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venerdì 2 dicembre 2011

Bomba atomica. Inchiesta su Radio Vaticana, di Alessio Ramaccioni e Francesca Romana Fragale, con fotografie di Edoardo Lucci (Editori Riuniti). Intervento di Nunzio Festa
























Mi concederò un lusso, purtroppo, quello di parlare d'una situazione gravissima prodotta dall'elettrosmog, ovvero la base reale e umana del libro d'inchiesta "Bomba atomica", con nella mente ma soprattutto negli occhi e quindi nell'anima le immagini del campo d'antenne che nella mia piccola lucana Pomarico fa a gara di morte con Monte Mario: dove oggi restano i ponti di trasmissione militare e in un recente passato questi reggevano convivendo con un campo di ripetitori televisivi. E alcune battaglie, per richiedere controlli seri e puntuali, anche nella mia piccina matria sono state fatte. Senza risultati. Epperò qualcosa, sappiamo, un giorno deve cambiare. Necessariamente. Però torniamo al libro, all'opera d'inchiesta scritta a quattro mani dal giornalista Alessio Ramaccioni e dall'avvocatessa Francesca Romana Fragale; perché questo testo dice di morte, di morti. (Su questa falsa riga, tra l'altro, e su questa falsa riga forse suo malgrado, nel mezzo delle pagine potrete trovare la citazione d'un cinico articolo del Messori). Intanto diciamo che Ramaccioni da anni segue le vicende di Radio Vaticana. Ché Radio Vaticana è l'oggetto del male. Mentre la penalista ed esperta di Diritto dell'ambiente Fragale è stata accanto alle vittime in tutti i processi, e ancora è lì d'altronde, dei cittadini contro la Radio del papa, della Chiesa Cattolica Romana. Come, infine, Lucci è fotoreporter d'impegno. Questo "Inchiesta su Radio Vaticana" prende le mosse, direbbero i politicanti, ovvero quelle stesse personcine che per esempio snobbano le vicende descritte, dalle parole usate dagli abitanti delle zone di Roma Nord e dei comuni limiotrofi a Santa Maria di Galeria: "come una bomba atomica". Le comunità colpite dai raggi della comunicazione chiesista, infatti, usano questi precisi termini definitivi per sintetizzare gli effetti delle onde del mastodontico parco di ripetitori che permette alla Radio Romana per eccellenza di spedire messaggi in tutto il mondo. Circa 430 ettari per 33 antenne. Infligendo malattie, pare proprio, a migliaia d'esseri umani. Cattolici e non. Nell'area prossima al parco ecclesiale, infatti, la leucemia e i tumori sono diventati compagni di vita. Un impatto, potremmo precisare, ed è cosa spiegata dagli studi, che è maggiore rispetto alla media nazionale. Nonostante, ricordiamo, i medium poche volte si mettano a fare racconto dei fatti. Pure se in mezzo agli eventi scompaiono bambini e anziani. A differenza dei comitati civici che mai più avranno paura. Al diritto di cittadinanza che le vittime di Radio Vaticana - e su questo siamo addirittura confortati da un primo processo vinto e mettendo tra parentesi la prescrizione fatta scattare - praticano quotidianamente. Alzando la testa. Mai più somigliando ai servi della terra che dai preti e cardinali erano solamente comandati e sottomessi. Quando sappiamo bene perché, sottolineamo, i politici non vivano la lotta delle vittime. Inoltre, aggiungiamo, queste persone condannate dal Vaticano a essere sparati da Radio Vaticana, hanno la forza d'essere parte civile, e qui si guardino le varie perizie insieme alle testimonianze, persino a un processo in corso che vede appunto Radio Vaticana accusata di "omicidio colposo plurimo". Chissà se oltre a questo saggio fondamentale e alla ormai storica puntata della trasmissione della Rai Report, qualche organo d'informazione e di trasformazione dell'opinione pubblica avrà il merito di fare chiarezza, dandoci altre narrazioni, su questa costante oppressione - che dura da decenni. Il libro di Ramaccioni e Fragale è troppo ricco, si termini, per essere recensito a dovere. Quindi va letto. Che domani di fronte alle bugie, alle ipocrisie, alle cattiverie, agli atteggiamenti accomodanti, non è più possibile stare zitti. Magari col timore d'essere tacciati d'Allarmismo. Anzi. S'allarmino tutti. Qui stiamo morendo. 

