Mi concederò un lusso, purtroppo,
quello di parlare d'una situazione gravissima prodotta dall'elettrosmog, ovvero
la base reale e umana del libro d'inchiesta "Bomba atomica", con nella
mente ma soprattutto negli occhi e quindi nell'anima le immagini del campo
d'antenne che nella mia piccola lucana Pomarico fa a gara di morte con Monte
Mario: dove oggi restano i ponti di trasmissione militare e in un recente
passato questi reggevano convivendo con un campo di ripetitori televisivi. E
alcune battaglie, per richiedere controlli seri e puntuali, anche nella mia
piccina matria sono state fatte. Senza risultati. Epperò qualcosa, sappiamo, un
giorno deve cambiare. Necessariamente. Però torniamo al libro, all'opera
d'inchiesta scritta a quattro mani dal giornalista Alessio Ramaccioni e
dall'avvocatessa Francesca Romana Fragale; perché questo testo dice di morte,
di morti. (Su questa falsa riga, tra l'altro, e su questa falsa riga forse suo
malgrado, nel mezzo delle pagine potrete trovare la citazione d'un cinico
articolo del Messori). Intanto diciamo che Ramaccioni da anni segue le vicende
di Radio Vaticana. Ché Radio Vaticana è l'oggetto del male. Mentre la penalista
ed esperta di Diritto dell'ambiente Fragale è stata accanto alle vittime in
tutti i processi, e ancora è lì d'altronde, dei cittadini contro la Radio del papa, della Chiesa
Cattolica Romana. Come, infine, Lucci è fotoreporter d'impegno. Questo
"Inchiesta su Radio Vaticana" prende le mosse, direbbero i
politicanti, ovvero quelle stesse personcine che per esempio snobbano le
vicende descritte, dalle parole usate dagli abitanti delle zone di Roma Nord e
dei comuni limiotrofi a Santa Maria di Galeria: "come una bomba
atomica". Le comunità colpite dai raggi della comunicazione chiesista,
infatti, usano questi precisi termini definitivi per sintetizzare gli effetti
delle onde del mastodontico parco di ripetitori che permette alla Radio Romana
per eccellenza di spedire messaggi in tutto il mondo. Circa 430 ettari per 33
antenne. Infligendo malattie, pare proprio, a migliaia d'esseri umani.
Cattolici e non. Nell'area prossima al parco ecclesiale, infatti, la leucemia e
i tumori sono diventati compagni di vita. Un impatto, potremmo precisare, ed è
cosa spiegata dagli studi, che è maggiore rispetto alla media nazionale.
Nonostante, ricordiamo, i medium poche volte si mettano a fare racconto dei
fatti. Pure se in mezzo agli eventi scompaiono bambini e anziani. A differenza
dei comitati civici che mai più avranno paura. Al diritto di cittadinanza che
le vittime di Radio Vaticana - e su questo siamo addirittura confortati da un
primo processo vinto e mettendo tra parentesi la prescrizione fatta scattare -
praticano quotidianamente. Alzando la testa. Mai più somigliando ai servi della
terra che dai preti e cardinali erano solamente comandati e sottomessi. Quando
sappiamo bene perché, sottolineamo, i politici non vivano la lotta delle
vittime. Inoltre, aggiungiamo, queste persone condannate dal Vaticano a essere
sparati da Radio Vaticana, hanno la forza d'essere parte civile, e qui si
guardino le varie perizie insieme alle testimonianze, persino a un processo in
corso che vede appunto Radio Vaticana accusata di "omicidio colposo
plurimo". Chissà se oltre a questo saggio fondamentale e alla ormai
storica puntata della trasmissione della Rai Report, qualche organo
d'informazione e di trasformazione dell'opinione pubblica avrà il merito di
fare chiarezza, dandoci altre narrazioni, su questa costante oppressione - che
dura da decenni. Il libro di Ramaccioni e Fragale è troppo ricco, si termini,
per essere recensito a dovere. Quindi va letto. Che domani di fronte alle
bugie, alle ipocrisie, alle cattiverie, agli atteggiamenti accomodanti, non è
più possibile stare zitti. Magari col timore d'essere tacciati d'Allarmismo.
Anzi. S'allarmino tutti. Qui stiamo morendo.
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venerdì 2 dicembre 2011
OGGI MANGIO DA … 85: La Bastide de Moustiers, Alain Ducasse – Alpes de Haute Provence
“Ici, la cuisine est ouverte à
tous. Des fumets s’échappent des casseroles, la viande rôtit dans la cheminée,
les commis s’affairent et le chef se fait un plaisir de raconter le menu de la
journée.
