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mercoledì 29 dicembre 2010
Signora Ava, di Francesco Jovine, prefazione di Goffredo Fofi, postfazione di Francesco D'Episcopo (Donzelli). Intervento di Nunzio Festa
martedì 28 dicembre 2010
Il libro del giorno: Natuzza Evolo. Il miracolo della vita di Luciano Regolo (Mondadori)
“W Zappatore”, il Salento suona il rock. Intervento di Angela Leucci
Stanchi della pizzica salentina, idolatrata senza averne coscienza, inflazionata e deformata? Attenti a quello che il sottobosco delle sonorità rock del nostro territorio? “W Zappatore” è il film che fa per voi. Ispirato a un personaggio molto noto nella scena underground della musica rock salentina, Marcello Zappatore, il film racconta una strana storia di satanismo e fede cristiana. Marcello, omonimo dell'attore che interpreta il protagonista della storia, è il chitarrista di una metal band satanica, che un giorno si sveglia con degli strani segni sulle mani e sul resto del corpo. Il passo per credere che siano delle stimmate è breve. La band non può più avere un chitarrista del genere: un satanista con le stimmate non è esattamente credibile, così Marcello è costretto a lasciare il gruppo e a tornare dalla madre bigotta (Guia Jelo) e dalla nonna (Sandra Milo) che invece ha il rock nelle vene. Nella storia ci sono un Marcello buono e uno cattivo, spesso contraddistinti dal costume (una maglietta bianca o nera, con la croce nel verso giusto o al rovescio), ma chi può dire cosa sceglierà di seguire? E soprattutto, come la teoria dello yin yang insegna, le due cose sono esattamente divisibili? Il film, girato interamente nel Salento, ha terminato la postproduzione e dovrebbe uscire a breve. In un Salento che viene percepito bidimensionale, in cui la musica appare solo folk, o quella che viene diffusa dai differenti talent show, “W Zappatore” ci mostra un sottobosco di musica di qualità, avulsa dagli interessi della musica commerciale, quella di chi si esibisce anche nei nostri locali e riesce a darci qualcosa di diverso, di diversamente tecnico e di diversamente emozionante.
lunedì 27 dicembre 2010
La scomparsa del corpo di Antonio Porta (Manni editori)
Ebookyou.it. Ebook now!
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domenica 26 dicembre 2010
Il libro del giorno: Il regalo di Daniel Nesquens e Valerio Vidali (Topipittori)
Lo spazio sfinito di Tommaso Pincio (Minimum Fax)
In un mondo alternativo terribilmente bello e malinconico, Jack Kerouac si prepara a passare nove settimane nello spazio per conto della Coca-Cola Enterprise. Marilyn Monroe fa la commessa in una libreria. Il tirannico Arthur Miller si è comprato una casa sulla cascata dove vive con sua moglie, la triste e bellissima Norma Jeane. Qualche conto sembra in effetti non tornare. Norma e Marilyn non dovrebbero ad esempio essere la stessa meravigliosa ragazza, colei che illuminò i desideri di milioni di persone accendendo una luce nelle stanze più buie degli animi maschili?
Ambientato durante gli anni Cinquanta - reinventati in modo da diventare tra i più veri e struggenti mai raccontati - Lo spazio sfinito è popolato dai personaggi del nostro immaginario collettivo (oltre a Kerouac, Marilyn e Miller c'è Neal Cassady, e il giovane Holden...), i quali però, attraverso le loro vicende di solitudine, desiderio, amicizie infrante, cuori spezzati e vite da ritrovare, si rivelano paurosamente simili a noi.
Questo di Pincio è uno dei romanzi più intensi e commoventi degli ultimi anni, nelle pagine del quale tutto ciò che credevamo di conoscere mostra il suo lato più intimo e nascosto e ci parla più vicino di quanto non sia mai accaduto: date una maschera a uno scrittore, a un'attrice di Hollywood, al mondo intero, e finalmente vi dirà la verità.
sabato 25 dicembre 2010
Il libro del giorno: FENOMENOLOGIE SERIALI / SERIAL PHENOMENOLOGIES di Caterina Davinio (Campanotto editore)
nell’anima cristallina
come un diamante freddo
che canta,
voce d’allodola, grido di bambina.
***
I recite death
in the crystal clear soul
like a cold diamond
that sings,
lark voice, girl shout.
