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venerdì 9 dicembre 2011

AA.VV - IL GATTO CON GLI STIVALI E ALTRI RACCONTI (NEWTON COMPTON)























Charles Perrault • Charles Baudelaire • Lewis Carroll • Charles Dickens • Ralph Waldo Emerson • Aldous Huxley • John Keats • Abraham Lincoln • Nikolaj Rimskij-Korsakov • William Shakespeare • Percy Bysshe Shelley • Oscar Wilde • Émile Zola...

«Chi possiede una natura raffinata e delicata può comprendere un gatto. Le donne, i poeti e gli artisti lo tengono in grande considerazione, perché comprendono la squisita delicatezza del suo sistema nervoso; in realtà, solo chi è rozzo non riesce a capire la naturale distinzione di questo animale», scriveva nell’Ottocento il romanziere francese Champfleury. Chiunque abbia avuto il piacere di godere dell’amicizia di questo felino non può che essere d’accordo. Fin dai tempi più antichi il gatto ha infatti condiviso la sua vita con l’uomo, dando al rapporto un’impronta particolare, fatta di tenera seduzione (cosa c’è di più irresistibile delle sue fusa?), indipendenza ostentata, affetto e insieme distacco. E una buona dose di intelligenza e furbizia, come testimonia la favola più conosciuta che lo vede protagonista, quella del Gatto con gli stivali. Spesso la sua innata eleganza e quel senso di superiorità e mistero che gli brilla nello sguardo ne hanno fatto un animale sacro o diabolico, a seconda delle epoche e dei Paesi. Questo libro raccoglie, insieme alla fiaba di Perrault, un gran numero di racconti, poesie e brani di romanzi dedicati ai gatti da parte dei più grandi scrittori di tutti i tempi.

«Un mugnaio lasciò per eredità ai suoi tre figli solo il mulino, un asino e un gatto. Le parti furono presto fatte: non vi fu bisogno né di avvocati né di notai. Costoro si sarebbero mangiati in un boccone il povero patrimonio. Il figlio maggiore ebbe il mulino, il secondo l’asino, e il più giovane non ebbe che il Gatto.»

Il libro del giorno: Brandon Sanderson con La via dei Re (FANUCCI)























A Roshar i regni in cui il mondo è diviso si contendono il possesso di armi in grado di rendere un uomo quasi invincibile. In uno scenario di guerre e intrighi, seguiamo le vicissitudini di quattro personaggi, uno dei quali cercherà di svelare il mistero e scoprire perché i Radiosi si sono rivoltati contro l'umanità che un tempo proteggevano. La via dei Re è il primo volume di un'avvincente saga, in cui i lettori ritroveranno la complessità e l'intensità narrative del classico ciclo di Robert Jordan La Ruota del Tempo terminato da Sanderson stesso.

Nato nel 1975, BRANDON SANDERSON è autore del romanzo Elantris, che lo ha rivelato a critica e pubblico come una delle maggiori promesse della letteratura fantasy contemporanea. Professore presso la Brigham Young University, ha da poco terminato il dodicesimo volume del ciclo La ruota del Tempo di Robert Jordan dopo la prematura scomparsa dell'autore.

COTTO D’ESTE – nuove superfici

















“LA STORIA  - Cotto D’Este nasce nel 1993 a Sassuolo da un’idea imprenditoriale di Paolo Mussini, fondatore e attuale Amministratore Delegato dell’azienda che decise di creare un nuovo marchio in un segmento nuovo ed inesplorato per il settore ceramico: rivestimenti e pavimenti gres porcellanato di altissima qualità nel segmento di fascia alta e lusso. L’idea fu quella di creare un’azienda di ceramiche a Sassuolo che fosse in grado di proporre pavimenti e rivestimenti da sogno che grazie all’elevata cura dei dettagli, delle rifiniture e della qualità tecnica ed estetica, potessero soddisfare il gusto e le esigenze dei consumatori più esigenti. La filosofia Cotto D’Este, è sempre stata quella di coniugare perfettamente l’estetica con l’altissima qualità oltre ad un’innata vocazione per la bellezza e da sempre ha caratterizzato la storia della società che, negli anni, ha sviluppato un percorso in continua evoluzione, conquistandosi la posizione di leader nel settore dei pavimenti e rivestimenti di alta gamma. Uno dei principali fattori di successo continua ad essere un’intensa attività di Ricerca e Sviluppo finalizzata ad individuare costantemente nuove metodologie produttive e linee di prodotto innovative, pronte a rispondere alle esigenze di una clientela sempre più attenta e ricercata. Cotto D’Este produce una tipologia di pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato colorati in massa e smaltati, di qualità superiore che ben conservano le caratteristiche estetiche dei prodotti artigianali e delle più belle pietre presenti in natura nel mondo, ma con l’affidabilità e la qualità dei prodotti moderni, ottenuta attraverso l’utilizzo delle più evolute tecnologie produttive, impiegate sempre attraverso una grande attenzione verso l’ambiente. Le finiture uniche quali la “lappatura” e la “patinatura”, oltre che una vasta gamma di formati, disponibili fino ai grandi formati di 90x90cm. e 60x120cm. nei prodotti più moderni, sono la garanzia di una tecnica di fabbricazione originale, che permette di ottenere delle realizzazioni assolutamente uniche, adatte ad essere posate sia nel rinnovamento di vecchi immobili, sia nella fabbricazione di nuove costruzioni in ambito residenziale, commerciale e pubblico.”