UN CHEF DU SUD - Originaire du
Sud-Ouest, Alain Souliac a fait son apprentissage avec les plus grands chefs de
la région avant de rejoindre Alain Ducasse en 2002. Après 8 années passées au
Pays Basque et à Paris il rejoint notre équipe pour retrouver avec bonheur la
cuisine d’auberge à la Bastide
de Moustiers. C’est cette cuisine de terroir, familiale, simple et bonne qu’il
a le plaisir de travailler, autour d’un menu qui change quotidiennement.
UNE CUISINE DU SUD - Une cuisine provençale,
des menus qui changent chaque jour. Respectueuse et généreuse, elle n’a qu’un
but : suivre les saisons, magnifier les produits.
UN GOUT DU PARTAGE - Deux menus sont proposés
au déjeuner et au dîner. Bouillon glacé de cosses de petits pois et févettes;
agneau des Pré-alpes à la cheminée, légumes en beaux morceaux ; pigeonneau de
Racan grillé aux ceps de vigne ; cocotte de légumes printaniers cuisinés
ensemble à l’huile d’olive de la
Bastide. S’inspirant du terroir du Sud, le chef, Alain
Souliac, cuisine chaque plat comme une histoire à partager...”
LO SPAZIO DELLA POLITICA
“Benvenuti su Lo Spazio della
Politica (LSDP). Se c’è una citazione che può descrivere chi siamo è questa:
“L’avvenire è dei curiosi di professione”. Siamo infatti un gruppo formato da
venti giovani curiosi nati tra il 1978 e il 1989, provenienti da vari percorsi
di formazione ed impegnati in vari ambiti professionali (università e centri di
ricerca, istituzioni, start up digitali, venture capital, comunicazione e
consulenza, green economy). LSDP nasce nel 2005 all’interno delle mura della
facoltà di filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, da un’idea di
Alessandro Aresu, Moris Gasparri (presidente dell’associazione) e Matteo
Scurati, i tre co-fondatori del nostro progetto. Il 23 novembre 2008 abbiamo
creato questo blog collettivo iniziando così a muoverci nel mare del web, che è
diventato sempre di più il nostro spazio ideale. Proprio l’idea di mettere al
centro la logica “social” nella nostra attività è il punto che ci ha
caratterizzato sempre di più. La rete è diventata l’occasione per farci
conoscere e, soprattutto, per conoscere nuovi collaboratori che, con l’unico
“dogma” della curiosità, hanno arricchito il nostro progetto. Lo Spazio della
Politica ha accompagnato i progetti di vita di tutti noi, diffondendosi come un
virus nelle varie città d’Italia dove abbiamo la nostra sede fisica (Milano,
Roma, Jesi e Cagliari) e trovando una “sede estera” a Bruxelles, la città dove
è presente la maggiore delle nostre comunità straniere. La nostra passione è la
politica e il nostro strumento è la socialità. Le direttrici fondamentali del
nostro lavoro sono tre.
La prima è l’analisi della
politica italiana, dei suoi episodi e dei suoi movimenti profondi, tenendo
presente sia la situazione “grave e seria” del nostro Paese sia la necessità dell’ironia.
La seconda è l’analisi della politica globale, in termini di “primato
dell’interesse per la politica estera” – sulla scorta della nostra
collaborazione con Limes e Lucio Caracciolo – e di necessità di una
globalizzazione della politica e dell’economia italiana. La terza riguarda, in
senso ampio, il rapporto tra reti e politica, innovazione e società, e se ne
ritrovano le tracce nelle nostre analisi sulle nuove professioni, sui nuovi
spazi dell’impresa, sul ruolo propulsivo del web in Italia, sull’impatto
politico ed economico delle nuove tecnologie in rete. In questo senso, il
nostro progetto più importante è Butterfly Web, portato avanti con la
collaborazione di Google, che ha segnato e sta segnando un cammino di maggiore
professionalizzazione della nostra associazione. All’appuntamento italiano
abbiamo affiancato anche una tappa europea a Bruxelles, Butterfly Europe.