Caterina Davinio (Foggia, 1957). Ha vissuto a Roma dal 1961 al 1996, dove dopo la laurea in Lettere si è occupata d’arte contemporanea e poesia dei nuovi media come autrice, curatrice e teorica. Tra i pionieri della poesia digitale nel 1990, è stata l’iniziatrice della Net-poetry in Italia nel 1998. Fra le sue pubblicazioni: Còlor còlor (romanzo, Campanotto, 1998), Tecno-Poesia e realtà virtuali (saggio, Sometti, Mantova 2002, con prefazione di Eugenio Miccini. Nella collana Archivio della poesia del 900). Il suo lavoro multimediale è stato esposto in molti paesi in Europa, Nord e Sud America, Asia, Australia, sei volte in progetti nella Biennale di Venezia ed eventi collaterali dal 1997. Tra le biennali internazionali: Atene (2007), Sidney (on line, 2008), Biennales de Lyon (1999, 2007), Liverpool (Indipendents, 2006, 2008), Biennale dei nuovi media (Merida, Messico 2003) e altre. Vive a Monza e a Lecco.
Le tre scimmiette di Annalisa Ferruzzi (Aisara)
venerdì 24 dicembre 2010
Il libro del giorno: Solar di Ian McEwan (Einaudi)
"Messapia. Terra tra due Mari” di Lory Larva (Paolo Pagliaro Editore)
Interessante il volume “Messapia. Terra tra due Mari”, a cura dell’archeologa e giornalista Lory Larva, edito da Paolo Pagliaro Editore. La casa editrice salentina, “fresca di stampa”, esce con tale pubblicazione proprio mentre serpeggia a queste latitudini un sentimento di necessità per un’idea di autonomia locale, volta alla creazione di una Regione Salento. Ma non è politico l’obiettivo del volume … forse!? Ad ogni modo si tratta di un lavoro piuttosto corposo, circa 366 pagine, ricco di numerose fotografie a colori, che nell’intenzione dell’autrice vuole essere un esaustivo compendio sull’antica civiltà dei Messapi, popolo misterioso che abitò quello che oggi è il Salento tra il IX e la metà del III secolo a.C. Ma chi erano veramente i Messapi? Lory Larva scandaglia in profondità le innumerevoli fonti storiche sui Messapi pervenuteci ad oggi, non trascurando analisi concernenti il sistema insediativo messapico, il sistema cultuale rappresentato prodromicamente dal “culto aniconico del pilastro-stele”, e in seguito da cippi iscritti associati a depositi votivi, il sistema della produzione e di quello commerciale tra la Messapia e il mondo greco, balcanico e italiota.
continua qui
giovedì 23 dicembre 2010
Il libro del giorno: Notte buia, niente stelle di Stephen King (Sperling e Kupfer)
Alessandro Agostinelli , "Un mondo perfetto. Gli otto comandamenti dei fratelli Cohen" (Edizioni Controluce). Di Michele Lupo
Ora, leggendo il volume di Agostinelli quest’aria ammiccante che imperversa nel cicaleccio cinematografaro, che gioca con una lingua da “addetti ai lavori”, farebbe capolino da subito essendo il cinema dei Coen ricco di “storia del cinema”, dunque idoneo come pochi altri a essere interpretato. Così, il libro è ingolfato di citazioni, articoli apparsi su riviste specializzate, testimonianze, autorecensioni beffarde degli stessi irriverenti fratellini…
Fortuna che Agostinelli il loro cinema se l’è sciroppato a lungo e sa quel che dice. Il suo punto di vista è onestamente schierato a favore di una lettura entusiastica tesa a smentire l’assunto di un cinema autoreferenziale, cosa che piace molto agli ambienti di cui sopra. Contro l’idea che i fiim dei Coen possano ridursi a mero gioco intertestuale e postmoderno con la tradizione filmica, Agostinelli vede bene che il gioco se c’è è serio, dato che investe, attraverso il cinema, l’immaginario stesso dell’America – il che, una lettura delle cose attraverso il filtro delle forme usate per raccontarle, è un modo per un artista legittimo quanto forse obbligato di pronunciarsi.
continua qui Il Paradiso degli Orchi
mercoledì 22 dicembre 2010
Il libro del giorno: L’America Latina tra sviluppo, dipendenza e diritti umani di Marta Vignola (Besa editrice)
Marta Vignola si occupa da anni di tematiche relative alla tutela dei diritti umani con particolare riguardo all’America Latina oltre che di temi relativi alla sociologia politica e al diritto internazionale. Tra le sue pubblicazioni: A national way to international justice? International courts vs. national proceedings in Critical Review of Social and Juridical Sciences, Universidad Complutense de Madrid, n. 24, 2009; Situazione giuridica delle minoranze indigene in Cile in I diritti dei popoli indigeni, a cura di F. Marcelli, Aracne editrice, Roma 2009; Quale diritto nell’era della globalizzazione in Diritti dell’uomo – Cronache e battaglie (Organo dell’Unione Forense per la tutela dei diritti dell’uomo), n. 2, Roma 2008.