giovedì 8 dicembre 2011

Donpasta Soul Food. Cronache di cibo e musica. Left 2006/2011

E' una raccolta dei miei articoli scritti in questi cinque anni di rubrica sul settimanale Left. Il cibo come scusa per raccontare le cose del mondo. Quelle belle, le resistenze, le rivolte, la fantasia umana. Libro di pensieri buttati li come una ricetta fatta per qualcuno cui si vuole bene, in una cenetta tra amici. Racontando dei film di cui ci è innamorato, dei libri che cambiano la vita, delle incazzature, dei dischi importanti, delle nascite, degli addii. La musica, colonna sonora dei miei fornelli. Le ricette raccolte qua e là, in giro per il mondo. Il cibo, dell'anima. Soul Food

 

Dal libro: "Melanzane sott'olio: Da piccolo ricordo il profumo pungente dell'aceto di cui le melanzane venivano imbevute, prima di essere conservate nell'olio. Insieme, aceto e olio, sono la base fondante della memoria. Stanno li in mezzo al campo, come Falcao e Cerezo, a intessere giochi come sapori, o su un palco, loro, il basso di Garrison e la batteria di Elvin Jones, macchina da guerra per rendere leggero il volo di Coltrane. Tutto ciò è rinchiuso, evidentemente, nei barattoli di melanzane.

 


Daniele De Michele Aka Donpasta Soul Food. Cronache di cibo e musica. Left 2006/2011

Prefazione. Alessandro Mandarino

In tutte le edicole il 23 dicembre. 12 euro con Left; 7 euro senza

Progetto grafico: Michele Mancaniello

Contatti: danieledemichele@gmail.com, 0033786983884

 

StereotiPOP

Da Venerdì 9 a Domenica 18 Dicembre 2011 l'Associazione [+39] presenta StereotiPOP, mostra collettiva d'Arte Contemporanea curata da Alessio Sarra e ospitata presso lo Spazio Pep Marchegiani di Pescara. Il progetto espositivo coinvolge  ventidue artisti New Pop italiani. Dieci di loro sono riconosciuti come tra i principali protagonisti del panorama nazionale e internazionale dell'arte Pop e avranno l'occasione di esporre per la prima volta in Abruzzo. Insieme a loro dodici giovani talenti, attivi prevalentemente nel contesto regionale, a cui verrà dedicata una sala dello Spazio. Ognuno di loro mette a disposizione la propria arte per offrire ai visitatori spunti di riflessione utili per interrogarsi sulla valenza e il significato reale degli stereotipi e dei modelli cognitivi prevalentemente adottati per interpretare e agire nella quotidianità. Così gli artisti esasperano, ridicolizzano e ironizzano una visione convenzionale e la tramutano nell'infinito gioco di sé,  introducendoci in un mondo fantastico dove personaggi, oggetti e situazioni del quotidiano riflettono e amplificano le nostre emozioni, inquietudini e aspirazioni. Insieme danno vita a StereotiPOP, un viaggio colorato, ironico e al tempo stesso dissacrante dove l'arte ci stimola alla ricerca di un punto di contatto tra le credenze popolari e la realtà. La mostra sarà accompagnata da un catalogo cartaceo sulle opere esposte e durante il vernissage dalla degustazione dei vini della cantina Chiusa Grande. La cornice della mostra è uno spazio polifunzionale di oltre 200 mq, recentemente aperto da Alessio Sarra e dall'artista Pep Marchegiani per accogliere non solo la sua arte ma per rispondere anche alle esigenze degli operatori e del pubblico nel campo dell'arte, della moda, del design, della comunicazione e della cultura in genere sia a livello locale che nazionale. StereotiPOP sarà la terza manifestazione di livello ospitata dallo Spazio Pep Marchegiani dopo "Io Sottraggo" organizzato agli inizi di Settembre 2011 dall'Associazione culturale Famiglia Margini di Milano e curata da Grace Zanotto e "Toyo Mon Amour" del 3 Dicembre curato da Luca di Francescoantonio. Inoltre sarà anche la seconda iniziativa culturale organizzata dall'Associazione +39 dopo "Stile Libro –Pescara 2011".

 

 

Venerdì, 9 Dicembre, 2011 - 18:30 –

Durante il vernissage ci saranno le performance di Davide Cocozza e Yari DG che si esibiranno in live painting.

 

Dal 9 al 18 Dicembre 2011

Vernissage Venerdì 9 Dicembre ore 18:30

Orari: dal Lunedì al Sabato  dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19

Ingresso: libero

 

Artisti: Daniele Alonge, Angelo Barile, Andrea Francolino, Hackatao, Calogero Palacino, Pep Marchegiani, Marco Minotti, Andrea Vannini, Xel.

 

Artisti Rappresentativa Abruzzese: Davide Cocozza, Alessandro Di Carlo, Yari DG, Graziano Fabrizi, JC, Gabriele Orlando Lacchè, Matteo Liberi, Danny Jorket, Virginia Juluki, MaiBaic, Marco Sciame, Simone Staffieri.

 

Organizzato da: Associazione Culturale +39

 

A cura di: Alessio Sarra

 

Info tel.: 3346809163

 

 

Terna: Continuano i riconoscimenti nazionali e internazionali

Continuano i riconoscimenti nazionali e internazionali per Terna, guidata da Flavio Cattaneo. Vittoria dell'Ethic Award 2011 per la categoria il Futuro sostenibile nel Sud del Mondo; terzo posto nel Carbon Disclosure Project Italy Report 2011 per l'impegno sul fronte del cambiamento climatico; menzione Abb Italia, Energy Efficiency Award 2011, per il progetto Sapei. Ethic Award 2011. A Terna, guidata da Flavio Cattaneo, il premio Futuro sostenibile nel Sud del Mondo.