OGGI MANGIO DA … 85: La Bastide de Moustiers, Alain Ducasse – Alpes de Haute Provence





























“Ici, la cuisine est ouverte à tous. Des fumets s’échappent des casseroles, la viande rôtit dans la cheminée, les commis s’affairent et le chef se fait un plaisir de raconter le menu de la journée.
UN CHEF DU SUD - Originaire du Sud-Ouest, Alain Souliac a fait son apprentissage avec les plus grands chefs de la région avant de rejoindre Alain Ducasse en 2002. Après 8 années passées au Pays Basque et à Paris il rejoint notre équipe pour retrouver avec bonheur la cuisine d’auberge à la Bastide de Moustiers. C’est cette cuisine de terroir, familiale, simple et bonne qu’il a le plaisir de travailler, autour d’un menu qui change quotidiennement.
UNE CUISINE DU SUD - Une cuisine provençale, des menus qui changent chaque jour. Respectueuse et généreuse, elle n’a qu’un but : suivre les saisons, magnifier les produits.
UN GOUT DU PARTAGE - Deux menus sont proposés au déjeuner et au dîner. Bouillon glacé de cosses de petits pois et févettes; agneau des Pré-alpes à la cheminée, légumes en beaux morceaux ; pigeonneau de Racan grillé aux ceps de vigne ; cocotte de légumes printaniers cuisinés ensemble à l’huile d’olive de la Bastide. S’inspirant du terroir du Sud, le chef, Alain Souliac, cuisine chaque plat comme une histoire à partager...”



LO SPAZIO DELLA POLITICA
















“Benvenuti su Lo Spazio della Politica (LSDP). Se c’è una citazione che può descrivere chi siamo è questa: “L’avvenire è dei curiosi di professione”. Siamo infatti un gruppo formato da venti giovani curiosi nati tra il 1978 e il 1989, provenienti da vari percorsi di formazione ed impegnati in vari ambiti professionali (università e centri di ricerca, istituzioni, start up digitali, venture capital, comunicazione e consulenza, green economy). LSDP nasce nel 2005 all’interno delle mura della facoltà di filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, da un’idea di Alessandro Aresu, Moris Gasparri (presidente dell’associazione) e Matteo Scurati, i tre co-fondatori del nostro progetto. Il 23 novembre 2008 abbiamo creato questo blog collettivo iniziando così a muoverci nel mare del web, che è diventato sempre di più il nostro spazio ideale. Proprio l’idea di mettere al centro la logica “social” nella nostra attività è il punto che ci ha caratterizzato sempre di più. La rete è diventata l’occasione per farci conoscere e, soprattutto, per conoscere nuovi collaboratori che, con l’unico “dogma” della curiosità, hanno arricchito il nostro progetto. Lo Spazio della Politica ha accompagnato i progetti di vita di tutti noi, diffondendosi come un virus nelle varie città d’Italia dove abbiamo la nostra sede fisica (Milano, Roma, Jesi e Cagliari) e trovando una “sede estera” a Bruxelles, la città dove è presente la maggiore delle nostre comunità straniere. La nostra passione è la politica e il nostro strumento è la socialità. Le direttrici fondamentali del nostro lavoro sono tre.
La prima è l’analisi della politica italiana, dei suoi episodi e dei suoi movimenti profondi, tenendo presente sia la situazione “grave e seria” del nostro Paese sia la necessità dell’ironia. La seconda è l’analisi della politica globale, in termini di “primato dell’interesse per la politica estera” – sulla scorta della nostra collaborazione con Limes e Lucio Caracciolo – e di necessità di una globalizzazione della politica e dell’economia italiana. La terza riguarda, in senso ampio, il rapporto tra reti e politica, innovazione e società, e se ne ritrovano le tracce nelle nostre analisi sulle nuove professioni, sui nuovi spazi dell’impresa, sul ruolo propulsivo del web in Italia, sull’impatto politico ed economico delle nuove tecnologie in rete. In questo senso, il nostro progetto più importante è Butterfly Web, portato avanti con la collaborazione di Google, che ha segnato e sta segnando un cammino di maggiore professionalizzazione della nostra associazione. All’appuntamento italiano abbiamo affiancato anche una tappa europea a Bruxelles, Butterfly Europe. Coltiviamo infatti l’ambizione di diventare “un think tank in Rete e per la Rete”, come siamo stati definiti. Su questo fronte, è nostra l’idea da cui è nata una proposta di legge bipartisan presentata alla Camera dei Deputati per favorire il finanziamento delle start up tecnologiche italiane. Un mix perfetto di queste tre dimensioni del nostro lavoro è rappresentato dalla The LSDP Top 100 of Global Thinkers, la classifica dei pensatori globali che curiamo annualmente in alternativa a quella pubblicata dal magazine americano Foreign Policy, e che rappresenta il contenuto più identificativo del nostro blog. L’edizione 2010 è stata infatti citata e ripresa sui principali quotidiani e organi d’informazione italiani (Repubblica, Corriere della Sera, L’Espresso, Sky Tg 24, Radio3). Questo è quello che abbiamo cercato di realizzare, insieme”


