Il volume mostra come il silenzio rappresenti, innanzi tutto, un potente
strumento di relazione sociale tra i membri di una comunità monastica,
che ritrova il momento dell’unione attorno alla tavola eucaristica e a
quella del refettorio; ma rivela anche che questa forma di vita suscita
sempre più curiosità nella società di oggi, dove il turismo
esperienziale è in continuo aumento. Il testo si compone di tre parti,
complementari tra di loro. La prima conduce il lettore in un viaggio
storico all’interno della sociologia dell’alimentazione monastica. La
seconda presenta i risultati di una ricerca compiuta nel monastero
certosino di Serra San Bruno (vv) assieme ad alcune interviste ai priori
di vari ordini monastici. Infine, nella terza si riportano le
interviste qualitative realizzate in occasione delle cene del silenzio
organizzate dalle clarisse eremite di Fara in Sabina. Il percorso di
riflessione proposto vuole tenere insieme i due aspetti analitici
attraverso cui studiare il silenzio nei suoi risvolti sociologici: sia
come modello relazionale, che ha origini specifiche nel mondo monastico,
sia come genere di discorso in cui rintracciare nuove forme di ricerca
della propria identità all’interno dell’iperconnesso mondo
contemporaneo.