Domenica 8 Luglio, presso l’Oasi Francescana di San Simone,
frazione di Sannicola (LE), dalle ore 21.00, si terrà la presentazione di
“Caminante”, di Mino De Santis, prima produzione di ULULATI, la nuova collana
di Lupo Editore nata per diffondere e promuovere musica. Un nuovo cd, il
secondo, per Mino De Santis, il cantautore protagonista di uno degli esordi più
interessanti degli ultimi anni, sulla scia delle ballate impegnate di Fabrizio
De André e con un’ironia lacerante, degna del migliore Rino Gaetano.
“Caminante” sarà disponibile dal 9 luglio in tutte le librerie, e scaricabile
su iTunes. Durante la serata, insieme a Mino De Santis suoneranno Pasquale
Gianfreda al basso, Pantaleo Colazzo alla fisarmonica, Nazario Simone alle
percussioni e la voce di Dario Muci. Importante anche la presenza, nel primo cd
di ULULATI, di Mario Perrotta, attore a autore di caratura nazionale, che ha
prestato la sua voce per l’introduzione e il finale di “Caminante”.
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venerdì 6 luglio 2012
The Dark Secret of G.A.O.T.U.: Shattering the Deception of Free Masonry by Ana Mendez-Ferrell (Destiny Image Publishers)
“What’s so wrong with Freemasonry? I always thought
they helped people and used fundraisers to support worthy causes and
charities.” The Dark Secret of GAOTU is a powerful exposé about Freemasonry,
revealing the spiritual darkness at the heart of a secretive society that
presents itself as a model of tolerance, nobility, and spiritual illumination. Invaluable
to anyone investigating Freemasonry for themselves, the book is a potent
combination of strong teaching, historical context, testimony, and practical
aids to deliverance. “We live in a society totally contaminated by Masons whose
aim is to rule the world. It is amazing the thousands of people whose relatives
or even pastors are or have been Masons. Unfortunately, most of the traditional
evangelical pastors and bishops are already Masons. I touch this matter in the
book with great mercy and light,” says author Ana Mendez Ferrell. She provides
a clear biblical counterpoint to highlight the folly of Freemasonry’s general
principles as well as its essentially pagan origins, rites, and symbolism. She
also imparts critical guidance and encouragement to anyone who is ready, by
book’s end, to break the power of the many curses Freemasonry unleashes on the
lives of the initiates and their descendants.
ALABAMA SHAKES - Hold On
Official music video for "Hold On" - the first single off Alabama Shakes' debut record Boys & Girls. Out now on ATO Records and Rough Trade. Download on iTunes:
http://smarturl.it/boys-girls Buy CD &
vinyl: http://ow.ly/9Zr2d
Directed by Stephen Shirk and Chris Hershman.
The Van Houtens - John Ferrara & Betty Karpoff
The Van Houtens - John Ferrara & Betty Karpoff
http://itunes.apple.com/it/album/id523134371
From the album "FLOP!"
http://itunes.apple.com/it/album/flop/id523451321
Director: Manuela Giammello Editing & Graphics: Alessandro Arba Starring: a lot of people www.facebook.com/thevanhoutens
giovedì 5 luglio 2012
Kurumuny edizioni a Bari alla Cantina Cianna Cianne con la mostra tratta da Il Prezzario della rinomata casa del piacere e una preziosa performance musicale
L'Associazione “Nuovo sottano” in
collaborazione con la storica Cantina di Cianna Cianne organizzano per venerdì
6 luglio alle ore 20.00 c/o la cantina
di Cianna Cianne in Vico Corsioli 3,
a Bari un incontro con la casa editrice Kurumuny Il
giornalista Vinicio Coppola (Gazzetta del Mezzogiorno) presenterà PREZZARIO
della rinomata casa del piacere a cura di Stefano Donno e Anna Chiriatti
(kurumuny edizioni) e per l'occasione sarà allestita una mostra di immagini
tratte dal volume. La serata proseguirà con un intervento musicale con le donne
salentine di Cannole che canteranno brani tratti dal loro disco “Ricci i tuoi
capelli” (Kurumuny edizioni) a cura di Luigi Chiriatti (con scritti di Luigi
Chiriatti, Ciro De Rosa, Salvatore Esposito, Raffaele Cristian Palano, Adriana
Benedetta Petrachi, illustrazioni di Lucio Montinaro. Il Cd “Ricci i tuoi capelli,
arie e canti popolari di Cannole” è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS –
PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di Lecce,
dall’Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole). La casa editrice
KURUMUNY nasce nel 2004, in
un Sud animato da un fermento culturale che nel 2001 è stato linfa vitale
dell’omonima rivista di cui la casa editrice è naturale proiezione. Ha mosso i
primi passi nel mondo del libro con la ferma convinzione di restituire
all’editoria un processo creativo e culturale: quest’idea è diventata la
sua vocazione consolidata nel tempo. Un
percorso caratterizzato dalla cura artigianale nella costruzione del libro,
dall'attenzione agli autori, dalla ricerca del particolare grafico.
Prezzario della rinomata casa del piacere a cura di Stefano Donno e Anna Chiriatti
- Una piccola chicca per gli amanti del genere erotico. Nel 2008 è nato a
Parigi il gigantesco archivio on line di fotografie erotiche d’epoca, contiene
più di tremila scatti in bianco e nero, risalenti al periodo che va dal 1850 al
1950. La storia del sito affonda le radici nel dna di un parigino, Alexandre
Dupoy, collezionista di foto spinte e proprietario di una libreria erotica. La
casa editrice salentina Kurumuny pubblica il “Prezzario della rinomata casa del
piacere“, un piccolo libro curato da Anna Chiriatti e Stefano Donno e nel
quale, accanto a fotografie di nudi in senso classico, eleganti e appolinei -
distanti dalle immagini contemporanee stilizzate digitalmente per essere
destinati alla pubblicità dei giornali - campeggiano le parole intense dei
poeti. Perciò, come sottolineano i curatori nell’introduzione, il Prezzario di
Kurumumy è una galleria di fotografie reali, un manifesto della bellezza
imperfetta e non certo un catalogo hardcore. Tra uno scatto in seppia e l’altro
i Canti erotici dell’Armenia e quelli dei Tuareg, quelli dei Beduini, degli
zingari di Mosca, i versi di Verlaine, di Neruda, dei Turcomanni dell’Altai,
dei Berberi del Rif e di Keats, di Whitman e di Lorca, e ancora Parini,
Gozzano. Cartoline postali per un erotismo quasi romantico come si legge nella
nota dell’editore che racconta la collaborazione con Cecilia Mangini, regista
documentarista pugliese che ha donato i documenti fotografici suggerendone la
pubblicazione avvenuta quando - proprio come in un aneddoto romanzesco -
l’editore rintracciò in un mercatino dell’usato la targa in lamiera con gli
onorari e le prestazioni che le case del piacere offrivano ai loro clienti, una
targa che è diventata, poi, la copertina di questa raccolta di poesie e
immagini.
