“When it was founded by Dan Wolf, Ed Fancher
and Norman Mailer in October of 1955, the Village Voice introduced free-form,
high-spirited and passionate journalism into the public discourse. As the
nation's first and largest alternative newsweekly, the Voice maintains the same
tradition of no-holds-barred reporting and criticism it first embraced when it
began publishing more than fifty years ago. The recipient of three Pulitzer
prizes, the National Press Foundation Award and the George Polk Award, the
Voice has earned a reputation for its groundbreaking investigations of New York City politics, and as the premier expert on New York's cultural
scene. Writing and reporting on local and national politics, with opinionated
arts, culture, music, dance, film and theater reviews, daily web dispatches and
comprehensive entertainment listings, the Voice is the authoritative source on
all that New York
has to offer. In addition, the Voice’s daily-updated Web site
www.villagevoice.com has twice been recognized as one of the nation’s premier
online sites for journalistic quality and local content. The site is a past
winner of both the National Press Foundation's Online Journalism Award and the
Editor and Publisher Eppy Award for Best Overall US Weekly Newspaper Online.”
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lunedì 21 novembre 2011
ALESSANDRO ROBECCHI
“Alessandro Robecchi, classe
1960, milanese, giornalista e autore televisivo e teatrale. Attualmente è
editorialista del quotidiano il Manifesto. Scrive per l’inserto satirico de Il
Fatto Quotidiano, il Misfatto. In tivù, è autore (insieme a Peter Freeman)
della striscia quotidiana Figu - Album di persone notevoli, in onda su Rai Tre
dal lunedì al venerdì. Sempre a Rai Tre, è conduttore di Doc3, programma di
documentari di cui cura la presentazione in video. E’ tra gli autori di
Maurizio Crozza per il quale scrive sia per la tivù che per il teatro. Tra le
collaborazioni giornalistiche attuali: Micromega, GQ, D, la Repubblica delle Donne,
Style del Corriere della Sera. Ha pubblicato due libri. Piovono Pietre,
cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011) e Manu Chao, Musica y
Libertad (Sperling e Kufner, 2000), tradotto in sei lingue. In passato ha
lavorato (caporedattore) al settimanale satirico Cuore, ha diretto i programmi
di Radio Popolare Network di Milano, ha fondato e diretto il pirmo mensile
free-press italiano, Urban ed è stato per oltre dieci anni critico musicale de
l’Unità con lo pseudonimo di Roberto Giallo. Ha una moglie, due figli, un cane.
Se proprio devi dire la verità, dilla in modo divertente. Quelli che fanno
ridere verranno risparmiati (Billy Wilder)
Riassuntino, vita e opere -
Giornalista professionista dal 1982.
Ho cominciato all’Ifg e alla
cronaca milanese dell’Unità. Quindi al mensile Costruire per Abitare dove mi
occupavo di attualità e, inopinatamente, di architettura e urbanistica.
All’Unità sono poi passato alle pagine nazionali, a fare il critico musicale,
qualunque cosa voglia dire. Ho scelto lo pseudonimo di Roberto Giallo e con
quello ha scritto per una dozzina di anni per l’Unità (sciroppandomi la
bellezza di 11 festival di San Remo, ma in compenso lavorando con colleghi
eccellenti come Michele Serra e Maria Novella Oppo). Sempre in bilico tra
rock’n'roll, musica, culture giovanili e politica, ho scritto per una decina
d’anni per il Mucchio Selvaggio diretto da Max Stefani. Nel 1990 sono stato
chiamato da Michele Serra a Cuore, che usciva dall’Unità e diventava
settimanale indipendente. Mi sono trasferito a Bologna e poi di nuovo a Milano
durante la direzione Sabelli Fioretti. Nel 1996 mi ha chiamato Piero
Scaramucci a Radio Popolare e ho fatto per un paio di stagioni il direttore dei
programmi alla Radio. Per cinque anni ho scritto e condotto Piovono Pietre,
trasmissioncina fast della mattina che ebbe i suoi momenti di gloria. Nel
frattempo collaboravo a giornali e riviste, come il Diario della settimana,
Gente Viaggi, Smemoranda.
Nell’aprile del 1999 è nato
Giovanni. Nel 2000 ho scritto un libro, Manu Chao, musica y libertad, che è
stato inspiegabilmente tradotto in cinque lingue compreso il gallego, che non
sapevo nemmeno esistesse. Nel 2000 comincio a collaborare con il Manifesto. Nel
2001 sono stato chiamato a inventare e dirigere Urban, primo mensile di free
press in Italia, esperienza divertente soprattutto per la presenza di una
strepitosa redazione (Dambrosio, Buscalferri, Pandolfi, Casu, Tedeschi) che ha
avuto il buon gusto di essere licenziata in tronco insieme a me nel 2004.
Intanto ho ricominciato a
scrivere di musica per D, la Repubblica delle Donne.
Nel frattempo, però, non sono sfuggito alla televisione. Nel 2002, chiamato da
Rai Tre, ho conosciuto Peter Freeman e firmato con lui i corsivi delle tre
prime edizioni di Ballarò. Nel dicembre del 2003 è nato Giulio.
Nel 2004 comincia (sempre Rai
Tre) Verba Volant, sempre in coppia con Freeman, trasmissione che ha raggiunto
e superato le 600 puntate. Si trattava di una striscia quotidiana della durata
di cinque minuti, che analizzava ogni giorno una parola diversa: significati,
modi di dire, evoluzioni della lingua, ideologie del linguaggio. Nello stesso anno comincia la collaborazione
con Rolling Stone. Dal 2005 scrivo testi satirici per Markette, il programma di Piero Chiambretti.
