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giovedì 22 dicembre 2011

PONTAROLO












La Pontarolo Engineering S.p.a. è una azienda che fa parte di un gruppo di aziende che da oltre 50 anni opera nel settore delle costruzioni. Nata all'interno di una piccola ma dinamica realtà territoriale quale è la Provincia di Pordenone, ha conosciuto nel corso degli anni un graduale e costante sviluppo. La sua primaria attività consta nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per l'edilizia che per prima applica all'interno dei suoi cantieri. Essere anche costruttore rende la Pontarolo Engineering S.p.a. sensibile alle esigenze e problematiche del mondo dell'edilizia. Coniugando la lunga esperienza maturata nel settore con la più moderna tecnologia offre a progettisti e costruttori una gamma di prodotti innovativi, costruiti secondo i più alti standard qualitativi, che vanno a rinnovare i tradizionali sistemi di costruzione nel rispetto delle normative e seguendo l'evoluzione del settore. Azienda dinamica, composta da un team fortemente motivato, ha raccolto nel corso degli anni numerosi premi e riconoscimenti a testimonianza del successo e dell' apprezzamento che i propri prodotti riscuotono ormai a livello internazionale. La strategia imprenditoriale applicata è volta alla continua "creazione" di nuove idee, alla verifica delle stesse tramite studi e prove, alla realizzazione e al miglioramento dei propri prodotti: in poche parole svolge attività di ricerca applicata. La forza della Società risiede proprio nel binomio "ricerca ed applicazione" della ricerca stessa, oltre che nella capacità di valorizzare il proprio patrimonio attraverso la registrazione di brevetti (i suoi prodotti sono certificati in molti Stati e sono coperti da brevetti vari a livello mondiale), lo sviluppo di know-how, l'espansione all'estero, e l'istruzione di personale altamente qualificato. Presenza ormai forte nel mercato italiano, la Pontarolo Engineering S.p.A esporta i suoi prodotti in Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna, Austria, Germania e nei Paesi extra UE quali Canada, Stati Uniti, Messico, Russia, Australia e Nuova Zelanda. L'azienda è certificata secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 con l'ente certificatore ICMQ S.p.a. di Milano. I fondatori Valerio e Andrea Pontarolo, spinti da un forte impulso tecnico creativo molto acceso, hanno immaginato un’azienda che fosse in grado di individuare e creare prodotti innovativi di reale fruibilità. Ecco perché è stato ideato un marchio aziendale che unisce il nome Pontarolo, identificante la famiglia, e la parola Engineering.
I caratteri individuati per la scrittura del logo sono stati appositamente creati; alcune lettere, esenti da spigoli, intendono rappresentare l’adeguamento alle richieste del mercato, mentre altre lettere presentano spigoli acuti per significare quel minimo di forzatura tecnologica necessaria per innovare.
Il colore della linea tra le due parole è stato individuato nel verde che rappresenta la novità, la freschezza, il raziocinio, in poche parole, l’innovazione. La linea, inoltre rappresenta una strada che si sta percorrendo e che porta avanti, verso il futuro, verso nuovi traguardi.
Dal 2008, a seguito della vincita del prestigioso Premio Innovazione FVG 2007, dove la Pontarolo era in competizione con altre novanta imprese di altissima caratura, è stata aggiunta, nella parte destra del marchio, una lampadina stilizzata che altro non è che una rivisitazione del logo del Premio Innovazione FVG. Il colore arancio conferito all’interno della lampadina, intende rappresentare la forte motivazione che sta muovendo tutti i collaboratori della Pontarolo Engineering alla ricerca di grandi idee e grandi risultati. Idee e risultati che troviamo oggi in tutto il mondo e, a rappresentare quest’espansione, sono stati inseriti i raggi della lampadina.
Ogni lampadina ad incandescenza, per far luce, ha bisogno di un filamento. Il filamento all’interno della lampadina è la firma (sigla) del socio fondatore Valerio Pontarolo, fulcro di tutto il sistema.



