ha inizio la fermentazione alcolica,
caratterizzata da una prima fase tumultuosa con sviluppo di temperature
generalmente inferiori ai 30 gradi. La durata della macerazione delle bucce
varia a seconda delle caratteristiche delle uve, ma è generalmente di circa due
settimane. Durante questo periodo, le bucce vengono spinte verso l’alto
dall’anidride carbonica prodotta dai lieviti nella fermentazione e formano una
massa compatta chiamata cappello. Al fine di ottenere il massimo dalla materia
prima vengono effettuati rimontaggi e follature (rottura del cappello) per
estrarre dalle bucce i polifenoli, che danno colore e consentono longevità al
vino, e le sostanze aromatiche, da cui dipenderà la complessità del profumo.
Segue la svinatura, ovvero la separazione delle vinacce dal vino fiore, sul quale
avviene la seconda fermentazione, denominata malolattica in quanto l’attività
dei batteri lattici trasforma l’aggressivo acido malico nel più morbido acido
lattico. Per dare progressivamente limpidezza al prodotto vengono effettuati
dei travasi, l’ultimo dei quali avviene, come vuole la tradizione, al momento
della fioritura della vite, che annuncia l’arrivo del caldo estivo. Il vino
destinato a entrare presto in commercio rimane nei serbatoi oppure sosta in
botte per qualche tempo ancora, mentre quello destinato a diventare Riserva
inizia il suo lungo periodo di maturazione in legno, a cui seguirà
l’affinamento in bottiglia.
In bottiglia - Una volta acquistato, il Chianti Classico è
un vino che deve essere conservato con grande attenzione. L’ambiente ideale è
una cantina non umida e con una temperatura costante, ma il vino può giacere in
un qualsiasi locale purché al riparo dalla luce, dai rumori e dalle fonti di
calore.
Non bisogna, infatti, dimenticare che si tratta di un
prodotto che continua a vivere una lenta evoluzione che lo porterà ad acquisire
ulteriore finezza. E’ inoltre importante conservare la bottiglia coricata, in
modo che il tappo, inumidito dal liquido, mantenga l’elasticità del sughero
necessaria a impedire ossidazioni causate da infiltrazioni d’aria. Dalla
longevità di un vino dipende anche la durata della conservazione in cantina:
maggiore è la sua struttura – come nel caso della Riserva – e più lungo potrà
essere il periodo di attesa prima di degustarlo nella sua forma migliore.
In tavola - Il Chianti Classico si accompagna egregiamente
ai sapori della cucina toscana, ma può essere abbinato con facilità a una
grande varietà di piatti. In particolare, le carni rosse cotte alla griglia si
sposano perfettamente con vini di medio corpo, dalla tannicità contenuta,
mentre le carni più elaborate richiedono vini più strutturati. Le grandi
Riserve sono ideali per accompagnare piatti di selvaggina o formaggi
stagionati. Conservato in bottiglia da mesi se non da anni, il vino necessita
di essere ossigenato prima di degustarlo, soprattutto se si tratta di una
Riserva. Per questo, la bottiglia deve essere aperta qualche ora prima di
servirla e, se questo non fosse possibile, si può ricorrere alla pratica della
decantazione: versando lentamente il vino in una caraffa si ossigena in tempi
rapidi. La temperatura ideale di servizio è di 16-18 gradi; se più elevata, si
rischia di soffocare nell’alcolicità ogni bouquet, se troppo inferiore, si
squilibra l’acidità. Non meno importante è la scelta del bicchiere giusto: per
valorizzare al massimo un vino Chianti Classico ed esaltarne il bouquet, è
necessario un calice a tulipano, con la bocca leggermente a restringersi, dal
volume più contenuto per i vini giovani e più ampio per le Riserve.”