Avi tratto da "Ho provato a non somigliarti" di Pierluigi Mele (Lupo editore)
Sono avi dal fare spicciolo,
oltre la vista, il cuore solo.
Sono gli avi
i manuali del civile.
M'indicano il fiore e la rivolta.
Non lucido dottrine come canne di fucile,
né so che sia ragione,
chi l'abbia, se averla importi,
ma vedo chi sparecchia dalla sera ogni pretesa.
E non c'è modo
di cambiare nome alla realtà
Pierluigi Mele, nato in Svizzera nel 1967, vive nella provincia di Lecce. Si occupa di formazione e pedagogia del teatro. Mette in scena spettacoli in accordo tra racconto, musica e danza. Ha aperto le ultime tre edizioni de La Notte della Taranta. Ha pubblicato i libri di poesia Lavare i fuochi (1995), Tramontalba (2003), Da qui tutto è lontano (2008). Suoi versi sono in I mestieri si rubano con gli occhi (2002), Lungomare (2008), nel calendario Salento (2009) e in diverse antologie. Premio poesia “Dario Bellezza” 1999.
Per contatti con l’autore: lelune@libero.it
martedì 21 dicembre 2010
Il libro del giorno: Nonostante il Vaticano di Gianluca Ferrara (Castelvecchi)
Gianluca Ferrara Laureato in scienze politiche, è autore di opere di saggistica (Viaggio nella droga proibita, Dio non ha la barba, Incenerire i rifiuti? No, grazie) e di narrativa (Più forte del destino, Racconti transgenici). Nel 2005 ha fondato la casa editrice Edizioni Creativa e, da una collana della stessa, ha dato vita a Dissensi Edizioni di cui è direttore editoriale. É anche ideatore dello spazio solidale Con gli ultimi.
Ti presto un bacio di Guido Sodero (Libellula edizioni)
Libellula Edizioni è orgogliosa di presentare il volume di poesie Ti presto un bacio di Guido Sodero. Bisogna spogliarsi di qualsiasi sovrstruttura, essere spogli come dei rami secchi in inverno, è necessario spogliarsi delle quotidiane pressioni e leggere. Leggere o semplicemente posare lo sguardo sulle frasi e i significati che compongono le poesie di Guido Sodero, per percerpirne l’anima, sentirla urlare e lasciarsi raccontare un’Alba, un Silenzio o per scoprire Dove si cerca un figlio e tanto, tanto altro ancora.
IO E MIO FIGLIO (tratto dalla prefazione)
Non scorderò mai quella telefonata. Mai! Neanche nella vita che verrà.
Era la notte del 24 marzo 2001, ero andato a letto da quasi un’ora. Dormivo già quando squillò il telefono, erano le due di notte, non era mai successo prima. Era terribile, non volevo sollevare la cornetta, quello squillo non lasciava scampo. Quello squillo già parlava e faceva male.
Il poliziotto del Pronto Soccorso cercava proprio me…diceva che Adalberto era grave. “Grave?
Ma che significa? Sarà grave adesso, tra un po’ sarà meno grave, poi meno ancora…quando sarò in ospedale lo troverò fuori pericolo”.
Questo era ciò che pensavo mentre il poliziotto mi parlava al telefono.
Guido Sodero, Ti presto un bacio. 10,00 €.
Per acquistare il volume scrivere a info@libellulaedizioni.com
lunedì 20 dicembre 2010
Il libro del giorno: Splendida Lecce di Mario De Marco (Capone editore)
Ancora una volta Mario De Marco, coniugando il rigore scientifico della ricerca con l'intento divulgativo, ha reso accattivante la lettura del testo, realizzato con metodo pluridisciplinare ed esposto con immediatezza linguistica, avendo inoltre saputo collegare le vicende leccesi con quelle più ampie della provincia, della regione e d'Italia.