L’ITALIA E LA MORTE di Alessia e Michela Orlando























Ci hanno provato in molti, soprattutto in occasione del 150° anniversario della presunta Unità, a definirla. Conclusione: l’Italia non è una penisola (considerandone i dati essenziali) ma piuttosto l’area geografica in cui si sdogana di tutto. Si è sdoganato anche la parolaccia e il fascismo, ma è rimasto un tabù: la MORTE. Crediamo sia giunto all’idea di ragionarci su anche Giorgio Sangiorgi, Edizioni Scudo, http://www.edizioniscudo.it/, quando ha escogitato un concorso letterario inconsueto che si reggeva innanzitutto sulla segretezza, partendo da un presupposto similare (paura della morte, meglio non parlarne … e allora parliamone!). Ciò ci apparve paradossale. Chi decidesse di fare un giro nel web scoprirebbe una valanga di concorsi, gratuiti o a pagamento, sin troppo e, con non poco sospetto, pubblicizzati in una cascata di pagine web e non solo. Quel concorso, IUSTITIA MORTIS, pretendeva la segretezza. Originale. Si è chiuso e, insieme a opere di nomi noti a livello europeo, un nostro racconto è tra i vincitori-selezionati. Si trattava di mettere la MORTE alle strette, facendole considerare che ormai l’Umanità sta per divenire eterna. Ciò avrebbe implicato la fine del suo lavoro sporco. La reazione prevedibile: scomposta. Le idee tirate fuori da un manipolo di scrittori ci hanno sconvolto, ma crediamo sia rimasta sorpresa soprattutto e ben di più la Signora con la falce.
La nostra idea, in sintesi: l’epilogo è vicino! La Signora non è più neppure conscia del suo corpo fisico; i vermi stanno pasteggiando con le sue ossa e lei sopravvive mangiando i vermi …


Gli autori che hanno collaborato sono Elia Giovanni Babsia, Vittorio Baccelli, Alexia Bianchini, Pierre Jean Brouillaud, Lorenzo Davia, Diego Di Dio, Massimo Di Loreto, Marco Filipazzi, Flavio Firmo, Daniele Gabrielli, Gloria Gerecht, Gianni Giangrande, Roberto Guarnieri, Angelo Marenzana, Giulia Martani, Luigi Milani, Marco Montozzi, Luca Nisi, Paolo Ninzatti, Alessia e Michela Orlando, Simone Piazzesi, Manuel Russo, Paolo Secondini, Marco Siena e Marco Vecchi.
In coda, il nostro editor Giorgio Sangiorgi, come nel suo stile si è riservato il piacere di chiudere il libro con un lieto fine. Per quanto possibile, ovviamente…

Copertina di Luca Oleastri, 26 illustrazioni di Giorgio Sangiorgi, 356 pagine, dimensione 15.2 x 22.9 cm – rilegatura termica.

mercoledì 30 novembre 2011

NICK G: SWIFT - Watercolor Artist and Landscape Painter























“I am a watercolorist, landscape painter and  illustrator. I got my start at an early age in Houston, TX, painting on and off-shore oil rigs on location for oil and gas companies. These paintings were digitally scanned to created graphics for their annual reports and web sites. When my worked appeared on the New York Stock Exchange and our annual report won best in industry, I decided to pursue the arts at the University level. I went on to receive my bachelor and master in arts all the while working for the university. There i painted a series for the schools 125 yr. anniversary, furnished their new hospital, was asked to paint their campus in Angers, France, and create works for their chapel. My grandfather too was an artist, and it seem no matter what I do I cannot stop painting; Art is a passion and a part of me. I am also partially color blind (red-green), and have developed a variety of techniques to paint overcome this natural hindrance for painting landscapes.”