Nel 2006 capito dalle parti di GQ, direttore Michele Lupi, per cui scrivo
rubriche varie, interviste e altro.
Nel 2007 mi chiamano per fare
l’autore di Crozza Italia Live, il programma in diretta di Maurizio Crozza.
Quello con Crozza e gli altri autori (Grattarola, Zalone e altri) è unn
sodalizio che continua per tre edizioni del programma e in teatro, con la
tournèe di Fenomeni, un nei maggiori teatri italiani nell’inverno del 2009.
Sempre nel 2008, comincia la collaborazione con Doc3, un programma di Flavia
Scollica e Lorenzo Hendel, in cui presento in video alcuni ottimi documentari.
Anche qui due edizioni (2008 e 2008), con oltre una ventina di eccellenti
documentari presentati al grande pubblico. In preparazione l’edizione 2010. Nel
2010 e 2011 continua la collaborazione con il gruppo autorale di Maurizio
Crozza, sia in televisone (La 7) in Italialand e Italialand, nuove attrazioni.
Nell’ottobre del 2011 ho pubblicato con Laterza Piovono Pietre, cronache
marziane da un paese assurdo.”
REAL STEEL
Hugh Jackman è Charlie Kenton, un
ex pugile diventato promoter di poco conto, che una volta sognava di combattere
per il titolo e che ha visto il suo sogno infrangersi quando i ring sono stati
presi d'assalto da enormi robot che combattono al posto degli umani. Charlie
guadagna quello che può costruendo robot fatti di materiali di scarto. Quando
Max, il figlio che non vedeva da tempo, viene affidato a lui, i due uniscono le
forze e iniziano a lavorare insieme. Una notte, Max trova Atom, un robot
abbandonato in un deposito, e insieme queste tre anime perse troveranno il modo
per unire le loro forze e diventare una squadra. Scaltri, testardi e con animo
da veri campioni, questi tre perdenti combatteranno alla loro maniera nella più
famosa arena del WRB dove, contro ogni pronostico, avranno la loro ultima
possibilità di riscatto.
VIVERE SOCIAL - Manuale per imprenditori ai tempi di Facebook DI FEDERICO GUERRINI (EDIZIONI DELLA SERA)
Un libro per il manager e
l'imprenditore che faticano a districarsi nella “giungla” dei nuovi media, fra
gergo fumoso e promesse di marketing raramente mantenute. Un volume agile e
piacevole con un obiettivo importante: fare chiarezza. All'interno del testo
vengono analizzati i principali social network che le aziende possono sfruttare
per promuovere il loro brand: Facebook, Twitter, LinkedIn, Flickr e YouTube;
particolare attenzione viene riservata ad alcune reti ancora poco utilizzate
nel contesto italiano, come SlideShare e Foursquare, che si presta molto bene
ad attività promozionali. Dopo una breve introduzione, seguono capitoli
dedicati ai vari network corredati da numerosi esempi concreti: si descrive nei
dettagli la rete su cui è incentrata la relazione, mettendone in evidenza pregi
e difetti ai fini di un utilizzo commerciale. Il lettore viene guidato
attraverso una serie di case history aziendali in grado di offrire spunti di
ispirazione e riflessione. L’ultima sezione è dedicata al tema della brand
reputation e del ritorno in termini economici e di immagine degli investimenti
sui social media e ai principali sistemi (gratuiti o a pagamento) per misurare
tali obiettivi. "Vivere social" offre, infine, con una serie di
consigli per ottimizzare
la propria esperienza in rete.
L'AUTORE - Federico Guerrini è
nato a Milano nel 1972 e vive a Genova. Giornalista freelance, scrive di
tecnologia per il quotidiano La
Stampa e collabora con Sky.it, Wired.it, L'Espresso, il Sole
24 Ore Nord Est e altri magazine. Ha scritto vari libri sul tema di Internet e
di social media, fra cui "Tutto su Facebook", "Trovare lavoro in
Rete" e "Facebook Reloaded" (Hoepli), "Alla scoperta di
Twitter" e "Internet Utile" (Pc World).
domenica 20 novembre 2011
Chocolate bar - made in New York
"Chocolate Bar opened in the West
Village in 2002 featuring premium chocolates, coffee, teas and baked
goods, many produced locally, all created with natural ingredients of
the highest standards. Drawing upon classic New York City
culture, art and humor while remaining a neighborhood staple has been
the crux of Chocolate Bar’s mission. In working with some of the top
chocolate makers and artists we have discovered that the best products
are created when we’re having fun! Chocolate Bar’s signature items include
our house baked classic and spicy brownies, peanut butter & jelly
truffle, spicy hot chocolate and salty pretzel retro bar."