Ricci i tuoi capelli a cura di Luigi Chiriatti (con scritti di Luigi
Chiriatti, Ciro De Rosa, Salvatore Esposito, Raffaele Cristian Palano, Adriana
Benedetta Petrachi, illustrazioni di Lucio Montinaro. Il Cd “Ricci i tuoi
capelli, arie e canti popolari di Cannole” è promosso con il sostegno di PUGLIA
SOUNDS – PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di
Lecce, dall’Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole).
Le donne di Cannole hanno
cominciato a cantare insieme in diverse e svariate circostanze: quando andavano
insieme sul pullman che le portava alle terme, in giro nelle scampagnate con
gli amici. Cantare per loro significa incontrarsi, cucinare, mangiare,
dialogare, spettegolare in un tempo che non è caratterizzato dal ricordo del
passato, ma che è il presente, il loro modo di esserci e di vivere oggi la loro
presenza. Il canto come categoria espressiva del bello che non serve, come in
passato, a esorcizzare la morte, la durezza della vita e il destino di una non
umanità, ma che rappresenta se stesse in relazione alla loro comunità. Canto
come gioia, socializzazione, un modo di ironizzare su altri e su se stesse,
alternativa ai luoghi comuni della televisione e della globalizzazione. Ancora
una volta la ricerca etnologico-musicale si fonde con lo stare insieme, creando
occasioni di festa che sono anche occasioni di scambio reciproco, per le quali
il termine concerto è a dir poco riduttivo.
La maggior parte del repertorio
presente in questo lavoro è rappresentato dai canti diffusi in tutta la Penisola: canti narrativi
e romanze delle opere liriche diffuse dalle bande locali. Questo elemento
conferma, ancora una volta, come la poesia popolare e la sua musica, che
toccano corde del sentire comune, sono conosciute ovunque, appartengono a tutti
e suscitano uguali sentimenti anche se il “modo” di esecuzione assume
caratteristiche diverse e le fanno appartenere al luogo e al tempo in cui
vengono eseguiti. Al centro dell’indagine che ha dato vita a questa
pubblicazione è la voce che è corporeità, spessore, timbro, calore
comunicativo, ma che significa anche riannodare i fili della memoria, narrare,
testimoniare. Non è un dato casuale, considerata la preponderanza che la voce,
vista nel suo profilo performativo, ha assunto nell’odierna analisi
demo-etno-antropologica. E il Salento è terra di voci e di canti, benché lo si
associ più spesso al battito del tamburello e alla danza. I canti a sole voci
di questa raccolta possiedono una marcata valenza emozionale. Sono storie
conosciute o meno, nel segno delle sfaccettature dell’amore, della fatica del
lavoro, delle relazioni sociali, della quotidianità, dell’emigrazione, della
lontananza. Canto giocoso e nudo, senza orpelli e senza palchi e riflettori, un
cantare distante dai codici spettacolari. La proposta delle cantatrici di
Cannole è il segno di quanto l’analisi della pluralità sonora salentina non
possa darsi del tutto completata e riveli ancora tesori, al di là del mare,
sole, mieru (vino) e pizzica, giustamente celebrati, ma più spesso spacciati e
consumati con superficialità. Il volume è corredato da due Cd che contengono
un’antologia di brani scelti, per un totale di 42 tracce. Nel repertorio delle
donne di Cannole sono confluite arie, romanze e canti narrativi provenienti da
tutta Italia: probabilmente ciò è dovuto al fatto che in questo gruppo ci sono
donne che hanno vissuto all’estero per venticinque, trent’anni e che certamente
hanno avuto rapporti con connazionali provenienti da altre zone della nostra
penisola. Anche i canti salentini del loro repertorio provengono da zone
diverse come il Capo o le aree di Martano e altre zone del Salento. Alcune di
queste donne infatti non sono native di Cannole: una proviene da Martano,
un’altra da Poggiardo, un’altra ancora è originaria di Galatina, trasferitesi
poi a Cannole per ragioni di lavoro o piuttosto perché hanno sposato qualcuno
del posto. Probabilmente da bambine hanno ascoltato i canti del loro luogo di
origine e poi li hanno conservati come antichi ricordi di famiglia.
Per info: 0805289382 | 3299886391
info@kurumuny.it – www.kurumuny.it
Tel e Fax 0832 801528
Facebook: Kurumuny
A Cannole si parla dei cavalieri templari
“Sulle tracce dei Templari” (al
Museo “Cav. Ubaldo Villani”, in via S. Giovanni a Cannole) è il titolo
dell’interessante appuntamento organizzato il 7 luglio dall'Associazione
Pro-loco Cerceto di Cannole, con il patrocinio dell'Ordine Militare e Religioso
dei Cavalieri di Cristo e l’Ordo Equestris Templi Arcadia di Lecce.
Interverranno:Oronzo Piccinno,
Presidente Pro-loco Cannole; Dott. Cristiano Donato Villani, vice-presidente
Pro-loco e Delegato Provinciale O.M.R.C.C.; Valentino Zanzarella, Gran Maestro
dell’Ordo Equestris Templi Arcadia di Lecce; Arch. Salvatore Fiori, autore del
libro "Templari in Terra d'Otranto". Si tratta di un appuntamento
di grande rilievo culturale soprattutto perché getta delle luci nuove su una
porzione della storia del nostro territorio tutta ancora da scoprire. Per l’appunto il convegno verterà
principalmente sulla "VINEA MAYSONIS TEMPLI TURSANI", un sito templare
appartenuto alla Precettoria di Lecce da poco riscoperto, grazie al lavoro
svolto dagli studiosi/ricercatori
S.Fiori e C. Villani. Moltissime le novità e le scoperte, tra le quali
da menzionare una crocetta da collo in bronzo,
le incisioni e gli affreschi medievali provenienti dalla casina Tursani, il
sigillo templare e tanto altro ancora. L'evento avverrà all'interno del
bellissimo Museo della Civiltà Contadina appena inaugurato, dove saranno
esposti alcuni manufatti architettonici templari provenienti dal sito di
Tursani.
CLUB DOGO - CHISSENEFREGA
Compralo su iTunes: http://itunes.apple.com/it/album/chissenefrega-in-discoteca/id522155195?i=522... Regia di Calu Montesano. Tratto da "Noi Siamo Il Club" in tutti i negozi e digital store
L’AMORE IN UN CLIMA FREDDO DI NANCY MITFORD (ADELPHI)
Uno scintillante alone di glamour e di gossip ha sempre
circondato le sei celeberrime sorelle Mitford, figlie del barone Redesdale, e
Nancy, la maggiore in ogni senso, ne ha trasferito sulla pagina riverberi
screziati di veleno. Questa micidiale comedy of manners, ambientata tra le due
guerre, mette in scena gli impossibili Montdore, di ritorno da cinque anni in
India dove il conte, ricchissimo, aristocraticissimo, congenitamente stolido
come i suoi degni pari, era Viceré. La consorte, di una prosaicità adamantina,
neanche fosse di origini borghesi o americane, sguazza nel bel mondo. E la
figlia Polly, la debuttante più concupita dai giovani blasonati che affollano i
balli della stagione, decide per capriccio di farsi impalmare dallo zio, Boy
Dougdale, di lei molto più vecchio e da pochi giorni vedovo, maestro nell'arte
del ricamo nonché per anni amante della madre. Diseredata ipso facto, si ritira
con il marito a vivere "di stenti" in Sicilia. L'eredità passa così a
uno spumeggiante cugino canadese, affermato gigolò per signori, e basteranno un
paio di sue battute perché Lady Montdore, titillata nel suo organo vitale, la
mondanità, si rituffi nel girone festaiolo. Dove finirà per tornare anche
Polly, ormai tanto disincantata da reagire ridendo alle sue disgrazie: non per
niente siamo in Arcadia, e mentre lei trova un consolatore, saranno ben altri
scandali a scuotere tutta l'alta società.