“Il buio delle volpi”: dolore e lamento di un estirpato dalla proprio terra di Roberto Martalò
























Abbandonare la propria terra per cercare lavoro e fortuna altrove: quella dell'emigrante è una condizione che milioni di italiani hanno dovuto condividere per inseguire la speranza di una vita migliore. Partire con fiducia e aspettative, ma anche con timore e trepidazione per un futuro tutto da definire: anche questa è una condizione tipica dell'emigrante. Ma se si fosse costretti a partire? Se del domani a una persona non gli importasse granché? Anzi, se costui fosse più legato al passato che proiettato a guardare avanti?
“Il buio delle Volpi” di Tony Sozzo affronta il tema dell'emigrazione, rovesciandone però modalità e contenuto; nell'andare al Nord non c'è più quella chimera tipica di chi si sente pronto, con la convinzione di avere dinanzi svariate possibilità, a giocare una sfida con il destino, ma, al contrario, si prova una sensazione di condanna, come se si fosse imprigionati in una cella senza barriere, costretti a scontare una pena senza alcuna colpa. In questo modo, non è più il territorio a essere impoverito dalla partenza di tanta gente, ma è chi lascia la propria terra, che resta lì immobile, a sentirsi più povero.
Il protagonista del libro abita in un paesino del Salento e vive tra le sue certezze e le sue abitudini, senza avere alcuna ambizione, intrappolato in una volontà di eterno ragazzino. Così trascorre le proprie giornate a leggere libri, identificandosi con i personaggi che di volta in volta incontra in queste sue escursioni narrative, a parlare con l’anima di Hanno, il gatto morto e sepolto in campagna, a pedalare con la bici in giro per il paese. L’unico contatto con una vita normale è Marco e qualche rara uscita il sabato sera a Lecce, senza però socializzare con il resto della compagnia dell’amico. Rifiutando categoricamente di ammettere la diversità del figlio e nel tentativo di smentire quanti lo vedono come “lo scemo del villaggio”, il padre del protagonista decide di mandarlo al Nord dalla sorella alla ricerca di un lavoro e di una normalità preclusa nel Salento.
“Il buio delle Volpi” è un grido di dolore, un lamento di chi non accetta una vita all’insegna della responsabilità, di chi vive in un mondo identico e parallelo alla società contemporanea, di chi gode di un bel sole e di una brezza di vento, di un singolo momento senza pensare al domani.
L’autore organizza la narrazione come un flusso di coscienza del protagonista, conferendo un ritmo travolgente, incalzante, forse a volte anche eccessivamente. Si ha quindi un amalgama tra fatti e idee, tra azioni e pensieri, con continui cambiamenti di stati d’animo: una mescolanza espositiva che corrisponde alla confusione della psiche del personaggio principale. Un romanzo cupo che ha sì una certa originalità nell’affrontare l’emigrazione in un’ottica capovolta, ma che si dilunga un po’ troppo, rendendo meno efficace lo stile scelto.

Il buio delle volpi di Tony Sozzo
Lupo Editore, 223 pag, 16€

mercoledì 21 dicembre 2011

OGGI MANGIO DA … 104: RISTORANTE AL VEDEL (Podere Cadassa)


















“Al Vèdel, definizione dialettale della piccola località Le Vedole, esiste dal 1780, quando l'anziana zia Cleofe, decise di trasformare il proprio rustico, in uno spaccio di generi alimentari e posto di ristoro. Da allora, la famiglia Bergonzi, grazie ad un'innata vocazione per la buona cucina, ha saputo regalare un continuo crescendo di Esperienze di Sapori. Dell'antica trattoria, abbiamo mantenuto Tradizione e Passione. Al consueto piatto di salumi locali, rigorosamente da noi prodotti e stagionati presso le nostre cantine, affianchiamo le tipiche ricette del territorio, sapientemente preparate in perfetta armonia tra Sapore e Arte. La creatività dei nostri chèf, incontra la tradizione del “fatto in casa”, lasciando spazio a ciò che rende unico un piatto: il gusto.L'atmosfera calda e tipica della trattoria di campagna, si abbina all'eleganza dei suoi particolari, alla cura delle Mise en Place e alle raffinate geometrie di piatti e bicchieri.”


THE SENSE OF AN ENDING. By Julian Barnes (Knopf)























“By an acclaimed writer at the height of his powers, The Sense of an Ending extends a streak of extraordinary books that began with the best-selling Arthur & George and continued with Nothing to Be Frightened Of and, most recently, Pulse. This intense new novel follows a middle-aged man as he contends with a past he has never much thought about—until his closest childhood friends return with a vengeance, one of them from the grave, another maddeningly present. Tony Webster thought he’d left all this behind as he built a life for himself, and by now his marriage and family and career have fallen into an amicable divorce and retirement. But he is then presented with a mysterious legacy that obliges him to reconsider a variety of things he thought he’d understood all along, and to revise his estimation of his own nature and place in the world. A novel so compelling that it begs to be read in a single sitting, with stunning psychological and emotional depth and sophistication, The Sense of an Ending is a brilliant new chapter in Julian Barnes’s oeuvre..”