Here
GOLDENPOINT
“Presentazione - La catena
goldenpoint vanta dal 2001, 800 punti vendita in Italia ed Europa e in
prestigiose località. Un formidabile sviluppo reso possibile da un mix
congiunto di fattori di successo. La grande varietà in assortimento di calze e
collant, intimo e moda mare, resa possibile grazie alla continua ricerca ed al
lavoro dello staff stilistico e creativo. La presenza di marche prestigiose
sinonimo e garanzia della migliore qualità; il negozio, progettato da un team
di architetti con grande conoscenza del settore, che risulta nuovo, moderno con
un'atmosfera dinamica, colorata, allegra ed accogliente. I negozi goldenpoint
sono studiati su misura con un'immagine forte, coerente e riconoscibile: il
naturale punto di visibilità di un gruppo leader. Grandi assortimenti delle
migliori marche di calzetteria, intimo e moda mare, importanti investimenti in
comunicazione sui mezzi più autorevoli, punti vendita con efficaci soluzioni di
layout e di visual merchandising, completa assistenza in tutte le fasi ed un
attento servizio di riassortimento, sono i punti di forza del progetto
franchising di goldenpoint.
Le collezioni - Le collezioni
goldenpoint sono caratterizzate da marche conosciute ed apprezzate dalla
consumatrice, quali Golden Lady, Omsa, SiSi, Philippe Matignon e Hue... Marche
leader, fashion e trendy che soddisfano le esigenze di tutte le consumatrici.
Dai collant per la donna e per le
bambine, ai capi underwear e corsetteria, alle calze da uomo, fino alle
numerose collezioni mare, le proposte goldenpoint sono sempre originali,
fantasiose ed accattivanti. Tantissime proposte che si rinnovano ogni settimana
per creare uno stile unico ed esclusivo. In altre parole: innovazione, ricerca,
cura riservata ai dettagli e stile sono le parole d'ordine del mondo
goldenpoint.”
Il libro del giorno: IL DOMINIO DI SE STESSI DI EMILE COUE’ (BIS EDIZIONI)
Bis Edizioni ripropone Il Dominio
di se stessi una delle pietre miliari in fatto di guarigione attraverso la
scienza della mente e dell’autosuggestione. Il metodo del Dott. Emile Coué
intende insegnare a ciascun lettore la tecnica dell’autoguarigione, realizzata
attraverso il dominio di sé, ossia la conoscenza ed il controllo delle due
forze che agiscono sull’uomo: la volontà e l’immaginazione. Grazie al suo
eclettico percorso di studi e di esperienze professionali, che si sviluppò a
ridosso tra letteratura, scienza e medicina, il terapeuta francese comprese che
l’immaginazione è la forza che agisce nell’individuo in modo incosciente, una
forza che nello scontro con la volontà cosciente risulta sempre vincitrice.
Questo libro è uno strumento utilissimo per migliorare la propria vita, per
guarire dai propri malesseri, per imparare a non ammalarsi, ma soprattutto
risulta lettura preziosa per coloro che nella vita quotidiana sono impegnati
nell’educazione dei ragazzi, alla quale Couè dedicò un’attenzione particolare.
Lost Washington, D.C. by John DeFerrari (The History Press)
“Washington
seems the eternal and unchanging Federal
City with its grand
avenues and stately monuments. Yet the city that locals once knew--lavish
window displays at Woodies, supper at the grand Raleigh Hotel and a Friday
night game at Griffith Stadium--is gone. Author John DeFerrari investigates the
bygone institutions of the nineteenth and twentieth centuries with an engaging
collection of new vignettes and reader favorites from his blog the Streets of
Washington. From the raucous age of burlesque at the Gayety Theater and the
once bustling Center Market to the mystery of Suter's Tavern and the
disappearance of the Key mansion in Georgetown,
DeFerrari recalls the lost Washington,
D.C., of yesteryear. John
DeFerrari, a native Washingtonian with a lifelong passion for local history,
pens the Streets of Washington blog devoted to the history of the District of Columbia. He
has a master's degree in English literature from Harvard University
and works for the federal government.
ARAMARK UNITED NATION
“Since 1945, the United Nations has impressed
visitors from around the world with its multi-cultural ambiance and panoramic
views of the East River and New York City
Skyline. When your event demands more than just a space, choose the place where
dignitaries and heads of state dine each day.Schiller's Liquor Bar is a casual
neighborhood restaurant with a continental menu. Dishes include rotisserie
chicken with roasted potatoes, steak and French fries, fresh fish of the day, a
selection of pastas and sandwiches, and a market oyster bar. We offer a
seasonal list of house cocktails. The wine list consists of 3 wines: CHEAP,
DECENT and GOOD. CHEAP is the best. Schiller's Liquor Bar is open daily for
breakfast/brunch, lunch, dinner, and late night supper. The owner is Keith
McNally and the chefs are Riad Nasr and Lee Hanson, who are also the executive
chefs of Balthazar in Soho, Pastis in the Meatpacking District, and Minetta
Tavern in Greenwich Village. MICHELIN guide
2011 Recommended. Inspired by the UN’s distinguished setting and dedicated to
pleasing its many famous guests, our culinary team brings energy and creativity
to the globally inspired cuisine of the Delegates Dining Room. Our eclectic and
extensive catering menus feature meticulously researched recipes from Greece, Italy,
China, Germany, Spain,
Morocco
and other nations, as well as authentic, high quality ingredients. Our chef's
credentials include cooking for America’s
leading corporations, as well as commanding the kitchens of some of Manhattan’s busiest restaurants.
They fuse classic training with hands-on experience to tempt the diverse
palates of our international clientele.”