Betty Boop and Daria Werbowy in a new Hypnôse Star film!
For the launch of Hypnôse Star, the new iconic mascara, Lancôme gathered the biggest talents: spokesmodel Daria Werbowy, Betty Boop™ and Joann Sfar, for a film of intense glamour.
mercoledì 4 luglio 2012
NOTTEFONDA - SPLENDIDO SPLENDENTE
Three funny "nerd" musicians, a crushed car, an ancient manor somewhere on the mountains, a pair of magical glasses that reveals the modern society obsessions. These are the main features of "Splendido Splendente" videoclip, a surrealistic metaphor of what happens on the daily life: the fight between "NORMALITY" and "MONSTROSITY" (represented by the obsessive research of the beauty and aesthetic perfection). The director and screenwriter Vincenzo Puglisi, through the movie metaphor represented by the magic glasses, tries to lacerate the "Maya illusion" to show us the "splendor" of the monstrous part of the society that fear the simpleness and the artlessness of the normal things (f.e.: the carelessness of the barman, that makes some mess with his shaker). Splendido Splendente (even without considering the original lyrics by Donatella Rettore) tries to become the Anthem of Normality, in collision with the vacuity of the beauty shown by the magic glasses. Ostentation of richness, false beauty and hypocrisy try to take the control of the society. In this videoclip, for a moment, this features of the modern society seem to take the power of the reality and even the three guys can see the monstrous results of this "plastic" and false modernity. When the situation seems to become almost dramatic, the principal "monster" (an elegant ponce) seizes the glasses and wears it. The three nerds (by mantaining their usual normality) now appear to the monster's eyes with the band's shiny costumes; when he looks at his mates now, he can see them "normalized", and petrified he runs away! At least once the real normality defeats the monstrosity and the three guys can celebrate the victory with a good gig.
La donna perfetta di Ira Levin (SUPERBEAT)
È
il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli.
Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia
nell'idillica cittadina di Stepford. Joanna è una giovane americana degli anni
Settanta, figlia di un'epoca in cui le femministe mettono al bando busti,
giarrettiere e reggiseni e si ribellano all'ingrato destino di graziosi angeli
del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con
Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella
ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda
Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate,
deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile.
Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza
batter ciglio ai voleri dei loro uomini. Un weekend trascorso in compagnia dei
rispettivi mariti restituisce tuttavia a Joanna un'altra Bobbie e un'altra
Charmaine: due zombie carine e benvestite che, come due perfette mogli di
Stepford, scodinzolano servizievoli al seguito dei loro uomini. Un evento
inspiegabile, misterioso quanto il circolo maschile che si erge sulla collina
di Stepford frequentato dal marito di Joanna. Si dice che uno dei membri sia un
esperto di materie plastiche, un altro un pioniere della tecnologia robotica. Introduzione di Chuck Palahniuk.
Gli Infami di Alberto Paleari (Fandango)
Ivan
è un quindicenne come tanti che vive nella periferia di una grande città del
Nord. Pochi sogni, molti svaghi, dalle moto alle droghe leggere, fino al
vandalismo per noia. E una vita tutto sommato monotona, finché un giorno
incontra Astrid, una ragazza di due anni più grande, tanta esperienza di vita e
un ascendente che Ivan fatica a tollerare. Lei è ossessionata dalla notorietà,
sogna che la gente la riconosca per strada. Vuole essere rispettata, temuta.
Lui, la spalla ideale per chi è abituato al comando, è un ragazzo remissivo,
pronto a qualsiasi cosa per assecondare quei sogni di gloria. Provocazioni,
violenze, trasgressioni, furti, autolesionismo, atti vandalici da riprendere e
mettere sui social network più importanti. Farebbero di tutto pur di accendere
i riflettori su quelle grigie esistenze. "Diventare più famosi di
Gesù" è il motto. Alzare la posta in gioco sempre più in alto.
Raggiungeranno la fama fino al punto di non ritorno, fino all'ultimo clic?
martedì 3 luglio 2012
Storia ragionata delle lenti a contatto di Stefano Domenichini. Da oggi 3 luglio in tutte le librerie on line (Perdisa Pop collana Epop)
Un
uomo perde una lente a contatto nel lavandino, guarda l'orologio e decide di
andare subito dall'ottico. Inizia cosi un viaggio stralunato nel regno
dell'oftalmologia e oltre, ricco di spassose digressioni sulla vita quotidiana,
gli affetti, la realtà che ci circonda. vDall'autore di Acquaragia - il suo
libro d'esordio che ha sfiorato il prestigioso Premio Chiara nel 2010 - un
racconto in cui l'umorismo esplode in ogni pagina, sostenuto da una scrittura
brillante, imprevedibile e sempre acuta. “Non chiedere mai chi ha inventato le
lenti a contatto. Tanto è inutile. O c'è un brevetto ancora monetizzabile, o ti
risponderanno sempre cosi: Leonardo. Nel caso in cui ci sia un brevetto ancora
monetizzabile, allora la risposta sarà: si, è vero, ma ci aveva già pensato
Leonardo. Genio. Ci mancherebbe. Un tipo scattante, infervorato, in continua
trance inventiva. Considerando anche che ci si è messo da vecchio. Non si è mai
visto un Leonardo giovane all'opera: ha sempre la barba bianca, e pure i capelli,
radi per di più. E ha messo su bottega, nel frattempo, un po' gli ci sarà
voluto.”
Stefano
Domenichini è nato a Reggio Emilia il 19 agosto 1964. È avvocato, mestiere che
lo ha portato a lavorare e abitare a Milano, Roma e Bologna. Nel 2004 è tornato
a Reggio Emilia, dove vive ancora adesso. Suoi racconti sono apparsi nelle
antologie Amore e altre passioni (Zona, 2005) e Lama e Trama 3 (Zona, 2006). Nel
2010 ha
pubblicato la raccolta di racconti Acquaragia (Perdisa Pop), finalista al
Premio Chiara 2010. "Storia ragionata delle lenti a contatto" è il
secondo titolo della collana ePop, che propone libri Perdisa Pop pubblicati
esclusivamente in versione digitale. Con le copertine di Ivana Stoyanova,
significativamente ispirate al test di Rorschach, la collana offre una
selezione di testi brevi, economici e facili da acquistare, per dare ai lettori
la possibilità di conoscere e apprezzare scritture originali e di qualità.
