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martedì 3 dicembre 2013
Prato, rabbia dopo il rogo dai cinesi Gli italiani: "Nessuno li controlla" - Tgcom24 - Foto 6
venerdì 22 luglio 2011
Se dico radici dico storie di Gian Luca Favetto (Laterza) con Raffaele Gorgoni il 27 luglio a Santa Maria al Bagno
Per spiagge d’autore verrà presentato da Raffaele Gorgoni, il libro “Se dico radici dico storie” di Gian Luca Favetto (Laterza), mercoledì 27 luglio alle ore 21.00 presso Piazza Nardò, a Santa Maria al Bagno (Nardò, Italy)
Le vite sono fatte di storie più che di atomi e ciascuno ha le sue, ciascuno è le sue storie. Le diventa. Quando si dice radici, si dice storie. «Uno coltiva il suo giardino di cose memorie pensieri dubbi curiosità e se lo porta dietro, sempre dietro – anche il più metropolitano degli uomini –, dietro e dentro. Lo porta in viaggio con sé. È il suo zaino, la sua valigia. Lì custodisce le proprie radici. Ogni tanto le bagna. Ogni tanto le fa respirare. Fa loro vedere il mondo. Le adopera come polpastrelli. È con le radici che incontri il mondo, con ciò che le radici producono.»
Favetto racconta radici che si diramano nello spazio e nel tempo: nascono da un torrente, da un campo di calcio, da una pagina scritta, da uno schermo cinematografico. Partono dal Vietnam e ci portano in una valle piemontese, a Venezia, a Benares, a Madrid, in Giappone
Biografia dell’autore
Gian Luca Favetto ha pubblicato le poesie L'ultima meraviglia (Genesi 1990) e Il versante accogliente dell'ombra (Marcos y Marcos 1996), la raccolta di racconti Chiunque va a piedi è sospetto (Marcos y Marcos 1992), il romanzo Tommaso Torelli, inseguitore (Marcos y Marcos 1994), il saggio Hemingway (Paravia 1997), il racconto Di natura da definire (Stampa Alternativa 2000), A undici metri dalla fine (Mondadori 2002), Se vedi il futuro digli di non venire (Mondadori 2004) e Italia, provincia del Giro (Mondadori 2006). È drammaturgo e critico cinematografico. Scrive per "La Repubblica" e "Diario". Vive a Torino.
Biografia del giornalista
Raffaele Gorgoni, giornalista, è inviato speciale della Rai. Ha pubblicato Periferia Infinita - Storie d’altra Mafia e con Besa editrice Lo Scriba di Càsole, L’Oratorio della Peste, Communism Bed & Breakfast.
martedì 29 settembre 2009
Remo contro (Pendragon) di Enzo Gianmaria Napolillo alla Libreria Mondolibri di Milano
Remo ha quasi trent’anni ed è insoddisfatto: della sua vita, della sua famiglia, del suo lavoro, di Lara. Si scontra con le responsabilità della vita adulta, con scelte che sembrano obbligate. Remo vuole cominciare a vivere davvero, per non lasciarsi marcire in un ufficio di una Milano fredda e inospitale. Allora inizia a remare contro, rischiando tutto, fino a perdersi nella corrente. Un romanzo disperato e tenero sulla fatica di diventare grandi, l’esordio folgorante di un giovane autore.
Silvana Mazzocchi da Repubblica:
"Remo contro", il primo romanzo di Enzo Gianmaria Napolillo, da qualche settimana in libreria per la casa editrice bolognese Pendragon, è già diventato un piccolo caso editoriale, anche grazie a un fitto calendario di presentazioni estive che premiano la sua carica di vitalità e di ricerca. "Remo contro" riesce a scavare con sapienza nei turbamenti di una generazione, quella dei nati alla fine degli anni Settanta, giovani che hanno avuto molto, ma che si conoscono poco, intorpiditi da una sorta di analfabetismo di sé e delle proprie aspirazioni, desideri, pulsioni. "Remo contro" è una storia di formazione, è il racconto della fatica che il passaggio all'età della consapevolezza comporta. E' un romanzo scritto con sensibilità e talento da un autore che, già al suo esordio, dimostra di saper guardare l'animo umano."
Remo contro" di Enzo Gianmaria Napolillo alla Libreria Mondolibri di Milano. Sabato 3 Ottobre 2009 alle ore 17.00, presentazione del romanzo " in via Pergolesi. Con la postfazione di Alessandro Quasimodo. Editore Pendragon di Bologna. Sarà presenta l'autore.
