«...in questo progresso scorsoio non so se vengo ingoiato o se ingoio.»
«C’è un volano infernale che gira ed esaspera una certa idea di onnipotenza, una rivoluzione che invade i pensieri e che inquieta e alla quale bisogna opporre resistenza…»
Emergenze climatiche e crisi ambientali, conflitti per l’energia e fondamentalismi religiosi, turbocapitalismo in panne ed eclissi degli idiomi minori: agli esordi del nuovo millennio, ci troviamo di fronte a un «tempo che strapiomba», si aprono nuove difficili sfide, che stiamo affrontando inconsapevoli. Una certa teoria di progresso, sordida e indifferente all’etica, rischia di portarci verso l’autodistruzione. Sono riflessioni come queste ad angosciare oggi Andrea Zanzotto, maestro di coscienza, oltre che autore di versi fra i più importanti e profetici del Novecento. In queste conversazioni, frutto di una lunga amicizia e consuetudine, il poeta ripercorre con Marzio Breda la propria esperienza umana, culturale e creativa. Soprattutto, affronta alcuni temi chiave del nostro presente, quando è più che mai necessario riscoprire il passato per sondare il futuro: paesaggio e linguaggio, storia e memoria, fede e politica, eros e psicoanalisi…
Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 1921), comincia a insegnare a diciassette anni, attività che prosegue anche dopo la laurea in lettere a Padova. Nel 1951 il suo primo libro di versi, Dietro il paesaggio, cui segue una vasta produzione che culmina nella trilogia composta da Il Galateo in bosco (1978), Fosfeni (1983) e Idioma (1986). Nel 1999 esce l’opera completa di poesie e prose, nei Meridiani Mondatori. Oltre che poeta, Zanzotto è autore di racconti e di importanti saggi critici.
Marzio Breda (Conegliano, 1951), laureato in scienze politiche, inviato speciale del «Corriere della Sera». È autore del saggio La guerra del Quirinale (Garzanti, 2006) sulla transizione italiana durante le presidenze Cossiga, Scalfaro e Ciampi. Ha scritto la prefazione per l’antologia di Fernando Pessoa Poesie (RCS 2004). Suo uno studio sulla «biblioteca di Tangentopoli» per l’Almanacco Guanda 2008.
"Il poeta racconta a Marzio Breda quando parlando con Montale cità Aristotele in greco. Gina, cameriera tiranna del Nobel, lo interruppe: - E' dialetto veneto questo? -"
di Antonio D'Orrico tratto da In venticinque parole del Corriere della Sera Magazine n.31/32, p. 112
casa editrice Garzanti: http://www.garzantilibri.it/default.php
Zanzotto Andrea e Breda Marzio,
In questo progresso scorsoio. Conversazione con Marzio Breda (Garzanti)
collana Le Forme, 136 pagine, € 13.00
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