Continuano i riconoscimenti internazionali per Terna, AD Flavio Cattaneo. L'azienda che gestisce la rete elettrica nazionale ha infatti vinto l'ambizioso premio Ethic Award 2011 per la categoria il Futuro sostenibile nel Sud del Mondo. L'Ethic Award, nato nel 2002 e organizzato dal settimanale Gdoweek del Gruppo 24 Ore, riconosce e premia l'impegno che le imprese dimostrano attraverso iniziative concrete in logica di "sviluppo sostenibile", per un miglioramento della qualità della vita, dell'ambiente, del lavoro, delle relazioni sociali e della cultura. Per il 2011 sono stati oltre 70 i progetti che hanno concorso e 7 i riconoscimenti assegnati. Miglior progetto assoluto è risultato il Piano di miglioramento della Sostenibilità dell`Azienda Usi di Rimini, cui è andato anche il premio per la categoria Greening. Questi, invece, i vincitori di area: processi industriali e di filiera alla Cartiera Lucchese Eco Naturai Lucart; retailer locale e territorio comunità a Centrale Adriatica; salute, minoranze e società a Fileni Simar; education a Kraft Foods Italia; il sud del mondo a Terna; il lavoro a Nordiconad.

Un'attenta giuria di esperti, composta da rappresentanti dell'Università, Ricerca, Ambiente, Associazioni no profit, Comunicazione, ha stilato una classifica di merito sulla base di oggettivi riscontri del tipo: in che misura l'iniziativa risponde agli obiettivi prefissati e con quali risultati; il grado di integrazione con i processi aziendali ed il contributo al proprio business; L'effetto in termini di employer branding, fidelizzazione attrazione di nuovi talenti. E per Terna vincere il premio per il Sud del Mondo significa veder riconosciuti sia il proprio impegno che i propri investimenti in questa direzione.

Contro il cambiamento climatico Terna, guidata da Flavio Cattaneo, è ai vertici in Italia e si conferma azienda leader in Italia anche sul fronte del contrasto al cambiamento climatico. Nella classifica 2011 del Carbon Disclosure Project è al terzo posto assoluto.

Nel Carbon Disclosure Project Italy Report 2011, presentato a Palazzo Mezzanotte, Terna infatti è al terzo posto tra le imprese italiane nella classifica elaborata dai questionari pervenuti dalle prime 100 aziende per capitalizzazione di Borsa. Il Carbon Disclosure Project (CDP) è un'iniziativa internazionale, gestita da un'organizzazione non profit, la cui missione è facilitare la comunicazione trasparente dei dati relativi al tema del cambiamento climatico da parte delle maggiori aziende verso il mondo degli investitori. In questa graduatoria che premia le aziende più consapevoli e maggiormente impegnate sul fronte del cambiamento climatico, Terna con 87 punti su 100 (+6 rispetto al 2010) è terza assoluta e seconda tra le utilities dopo Enel (89/100) che segue la "best in class" Fiat (93/100).

Il punteggio è un riconoscimento alla capacità di confrontarsi con il tema del cambiamento climatico, mettendo in atto comportamenti coerenti a partire dalla misurazione delle emissioni e da una loro trasparente comunicazione.

Grazie a questo risultato Terna si conferma nel Carbon Disclosure Leaders Index, unica utility presente nel 2010 e nel 2011.

Questo impegno di Terna è ancor più notevole poiché l'azienda, non producendo energia elettrica, non è sottoposta a vincoli o a schemi di emission trading e adotta politiche di contenimento su base completamente volontaria.

Lo sviluppo della rete, una delle principali attività di Terna, contribuisce indirettamente a ridurre le emissioni del sistema elettrico, attraverso una maggiore efficienza della trasmissione, il miglioramento del mix produttivo e la connessione di fonti rinnovabili. Complessivamente, la riduzione delle emissioni di CO2 nell'orizzonte di Piano di sviluppo della rete 2011-2020 può raggiungere il valore di circa 9 milioni di tonnellate all'anno. Abb menziona Terna, guidata da Flavio Cattaneo, per interconnessione con Sardegna (Sapei). Sono sei le realtà individuate da Abb Italia per i concreti risultati ottenuti in termini di efficienza energetica e che sono state quindi premiate alla quarta edizione 'Energy Efficiency Award 2011".

I riconoscimenti, strutturati per categorie, sono andati a Nerviano Medical Sciences, alla scuola primaria Unità d'Italia di Piobesi Torinese, a Pirelli, alla Ausl di Rimini, a Costa Crociere e alle Acciaierie di Calvisano.

Una menzione speciale è stata assegnata a Terna per il progetto Sapei, l'interconnessione elettrica tra la Sardegna e il continente. I premi, attribuiti sulla base di parametri che hanno misurato e valutato, oltre ai risparmi energetici, la riduzione delle emissioni di CO2 e i tempi di ritorno degli investimenti.

