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lunedì 20 marzo 2023

Quello che serve. Un racconto tra malattia, cura e Servizio Sanitario Nazionale di Massimo Cirri e Chiara D'Ambros (Manni)

Una storia come tante, dopo una diagnosi di tumore. Succede a mille persone, ogni giorno, in Italia. Massimo Cirri aspetta la conferma, si preoccupa, inizia la terapia, tra esami clinici, radioterapia, chemioterapia, alcune complicazioni. E intanto continua la sua vita, tra il lavoro, il cane da portare ai giardinetti, la necessità di preservare i figli. E la paura di non guarire. In questo cammino ha a che fare con medici e infermieri, ospedali e cliniche: con la straordinaria macchina del Servizio Sanitario Nazionale, che senza chiedere denaro fornisce assistenza, accertamenti, medicine: tutto quello che serve. Cirri e D'Ambros ascoltano il personale sanitario, visitano reparti di eccellenza, fanno la coda per pagare il ticket, parlano con Gino Strada e Umberto Galimberti, Milena Gabanelli e l’epidemiologo Michael Marmot, i basagliani di Trieste e i cittadini comuni. Un libro delicato, ironico e profondo, che conferma la fondamentale importanza del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. E il dovere di tutelarlo.

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Il cuore della terra di Basara Svetislav (Besa Muci)

In un manoscritto ritrovato a Cipro, un anonimo scrittore racconta del soggiorno di Friedrich Nietzsche sull’isola, dove il filosofo si rifugiò nell’autunno del 1892 per sfuggire all’influenza malvagia, quasi demoniaca, di Richard Wagner:” Il cuore della terra” parte da qui, da quest’affascinante intreccio di falsi storici e letterari. La penna di Svetislav Basara costruisce la trama di un folle romanzo- saggio satirico, in cui i documenti reali sono contraddetti da scritti apocrifi e inserti filosofici tratti dalle opere di Nietzsche vengono piegati a supporto di tesi insostenibili. Perfino studiosi, scrittori e artisti del calibro di Gillo Dorfles, Günter Grass, Salvador Dalí, Sigmund Freud, Andy Warhol, Emil Ciora e John Wayne sono pronti ad alimentare il gioco sottile tra finzione e realtà fornendo testimonianze dirette sulla vita di Nietzsche. Tutto è falso, ovviamente. Ma nello specchio deformante della satira si lascia scorgere qualcosa di più vero del vero.

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Contro le leggi razziali Benedetto Croce e la lettera di Antonio de Ferrariis Galateo sugli ebrei di Mirko Grasso (Kurumuny)

Nel 1938 Benedetto Croce pubblica un’epistola di Antonio de Ferrariis detto il Galateo (1444-1517) sul tema della tolleranza e delle incomprensibili chiusure che allora si verificavano verso gli ebrei. Il filosofo, intransigente difensore della libertà, compie questa operazione perché contrario ai provvedimenti razziali voluti da Mussolini e per questa iniziativa è aspramente criticato dalla stampa fascista.

La lettera dell’umanista nasce in occasione del matrimonio del figlio del conte Belisario Acquaviva con una fanciulla israelita di una famiglia di ebrei convertiti. Il fatto aveva suscitato qualche scalpore negli ambienti di corte. Galateo nel suo breve scritto sradica con efficacia ogni pregiudizio antisemita e con particolare perizia e profondo acume Croce riporta nell’attualità il pensiero del grande umanista leccese, in una fase storica che di lì a poco avrebbe portato l’inverno della guerra in Europa.

* * *

«Tra le epistole dell’umanista Antonio Galateo (1444-1517), così vivace e spontaneo scrittore in latino e in volgare ed ottimo testimone del miglior sentimento e giudizio italiano dei suoi tempi, ce n’è una sugli ebrei, sugli ebrei convertiti e sugli ebrei in generale, pochissimo nota e che merita di esser tenuta presente nelle più o meno polemiche rievocazioni storiche odierne [...].
Antonio Galateo, che aveva nell’anima il ricordo della Napoli indipendente, retta da suoi propri re, avviata verso maniere più moderne di governo, di economia e di costume, fiorente di cultura, continuava la difesa dei perseguitati ebrei, ricordando con parole elevate quanto la civiltà cristiana dovesse a quel popolo e spregiando il pregiudizio della nobiltà riposta nella razza.» [Benedetto Croce]

