“At Westish
College, a small school on the shore of Lake Michigan, baseball star Henry
Skrimshander seems destined for big league stardom. But when a routine throw
goes disastrously off course, the fates of five people are upended. Henry's
fight against self-doubt threatens to ruin his future. College president Guert
Affenlight, a longtime bachelor, has fallen unexpectedly and helplessly in
love. Owen Dunne, Henry's gay roommate and teammate, becomes caught up in a
dangerous affair. Mike Schwartz, the Harpooners' team captain and Henry's best
friend, realizes he has guided Henry's career at the expense of his own. And
Pella Affenlight, Guert's daughter, returns to Westish after escaping an
ill-fated marriage, determined to start a new life. As the season counts down
to its climactic final game, these five are forced to confront their deepest
hopes, anxieties, and secrets. In the process they forge new bonds, and help
one another find their true paths. Written with boundless intelligence and
filled with the tenderness of youth, The Art of Fielding is an expansive,
warmhearted novel about ambition and its limits, about family and friendship
and love, and about commitment--to oneself and to others.”
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venerdì 25 novembre 2011
Amsterdam è una farfalla, di Marino Magliani (Ediciclo). Intervento di Nunzio Festa
Lo scrittore ligure Marino
Magliani, è specifichiamo della Liguria perché le radici di Magliani, come
sempre s'ascolta dai suoi romanzi, son profondissime, con "Amsterdam è una
farfalla" visita una città partendo da due altri luoghi, appunto i
mozziconi liguri rimasti e che rimarranno nella memoria e la piccola patria
incontrata da una ventina d'anni in terra d'Olanda. Una visita, è da precisare
con cura, che grazie al traduttore ex editore e amico Roland Fagel e non solo,
Magliani con in tasca Gregorio Sanderi e nel petto Makliani approfondisce
scovando le viscere d'Amsterdam. Dopo aver spiato dall'alto, quasi dal cielo:
da una tetto. Cioé più esattamente Magliani continuerà facendosi un bel tratto
di sottosuolo della Farfalla, dove mai Marino Magliani,
questo il nome infatti del protagonista del romanzo, non pensava di trovare
tutto quello che poi trova. E l'autore comincia, ma continuerà capiremo per
tutte le pagine, cercando il sole. Perché l'obiettivo è dire d'un momento ben
preciso del prossimo 2100. Che Sanderi vivrà facendo meridiana a ogni angolo
della capitale olandese. Nonostante alla guida Fagel quest'idea proprio non
piaccia, ché il rischio sarebbe di fare una guida invece di dare un libro
importante all'Editore (Ediciclo) che ha commissionato l'impresa.
L'autore-personaggio Marino Magliani comunque dovrebbe far appassionare
all'inseguimento della necessità della bicicletta, del suo uso; quindi si
piazza in sella. Sempre meno agile degli abitanti dell'Amsterdam-farfalla e
persino con più lentezza del cane Bolero. Quindi è normale che il romanzo
diventi una zuppa sofisticata dentro la quale s'immergono ottime mangiate e
ipotesi, soprattutto, di mangiate ottime. Mentre lo stesso R. Fagel, e questo
similmente al vero traduttore di Magliani in lingua olandese, consegna notizie
su notizie e citazioni su citazioni e incontri seri su incontri serissimi al
Magliani che deve portare a termine l'impegno lavorativo. E Marino Magliani
raccoglie e appunta. Per poi ridirci. O dirci entro. E l'empatia dello
scrittore con chi l'ha accolto, arriva quando più volte s'osserva e si descrive
dei continui abbattimenti edili sopportati dalla città. Eppure c'è grande
spazio e attenzione sulla storia e le battaglie civili riguardanti i cantieri
ideali e reali della metropolitana, altro che cimiteri di biciclette e fettine
di sole buone a spingerci tra le storie sotterrane d'Amsterdam... Fino a
quando, addirittura, di nuovo dal cielo appare la sorpresa: il gesto/frase che
ci dice del titolo epperò molto ma molto di più. Iniettando dosi di mistero
nella misterica gitarella. Infatti sappiamo che questa visita di Magliani è
apparentemente semplice, insomma quasi da turista un po' più attento della
media, però si dimostra carica di significati nascosti. Il protagonista Marino
Magliani, senza timori di smentite o accanimenti esterni all'opera letteraria,
si serve dello scrittore Marino Magliani persino per una lettura urgente e
comunque competente - perché in un certo qual senso sentimentale -
dell'Amsterdam non sempre o troppo amata. Grazie allo spicchio di mistero
detto, tra l'altro, non possiamo svelare particine della trama. Sarebbe in
effetti toccare l'ultimo lembo della storia. Questo nuovo libro di Magliani è
pieno delle letture di Magliani, diciamo, cosa molte volte platealmente
sottolineata persino nelle pagine e certe altre fatta scorrere come sangue del
sangue. Poi la memoria geografica in estinzione, si diceva, quasi costringe
l'autore a rifugiarsi nelle sue origini. Per ritrovare le condizioni materiali,
vedi la roccia, che si scopre somigliano e non somigliano alle olandesi.