Coltiviamo infatti l’ambizione di diventare “un think tank in Rete e per la Rete”, come siamo stati
definiti. Su questo fronte, è nostra l’idea da cui è nata una proposta di legge
bipartisan presentata alla Camera dei Deputati per favorire il finanziamento
delle start up tecnologiche italiane. Un mix perfetto di queste tre dimensioni
del nostro lavoro è rappresentato dalla The LSDP Top 100 of Global Thinkers, la
classifica dei pensatori globali che curiamo annualmente in alternativa a
quella pubblicata dal magazine americano Foreign Policy, e che rappresenta il
contenuto più identificativo del nostro blog. L’edizione 2010 è stata infatti
citata e ripresa sui principali quotidiani e organi d’informazione italiani
(Repubblica, Corriere della Sera, L’Espresso, Sky Tg 24, Radio3). Questo è
quello che abbiamo cercato di realizzare, insieme”
L’ITALIA E LA MORTE di Alessia e Michela Orlando
Ci hanno provato in molti,
soprattutto in occasione del 150° anniversario della presunta Unità, a
definirla. Conclusione: l’Italia non è una penisola (considerandone i dati
essenziali) ma piuttosto l’area geografica in cui si sdogana di tutto. Si è
sdoganato anche la parolaccia e il fascismo, ma è rimasto un tabù: la MORTE. Crediamo
sia giunto all’idea di ragionarci su anche Giorgio Sangiorgi, Edizioni Scudo,
http://www.edizioniscudo.it/, quando ha escogitato un concorso letterario
inconsueto che si reggeva innanzitutto sulla segretezza, partendo da un presupposto
similare (paura della morte, meglio non parlarne … e allora parliamone!). Ciò
ci apparve paradossale. Chi decidesse di fare un giro nel web scoprirebbe una
valanga di concorsi, gratuiti o a pagamento, sin troppo e, con non poco
sospetto, pubblicizzati in una cascata di pagine web e non solo. Quel concorso,
IUSTITIA MORTIS, pretendeva la segretezza. Originale. Si è chiuso e, insieme a
opere di nomi noti a livello europeo, un nostro racconto è tra i
vincitori-selezionati. Si trattava di mettere la MORTE alle strette,
facendole considerare che ormai l’Umanità sta per divenire eterna. Ciò avrebbe
implicato la fine del suo lavoro sporco. La reazione prevedibile: scomposta. Le
idee tirate fuori da un manipolo di scrittori ci hanno sconvolto, ma crediamo
sia rimasta sorpresa soprattutto e ben di più la Signora con la falce.
La nostra idea, in sintesi:
l’epilogo è vicino! La Signora
non è più neppure conscia del suo corpo fisico; i vermi stanno pasteggiando con
le sue ossa e lei sopravvive mangiando i vermi …
Gli autori che hanno collaborato
sono Elia Giovanni Babsia, Vittorio Baccelli, Alexia Bianchini, Pierre Jean
Brouillaud, Lorenzo Davia, Diego Di Dio, Massimo Di Loreto, Marco Filipazzi,
Flavio Firmo, Daniele Gabrielli, Gloria Gerecht, Gianni Giangrande, Roberto
Guarnieri, Angelo Marenzana, Giulia Martani, Luigi Milani, Marco Montozzi, Luca
Nisi, Paolo Ninzatti, Alessia e Michela Orlando, Simone Piazzesi, Manuel Russo,
Paolo Secondini, Marco Siena e Marco Vecchi.
In coda, il nostro editor Giorgio
Sangiorgi, come nel suo stile si è riservato il piacere di chiudere il libro
con un lieto fine. Per quanto possibile, ovviamente…
Copertina di Luca Oleastri, 26
illustrazioni di Giorgio Sangiorgi, 356 pagine, dimensione 15.2 x 22.9 cm – rilegatura
termica.
mercoledì 30 novembre 2011
NICK G: SWIFT - Watercolor Artist and Landscape Painter
“I am a watercolorist, landscape painter
and illustrator. I got my start at an
early age in Houston, TX, painting on and off-shore oil rigs on
location for oil and gas companies. These paintings were digitally scanned to
created graphics for their annual reports and web sites. When my worked
appeared on the New York Stock Exchange and our annual report won best in
industry, I decided to pursue the arts at the University level. I went on to
receive my bachelor and master in arts all the while working for the
university. There i painted a series for the schools 125 yr. anniversary,
furnished their new hospital, was asked to paint their campus in Angers, France,
and create works for their chapel. My grandfather too was an artist, and it
seem no matter what I do I cannot stop painting; Art is a passion and a part of
me. I am also partially color blind (red-green), and have developed a variety
of techniques to paint overcome this natural hindrance for painting landscapes.”
Image - Nick G. Swift art work: “Currently
Untitled, watercolour on stretched paper, 16" x 20" Austin, TX”
Il libro del giorno: Nuraghe Beach: “contro-guida” di una Sardegna da non perdere! Intervento di di Roberto Martalò
Raccontare il proprio territorio
è esercizio difficile. Il rischio è quello di cadere nella retorica degli
stereotipi (il più tipico è l’equazione Italia = spaghetti, pizza e mandolino);
peggio ancora, si può finire nel mare delle guide senza anima, tutte uguali. Se
il territorio da raccontare è poi la Sardegna, regione complessa e dai mille aspetti,
il discorso si complica. La
Sardegna, infatti, per molti è la costa Smeralda, i locali
frequentati dai VIP, la bella vita. Per altri, è una vacanza al mare, spiaggia
e cibo e niente più. Per altri ancora, è un luogo dalla cultura millenaria e
affascinante, lontana anni luce dalle prime pagine dei giornali di gossip.
