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sabato 18 gennaio 2025

Il Lupo Mannaro: Dalla Mitologia al Grande Schermo

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Il lupo mannaro, o licantropo, è una figura che ha affascinato l'immaginario collettivo per secoli. Dalla mitologia greca alle moderne produzioni cinematografiche, questa creatura metà uomo metà lupo continua a incantare e terrorizzare. Ma chi è davvero il lupo mannaro? E perché questa figura ci affascina così tanto?

Origini Mitologiche e Folklore

Le prime tracce del lupo mannaro le troviamo nella mitologia greca, con la figura di Licaone, re degli Arcadi, trasformato in lupo da Zeus per aver offerto in sacrificio un bambino. Da qui, il mito si diffuse in tutta Europa, assumendo forme e caratteristiche diverse a seconda delle culture. Nel folklore europeo, il lupo mannaro era spesso associato a streghe, demoni e altre creature soprannaturali. Si credeva che si potesse trasformare in lupo attraverso una maledizione, un morso o un contatto con oggetti maledetti.

Il Lupo Mannaro al Cinema

Il cinema ha contribuito in modo determinante a plasmare l'immagine del lupo mannaro nell'immaginario popolare. Dai primi film horror degli anni '30, come "L'uomo lupo" di Lon Chaney Jr., fino ai blockbuster moderni, il lupo mannaro è stato protagonista di innumerevoli pellicole.

  • Il classico lupo mannaro: Lon Chaney Jr. ha reso iconica la figura del lupo mannaro con la sua interpretazione nel film del 1941. La sua trasformazione, accompagnata da un ululato straziante, è diventata un'immagine simbolo del genere horror.
  • Il lupo mannaro come metafora: Negli anni '80 e '90, il lupo mannaro è stato spesso utilizzato come metafora per rappresentare l'alienazione, la rabbia e la paura dell'altro. Film come "L'uomo lupo americano a Londra" hanno esplorato le profondità psicologiche di questa creatura.
  • Il lupo mannaro nei film contemporanei: Oggi, il lupo mannaro continua a essere una figura popolare nel cinema, spesso rivisitato in chiave moderna e mescolato ad altri generi. Film come la saga di "Twilight" hanno reso il lupo mannaro un simbolo di romanticismo e mistero.

Perché ci affascina il lupo mannaro?

L'attrazione per il lupo mannaro è legata a diversi fattori:

  • La doppia natura: Il lupo mannaro rappresenta la dualità dell'essere umano, la lotta tra la civiltà e la barbarie, tra la ragione e l'istinto.
  • La paura dell'ignoto: Il lupo mannaro incarna la paura dell'altro, di ciò che non comprendiamo e che ci sfugge al controllo.
  • Il desiderio di trasformazione: La possibilità di trasformarsi in un'altra creatura è un desiderio profondo e universale, che il mito del lupo mannaro esprime in modo potente.


Il lupo mannaro è molto più di una semplice creatura mostruosa. È un archetipo che ci accompagna da millenni, un simbolo complesso e affascinante che continua a esercitare un grande potere sull'immaginario collettivo. Che sia visto come un mostro da combattere o come una metafora della condizione umana, il lupo mannaro è destinato a rimanere una figura centrale nella cultura popolare.


martedì 11 maggio 2021

Twilight of the Gods: War in the Western Pacific, 1944-1945 by Ian W. Toll

 

 

New York Times Bestseller

The final volume of the magisterial Pacific War Trilogy from acclaimed historian Ian W. Toll, “one of the great storytellers of War” (Evan Thomas).

In June 1944, the United States launched a crushing assault on the Japanese navy in the Battle of the Philippine Sea. The capture of the Mariana Islands and the accompanying ruin of Japanese carrier airpower marked a pivotal moment in the Pacific War. No tactical masterstroke or blunder could reverse the increasingly lopsided balance of power between the two combatants. The War in the Pacific had entered its endgame.

Beginning with the Honolulu Conference, when President Franklin Delano Roosevelt met with his Pacific theater commanders to plan the last phase of the campaign against Japan, Twilight of the Gods brings to life the harrowing last year of World War II in the Pacific, when the U.S. Navy won the largest naval battle in history; Douglas MacArthur made good his pledge to return to the Philippines; waves of kamikazes attacked the Allied fleets; the Japanese fought to the last man on one island after another; B-29 bombers burned down Japanese cities; and Hiroshima and Nagasaki were vaporized in atomic blasts.

Ian W. Toll’s narratives of combat in the air, at sea, and on the beaches are as gripping as ever, but he also reconstructs the Japanese and American home fronts and takes the reader into the halls of power in Washington and Tokyo, where the great questions of strategy and diplomacy were decided.

Drawing from a wealth of rich archival sources and new material, Twilight of the Gods casts a penetrating light on the battles, grand strategic decisions and naval logistics that enabled the Allied victory in the Pacific. An authoritative and riveting account of the final phase of the War in the Pacific, Twilight of the Gods brings Toll’s masterful trilogy to a thrilling conclusion. This prize-winning and best-selling trilogy will stand as the first complete history of the Pacific War in more than twenty-five years, and the first multivolume history of the Pacific naval war since Samuel Eliot Morison’s series was published in the 1950s.

32 photographs; 20 maps

 

domenica 28 novembre 2010

Il libro del giorno: Peter & Chris - I Dioscuri della notte (Gargoyle Books)
















Poche coppie dello schermo hanno influito tanto profondamente sull'immaginario collettivo quanto quella formata da Peter Cushing e Christopher Lee. Nel corso delle rispettive, lunghe carriere, i due attori si sono cimentati nei piu' svariati tipi d'interpretazione, ma la consacrazione a icone internazionali e' avvenuta sul terreno dell'horror. A partire dai primi e ormai leggendari film in coppia per la Hammer, The Curse of Frankenstein (1957) e Dracula (1958), e via via di pellicola in pellicola, Cushing che muore nel '94, e Lee ancora oggi attivissimo a quasi novant'anni hanno saputo intessere un rapporto professionale e personale di profonda amicizia. Caratterialmente dissimili ma complementari: dotato di straordinario calore umano Cushing, aristocraticamente burbero e affettuoso Lee. Diversi per vissuto e ambizioni, e tuttavia accomunati da una tenacia che affiora nei rispettivi personaggi. Capaci di esprimere una comune britannicita' anche nei frequenti ruoli stranieri o esotici. Entrambi eclettici e ricchi di doti artistiche (Cushing modellista, pittore, ornitologo; Lee cultore di storia, golfista, viaggiatore), questi Dioscuri della notte in transito incessante sullo schermo tra castelli e sepolcri rappresentano una testimonianza dello spessore professionale e personale che puo' star dietro a film etichettati come 'popolari'. Mai consumate in stereotipi, le maschere offerte da Cushing & Lee hanno spalancato all'Occidente del secondo Novecento una rinnovata galleria di mostri gotici. Con loro si e' affermato un sofisticato sistema simbolico di enorme impatto sul pubblico ancora nell'eta' di Twilight, come del resto testimonia un diffuso e appassionato culto che corre tuttora sul web, a riconoscere nella storia di questo tandem un'appassionante epopea umana e cinematografica, ma insieme un capitolo fondamentale delle mitologie dell'uomo moderno.

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