Ronald Mc Donald House Charities. Intervento di Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Technologies)
La Fondazione Ronald
McDonald House Charities, deve il suo successo al lavoro instancabile dei
volontari e agli innumerevoli contributi dei suoi finanziatori. Una struttura
che ad oggi, da ben 37 anni, contribuisce a migliorare la vita dei bambini più
disagiati e delle loro famiglie. Dal
1974 sono state aperte diverse sedi nel mondo, l’ultima delle quali fondata nel 2011 in Thailandia e divenuta la trecentonovesima
Ronald McDonald House, in un nuovo paese fuori dall’America. La missione di
Ronald McDonald House Charities (RMHC) è quella di creare, individuare e
sostenere programmi che direttamente possano migliorare la salute e il
benessere dei bambini, cercando di analizzare a qualsiasi livello (giuridico,
sociale, culturale) le problematiche dell’infanzia, promuovendo in concreto
tutte le possibili azioni in grado di essere sostegno fattivo e operativo per
un mondo come quello dell’infanzia così estremamente delicato. La Ronald McDonald
House Charities crede che se la vita di un bambino cambia al meglio, il
contributo che potrà dare al mondo nel
corso della sua esistenza sarà proficuo e funzionalmente integrato. Dunque la Fondazione si sforza di
essere una delle protagoniste principali offrendo competenze e professionalità
per migliorare la vita dei bambini e delle loro famiglie, fornendo programmi di
counseling che rafforzino i nuclei familiari durante i loro momenti più
difficili o impegnativi. Tutto questo è possibile sfruttando i 36 anni di esperienza e di relazioni forti
strette dalla Fondazione con le comunità locali e le persone del settore per
stabilire continuamente punti di raccordo e collaborazione in tutto il mondo. La Ronald McDonald
House Charities fa affidamento, inoltre, su alleanze strategiche con
organizzazioni che hanno le conoscenze e le infrastrutture in grado di fare il
bene della fondazione stesse e permettergli dunque di essere puntualmente
presente accanto ai bambini, ovunque vi sia necessità e bisogno. In Italia
(http://www.fondazioneronald.it/index.asp) la Fondazione per
l'Infanzia Ronald McDonald Italia è un'associazione non a scopo di lucro, nata
nel 1999, che mira ad aiutare i bambini
malati e in condizione di disagio al fine di consentire loro un futuro
migliore. In tutti questi anni la
Fondazione per l'Infanzia Ronald McDonald Italia è sempre
stata presente con operazioni di ristrutturazione ed allestimento di nuove aree
di degenza interne agli ospedali e con donazioni ad alcuni dei maggiori
Ospedali Pediatrici italiani.
LA FONDAZIONE BENETTON. Intervento di Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia)
Proseguo
la mia disamina del “B side” dell’economia, parlando della Fondazione Benetton
Studi e Ricerche. Una struttura che ha avviato i suoi lavori verso la fine
degli anni ’80, con sede a Treviso nella rinomata via Cornarotta, posta dinanza
alla torre-studio dello scultore Arturo Martini (1889-1947), vicinissima al
municipio e al duomo. La
Fondazione è diretta da Marco Tamaro e presieduta da Luciano
Benetton e può contare diversi gruppi scientifici di livello internazionale. Si
occupa prevalentemente di disegno del paesaggio, con una forte attenzione alle
tematiche ambientali di più largo interesse. Fiore all’occhiello di questo ente
è il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino (con cadenza annuale),
che ogni anno viene dedicato ad un luogo particolare, dove bellezza
paesaggistica e memoria sono particolarmente presenti. Il premio si prefigge di
sensibilizzare alla la cultura di “governo del paesaggio”; e si offre come
opportunità di far conoscere, aldilà degli steccati angusti degli addetti ai
lavori, l’impegno, sia intellettuale che pratico, indispensabile a ben
governare le trasformazioni dei luoghi, salvaguardandone e valorizzandone il
patrimonio storico e naturale. A partire dal 2007 a questo prestigioso
premio viene associato il progetto “Luoghi di Valore”, la cui finalità è la
valorizzazione di luoghi nell’ambito della provincia di Treviso grazie ad un
attivo coinvolgimento delle comunità locali e provinciali. L’iniziativa si
ispira ai principi della Costituzione della Repubblica Italiana (art. 9) e a
quelli della Convenzione Europea del Paesaggio (legge 9 gennaio 2006, n. 14) e
chiede a tutti i cittadini di segnalare e descrivere il luogo o i luoghi nei
quali riconoscono particolari significati e “valori”. Nell’edizione 2012, il
tema è: come li viviamo, come li vorremmo, e ai partecipanti si chiede anche di
spiegare le motivazioni che stanno alla base delle segnalazioni (l’ambito è
limitato alla provincia di Treviso), di illustrare le proprie aspirazioni
rispetto ai luoghi segnalati, di suggerire azioni concrete che ritengano utili
o necessarie per questi luoghi, di impegnarsi per la condivisione con altri
cittadini dei contenuti delle proprie segnalazioni. Le segnalazioni possono
riguardare luoghi pubblici o privati di ogni genere, purché chiaramente
identificabili; possono provenire da privati cittadini, singoli o associati, da
istituti scolastici, da enti pubblici, in particolare enti locali, ma anche da
altri soggetti, non importa se proprietari o semplicemente responsabili del
luogo segnalato purché, in ogni caso, in condizione di descriverne le
caratteristiche.
Oltre
questo già prestigioso “curriculum”, l’attività della ricerca della Fondazione
Benetton, si concentra su tematiche
quali il gioco e la sua storia, grazie anche alla splendida rivista chiamata
«Ludica», riconosciuta a livello mondiale. La Fondazione si avvale
inoltre di un fornitissimo centro di documentazione, articolato nella
biblioteca specialistica, nella cartoteca storica e nell’archivio; dispone
infine di donazioni importanti, tra cui si possono indicare quelle di Ippolito
Pizzetti (1926-2007) e di Fernanda Pivano (1917-2009). Un’attenzione
particolare è dedicata alla scuola, tanto che per ogni anno scolastico viene
predisposto un programma formativo interdisciplinare specifico per gli alunni.
Altro aspetto significativo, che evidenzia l’apertura e lo spirito con cui
opera la
Fondazione Benetton, la promozione di numerosi momenti di collaborazione con istituzioni pubbliche e
private e con Accademie a vari livelli ma sempre di provata qualità, con
l’obiettivo di implementare progetti culturali e di ricerca per la gestione dei
luoghi e del paesaggio.
Esce in libreria C’era una volta il Sudrafica di Marianna Lunardoni (Youcanprint)
Sudafrica:
nelle solitudini del Karoo c’è un bimbo bianco salvato da un guerriero nero. Il
trovatello parte alla scoperta di un’umanità – arcobaleno che non si rivela un
arcobaleno troppo allegro. Compie il suo viaggio per diventare grande e si
ricongiunge ai progrediti bianchi per concludere che… sono meglio i primitivi
neri. E’ protagonista di un’avventura a tratti struggente, a tratti spassosa
che parla d’amore. Scenario è il Grande Trek, immane esodo dei Boeri alla
ricerca di un’improbabile Terra Promessa.