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Il numero è nulla di Antonio Monda (Mondadori)

Si faceva chiamare "il Vescovo", perché suo padre avrebbe voluto che seguisse la carriera ecclesiastica. «I vescovi vengono chiamati eccellenza, è importante avere il rispetto della gente.» Il protagonista di questo romanzo il rispetto l'ha conquistato davvero, ma non come pastore di anime, bensì come assassino al soldo di Bugsy Siegel, uno dei più famigerati gangster degli anni Trenta. Questa volta Antonio Monda ci racconta la "capitale del mondo" da un'angolazione inaspettata e travolgente: gli occhi di un killer che conquista denaro, fama e autorevolezza uccidendo la gente fino a quando l'incontro con una donna insinuerà il dubbio nella sua spietata dimensione criminale. Con un romanzo in cui le atmosfere e i ritmi serrati dell'hard-boiled si fondono con una rigorosa ricostruzione storica e un acuto e dolente ritratto psicologico dei protagonisti, Antonio Monda continua il suo racconto romanzesco di New York, la città dove tutto accade, il cuore pulsante del sogno americano.

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domenica 19 marzo 2023

Il capro espiatorio di August Strindberg (Carbonio)

Il giovane avvocato Libotz è l'ultimo arrivato in una cittadina svedese sperduta tra le montagne, un tempo famosa stazione termale. Ora è un luogo spettrale, rifugio di pensionati, vedove e infermi, che trascinano la loro vita tra le vestigia inerti di un romantico passato. Timido e impacciato, Libotz ha difficoltà a trovare clienti per il suo studio, né riesce a evitare di rendersi ridicolo mentre tenta di allacciare una relazione con la giovane cameriera Karin. Straniero in un luogo ostile, portato ad accollarsi colpe non sue e a farsi schiacciare dal senso del dovere, sembra destinato a incarnare perfettamente il ruolo della vittima sacrificale, che infatti gli abitanti non tardano ad assegnargli. Scritto nel 1906, Il capro espiatorio è l'ultimo romanzo di August Strindberg, il terzo della 'trilogia della solitudine', iniziata con Solo e proseguita con La festa del coronamento: una potente indagine sulla natura umana, sulla tragica inutilità di qualsiasi tentativo di opporsi al destino, sull'inafferrabilità dell'esistenza, che lo sguardo maturo dell'autore può finalmente contemplare con ironia e senza più amarezza.

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Il Sei-Dita e altri racconti di Vittorio Bodini (BESA MUCI)

Negli ultimi anni di vita, Vittorio Bodini raccolse un certo numero di prose nel sommario di una possibile antologia. La raccolta, purtroppo, non riuscì a vedere la luce a causa della morte prematura dello scrittore, noto al pubblico soprattutto per la sua importante opera di traduttore di Miguel de Cervantes, Rafael Alberti, Federico García Lorca e di saggista del barocco spagnolo. In questo volume sono riuniti alcuni dei suoi più bei racconti ermetici e memoriali tratti da “La lobbia di Masoliver”, i vivaci reportage del volontario esilio iberico e le sapide narrazioni di argomento regionale.

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Certamen 1246 di Giovanni Casella Piazza (BESA MUCI)

Como, A.D. 1268. Il notaio Aielli fa visita all’abate Ariberto, portando con sé un plico misterioso e uno studente di legge, Zirìolo, protetto del patriarca di Aquileia. Il giovane, su ordine di questi, sarà ospite del monastero e potrà conoscere i fatti avvenuti lì molti anni prima, durante l’aspra contesa tra il soglio pontificio romano e Federico II di Svevia e sui quali era stato imposto il vincolo del silenzio.

La sparizione di due giovani monaci prima, e di Zirìolo poi, aprirà le ricerche del notaio Aielli: grazie al ritrovamento dei diari di viaggio del giovane studente, il notaio scoprirà nell’abate un personaggio complesso e fuori dal comune, costretto presto a fare i conti con un passato insospettabile e tormentato.  