Magliani vuole affinità elettive eppure non le trova, tra Amsterdam e la Liguria. Senza
pensare che sua moglie lo aspetta, o aspetterebbe, nella casetta della costa
nord dell'Olanda di Ijmuiden. Nel frattempo, tra l'altro, il sedere che
Magliani poggia spesso a malincuore sulla bicicletta - metro di lettura degli
spazi - , è tallonato da un'altra, questa giunonica, donna. Ma nel libro non
c'è tempo e spazio per sesso eccetera. Magliani allora può tranquillamente
sfuggire alle insidie. Ha un altro compito, lui. E siamo sicuri che l'abbia
compiuto per intero. Perché lo capiamo quando ci mettiano (al pari dei pargoli)
a seguire per la vita passata e le vie del presente d'Amsterdam la due ruote
dello scrittore.
Il libro del giorno: La Versione di Vasco di Vasco Rossi (Edizioni Chiarelettere)
“Ognuno ricorda le cose alla sua
maniera, ognuno un po' se la racconta. Io sono stato franco. Con questo libro
di dichiarazioni forse si capirà di più la mia versione..."
“La realtà, a vederla bene, è
dura, non sempre giusta, ma io la prendo come una sfida e dico sempre: andiamo a vedere fino in fondo.
Questo è ciò che ci fa essere uomini, andare avanti nonostante tutto, anche se
intorno la realtà ti fa schifo.”
“Mio padre era socialista e non
essere schierato in quegli anni con i comunisti o i preti non pagava a Zocca.
Nella comune teatrale di Bologna ho scoperto Bakunin e gli anarchici. Non
quelli che mettono le bombe, ma uomini migliori, liberi, talmente responsabili
che non c’è più bisogno di uno Stato che ti detti le regole.”
“Non sono mica Vasco Rossi io.
Sono una persona, sono un uomo, mica un eroe invulnerabile come Achille. Dove
mi colpisci io sanguino, Vasco Rossi no, lui non sente niente.”
LA PALAPA
“La
Palapa, an authentic Mexican restaurant specializing in “Mexico City style” tacos and quesadillas and regional home
cooking opened in November 2000 at 77 St. Marks Place,
between First and Second Avenue
in the East Village. La Palapa is owned by Barbara
Sibley, a chef and artist with extensive New
York City restaurant experience. Barbara was born and
raised in Mexico City.
Her recent cookbook is Antojitos: Festive and Flavorful Mexican Small Plates.
She is owner and Chef of La
Palapa Cocina Mexicana. For many years she has collected
traditional, rare and ancient Mexican recipes, including 17th Century recipes
from Mexico’s
convent kitchens, and traditional ingredients. Her interest in indigenous
cuisines was deepened by her studies in Anthropology at Barnard College.
Her New York restaurant career began at La Tulipe, a New York Times Three Star French
Restaurant, where she was influenced by Sally Darr, Jacques Pepin, Julia Child,
James Beard, Mimi Sheraton and Sarah Moulton.Since 1997, she has served as
co-director and founder of the San Miguel Poetry Week, an annual poetry
conference in San Miguel de Allende, Mexico. La
Palapa focuses on authentic Mexican cuisine featuring Tacos
al Pastor, Mole Negro Oaxaqueno, Salsa Pibil and many other specialties from
different regions of Mexico.
Salsas and sauces are rich and spicy and fresh ingredients are used. A palapa
is a palm-thatched shelter on a Mexican beach where you can relax with your
feet in the sand looking at the ocean while you sip an ice cold cerveza
flavored with lime and salt, and eat a spicy shrimp taco with salsa guajillo..”
OGGI MANGIO DA … 78: LOCANDA SAN LORENZO
“Il Ristorante - Nel cuore
dell’Alpago, tra il Lago di Santa Croce e la Foresta del Cansiglio, la Locanda San Lorenzo
accoglie i suoi clienti in una magica atmosfera. Una cucina tradizionale
arricchita di sapori odierni, legata ai valori del passato e pronta a
rispondere ai palati più raffinati.
Qualità, raffinatezza, calore:
queste le caratteristiche che da sempre fanno della Locanda San Lorenzo un un
ristorante prestigioso.
Chi siamo - Sandra, Renzo e
Mara. Era la metà degli anni Ottanta
quando con Osvaldo decidemmo di far rivivere l’antica Locanda San Lorenzo,
costruita da nostro nonno all’inizio del secolo scorso come ultima stazione di
sosta dei cavalli e delle carrozze dirette alla foresta del Cansiglio.
Volemmo ricreare l’atmosfera
e il calore familiare dei primi del
Novecento e valorizzare l’importanza dei sapori tradizionali, armonizzati con
fantasia dalla genuinità dei prodotti locali, come l’agnello dell’Alpago, il
pesce del Lago di Santa Croce e i formaggi delle vicine malghe. Sempre senza
trascurare l’innovazione e la ricerca, perché noi della Locanda San Lorenzo
crediamo nell’importanza del mangiare bene e dei prodotti di prima e assoluta
qualità, crediamo nella continua evoluzione culinaria e nell’offerta di sapori
e prodotti del territorio, sapori tradizionali eppure sempre nuovi.”