Scrivere per Hollywood. Ben Hecht e la sceneggiatura nel cinema americano classico di Alonge Giaime (Marsilio)
Nel corso della sua multiforme carriera, Ben Hecht
(1894-1964) si è misurato con l'arte della parola in ogni forma possibile nel
suo tempo. È stato reporter, romanziere, commediografo, polemista,
propagandista politico, ghostwriter (niente meno che di Marilyn Monroe), autore
radiofonico, oltre che regista e produttore cinematografico indipendente, e
conduttore televisivo. Ma se non avesse scritto anche per il cinema,
difficilmente si sarebbe ricavato uno spazio negli annali della cultura americana
del XX secolo. Tra le sue tante attività, Hecht è stato lo sceneggiatore
dell'età dell'oro di Hollywood, affiancando i registi e i produttori più
importanti, da Sternberg a Hitchcock, da Hawks a Preminger, da Selznick a
Zanuck, per i quali ha firmato una cinquantina di copioni (cui vanno aggiunte
almeno altrettante collaborazioni non accreditate), tra cui alcuni capolavori
assoluti, quali Scarface (1932) e Notorious (1946). Usando l'opera di Hecht
come caso esemplare, questo libro analizza, più in generale, i diversi aspetti
del mestiere dello sceneggiatore nel quadro della Hollywood classica: la
posizione all'interno dell'organizzazione produttiva, le modalità di lavoro, la
concezione del cinema e del proprio ruolo, il rapporto con la politica, le forme
della scrittura e il problema della possibilità di sviluppare uno stile
personale, riconoscibile come tale, in un'industria che per sua natura tendeva
all'omologazione.
Elena Mearini finalista al premio Maria Teresa Di Lascia
Elena Mearini è finalista
alla 6a edizione del Premio Nazionale di Narrativa "Maria Teresa Di
Lascia" 6a edizione 2012 con il suo romanzo UNDICESIMO COMANDAMENTO
(Perdisa Pop).
La Commissione Giudicatrice presieduta dal prof.
Alfredo Luzi, ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea presso
l'Università degli studi di Macerata ha inoltre selezionato le opere di
Nicoletta Vallorani (Le madri cattive, Salani) e Laura Pugno (Antartide,
Minimum Fax).
La proclamazione della vincitrice avverrà sabato 15
settembre. Serena è una giovane donna che conosce il dolore e la solitudine. A
soli cinque anni ha perso entrambi i genitori ed è stata cresciuta da Rinaldo,
uno zio costretto ad abbandonare la carriera di pugile per occuparsi di lei.
Allevata in un clima di amarezza e disperazione, Serena sposa un uomo violento,
di cui subisce i maltrattamenti senza battere ciglio, perché ha deciso di
portare una croce, di replicare il cammino di Cristo, le stazioni della
Passione, convinta che per ogni pena subita le verrà data in premio una dose di
affetto. Così Serena sopporta come un Cristo al femminile, fino a quando si
accorge che la storia della croce è difettosa, che il mondo reale non concede
premi e che lei ha il dovere di reagire.
Undicesimo comandamento racconta la violenza domestica, il
complesso e drammatico meccanismo psicologico che lega le vittime ai loro
carnefici fino alla perdita di senso e di identità. La scrittura inchioda il
lettore alle pagine, catturandolo con un linguaggio davvero affascinante,
compatto e di grande spessore, in grado di dare voce alle emozioni, corpo e
lingua ai gesti umani più inspiegabili.
Elena Mearini è nata nel 1978 e vive a Milano. Ha esordito
nel 2009 con il fortunato romanzo sul tema dell'anoressia 360 gradi di rabbia
(Excelsior 1881). Tra le sue molte attività, conduce laboratori di scrittura
creativa presso il carcere di Opera a Milano e scrive articoli legati a
tematiche sociali.
sabato 4 agosto 2012
“La foresta ti ha“: storia di un’iniziazione per scoprirsi uomini di Roberto Martalò
A volte nella vita, intraprendiamo percorsi che ci conducono
in un luogo o in una situazione senza un preciso perché; come se ci fossero
delle forze che ci spingono a fare qualcosa, inutile opporsi.
Quando Luis Devin (nome reale Mauro Campagnoli) ha sentito
il professore di Antropologia parlare di Africa e di osservazioni “sul campo”,
la sua adesione è stata dettata più dall’inconscio, o da quelle forze citate
prima, che da una concreta analisi razionale di vantaggi e svantaggi di una
simile esperienza.
Così, tra l’amore per la musica e per l’antropologia e il
magnetismo che il continente africano ha esercitato su di lui, Devin si è
ritrovato in una foresta tra Camerun e Gabon a vivere con e come una tribù
locale, i Baka. Tornato in Italia, il giovane antropologo ha raccontato questa
sua intrigante e appassionante avventura in un libro dal titolo “La foresta ti
ha”.