THE SWEET LIFE IN NEW YORK





















“The Sweet Life NY is a candy and gourmet chocolate  family owned retail shop and has been a landmark on the historic lower east side since 1982.  We continuously search the world so that we can bring you the highest quality, most delicious dried fruit and nuts, gourmet chocolates, coffees, teas, and every candy imaginable. Visit The Sweet Life NY candy shopand experience for yourself the charming atmosphere and enticing aroma found in the store.  In addition to individual products, we feature gift baskets filled with delectable desserts, fine foods, and scrumptious savories and sweets. The stores motto is "anything can be dipped in chocolate".  With our own chocolate machines we can offer exclusive and fresh handmade products daily.  Our softy pops have been a huge success with all ages and we are constantly coming up with creative combinations of nuts, chocolate, dried fruit and candies. The Sweet Life is currently selling our products to caterers, upscale venues and of course to our own retail venues.  We hope to include you as our customer and start a long lasting mutually beneficial relationship. Thank you for visiting The Sweet Life!”.

HERE

Il libro del giorno: Marrakech Dietro le Antiche Porte di Barbara Bertuzzi (Polaris Edizioni)


Marrakech Dietro le
Antiche Porte


Marrakech ha mille volti. è una città che va assaporata. Capita. Scrutata. Vissuta. Stracolma di affascinanti contrasti. Variegata di colori, sapori, odori. Pullulante di rumori e suoni. Che cessano improvvisamente quando si entra in una caratteristica casa araba con corte alberata. Dietro grandi porte borchiate si nasconde un mondo inebriante, silenzioso, magico. Questo libro offre spunti curiosi per scoprire una Marrakech talvolta dimenticata, sconosciuta. E fa di più: si spinge oltre fino a esplorare nuove, avventurose, rotte lungo le sommità dell'Atlas o ai confini del deserto del Sud. Lasciatevi condurre nel quartieri medievali della medina, dormendo in uno dei tanti "Riad" un tempo abitati da leggendari pachà o influenti saggi dell'Islam, oggi splendide dimore per viaggiatori instancabili. Seguite i consigli di chi Marrakech la vive ogni giorno, da anni. Immergetevi in un continuum di decori architettonici arabo andalusi, di opere di straordinario artigianato locale e design glamour. Affinate il palato gustando la cucina dei "Riad" e imparate a dosare le spezie (è questo il segreto dei piatti tipici delle grandi famiglie marocchine). Infine lasciatevi incantare da storie di vita che si intrecciano e alimentano il mito della Marrakech cosmopolita. L'oasi dove tutti si incontrano o vorrebbero incontrarsi.

ANNA ANJOS – site




















“Anna Anjos' illustrations allude to the fantastic, the illusory. They are so colorful and lively, playful and honestly, they seem to redeem ourselves in childhood. Anna Anjos is an artist with her feet on the ground. As a child which have just discovered an enchanted world, she plunges her hands into the paint with all colors and fills in the blank paper. And this way, she also fills her heart. She is in her natural environment, a universe ready to be designed with all imagination. She has the head in the clouds, she dreams, she dances, she smiles. It is the passion that drives her. For the colors, shapes, for the fantasy.  Anna Anjos had contact with drawing since childhood. Her father, as a self-taught illustrator, made her interested in increasing the pencils and brushes. She decided to follow a career as an illustrator, earning a living with what always won her. And today, a doodle there another here, she goes priting her ideas on paper and then make it jump to the windows, fabrics, advertising campaigns. Your creativity plays some important markets such as advertising, editorial and fashion, with much authenticity and fun.  Like any self-respecting Brazilian, Anna Angels must have samba in the foot. If not in the soul. But the notes do not just shake her body like your ideas. It's in the music that the artist claims to be her inspiration from all the time, especially Brazilian music. She works at the sound of Siba e a Fuloresta, Mestre Ambrosio, Tom Ze, Nacao Zumbi, Secos e Molhados, Novos Baianos, Otto, among others.  She has a remarkable tone, but gentle, sweet, almost childlike. Anna is an artist yellow-green soul who plunges into a watercolor of possibilities. She likes culture, myth, stories, tales, fairy, but especially likes people. And for them is that her art goes, when the artist returns of all travels she makes in your particular and enchanted creative process."