 

http://www.comunicati-stampa.com/eventi/terna-continuano-i-riconoscimenti-nazionali-e-internazionali-39737/

 

 

L'ASSOCIAZIONE PUGLIESE EDITORI (APE) RICORDA L'AMICO GIANFRANCO COSMA

Gianfranco Cosma, l'amico e l'editore, ci lascia esattamente a un anno da quando abbiamo avviato un percorso comune di lavoro e di impegno. Insieme a lui infatti l'Associazione pugliese editori, di cui è stato socio fondatore e membro del direttivo, ha condiviso le sfide per le quali era pronto a cimentarsi: valorizzare le risorse intellettuali del Mezzogiorno, riportare in casa i grandi dibattiti e nomi internazionali, produrre libri dalla grafica e dall'editing impeccabili, perseguire l'eccellenza di una editoria che, senza rivendicare ipocrite primazie, arricchiva in primo luogo il territorio. Intellettuale e compagno di libri lo è stato con grande dignità sin dagli anni in cui era naturalmente approdato all'editoria insegnando a molti giovani la prima e più difficile arte di un editore: saper porgere e vendere un libro, credendo con forza a un mestiere sociale. A quei tempi, le sue attenzioni erano tutte rivolte all'Einaudi, al catalogo di un grande editore alla cui scuola ha formato e maturato la sua naturale disposizione. Nell'ultima parte della sua vita, dal 1989, aveva fondato la sua amata Palomar, raccogliendo intorno a sé un gruppo di intellettuali. Tra i mille e passa titoli - la cui eccellenza si può testare anche solo sfogliando le pagine dedicate alla sua casa nel catalogo generale dell'Ape appena pubblicato - ha mescolato diversi filoni: i fermenti nuovi della società, non solo meridionale, la saggistica d'intervento, la rivisitazione di classici della letteratura mondiale.

Con un occhio sempre rivolto al suo gioiello, la Palomar, si era tuffato nei momenti costitutivi dell'Ape rimarcando in particolare la necessità di puntellare la fioritura della nostra editoria con la costruzione di un quadro di interventi normativi, al pari di quelli di cui godono altri comparti culturali. Ce la faremo, Gianfranco.

 

 

L' Associazione pugliese editori

 

RANGLE





















“La mia attività principale, per il momento, è scrivere su questo blog. Ho una laurea ed un dottorato in Fisica Teorica conseguiti presso l'Università della Calabria dove sono stato pure Assegnista di Ricerca per quattro anni, associato al gruppo collegato dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Cosenza. Tra una cosa e l'altra ho avuto il tempo di fare, per tre anni, il Ricercatore a tempo determinato dell'Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (INFM) e contribuire alla nascita e lo sviluppo di un'impresa spin-off dello stesso Istituto che aveva l'ambizione di produrre robe per laboratori e scuole. Mi sono occupato di Fisica Nucleare, Idruri metallici, Quantum qualchecosa.  Ho pubblicato qualche articolo scientifico su riviste peer-reviewed e prodotto un po' di contributi (relazioni e poster) a congressi scientifici nazionali ed internazionali. Ho insegnato per undici anni "Didattica della Fisica" al Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria dell'Università della Calabria, ho svolto altri corsi ed esercitazioni per il corso di laurea in Fisica e altri in Scienze assortite. Da quattro anni insegno Scienza nei Corsi di Formazione per docenti e studenti delle scuole del Sud Italia nell'ambito del Programma Operativo Nazionale "Competenze per lo Sviluppo" finanziato dall'Unione Europea. Scrivo, pure gratis ma senza esagerare, per chi me lo chiede e sono editor dell'edizione in lingua italiana di Research Blogging.”

Il blog "Gli argomenti trattati su Rangle (termine inglese che denota le pietruzze che alcuni uccelli ingoiano per favorire la digestione ma che ricorda anche “Tangle” una misura del contenuto di “entanglement” di un sistema quantistico) prendono spunto dalle esperienze personali dell'autore nel mondo del lavoro, dalla sua attività di ricerca e di docenza e lambiscono discipline affini, suggestioni oblique.  Gli spunti per gli articoli di divulgazione e comunicazione scientifica (dedicati in particolare alla Fisica e poi alla matematica ed all'analisi delle dinamiche della blogosfera) scaturiscono inoltre dalla lettura degli articoli pubblicati online dai servizi di e-print del settore o nelle riviste specializzate."

Rangle a ComunicareFisica 2010, una presentazione del blog in giacca e cravatta

Articoli di qua e di là
Nuove strade per le riviste, sette domande (intervista) | Progetto Grafico | n. 20 | Giugno 2010
Spaccare il secondo | Newton | n.07 | Settembre 2010
Mucche ideali e cavalli reali | Alice & Bob | n. 23-24 | Maggio 2011
Università_University (con Leonardo Romei e Arnaldo Filippini) | EQUIPèCO | n.30 | novembre 2011”




THE LEFTOVERS by Tom Perrotta. (St. Martin’s)























"What if—whoosh, right now, with no explanation—a number of us simply vanished?  Would some of us collapse? Would others of us go on, one foot in front of the other, as we did before the world turned upside down? That’s what the bewildered citizens of Mapleton, who lost many of their neighbors, friends and lovers in the event known as the Sudden Departure, have to figure out. Because nothing has been the same since it happened—not marriages, not friendships, not even the relationships between parents and children.  Kevin Garvey, Mapleton’s new mayor, wants to speed up the healing process, to bring a sense of renewed hope and purpose to his traumatized community. Kevin’s own family has fallen apart in the wake of the disaster: his wife, Laurie, has left to join the Guilty Remnant, a homegrown cult whose members take a vow of silence; his son, Tom, is gone, too, dropping out of college to follow a sketchy prophet named Holy Wayne.  Only Kevin’s teenaged daughter, Jill, remains, and she’s definitely not the sweet “A” student she used to be.  Kevin wants to help her, but he’s distracted by his growing relationship with Nora Durst, a woman who lost her entire family on October 14th and is still reeling from the tragedy, even as she struggles to move beyond it and make a new start. With heart, intelligence and a rare ability to illuminate the struggles inherent in ordinary lives, Tom Perrotta has written a startling, thought-provoking novel about love, connection and loss..”