In libreria “Di bellezza non si pecca eppure …” (TRILOGIA DI IDRUSA) di Marthia Carrozzo. Con illustrazioni di Ever Trip (Edizioni Kurumuny). Prefazione di Lello Voce
Nuovo
ritratto in versi di Marthia Carrozzo, di quella che fu, nella penna della
Corti, la più bella donna di Otranto, capace di calamitare, al suo passaggio,
ogni singolo sguardo, diviene, in questa Trilogia di Idrusa, appunto, un
purissimo richiamo all'acqua che ne computa il nome, senza dimenticare il sale,
stemperando in suoni, in echi di quel mare da cui nasce e a cui torna e vuol
tornare, la forza d'un canto di guerra e d'amore, che ingaggia un corpo a corpo
col mondo intorno, col mondo tutto con cui vuole e sa dialogare, ricercando in
esso, come in un unico grande banchetto totemico, la pelle amata. "Sei
brace azzurra, luce lattea che mi scalda. / Che fa ferita, che mi scuce e
appresta a resa. / Sei la ferocia della pelle sulla pelle. / Il credo unico che
sgrani tra i miei seni". Un poemetto per voce e fiato, che sfugge agli
occhi che ne inseguono il ritmo incalzante sulla pagina scritta, che nella pagina
non vuole e non sa stare, irriverente e viva, "fatta d'arcobaleno"
come fu la bella Idrusa, che di bellezza fa il suo baluardo, la luce che ne
ammanta le movenze e ne assolve ogni colpa, perché, citando l'inusuale titolo
di quest'opera: Di bellezza non si pecca eppure. E di bellezza, allora, non
pecca, ma osa, Idrusa, al limite della colpa, se colpa vi sia in faccende
d'amore, perché non si possa mai dire di lei che non abbia vissuto, che non
abbia tentato e creduto. Un canto di vita, questa Trilogia di Idrusa, sensuale,
di una sensualità cosciente cui già ci aveva abituato Marthia Carrozzo, nel suo
scrivere del corpo senza lesinare parole, ma usandole e osandole, nominando,
come nella Genesi biblica, in una scelta lessicale attenta e accurata, mai casuale,
ogni parte, ciascuno dei sensi con il nome che gli è proprio. Un canto che
riprende la modalità formulaica degli antichi rapsodi, perché alla poesia
spetti il tornare al proprio ruolo, centrale, di cassa armonica di un sentire
comune. Perché Idrusa è Idrusa, certo, ma è tutte e ciascuna insieme: creature,
donne e uomini, al cospetto del proprio stesso corpo, per imparare da lui solo
le leggi di un sapere troppo spesso messo a margine. «Ogni verbo è prima nei
nostri muscoli, che nella nostra lingua», dirà meglio Lello Voce, nella
Prefazione, e allora, anafore, allitterazioni, ripetizioni incalzanti sembrano
suggerirci, lungo lo svolgersi per Stanze di questo piccolo poema, la necessità
estrema di riappropriarci del nostro suono, della nostra capacità di dirci e
consegnarci in una voce che non sia vuoto e flebile assenso, ma consapevolezza
piena di sé in ogni piega del nostro sentire e mostrarci, così come per
l'Idrusa d'antica memoria ("non mi lasciava mai la volontà d'essere
bella"). "Solo per smettere, soltanto, e non mentire. / Per non
mentire, mentre ancora è troppo presto." Ciò che se ne coglie è, allora,
«Una litania di lussuria e abbandono, di libertà e desiderio, una serenata al
rischio e all’acrobazia, una melopea per ogni abbandono e per ciascuna
ribellione». (Lello Voce), perché Eros è fuoco purissimo, mai volgare, che
parla unicamente alla bellezza e la bellezza, come la bella Idrusa, procede
scalza di piedi e voce a dirci il «Peso specifico del mare nell'amore», a
mostrarci che è ancora possibile.
lunedì 2 luglio 2012
La bambina filosofica di Vanna Vinci (Rizzoli Lizard)
Muta da sub, colbacco e Moon Boot anni Settanta:
dopo aver conquistato il pianeta Terra ed essersi resa conto che non ne valeva
assolutamente la pena, la
Bambina Filosofica ha deciso di estendere il raggio delle
proprie nefandezze al suolo lunare, non ancora infestato dalla più enorme,
terribile, definitiva calamità mai conosciuta dall’universo: la razza umana. Armata
di una buona scorta di marshmallow e accompagnata dal basito Lillo, partirà
così alla scoperta del corpo celeste più amato, sognato e temuto del mondo,
fosse anche solo per pronunciare la frase destinata a imprimersi indelebilmente
nella storia delle esplorazioni spaziali: “È un piccolo passo per l’uomo, ma un
grande passo per una bambina filosofica e un gorilla nichilista.” La Bambina Filosofica
è tornata. Ma non ditelo alla NASA. Contiene: intenzioni abiette; esercizi di
insubordinazione verbale; epidemie di peste bubbonica; sette cinefile; poeti
maledetti, mostri sacri e altri soggetti davvero poco, poco raccomandabili. La Bambina Filosofica
è on line più pestifera e corrosiva che mai!
Visita la sua pagina facebook:
http://www.facebook.com/LaBambinaFilosofica
seguila su twitter: https://twitter.com/#!/bambifilosofica
visita il suo sito:
http://www.labambinafilosofica.it/.
Non perderti nemmeno una delle sue nefandezze!
VANNA VINCI (Cagliari 1964) ha vinto nel 2005 il
premio Gran Guinigi al Lucca Comics & Games come miglior disegnatore. Ha
pubblicato in Francia e in Italia con Einaudi, Mondadori e Fabbri. Ha
collaborato con le riviste “Linus” e “Io Donna”, e attualmente realizza
illustrazioni per il quotidiano “l’Unità”. Insegna all’Accademia di belle arti
di Bologna.
L’Esattore di Petros Markaris (Bompiani)
Il commissario Charitos è di nuovo alle prese con
le conseguenze della grande crisi economica. Nell'ombra agisce un
"Esattore", un vendicatore che invia a noti evasori fiscali una
lettera in cui li invita a saldare quanto devono al fisco; ma se non ottiene
quanto chiede, l'Esattore uccide i malcapitati con una iniezione di cicuta.