(Text of Rejane Borges for Obvious Mag)
(Photo: Alexandre Soma)

 Here

PERI


















“PERI è il fornitore e produttore di sistemi di casseforme e impalcature più grande al mondo. E l'attività continua a crescere, grazie all'ampliamento della centrale produttiva di Weissenhorn. Un elevato grado di automazione e grandi quantitativi di attrezzature prodotte diminuiscono i costi di produzione e aumentano gli standard qualitativi.
Con un fatturato di 825 Milioni di Euro nel 2010 PERI è il maggiore produttore e fornitore di sistemi di casseforme ed impalcature, a livello internazionale. Con i suoi 5.500 collaboratori in 50 filiali e 100 poli logistici estremamente efficienti, PERI è in grado di garantire ai propri clienti in tutto il mondo la fornitura di sistemi innovativi e di una vasta gamma di servizi connessi alla tecnologia delle casseforme e delle impalcature.
Un partner di grande efficienza - La progettazione ingegneristica, la tempestività delle forniture, possibile grazie al potenziamento della nostra capacità produttiva, e materiali della migliore qualità garantiscono risultati di eccellenza per i vostri progetti costruttivi. La grande forza innovativa di PERI, società operante a livello internazionale, vi aiuterà anche in futuro a costruire in modo sempre più razionale, sicuro ed economicamente conveniente per garantire alla vostra impresa un costante vantaggio competitivo.


BOOK BLISTER























“Le biografie, se si tratta della propria, sono detestabili. Perciò vedrò di essere fulminea. Dal giorno in cui sono nata sono successe diverse cose interessanti (per me che le ho vissute), ma temo che non potrei dire lo stesso per voi che dovreste sorbirvele. Perciò: oggi ho una agenzia editoriale – Punto&Zeta – insieme con Pepa Cerutti, amica e socia, e mi occupo di editing, di scouting e di script editing (che detto così, più che maestoso, suona minaccioso). Collaboro come redattrice con il mensile Meridiani (che coraggiosamente, ogni tanto, mi concede la penna) e tengo una rubrica di libri su Radio 105, nel programma Tutto Esaurito. Questa è la mia casa virtuale. E siccome il caro pixel è una facezia rispetto al costo dei metri quadri, qui mi sono presa i miei spazi. C’è una libreria con i titoli che mi piacerebbe consigliarvi, ci sono le frasi che amo rileggere, gli incipit da ricordare, le copertine che varrebbero l’acquisto del libro. C’è anche uno spazio per le trame deludenti, ma non so se verrà mai riempito (non per mancanza di spunti, è che le critiche negative richiedono energie sorprendenti).Se mi sono decisa a traslocare qui, devo ringraziare Antonio (mi istiga alla creazione da mesi, ovviamente per tenermi impegnata e godersi, nel frattempo, il basket) e Valentina Maran che mi ha regalato il nome del blog e di molte sezioni. Grazie a voi, se passerete di qui per fare due chiacchiere.” (Chiara Beretta Mazzotta)

(nella foto Chiara Beretta Mazzotta)


martedì 20 dicembre 2011

Gymkhana-Cross, di Luigi Davì con prefazione di Sergio Pent e postfazione di Giuseppe Lupo (Hacca); Peccatrice moderna di Carolina Invernicio (Avagliano); Il porto dell'amore, di Giovanni Com’isso con prefazione di Nico Naldini (Longanesi). Intervento di Nunzio Festa
