GRAPHOMANIA – un po’ blog … un po’ magazine
“GraphoMania è il blog-magazine
della Graphe.it edizioni. Come blog propone scritti di varia natura degli
autori della Casa Editrice. Come magazine propone temi più strettamente legati
al mondo dell’editoria, dei libri, della scrittura. Su GraphoMania attualmente
scrivono (in ordine alfabetico): Roberto Fantini, docente di storia e
filosofia, volontario di Amnesty International; Francesco Fiabane, scrittore e
poeta; Nata-Lino Fioretto, direttore scientifico della Graphe.it edizioni;
Luigi Milani, direttore della collana eTales della Graphe.it edizioni; Roberto
Russo, editore e blogger; Silvana Sonno, scrittrice; Susanna Trossero,
scrittrice
Ci hanno regalato loro scritti,
tra gli altri: suor Anastasia di Gerusalemme (del Carmelo Santo Stefano di
Ravenna), Anna Rita Armati (scrittrice), suor Aurora della Resurrezione (del
Monastero Mater Carmeli di Biella), Clara Vajthò (poetessa), Concetta Aiello
(poetessa), Davide Giansoldati (writing coach), Francesco Tassiello
(sessuologo), Giuseppe Lucca (scrittore), Maria Concetta Bomba (del Centro
Studi Edith Stein di Lanciano – Ch), Maria Concetta Brachino (della onlus
Kamar), Mariella Calcagno (scrittrice), Maurizio Alberto Molinari (poeta),
Mirtilla e Valeria Ferracuti (scrittrice).
Ogni tanto passano a trovarci
autori e autrici: i loro interventi sono sempre graditi!”
giovedì 24 novembre 2011
SIENA ART INSITUTE
From one of
the greatest writers of our time, his first collection of short stories,
written between 1979 and 2011, chronicling—and foretelling—three decades of
American life
Set in Greece, the Caribbean, Manhattan, a white-collar prison and outer
space, these nine stories are a mesmerizing introduction to Don DeLillo’s
iconic voice, from the rich, startling, jazz-infused rhythms of his early work
to the spare, distilled, monastic language of the later stories.
In
“Creation,” a couple at the end of a cruise somewhere in the West
Indies can’t get off the island—flights canceled, unconfirmed
reservations, a dysfunctional economy. In “Human Moments in World War III,” two
men orbiting the earth, charged with gathering intelligence and reporting to
Colorado Command, hear the voices of American radio, from a half century
earlier. In the title story, Sisters Edgar and Grace, nuns working the violent
streets of the South Bronx, confirm the
neighborhood’s miracle, the apparition of a dead child, Esmeralda.
Nuns, astronauts,
athletes, terrorists and travelers, the characters in The Angel Esmeralda
propel themselves into the world and define it. DeLillo’s sentences are
instantly recognizable, as original as the splatter of Jackson Pollock or the
luminous rectangles of Mark Rothko. These nine stories describe an
extraordinary journey of one great writer whose prescience about world events
and ear for American language changed the literary landscape.
The Siena
Art Institute is delighted to offer in its first semester of SPRING 2012 five
half-tuition scholarships based on need and merit.
Finally a
high quality SCHOLARSHIP opportunity for art students from all over the world
wanting to be involved in contemporary art from the heart of Italy: Siena in
Tuscany! Join students from around the world for a semester-long course of
study (January 28-May 17 2012).
The Siena
Art Institute is based in the historic center of Siena,
Italy, a stunning medieval
city in the heart of Tuscany.
All
students are enrolled in our Art and Society Seminar, Critique Seminar, Italian
Language and Culture Course, and three Elective Courses of your choosing,
including Book Arts, Painting, Photography, Printmaking, Art History, Digital
Multimedia and Installation, and more. All courses will be taught in English,
and participants are required to be fluent in English so they can fully
participate in group critiques, class discussions, etc.
Along with
your coursework, as a student at the Siena Art Institute, you will also be able
to work alongside our visiting artists: receiving feedback from them about your
work as they offer you insight into the daily processes of their own artistic
practices. Our Visiting Artist Program invites professional artists &
writers for month-long residencies. The following Artists and Writer have been
selected for the Spring 2012 semester:
Spring
2012:
Ellen
Altfest (Visiting Artist, Painting. NYC,
USA) February
2012
Kia
Corthron (Visiting Artist, Writing. USA) March 2012
Rolando
Castellon (Visiting Artist, Sculpture, Drawing, and Painting,
USA and Nicaragua)
April 2012
Yvonne
Jacquette (Visiting Artist, Painting. USA) May 2012
Laurie
Fendrich (Visiting Artist, Painting. USA) June 2012
Scholarship
recipients, like all participants in the Siena Art Institute program, will have
an individual studio space within a shared studio room at the Siena Art
Institute, located in a historic building in the heart of Siena. For more information about our
program, please visit our website at www.sienaart.org
Please note
that the scholarship only covers half the cost of tuition, and you will still
be responsible for other expenses including accommodation, permit of stay fee,
and travel expenses. Accommodations are available in either a home stay with a
local family or in a private or shared apartment. For more information please
visit our website: Siena Art Institute
Although
you may have already completed your university studies, we hope you may be
interested in this semester-long to further your artistic development. It is
not necessary to currently be enrolled in an outside university program to
participate in the Siena Art Institute course of study: you may study with us
for a semester as an independent artist seeking further artistic instruction
and enrichment.
The Siena
Art Institute ALSO has a strong commitment to deaf accessibility. Our spring
semester will be fully deaf-accessible, with professional ASL interpreters
provided for classes, critiques, lectures, presentations, and other events.
Please note
that these half-tuition scholarships are only valid for the Spring 2012
semester. Please contact us for more information.