Image - Nick G. Swift art work: “Currently Untitled, watercolour on stretched paper, 16" x 20" Austin, TX”


Il libro del giorno: Nuraghe Beach: “contro-guida” di una Sardegna da non perdere! Intervento di di Roberto Martalò























Raccontare il proprio territorio è esercizio difficile. Il rischio è quello di cadere nella retorica degli stereotipi (il più tipico è l’equazione Italia = spaghetti, pizza e mandolino); peggio ancora, si può finire nel mare delle guide senza anima, tutte uguali. Se il territorio da raccontare è poi la Sardegna, regione complessa e dai mille aspetti, il discorso si complica. La Sardegna, infatti, per molti è la costa Smeralda, i locali frequentati dai VIP, la bella vita. Per altri, è una vacanza al mare, spiaggia e cibo e niente più. Per altri ancora, è un luogo dalla cultura millenaria e affascinante, lontana anni luce dalle prime pagine dei giornali di gossip. Flavio Soriga si cimenta nell’impresa ardua di raccontare la sua amata terra con un’idea affascinante: raccontarne aspetti lontani dalle ribalte tipiche dei rotocalchi, “la Sardegna che non visiterete mai”. Un libro per viaggiatori più che per turisti, un atto d’amore per un popolo che, anche e soprattutto quando è lontano, si sente orgoglioso di essere sardo. L’autore dà vita a un libro che si divide in due parti: una premessa iniziale, articolata in 43 capitoli, dove il protagonista del libro, uno scrittore-barista sardo trapiantato da anni a Roma ritorna a casa un po’ per riprendersi da una delusione d’amore e un po’ per portare a termine il suo nuovo progetto editoriale: parlare della “sua Sardegna”. Così, dal continuo dialogo con sua cugina e dal cassetto dei ricordi, emergono alcuni luoghi sconosciuti a chi non è del posto e che, però, nel racconto diventano posti da non perdere per cogliere appieno la cultura di quella terra. L’ultima parte è composta da sei capitoli che ripropongono articoli, introdotti nella premessa, già scritti dall’autore o dalla madre di Soriga o da altri scrittori. Con un tono che alterna malinconia a umorismo, Soriga riesce a catturare il lettore, portandolo dentro le proprie storie e dentro quei luoghi fantastici, da visitare. L’idea iniziale, soprattutto, è ottima e originale perché il racconto, anche per le capacità dello scrittore,  funziona benissimo. Questa è la parte che certamente rende di più. Sarebbe stato bello, ma questo più che una critica è un desiderio, che il racconto iniziale fosse stato portato a termine dall’autore. Gli interventi già pubblicati, infatti, danno l’idea di un déjà vu, e il libro perde un po’ di originalità. Ciononostante, va premiata l’opera di Soriga perché ha saputo distinguersi nel mare delle guide con intelligenza e creatività.

Nuraghe Beach di Flavio Soriga
Laterza, 196 pag, 10€

Matthew Zapruder’s COME ON ALL YOU GHOSTS (Copper Canyon)























"Charming, melancholy, hip."—Publishers Weekly, starred review
"Zapruder's innovative style is provocative in its unusual juxtapositions of line, image and enjambments. . . . Highly recommended."—Library Journal

“Matthew Zapruder's third book mixes humor and invention with love and loss, as when the breath of a lover is compared to "a field of titanium gravestones / growing warmer in the sun." The title poem is an elegy for the heroes and mentors in the poet's life—from David Foster Wallace to the poet's father. Zapruder's poems are direct and surprising, and throughout the book he wrestles with the desire to do well, to make art, and to face the vast events of the day.

Look out scientists! Today the unemployment rate
is 9.4 percent. I have no idea what that means. I tried
to think about it harder for a while. Then
tried standing in an actual stance of mystery
and not knowing towards the world.
Which is my job. As is staring at the back yard
and for one second believing I am actually
rising away from myself. Which is maybe
what I have in common right now with you . . .”

Matthew Zapruder holds degrees from Amherst College, UC Berkeley, and the University of Massachusetts. He is the author of two previous books, including The Pajamaist, which”


BOMBAY PALACE IN NEW YORK


















“Bombay Palace "The Culinary Ambassador of India" invites you to discover a rich culinary heritage that has developed throughout the centuries in India. Chefs at Bombay Palace are recreating the myriad cuisines of this vast, sprawling nation. India is a huge hodgepodge of culinary styles, each with its own distinctive spices, herbs, ingredients, and techniques, many of which are evident in our efforts. Dishes can contain a blend of 20, 30, 40, or more spices and herbs.
The lavish dining room is decorated with spacious banquettes, a three-tier Czech crystal chandelier and plush Scottish wool carpeting. As in a palace, portraits of royal personages line the walls. Brass fixtures, imported from Muradabad, the brass capital of India, further enhance the majestic room. The intricacy of the glass etchings featuring palaces, temples, mosques, and gurudwaras, highlight Bombay Palace's commitment to capturing the essence of India's colorful culture.
The exquisite architectural and decorative details of the restaurant create the ambiance of a Maharaja's Palace. Beautiful portraits of royalty are displayed in the dining room, and the walls are ladened with detailed brasswork and intricate glass etchings. The crystal chandelier and carpet woven in Indian designs adds to the regal atmosphere.”.