Spesso Tq parla e ha parlato di libri e d'autori dimenticati. E della necessità di ridarne stampe. Cosa, tra l'altro, che a primo impatto e specie in giornate pienissime di stampe apparirebbe addirittura dannoso; ma ovviamente così non è. Come è dimostrato da tre editori che in questi mesi hanno ripubblicato opere interessantissime, per varie ragioni e forme: Hacca, Avagliano, Longanesi. Ma partiamo appunto dalla prima, perché la casa maceratese, seguita dalla consulenza 'novecentesca' e dotta d'Andrea Di Consoli e grazie al legame con Giuseppe Lupo, nella collana Novecento.0 custodisce, e s'appresta a custodire (fra non molto spunterà persino Ottiero Ottieri) opere che il finire del Novecento, appunto, ha fatto finire d'intensità. Prendiamo, per dire, la raccolta di racconti Gymkhana-Cross dello scrittore-operaio - o dovremmo 'capovolgere' i termini? - Luigi Davì. Libro edito per la prima volta nel 1957 nei "Gettoni" enaudiani di Vittorini. Vergati da un autore di ventotto anni che parlava del suo mondo, dell'officina. Dell'officina e degli operai. Persino di quelli "brutti". Oltre che, naturalmente, forse "sporchi e cattivi". Nei tempi del lavoro. Similmente attrarverso e attraversando il dopolavoro. Ma con una penna/lingua che è semplice, anzi molto articolata e rimirata dallo scrittore prima di farsi intensa pietra e brevissima descrizione quasi di tono minimalista. In tono, di certo, realista. Appoggiata a sensazoni direttamente viste e immaginate nelle letture americane, di quelli Usa delle lettere tanto amati da Vittorini e Pavese. Chi non aveva mai letto Davì resterà folgorato. Anche quando non apprezzerà la mistura fra abbozzo e scena teatrale. Perché il libro è indimenticabile, quindi imperdibile, dunque giustamente rilanciato. Marchionne fra parentesi - è ovvio. Uno dei romanzi più famosi di Carolina Invernizio, quel "Peccatrice moderna" che è esemplare per comprendere le ragioni che portavano tale Antonio Gramsci a contestare la scrittrice nata a Voghera e che esordì nel 1876 esce invece da Avagliano. Autrice di libri d'appendice, commerciali, rosa, Invernizio potrebbe essere paragonata un po' a Liala e un po' a Sveva Casati Modigliani. Ma le puttanizie che quest'opera ormai antica ci danno, sono materiale che permette di ragionare sui mondi del popolo. Infatti al pari dei comportamenti usati per le telenovela, tante persone, donne soprattutto, hanno ascoltato i sussulti di Sultana Nigro, moglie d'avvocato e traditrice per passione e tendenza. La protagonista d'un romanzo che va tra desideri e meschinità. Apparso nel 1924 dopo una lunga gestazione e ristampato nel 1928 col titolo "Al vento dell'Adriatico", "Il porto dell'amore" è infine il primo libro in prosa pubblicato da Giovanni Comisso. Oggi ridatoci grazie alla Longanesi seguita da Valentina Fortichiari. "Libretto carnale e febbrile che avvampa e trascolora è appena un libro ed è ancora una malattia. Arte legata alle primavere del sangue, al corso delle stagioni e delle temperie: poco più di un rabesco, il diagramma di una vita rovesciata sulle cose...", fece dire Il porto dell'amore al vate Dannunzio. Qui abbiamo un Commisso che guarda al paesaggio  e al paesaggio umano. Oltre che all'impresa di Fiume. Ché vide Giovanni Commisso fare assalto, come è noto. Per questo testo la premessa di Naldini fa tantissimo. Insegna un contesto, il contesto storico. Ma in specie quello letterario. Dunque Il porto dell'amore con Peccatrice moderna e con Gymcana-Cross non potevano restar morti ammazzati

SAY HER NAME. By Francisco Goldman (Grove)


























“In 2005, celebrated novelist Francisco Goldman married a beautiful young writer named Aura Estrada in a romantic Mexican hacienda. The month before their second anniversary, during a long-awaited holiday, Aura broke her neck while body surfing. Francisco, blamed for Aura’s death by her family and blaming himself, wanted to die, too. Instead, he wrote Say Her Name, a novel chronicling his great love and unspeakable loss, tracking the stages of grief when pure love gives way to bottomless pain. Suddenly a widower, Goldman collects everything he can about his wife, hungry to keep Aura alive with every memory. From her childhood and university days in Mexico City with her fiercely devoted mother to her studies at Columbia University, through their newlywed years in New York City and travels to Mexico and Europe—and always through the prism of her gifted writings—Goldman seeks her essence and grieves her loss. Humor leavens the pain as he lives through the madness of grief and creates a living portrait of a love as joyous as it is deep and profound. Say Her Name is a love story, a bold inquiry into destiny and accountability, and a tribute to Aura, who she was and who she would've been..”