Lisa Nonken
Program
Developer
Siena Art
Institute
Siena Art Institute Onlus
Via Tommaso Pendola 37
53100 Siena (Italy)
www.sienaart.org
email: info@sienaart.org
tel +39
0577 532001
fax + 39
0577 1959107
skype:
SienaArt
twitter
@sienaart
Facebook: Siena Art Institute
THE ANGEL ESMERALDA Nine Stories. By Don DeLillo (Scribner)
From one of
the greatest writers of our time, his first collection of short stories,
written between 1979 and 2011, chronicling—and foretelling—three decades of
American life. Set in Greece, the Caribbean, Manhattan, a white-collar prison and outer
space, these nine stories are a mesmerizing introduction to Don DeLillo’s
iconic voice, from the rich, startling, jazz-infused rhythms of his early work
to the spare, distilled, monastic language of the later stories. In
“Creation,” a couple at the end of a cruise somewhere in the West
Indies can’t get off the island—flights canceled, unconfirmed
reservations, a dysfunctional economy. In “Human Moments in World War III,” two
men orbiting the earth, charged with gathering intelligence and reporting to
Colorado Command, hear the voices of American radio, from a half century
earlier. In the title story, Sisters Edgar and Grace, nuns working the violent
streets of the South Bronx, confirm the
neighborhood’s miracle, the apparition of a dead child, Esmeralda. Nuns, astronauts,
athletes, terrorists and travelers, the characters in The Angel Esmeralda
propel themselves into the world and define it. DeLillo’s sentences are
instantly recognizable, as original as the splatter of Jackson Pollock or the
luminous rectangles of Mark Rothko. These nine stories describe an
extraordinary journey of one great writer whose prescience about world events
and ear for American language changed the literary landscape.
Il libro del giorno: Il libro proibito di Maria Antonietta di Juliet Grey (Newton Compton)
Il ritratto di una delle
principesse più spregiudicate e ribelli della Storia. Vienna nel XVIII secolo è
una delle città più affascinanti e ricche d’Europa. Maria Antonietta, la
giovane arciduchessa d’Austria, è cresciuta qui, nel lusso più sfrenato e nella
magnifica opulenza della corte imperiale.
La sua è una vita fatta di balli,
ricevimenti e feste; i suoi amici sono nobili e re, i suoi parenti decidono i
destini di interi popoli. Ma l’immagine di felicità e perfezione che la
circonda è destinata a dissolversi. Sua madre, la rigida imperatrice Maria
Teresa, è pronta a sacrificare persino i figli alla ragion di Stato. E ben
presto, per la giovane principessa, il tempo delle scintillanti serate di gala
e dei magnifici banchetti finisce: le logiche del potere la obbligano a sposare
un ragazzo goffo e scontroso, il futuro Luigi XVI, e a partire per la Francia. La strada per
diventare regina è lunga e insidiosa: nessuno è al suo fianco per aiutarla ad
affrontare intrighi, gelosie di corte, nemici interni ed esterni e la
rivoluzione. Maria Antonietta è sola, e ha un compito troppo grande. Il
ritratto vero e appassionato di una donna che è diventata una leggenda nera,
che ha suscitato odio e invidia, ma che è stata anche una grande vittima della
storia.
Sensuale come una dea. Fragile
come una bambina. Intrigante come una star. Inchinatevi alla più affascinante
regina di Francia.
HELL’S KITCHEN
“ -Nouvelle- Mexican Done Right "Among NYC
restaurants that gussy up Mexican food for Gringo foodies, Hell's Kitchen is
among the best. Offering less expensive, better food and drink than Rosa
Mexicana and a modicum of comfort and courtesy missing at Mexicana Mama, Hell's
Kitchen is worth a little trek. Staff was unfailingly accomodating and polite.
Chef has a rare deft hand with the deep frier as evidenced in the pita-like toasts
offered gratis (instead of the usual crisp tortillas) with an excellent black
bean dip, the surprisingly delicate duck empanada on red mole, and the banana
pastry for dessert. Excellent balance of textures and flavors in my red snapper
on a bed of plantains, onions and tomato, all in banana leaf - fine attention
to detail in the prep. Paired wines were excellent. Restaurant would earn a 9
were the noise lessened and the tables more generously spaced. In sum: good
show!" Attention Spicy Food! "Can I say good food, friendly service
and a relaxed atmosphere all in one! No reservations were required, however the
small space means you most likely will need to wait a bit. Margaritas need some
help - may be the cheap tequila. The food is hot, hot, hot to trott if that's
what you like. However, will aim to please on the spice scale. Prices
definitely match the quantity and quality of the food. Recommend eating at the
bar for an intimate, relaxed dinner." "Nouvelle".
About our chef - Jorge Pareja was born in 1971 in the southern
Mexican state of Guerrero. Having emigrated to the U.S. in 1989, Jorge still fondly
recalls his upbringing in the thriving farm community of Alpoyeca as an ideal
example of people living in harmony with the land. High in the plains between mountains,
or cañada, cut by the river Tlapaneco, Alpoyeca has an excellent climate for
farming of all types. Protected from the heat of the long equatorial days by
the sheltering shade of the mountains, Alpoyeca has warm days and cool nights.