Flavio Soriga si cimenta nell’impresa ardua di raccontare la sua amata terra
con un’idea affascinante: raccontarne aspetti lontani dalle ribalte tipiche dei
rotocalchi, “la Sardegna
che non visiterete mai”. Un libro per viaggiatori più che per turisti, un atto
d’amore per un popolo che, anche e soprattutto quando è lontano, si sente
orgoglioso di essere sardo. L’autore dà vita a un libro che si divide in due
parti: una premessa iniziale, articolata in 43 capitoli, dove il protagonista
del libro, uno scrittore-barista sardo trapiantato da anni a Roma ritorna a
casa un po’ per riprendersi da una delusione d’amore e un po’ per portare a
termine il suo nuovo progetto editoriale: parlare della “sua Sardegna”. Così,
dal continuo dialogo con sua cugina e dal cassetto dei ricordi, emergono alcuni
luoghi sconosciuti a chi non è del posto e che, però, nel racconto diventano
posti da non perdere per cogliere appieno la cultura di quella terra. L’ultima
parte è composta da sei capitoli che ripropongono articoli, introdotti nella
premessa, già scritti dall’autore o dalla madre di Soriga o da altri scrittori.
Con un tono che alterna malinconia a umorismo, Soriga riesce a catturare il
lettore, portandolo dentro le proprie storie e dentro quei luoghi fantastici,
da visitare. L’idea iniziale, soprattutto, è ottima e originale perché il
racconto, anche per le capacità dello scrittore, funziona benissimo. Questa è la parte che
certamente rende di più. Sarebbe stato bello, ma questo più che una critica è
un desiderio, che il racconto iniziale fosse stato portato a termine
dall’autore. Gli interventi già pubblicati, infatti, danno l’idea di un déjà
vu, e il libro perde un po’ di originalità. Ciononostante, va premiata l’opera
di Soriga perché ha saputo distinguersi nel mare delle guide con intelligenza e
creatività.
Nuraghe Beach di Flavio Soriga
Laterza, 196 pag, 10€
Matthew Zapruder’s COME ON ALL YOU GHOSTS (Copper Canyon)
"Charming, melancholy,
hip."—Publishers Weekly, starred review
"Zapruder's innovative style is
provocative in its unusual juxtapositions of line, image and enjambments. . . .
Highly recommended."—Library Journal
“Matthew Zapruder's third book mixes humor and
invention with love and loss, as when the breath of a lover is compared to
"a field of titanium gravestones / growing warmer in the sun." The
title poem is an elegy for the heroes and mentors in the poet's life—from David
Foster Wallace to the poet's father. Zapruder's poems are direct and
surprising, and throughout the book he wrestles with the desire to do well, to
make art, and to face the vast events of the day.
Look out scientists! Today the unemployment
rate
is 9.4 percent. I have no idea what that means.
I tried
to think about it harder for a while. Then
tried standing in an actual stance of mystery
and not knowing towards the world.
Which is my job. As is staring at the back yard
and for one second believing I am actually
rising away from myself. Which is maybe
what I have in common right now with you . . .”
Matthew Zapruder holds degrees from Amherst College,
UC Berkeley, and the University
of Massachusetts. He is
the author of two previous books, including The Pajamaist, which”
BOMBAY PALACE IN NEW YORK
“Bombay
Palace "The Culinary Ambassador
of India" invites you to discover a rich culinary heritage that has
developed throughout the centuries in India. Chefs at Bombay Palace
are recreating the myriad cuisines of this vast, sprawling nation. India is a huge
hodgepodge of culinary styles, each with its own distinctive spices, herbs,
ingredients, and techniques, many of which are evident in our efforts. Dishes
can contain a blend of 20, 30, 40, or more spices and herbs.
The lavish dining room is decorated with
spacious banquettes, a three-tier Czech crystal chandelier and plush Scottish
wool carpeting. As in a palace, portraits of royal personages line the walls.
Brass fixtures, imported from Muradabad, the brass capital of India, further
enhance the majestic room. The intricacy of the glass etchings featuring
palaces, temples, mosques, and gurudwaras, highlight Bombay
Palace's commitment to capturing the
essence of India's
colorful culture.
The exquisite architectural and decorative
details of the restaurant create the ambiance of a Maharaja's Palace. Beautiful
portraits of royalty are displayed in the dining room, and the walls are
ladened with detailed brasswork and intricate glass etchings. The crystal
chandelier and carpet woven in Indian designs adds to the regal atmosphere.”.