OGGI MANGIO DA … 73: Ristorante dal Pescatore Santini
“Il ristorante è stato aperto nel
1925 da Teresa Mazzi , nata in Brasile da genitori italiani , e da Antonio
Santini che di mestiere faceva il pescatore sul fiume Oglio. All’inizio era una
semplice osteria costruita con canne palustri e qualche mattone ai bordi di un
laghetto attualmente compreso nella Riserva naturale del parco dell’Oglio Sud
. Nel 1927 nacque Giovanni che contribuì
alla vita dell’osteria di campagna fin da piccolo come venditore di pesce e
successivamente occupandosi della cucina. Nel 1952 Giovanni si sposò con Bruna
che affiancò Teresa in cucina; Gli anni passavano e le esigenze dei clienti
cambiavano .Si iniziarono a preparare i tavoli con tovaglie bianche e
tovaglioli in tessuto. Il nome dell’osteria era “Vino e Pesce”. Solo nel 1960 cambio
in “dal Pescatore”. Nel 1953 nacque Antonio , che dopo gli studi di scienze politiche a Milano , si sposò con
Nadia nel 1974 e iniziarono l’avventura nel mondo della gastronomia con un
viaggio di nozze in Francia per conoscere e capire le filosofie di lavoro dei
celebri ristoranti francesi.
Iniziò una nuova fase di grande
cambiamento sia nell’organizzazione del ristorante che nell’impostazione della
cucina. Nel 1980 Antonio fondò con a Gaetano Martini , Roberto Ferrari ,Franco
Colombani e altri amici l’associazione
Linea Italia in cucina e nel 1982 con Gualtiero Marchesi e altri celebri
colleghi l’associazione "Le Soste" con l’obbiettivo di valorizzare e
diffondere la cucina italiana nel mondo. Nel 1990 il ristorante entra a fare
parte di Relais & Chateaux come
Relais Gourmand e nel 1992 di Tradition & Qualitè , oggi Les Grandes
Tables du Monde . La possibilità di conoscere ,di viaggiare , di scoprire e
l’apprezzamento degli Ospiti , dei critici e delle Guide gastronomiche hanno
permesso al ristorante di affermarsi ed
essere conosciuto oltre i confini nazionali. Alla fine degli anni ’90 e
nei primi anni 2000 iniziano a partecipare in modo attivo alla vita del
ristorante anche Giovanni Santini (nato del 1976 ed in cucina dal 1996) e Alberto Santini (nato del 1983 ed in sala dal
2000) .
Sia Giovanni che Alberto hanno
scelto di affiancare all’esperienza lavorativa in ristorante anche una
formazione universitaria. Alberto ha affrontato studi in economia mentre
Giovanni in scienze e tecnologie alimentari con Valentina, sua moglie, al
Pescatore dal Settembre 2007
in sala con Alberto e Antonio. Il cambiamento e lo
spirito di innovazione hanno da sempre contraddistinto la realtà del ristorante
e tutta la famiglia ne è sempre stata
completamente coinvolta offrendo agli ospiti ciò che desideravano
trovare arrivando al Pescatore. Il ristorante si trova nella riserva naturale
dell''Parco dell''Oglio Sud in un villaggio di 36 abitanti all'' interno di un'' elegante casa di
campagna con le sale del ristorante ed i
salotti circondati dal verde dei
giardini . In estate viene effettuato il servizio ristorante all’aperto nella
veranda adiacente al giardino dove è possibile trascorrere momenti di
tranquillità e piacere. La cucina e' curata da Nadia e Giovanni Santini con piatti sia classici che di ricerca .
LA FILOSOFIA - Naturalmente
non si realizza in poco tempo una filosofia di cucina; Antonio e Nadia Santini
sono partiti dalla tradizione di famiglia per costruire la loro impostazione
gastronomica; successivamente, attraverso contatti con i colleghi di altre
regioni e di altri paesi le loro finalità si sono parzialmente modificate fino
a raggiungere un nuovo equilibrio tra tradizione e innovazione. Primarie sono
laricerca continua della qualità, il legame al territorio senza però
tralasciare la creatività.
I PIATTI - Nel tempo sempre più
si va verso una sintesi d’impostazione: la cucina che propone ora il
"Pescatore" passa attraverso il modo di cucinare della madre di
Antonio per arrivare alla nuova sensibilità della moglie Nadia. Essa mantiene
unforte legame con la tradizione, ma è in grado di rendersene autonoma, per non
stagnare in una sorta di fissità eterna e inopportuna e raggiungere invece
originali equilibri e armonie.
I piatti cucinati al
"Pescatore" derivano generalmente dalla tradizione di famiglia o da
informazioni orali raccolte sul territorio; quasi sempre le ricette vengono
adattate ai tempi: i tortelli di zucca, vengono ora conditi con meno burro e
meno parmigiano, per poter gustare al meglio tutti gli elementi che compongono
il piatto e rispettarne i sapori, che tornano ad essere netti, puliti e
lineari. Nel tempo che stiamo vivendo, si pone una grande attenzione al cibo
dal punto di vista dietetico, … la cucina tradizionale si adatta dunque ai nuovi
sistemi nutrizionali e ai nuovi sistemi di vita, che incidono sulle ricette in
modo sottile ma deciso, senza snaturarle…
Codificare un piatto per
consentire di gustarlo nella sua completezza, senza togliergli armonia,
significa anche intervenire sulla preparazione con utilizzo di prodotti leggeri
che tuttavia non lo rendano troppo informale o fuori dalla norma. E’ un lavoro
di equilibriopiuttosto difficile, ma assolutamente necessario per dare
modernità e attualità a ciò che preparariamo. Nella composizione di un piatto
al "Pescatore" si cerca di rispettare il prodotto primo e il sapore
semplice degli ingredienti; i Santini sostengono che soprattutto negli ultimi
anni è divenuto importante arrivare ad unasintesi della cucina: mantenere
intatte le caratteristiche principali e contemporaneamente rendere il piatto
leggero; per questo è necessario ricercare sempre più prodotti di qualità con
sempre maggiore determinazione.”