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martedì 14 marzo 2023

Il cancello ovvero: Ed(essa) è altrove di Francesco Pasca ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

"Alma e Alvise si amano. Il loro è un amore che appare come un'eterna rincorsa verso qualcosa di indefinito. Dalla piazza di Barbarano, piccola frazione di Morciano di Leuca, ha inizio una storia densa di enigmi che affascinano il lettore. Il topos letterario che emerge nel nuovo lavoro di Francesco Pasca si riconosce nell'abilità propria dell'autore nel plasmare la parola e darle una forma nuova. Stile, sintassi, retorica hanno un sapore diverso nei suoi romanzi dove prosa e poesia si sposano in un sortilegio che incanta. Tra le pagine de "Il cancello", libro appassionante perché mantiene vive le domande esistenziali, il Sud è solo un pretesto per raccontare uno stato d'animo convulso, complesso, astruso e straordinario come quello dei protagonisti." (Dall'introduzione di Paola Bisconti)

FRANCESCO PASCA è nato a Sanarica (Lecce) l'undici di giugno del 1946. Vive a san Pietro in Lama (Lecce). Nelle Arti Visive partecipa dal 1963 con contaminazioni che spaziano dal neocostruttivismo all'informale e con performance gestuali e visive.

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Le Mariage (Blu Atlantide) di Diane Johnson e con al traduzione di Tiziana Lo Porto (Blu Atlantide)

Sulla carta, il matrimonio è perfetto: siamo a Parigi alla fine degli anni Novanta, Anne-Sophie è una giovane antiquaria francese, specializzata in oggetti sul mondo dei cavalli e figlia di una famosa scrittrice, Tim è un talentuoso giornalista statunitense di madre belga da molti anni in Francia, tanto da aver quasi dimenticato cosa voglia dire essere americano. E nonostante i due fidanzati, belli e innamorati, comincino a nutrire qualche incertezza riguardo al futuro comune che li attende, i preparativi del matrimonio procedono per il meglio, o almeno così sembra… A complicarli improvvisamente arriva però il rinvenimento di un corpo senza vita di un collega di Anne-Sophie: sulla scena del crimine vengono trovati Gabriel e Delia, appena arrivati dall’Oregon, e i sospetti ricadono subito su di loro. È possibile che i due siano legati al furto di un antico manoscritto medievale sulle cui tracce si era già messo Tim? E che cosa c’entrano con questa storia Serge Cray, famoso regista di culto e bibliofilo, e sua moglie, la bellissima e conturbante ex attrice Clara Holly al cui fascino lo stesso promesso sposo non pare per nulla indifferente? A partire da questi elementi e dai destini incrociati dei personaggi, Diane Johnson, con un passo da maestra della narrazione, traccia una divertentissima comedy of manners nella grande tradizione di Jane Austen e Henry James. Come è stato scritto all’apparire di questo romanzo brillante e sovversivo, Le Mariage, opera di una delle maggiori scrittrici americane viventi, è una irresistibile meditazione comica sui dubbi dell’amore (e dell’adulterio).

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lunedì 13 marzo 2023

Di me e degli altri di Lucia Iovino (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

(collana Z a cura di Nicola Vacca) “Una mano vi accarezza il viso, vi rilassate, vi piace, sorridete; improvvisamente quella mano vi dà uno schiaffo che vi stordisce, mai riuscirete a spiegarvi il perché di quel gesto. La poesia di Lucia Iovino è così: una carezza e una sberla, un’illusione che diventa improvvisamente disillusione, o meglio, consapevolezza della realtà. I versi sono composti di parole semplici. Poesia nostalgica, poiesi di uno spirito che si sofferma sull’esperienza, e in questa ricerca del senso del passato si comprende il viaggio linguistico dell’autrice. Il suo pellegrinaggio nella vita la porta a riscoprire l’esistenza, a regredire per un attimo allo status di Alice, la quale dopo aver attraversato il paese delle meraviglie ritorna alla realtà abbacinata da una luce che rende meno spaventose le ombre della vita. Siamo di fronte a versi stoici, in cui la tranquillità e l’equilibrio delle parole riescono a conferire un sentimento di soddisfazione in chi legge; soddisfazione per aver vinto o perso con onore, con pazienza e perseveranza.” (Martino Ciano)



Lucia Iovino è nata a Torre Annunziata. Ha lavorato nella scuola ma la poesia è da sempre la sua passione. Questo è il suo primo libro.