Il libro racconta, in forma forse a volte romanzata ma
chiaramente di matrice autobiografica, la vita africana dell’autore, il suo
arrivo tra la tribù, il suo inserimento e, soprattutto, il rito d’iniziazione
per morire bambini e rinascere uomini, una rarità per chi non fa parte dei
Baka, figuriamoci per un bianco proveniente dalla “foresta di Torino”. Così,
Devin ci racconta le suggestioni e le emozioni di un momento magico, reale
eppure onirico; lo fa oscillando tra lo scetticismo razionale tipico della
nostra cultura e l’istintività tipica di chi vive sulla base delle proprie
sensazioni. In un viaggio che ha il sapore della scoperta, l’autore non ritrova
niente altro che se stesso, o meglio noi stessi, quello che siamo stati, quello
che, a volte, dovremmo essere. Una lunga osservazione che ha permesso allo
studioso di esplorare sia l’Africa che tutta l’umanità, iniziando a capire
perché sono nate e a cosa servono le comunità, il rispetto che bisogna dare
alla natura. Inevitabile che alla fine l’autore si interroghi su cosa sia
realmente il progresso.
Un libro bello anche perché vero, raccontato con passione
dallo stesso Devin e con un pizzico di umorismo. Atemè e gli altri diventano
così dei nostri amici, delle figure che tutti vorremo conoscere per la purezza
del loro animo, perché hanno molto da insegnare e da imparare.
“La foresta ti ha” ha il merito anche di insegnarci che,
nella vita, andando in fondo ai nostri istinti, seguendo le oscure forze
dell’inconscio, possiamo anche ritrovare noi stessi.
La foresta ti ha di Luis Devin
Castelvecchi Editore, 192 pag, €16,50
Alanis Morissette - "Guardian"
"Guardian" is available on iTunes: http://smarturl.it/alanisguardianitunes
Sign up for Alanis' email list to receive news and updates: http://bit.ly/alanisnewsletter
"this video is a tip of the hat to Wim Wenders' Wings of Desire (it is the 25th anniversary of the film having been released). the full circle poetry of my having written 'uninivited' for itsremake, combined with my love of the original movie, combined with my love of Germany, having lived there for three years as a child (by the Black Forest) combined most importantly with how this video is such a visual extension of the song 'guardian', which is so close to my heart....it was so much fun to make it in Berlin! i think it really shows how the parent/guardian angel role are linked....how, ultimately, a powerful inner parent calls upon spirit to guide her/his choices on the loved ones' behalf...whether it is for a child, a friend, or an inner child...this love and this grace is available to everyone." --am
"Havoc and Bright Lights" will be available worldwide on the following dates:
Aug. 22: Japan
Aug. 24: Germany, Austria, Switzerland, Finland, Ireland, Sweden
Aug. 27: UK, France, Belgium, Netherlands, Bulgaria, Russia, Czech Republic, Denmark, Greece, Luxembourg, Norway, Poland, Portugal, Hungary
Aug. 28: U.S., Canada, Italy, Spain, Brazil, Hong Kong, Indonesia, Malaysia, Philippines, Singapore, Taiwan
Aug. 31: Australia, New Zealand
Sept. 4: Turkey, Korea
Sept. 12: Thailand
Pre-order "Havoc and Bright Lights" on Amazon:
http://www.amazon.com/Havoc-Bright-Lights-Alanis-Morissette/dp/B008568U4Y
The album also will be available for pre-order on iTunes in the US this Tuesday, 7/31. Make sure to check Alanis.com or Facebook.com/alanismorissette for more info.
Alanis will be performing three very special US shows:
8/25/12 Montclair, NJ @ The Wellmont Theatre
8/26/12 Huntington, NY @ The Paramount in Huntington, NY
8/29/12 Atlantic City, NJ @ House of Blues Atlantic City
Go here for details on how to purchase tickets:
http://www.alanis.com/2012/07/23/alanis-is-coming-to-the-east-coast
Ho-oponopono - Tutte le Strade portano all'Amore di Josaya (Bis Edizioni)
|
Ho-Oponopono è diventato in pochissimo tempo patrimonio
dell'umanità. L'antico mantra hawaiano "Mi dispiace, perdonami, grazie, ti
amo" ha conquistato i lettori italiani. Scopri Ho'Oponopono, di Mabel Katz
è diventato un bestseller, gli eventi sul tema sono sempre sold out, mentre la
richiesta di nuovi seminari e approfondimenti è più che mai attiva.