OGGI MANGIO DA … 103: RISTORANTE STRADA FACENDO





















“Intimità e calore non sono in menoma fanno parte di ciò che Emilio Barbieri e sua moglie, Rita Ronchetti, sommelier professionista con già alcune medaglie all’occhiello, possono offrire come valore aggiunto ai piatti e ai vini che sanno imbandire. “Strada Facendo” propone un menù che ha due anime ben distinte, la cucina di mare e la cucina di terra, entrambi in grado di soddisfare a pieno i desideri del cliente, che può scegliere anche due convenienti menù degustazione. I piatti suggeriti da Emilio e Rita, una coppia ben assortita anche sul piano professionale, sono figli della rispettata tradizione del territorio, ma con qualche collaudata divagazione creativa. Le materie prime sono tutte d’ottima qualità, frutto di una ricerca esperita con grande attenzione anche fuori dei confini della provincia. Le preparazioni sono scenograficamente presentate e le cotture delle paste, delle carni o dei pesci sono sempre ben calibrate. Il servizio è famigliare, ma nell’eccezione più positiva. Emilio e Rita con l’ausilio di un Maitre di lunghissima esperienza come Loris Costanzini, vi fanno sentire come a casa, in un’ovattata e cordiale atmosfera, mai troppo disturbata, come avviene a volte, dall’invadenza di che deve raccogliere le comande dei clienti, ma tenere anche adeguatamente sempre a livello i loro bicchieri, cambiando vino secondo le portate che si susseguono. La carta dei vini, grazie alla competenza della padrona di casa, è certamente sopra la media. Non è un caso, insomma che qualche anno fa questo ristorante sia stato premiato come migliore tra quelli testati nella stagione dall’Accademia italiana della cucina e che Rita, la coppiera, sia stata ospite del prestigioso Wine Festival di Montecarlo, dove ha riempito il calice anche del Principe Alberto Ranieri. Tra i piatti da non perdere, per partire, c’è il baccala fritto sia in salsa verde che in salsa balsamica. Dopo un avvio abbastanza saporito, un buon piatto di tortellini in brodo di cappone, preparati come Dio comanda, aprono lo stomaco alle triglie al pesto o all’anatra al forno contornata dal suo fegato da finocchi gratinati alla noce moscata. La scelta, come ho detto, è fra diversi piatti di pesce e di terra, ma non perdete i totanetti alla griglia, così come primo piatto, per staccarvi appena un po dalla tradizione, vale la pena di assaggiare gli spaghetti alla chitarra con un ragù di agnello e melanzane fritte. Sul tavolo, dove troverete un invitante ciotolina di burro salato e aromatizzato da accompagnare ai vari tipi di pane preparati dalla casa ( buono, ma da evitare al fine di preservare gola e stomaco per quel che arriverà dopo), portano anche stuzzichini degli di lode, amuse-bouche di bell’aspetto, altrettanto traditori. Non lasciatevi tentare e, piuttosto, ordinate una zuppa di ceci ed erbette con crostini allo zafferano e pancetta croccante, oppure petto e coscia di quaglia dorati su una polentina di rosmarino, funghi e castagne glassate. L’imbarazzo della scelta è dato anche da una terrina di fois gras e tartufo nero con pan brioche, composta di fichi e ristretto di lambrusco, oppure da un soufflè di parmigiano delle Vacche rosse con crema di sedano rapa, tartufo nero e mele campanine. Al momento del dessert, se avete saputo scegliere e rinunciare, potete finire in gloria chiedendo uno zabaione ghiacciato con caramello e tronchetto di salame al cioccolato, oppure una piccola porzione di torta di riso con salsa di cioccolato al rhum e taglioline croccanti. La lista dei vini è una garanzia. Non mi permetto di consigliarvi niente perché sarebbe un affronto alla professionali di Rita Ronchetti, alle cui mani dovete affidarvi con assoluta fiducia. Il prezzo che pagherete non sarà basso, tuttavia uscirete non solo sazi ma anche soddisfatti.”



MARIEBELLE IN NEW YORK















“Since 2000, Maribel Lieberman has been pleasing connesiurs with her unique collection of rare and delicate chocolates and confections at her retail boutique in Soho, New York. Her passion for chocolate is rooted in her upbringing in the cocoa fields of Honduras and is inspired by the exotic tropical fruits and flavors that delighted her as a child. A skilled chef, educated as a designer, Maribel fuses both of these passions together in her creations.
MarieBelle New York Retail Store - Shopping for chocolates and sweets at MarieBelle in Soho is a unique pleasure. In a space as beautifully styled as our famous creations, our guests feel as though they have left the bustle of New York City for a slice of European sophistication. The shop offers MarieBelle's newest and tastiest creations, some of which are unavailable for sale anywhere else, and we constantly sample our most favorite products to whet our guests' palates. With massive chocolate and nut "bark" featured as our latest addition, no chocolate-lover or accolyte of St. Valentine should miss our unique shopping experience.
Cacao Bar and Tea Salon - Within our retail spaces, visitors will find our quiet Cacao Bar and Tea Salon. These cozy salons provide the perfect respite from a bustling day, and offer a refined menu of light fare and revitalizing beverages. Here among the antique furnishings and tiny glittering crystal lights, the atmosphere immediately brings to mind the cafes of Paris, Vienna, and Budapest. The aroma of fresh-baked pastries draws you to the little tables where you can enjoy a leisurely cup of espresso or cappuccino. Here you can also choose between American-style or European-style Aztec Hot Chocolate, or order from our list of exotic teas. In warmer months, visitors might sip a tall, refreshing MarieBelle Aztec Iced Chocolate, or one of our many smoothies like pineapple, coconut or passion fruit. Each of our Tea Salons can be reserved for private events. The elegantly appointed rooms are perfect for your next shower or small gathering.