SALVATORE ARANZULLA – divulgatore informatico
“Salvatore Aranzulla (21 anni) è
il divulgatore informatico più letto in Italia con un seguito di oltre un
milione di lettori al mese. E’ il fondatore e l’autore della rubrica
tecnologica del portale Virgilio.
E’ costantemente presente come
relatore a convegni specialistici e come ospite in trasmissioni radiofoniche e
televisive in qualità di esperto. Ha pubblicato tre libri di informatica con i
maggiori editori italiani. L’ultimo, Sicurezza Informatica, edito da Edizioni
FAG e in una edizione speciale da Mondadori, ha scalato la TOP 5 dei libri più venduti in
ambito tecnico. Nel corso degli anni, Salvatore ha scritto per le più
autorevoli testate di settore, tra cui Win Magazine, Internet Magazine, dove ha
curato le rubriche L’exploit del mese e Bug & Debug, ZEUS News, Punto
Informatico e Wired. In passato, Salvatore ha scoperto delle pericolose falle
di sicurezza, prontamente corrette dopo le sue segnalazioni, nei siti Internet
più conosciuti ed usati al mondo: Google, Microsoft, Yahoo!, Mediaset e Poste
Italiane.”
Fonte QUI
IL BLOG QUI
PERCHE’ SCRIVERE DI ZADIE SMITH (MINIMUM FAX)
Dopo Henry Miller, Flannery
O’Connor, Raymond Carver, la collana Filigrana continua a ospitare le
riflessioni dei grandi narratori sul mestiere di scrivere. Stavolta si tratta
di Zadie Smith, autrice di romanzi che hanno scalato le classifiche di tutto il
mondo (Denti bianchi) ma anche autorevole saggista (Cambiare idea). Sono qui
raccolti due suoi saggi, mai precedentemente pubblicati in volume: «Perché
scrivere», testo di una conferenza tenuta nel giugno 2011 in occasione del
Premio Vallombrosa-Von Rezzori e «Il fallimento riuscito», originariamente
pubblicato sul Guardian.
Nell’epoca di internet, della
frammentazione delle informazioni, della spettacolarizzazione della cultura,
della frenetica corsa al consumo e al successo individuale, che ruolo può
ancora avere lo scrittore? In cosa consiste la sua rilevanza? Scrivere può
ancora essere un gesto politico? Quanta importanza ha la tecnica? Cosa serve
per scrivere bene? Da cosa si misura il valore di un libro, e del suo autore?
Che significa scrivere onestamente? Zadie Smith affronta queste domande in
maniera intelligente e diretta, a partire dalla sua esperienza di autrice e
dalla sua acutezza di critico culturale: ne escono pagine che sono al tempo
stesso un vademecum per gli aspiranti scrittori, una brillante provocazione
verso gli intellettuali, e uno spunto di riflessione affascinante per chiunque
ami la letteratura.
“Perchè scrivere* - Non vi
preoccupate: so come ci si sente. Sono stata a tante conferenze tenute da
scrittori. Spesso la sala è grande e piena di spifferi, e le sedie non sono
comode come quelle che avete a casa; c’è una lunga introduzione – specie se la
conferenza si tiene in Italia – e poi uno scrittore sale sul podio, con l’aria
a volte timida, a volte molto sicura di sé, ma sempre con la bocca un po’
troppo vicina al microfono. Il riverbero stride: lo sentite fin dentro i
molari. Esaminate lo scrittore. È proprio come ve l’aspettavate, oppure
totalmente diverso da come ve l’aspettavate, e pensare a questo vi porta via
qualche minuto, ma intanto la conferenza è iniziata: e voi vi siete persi il
titolo, vi siete persi l’argomento, sentite qualche verso di poesia in lingua
straniera sfiorarvi le orecchie... “(tratto da Perchè scrivere di Zadie Smith
edito da Minimum Fax)
* Testo di una lectio magistralis
tenuta a Firenze il 15 giugno 2011
in occasione della quinta edizione del Premio Gregor von
Rezzori.
sabato 19 novembre 2011
MissChievous.tv
"Hi, my name is Julia! I create makeup and beauty videos on Youtube. This blog is an extension of my Youtube channel
so that I can share pictures, product reviews, and other chatter with
you. I would be so happy if you subscribe to my blog as well as my
Youtube channel. You can also follow me on Twitter and Facebook for daily updates and sneak previews of forthcoming videos. On
a personal note, I'm of Swiss-Canadian nationality and live in
Switzerland. I love traveling, cooking, reading and music. In my free
time I love spending time outdoors, photography, and just keeping
active. I make videos about my life on my second Youtube channel - check it out!"