Un altro contributo, quindi, per conoscere ed amare una città inequivocabilmente splendida, ricca di storia, di arte e di civiltà.
L'Autore: Nato a Novoli (Le) il 30 aprile del 1946, Mario De Marco risiede a Lecce da oltre cinquant'anni. Laureato in Filosofia, ha insegnato Filosofia e Storia nei Licei Classici. Giornalista pubblicista, ha diretto le riviste "Rassegna salentina", "Artigianarte", "Presenza e memoria" e "Lu Lampiune". Ha collaborato e collabora con diversi giornali e riviste. Noto critico d'arte, ha pubblicato vari saggi filosofici, dedicati, tra gli altri, a Platone, Aristotele, Jacopo Zabarella, Ortega y Gasset, Francesco Scarpa. Kierkegaard e Nietzsche. La sua produzione più nota riguarda gli studi storici inerenti le vicende pugliesi, salentine e leccesi in particolare, a cui ha dedicato numerosi volumi. Ha curato le riedizioni delle opere di Peregrino Scardino, Luigi Maggiulli, Martin Shaw Briggs e Giulio Cesare Infantino.
Mario De Marco, Splendida Lecce, Capone Editore, Lecce 2010.
Formato 21x29, 7 cm circa
cartonato con sovraccoperta, pagine 112, € 30,00.
Per info e prenotazioni:
caponeeditore@libero.it info@caponeditore.it
Tel e fax: 0832611877
Online:
www.caponeditore.blogspot.com
www.myspace.com/caponeditore
www.caponeditore.it
Lamento sulla politica economica di Weimar di Raffaele Gorgoni
domenica 19 dicembre 2010
Per il 40° anniversario dalla scomparsa: Tutte le poesie di Vittorio Bodini (Besa editrice)
si condensa intorno al libricino di Metamor, multiplo emblema d’una passione trascesa e dimidiata, partecipe e interprete della crisi del mondo attuale, sino ai “frammenti di martirio” di Collage.
Vittorio Bodini (nato a Bari nel 1914, ma di famiglia e di formazione leccese, morto a Roma nel 1970) è considerato tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola (Lorca, Cervantes, Salinas, Rafael Alberti, Quevedo). Fondamentali sono ancora oggi i suoi studi: I poeti surrealisti spagnoli (Torino 1963) e Sul Barocco di Góngora (Roma 1964). Bodini è stato
soprattutto un poeta che ha attraversato, con ironia quasi picaresca, tutte le avventure del Novecento europeo.
Oreste Macrì (Maglie 1913-Firenze 1998) dalla patria salentina si trasferì a Firenze
dove fu insigne ispanista presso l’Ateneo fiorentino. Critico e teorico delle letterature europee, ha attraversato nei suoi studi, con edizioni e traduzioni, i maggiori poeti dai classici ai contemporanei, da Valéry a Machado, Lorca, Guillen, ecc. Da italianista si è dedicato alla scoperta del Novecento a partire da Foscolo, in una produzione sterminata, tra cui sono di rilievo i saggi
su Ungaretti, Montale, Quasimodo.