Questo libro spiega chiaramente i collegamenti tra i
principi di Ho-oponopono e moltissime religioni e saggezze esoteriche di tutto
il mondo. La via dell'Amore mostrata da Ho-oponopono è un'efficace sintesi
delle discipline di ogni epoca e luogo.
Per tutti i lettori che desiderano accrescere il proprio
cammino spirituale e religioso senza entrare in conflitto con nessuna
religione. Una filosofia di vita che attinge a fondamenti di verità universali
come la pace interiore, la fiducia, la gratitudine, il distacco dalla
negatività.
Getting to Happy by Terry Mcmillan (Viking)
“Fifteen
years after Waiting to Exhale, McMillan brings back Savannah, Gloria, Bernadine, and Robin now in
their 50s for a disappointing and uninspired outing. As the story opens, Gloria
is very happy, Savannah
believes she might be happy, Bernadine is fighting addiction and losing ground,
and single mother Robin is trying to resign herself to being alone while things
at her job begin to unravel. Within the first few chapters, Gloria and Savannah are struck by
disaster, and things go rapidly downhill from there for everyone. Most of the
misery has to do with men who lie, steal, cheat, or disappear, or with adult
children who face similar problems. Unfortunately, the beloved cast isn't given
a story worthy of them; instead, this reunion reads like a catalogue of
personal catastrophes annotated with very long, rambling discussions, with more
emphasis on simple drama than character."
venerdì 3 agosto 2012
In libreria Ciclo del mondo del nuovo fiume di P. J. Farmer per Fanucci
Philip José Farmer (1918-2009) è stato un autore di
fantascienza statunitense. Narratore eclettico, ironico e dissacrante, si è
aggiudicato alcuni tra i maggiori riconoscimenti letterari nel campo
fantascientifico, tra i quali il premio Hugo per Il fiume della vita (primo
episodio del Ciclo del mondo del fiume) e il premio Nebula alla carriera.
Fanucci Editore ripropone in una nuova edizione tutto il Ciclo del Mondo del
fiume, l’opera che lo ha definitivamente consacrato come uno dei più grandi
autori di fantascienza del Novecento.
Volume I - Il fiume della vita (pp. 128 - € 9.90 -
Traduzione di Gabriele Tamburini)
L’esploratore inglese Sir Richard Francis Burton si
risveglia dopo la morte in un aldilà paradisiaco e misterioso: una vallata
circondata da montagne impenetrabili e attraversata da un fiume immenso, lungo
le cui sponde l’intera l’umanità si è risvegliata dalla morte. In questo strano
eden la storia della civiltà ricomincia da zero, con il difficile incontro tra
uomini di epoche e culture diverse, tra chi si abbandona alle proprie pulsioni
e chi si interroga sul senso e le ragioni della nuova realtà. In compagnia
dello scrittore di fantascienza Peter Frigate, di Alice Liddell, l’ispiratrice
di Alice nel Paese delle Meraviglie, dell’aviatore Manfred von Richthofen e di
altri personaggi che popolano il Mondo del Fiume, Burton decide di
intraprendere un avventuroso viaggio verso le sorgenti. Spinto dalla sua innata
curiosità e da un inesauribile desiderio di scoperta, cercherà di capire cos’è
il Fiume e chi e perché ha resuscitato l’umanità.
Volume II - Alle sorgenti del fiume (pp. 138 - € 9.90 –
Traduzione di Gabriele Tamburini)
Vent’anni dopo il tentativo di Sir Richard Francis Burton,
un altro uomo si propone di sciogliere l’enigma nel Mondo del Fiume, in cui
miliardi di risorti condividono un destino indecifrabile. Samuel Clemens, in
arte Mark Twain, sogna di costruire un battello e risalire il Fiume fino alle
sorgenti, proprio come nella vita precedente aveva navigato il Mississippi. Le
numerose avversità che ostacolano il suo ambizioso progetto – la mancanza di
giacimenti metalliferi, i burrascosi incontri con personaggi ostili, come
Cyrano de Bergerac e Giovanni Senza Terra – non fermano l’indomita ricerca di
Clemens, ormai vicinissimo a realizzare il suo piano. Ma gli uomini del Mondo
del Fiume conservano il ricordo e le peculiarità delle proprie esistenze
terrene, e Sam Clemens-Mark Twain sembra condannato ancora una volta a vedersi
sfuggire la realtà tra le mani.