OGGI MANGIO DA … 84: RISTORANTE CROTASC
“E' sicuramente uno dei più
caratteristici crotti della zona ( la data sul pavimento in sasso all'ingresso
della cascina dice 1767); un tempo usato come stalla, la sua storia è leggibile
nelle mura di pietra, abbellite con gli antichi strumenti della cultura
contadina e ravvivate dai bagliori del rame. E’ il primo crotto in Valchiavenna
che apre al pubblico nel 1928, divenuto trattoria nel 1946 e ancora nelle sue
sale da pranzo rustiche e accoglienti, si respira un’atmosfera di cordialità
con cui da sempre la famiglia Prevostini (3 generazioni) governa questo locale,
predisponendo il fuoco nei camini d’inverno e apparecchiando i tavoli
all’aperto all’ombra dei centenari castani durante la bella stagione. La cucina
è schietta, ricca di influenze tradizionali e valligiane in cui domina la
brisaola, il "bastardell" (salamino di carne di maiale e manzo), il
raro violino di capra, i pizzoccheri e la selvaggina. La carta dei vini propone
principalmente vini valtellinesi ed in particolare quelli della cantina di
famiglia Mamete Prevostini, con intelligenti divagazioni tra i grandi vini
nazionali ed esteri. ”
LICIA TROISI
“Sono nata a Roma il 25 novembre
1980. Ho iniziato a dilettarmi di scrittura più o meno quando ho imparato a
leggere. Le prima favolette che ho scritto datano 1987 e per gioco sono
raccolte in un volume rilegato in cartoleria che avevo intitolato Le Mille e
una…Licia, un titolo per nulla pretestuoso. A otto anni ho scritto un
“romanzo”, anche quello i miei l’hanno fatto rilegare, e ora sta nello scaffale
più alto della mia libreria. È lungo la bellezza di venti pagine e si intitola
Sindy e Mindy; ha le atmosfere ispirate al cartone animato strappalacrime che
seguivo all’epoca, Lovley Sarah. Ho frequentato il liceo classico e in quel
periodo ho scritto il diario e qualche racconto. Un paio di volte mi sono
cimentata con la poesia, provando definitivamente che è un genere che proprio
non fa per me (sono davvero negata), ma mi mancava una storia di ampio respiro
intorno alla quale sfogare la mia voglia di scrivere.
Dopo il liceo, mi sono iscritta
alla facoltà di fisica e mi sono laureata in astrofisica il 17 dicembre 2004,
data memorabile. Durante gli anni di università, oltre a conoscere il mio
attuale marito, ho iniziato a leggere fumetti, principalmente manga, e a
conoscere un po’ meglio il mondo della fantasy. Così, a 21 anni ho finalmente
trovato la storia che cercavo e ho iniziato a scrivere le Cronache del Mondo
Emerso. Mi ci è voluto un anno e mezzo per finirle e sei mesi per fare una
prima approssimativa correzione, dopo di che, senza troppe speranze, ho spedito
il manoscritto all’unica casa editrice di cui conoscessi l’indirizzo, la Mondadori. Dopo
tre mesi mi è arrivata la fatidica telefonata e ad aprile del 2004 il mio libro
è arrivato in libreria.
Attualmente sono dottoranda in
astronomia.
Per quel che riguarda i miei
gusti, amo molto la musica, specialmente rock e classica (proverbiale la mia
passione per i Muse), leggo moltissimo (o non sarei in grado di scrivere
neppure una riga), leggo molti fumetti e mi piace il cinema.”
Paesaggio magico di Michele Zaza
La Fondazione Noesi in Martina Franca ospita una importante
mostra personale di Michele Zaza dal titolo Paesaggio magico, che
comprende installazioni, immagini fotografiche e video.
Attraverso
l’utilizzo di una fotografia intesa come mezzo per fissare le proprie
riflessioni esistenziali, Zaza si concentra sul corpo – in particolare sul
volto, suo e delle persone a lui vicine – per elaborare un ideale viaggio
fisico e metafisico, dove tutto si fa spazio “poetico”: il luogo, i corpi
plastici, le immagini fotografiche, entrano in una trama di relazioni, rimandi,
livelli di percezione e introiezione, da cui scaturisce un’immagine che si impregna di valori tra il totemico e il feticistico,
tra l’allusivo e il fantasticante.
All’interno della ricerca dell’artista, il corpo e il volto
diventano l’interfaccia con il mondo, lo schermo su cui proiettare un'atmosfera
magica e carica di simboli. Per questa ragione il corpo e soprattutto il volto
si trasfigurano, tesi verso il valore di
sacralità dell’immagine. Essi
“viaggiano” costituendosi in un corpo secondo, mentale, fatto di coscienza
metafisica. Spesso sono dipinti di blu per indicare un’idea di
trascendenza, di bianco per focalizzare un punto di energia vitale, di marrone
per manifestare un legame con la terra, di nero per segnare una zona di
silenzio. Nell’universo astratto che Zaza va man mano elaborando i volti sono
assimilabili a vere e proprie icone, ritratti sospesi nel tempo e nello spazio,
autentiche proiezioni di una spiritualità.