Business email only: juliayoutube.biz (at) gmail.com
INTELLIGENZA SOCIALE DI KARL ALBRECHT (BIS EDIZIONI)
Intelligenza sociale è un libro
che ci mostra come comunicare le nostre abilità e i nostri obiettivi in modo
costruttivo. Un manuale ricco di esempi su situazioni lavorative molto comuni e
sulle quali tutti almeno una volta abbiamo avuto occasione di riflettere,
arrabbiarci o sorridere. L'Intelligenza Sociale è la capacità di instaurare
relazioni soddisfacenti per noi stessi e per i nostri collaboratori. La
velocità dei ritmi vitali e lavorativi odierni ci porta spesso a preferire
soluzioni approssimative, anche quando sarebbe meglio prendersi un po' di tempo
e decidere con serenità. Capita, pertanto, di trascurare i nostri interlocutori
e di liquidarli con conversazioni sbrigative e impulsive, allo scopo di raggiungere
la meta in un tempo minore. Ma si tratta di un'illusione. Karl Albrecht si basa
sul concetto di intelligenza multipla per aprirci gli occhi sulla vastità delle
nostre competenze. Tutti siamo in grado di ottenere grandi risultati nella vita
sociale e lavorativa, e se approfondiamo le nostre competenze possiamo
abbattere barriere che credevamo invalicabili. Il linguaggio elegante e
l'ilarità di Albrecht suggeriscono un'ottica nuova per valutare diversi episodi
del vissuto professionale, ci mostrano la possibilità di instaurare rapporti
vincenti con gli altri e forniscono gli strumenti per guadagnarcene la
collaborazione.
SIMONETTA RAVIZZA
“Simonetta, figlia primogenita di
Giuliano, ha dimostrato fin dagli inizi una grinta ed una caparbietà
manageriale in piacevole contrasto con la sua spiccata femminilità. Moglie,
madre, imprenditrice e stilista al tempo stesso, Simonetta non ha avuto
difficoltà ad impegnarsi in un’attività, quale quella della Moda, così vicina
al proprio mondo di donna. Laureata in lingue, ha ben presto affiancato la
propria opera a quella paterna, riuscendo a ritagliarsi all’interno
dell’azienda un proprio personale spazio, dove poter dare liberamente sfogo
alla sua fertile vena creativa. Dapprima coordinando una equipe di stilisti,
poi firmando in prima persona una collezione di pelliccie di alta moda.
Simonetta è oggi diventata una persona di primo piano della Moda italiana.
‘Simonetta Ravizza’, la
prestigiosa linea di pelliccie che da anni porta la sua firma, è una realtà
importante del ‘made in Italy’: ogni anno la sua presentazione richiama sempre
un gran numero di personaggi famosi, riscuotendo ampi ed entusiastici consensi
sia da parte della clientela che dei giornalisti e addetti ai lavori!
Sofisticata ma moderna; ricercata ma pratica, Simonetta Ravizza ha saputo così
dare la propria impronta, il proprio look ad una collezione che rispecchia,
anche nei minimi particolari, la sua personalità e la sua femminilità.”
Il libro del giorno: Scardinare l’acqua di Rita Filomeni (LietoColle)
Questa scrittura sembra contrarsi
sapendo che l’azione è figlia della potenza, in modo che ognuna delle due,
lasci intravvedere l’altra, con la quale intrattenere una dialettica di
energia. […] nella scrittura di Rita Filomeni, non abbia molto senso cercare il
levigato del nobilissimo e vincente percorso che va da Petrarca a Leopardi, ma
sia meglio parcheggiare l’attenzione del lettore dalle parti dello scorbutico
poeta cacciato da Firenze. Inoltre, nel privilegiare la struttura portante del
significato, […] questi versi occhieggiano a quella catastrofica fortuna di un
punto sensibile, un nervo scoperto, che è quello dell’assoluto, come unità di
misura nel cogliere il variegato senso della vita. (dalla prefazione di Guido
Oldani)
“Vogliono piuttosto essere,
questi versi, lavoro di ago e filo, ricostruzione uncinata di una archeologia
del presente. Sterpéto fin già troppo arido e in frantumi, il reale, martoriato
e tradito per il voluttuoso virtuale, ne costituisce l’orizzonte verticale ed
il limite. Inseparabili dai fatti di una vita e di un’epoca perversa, segnate
dalla non misura con cui si è imparato a guardare e misurare le cose, queste
poesie - leggibili in una punteggiatura visibile ed invisibile - rappresentano
il prezzo pagato e deciso a pagare per un dovere: la libertà. (L’autrice)
dalla sezione DISGIUNTURE – “cosa
nostra// per la sovraintendenza del paese// qual dente del giudizio, si fa
largo,// incuccia sanguisuga e trama ragne// maligni a bisbigliar anch’al
senato// sì contro lì non sai chi hai accanto se valigia a doppio fondo è lo
stato// che su gl’onesti com’aiuol calpesta// e vuol uno ci finisca, e sette
n’esca// dentro, mai, a vita hanno lo sconto// di pena, non li ammali
depressione:// cosa nostra altrimenti è guarigione
The Unquiet American: Richard Holbrooke in the World by Derek Chollet and Samantha Power (PublicAffairs, 1 edition)
"Richard Holbrooke, who died in December 2010,
was a pivotal player in U.S.
diplomacy for more than forty years. Most recently special envoy for Iraq and Afghanistan
under President Obama, Holbrooke also served as assistant secretary of state
for both Asia and Europe, and as ambassador to both Germany and the United Nations. He
had a key role in brokering a peace agreement among warring factions in Bosnia that led
to the Dayton Peace Accords in 1995. Widely regarded to possess one of the most
penetrating minds of any modern diplomat of any nation, Holbrooke was also well
known for his outsized personality, and his capacity to charm and offend in
equally colossal measures. In this book, the friends and colleagues who knew
him best survey his accomplishments as a diplomat, activist, and author.