Kostas Charitos si immerge nel nuovo caso con un senso di smarrimento: gli
omicidi si susseguono in un clima di tensione sociale estrema, in cui vittime e
colpevoli si scambiano continuamente di ruolo. Anche Caterina, sua figlia, è
sul punto di andarsene, accettando un posto offertole dall'Alto Commissariato
dell'ONU per i rifugiati. Intanto, l'Esattore riesce a far restituire alle
casse dell'erario quasi otto milioni di euro in soli dieci giorni, e il popolo
scende in piazza per inneggiare all'eroe, al santo, che è riuscito là dove il
potere costituito ha colpevolmente fallito. Nel mezzo di questo dilemma etico
si trova il commissario Charitos: smascherare il colpevole e consegnarlo alla
giustizia oppure stare dalla parte della gente dimenticata da quella stessa
giustizia?
domenica 1 luglio 2012
BIANCANEVE E IL CACCIATORE
Sito ufficiale: http://www.biancaneveeilcacciatore.it
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/biancaneveeilcacciatoreTwitter: https://twitter.com/#!/swath_it
Il nuovo trailer italiano ufficiale di Biancaneve e il Cacciatore, dall'11 luglio al cinema. Con Kristen Stewart, Charlize Theron e Chris Hemsworth.
Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l'unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar® Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla. Ma quello che non avrebbe mai immaginato la regina malvagia è che la ragazza che minaccia il suo regno è stata iniziata all'arte della guerra dal Cacciatore (Chris Hemsworth, Thor) che era stato da lei inviato per ucciderla. Sam Caflin (Pirati dei Caraibi) completa il cast , interpretando il principe stregato dalla potenza e dalla bellezza di Biancaneve.
La nuova versione mozzafiato della leggendaria fiaba è opera di Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland, del produttore Sam Mercer (Il Sesto Senso) e dell'acclamato regista televisivo e visualista d'avanguardia Rupert Sanders.
Genere: Epico, Azione, Avventura
Cast: Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Claflin
Regia di: Rupert Sanders
Scritto da: Evan Daugherty
Sceneggiatura di: Joe Roth, Sam Mercer
Prodotto da: Sarah Bradshaw, Sam Mercer, Palak Patel, Joe Roth
I TRE MARMITTONI
Regia:
Bobby Farrelly, Peter Farrelly
Cast: Sean Hayes, Will Sasso, Chris Diamantopoulos, Chris Diamantopoulos, Jane Lynch, Sofía Vergara, Larry David, Stephen Collins, Jennifer Hudson, Craig Bierko, Kate Upton
Produzione: Wessler Entertainment, C3 Entertainment Inc., Conundrum Entertainment
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Cast: Sean Hayes, Will Sasso, Chris Diamantopoulos, Chris Diamantopoulos, Jane Lynch, Sofía Vergara, Larry David, Stephen Collins, Jennifer Hudson, Craig Bierko, Kate Upton
Produzione: Wessler Entertainment, C3 Entertainment Inc., Conundrum Entertainment
Distribuzione: Twentieth Century Fox
sabato 30 giugno 2012
PIETRATORCIA
“Le Cantine di PIETRATORCIA si propongono di
rilanciare l´immagine dei vini d´Ischia realizzando grandi vini di prestigio in
picccole produzioni. Per realizzare questo ambizioso progetto è stato
realizzato il reimpianto di nuovi vigneti su sei ettari di terreno e
l´allestimento di cantine tecnologicamente all´avanguardia. Le Cantine di
PIETRATORCIA vogliono essere un segnale d´inversione di tendenza verso il
recupero dell´antica civiltà contadina dell´isola e del suo territorio. I vini di PIETRATORCIA
sono prodotti con le più avanzate tecnologie enologiche da antiche famiglie
isolane, Iacono, Regine e Verde, che si avvalgono della preziosa assistenza di
tecnici dell´Istituto di San Michele all´Adige (TN).”
FENECH
“Una tradizione di famiglia dal lontano '800 - Per Francesco Fenech la produzione di Malvasia delle Lipari è un tradizione di famiglia. Già i suoi avi, nel lontano ‘800, si occupavano di tale attività. Nel 1996 Francesco Fenech decide di imbottigliare il proprio prodotto fino ad allora venduto da Lui e da suo padre Antonio in cantina direttamente dalle botti. Da allora l’azienda si è dotata di moderni mezzi di coltivazione dei terreni vitati e di moderni macchinari per la vinificazione, la conservazione e l’imbottigliamento del suo prodotto. Nel contempo l’azienda ha acquisito nuovi terreni mediante il loro acquisto e mediante contratti di affitto ed oggi ha raggiunto la superficie vitata a malvasia di 7,0 ha, tutti regolarmente iscritti alla D.o.c.. L’azienda è certificata biologica. Non sono mancate le fatiche ma non si sono fatti attendere neanche i successi. Con la Malvasia delle Lipari passito d.o.c. ha vinto con le annate 2002 e 2003 il concorso Douja D’Or, con l’annata 2002 il Banco d’Assaggio di Torgiano e sempre con l’annata 2002 la medaglia d’argento al Concorso Mondiale di Bruxelles, l’annata 2003 è stata premiata a Milano durante l’Expo dei Sapori nel novembre del 2005 tra i migliori 100 vini d’Italia. Oggi la sua cantina a Malfa nel cuore dell’isola di Salina è un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono bere un buon bicchiere di Malvasia.”
QUI
venerdì 29 giugno 2012
GLI AUTONAUTI DELLA COSMOSTRADA DI JULIO CORTAZAR E CAROL DUNLOP (EINAUDI)
Domenica 23 maggio 1982, Carol Dunlop (l'Orsetta)
e Julio Cortázar (il Lupo), dopo vari rinvii - il progetto risaliva al 1978,
alla prima fase del loro rapporto - iniziano il viaggio che li porterà da
Parigi a Marsiglia, lungo i circa ottocento chilometri dell'Autoroute che
taglia in due la Francia.
La loro ammiraglia sarà Fafner (uno dei giganti, in seguito
trasformato in drago, del wagneriano Anello del Nibelungo) un pulmino
Volkswagen rosso: il mezzo di trasporto par exellence per un'intera generazione
di viaggiatori. È un tragitto fatto in molte altre occasioni, di solito in una
decina di ore; ma questa volta verrà percorso a passo di lumaca, con il gusto
del viaggiatore, dell'esploratore, non dell'utente automobilista, ribaltando
così l'idea stessa di autostrada intesa come non-luogo da attraversare il più
velocemente possibile per arrivare a destinazione (al Sud, al mare, alle
vacanze).
È un gioco, il loro, e come ogni gioco richiede
regole precise: sarà vietato lasciare l'autostrada, ci si dovrà fermare in
tutte le aree di sosta, due al giorno, dormendo nella seconda (nel complesso
quindi sessantasei tappe), si potrà usufruire di tutto ciò che l'area offre,
nonché accettare aiuti e rifornimenti portati da volenterosi amici dall'esterno
(in misura massima di due volte); e infine si dovrà stendere, a quattro mani,
un minuzioso diario «di bordo» che riporti osservazioni esterne (definite
«scientifiche») e impressioni dello spirito.
E dopo «trentatre meravigliosi giorni»
l'avventura si conclude al Vieux Port di Marsiglia: «Quant'è durato poco il
viaggio», commenta l'Orsetta. Un'osservazione che se da un lato rende esplicita
la malinconia che ha accompagnato i due protagonisti per tutto il tragitto,
dall'altro si offre a una spiegazione più profonda. Entrambi gli Autonauti
sanno infatti di essere gravemente malati: Carol Dunlop morirà alla fine dello
stesso 1982, Julio Cortázar due anni più tardi.