Milanabad, per le strade di Milano tra musica e paura (Castelvecchi). Intervento di Roberto Martalò
Milanabad è l'ultimo lavoro letterario di un camaleonte della scrittura come Michele Monina. Più che un romanzo generazionale, Milanabad è lo specchio esatto della Milano di oggi e dell'Italia in senso lato. Sfrattato nel cuore della notte da casa sua, Marco e sua madre trovano rifugio e conforto presso la casa della zia materna. Qui Marco si riavvicinerà al cugino Tarik, egiziano di origini ma assolutamente italiano di nascita e costumi, che lo introdurrà in un quartiere nuovo e lo presenterà alla sua “cumpa”. L'amore per l'hip-hop di Tarik contagerà anche il cugino che scoprirà di avere un bel talento per le “rime”. I due formeranno il duo Pluto (Marco) e La Rabbia (Tarik) e cominceranno a sognare di partecipare e vincere il 2theBeat finché episodi di violenza a sfondo razziale non cambieranno le loro vite. Il romanzo descrive perfettamente l'atmosfera delle periferie milanesi e Monina si dimostra profondo conoscitore della cultura underground dell'hip hop, degli slang e dei gerghi dei giovani rapper. Inoltre, viene descritta la mancanza di prospettive e di speranze per le nuove generazioni che, di fronte al futuro nero, sono smarrite. Monina affronta dunque temi scottanti come il disagio sociale che colpisce una società ormai multietnica che però ancora non allarga i propri orizzonti per migliorare la qualità della propria democrazia, il razzismo che si manifesta dinanzi allo sconosciuto ed estraneo, la mancanza di sostegno da parte delle istituzioni. Solo l'amore e la musica salveranno i due giovani dalle difficoltà della vita e dall'odio che il razzismo serpeggiante nelle nostre città provocherà come risposta. Lo stile del romanzo è molto discorsivo, lo scrittore usa poco la narrazione esterna per introdurre il lettore nel contesto della storia e lascia che questa si sviluppi principalmente tramite il dialogo dei personaggi. Un'idea azzeccata che fa scorrere il testo facendolo avvicinare molto alla forma di un testo rap. Ad impreziosire il romanzo, la partecipazione di molti cantanti e rapper, come Caparezza, Piotta Francesco Renga o Cristina Donà, che hanno creato testi di canzoni ispirate alla storia. Questi testi sono inseriti tra i capitoli del libro, chiamati tracks come le tracce del mixtape composto da Pluto e La Rabbia.
Milanabad di Michele Monina (Castelvecchi, 246 pag, 15 €)
sabato 18 dicembre 2010
Il libro del giorno: Metamor di Vittorio Bodini (Besa editrice)
Metamor (1967), ultimo libro poetico edito vivente l’autore, accentua, anche con scrittura automatica, il surrealismo della sua poesia. “E' un’inchiesta sulla materia e sull’essere”, e al titolo sono affidati “ben tre significati: metamorfosi, meta-amore e metà-morto”. Un anno prima di morire (1969), coinvolgendo altri inediti, egli aggiungeva trattarsi di “un libro traumatico, sostanzialmente e disperatamente teso a denunziare il totale smarrimento del reale o la sua ricerca senza fede”.
Vittorio Bodini (Bari 1914 - Roma 1970), oltre che poeta tra i più originali e significativi del Novecento, è stato anche narratore, critico, operatore culturale. È considerato inoltre uno tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola.
Vittorio Bodini: un'edizione per il quarantennale della scomparsa. Intervento di Luciano Pagano (Musicaos.it)
venerdì 17 dicembre 2010
Il libro del giorno: Il battello del delirio di George R.R. Martin (Gargoyle Books)
D/battiti di Acmelab con Lupo editore
qui
giovedì 16 dicembre 2010
Il libro del giorno: Apocalisse Z di Manel Loureiro (Nord editrice)
Ben presto, però, s’insinua il sospetto che sia successo qualcosa di più grave. Qualcosa che non può essere controllato. Un’esplosione atomica? Un virus? Poi, tra lo sconcerto generale, la Russia annuncia la chiusura delle proprie frontiere e, nel giro di pochi giorni, tutti i Paesi dell’Unione Europea fanno lo stesso. Poi intere città vengono isolate e messe in quarantena. Poi entra in vigore la legge marziale.
Ma è tutto inutile.
Ormai niente è più come prima. Non c’è elettricità, manca l’acqua potabile, la benzina è finita, gli scaffali dei negozi sono vuoti. Nessun uomo gira per le strade. Perché chi lo fa non è più un uomo. È diventato uno zombie.
Ha trent’anni. È un avvocato. Vive in una piccola città della Galizia, in Spagna. E forse è l’unico sopravvissuto all’Apocalisse Z…
25 gennaio, ore 18.38
Alcuni mostri gironzolano ancora nei dintorni. Uno di loro continua a battere sul portone della casa qui accanto. È da ore che va avanti così. Finirò per impazzire.
Sta per scendere di nuovo la notte.
Spero di rivedere la luce del giorno.
Giungere a sera di Carlo Casciaro (LietoColle)
L’Autore, visitatore compulsivo delle proprie emozioni, è come “estraneo” alla parte di se stesso che le ha vissute […] È una via spirituale quella che l’Autore percorre: non mistica e devozionale, ma iniziatica ed eroica […] egli aspira ad una conoscenza che non è erudizione, ma Gnosi, la stessa gnosi cui aspiravano i compilatori dei testi di Nag Hammadi e per il conseguimento della quale, per i più, una vita non è sufficiente […] anche quando i riferimenti alla sua terra, ai suoi familiari, alla moglie, ai figli appaiono collocati in un tempo ed in un luogo preciso, come compagni preziosi del suo cammino terreno ed irrinunciabili presenze nella sua anima, si percepisce che l’Autore ne sublima l’essenza in un luogo metafisico, eternamente uguale a se stesso, dove egli si trova quando i picchi del suo cammino glielo consentono: ma in questo luogo egli si trova anche ogni qualvolta crea una poesia.