Attraverso un utilizzo della luce di chiara matrice
teatrale, fa dunque emergere i volti da uno sfondo scuro e misterioso, come
nelle opere Cielo abitato, 1985,
incentrate su volti illuminati da una luce caravaggesca.
I corpi e i volti ritratti nella mostra Paesaggio
magico, 2011, si nutrono di
forme plastiche, spesso in legno, di sculture cosmiche archetipiche,
all’interno di una libera creatività che tutto reinventa. È nella
rappresentazione di un nuovo antro misterioso del vivente che si trova la
possibilità di un universo
immaginario, fatto di volti dorati, a volte con parti dipinte di azzurro, che
appaiono e scompaiono nell’oscurità segreta dello spazio, volti animati
dall’intrecciarsi di mani dipinte, sicuri di voler abitare una propria dimora
cosmologica materiale e psichica, fatta di pareti azzurre e di forme
germoglianti tracciate con molliche di pane. Un cosmo dove si sedimentano segni
riconoscibili: le molliche di pane e il colore del cielo, le forme alate e i
gesti del corpo. Un percorso onirico sviluppato nelle sembianze di un habitat
umano capace di rigenerare l’invisibile quanto il potenziale visibile.
In una delle sale della Fondazione Noesi Zaza realizza
un’installazione site specific dove la proiezione video di volti (maschile e
femminile) con mani congiunte e in lenta apertura, abita la dimensione arcana
di uno spazio magico: “una rappresentazione che mette insieme terra, cielo,
uomo, coscienza. Una sorta di paradiso perduto dell’infanzia e della bellezza
che permette una favola antropologica ritrovata, dove l’essere va oltre se
stesso” (Michele Zaza).
La mostra sarà accompagnata da un contributo critico inedito
di Elena Re.
Cenni biografici
Michele Zaza nasce a Molfetta il 7 novembre del 1948. Nel 1972 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria
Diagramma/Inga-Pin di Milano. Nel gennaio del 1973 Zaza espone da Marilena
Bonomo a Bari. Dopo da Massimo Minini (Brescia), Annemarie Verna (Zurigo), Ugo
Ferranti (Roma), Lucio Amelio (Napoli), Yvon Lambert (Parigi), Leo Castelli (New
York). Mostre personali al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Cabinet des
estampes du Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Shchusev Architecture Museum
di Mosca, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea di Roma, Mamco Musée
d’Art Moderne et Contemporain di Ginevra, Centro Luigi Pecci di Prato.
Tra le collettive, nel 1977 e nel 1982 Zaza partecipa
a Documenta (Kassel); nel 1975 alla Biennale di Parigi e nel 1977 alla XIV
Biennale di San Paolo. Negli anni Ottanta e Novanta partecipa a mostre presso
il Centre Pompidou di Parigi, la Nationalgalerie di Berlino, la Hayward Gallery di
Londra, la Staatsgalerie
di Stoccarda, il Musée
d’Art Moderne de la Ville
de Paris.
Sabato 3 dicembre 2011 ore 18:30 la Fondazione Studio
Carrieri Noesi inaugura la mostra:
Michele Zaza
Paesaggio Magico - Palazzo Barnaba, via Principe Umberto 49 Martina Franca.
La mostra resterà aperta fino al 5 febbraio 2012 nei giorni:
La mostra resterà aperta fino al 5 febbraio 2012 nei giorni:
venerdì - sabato - domenica, dalle 17:30 alle
20:30.
Ingresso gratuito.
www.carrierinoesi.it
Ingresso gratuito.
www.carrierinoesi.it
UNVEILED - A word that forgot how to love
UNVEILED
is an exhibition of a collective of international artists that find
themselves in the Promise
Land as did their
anscestors many years ago. The fragility of the American dream has
vanished, replaced by hyper productive centers in Asia
and a looming global depression with no signs of weakening. A society that lives with many masks , an armor: a veil
of indifference, A world heading towards ruin and imminent crisis, A world
arrived at the breaking point that generates new questions for humanity. A
world that forgot how to love.
Undergroundog: - A movement of individuals,
artists, activists and thinkers reunite to critically investigate American and
European society.
Playing in the Symposium of arts: an open
workshop where art and life unite.
Society is covered by a veil of hypocrisy,
misgyony, racisim and the propaganda of consumer culture.
Unveiled attempts to show a system broken,the
course of action that progressed a materialist society, a sunrise is ...