MEMENTO DI JULIANNA BAGGOTT (GIANO)
Un grande boato, il sole che emana la luce e il
calore di tre stelle sovrapposte, e il mondo svanisce, spazzato via dal fuoco.
È il giorno delle Detonazioni, il giorno in cui l'umanità si divide in due: da
un lato i Puri che, rifugiatisi nella Sfera, sono privi di deformazioni o
cicatrici sul corpo; dall'altro i Sopravvissuti che, coi loro corpi deformi,
fusi con gli oggetti più disparati, si aggirano tra i detriti e le pozzanghere
nere di pioggia della terra esplosa. Pressia aveva sette anni quando le Detonazioni
le regalarono una bambola al posto di una mano. Ora ha quasi sedici anni e la
bambola è divenuta parte di lei. Tuttavia, nel magazzino sul retro di un
negozio di barbiere dove vive con suo nonno, Pressia pensa a volte che sarebbe
bello essere Puri, cancellare le cicatrici, vivere in quella Sfera da dove
qualche settimana dopo le Detonazioni lasciarono cadere sulla terra devastata
un messaggio che diceva: "Sappiamo che siete li, fratelli e sorelle. E un
giorno emergeremo dalla Sfera per unirci a voi, in pace". Invece Pressia
deve ora guardarsi dall'ORS, il cui acronimo significava Operazione Ricerca e
Salvataggio, e aveva l'obiettivo di ripristinare le unità mediche, redigere
liste dei morti e dei sopravvissuti e poi formare una piccola milizia per mantenere
l'ordine. Trasformata in Operazione Rivoluzione Sacra, L'ORS governa infatti
col terrore e arruola tutti i sedicenni con lo scopo di abbattere, un giorno, la Sfera.
La ricostruzione della casa. Poesie scelte 1976 – 2006 di Alessandro Ceni, a cura e con una nota critica di Daniele Piccini (Effigie) e Stagione di vacche magre e altre poesie (1950 - 1957), di Dinos Christianòpoulos, traduzione e nota di Roberto Capel Badino (Effigie). Intervento di Nunzio Festa
"Scenderò su di voi come una
tenue trama invernale, una nebbia, / per condurvi all'esaltazione e al regno,
alla caduta e all'esilio." Questo distico che abbiamo prelevato di forza
da "Airone grigio", l'incanzante e fluidamente gentilmente e
discorsiva urticante poesia d'apertura della raccolta "La ricostruzione
della casa" di Alessandro Ceni, versi scelti da un periodo che si colloca
emozionalmente tra il '76 e il 2006 e sistemati con cura dal poeta e critico
d'accademia e fama Piccini annuncia e riannuncia l'implacabile opera di
scarnificazione della quale il poeta è capace. Il poeta, pittore e traduttore
Ceni, penna tra l'altro da sempre sotto l'occhio delle critica più esperta, ha
in mano un bisturi, e con quello come un chirurgo impazzito taglia le nostre
carni già provate dall'assurdo tempo corrente. (...) "Gli uomini dentro di
loro non vedono, / gli occhi danno occhiali di terra / che sbracciano per prova
/ in un vagone di lampadine e rimpiangono / la testa dell'amore sotto la rete /
del letto che arde in croce disteso": una lirismo chiaro e sfumato, che
rovina le incertezze sedute intorno a noi. Prima che il capo si volti
"all'immobile lacrima di un altro". Ceni è tra i nostri maggiori
poeti viventi. E i versi che leggiamo e rileggiamo adesso, esiliati dai libri
precedenti del lirico toscano, fanno un cammino negli anni che non può
dimostrar altro. Le poesie di Alessandro Ceni sono un dolore che ingrandisce il
dolore dell'umanità. Perché il loro compito e di seguire il moto, astraendone
la lama che sappiammo, autodistruttivo dell'esistente. L'umanità si fa male da
sola. Ma il poeta Ceni, solamente rubando l'arma della fustigazione, aumenta
l'accanimento. Ché la mancanza dell'oggetto dell'avvilimento peggiora la
situazione, della fustigazione. La poesia di Alessandro Ceni è un lunghissimo
enjambementes, dove ogni figura retorica è una ricaduta nella malattia che la
precede. La ricostruzione della casa è il primo titolo della collana effigiana
di poesia Ginestre. Il secondo è, 'cosa' affrontata in prima battuta dal testo
a fronte, la poesia greca di Dinos Christianòpoulos, il libro "Stagione di
vacche magre". Per conoscere meglio l'autore, consigliamo innanzitutto il
saggio del traduttore di quest'opera. Puntuale, completo dei rimandi a
un'originalità sorella di Christianòpoulos. Quest'avventura letteraria mette
insieme le prime traduzioni italiane di "Stagione di vacche magre" e
"Ginocchia straniere", pubblicate in Grecia nel '50 e nel '54.
Nonostante, davvero in questo poeta sentiamo molto Kavafis, autore abbastanza
letto in Italia, l'ex Bel Paese ha dei grossi debiti con questo poeta. Nella
sezione che dona Ginocchia straniere, per fare un piccolissimo esempio, la
lingua si veste di felicità, per esser "parola nuda" che osserva la
ricerca dell'amore. Se Ceni, allora, è la sostanza che aumenta la sostanza,
Christianòpoulos toglie sostanza dalla parola al fine di sentirla più prossima
a sé stesso.
giovedì 28 giugno 2012
The Mystery of U-33: Hitler's Secret Envoy by Nigel Graddon (Adventures Unlimited Press)
“The incredible story of
the mystery U-Boats of WWII! Graddon first chronicles the story of the
mysterious U-33 that landed in Scotland
in 1940 and involved the top-secret Enigma device. He then looks at U-Boat
special missions during and after WWII, including U-Boat trips to Antarctica; U-Boats with the curious cargos of liquid
mercury; the journey of the Spear of Destiny via U-Boat; the "Black Subs”
and more. Topics covered by Graddon include: U-33: The Official Story;
Survivors and Deceased; August 1985-the story breaks; The Carradale U-boat; The
Tail of the Bank Event; In the wake of U-33; Wrecks; The Greenock Lairs; The
Mystery Men; "Brass Bounders at the Admiralty”; Max Schiller through the
Lens; U-Boat Special Missions; Neu-Schwabenland and Station; Mercury Rising;
The Holy Lance; U-boats in Scotland-Fact in Fiction; Admiral Karl Donitz and
the U-Boat fleet; U33: Argo of the Grail; The Female Pope; U-Boats with cargoes
of liquid mercury, more. Thoroughly documented with photos and official
documents.”