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La moda giusta. Un invito a vestire in modo etico di Marta D. Riezu e con la traduzione di Andrea De Benedetti (Einaudi)

Proteggere la saggezza dell’artigianalità, sostenere la produzione locale, usare gli stessi indumenti per molti anni. Sapere come, dove e da chi sono prodotti i nostri vestiti. Tirare il freno. Agire su piccola scala. Un viaggio nel mondo della moda attraverso percorsi poco battuti, per imparare a comprare di meno e a scegliere meglio. Il titolo "La moda giusta" ha un doppio significato. Il primo si riferisce ad avere nel proprio armadio il numero giusto di vestiti, quello necessario, essenziale. Per sfuggire alla voracità dell'acquisto. Il secondo significato riguarda il modo in cui scegliamo ciò che è prodotto, avendo sempre cura di verificare che provenga da un contesto corretto. Dal momento che un abito è qualcosa di inanimato, dobbiamo essere noi a caricarlo di coscienza attraverso l'impegno a sapere meglio chi c'è dietro la produzione di quel vestito. Perché questa scelta ha delle conseguenze. Ogni nostro abito è uno strumento di comunicazione. Mostra agli altri chi siamo e a noi stessi chi vorremmo essere. Queste pagine propongono strade alternative lungo il cammino sconsiderato del consumo. L'obiettivo è quello di comprendere il sistema dall'interno: acquistare molto meno, scegliere meglio.

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domenica 12 marzo 2023

Onirico blues di Valeria Dal Bo (collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani) per I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Valeria Dal Bo's new book ONIRICO BLUES, with a foreword by Giampiero Neri, is now available from Quaderni del Bardo Edizioni, edited by Stefano Donno and part of the Fuochi collection directed by Ottavio Rossani. According to Neri, "The figures that appear in Valeria Dal Bo's poems, which rightly belong to her poetic world, seem to come from a gallery of surrealist paintings, dedicated to mysterious, nocturnal rituals. Their presence is generally reserved for the endings of the poems, of which they constitute the surprising element along with the words. An ensemble that fascinates us readers and leads us to follow their evolutions. These poems go through an anguished and very suffering journey, which is not spared from us, but which is never mournful, much less resigned to calamities. Instead, there is a present and lively desire not to give in to oppression, but to throw the heart over the obstacle."

"Onirico blues" is a journey from dreams to consciousness of living, within the illumination of the mind. Valeria Dal Bo's poetic tales are a succession of images, with dreams as the source and words as the means of transport to real life. The poems have no punctuation, and the rhythm slides between desire and contradiction. These images speak, recounting suffered fears, self-managed analyses, and a rise to the surface of existence. In the postscript, Ottavio Rossani describes the work as "filaments in motion" that invite the reader on a journey to the core of the author's emotions.

VALERIA DAL BO lives in Milan and has always been passionate about poetry. Since 1994, she has hosted a monthly group of "Friday Poets" at her home. She was a co-founder and editor of the magazine "Il Monte Analogo" and has published works in journals such as Juvenilia, Opera Nuova, and the anthology "Quaternario" (edited by Giampiero Neri and Gianni Mascolo). Onirico blues is her first organic collection.

The cover art is by Ottavio Rossani, entitled "Directional Filaments - 2007 - 50x70cm, acrylic on canvas". Get your copy of ONIRICO BLUES today and immerse yourself in the poetic world of Valeria Dal Bo

Info link

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/2781424483674053566?hl=it

 


 

Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea di Tommaso Giartosio (Einaudi)