Optimisism is sustainable solutions, common or
unexpected, built from diversity as a raw matter.
We set out to open a dialogue with the
established resources, across ideologies, seas and political borders,
preferring a possibility of participation, experimentation and provocation to
stasis.
Here in Miami,
the city of ethnic crossroads, a motive for liberty for the South, yet the new
Oriental frontier, this longing place for every European.
To reuse, to conceptualize a new ensemble that
is to embody flexible potential of multicultural sensitivity.
Curator Nicolò Tartarelli brings Unveiled to
Merc Studio, 299 NW 36st (Wynwood)
Artists include: Grace Zanotto presents the
"Winged Burka" A missing cog
in the global clock (worldwide) that marks the integration process (evolution)
in defense of human rights. The "Winged Burka", mystification of the
feminine forces. A light of hope rises in the multiethnic social landscape,
against one of the forms of gender disparity (f/m). In different countries, in
diverse laws, the justice is a mere matter of opinion. Everything that you do
not want to see and therefore one is silent. Heavy silences that perpetuate and
protect the guilty, punches in the face that give no sleep to consciences.
No answer, just cries for for help.
There is a fight underwater between a girl
boxer and SuperBurkaGirl, an opposing way of life, their movemnets slow and
blurred.
Video art directed and edited by Silvia
Camagni, camera operetor Nicolò Tagliabue.
Underwater we meet the textile experiment made
with sensibility by the hand of Simona Colzi: a portrait of our stoic moment
impressed by Needle and Thread.
We live
and in a society that proposes models of life so perfect and shiny, so
unattainable.
A present more and more loaded with fear,
complete disintegration of the individual-society relation, uncertainty and
insecurity, preceded by a past of tension.
A future of great faith, a future in
progress.
The
‘Human Being' by Luigi Galasso, recognizes freedom bound to those who
universally accept social rights, creating a war: all against all
Its sole objective: provide each one with
freedom and prosperity.
Silence a tree broken, a dome shaped roof
structure of glass as nature will destroy any artificial costruction. That's the breaking point!
The relationship between man and marble is the
one of love and war, a creative process that spreads dust and noise.
To gain new connotations that will escalate in
the hands of a master. The best
sculptural tradition, beyond the classic given by Tiziano Gozzani helped by
Gian Marco Lanza.
Overseas we migrate, a logbook is a burden of
our culture and history, our destination: Miami.
Finally at work with new eyes, all what appears is just a broken table suck in
a hole.
The horizon of consumerism is ruthlessly tight,
but our mind has a broader vision. A tour round the Human Rights. An active
avant-garde movement that turns to the urgent need to empathizw, hands clasped
in circle for the resurgence.
The popular New Pop by Max Papeschi.
Cartoons and puppets discussed and revised,
icons and symbols used by the high powers to mask their ruthless strategy for
the control of the collective consciousness.
A Politically Incorrect Pop citing the American
Style will reveal its paradoxes so ironically realistic.
Virus of buying, people blackmailed by the
system.
Liuba embodies this virus in the Art Fair, she
pass through full of red stamps to flare up contemporary art world.
Marcuria and Kalipso are the woman priest of
the fireplace, who lead you througth the meaning of creation. Bring you to feel
the true purile, like a childish emotion with wisdom.
UNVEILED Curated by: Nicolò Tartarelli
Artist: Grace Zanotto, Luigi
Galasso, Max Papeschi, Tiziano Gozzani, Liuba, Silvia Camagni, Simona Colzi,
Marcuria e Kalipso, Nicolò Tagliabue, Gian Marco Lanza and Branka Joldas
ART BASEL PREMIER - Merc Studio 299 NW 36 st Wynnwood
DEC. 2 , 2011. 6PM Cocktail Astoria wine
Info:
www.undergroundog.org
7869555192 - 3057425253
COLLEEN SANCHEZ ART WORKS
“Colleen Sanchez Honolulu, Hawaii, United States - I enjoy painting
the essence of nature - it seems to soothe something in my soul. I am also very
fortunate to live in the state of Hawaii
with visual inspirations everywhere. Sometimes my artistic translations come in
the form of floral paintings, sometimes landscapes or seascapes, and even
sometimes more abstracted versions of the natural world. Painting in water
media has predominately been my choice, I do enjoy experimenting in other media
including oil and pastel. Although I have taken a few watercolor classes/workshops
with wonderful artists when I started painting in 2009 I am mainly self-taught.
I just love the whole process of research, study and practice. I always choose
to work with high quality archival paints and supports - such a pleasure to
create with. I'll never stop appreciating the opportunity I have to continue to
learn and create along the path of my life journey. I also love to photograph
beautiful things around me and so decided to open a new blog to focus on that
too. I hope you'll enjoy both of my artistic blogs.
colleensanchezartworks@gmail.com.”