SUSAN FOSTER – EXQUISITE FINE JEWELRY
“SUSAN FOSTER IS A JEWELRY DESIGNER
WITH STAR POWER. AND LIKE ANY NAME-TO-WATCH IN THE MONDE DU MODE, SHE HAS AN
A-LIST FOLLOWING JUST AS GLITZY AS HER GORGEOUS DIAMOND SLICES. HER WHO'S-WHO
OF CLIENTS INCLUDE MARIA SHRIVER, STEVIE NICKS, JONI MITCHELL, RANDY NEWMAN,
DAVE GROHL, JESSICA SIMPSON, SANDRA BULLOCK, RENEE ZELLWEGER, AS WELL AS
VARIOUS OTHER MEMBERS OF THE ELITE HOLLYWOOD SCENE WHO CAN'T RESIST THE LULL OF
HER PERFECTLY CRAFTED BAUBLES. ADDITIONALLY, HER EXQUISITE COLLECTIONS HAVE
BEEN SPOTLIGHTED ON THE COVERS OF SUCH ILLUSTRIOUS GLOSSIES LIKE ELLE, INSTYLE,
GLAMOUR, MADEMOISELLE, AND MODERN BRIDE AND HAVE GRACED THE PAGES OF A MYRIAD
OF VIP MASTHEADS LIKE VOGUE, TOWN AND COUNTRY, WWD, PEOPLE, INTOUCH, LUCKY,
INSTYLE WEDDINGS, LA
CONFIDENTIAL, CONDE NAST TRAVELER, LOS ANGELES MAGAZINE, IN
ADDITION TO A SLEW OF OTHERS WORLDWIDE. WITH A FOLLOWING THIS IMPRESSIVE AND
ACCOLADES THAT JUST WON'T QUIT, IT ONLY MAKES SENSE THAT WE TAKE A MINUTE TO
DISCOVER MORE ABOUT THE DESIGNER BEHIND THE MAGIC! RAISED BY A FAMILY OF ARTISANS
(FOSTER'S STEPFATHER DESIGNED AND BUILT JOHN STEINBECK'S WORK STUDIO IN THE
HAMPTONS, A COUSIN IS AN IN-DEMAND SET DECORATOR WITH A RESUME THAT INCLUDES
SHOWS LIKE GOSSIP GIRL AND SEX IN THE CITY, AND MUCH OF HER FAMILY HAS WORKED
BEHIND THE SCENES IN THE MOVIE BUSINESS ON SUCH CLASSICS LIKE THE GODFATHER)
AND GIVEN THE UNIQUE OPPORTUNITY TO TRAVEL THROUGH EUROPE AT A YOUNG AGE, THE
BAUBLE-MINDED MAVEN HAS HAD UNPARALLELED EXPOSURE AND THUS APPRECIATION FOR
ART, CULTURE, AND BEAUTY EVER SINCE THE BEGINNING OF HER JOURNEY. REVELING IN
SUCH HAUTE EXPERIENCES AND WITH AN INDEFATIGABLE DESIRE TO PLUNGE HERSELF
DEEPER INTO THE ART WORLD, FOSTER WENT ON TO STUDY ART AND ARCHITECTURE AT
UCLA. AFTER THAT, SHE SOUGHT TO SPECIALIZE HER LEARNING EXPERIENCE BY GOING TO GEMOLOGY SCHOOL, WHICH AFFORDED HER AN INIMITABLE
INTIMACY WITH DIAMONDS, GEMSTONES, AND PEARLS. FINALLY, THE JEWELRY DEVOTEE
COMPLETED HER EXTRAORDINARY FORMAL EDUCATION BY WORKING AS AN APPRENTICE UNDER
EUROPEAN GOLDSMITHS, WHICH SERVED TO FURTHER PERFECT HER ACUTE EYE FOR DETAIL
AND PHYSICAL PRODUCTION SKILLS.
YET, WHILE FOSTER'S TRAINING IS
REMARKABLE, HER SUCCESS IS NOT STRICTLY A RESULT OF HER SPARKLING RESUME; HER
PERSONAL STYLE—WHICH IS ENTICINGLY EVIDENT IN ALL SHE TOUCHES—IS JUST AS
TOP-NOTCH, TOO. PERENNIALLY TURNED OUT WITH AN ENVIABLY EFFORTLESS
SOPHISTICATION, FOSTER IS A PRIME EXAMPLE OF A LOS ANGELES DRESSER WITH TOUCHES
OF WORLDLY SAVOIR-FAIRE. THE STYLESETTER'S UNIQUE KNACK FOR PAIRING COVETABLE
DESIGNER PIECES WITH HIGH-STREET FINDS DELIVERS AN UPSCALE GYPSET AESTHETIC
THAT LOOKS CHIC THE WORLD OVER, FROM THE RUES OF PARIS TO THE SIDEWALKS OF LA.
ADDITIONALLY, THE RED-HEADED BEAUTY HAS AN UNFAILING LOVE OF THE CLASSICS LIKE
VINTAGE BUCCELLATI CUFFS, CARTIER CHAIN BRACELETS, AND VAN CLEEF JEWELS
DISCOVERED FROM THE ESTATES OF DEBUTANTES, ALL OF WHICH FURTHER SERVE TO
UNDERSCORE HER SUPREME SARTORIAL SOIGNÉE. HOWEVER, JUST BECAUSE FOSTER'S
EXQUISITE TASTE REFLECTS THE CRÈME DE LA CRÈME OF REFINEMENT DOES NOT MEAN HER PERFECTLY
CRAFTED PIECES AREN'T WITHOUT ROMANCE AND WHIMSY. AU CONTRAIRE, FOSTER TRULY
UNDERSTANDS THE POWER OF KEY ACCESSORIES TO ELEVATE AND TRANSPORT ANY OUTFIT,
AND SHE HAS DESIGNED HER OWN HANDMADE JEWELRY WITH JUST THAT PHILOSOPHY IN
MIND. ACCORDINGLY, A PEEK INTO HER COLLECTION REVEALS DIAMOND SLICES WITH A
REFINED, RAW, OTHERWORLDLY BEAUTY, A PLAYFULLY LUXE COTERIE D'OBJETS D'ART
(THINK A GLITTERING GLOBE PENDANT WITH MICRO PAVE CONTINENTS, A ROSE GOLD
JAPANESE FAN, AND A JEWELED MAHARAJAH'S ELEPHANT, AMONG OTHER LUST-WORTHY GEMS)
AND MESMERIZING OPALS THAT FIND THEMSELVES SITTING PRETTY ON RINGS, BANGLES AND
PENDANTS GALORE. HER OUTSTANDING PIECES—OFTEN HANDCRAFTED IN PARIS WITH A CERTAIN JE NE SAIS QUOI—ARE
TRULY WORKS OF ART MEANT TO INSPIRE, DELIGHT, AND STAND THE TEST OF TIME. THUS,
WITHOUT FURTHER ADO,
FOSTER INVITES YOU TO PERUSE WHAT MAGNIFICENT TREASURES SHE HAS DREAMT UP AND
DISCOVERED VIA HER ONLINE STORE. SHE KNOWS YOU'LL FIND JUST THE JEWEL TO STRIKE
YOUR FANCY AND TOP OFF ANY ENSEMBLE WHETHER IT BE A SIMPLE JEANS AND TEE OR A
FANTASTICALLY ELEGANT GOWN!”
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