Cosa vediamo quando viaggiamo? Cosa non riusciamo a vedere? E da chi, e come, siamo visti? Tommaso Giartosio fa di un viaggio in Eritrea il prisma attraverso cui indagare la storia coloniale dell'Italia, ma anche qualcosa di più: il nostro reciproco rapporto con l'altro, sospeso tra memoria, esperienza, desiderio, scoperta, gioco. Il cuore inesplorato e invisibile di una verità. «Quello che mi interroga è il bambino fermo, la donna che si è trovata un po' d'ombra e si è seduta e guarda. Cosa guarda? Cosa vedono i crocchi di ragazzi che al limite di ogni mazzetto di case hanno una loro garitta immaginaria dove si accovacciano, di sera, spaziando in silenzio sull'orizzonte? Penseranno agli affari loro e all'immortalità dell'anima, come tutti gli adolescenti di ogni paese, d'accordo. Ma è tutto qui?» Un viaggio insieme ad alcuni amici in Eritrea diventa l'occasione per una riflessione tanto intima quanto collettiva. O forse è il contrario: lo sguardo rivolto da Tommaso Giartosio al mondo e al sé è così intenso e concentrato che assume, quasi naturalmente, la forma di un viaggio. Ma non di un viaggio qualsiasi: l'Eritrea è il nostro compagno segreto, di noi italiani, l'alterità più prossima e per questo rimossa e sempre ritornante. «Per la prima volta io occidentale, io italiano, andavo a trovare a casa sua gente che avevamo conquistato e tormentato e poi piantato lí e dimenticato, e che spesso compiva il percorso inverso e trovava in Italia lo stesso razzismo di cent'anni fa»: ma il viaggio, il viaggio reale, l'incontro con l'altro, come sempre danno corpo a ciò che fino a quel momento aveva la minacciosa indefinitezza del fantasma. E riescono a sorprenderci. Tommaso Giartosio ci racconta in maniera sensibile e inaspettata un paese tanto importante quanto poco conosciuto: e lo fa con lo sguardo mai ingenuo del poeta e dell'intellettuale, dello scrittore capace di rendere conto dei filtri che si annidano in ogni punto di vista (l'orientalismo, il razzismo inconscio, il pauperismo estetizzante...) Attraverso la sua scrittura precisa e poetica il viaggio diventa il sismografo più sensibile nel registrare le tracce, sfuggenti e spesso misteriose, che l'esperienza lascia sulle nostre anime e sui nostri corpi.

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sabato 11 marzo 2023

Involuzione della specie di Luisa Bolleri (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

(collana Z a cura di Nicola Vacca per i Quaderni del Bardo Edizioni) -  Nelle sue narrazioni, l’autrice affronta temi di grande impatto emotivo, quali il disagio mentale, lo stalking, l’abbandono di un figlio, la pedofilia, la violenza sulle donne, il rapporto tra vivi e morti. Anche le sue poesie ricalcano i temi del disagio e della spersonalizzazione dell’individuo, smarrito in una società sempre più ostile. “Luisa Bolleri trasfigura la cronaca nella ragionevole estasi di versi puntuali, non docili, forgiati nell’irrequietezza. Al lettore è concesso di intravedere, in essi, l’inferno vivo dell’attualità” (dalla prefazione di Alessandro Vergari)


Luisa Bolleri vive a Empoli con la sua famiglia. Scrive romanzi, racconti e poesie, collaborando con alcune riviste letterarie. È membro di giuria in premi letterari. Ha pubblicato i romanzi: Quella notte, Ibiskos Ed.Risolo, 2011; L’incubo, Leonida Edizioni, 2013; Il tunnel, Ibiskos Ed.Risolo, 2013; Pioggia, Leonida Edizioni, 2015; Il vento e il silenzio, Ibiskos Ed.Risolo, 2015; Il presagio, Leonida Edizioni, 2016; Recentemente è uscita la raccolta di racconti “Precipitare”, Leonida Edizioni, 2019

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In ultimo sarà luce di Giuseppe Vitale (Baldini & Castoldi)