OGGI MANGIO DA … 84: RISTORANTE CROTASC


















“E' sicuramente uno dei più caratteristici crotti della zona ( la data sul pavimento in sasso all'ingresso della cascina dice 1767); un tempo usato come stalla, la sua storia è leggibile nelle mura di pietra, abbellite con gli antichi strumenti della cultura contadina e ravvivate dai bagliori del rame. E’ il primo crotto in Valchiavenna che apre al pubblico nel 1928, divenuto trattoria nel 1946 e ancora nelle sue sale da pranzo rustiche e accoglienti, si respira un’atmosfera di cordialità con cui da sempre la famiglia Prevostini (3 generazioni) governa questo locale, predisponendo il fuoco nei camini d’inverno e apparecchiando i tavoli all’aperto all’ombra dei centenari castani durante la bella stagione. La cucina è schietta, ricca di influenze tradizionali e valligiane in cui domina la brisaola, il "bastardell" (salamino di carne di maiale e manzo), il raro violino di capra, i pizzoccheri e la selvaggina. La carta dei vini propone principalmente vini valtellinesi ed in particolare quelli della cantina di famiglia Mamete Prevostini, con intelligenti divagazioni tra i grandi vini nazionali ed esteri. 

LICIA TROISI













“Sono nata a Roma il 25 novembre 1980. Ho iniziato a dilettarmi di scrittura più o meno quando ho imparato a leggere. Le prima favolette che ho scritto datano 1987 e per gioco sono raccolte in un volume rilegato in cartoleria che avevo intitolato Le Mille e una…Licia, un titolo per nulla pretestuoso. A otto anni ho scritto un “romanzo”, anche quello i miei l’hanno fatto rilegare, e ora sta nello scaffale più alto della mia libreria. È lungo la bellezza di venti pagine e si intitola Sindy e Mindy; ha le atmosfere ispirate al cartone animato strappalacrime che seguivo all’epoca, Lovley Sarah. Ho frequentato il liceo classico e in quel periodo ho scritto il diario e qualche racconto. Un paio di volte mi sono cimentata con la poesia, provando definitivamente che è un genere che proprio non fa per me (sono davvero negata), ma mi mancava una storia di ampio respiro intorno alla quale sfogare la mia voglia di scrivere.
Dopo il liceo, mi sono iscritta alla facoltà di fisica e mi sono laureata in astrofisica il 17 dicembre 2004, data memorabile. Durante gli anni di università, oltre a conoscere il mio attuale marito, ho iniziato a leggere fumetti, principalmente manga, e a conoscere un po’ meglio il mondo della fantasy. Così, a 21 anni ho finalmente trovato la storia che cercavo e ho iniziato a scrivere le Cronache del Mondo Emerso. Mi ci è voluto un anno e mezzo per finirle e sei mesi per fare una prima approssimativa correzione, dopo di che, senza troppe speranze, ho spedito il manoscritto all’unica casa editrice di cui conoscessi l’indirizzo, la Mondadori. Dopo tre mesi mi è arrivata la fatidica telefonata e ad aprile del 2004 il mio libro è arrivato in libreria.
Attualmente sono dottoranda in astronomia.
Per quel che riguarda i miei gusti, amo molto la musica, specialmente rock e classica (proverbiale la mia passione per i Muse), leggo moltissimo (o non sarei in grado di scrivere neppure una riga), leggo molti fumetti e mi piace il cinema.”


Paesaggio magico di Michele Zaza

























La Fondazione Noesi in Martina Franca ospita una importante mostra personale di Michele Zaza dal titolo Paesaggio magico, che comprende installazioni, immagini fotografiche e video.
Attraverso l’utilizzo di una fotografia intesa come mezzo per fissare le proprie riflessioni esistenziali, Zaza si concentra sul corpo – in particolare sul volto, suo e delle persone a lui vicine – per elaborare un ideale viaggio fisico e metafisico, dove tutto si fa spazio “poetico”: il luogo, i corpi plastici, le immagini fotografiche, entrano in una trama di relazioni, rimandi, livelli di percezione e introiezione, da cui scaturisce un’immagine che si impregna di valori tra il totemico e il feticistico, tra l’allusivo e il fantasticante.