Jorge recalls life on his grandparents’ farm: “We had the perfect conditions
for growing any type of plant. In spring and summer, we grew everything from
corn, beans, tomatoes and chiles to mango, melon and papaya. We would eat these
foods right from the plant. In winter, when the rains flooded the river, we
grew rice.” During the rainy winter, mountain streams, or barrancas, would also
flood, often altering the course of the river uncomfortably close to towns
alongside it. Jorge humorously recounts: “Every year the people of each town
hoped the barrancas on their side of the river would flood first and direct the
river away from their town.”
OGGI MANGIO DA … 77: DOLADA (Pieve d’Alpago - BL)
“Il Dolada, Ristorante e Albergo
fin dal 1923, situato alle pendici dell’omonimo Monte, domina una panoramica
vista su tutta la Conca
dell’Alpago, nota per il suo clima soleggiato e mite, paradiso di una Natura
incontaminata anche se a due passi dal frastuono cittadino. Solo a Km 9
dall’uscita dell’autostrada A 27 , a metà strada tra Venezia e Cortina
D’Ampezzo e il comprensorio delle Dolomiti raggiungibile con una sola ora
d’auto tra le due località. Per gli appassionati di Golf un campo estivo a 18
buche nella Foresta del Consiglio, mentre nel sottostante lago di Santa Croce,
pesca per gli appassionati della lenza e ancora il Surf e la Vela , che grazie alla presenza
del vento possono essere praticati tutti i giorni.”
TECHDIRT
“Started in 1997 by Floor64 founder Mike
Masnick and then growing into a group blogging effort, the Techdirt blog uses a
proven economic framework to analyze and offer insight into news stories about
changes in government policy, technology and legal issues that affect companies
ability to innovate and grow. The dynamic and interactive community of Techdirt
readers often comment on the addictive quality of the content on the site, a
feeling supported by the blog’s ~800,000 RSS subscribers, 45,000+ posts,
600,000+ comments and a consistent Technorati Technology Top 100 rating. Both
Business Week and Forbes have awarded Techdirt with Best of the Web thought
leader awards. You can also find Techdirt on Twitter and Facebook.”
DIEGOZILLA – il blog di Diego Cajelli
“Chi sono Mi chiamo Diego
Cajelli. Sono nato a Milano il 31 Luglio 1971. Il mio lavoro è scrivere. Lo
faccio per la Sergio
Bonelli editore, Edizioni BD, me stesso e altre case
editrici. Sono docente di scrittura
creativa alla Scuola Del Fumetto di Milano.
Secondo Boris Battaglia: - Nasce
a Milano nel 1971. Si dice che abbia visto un UFO nel 1978. Pare che si sia
messo a scrivere, esordendo nel 1993. Da allora ha scritto parecchio, firmando
storie per Bonelli, Astorina, BD, Eura, Disney, questo e quest’altro. Adesso
sta scrivendo un romanzo. Si vanta di non aver mai vinto un premio* e di aver
conosciuto Jimmy il Fenomeno.
*Aggiornamento:
Si vantava.
Ha vinto il Gran Guinigi come
miglior sceneggiatore nel 2008.
Secondo AF Volume 3: - Milanese
da sempre e per sempre, nel giro di pochi anni è passato dallo status di
ribelle del fumetto italiano a quello di giovane, ma già venerato, autore
mainstream. Della sua prima fase ricordiamo "Pulp Stories" e
"Randall Mc Fly", nonchè i lavori per la Factory. Passato
in casa Bonelli, ha scritto storie di Napoleone, Dampyr e Zagor. Trovando però
il tempo per dedicarsi al poliziottesco: Milano Criminale.
Secondo AF Volume 4: - Cajelli è
stato un enfant prodige del fumetto indipendente italiano, sceneggiando a metà
degli anni '90 la miniserie Pulp Stories. In seguito, è passato alla scuderia
della Sergio Bonelli, dove ha scritto storie per Napoleone, Dampyr e Zagor,
oltre a soggetti per Diabolik e i progetti indipendenti Milano Criminale e
Mambo Italiano.
Secondo Eleanore Rigby: - Diego
Cajellix è uno dei Grigi di Zeta Reticuli, in missione sul nostro pianeta per
il comicdome mondiale dalla lobby dei Detrattori delle Armi da Fuoco. Per
risucire nell'impresa ha inventato la teoria della continuity estrema
applicata, che entro il 2012 lo porterà a vincerà il Nobel per la Letteratura. È di
bell'aspetto e modi gentili.
Secondo Fumo di China - Creativo.
Quale aggettivo migliore per definire una persona che scrive racconti, fiabe
per bambini, poesie per un libro di fotografie, articoli di parapsicologia e
misteri, nonché analisi del fumetto, oltre a dedicarsi (e tanto) alla radio
(Radio Popolare) e al cabaret (sui palchi e nei teatri di tutt’Italia, dal 1998
al 2003, anche con la banda di Zelig insieme ad Alessio Tagliento). Dal
cassetto potrebbe estrarre pure un Premio della Critica vinto al premio
Charlot, oltre ai testi scritti per altri comici. Ha persino fatto un film, Non
è successo Niente di Agostino Porro, dove è l’unico protagonista e non parla
mai. A questo lungo elenco aggiungete che è stato consulente di un’agenzia milanese.
Creativo, ovviamente.