Silvana Mazzocchi da Repubblica:
"Remo contro", il primo romanzo di Enzo Gianmaria Napolillo, da qualche settimana in libreria per la casa editrice bolognese Pendragon, è già diventato un piccolo caso editoriale, anche grazie a un fitto calendario di presentazioni estive che premiano la sua carica di vitalità e di ricerca. "Remo contro" riesce a scavare con sapienza nei turbamenti di una generazione, quella dei nati alla fine degli anni Settanta, giovani che hanno avuto molto, ma che si conoscono poco, intorpiditi da una sorta di analfabetismo di sé e delle proprie aspirazioni, desideri, pulsioni. "Remo contro" è una storia di formazione, è il racconto della fatica che il passaggio all'età della consapevolezza comporta. E' un romanzo scritto con sensibilità e talento da un autore che, già al suo esordio, dimostra di saper guardare l'animo umano."
Remo contro" di Enzo Gianmaria Napolillo alla Libreria Mondolibri di Milano. Sabato 3 Ottobre 2009 alle ore 17.00, presentazione del romanzo " in via Pergolesi. Con la postfazione di Alessandro Quasimodo. Editore Pendragon di Bologna. Sarà presenta l'autore.
venerdì 18 settembre 2009
Presunto colpevole di Luca Steffenoni (edizioni Chiarelettere)
"Io credo che prima di tutto sia bene non nuocere. È importante riconoscere i colpevoli ma prima vanno salvaguardati i bambini."
Massimo Ammaniti, La Repubblica.
Essere accusati ingiustamente. Può capitare a tutti. Difficile difendersi, quasi impossibile se il reato di cui si è accusati è quello più tremendo e infamante: abuso sessuale di adolescenti. L’emozione ci travolge quando si parla di bambini. Il mostro sembra essere ovunque: a fronte di molti casi accertati e puniti, ce ne sono troppi altri “sbagliati”, con soluzioni tardive e danni psicologici ed economici enormi.Questo libro prova a raccontare ciò che non vediamo. Una macchina burocratica che vale milioni di euro. Un affare per molti: associazioni, centri d’assistenza, consulenti, psicologi. E tante storie di affetti distrutti, di violenza psicologica (genitori divisi, bambini affidati, interrogatori infiniti). Se davvero l’interesse ultimo di tutti gli attori in causa è difendere i bambini, i fatti qui raccontati documentano il contrario. Allora è necessario fermarsi e bloccare la macchina. Basta errori. Costano troppo cari. Questo problema, sebbene scomodo, ci riguarda tutti.
...a pagina 106
“Più conosci il sistema, più lo eviti… Ho visto troppi pareri richiesti a centri antiabuso finiti con i carabinieri sotto casa.”
Dalla testimonianza anonima di un pediatra.
...a pagina 260
“Io penso che tutelare davvero i bambini significhi anche proteggerli dagli abusi inventati… Vedo invece una cultura dell’abuso tutta fondata sulla denuncia.”
Giovanni Battista Camerini, membro di Telefono Azzurro e consulente della difesa in un processo per abuso su minore.
Luca Steffenoni, criminologo milanese, svolge la sua attività di studioso e consulente in collaborazione con enti e istituzioni nazionali e comunitarie. Libero professionista, partecipa a ricerche della Comunità europea nel campo della prevenzione, della vittimologia, dei flussi migratori e della recidiva dei padri incestuosi. Si è occupato tra l’altro di linguaggio e di comunicazione del messaggio preventivo per campagne di sensibilizzazione sociale nei paesi europei ed è consulente per autori che si cimentano nell’ambito letterario a sfondo criminologico.
Ha diretto il Centro di ricerca e counseling Psicologia e Benessere ed è stato redattore della rivista «Delitti & Misteri»: insieme a molti dei più interessanti tra gli scrittori noir e giallisti italiani (tra gli altri Andrea G. Pinketts, Carlo Lucarelli e Massimo Carlotto), ha scritto di delitti classici e di numerosi temi di attualità criminale. Appassionato fotografo, compie qualche sporadica incursione nel mondo dell’immagine digitale. Al momento è molto fiero che un suo scatto sia stato scelto come foto ufficiale dei World Outgames 2009 di Copenaghen.
Ringrazio Giulia Civiletti di Chiarelettere per le sue puntuali segnalazioni
Massimo Ammaniti, La Repubblica.
Essere accusati ingiustamente. Può capitare a tutti. Difficile difendersi, quasi impossibile se il reato di cui si è accusati è quello più tremendo e infamante: abuso sessuale di adolescenti. L’emozione ci travolge quando si parla di bambini. Il mostro sembra essere ovunque: a fronte di molti casi accertati e puniti, ce ne sono troppi altri “sbagliati”, con soluzioni tardive e danni psicologici ed economici enormi.Questo libro prova a raccontare ciò che non vediamo. Una macchina burocratica che vale milioni di euro. Un affare per molti: associazioni, centri d’assistenza, consulenti, psicologi. E tante storie di affetti distrutti, di violenza psicologica (genitori divisi, bambini affidati, interrogatori infiniti). Se davvero l’interesse ultimo di tutti gli attori in causa è difendere i bambini, i fatti qui raccontati documentano il contrario. Allora è necessario fermarsi e bloccare la macchina. Basta errori. Costano troppo cari. Questo problema, sebbene scomodo, ci riguarda tutti.