To plan an event at MarieBelle SoHo:

Please contact any of our Retail Team Managers:

-(212) 249-4585 or via email at parties@mariebelle.com

-(212) 431-1768 or via email at rodolfo@mariebelle.com”.


Il libro del giorno: Amrir di Maya di Davide Russo Diesi (UNO EDITORI)


Amrir di Maya -
Libro Da non perdere


Questo libro nato dopo un esperienza di premorte dell’autore non si prefigge di offrire dei dogmi, o verità assolute. Le esperienze di contatti con altre forme di vita, vissute in prima persona da Davide Russo Diesi, ci aiuteranno ad avvicinarci ad alcuni principi e aspetti dell’Universo, offrendoci una chiave di lettura diversa della vita. Oltre a molti temi cosiddetti “sottili” e difficili da trattare, si renderanno note, alcune profezie riferite a un periodo preciso del nostro tempo, rivelazioni utili per riconoscere quella parte divina che, vive e cresce in evoluzione dentro ciascuno di noi. Non è semplice oggi vivere la propria esistenza con un’inclinazione alla spiritualità, l’uomo è sempre più distratto dai cosiddetti “piaceri materiali” e ha completamente dimenticato la fonte primaria della sua energia che è raccolta all’interno delle sue cellule nella forma di Anima, parola difficile da comprendere se non si è sostenuti dalla fede. Non siamo soli nell’Universo, questa è una delle prime verità alle quali andremo incontro nelle pagine del volume, impareremo a considerare la nostra vita da una prospettiva diversa e con un diverso grado di consapevolezza.
Anteprima  - Il richiamo, il suggerimento, l'invito a scrivere questo libro ha preso forma spontaneamente nella mia mente il giorno in cui, riorganizzando e rileggendo i miei quaderni di appunti, ho sentito che i contenuti dei miei viaggi potevano essere utili ad altri e per questo resi pubblici non solo su internet. Ho così accettato e accolto l'idea di condividere queste mie esperienze di contatto con l'intento di avvicinare il maggior numero di persone possibile a un certo tipo di realtà e argomenti. Oltre a molti temi cosiddetti "sottili" e difficili da trattare, rendo note alcune profezie che ho ricevuto in circostanze particolari. Si riferiscono a un periodo preciso del nostro tempo e di esse molti popoli antichi ci hanno già parlato. Negli anni successivi alla mia rinascita ho gradualmente compreso e accettato il mio ruolo di operatore di Luce e mes­saggero. Per operatore di Luce intendo colui che è al servizio della Sorgente dalla quale tutto è stato

DENIS GASTON – blog and site






















“Denis Gaston, from West Virginia, grew up in Florida and received a BA in Design from the University of Florida. He worked for fifteen years as a graphic designer in Atlanta. In 1984, Gaston returned to Florida and embarked on a fine art career. He has maintained a studio since 1986 in the Gulf Coast cities of Dunedin and Clearwater. Gaston’s mixed-media paintings and drawings are rendered in oil, acrylic, wax, tar, collage, and other materials. His work, at once spontaneous and intuitive, draws inspiration from world cultural traditions. Masks and indigenous art hold special attractions for him. Ken Rollins, Director of the Tampa Museum of Art, states that “Denis Gaston is an important Florida artist whose paintings address the human spirit in all of its manifestations."
Lennie Bennett, art critic for the St. Petersburg Times, writes that “Gaston’s paintings have the primal, evocative feel of ancient cave drawings.” The Tampa Tribune’s Jenny Carey calls Gaston “A dedicated artist whose mixed media paintings are distinguished and thought provoking.” In 1990 Gaston was honored with a State of Florida Individual Artist Fellowship, and his art is included in the Florida Art in State Buildings Collection. He has participated in hundreds of exhibitions and one can find his work in private and public collections throughout the United States, and in Florida, the Polk Museum of Art, Raymond James Financial Corporation, Holland and Knight Law Firm, Stetson University College of Law and Eckerd College.”