All’interno della ricerca dell’artista, il corpo e il volto diventano l’interfaccia con il mondo, lo schermo su cui proiettare un'atmosfera magica e carica di simboli. Per questa ragione il corpo e soprattutto il volto si trasfigurano, tesi verso il valore di sacralità dell’immagine. Essi “viaggiano” costituendosi in un corpo secondo, mentale, fatto di coscienza metafisica. Spesso sono dipinti di blu per indicare un’idea di trascendenza, di bianco per focalizzare un punto di energia vitale, di marrone per manifestare un legame con la terra, di nero per segnare una zona di silenzio. Nell’universo astratto che Zaza va man mano elaborando i volti sono assimilabili a vere e proprie icone, ritratti sospesi nel tempo e nello spazio, autentiche proiezioni di una spiritualità.

Attraverso un utilizzo della luce di chiara matrice teatrale, fa dunque emergere i volti da uno sfondo scuro e misterioso, come nelle opere Cielo abitato, 1985, incentrate su volti illuminati da una luce caravaggesca.
I corpi e i volti ritratti nella mostra Paesaggio magico, 2011, si nutrono di forme plastiche, spesso in legno, di sculture cosmiche archetipiche, all’interno di una libera creatività che tutto reinventa. È nella rappresentazione di un nuovo antro misterioso del vivente che si trova la possibilità di un universo immaginario, fatto di volti dorati, a volte con parti dipinte di azzurro, che appaiono e scompaiono nell’oscurità segreta dello spazio, volti animati dall’intrecciarsi di mani dipinte, sicuri di voler abitare una propria dimora cosmologica materiale e psichica, fatta di pareti azzurre e di forme germoglianti tracciate con molliche di pane. Un cosmo dove si sedimentano segni riconoscibili: le molliche di pane e il colore del cielo, le forme alate e i gesti del corpo. Un percorso onirico sviluppato nelle sembianze di un habitat umano capace di rigenerare l’invisibile quanto il potenziale visibile.

In una delle sale della Fondazione Noesi Zaza realizza un’installazione site specific dove la proiezione video di volti (maschile e femminile) con mani congiunte e in lenta apertura, abita la dimensione arcana di uno spazio magico: “una rappresentazione che mette insieme terra, cielo, uomo, coscienza. Una sorta di paradiso perduto dell’infanzia e della bellezza che permette una favola antropologica ritrovata, dove l’essere va oltre se stesso” (Michele Zaza).

La mostra sarà accompagnata da un contributo critico inedito di Elena Re.

Cenni biografici
Michele Zaza nasce a Molfetta il 7 novembre del 1948. Nel 1972 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Diagramma/Inga-Pin di Milano. Nel gennaio del 1973 Zaza espone da Marilena Bonomo a Bari. Dopo da Massimo Minini (Brescia), Annemarie Verna (Zurigo), Ugo Ferranti (Roma), Lucio Amelio (Napoli), Yvon Lambert (Parigi), Leo Castelli (New York). Mostre personali al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Cabinet des estampes du Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Shchusev Architecture Museum di Mosca, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea di Roma, Mamco Musée d’Art Moderne et Contemporain di Ginevra, Centro Luigi Pecci di Prato.
Tra le collettive, nel 1977 e nel 1982 Zaza partecipa a Documenta (Kassel); nel 1975 alla Biennale di Parigi e nel 1977 alla XIV Biennale di San Paolo. Negli anni Ottanta e Novanta partecipa a mostre presso il Centre Pompidou di Parigi, la Nationalgalerie di Berlino, la Hayward Gallery di Londra, la Staatsgalerie di Stoccarda, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.

Sabato 3 dicembre 2011 ore 18:30 la Fondazione Studio Carrieri Noesi inaugura la mostra:
 Michele Zaza  Paesaggio Magico  - Palazzo Barnaba, via Principe Umberto 49 Martina Franca.
La mostra resterà aperta fino al 5 febbraio 2012 nei giorni:
 venerdì - sabato - domenica, dalle 17:30 alle 20:30.
Ingresso gratuito.
www.carrierinoesi.it


UNVEILED - A word that forgot how to love






















UNVEILED  is an exhibition of a collective of international artists that find themselves in the Promise Land as did their anscestors many years ago.   The fragility of the American dream has vanished, replaced by hyper productive centers in Asia and a looming global depression with no signs of weakening. A society  that lives with many masks , an armor: a veil of indifference, A world heading towards ruin and imminent crisis, A world arrived at the breaking point that generates new questions for humanity. A world that forgot how to love.