Paolo De Faveri
IMPOTENTI GLI DEI MUOIONO
IL VIAGGIO
La tenue assenza di emozioni/al distacco rende pronti./ Doloroso appare il viaggio,/si è mai pronti al proprio andare?/Dolce penetra il consueto odore/del tempo che non è ancora./Sospeso l’attimo non si muove,/instabile fortezza tra cosa e cosa:/non dicano io sono gli imbelli/tra i meschini affratti del non essere./Ora il flusso può partire.
NAG HAMMADI CODEX
Rotoli che la coscienza avete violentato/inutile cercare il sé/che all’uomo non è dato trovare./Del sempre l’opera attende eroi/ma miseramente è vuoto il botteghino,/né valgono i libri al sapere./Ciascuno vaga fantasma/di quanto vorrebbe,/mentre Diogene fiocamente/illumina la via.
COMPAGNI FECONDI
LA MIA POLTRONA
Verruca sconcia il nodo del tuo bracciolo:/il nero si è formato nelle ferite infette/per unghie che su te si sono spezzate,/onirico effetto di pensieri ignoti/che urlano invano al sordo ascoltatore./Chi parla al legno consunto/che tante mani hanno stretto?/Il tempo passa sul tuo colore,/acidi grassi lo hanno cancellato/esibendo lo scheletro legnoso./Io ti guardo e il ricordo affiora./Abbandono il corpo stanco/al tuo abbraccio generoso.
LA COLONNA MIGRANTE
Colonna di bionda pietra salentina,/immota a lungo un tempo/guardasti esoterici riti/ammessa ai più riposti segreti dell’uomo;/ora tra piante odorose/e verde edera del mio giardino ti guardo./E come pilastro fosti del tempio,/reggi oggi dai semi nuovi fiori/della pausa compagni fecondi./Pace scorre nell’essere mio/e per te miro silenzioso l’artefice dio.
235° Anniversario della scomparsa: Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (Newton Compton)
Introduzione di Riccardo Reim - Edizione integrale
Pride and Prejudice è certamente l’opera più popolare e più famosa di Jane Austen, vero e proprio long-seller, ineccepibile per l’equilibrio della struttura narrativa e lo stile terso e smagliante, ed emblematica della «cristallina precisione» austeniana. Attraverso la storia delle cinque sorelle Bennet e dei loro corteggiatori, lo sguardo acuto della scrittrice, sorretto da un’ironia spietata e sottile, annota e analizza con suprema grazia fatti, incidenti, parole di un microcosmo popolato da struggenti personaggi femminili, sospesi tra l’ipocrisia dell’Inghilterra vittoriana e la voglia di un amore romantico e senza compromessi.
«È cosa ormai risaputa che a uno scapolo in possesso di un vistoso patrimonio manchi soltanto una moglie. Questa verità è così radicata nella mente della maggior parte delle famiglie che, quando un giovane scapolo viene a far parte del vicinato – prima ancora di avere il più lontano sentore di quelli che possono essere i suoi sentimenti in proposito – è subito considerato come legittima proprietà di una o dell’altra delle loro figlie.»
mercoledì 15 dicembre 2010
Il libro del giorno: Canto che amavi di Gabriela Mistral (Marcos y Marcos)
La vita quotidiana in Italia ai tempi di Silvio, di Enrico Brizzi (Laterza ). Intervento di Nunzio Festa
martedì 14 dicembre 2010
Il libro del giorno: Come vedi ti penso di Caterina Gerardi (Milella edizioni)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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My Hero Academia: Oltre l'eroismo, un'esplosione di poteri e valori
PUBBLICITA' / ADVERTISING Un mondo di supereroi, ma non come lo conosciamo In un futuro non troppo lontano, il mondo di My Hero Academ...
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VIII Edizione de Le mani e l'ascolto a cura di Mauro Marino e Piero Rapanà Fondo Verri, via S. Maria del Paradiso 8, Lecce Show case di ...