 L’anima è una scintilla della sostanza delle stelle, scrisse Eraclito. Ed è sotto il cielo notturno di Caminiti, un borgo di un paio di migliaia di anime arroccato su un promontorio basaltico a picco sulle coste estreme dello Jonio, che il giudice Nicola Sciacchitano si ritrova, nel settembre del 2018, a trascorrere un periodo di ferie. Ha scelto quel luogo perché ha bisogno di raccoglimento. Attraversato dalle inquietudini della mezz’età e stanco di stendere sentenze ha deciso di cambiare spartito e di scrivere un romanzo. È orientato sulla vicenda di Rebecca, una brigatista rossa incaricata, nel 1981, di assassinare il capo della squadra mobile della questura di Roma di cui, però, ricambiata, si innamora. Unica controindicazione: Caminiti è il posto dove il 10 agosto del ’95 Cristina Burato, appena sedicenne, lì in vacanza, è stata stuprata e uccisa. Un delitto orribile, rimasto senza colpevoli, di cui proprio lui si dovette occupare archiviando l’inchiesta. Uno smacco che, a ripensarci, ancora gli pesa. Nella sala ristorante del Conventino, in cui alloggia, sono appese a una parete delle fotografie. In tre riconosce la Burato, che, insieme ad altri, festeggia il trentesimo compleanno di Annachiara Codispoti, la proprietaria dell’albergo. Una delle foto reca in calce una data scritta a penna: 8 agosto 1995, due giorni prima della morte della ragazzina. Quello che lo incuriosisce è lo sguardo d’intesa che Cristina scambia con un bell’uomo, sui trent’anni, che impugna un Ronson Varaflame d’oro – lui ne ha uno uguale – col quale sta per accendere le candeline sulla torta. Ma chi era costui e perché i due si sorridono? Da qui inizia un’appassionante vicenda investigativa, che Sciacchitano conduce in prima persona. Piste inizialmente convincenti, si riveleranno sbagliate e fuorvianti. Sino all’esito finale, in cui il velo di Maja delle apparenze cade e Sciacchitano si trova sgomento dinnanzi a una sconvolgente verità.

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venerdì 10 marzo 2023

... e adesso tutto cambia! di Giovanni Piero Paladini (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

La splendida e sensuale Rosetta incontra Mansoor, un affascinante musulmano iraniano, e se ne innamora perdutamente. Lo scontro culturale è sempre, drammaticamente, dietro l'angolo, tra religione, ipocrisie e ... ossessioni sessuali dalla forza inimmaginabileGiovanni Piero Paladini, sessantaduenne di origine salentina, laureato in giurisprudenza esperto di relazioni internazionali. 

Opera da anni nell'area MENA con la CONFIME - Confederazione Imprese Mediterranee di cui è fondatore e Presidente. Convertito all'Islam nel 2013 col nome "Khaled", è stato promotore della prima Università Islamica in Italia di cui è attualmente Presidente. E' alla sua quarta produzione letteraria dopo la trilogia dedicata all'Avv. Marco Latini, composta da "L'onore Perso", "Il decimo cerchio", "Il giuramento del falco". 

Avvertenza - L’opera è adatta ad un pubblico adulto, e per alcune scene in essa contenute potrebbe urtare la sensibilità e moralità del lettore, pertanto se ne sconsiglia la lettura alle persone facilmente impressionabili.

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Lunedì mi innamoro di Enrico Fovanna (Giunti)

In una luminosa mattina di dicembre Giorgio, giornalista milanese dall’indole solitaria, riceve su Facebook una richiesta di contatto che lo lascia interdetto. Arriva da Febo, l’amico inseparabile della sua giovinezza, morto da quasi trent’anni in circostanze che nessuno ha mai chiarito fino in fondo. Confuso e turbato, Giorgio accetta l’invito e inizia a chattare con lo sconosciuto nel tentativo di smascherarlo. Gli rivolge domande cui solo Febo potrebbe rispondere e non ci sono dubbi: di chiunque si tratti, sembra molto ben informato. È uno scherzo di cattivo gusto? Una trappola legata al suo lavoro? Oppure, ma è un’ipotesi del tutto folle, Febo non è mai morto? Per sciogliere l’enigma Giorgio si butta anima e corpo in un’indagine che lo conduce a ripercorrere la loro indelebile amicizia, fin dagli albori. Siamo a Pavia, nei primi anni Ottanta, fra i corridoi del collegio Fraccaro. Febo è brillante, carismatico, colto, tormentato. Ascolta la musica giusta, è uno spietato seduttore. Giorgio invece è un rustico e introverso figlio delle montagne, maldestro con le ragazze, legato alle sue radici ma in perenne fuga da sé stesso. Condivideranno i giorni migliori della loro vita: le notti che sembrano eterne e gli amori che durano un attimo, le canzoni che non si scordano e le disquisizioni su Dio, la libertà conquistata e subito persa nell’eroina. Si scopriranno così diversi da essere identici: nei sogni, nell’idea che tutto può ricominciare, nel nascondere al mondo le fragilità del proprio cuore. Nell’avere amato la stessa donna, senza esserselo mai detti. Una storia di fratellanza che si legge d’un fiato, una struggente ode al tempo che scorre ma sa custodire i beni più preziosi. E un mistero che si dipana fino a un colpo di scena sorprendente.