Quando poi aggiungiamo al
curriculum l’attività fumettistica vera e propria, rischiamo di non avere
spazio adeguato. Sì, perché Diego Cajelli, milanese, classe 1971 (31 luglio,
per la precisione), ha lavorato e lavora per diverse case editrici italiane e
insegna sceneggiatura presso la
Scuola del Fumetto di Milano (dove era entrato come alunno
nel 1990, docente Antonio Tettamanti). A 22 anni, con nessuna esperienza sulle
spalle, gestisce una pubblicazione da edicola Virtual Heroes, e immediatamente
dopo tre episodi di Demon Hunter. Scrive spesso di super eroi (Capitan Italia,
Il Massacratore, Examen, Simbolo), dà vita a iniziative editoriali indipendenti
come TrogloComics Ltd, la
Factory con Roberto Recchioni, Luca Bertelè e altri amici
(1998), la rivista Fresco. Scrive molti fumetti per testate non a fumetti come
Touring Junior (le avventure di Lele, Sabry e dell’amico alieno Tobia), il Sole
24 ore e Le Ore (Godiman). Con il bravissimo Luca Rossi realizza (è il 1996 per
le Edizioni Scuola del Fumetto) Pulp Stories, miniserie in 6 numeri, che
affianca all’altra miniserie Randall McFly. Collabora con Selen e Magic Press,
Alta Fedeltà, scrive il primo fumetto del servizio civile volontario in Italia
(per i disegni di Alfio Buscaglia). Entra nel mitico Studiocomics perché Enea
Riboldi era alla ricerca di un nuovo sceneggiatore per Tony e Clint,
l'houseorgan dell'Alleanza Assicurazioni, Riboldi diventa il suo guru, e Carlo
Ambrosini, dalla scrivania di fianco, dice: “ti terrò presente per una
cosa...".
Per Sergio Bonelli Editore dal
1999 al 2002 si alterna con Carlo Ambrosini ai testi di Napoleone, scrive Legs,
Dampyr e Zagor. Il rapporto con questi ultimi due personaggi – a detta dello
stesso sceneggiatore –“ è più stabile, è una relazione ‘sentimentale’ che si
sta consolidando”. Ha al suo attivo anche saggi, Scrivere fumetti (PuntoZero,
2001) e Making of Nick Raider, curato in coppia con Franco Busatta (edizioni
if, 2005).
Sempre per la edizioni If ha
firmato i redazionali della ristampa di Nick Raider, e il numero 2 della
miniserie inedita.
Ha paragonato una storia ad una
pesca. “Alcuni sono attratti dal suo gusto, dal suo colore, dalla sua
sfericità, altri sminuzzano il nocciolo e guardano com’è fatto. Il segreto
della pesca è nel suo nocciolo. Il segreto delle storie è nel loro nucleo
principale, quello che pochi considerano, preferendo lo zucchero della polpa”.
Milano Criminale è la sua
"serie", un poliziesco ambientato a Milano nel 1975, frutto dello
sviscerato amore di Cajelli per i film polizieschi all'italiana degli anni '70
(di Massi, Di Leo, Caiano, Lenzi). “Mi piacciono i temi, le tecniche di
ripresa, la violenza e le colonne sonore. Con Milano Criminale sto cercando di
riportare quel tipo di iconografia nel fumetto, adattando e correggendo alcuni
errori di forma e attualizzando le linee per i fumetti di oggi”. In origine
Milano Criminale era uscito anni fa con un numero zero con la Factory, 16 pagine a
colori, disegnate da Maurizio Rosenzweig e Marco Guerrieri; oggi è illustrato da
Giuseppe Ferrario, per i tipi di Edizioni BD.
Si definisce uno “Scrittore
Investigativo, uno che per scrivere si documenta andando a cercare informazioni
e dettagli sul campo, sfruttando consulenti e basandosi su fatti reali. Se
scrivo di qualcosa, è perché mi sono documentato notevolmente su
quell'argomento, non basandomi su opere scritte da altri sullo stesso tema, ma
approfondendo specificatamente il tema originario, se scrivo di Serial Killer
studio i Serial Killer non riguardo Il Silenzio degli Innocenti”.
Secondo Fumetti di Carta - Diego
Cajelli è stato allievo e poi docente di sceneggiatura alla Scuola del Fumetto
di Milano, cabarettista allo Zelig, conduttore radiofonico per Radiopopolare
(“Strane storie”), dove ha contribuito ad importare clandestinamente il cabaret
con l’esperienza del “Gruppo Scaldasole”, nonché eterna promessa del porno
nostrano. Tutto questo senza ovviamente tralasciare il fumetto, campo in cui ha
esordito poco più che ventenne con “Virtual Heroes” e “Demon Hunter”, prima di uscire
con “Pulp Stories” (per la sua Troglocomics). Ha pubblicato o collaborato con
“Selen”, "Touring Junior”, “Il Sole 24 ore”, Puntozero (il saggio
“Scrivere fumetti”), Magic Press e altri ancora. La consacrazione a “noto
scrittore di fumetti” è arrivata con la chiamata di Sergio Bonelli Editore (per
bocca di Carlo Ambrosini) che l’ha voluto ai testi di “Napoleone”; da lì in poi
è storia recente, con “Legs”, “Dampyr” e “Zagor”, senza perdere di vista le
piccole realtà indipendenti come l’Alta Fedeltà per cui torna alle origini con
alcuni racconti e “Milano criminale”.
