Che il Mezzogiorno, al di sotto di Napoli, sia stato a lungo penalizzato dalla pubblicistica in generale, è cosa nota. Controcorrente il caso di Carlo Levi, che portò a conoscenza del resto del Paese una realtà, sorprendente oltre Eboli, dove Cristo, secondo l’opinione corrente, si era fermato. Storia, arte, cultura, in particolare quella popolare, costituivano, ancora in tempi recenti, un patrimonio da scoprire, così come l’enogastronomia. Penalizzata, in quest’ottica, soprattutto la Basilicata, come dimostrano decine di ricettari che ne negano l’originalità associandola o connettendola, in subordine, a quella delle regioni contermini. Per la prima volta si rivendica in questo manuale un’indubbia originalità, non solo quanto a prodotti assenti o poco presenti in altre realtà, ma soprattutto per pietanze tradizionali, che fanno giustizia del luogo comune della povertà della cucina locale, ammirevole per non comuni doti di fantasia. A corredo del testo figurano scritti di Levi, Papaleo, Riviello e Tentori.