HEARTHLAND BREWERY in New York




















“When Heartland Brewery opened New York's first American-style brewpub on Union Square in 1995, our city was not the hotbed of brewpubs, beer bars, and evolved beer drinking it is today. Heartland quickly established itself as a pioneer of the craft beer movement in New York City. Since then, Heartland has consistently brewed New York's freshest craft beers, including six classic brews and a wide range of seasonal ones. Brewers at Heartland assemble a variety of distinctly American ingredients to create Heartland's beer recipes. Heartland's beers taste different than beers from Germany and Britain because they are made from indigenous ingredients such as Wisconsin malt, hops from Washington and Oregon, and American yeast. All beers are served at their freshest within one to two weeks of brewing. That's what we at Heartland call "Real Beer." It did not take long for the Heartland's brewing techniques to be recognized. Heartland's Farmer Jon's Oatmeal Stout won a bronze medal at the prestigious Annual Great American Beer Festival in Colorado in 1995 and a gold medal in 1997. The restaurant’s well-prepared food and carefully designed, homey setting won accolades as well. Heartland was named Best Brewpub by New York magazine in 1996 and 1997. Since then, Heartland has grown into the largest group of brewpubs in the region.”.


ROD JONES ART STUDIO BLOG AND SITE





















“I spent 25 years of my life as a commercial photographer, always considering that at some point I would shift my energies back to my original desire to create art with paint. While photographing François Gilot and her husband Jonas Salk, François rekindled the muse and refocused my creative photographic outlet back to brush and canvas. She was very inspirational. There is no doubt that painting was built into every cell of her being.  Being a photographer can teach you much about painting, certainly composition and lighting. But it also forced me to consider true creativity. The dilemma for me was interpretive or non-interpretive art. I could photograph someone and make them look stunning or loaded with charm and character. It seemed it was much easier and more “real” than trying to capture their essence with a paintbrush. I wanted to achieve true originality and that led me to a pure abstract approach to painting..”

Image:  Rod and Angelica Jones



OGGI MANGIO DA … 92: TORRE DEL SARACINO



















“GENNARO ESPOSITO - Quarant’anni e se mi volto indietro vedo un ragazzo di 15 che si divide tra svogliate lezioni alla scuola alberghiera e fine settimana ed estati passate a tritare prezzemolo e pulire verdure nelle cucine di trattorie del mio paese. A quell’età sapevo che avrei fatto il cuoco, non sapevo come e dove. Così quando mi parlano di “fuoco sacro”, so che passa attraverso la ripetizione per migliaia di ore degli stessi gesti quotidiani. E so anche che una carriera necessita di coincidenze favorevoli e combinazioni fortunate. La prima di queste è stata incontrare Vittoria che, dopo qualche esperienza interessante in giro per l’Italia, mi convinse e mi incoraggio ad aprire un nostro ristorante in un locale di famiglia alla Marina di Seiano. Era il novembre del 1991 e l’unica certezza che avevo era che non avrei fatto le stesse cose che facevano decine di  ristoranti della Costiera. I quattro anni successivi sono fatti di lavoro, lavoro e lavoro, in attesa che accadesse qualcosa che potesse essere definito ”la svolta”. Non potevo accontentare me stesso e la mia clientela con qualche abbinamento stravagante, di salse non in linea con la tradizione e delle materie prime di qualità, specialmente pesce, ortaggi e formaggi, legate alla ricchezza del territorio, e che trovate ancora oggi nella mia carta. E’ a questo punto che arrivano quattro durissimi mesi di stage da Vissani, fondamentale per capire che la cucina che avevo immaginato non fosse soltanto una chimerica ossessione, ma era invece lì, a portata di mano, di pensiero di capacità creativa, di indirizzo teorico e pratico, di felice realizzazione. Nascono allora o subito dopo alcuni piatti che hanno fatto la mia fortuna e che mi hanno dato visibilità nel panorama nazionale, come, ad esempio, la parmigiana di pesce bandiera o la zuppetta di ricotta di fuscella con le triglie. Il mio stile di cucina è rimasto questo: pescare dal territorio e costruire piatti che soddisfino i sensi e la mente dei miei clienti. Il 2001 è una pietra miliare della mia storia: la prima stella Michelin e l’esperienze al Luigi XVI a Montecarlo ed al Plaza Athénée a Parigi di Alain Ducasse, capitato nel mio ristorante per merito di un grande amico, Vito Cinque, proprietario del S. Pietro a Positano, albergo culto del turismo internazionale di eccellenza. In Francia ho imparato che nel mio mestiere gestire il binomio “genio e sregolatezza” non funziona, che i risultati sono figli di un ordine mentale, che preveda la creatività, ma che si traduca in rigore e disciplina, tutto ben dosato come gli ingredienti di un grande piatto. A qualcuno che recentemente mi ha chiesto quale gratificazione professionale mi avesse dato l’emozione maggiore, ho risposto, e lo confermo che è stata l’ammissione nel 1999 all’Associazione dei Giovani Ristoratori d’Europa, perché il conforto e la condivisione di esperienza con coetanei fanno nascere la sensazione forte di appartenenza ad un movimento, che esclude petizioni e rivalità. Nel 2003 è arrivato il riconoscimento delle Tre Forchette del Gambero Rosso, una prestigiosa classifica che visto al vertice fino ad oggi, ma è nel 2003 che riesco a realizzare una manifestazione nel mio paese diverse da tutte le altre, un happening continuo di tre giorni, una Festa insomma, la Festa a Vico che richiama a Vico Equense chefs affermati e giovani promesse, per cucinare tutti insieme piatti per centinaia di ospiti che affollano la splendida cornice delle Axidie a Marina i Seiano. Partimmo in 11 ed oggi siamo in 150. La seconda stella Michelin del 2008 è storia recente. Se mi volto indietro vedo nel 1991 Gennaro, Vittoria, Ciro, Luciano e Salvatore al lavoro a Via torretta, all’ombra di una torre saracina del VII° secolo, e li vedo ancora oggi. Continua…
LA CUCINA - Sembrerà banale ma “ricordare” è esattamente l’opposto di “dimenticare”. Non c’è bisogno di cercare aggettivi da affiancare alla parola “memoria”; questa stessa parola rischia di perdere significato, perché ricordare è un esercizio impegnativo, è la riacquisizione di una conoscenza, anche se fosse la deformazione di una realtà. Nel mio mestiere “dimenticare” è il peccato mortale della superbia, ma anche il segno di un distacco dal passato e dal futuro. Così quando gusterete in un mio piatto la polpa di un riccio di mare, la ricotta di una fuscella, la pasta mista, la foglia di una zucchina, il baccello di un pisello, un piccolo pesce di scoglio, il limone, la provola e perfino il riso o l’ostrica, che non appartengono a questo territorio, voi mangerete Gennaro Esposito e le mani ed i piccoli gesti ripetuti di centinaia, migliaia di persone e la terra, la pioggia, il sole, il fieno, il muggito di una mucca, la luce di una lampara, la sirena di una fabbrica. Ricordiamocelo, ricordatevene.”