Volume III - Il grande disegno (pp. 260 - € 9.90 -
Traduzione di Roberta Rambelli)
Per decenni la vita del Mondo del Fiume è stata regolata da
un complesso meccanismo di resurrezioni. Ora questo ciclo sembra essersi
interrotto. Il mistero che avvolge il Mondo del Fiume e chi lo governa sembra
infittirsi. Spinti dalla necessità di avere risposte sul mondo, si moltiplicano
i tentativi di tracciare percorsi attraverso il mare polare per raggiungere
l’imponente torre che lo sovrasta. Richard Burton prova a ricongiungersi
all’equipaggio della prima nave mentre, dopo aver giurato vendetta a re
Giovanni Senza Terra, Mark Twain alias Sam Clemens cerca di costruire un altro
battello in grado di permettergli la risalita del Fiume. L’ingegnere Milton
Firerbrass, intanto, tenta un viaggio con un enorme dirigibile in grado di
raggiungere le sorgenti più velocemente. A guidarlo è Cyrano de Bergerac. Ma le
difficoltà non mancano, così come i tentativi di sabotaggio.
Volume IV - Il labirinto magico (pp. 370 - € 9.90 –
Traduzione di Roberta Rambelli)
Gli umani che dopo la morte hanno avuto in sorte una nuova
vita lungo le sponde del grande Fiume stanno per assistere a una battaglia
epica. Dopo trentatré anni di navigazione, il Rex Grandissimus, l’enorme nave
d’acciaio di Giovanni Senza Terra, è ormai giunta in prossimità delle sorgenti.
Il re e il suo equipaggio si apprestano a violare l’impenetrabile torre degli
Etici, ma prima devono fare i conti con Sam Clemens che, con il suo Riservato,
li incalza pronto a vendicare il tradimento. A tentare di scongiurare la
catastrofe sarà Hermann Göring, l’ex gerarca nazista che in quel mondo di
redenzione si ritrova a essere un apostolo della pacifica Chiesa della Seconda
Possibilità. Potrà la nuova umanità sopravvivere a uno scontro di tale portata?
Riusciranno le forze misteriose e sovrannaturali degli Etici a piegare il
destino del Mondo del Fiume al loro volere?
Volume V - Gli dei del fiume (pp. 1290 - € 9.90 - Traduzione
di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli)
Più di trentacinque miliardi di persone provenienti da ogni
epoca e luogo della storia dell’umanità sono stati resuscitati e vivono lungo
le sponde di un grande e tortuoso corso d’acqua. La maggior parte di loro ha
iniziato una nuova vita, accettando senza discussioni il sostegno fornito da
benefattori misteriosi. Ma una manciata di ribelli, primi fra tutti Richard
Burton, Mark Twain e Peter Frigate, ha tentato di usurpare i maestri invisibili
che determinano il destino dei risorti. Guidati da Sir Richard Francis Burton,
gli intrepidi lotteranno per il controllo di quella misteriosa realtà
affrontando una volta per tutte i suoi leader onnipotenti. Nei vasti corridoi e
nelle stanze segrete della gigantesca torre che sorge nei pressi della calotta
polare artica si svolgerà l’ultima e decisiva battaglia per la conquista del
Mondo del Fiume.
Senz'anima. Italia 1980-2010 di Massimo Fini (Tea). Intervento di Nunzio Festa
Pubblicata per la prima volta nel
2010 presso Chiarelettere, l'antologia di scritti giornalistici di Massimo
Fini, "Senz'anima", che raccoglie gli interventi su L'Europeo,
Pagina, Il Giorno, Il Tempo, L'Indipendente, Il Borghese, Class, Quotidiano
Nazionale, Il Gazzettino, Giudizio Universale, Libero, La Voce del Ribelle, Il Fatto
Quotidiano, torna in libreria oggi grazie a Tea: ma dovrebbe esser
ripubblicato, magari anche con nuove edizioni ovviamente ampliate, ogni anno.