Undergroundog: - A movement of individuals, artists, activists and thinkers reunite to critically investigate American and European society. 
Playing in the Symposium of arts: an open workshop where art and life unite.
Society is covered by a veil of hypocrisy, misgyony, racisim and the propaganda of consumer culture.
Unveiled attempts to show a system broken,the course of action that progressed a materialist society, a sunrise is ...
Optimisism is sustainable solutions, common or unexpected, built from diversity as a raw matter.
We set out to open a dialogue with the established resources, across ideologies, seas and political borders, preferring a possibility of participation, experimentation and provocation to stasis.
Here in Miami, the city of ethnic crossroads, a motive for liberty for the South, yet the new Oriental frontier, this longing place for every European.
To reuse, to conceptualize a new ensemble that is to embody flexible potential of multicultural sensitivity. 

Curator Nicolò Tartarelli brings Unveiled to
 Merc Studio, 299 NW 36st (Wynwood)

Artists include: Grace Zanotto presents the "Winged Burka" A missing  cog in the global clock (worldwide) that marks the integration process (evolution) in defense of human rights. The "Winged Burka", mystification of the feminine forces. A light of hope rises in the multiethnic social landscape, against one of the forms of gender disparity (f/m). In different countries, in diverse laws, the justice is a mere matter of opinion. Everything that you do not want to see and therefore one is silent. Heavy silences that perpetuate and protect the guilty, punches in the face that give no sleep to consciences.
No answer, just cries for for help.
There is a fight underwater between a girl boxer and SuperBurkaGirl, an opposing way of life, their movemnets slow and blurred.
Video art directed and edited by Silvia Camagni, camera operetor Nicolò Tagliabue.
Underwater we meet the textile experiment made with sensibility by the hand of Simona Colzi: a portrait of our stoic moment impressed by Needle and Thread.
 We live and in a society that proposes models of life so perfect and shiny, so unattainable.
A present more and more loaded with fear, complete disintegration of the individual-society relation, uncertainty and insecurity, preceded by a past of tension.
A future of great faith, a future in progress. 
 The ‘Human Being' by Luigi Galasso, recognizes freedom bound to those who universally accept social rights, creating a war: all against all
Its sole objective: provide each one with freedom and prosperity.
Silence a tree broken, a dome shaped roof structure of glass as nature will destroy any artificial costruction.  That's the breaking point!
The relationship between man and marble is the one of love and war, a creative process that spreads dust and noise.
To gain new connotations that will escalate in the hands of a master.  The best sculptural tradition, beyond the classic given by Tiziano Gozzani helped by Gian Marco Lanza.
Overseas we migrate, a logbook is a burden of our culture and history, our destination: Miami. Finally at work with new eyes, all what appears is just a broken table suck in a hole.
The horizon of consumerism is ruthlessly tight, but our mind has a broader vision. A tour round the Human Rights. An active avant-garde movement that turns to the urgent need to empathizw, hands clasped in circle for the resurgence.  
The popular New Pop by Max Papeschi. 
Cartoons and puppets discussed and revised, icons and symbols used by the high powers to mask their ruthless strategy for the control of the collective consciousness.
A Politically Incorrect Pop citing the American Style will reveal its paradoxes so ironically realistic.  
Virus of buying, people blackmailed by the system.
Liuba embodies this virus in the Art Fair, she pass through full of red stamps to flare up contemporary art world. 
Marcuria and Kalipso are the woman priest of the fireplace, who lead you througth the meaning of creation. Bring you to feel the true purile, like a childish emotion with wisdom.

UNVEILED Curated by: Nicolò Tartarelli
Artist: Grace Zanotto, Luigi Galasso, Max Papeschi, Tiziano Gozzani, Liuba, Silvia Camagni, Simona Colzi, Marcuria e Kalipso, Nicolò Tagliabue, Gian Marco Lanza and Branka Joldas

ART BASEL PREMIER - Merc Studio 299 NW 36 st Wynnwood

DEC. 2 , 2011. 6PM  Cocktail Astoria wine

Info:
www.undergroundog.org
7869555192 - 3057425253

COLLEEN SANCHEZ ART WORKS



















“Colleen Sanchez Honolulu, Hawaii, United States - I enjoy painting the essence of nature - it seems to soothe something in my soul. I am also very fortunate to live in the state of Hawaii with visual inspirations everywhere. Sometimes my artistic translations come in the form of floral paintings, sometimes landscapes or seascapes, and even sometimes more abstracted versions of the natural world. Painting in water media has predominately been my choice, I do enjoy experimenting in other media including oil and pastel. Although I have taken a few watercolor classes/workshops with wonderful artists when I started painting in 2009 I am mainly self-taught. I just love the whole process of research, study and practice. I always choose to work with high quality archival paints and supports - such a pleasure to create with. I'll never stop appreciating the opportunity I have to continue to learn and create along the path of my life journey. I also love to photograph beautiful things around me and so decided to open a new blog to focus on that too. I hope you'll enjoy both of my artistic blogs. colleensanchezartworks@gmail.com.”