Maria De Filippi, di Emanuele Kraushaar con prefazione di Giulia Belloni (Alet). Intervento di Nunzio Festa
























Forse due riconoscimenti nella stessa recensione, più quello all'autore del testo recensito, sono troppi; ma per dire del recente e davvero imperdibile – scusatemi qui la banalità (oggi eccezione che conferma la regola) - “Maria de Filippi” di Emanuele Kraushaar ci concediamo l'ulteriore lusso. Dunque un plauso a Giulia Belloni, che oltre ad aver inventato la collana Iconoclasti e scelto  in qualità di direttrice della stessa questo testo raro, ha definito giustamente il libro “oggetto non identificato”. E mai parole, come si suol dire, furono più adatte. Perché non solamente non riusciamo a dirne il genere, per questa sconvolgente pubblicazione. Ma di più perché, e arriviamo in un certo qual modo al secondo riconoscimento, la natura del testo per affinità ci conduce a un altro abbastanza recente e superbo testo: “Cartoline dai morti” di Franco Arminio. Epperò già occorre spiegare. In quanto Arminio parla, dando loro voce, dei paesi e dei suoi morti-viventi. Mentre Kraushaar parla dei viventi-morti del paese/televisione, ovvero del pubblico succube per esempio dell'Uomini e Donne di Maria de Filippi e succube soprattutto del 'personaggio' “Maria de Filippi”. Kraushaar e Arminio inoltre si somigliano per accenti e prossimità di scelte. Dove l'affinità sta nella differenza. Cioè Arminio fa parlare i suoi morti alla stregua di Kraushaar che fa parlare vivi ugualmente defunti. Grazie a quest'operazione, in pratica registrando situazioni del programma che fa ascolti su ascolti e soprattutto le vite di chi esiste in ragione di questo, il giovane autore romano scrive un libro che apparentemente con poco ci dice tutto del fenomeno “Maria de Filippi”. Che davvero il libro d'esordio dello scrittore Kraushaar studia con occhi nuovi e linguaggio scioccante una delle cause di demenza del cosiddetto italiano-medio. Destini e in special modo disperazioni che mettono sulla porta o immettono oltre la porta della celebrità e delle sue menzogne, essenzialmente soggetti privi di socialità. I paragrafi sono molto brevi. Colpiscono al pari di bruciature di sigarette. Però il loro calore lo ascolti. Sei in grado di vedere i motivi e i linguaggi delle disperazioni. Emanuele Kraushaar fa sentire “la De Filippi” come nessun giornale mai riuscirà. La analizza senza torcerle un capello. Girandole intorno e osservandola seduta di fronte alle sue invenzioni in carne e ossa.    

Il libro del giorno: Wabi Sabi Love - Ovvero l’arte dell’amore (im)perfetto di Arielle Ford (LEGGEREDITORE)