Secondo la recensione di Garrett
su Giudizio Finale - Menzione d’onore va fatta anche alla guida di
sopravvivenza anti-zombie scritta da Diè (alias Diego Cajelli), uno che, tenuto
conto anche delle informazioni divulgate nei redazionali precedenti, sembra
quasi faccia della lotta agli zombie una specie di ragione di vita (solo un
geniaccio come lui poteva inventarsi una cosa del genere).”
La casa in pietra grigia di Jelena Banfichi Di Santo (Casa editrice Emil)
La Casa in pietra grigia è il
racconto su una terra vicina, ma poco nota nella sua essenzialità; la Croazia nella ex
Jugoslavia. Un misurato euritmico
percorso nel claustrofobico microcosmo del Potere Socialista, resosi eticamente
e moralmente discostante dalle promesse di Società dal Volto Umano. Penetranti osservazioni metaforicamente
rapportate tra cadenze di vita reale e molteplici dettagli di indimenticabili
paesaggi, antiche città, sublimati colori, luci inaspettate, evocativi valori…,
collocati tra il reale e il verosimile per rendere ariosa la narrazione posta
su un asse più profonda l’accezione storica.
Eccezionale attitudine descrittiva e ottima capacità linguistica e
sintattica.
Jelena Banfichi Di Santo è nata
sull’isola dalmata Hvar; studi universitari di letteratura e lingue slave, per
molti anni traduttrice e interprete internazionale, sposata a un noto
urologo-chirurgo pugliese, vive a Bari.
In lingua italiana ha tradotto varie antologie di poeti slavi durante
gli anni della sua conduzione del Centro Culturale Italo-Croato. Nel periodo
del conflitto jugoslavo 1990-95 è stata insignita con la Targa per la Pace anno 1993 dalla
Repubblica Italiana e attestati di merito dai governi di Zagabria e
Sarajevo. Segnaliamo la Trilogia dalmatica:
Passato tra noi (Periodo dalle migrazioni dal Cinquecento alla Seconda Guerra
Mondiale); La Casa
in pietra grigia (Periodo dal 1940 al 1968); Isole o Dove tornare (Periodo dal
1975 al 2005)
mercoledì 23 novembre 2011
Il libro del giorno: CASA DOLCE CASA . IL NUOVO NUMERO DI UNDUETRESTELLA
È in distribuzione il numero
autunno-inverno di UnduetreStella, la rivista-laboratorio pubblicata da Lupo
Editore che periodicamente bandisce un concorso di scrittura e illustrazione
per l'infanzia legato ad un topos letterario delle fiabe d'ogni tempo.
Il titolo di questa nuova uscita,
che raccoglie i più bei racconti e le più belle immagini giunte in redazione, è
Casa dolce Casa, luogo simbolo di tante fiabe antiche e moderne; che sia di
paglia, di legno o di mattoni come quella dei tre piccoli porcellini o di
marzapane come quella di Hansel e Gretel, la casa nel mondo delle fiabe è una
materia carica di significati.
> Case piccole che ci stanno
strette o tanto grandi da perdersi dentro, case brutte che sembrano stamberghe
e case belle come castelli, case lontane dove voler tornare e case che dalle
quali partire per cercar fortuna… sono tante quelle delle fiabe, tante quante
le fiabe stesse perché non c’è una storia senza una casa, fatata o stregata che
sia.
In questo numero, come sempre,
sono presenti autori e illustratori provenienti da tutta Italia e non solo, la
copertina è dell'illustratore argentino Gustavo Aimar, i racconti sono di
Leonello Bertolucci, Salvatore Pussumato, Daniele Iannelli, Lea Barletti,
Fabrizio Calì corredati dalle illustrazioni di Claudia Petrazzi, Chiara
D'Amato, Umberto Mischi, Mara Cannone, Chiara Armellini; il focus - a cura di
Susanna Sara Mandice - è dedicato alla poetessa e scrittrice Vivian Lamarque e
all'illustratore Guglielmo Castelli, il grande poster centrale "Matilda e
Filippo" è di Giada Ricci, le ultime due pagine, come di consueto, sono
invece destinate alle recensioni di libri e spettacoli di teatro ed eventi per
bambini.
Il prossimo concorso, aperto a
scrittori e illustratori, con scadenza il 29 febbraio 2011 è La formula magica,
il bando è disponibile sul sito della casa editrice: www.lupoeditore.com, per
informazioni è possibile scrivere a redazione@unduetrestella.org.
UnduetreStella è una
rivista-laboratorio che raccoglie e pubblica testi e illustrazioni su un tema
ogni volta diverso creando preziose monografie ispirate ai tòpoi delle fiabe di
tutti i tempi. UnduetreStella è uno spazio dove sperimentare nuove forme di
comunicazione, dove osare inedite soluzioni narrative e visive muovendosi
liberamente fra immagini e parole, grafica e design; un luogo d’incontro tra
scrittori e illustratori che di volta danno vita alla rivista con opere inedite
e originali.
UnduetreStella nasce dalla volontà di dare voce a tanti artisti
contemporanei che si interessano di editoria per l’infanzia, con l’intento di
creare un circuito di appassionati e addetti ai lavori capaci di fornire nuove
chiavi di lettura per accedere alle storie di ieri e di oggi. “Sfogliando la
rivista si scoprono colori, parole, personaggi, rime e filastrocche; la
pesantezza della carta si sente tra le dita, densa, piena; ogni foglio è
un’opera.” Il formato è gigante per offrire tutto lo spazio che la creatività e
la libera espressione esigono, perché UnduetreStella è dedicato a chi non ha
paura della pagina bianca.