Il libro del giorno: L’OSSESSIONE PER LE PAROLE DI ANGELO RICCI (ERRANT EDITIONS. SMALL DIGITAL PUBLISHER)
























Una serie di scritti che vanno in cerca di quel rapporto sottotraccia che unisce letteratura e web, cinema e musica. Cabotaggi narrativi che seguono un sottile filo rappresentato dalla continua emersione di feticci letterari come Borges, DeLillo, Pynchon e da presenze narrative, filmiche e musicali. C’è un segreto rapporto che lega i lettori alle narrazioni? O i lettori stessi sono la narrazione primaria? E un film o un brano rock sono così differenti da un romanzo? Esistono luoghi ideali per la narrazione? Le risposta sono forse celate nelle domande. Visioni, storie e parole che compiono un viaggio circolare dove il punto di partenza si (con)fonde con la meta.

Angelo Ricci è scrittore e blogger. Ha pubblicato il romanzo Notte di nebbia in pianura (Manni). Ha partecipato all’antologia Nero Lombardia (Perrone Lab). È in uscita la sua raccolta di racconti Padania Blues (Eumeswil)


CHANGÓ’S BEADS AND TWO-TONE SHOES By William Kennedy (Viking)























“From the Pulitzer Prize-winning author of Ironweed, a dramatic novel of love and revolution from one of America's finest writers. When journalist Daniel Quinn meets Ernest Hemingway at the Floridita bar in Havana, Cuba, in 1957, he has no idea that his own affinity for simple, declarative sentences will change his life radically overnight. So begins William Kennedy's latest novel-a tale of revolutionary intrigue, heroic journalism, crooked politicians, drug-running gangsters, Albany race riots, and the improbable rise of Fidel Castro. Quinn's epic journey carries him through the nightclubs and jungles of Cuba and into the newsrooms and racially charged streets of Albany on the day Robert Kennedy is fatally shot in 1968. The odyssey brings Quinn, and his exotic but unpredictable Cuban wife, Renata, a debutante revolutionary, face-to-face with the darkest facets of human nature and illuminates the power of love in the presence of death. Kennedy masterfully gathers together an unlikely cast of vivid characters in a breathtaking adventure full of music, mysticism, and murder-a homeless black alcoholic, a radical Catholic priest, a senile parent, a terminally ill jazz legend, the imperious mayor of Albany, Bing Crosby, Hemingway, Castro, and a ragtag ensemble of radicals, prostitutes, provocateurs, and underworld heavies. This is an unforgettably riotous story of revolution, romance, and redemption, set against the landscape of the civil rights movement as it”

DERVISH MEDITERRANEAN RESTAURANT IN NEW YORK

















“Dervish Mediterranean Restaurant serves authentic mediterranean cuisine in a duplex environment, with mosaic files, warm lighting, and beautiful mahogany bars on the mezzanine level and second floor. An unforgettable Broadway theme mural adorns the wall behind the bar, shouting "The Show Must Go On!" Various menus are available to all friends and patrons for many different settings and occasions, such as the exotic banquet menus for private gatherings and occasions, the savory Bar Menu for those quick visits, our Pre-Theater Three Course. Dinner to prepare you for your show, the Dervish menu for in-house dining, our Children's Menu for the little ones, and our ever popular Take-Out Menu. All of these elements combined with the courteous waiters and bartenders prepare you for an excellent meal and an excellent time. Dervish is also proud to announce the opening of its exquisite, new Banquet Room on the second floor of the restaurant. Boasting luxurious tapestries, cushioned couches, and an undeniable mediterranean flair, the Banquet Room can be used as a lounge, premier party space, or for private cocktail hours. The room is multi-level with a full bar, dance floor, and a drop screen for sports viewing and such. The Banquet Room is just one of the newest additions to the charm of Dervish Restaurant”.


OGGI MANGIO DA … 83: RESTAURANT CHEZ CAMILLOU

















“Un cadre, un service, une atmosphère. En retrait de la route et proche de la nature, le restaurant vous accueille à Aumont-Aubrac dans un décor contemporain et convivial. Karine et son équipe ont su créer une ambiance en harmonie avec la cuisine proposée, mariant charme et modernité. Pantalon ou jupe noire, chemise blanche et tablier gris anthracite, les uniformes du restaurant illustrent ce choix. Repas de groupes, mariages et seminaries Avec ses salles et salons de 25 à 200 personnes et ses menus personnalisés, Chez Camillou est aussi une référence depuis trois générations pour l'organisation de vos banquets de famille et séminaires.”


I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

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