Un manuale di auto-aiuto che, basandosi su un’arte giapponese chiamata Wabi Sabi, insegna a guardare ai difetti del proprio partner con un occhio diverso, meno critico e più costruttivo. Con consigli pratici ed esempi di vita vera, l’autrice mostra come cominciare a considerare i difetti non più, e solo, come caratteristiche negative del partner, ma al contrario come pregi che diventano spunti alternativi, punti di forza, nuove risorse che possono alimentare positivamente il rapporto di coppia. L’amore è essenziale quanto l’aria che respiriamo, è uno degli ingredienti fondamentali della nostra esistenza, ma anche uno dei più difficili da conquistare e ancor più da mantenere. Ma nonostante le statistiche catastrofiche riguardo alla salute delle relazioni durature, Arielle Ford ci restituisce la speranza, mostrandoci come condividere con il nostro partner un amore fatto di rispetto, passione e naturalmente imperfezioni! Perché chi ha detto che l’amore dev’essere perfetto? È proprio liberandoci di questa fantasia, infatti, che si riescono a portare avanti delle relazioni sane, piene d’amore e complicità.
E vi assicuro che funziona! Perché Wabi Sabi Love si concentra sui pregi e trasforma i difetti in punti di forza, rendendo la vita di coppia più autentica e serena.
“Il Wabi Sabi è l’antica estetica giapponese che trova la bellezza e la perfezione in tutto ciò che è imperfetto, nelle cose piccole, umili e anticonvenzionali. Il Wabi Sabi ci insegna a innamorarci delle imperfezioni, non si limita ad accettare o semplicemente a negare ciò che ci infastidisce o che detestiamo di noi stessi e degli altri. Ci insegna invece ad apprezzare profondamente l’unicità di ogni singola persona.”

Arielle Ford è una profonda conoscitrice del pensiero orientale – del quale durante una carriera di oltre 25 anni – ha diffuso gli insegnamenti con grande entusiasmo e passione. Ha scritto sette libri, molti dei quali best-seller del New York Times.

BRIANZA PLASTICA













“IL GRUPPO - Il gruppo Brianza Plastica S.p.A. è formato da due società che contribuiscono a studiare, realizzare e fornire materiali e prodotti di altissima qualità, che rendono il gruppo Brianza Plastica S.p.A. uno tra i più qualificati nel settore delle coperture e dell’isolamento industriale e civile. Le società che compongono il gruppo Brianza Plastica S.p.A. sono: Brianza Plastica S.p.A. e Plasti-Bat SA.
LA STORIA: 1962 - Brianza Plastica S.p.A. nasce nel 1962 con la produzione di lastre in vetroresina, per l'industria e il commercio, specializzandosi nella fornitura di coperture per serre e tunnel.
1968 - Dal 1968 opera nel moderno sito produttivo di Carate Brianza su un'area di 70000 mq, di cui 26000 coperti.
1984 - Nel 1984 nasce il sistema ISOTEC®, innovativo pannello sottotegola termoisolante, fiore all'occhiello della gamma prodotti Brianza Plastica.
1988 - Dal 1988 inizia la produzione di pannelli curvi ELYCOP®, sistema di copertura industriale efficiente ed innovativo, per rispondere anche alle crescenti esigenze estetiche della moderna architettura industriale.
2003 - Nel 2003 aumenta la capacità produttiva di ISOTEC con l'avvento del nuovo stabilimento di Ferrandina (MT).
2005 - Nel 2005 nasce negli stabilimenti di Carate Brianza ELETTROTEGOLA®, il pannello fotovoltaico architettonicamente integrato ed installabile su tetti a falda con coperture in laterizio. Un prodotto in grado di coniugare le esigenze della moderna edilizia con quelle della produzione di energia a impatto zero.
2006 - Nel 2006 Brianza Plastica inaugura il nuovo sito produttivo di San Martino di Venezze (RO) per la produzione di laminati a freddo ELYCOLD.
2009 - Nel 2009 Brianza Plastica completa l'incorporazione della Italfibre di Ostellato (FE), ampliando ulteriormente la sua capacità produttiva nel settore dei laminati piani con procedimento discontinuo e laminazione a freddo.
Innovazione tecnologica ed alta qualità sono i valori che contraddistinguono i prodotti di Brianza Plastica, prodotti che consentono una perfetta adattabilità alle richieste specifiche del mercato, nel rispetto della direttiva europea sulla certificazione energetica degli edifici. Con le sue quattro sedi produttive di Carate Brianza (MI), San Martino di Venezze (RO), Ostellato (FE) e Macchia di Ferrandina (MT) e le sedi logistiche di Nola (NA) e Lione (Francia), Brianza Plastica si pone come una delle aziende protagoniste del moderno panorama dell’edilizia. La ricerca e la collaborazione hanno consentito all’azienda di raggiungere importanti obiettivi e dare risposte al mercato con prodotti in grado di: valorizzare la creatività dei progettisti; semplificare i lavori di applicazione garantire qualità, funzionalità e durata nel tempo.
MISSION - Il gruppo Brianza Plastica è presente nel settore dell'edilizia di copertura fin dal 1962 e nel corso degli anni ha sviluppato i suoi prodotti seguendo altissimi standard qualitativi; ciò le ha permesso di ottenere le più prestigiose certificazioni, naturale riconoscimento del valore e della serietà dei suoi prodotti. Il gruppo Brianza Plastica unisce la grande esperienza maturata dai professionisti di settore con le idee innovative applicate alle nuove tecnologie che arrivano dalla spinta dei giovani collaboratori che vengono selezionati ogni anno per entrare a far parte dello staff aziendale. I clienti Brianza Plastica sono seguiti in ogni fase di progetto, dalla progettazione, passando agli adattamenti alle specifiche esigenze, fino alla realizzazione, la consegna e l’assistenza in fase di applicazione. I clienti Brianza Plastica infatti godono di servizio post vendita qualificato e sempre disponibile, per una comunicazione efficace e produttiva. Il gruppo Brianza Plastica crede fortemente nello sviluppo dei materiali e dei prodotti. Per raggiungere questi obiettivi, ogni anno vengono stanziati forti investimenti nel settore della ricerca, che consente alla società di fornire ai propri clienti prodotti innovativi e sempre migliori. Innovazione tecnologica ed alta qualità sono i valori che contraddistinguono i prodotti di Brianza Plastica, prodotti che consentono una perfetta adattabilità alle richieste specifiche del mercato, nel rispetto della direttiva europea sulla certificazione energetica degli edifici. La gamma dei prodotti Brianza Plastica è in continua evoluzione, per fornire materiali all’avanguardia, in grado di adattarsi al meglio ai nuovi materiali e ottenere la massima resa e affidabilità, con un occhio di riguardo al problema ambientale del risparmio energetico e delle energie pulite. Un’ulteriore garanzia della professionalità e dell’alto valore della realtà del gruppo Brianza Plastica sono le referenze di altissimo valore che aumentano di anno in anno e la costante e stretta collaborazione con il mondo accademico.”