Excerpts from Holbrooke’s own writings further illuminate each significant
period of his career. The Unquiet American is both a tribute to an exceptional
public servant and a backstage history of the last half-century of American
foreign policy."
SHILLER’S LIQUOR BAR
“Schiller's Liquor Bar is a casual neighborhood
restaurant with a continental menu. Dishes include rotisserie chicken with
roasted potatoes, steak and French fries, fresh fish of the day, a selection of
pastas and sandwiches, and a market oyster bar. We offer a seasonal list of
house cocktails. The wine list consists of 3 wines: CHEAP, DECENT and GOOD.
CHEAP is the best. Schiller's Liquor Bar is open daily for breakfast/brunch,
lunch, dinner, and late night supper. The owner is Keith McNally and the chefs
are Riad Nasr and Lee Hanson, who are also the executive chefs of Balthazar in
Soho, Pastis in the Meatpacking District, and Minetta Tavern in Greenwich Village. MICHELIN guide 2011 Recommended.”
OGGI MANGIO DA … 72: LA GAZZA LADRA RISTORANTE
“Modica si presenta allo
spettatore placida, adagiata lungo i fianchi di quattro colline, caratterizzata
da balze scoscese e da terrazze, rannicchiata in fondo alla valle. La città è
la summa del contrasto: l’alto e il basso, il sacro e il profano,
l’irregolarità e la simmetria. A poca distanza dai tesori della città si trova,
all’interno dell’Hotel Palazzo Failla di Modica Alta, un gioiello tardobarocco
tra i più interessanti, il Ristorante La Gazza Ladra, ambiente elegante e di indubbio
charme. La cucina è affidata allo chef Accursio Craparo, un professionista
desideroso di confrontarsi continuamente con le possibilità offerte dalle
materie prime della propria Terra, alla ricerca di accostamenti di cibi e di
sensazioni mai scontate. Una sensibilità irrobustita dall’esperienza fatta
accanto a grandi maestri della ristorazione. Quindici mesi al “Joia” di Milano
con il maestro Pietro Lemann, un periodo altrettanto lungo presso il maestro
Massimiliano Alajmo del Ristorante “Le Calandre” e, infine, l’incontro, al
rientro nella propria terra d’origine, con Corrado Assenza del “Caffè Sicilia”
di Noto con il quale si consolida un rapporto di amicizia e di collaborazione. L’aspetto
principale della cucina del Ristorante La Gazza Ladra è la
ricerca di cibi di grande qualità che si esprime attraverso la bellezza del
prodotto, il gusto, il profumo, la ricchezza, la freschezza. Il piacere per la
la mescolanza dei colori e l’armonia delle forme propria dei più grandi
artisti, il matrimonio di profumi che risulta sempre delicato, le cotture
semplici della tradizione locale che non sovrastano ma sostengono il gusto di
ogni singolo prodotto utilizzato. Una filosofia alimentare nella quale la
natura viene accolta e rispettata in preparazioni che lasciano sempre
trasparire la propria essenza nel colore, nel gusto, nella consistenza,
nell’arte della disposizione nel piatto. La carta dei vini dà ampio respiro
alle etichette siciliane e nazionali con qualche ricercata deviazione in terre
straniere.”
FLAVORPILL – your culture guide!
“Flavorpill is a network of culturally
connected people, covering events, art, books, music, and pop culture the world
over. Highbrow, lowbrow, and everything in between: if it's compelling, we're
sharing it.”
FRIZZIFRIZZI
“Frizzifrizzi è magazine online
che porta ogni giorno ai suoi lettori una buona dose di cultura pop, news su
brands e prodotti interessanti, interviste, artisti promettenti, food &
wine, recensioni su film e libri e i migliori video musicali da vedere. Con
oltre 2.500.000 di pagine lette ogni mese Frizzifrizzi è uno dei punti di riferimento,
nel panorama italiano della rete, per moda, arte e design, sia per gli addetti
ai lavori che per i semplici appassionati..