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giovedì 9 marzo 2023

Gianni De Benedittis: futuroRemoto Gioielli di Giovanna Ciracì (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Ogni gioiello di Gianni De Benedittis cattura i sensi e lo sguardo. Varie sono le diverse ispirazioni, narrazioni e i messaggi dietro ogni creazione. Si attraversano mondi a volte anche fantascientifici, talaltra con i piedi ben saldati a terra si abbracciano tematiche ecologiste dalla forte rilevanza sociale. Who is Gianni De Benedittis? Designer e creatore di gioielli, fondatore e direttore creativo del brand futuroRemoto. Nel 2007 vince il premio Who is on Next? di VOGUE Italia per la gioielleria; nel 2009, a Milano, il Premio delle Arti, Premio della Cultura. Numerose le mostre in Italia e all’estero. Collabora con il regista Ferzan Ozpetek nella creazione dei gioielli per il film Mine Vaganti (2010); per Aida del 74° Maggio Musicale Fiorentino (2011); per il film Magnifica Presenza (2012); per La Traviata al Teatro San Carlo di Napoli (2012), a Hong Kong (2013), a Bari (2014), a Napoli (2017); per i film Allacciate le cinture (2014), Rosso Istanbul (2017), Napoli Velata (2017). Dal 2009 disegna e crea gioielli per le collezioni alta moda di Guillermo Mariotto, direttore creativo della Maison Gattinoni. Il futuroRemoto di Gianni De Benedittis? … E’ proprio in questo libro!

 
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martedì 28 febbraio 2023

Visto con i tuoi occhi: (Storie di questo mondo) di Fabrizio Camilli (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Una serie di episodi nel segno della trasgressione vissuti attraverso gli occhi dell'Autore che, trasferendosi ora nella protagonista ora nelle figure comprimarie, segna con passo indolente le diversità come fossero momenti di un tempo vissuto senza percepirne il trascorrere. La violenza sempre a latere di ogni decisione e mai come elemento da rifuggire. Il casuale come vero episodio integrante e giustificativo delle vicende che, a parte il colore intenso della circostanza, lasciano intravedere le debolezze dell'essere umano assurte a ruolo di protagoniste e mai condizionate dalla decisione consapevole dell'Autore. Una miscela di emergenze psicologiche filtrate dalla determinazione di chi decide di non decidere e di vivere emozioni in libertà, senza limiti di coscienza nè capacità di opporsi agli accadimenti. Un libro consigliato a chi ritiene possibile che un uomo ed una donna possano vivere senza pregiudizi ogni sensazione, nella consapevolezza che queste rappresentano il colore di una vita senza futuro. "Era li che si muoveva con gesti lenti e ripetuti intercalando con voce sommessa ogni forma di oscenità all'indirizzo della sua compagna di giochi. Rimasi ad osservare quello strano momento di confidenza, rapita ed attonita. Perché non aveva mai proposto a me quel gioco che lo faceva tanto divertire?"


Fabrizio Romano Camilli (Roma, 18 novembre 1955) è un politico e imprenditore italiano. Nel corso della sua carriera politica è stato assessore ai trasporti, vie di comunicazione e demanio marittimo della Regione Puglia, Presidente del comitato regionale Protezione civile e componente della Commissione regionale antimafia. Dal 2004 autore di romanzi autobiografici e narrativa politica
 
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