PAVER
















“La Paver Costruzioni S.p.A. è oggi uno dei principali complessi produttivi nel campo dei prefabbricati in calcestruzzo per l'edilizia e l'arredo urbano. Nei suoi 40 anni di vita ha avuto un costante sviluppo fino all'assetto attuale che vede la produzione articolata su quattro stabilimenti in Italia situati nel centro e nord per una superficie di oltre 600.000 mq., di cui oltre 50.000 coperti, con 360 dipendenti occupati. La produzione è costituita da un ampio ventaglio di prodotti brevettati e caratterizzati da una spiccata originalità, frutto della ricerca continua dello staff tecnico aziendale che ha messo a punto oltre 60 brevetti.


lunedì 19 dicembre 2011

UNA QUESTIONE DI STILE. Poesie di Donato Di Poce (LaRecherche.it). Introduzione di Tomaso Kemeny






















“I tuoi versi sono grigi – mi dissero – / Mancano di stile / Sembrano racconti inconclusi. // Forse non sapevano che la Poesia / Mi trasforma continuamente / Un giorno sono Curdo, l’altro Albanese / Un altro ancora, sono un treno / Colpito per errore da un missile Americano. // Credevo ‘essere nato per scrivere Aforismi / Ma la Prosa della vita mi confonde le idee / E domani forse sarò dentista, medico, giardiniere. // Io lo so! / Non sono un Poeta / Ma la poesia mi dorme accanto / Con in tasca una scatola di colori. // Io non so cos’è la Poesia / Ma la vita credetemi / È una questione di stile.”


PARALLEL STORIES. By Peter Nadas. Translated by Imre Goldstein (Farrar, Straus and Giroux)























“In 1989, the memorable year when the Wall came down, a university student in Berlin on his early morning run finds a corpse lying on a park bench and alerts the authorities. This classic police-procedural scene opens an extraordinary novel, a masterwork that traces the fate of myriad Europeans - Hungarians, Jews, Germans, Gypsies - across the treacherous years of the mid-twentieth century. The social and political circumstances of their lives may vary richly, their sexual and spiritual longings may seem to each of them entirely unique, yet Peter Nádas's magnificent tapestry unveils uncanny, reverberating parallels that link them across time and space.Three unusual men are at the heart of Parallel Stories: Hans von Wolkenstein, whose German mother is linked to dark secrets of fascist-Nazi collaboration during the 1940s, Ágost Lippay-Lehr, whose influential father has served Hungary's different political régimes for decades, and Andras Rott, who has his own dark record of dark activities abroad. They are friends in Budapest when we eventually meet them in the spring of 1961, a pivotal time in the postwar epoch and in their clandestine careers. But the richly detailed, dramatic memories and actions of these men, like those of their friends, lovers and family members, range from Berlin and Moscow to Switzerland and Holland, from the Mediterranean to the North Sea, and of course, across Hungary. The ever-daring, ever-original episodes of Parallel Lives explore the most intimate, most difficult human experiences in a prose glowing with uncommon clarity and also with mysterious uncertainty - as is characteristic of Nadas's subtle, spirited art.The web of extended dramas in Parallel Stories reaches not just forward to the transformative year of 1989 but back to the spring of 1939, with Europe trembling on the edge of war; to the bestial times of 1944-45, when Budapest was besieged, the final solution devastated Hungary's Jews, and the war came to an end; and to the cataclysmic Hungarian Revolution of October 1956. But there is much more to Parallel Stories than that: it is a daring, demanding, and very moving exploration of humanity at its most constrained and its most free.”

OGGI MANGIO DA … 102: OSTERIA VECCHIA TORRE



















“L'Osteria è gestita da Massimo e Nicoletta: Nicoletta si sbizzarisce in cucina con le ricette tipiche emiliane curando anche i dolci, con la collaborazione di Massimo che si occupa dei vini oltre che del servizio nella sala e dell'intrattenimento degli ospiti.”


MAKE MY CAKE IN NEW YORK


















“Our baking journey began decades ago and is based on family recipes and the cultural heritage of service and excellence practiced by our beloved matriarch, Josephine Smith, affectionately called "Ma Smith". Her recipes combined the southern baking traditions of Mississippi and Alabama with Harlem soul. Several generations later, we continue to uphold the legacy that "good taste" still runs in our family. Evolving from a home-based business, over 15 years ago, that only sold holiday cakes, we were compelled to address our customer demand by expanding the business to several full service retail and wholesale bakeries. Our family has managed to set the baking world on fire growing Make My Cake into a global sensation which draws thousands of worldwide visitors seeking the ultimate "red velvet cake" and various other heavenly desserts to Harlem. At Make My Cake, we serve our sweet creations like Food Network favorite - German Chocolate Cake, New York Times pick - Red Velvet Cake, and local favorite - Sweet Potato Cheesecake to the fans which flock to our bakeries daily. The national exposure has served to affirm the success of our beloved Ma Smith. Our family team of Jo-Ann, Aliyyah, Kevin, Dedan, Khalid, along with our personable staff are dedicated to making each customer smile one sweet tooth at a time”.


I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

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