mercoledì 7 dicembre 2011

OOLIVOO - l'inaugurazione

Bagno di folla ieri sera per Al Bano Carrisi in occasione dell'inaugurazione a Bari in piazza del Ferrarese, 22 di "Oolivoo", il ristorante dedicato all'enogastronomia pugliese, capofila di una catena che conquisterà il mondo. Dopo Bari, aperture ai primi dell'anno anche a Cellino San Marco e Taranto, e poi San Pietroburgo, Londra, Torino e Milano, solo per citare le città dove verrà aperto un punto "Oolivoo" già in calendario. Un progetto iniziale che prevede 10 aperture in tutto il mondo solo nei prossimi due anni, per un investimento di 5 milioni di euro, 500mila ne sono serviti solo per il ristorante barese che sarà aperto 7 giorni su 7 e svilupperà ben 18 posti di lavoro.

"Credo in questo progetto" ha detto Al Bano durante la conferenza stampa con i giornalisti, "e non solo perché in tutti i ristoranti della catena verranno offerti i miei vini. Penso già ad "Oolivoo" con l'aggiunta di una D, una sorta di "Oolivood" che conquisterà l'America ed altre latitudini".

Insieme ad Al Bano, nella compagine sociale, entrambi con una piccola quota, anche l'attuale allenatore della Juventus Antonio Conte. L'ex calciatore ha dichiarato di non essere attratto minimamente dagli introiti economici, ma ha accettato di entrare in "Oolivoo" per portare avanti un compito molto speciale: sarà lui, insieme alla moglie Elisabetta, il tutor ed il garante di un fondo etico in cui ogni anno verrà versata una quota degli utili aziendali che sarà destinata a finanziare azioni sociali in favore di pugliesi in difficoltà.

Presenti alla serata anche Mimmo La Forgia, in rappresentanza della OLV srl, la società di imprenditori tutti pugliesi, che detiene il 52% delle quote di "Oolivoo". "Nonostante il momento di crisi, siamo orgogliosi e felici di questa iniziativa che sin dalle prime battute si sta rivelando una sfida entusiasmante" ha detto La Forgia. "Pensiamo sia importante investire sul territorio, ed esportare in Italia ed all'estero le caratteristiche inimitabili della nostra cucina, siamo certi si rivelerà un'operazione vincente".

Nello staff che ha lavorato per "Oolivoo", anche molti altri professionisti pugliesi, tutti presenti all'inaugurazione. A Giacomo Giancaspro, presidente associazione cuochi baresi, è toccato ideare la linea enogastronomica, mentre l'allestimento è stato curato dall'architetto Fanny Cavone. L'agenzia di comunicazione Fanizzi & Maggipinto, invece si è occupata dell'immagine di "Oolivoo", "a partire dalla prima O fino all'ultima", come ha sottolineato Piero Fanizzi, account director che, con Giovanni Maggipinto, creative director, ha realizzato anche un cortometraggio dedicato ad "Oolivoo" (www.youtube.com/watch?v=vit1N-9b7Vk). Una bella storia, girata tra Giovinazzo e la Tenuta Carrisi, che racconta l'incontro tra Concetta e Martin e quell'amore che nacque tra loro, suggellato dai sapori della tradizione destinati ad attraversare il tempo.

 

 

BERTOLOTTO PORTE - BIhome
















“BIhome esce dagli schemi del concetto di porta tradizionale: è prodotto di arredo ed è frutto di biennale studio ingegneristico. Le collezioni, raffinate ed essenziali, sono moderne. BIhome è finezza di materiali: trasparenza del vetro temprato, leggerezza minimalista dell'alluminio, varietà di colori e essenze che librano nell'ambiente con tonalità che passano dall'inconscio al razionale. Colori e tendenze: anni che si avvicendano, mode che si scalzano, passioni che si alternano. Non per loro: le porte BIhome sono nate per sfiorare l'eterno. Questione di spazio: da vivere. Questione di tempo: da centellinare.”


ECOO

















“Ecoo è un sito interamente dedicato all’ecologia e all’ambiente, con focus quotidiani su energie rinnovabili, ecoincentivi, riciclaggio, alimentazione e innovazione tecnologica a impatto zero. Ogni giorno vengono pubblicate tante guide pratiche per aiutare a vivere in maniera sostenibile per l’ambiente, con un occhio anche al risparmio. Ecoo nasce nel marzo 2009 all’interno del network Nanopress, per fornire agli appassionati di ecologia e ambiente news e approfondimenti sul settore. Il sito è supplemento editoriale della testata Tuttogratis.it

Redazione Interna:
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Fabrizio Capecelatro, Redattore e Content Supervisor interno
Gianluca Rini, redattore
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