THEN AGAIN By Diane Keaton (Random House)
“Mom loved adages, quotes, slogans. There were
always little reminders pasted on the kitchen wall. For example, the word
THINK. I found THINK thumbtacked on a bulletin board in her darkroom. I saw it
Scotch-taped on a pencil box she’d collaged. I even found a pamphlet titled
THINK on her bedside table. Mom liked to THINK.
So begins Diane Keaton’s unforgettable memoir
about her mother and herself. In it you will meet the woman known to tens of
millions as Annie Hall, but you will also meet, and fall in love with, her
mother, the loving, complicated, always-thinking Dorothy Hall. To write about
herself, Diane realized she had to write about her mother, too, and how their
bond came to define both their lives. In a remarkable act of creation, Diane
not only reveals herself to us, she also lets us meet in intimate detail her
mother. Over the course of her life, Dorothy kept eighty-five
journals—literally thousands of pages—in which she wrote about her marriage,
her children, and, most probingly, herself. Dorothy also recorded memorable
stories about Diane’s grandparents. Diane has sorted through these pages to
paint an unflinching portrait of her mother—a woman restless with intellectual
and creative energy, struggling to find an outlet for her talents—as well as
her entire family, recounting a story that spans four generations and nearly a
hundred years. More than the autobiography of a legendary actress, Then Again
is a book about a very American family with very American dreams. Diane will
remind you of yourself, and her bonds with her family will remind you of your
own relationships with those you love the most.”
TINO COSMA
“L'azienda nasce nel 1946 dal
fondatore Vittorio Cosma, come laboratorio artigianale di cravatte. Nel 1969,
Tino Cosma lancia la sua prima innovativa collezione di cravatte ed avvia la
trasformazione da laboratorio artigianale ad industria della moda. Il marchio
Tino Cosma cresce di notorietà e si diffonde in tutto il mondo. Negli anni 80
il grande successo negli Stati Uniti permette l'apertura della boutique in Fifth
Avenue a New York e negli anni 90 si diffondono i corners e i negozi nelle più
importanti città. Le cravatte Tino Cosma, distribuite in tutto il mondo, sono
simbolo di stile e qualità: prodotte ancora artigianalmente con sete preziose e
disegni esclusivi, contribuiscono a diffondere il 'Made in Italy' nel mondo.”
GABRIELA’S in NEW YORK
“Originally established in 1992, Gabriela's was
the brainchild of famed restauranteur Artie Cutler and Gabriela Hernandez.
After tasting Gabriela's cooking Artie knew that he wanted to have a restaurant
that featured these kinds of authentic flavors and dishes in a time when
tex-mex was king. Gabriela brought up her family from Mexico who
developed the menu and recipes still in use today. It was an instant upper west
side sensation. Gabriela and her family have since retired from the business
leaving Artie's nephew to carry on the torch. With the expansion and move to
our incredible new location at 93rd and Columbus, and the addition of Chef
Fernando Aquino and General Manager Moises Galarza, the traditions of Artie and
Gabriela continue as Gabriela's Restaurant and Tequila Bar provides the upper
west side with fantastic place to celebrate and enjoy friends and family. Cross
through our authentic Mexican Mission style door and enter an upper west side
oasis while dinning on what has been called "Some of the best Mexican Food
in NYC" (Epoch Times) and a "True Secret of NY!"(Palmer).”
OGGI MANGIO DA … 76: Jane and Olivier Roellinger - Les Maisons de Bricourt
“Quel que soit le temps, le paysage vous hante
et vous absorbe. Vous sortez alors de la villa, parcourez la grève ou entrez
dans le domaine d'Alain et Frédéric qui s'occupent du parc, du verger et du
potager. Vous rencontrerez leurs longues silhouettes pliées, penchées, étirées
pour tailler, déésherber, planter, tout ce qui me permettra de m'exprimer
totalement dans ma cuisine.
Tous deux consacrent beaucoup de temps au
potager celtique qui voit herbes et légumes enserrés dans de grandes feuilles
d'ardoise dont on pense ici depuis des temps immémoriaux qu'elles favorisent la
croissance et la santé des plants. Ensemble, ils recherchent inlassablement
avec moi des graines biologiques, anciennes souvent, qui autorisent des saveurs
exquises et rares. Sans oublier les ruches qui nous permettent de produire 100 kg de miel mariant
toutes les fleurs du jardin, miel que vous dégustez au petit-déjeuner. Il y a
David aussi, le boulanger qui cuit le pain au feu de bois, pour toutes les
Maisons de Bricourt chaque matin, dans ce four que nous avions conçu avec Lionel
Poilâne dans le jardin. L'équipage des Maisons de Bricourt veille sur vous tout
au long de votre séjour. Chacun d'entre nous a à cœur de créer chaque jour cet
joie de moments partagés dans une nature somptueuse et une vie qui se veut
simple et de qualité.
Chaque saison est belle ici et nous réserve
surprises et émerveillements dans notre quête d'une nature pure et respectée.
Au détour d'un rang de groseilliers, vous rencontrerez aussi Claudia et
Pâquerette, la douce ânesse, et les moutons d'Ouessant qui habitent notre
jardin.
D155, route du Mont Saint Michel 35350
Saint-Méloir-des-Ondes
Latitude : 48.640984
Longitude : - 1.874944.”
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