Il libro del giorno: L’OSSESSIONE PER LE PAROLE DI ANGELO RICCI (ERRANT EDITIONS. SMALL DIGITAL PUBLISHER)
Una serie di scritti che vanno in
cerca di quel rapporto sottotraccia che unisce letteratura e web, cinema e
musica. Cabotaggi narrativi che seguono un sottile filo rappresentato dalla
continua emersione di feticci letterari come Borges, DeLillo, Pynchon e da
presenze narrative, filmiche e musicali. C’è un segreto rapporto che lega i
lettori alle narrazioni? O i lettori stessi sono la narrazione primaria? E un
film o un brano rock sono così differenti da un romanzo? Esistono luoghi ideali
per la narrazione? Le risposta sono forse celate nelle domande. Visioni, storie
e parole che compiono un viaggio circolare dove il punto di partenza si
(con)fonde con la meta.
Angelo Ricci è scrittore e
blogger. Ha pubblicato il romanzo Notte di nebbia in pianura (Manni). Ha
partecipato all’antologia Nero Lombardia (Perrone Lab). È in uscita la sua
raccolta di racconti Padania Blues (Eumeswil)
CHANGÓ’S BEADS AND TWO-TONE SHOES By William Kennedy (Viking)
“From the Pulitzer Prize-winning author of
Ironweed, a dramatic novel of love and revolution from one of America's finest writers. When
journalist Daniel Quinn meets Ernest Hemingway at the Floridita bar in Havana, Cuba,
in 1957, he has no idea that his own affinity for simple, declarative sentences
will change his life radically overnight. So begins William Kennedy's latest
novel-a tale of revolutionary intrigue, heroic journalism, crooked politicians,
drug-running gangsters, Albany
race riots, and the improbable rise of Fidel Castro. Quinn's epic journey
carries him through the nightclubs and jungles of Cuba
and into the newsrooms and racially charged streets of Albany on the day Robert Kennedy is fatally
shot in 1968. The odyssey brings Quinn, and his exotic but unpredictable Cuban
wife, Renata, a debutante revolutionary, face-to-face with the darkest facets
of human nature and illuminates the power of love in the presence of death. Kennedy
masterfully gathers together an unlikely cast of vivid characters in a
breathtaking adventure full of music, mysticism, and murder-a homeless black
alcoholic, a radical Catholic priest, a senile parent, a terminally ill jazz
legend, the imperious mayor of Albany,
Bing Crosby, Hemingway, Castro, and a ragtag ensemble of radicals, prostitutes,
provocateurs, and underworld heavies. This is an unforgettably riotous story of
revolution, romance, and redemption, set against the landscape of the civil
rights movement as it”
DERVISH MEDITERRANEAN RESTAURANT IN NEW YORK
“Dervish Mediterranean Restaurant serves
authentic mediterranean cuisine in a duplex environment, with mosaic files,
warm lighting, and beautiful mahogany bars on the mezzanine level and second
floor. An unforgettable Broadway theme mural adorns the wall behind the bar,
shouting "The Show Must Go On!" Various menus are available to all
friends and patrons for many different settings and occasions, such as the
exotic banquet menus for private gatherings and occasions, the savory Bar Menu
for those quick visits, our Pre-Theater Three Course. Dinner to prepare you for
your show, the Dervish menu for in-house dining, our Children's Menu for the
little ones, and our ever popular Take-Out Menu. All of these elements combined
with the courteous waiters and bartenders prepare you for an excellent meal and
an excellent time. Dervish is also proud to announce the opening of its
exquisite, new Banquet Room on the second floor of the restaurant. Boasting
luxurious tapestries, cushioned couches, and an undeniable mediterranean flair,
the Banquet Room can be used as a lounge, premier party space, or for private
cocktail hours. The room is multi-level with a full bar, dance floor, and a
drop screen for sports viewing and such. The Banquet Room is just one of the
newest additions to the charm of Dervish Restaurant”.
OGGI MANGIO DA … 83: RESTAURANT CHEZ CAMILLOU
“Un cadre, un service, une atmosphère.
En retrait de la route et proche de la nature, le restaurant vous accueille à
Aumont-Aubrac dans un décor contemporain et convivial. Karine et son équipe ont su créer une ambiance
en harmonie avec la cuisine proposée, mariant charme et modernité. Pantalon ou
jupe noire, chemise blanche et tablier gris anthracite, les uniformes du
restaurant illustrent ce choix. Repas de groupes, mariages et seminaries Avec
ses salles et salons de 25 à 200 personnes et ses menus personnalisés, Chez
Camillou est aussi une référence depuis trois générations pour l'organisation
de vos banquets de famille et séminaires.”
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