Perché i graffi di Fini sono potenti. Quindi contro il potere. E dunque
descrivono, senza ammiccamenti di sorta e/o invaghimenti troppo onerosi, figure
storiche e momenti della storia italiana: dall'Ottanta del Socialismo craxiano
dentro la sua fine al 2010 del 'cuoco di Napoleone' Silvio Berlusconi divenuto
personaggio di punta / personalità riferimento come da analizzare coi raggi x.
Epperò facciamo un passettino indietro. Intanto pensando a quel Fini che meno
di dieci anni fa sul Resto del Carlino era sfidato periodicamente dal minimo
Mentana in una rubrica di contrapposizione d'opinioni. A quello che poi, prima
di diventare qualità ulteriore del Fatto, inventa La Voce del Ribelle (2008).
Arrivando a pensare già nel 2005 il movimento politico Movimento Zero. Da
socialista scomodo qual'é stato e, soprattutto, giornalista corrosivo
sicuramente non é possibile per nessuna e nessuno dirsi d'accordo al cento per
cento con Fini; eppure dall'esordio da saggista de "La Ragione aveva Torto?"
non si possono che commentare i suoi articoli che in senso pienamente positivo.
Anche, appunto, quando non o non del tutto condivisibili. "Il vizio oscuro
dell'Occidente" é forse il suo pamphlet più importante. Senz'altro il
meglio riuscito. Adesso leggiamo invece i drattamicamente spassosi pezzi che
descrivono Santoro, Scalfari, Panebianco, Galli della Loggia, Vespa, Cossiga,
Napolitano. Ritratti che ci fanno ripensare, naturalmente, l'attualità.
Comunque il merito fondamentale di questo libro é di raccontare proprio quanto
e in che maniera l'Italiano, grazie anche e non solamente alle sue classi
dirigenti, ha subito nel corso degli anni un'involuzione culturale che non pare
arrestarsi. Insieme ai suoi paesaggi. Non a caso sono riviste da Fini la Milano Due dei bambini
tristissimi e le cementificazioni di massa degli ultimi decenni. Con quei
processi che hanno discrutto il territorio e bruciato la morale dell'italiano
da sempre e comunque - per via di massa silenziosa e maggioranza rancorosa -
clerico-fascista. Un'umanità senza umanità. Perché priva oramai, in quanto
privata e privatasi, dei suoi valori.
SERJ TANKIAN – HARAKIRI
© 2012 WMG
Serj Tankian's Official Video for "Harakiri"
New Album
Harakiri Available Now - http://smarturl.it/harakiri
Resort Le Capase
Aggiungi didascalia |
“Il resort - Lungo la costa orientale del Salento, nel Parco
Naturale Regionale che si estende da Otranto a Santa Maria di Leuca, si trova
"Le Capase". Il resort di nuova realizzazione, frutto del recupero un
immobile dismesso degli anni '70, si accorda armoniosamente con la forza del
paesaggio, nel rispetto delle tradizioni costruttive locali. Il progetto,
firmato dall'architetto Carlo Chambry, richiamandosi alle eleganti masserie che
sorgono nelle vicinanze, prevede l'utilizzo di materiali locali e lavorazioni
artigianali di antica e rinomata qualità. Tra questi la pietra leccese, quella
di Soleto, di Trani, i muretti a secco, i pavimenti in pastina di cemento e le
capase di Cutrofiano a segnare il ritmo fra cielo e mare. Le capase, tipiche
anfore in terracotta, sono uno dei simboli più espressivi della cultura
salentina, che si usavano e si usano ancora per conservare le friselle, i fichi
secchi arrostiti con le mandorle ed altri alimenti.
Le camere - Il resort ha 17 camere, tutte dotate di terrazzo
con pergola, aria condizionata e sono diverse l'una dall'altra. Il corpo
centrale accoglie una standard giardino, quattro classic giardino, una standard
che offre parziale vista mare, cinque classic mare, due superior mare e una
prestige. Presso una dependance adiacente il resort ha una standard mare e una
superior mare. Un'altra prestige è posizionata in una dependance indipendente e
gode di maggior privacy. Le camere, con bagno en suite, hanno dimensioni a
partire da 22,5 mq. e offrono un terrazzo con pergolato di almeno 11 mq.”