Editor-in-Chief, Creative Director - Simone
Sbarbati
Editor-at-Large - Francesca Arcuri
Assignment Editor - Ethel J. Margutti
Contributors - Marisa Amoroso,
Antonietta, Ilva Beretta, Nina C.,
Luciana Caramia, Giulio Casagrande, Chicken & Broccoli, Manuela Costantini,
Raffaella D’Elia, Giulia Gardini, Irene Gasparello, Vincenza Guglielmi, Kasia
Gumowska, Bruno Colajanni (Ludag), Vincenza Guglielmi, Luca Laurenti (Mklane),
Rossana Levetto, Maria Marinelli, Maria Migliaccio (Maryinthesky), Cinzia
Migliardi, Ida Ruggiero, Salt, Laura Santosuosso, Sara Teofilo, Fabio Testa
Past contributors - Giacomo
Antonelli, Artemisia Auer, Benedetta Babini, Erica Baldi, Stefania Bracco,
Fabio Catalano, Shin Yu Chen, Mara Coppola, Giacomo Cosua, Paola D., Luigi
Fabiano, Finzioni, Marta Fontolan, Fritta, Marianna Garelli, Gaia Ghepardi,
Aurora Guglielmi, Sonia K., Fabio Lana, Anna M., Gaylor Mangumbu, Minimallwario,
Mira, Molane, Tamara Nocco, Francesca Papazissis, Alessio Petracchi, Matteo
Quercini, Sheila Salvato, Giuliana Scarmiglia, Giuliana Tammaro, Paolo Zollo,
Francesca Zuccaio
Advertising - Vision Media
Network
Redazione
via Francesco Barbieri 11/2
40129 Bologna (BO)
Italy
venerdì 18 novembre 2011
CUCINARE CON IL SALE DOLCE DELLA ROMAGNA a cura dell’ Associazione Cuochi "Pellegrino Artusi" (BIS EDIZIONI)
La cucina romagnola è famosa in
tutto il mondo per le sue prelibate ricette tradizionali. Il sale
"dolce" di Cervia è un pregiato ingrediente naturale tipico e locale,
di uso comune nella preparazione di questi piatti così squisiti, esalta infatti
al massimo, i sapori degli alimenti utilizzati grazie alle sue caratteristiche
chimiche uniche. L'Associazione Cuochi "Pellegrino Artusi", ha
selezionato 63 tra le ricette più famose legate al territorio romagnolo e al
mare Adriatico. Troviamo così antipasti, minestre e primi piatti, tante ricette
di pesce dell'Adriatico e anche arrosti e involtini insieme a torte e ciambelle
deliziose. Storie, aneddoti e notizie curiose completano questa preziosa e
godibilissima raccolta di squisite ricette della regione famosa nel mondo per
la sua allegra ospitalità e il suo buon gusto.
Il libro del giorno: I Napoletani di Francesco Durante (Neri Pozza)
In teoria, esiste un’identità
napoletana forte, sedimentata nel corso di oltre due millenni, irrobustita da
una grande tradizione culturale, contaminata dagli apporti più vari, fissata in
una lingua ricchissima, in una copiosa letteratura e in migliaia di famose
canzoni, e infine enucleata in un «tipo» dai quasi proverbiali tratti di
astuzia e buffoneria, pigrizia e opportunismo, ironia e istrionismo. Un «tipo»
a suo modo classico proprio come lo stesso paesaggio napoletano, che sembra
quasi assecondarne le contraddizioni col mettere insieme una dolce armonia di
cielo e di mare e la inquietante presenza di un vulcano minaccioso. In pratica,
esistono i napoletani di oggi, afflitti da tanti problemi annosi e irrisolti, e
animati da incrollabili speranze di riscatto. Hanno conservato una buona parte
del loro retaggio storico e culturale, e sono in fondo «antichi» come la loro
città, però tendono sempre più rapidamente a conformare i loro comportamenti e
desideri, il loro immaginario e perfino il loro modo di esprimersi a quelli
degli abitanti di qualsiasi altra città del mondo. Francesco Durante divide il
suo libro in due parti intitolate per l’appunto «Teoria» e «Pratica»,
sforzandosi di farle dialogare, di mostrare quanto la seconda, per quanto
stagliata ormai su un orizzonte di sostanziale omologazione, riesca ancora a
esibire qualche elemento di originalità inequivocabilmente partenopea. Ne nasce
un libro vivace e curioso, fondato su una ricchissima documentazione che
disegna percorsi sorprendenti nella storia e nella cronaca di Napoli. Un libro
che riesce a tenersi a distanza di sicurezza dal luogo comune e che
continuamente sollecita e appaga la curiosità del lettore intorno al «mistero»
della napoletanità che, nonostante tutto – nonostante la sua possibile
riduzione a una condizione puramente spirituale o fantasmatica, ancora sa
parlarci con accenti di profonda umanità.
Francesco Durante, giornalista e
critico letterario, è nato ad Anacapri e vive a Napoli. Ha pubblicato, tra
l’altro, Italoamericana. Storia e letteratura degli italiani negli Stati Uniti
(due volumi, Mondadori 2001 e 2005), e ha curato i Meridiani Romanzi e racconti
di John Fante e Opere di Domenico Rea. Nel 2008 ha pubblicato per
Mondadori Scuorno (vergogna), che l’anno dopo ha vinto il premio Vittorini. Ha
tradotto opere di Bret Easton Ellis, Raymond Carver, John Fante, William
Somerset Maugham e altri. Una riduzione teatrale di Italoamericana, scritta con
il regista Davide Livermore, ha debuttato nel novembre 2011 al teatro Gobetti di
Torino.
RESTO – bringing fat back
“Resto, French slang for a casual restaurant,
opened its doors in April 2007. The concept of a laid back neighborhood
gathering place with approachable Belgian food in the style of New York was created by
owner Christian Pappanicholas. Resto has become a destination in Gramercy Park / Murray Hill for a delicious
dinner, weekend brunch or a late night bite. The knowledgeable and friendly
staff is well versed in the extensive Belgian beer list and the thoughtful wine
list which focuses on a varied selection of European wines. The menu is crafted
using traditional French technique, with an emphasis on seasonal, local, farm
fresh ingredients. Resto also emphasizes group / nose-to-tail dining with options
likeCote De Boeuf, Poularde in Half Mourning and our Large Format Feast
Program. Resto's dining room can accommodate 70 guests with 10 seats at the
bar. We encourage bar dining. We also offer seasonal, outdoor seating which can
accommodate 6 guests. We encourage reservations but always hold tables for for
walk-in cutomers. Our bar and sidewalk seating is offered on a first come,
first serve basis.”
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