Bruno Luverà (giornalista del TG1) incontra Vittoria Coppola autrice del caso editoriale dell’anno “Gli occhi di mia figlia” (Lupo editore – EdizioniAnordest)
Continuano gli appuntamenti
letterari di “Spiagge d’Autore” iniziativa promossa dall’Assessorato al
Mediterraneo, Cultura, Turismo della Regione Puglia con l’Agenzia
PugliaPromozione, e organizzata da Confcommercio Puglia e Teatro Pubblico
Pugliese. Spiagge d’Autore è ad oggi una delle più importanti manifestazioni
veicolo di lettura e letteratura in tutta la regione, rivolta ad un pubblico in
cerca di novità, che vuole un contatto diretto con gli autori, che vede trasformare
luoghi storici e stabilimenti balneari,
aderenti all’iniziativa, in agorà della cultura. Nell’ambito di “Spiagge
d’autore” sabato 4 agosto 2012 ore 20,00 nell’atrio di Palazzo Gallone uno dei
monumenti più significativi di Tricase risalente al 1681 e distante pochi metri
dal rinomato porto marittimo, Bruno Luverà (giornalista parlamentare del TG1)
presenterà Vittoria Coppola autrice del caso letterario dell’anno “Gli occhi di
mia figlia” edito da Lupo Editore in co/edizione con EdizioniAnordest.
Coordinerà e modererà l’incontro Stefano Donno critico letterario e fondatore
con Luciano Pagano di “Overeco Agenzia” (http://www.overeco.it/).
Sono previsti inoltre gli interventi dell’editore Cosimo Lupo e Mario Triarico
di EdizioniAnordest e il saluto istituzionale del sindaco di Tricase Ing.
Antonio Coppola. Le letture saranno a cura di Pasquale Santoro. Nel corso della
presentazione il giornalista Bruno Luverà regalerà alcune chicche sul
“backstage” che ha sancito lo strepitoso successo editoriale di Vittoria
Coppola, e su come il modo di parlare e scrivere di letteratura stia cambiando
alle soglie del Web 3.0.
Gli occhi di mia figlia di Vittoria Coppola (Lupo editore) -
“L’amore è unico: a volte nasce dal niente, cresce con niente, si spezza per
niente”, è questa la frase che compare sulla quarta di copertina del mio
romanzo, “Gli occhi di mia figlia”, uscito nell’autunno del 2011 con Lupo
Editore e ripubblicato, nel gennaio 2012 da Edizioni A Nord Est e Lupo Editore.
“Gli occhi di mia figlia”, nel Natale 2011, è
stato premiato dalla Redazione di Billy il vizio di leggere, rubrica del
TG1 Focus, come “Miglior Libro sotto l’albero”. In seguito ha partecipato al
concorso che lo avrebbe letto “Libro dell’Anno 2011 per il TG1″, riportando più
di 162.000 preferenze, espresse direttamente sul sito della rubrica “Billy, il
vizio di Leggere”. In seguito al conseguimento di questo riconoscimento il
libro è stato ristampato nella sua seconda edizione e distribuito in tutta
Italia.
Vittoria Coppola – “Mi chiamo Vittoria Coppola, sono nata nel 1984,
vivo a Taviano, in provincia di Lecce. Sono laureata in Lingue e Letterature
Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale (Università del Salento,
luglio 2010). Attualmente lavoro come receptionist presso un albergo di
Gallipoli (Le). La passione assoluta che muove le mie giornate è la scrittura.
Nell’autunno del 2011 ho pubblicato un romanzo “Gli occhi di mia figlia” (Lupo
Editore/Edizioni a Nord Est)”
Bruno Luverà è un inviato e un giornalista parlamentare del Tg1.
Libero docente di giornalismo all'Università IULM di Milano, al master diretto
dal professor Angelo Agostini, collabora con la Facoltà di Sociologia
dell'Università di Urbino, corso di "Comunicazione politica e opinione
pubblica", diretto dal professor Ilvo Diamanti. Dal gennaio 1999 è nella
redazione politica del TG1. Nel 2002 è vincitore del premio giornalistico Saint
Vincent, con il servizio televisivo sul G8 di Genova. Dirigente sindacale
(2003-2005 nella segreteria nazionale dell'Usigrai). Dal 2010 cura insieme a
Caterina Doglio la rubrica dei libri del Tg1: "Billy", trasformandola
in rubrica multimediale, con la pagina Facebook "Billy il vizio di
leggere". È autore di saggi.
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