...a pagina 106
“Più conosci il sistema, più lo eviti… Ho visto troppi pareri richiesti a centri antiabuso finiti con i carabinieri sotto casa.”
Dalla testimonianza anonima di un pediatra.
...a pagina 260
“Io penso che tutelare davvero i bambini significhi anche proteggerli dagli abusi inventati… Vedo invece una cultura dell’abuso tutta fondata sulla denuncia.”
Giovanni Battista Camerini, membro di Telefono Azzurro e consulente della difesa in un processo per abuso su minore.
Luca Steffenoni, criminologo milanese, svolge la sua attività di studioso e consulente in collaborazione con enti e istituzioni nazionali e comunitarie. Libero professionista, partecipa a ricerche della Comunità europea nel campo della prevenzione, della vittimologia, dei flussi migratori e della recidiva dei padri incestuosi. Si è occupato tra l’altro di linguaggio e di comunicazione del messaggio preventivo per campagne di sensibilizzazione sociale nei paesi europei ed è consulente per autori che si cimentano nell’ambito letterario a sfondo criminologico.
Ha diretto il Centro di ricerca e counseling Psicologia e Benessere ed è stato redattore della rivista «Delitti & Misteri»: insieme a molti dei più interessanti tra gli scrittori noir e giallisti italiani (tra gli altri Andrea G. Pinketts, Carlo Lucarelli e Massimo Carlotto), ha scritto di delitti classici e di numerosi temi di attualità criminale. Appassionato fotografo, compie qualche sporadica incursione nel mondo dell’immagine digitale. Al momento è molto fiero che un suo scatto sia stato scelto come foto ufficiale dei World Outgames 2009 di Copenaghen.
Ringrazio Giulia Civiletti di Chiarelettere per le sue puntuali segnalazioni
sabato 12 settembre 2009
Il libro del giorno: Il rosso e il blu di Marco Lodoli (Einaudi)
Marco Lodoli non è soltanto uno scrittore, ma anche un insegnante, un professore nelle scuole superiori. Ogni giorno, in presa diretta si incontra e scontra con la scuola, con gli studenti e con il difficile e appassionante mestiere di insegnante. In Il rosso e il blu abbandona la finzione narrativa e, attraverso brevi ma folgoranti osservazioni, affronta i molti «cuori ed errori» che sono disseminati nella scuola italiana, e di cui è testimone quotidiano, esprimendo cosí il suo punto di vista sui tanti temi che entrano nel dibattito pubblico sull'educazione scolastica e i giovani di oggi: dal momento topico dell'esame di maturità alla piaga emergente del bullismo; dalla straniante e defatigante esperienza delle gite di classe al problema della droga. Dall'angoscia degli studenti per il loro futuro, alla sintonia magica che talvolta si crea con il loro professore. Si delinea cosí un percorso mai scontato, dove la chiarezza espressiva è contemperata dalla profondità di giudizio. Gli errori della scuola sono solo un aspetto della questione. Non avrebbero senso e importanza, se dietro di essi non ci fosse la passione, insomma i cuori. «La scuola elementare Ugo Bartolomei di via Asmara a Roma, tra il 1962 e il 1967, una vita fa: e infatti quando provo a resuscitare nella memoria quel tempo trovo pochi frammenti che fatico a collegare. Ma la maestra Greco, prima e seconda, e il maestro Castelli, dalla terza alla quinta, me li ricordo bene, sono le prime persone che mi hanno insegnato a non piangere (non so perché, ma avevo la lacrima facilissima, tutto mi turbava), a tenere in ordine le mie cose, ad ascoltare, a fare fino in fondo il mio dovere. Era un mondo silenzioso, completamente diverso da quello dei bambini di oggi, smaniosi e strepitanti. La maestra Greco dettava e io scrivevo, cercando di non commettere il minimo errore perché non dovevo deluderla. Il maestro Castelli spiegava a lungo la matematica, e io stavo attento, incolonnavo, risolvevo tutti i problemi. Mi chiamavano Lodoli, erano severi, esigenti, malinconici: sapevano ogni cosa, tutti i fiumi d'Italia, tutte le capitali, tutta la storia romana, e io pensavo che fossero immortali».
"Il rosso e il blu raccoglie, amplia e integra una serie di interventi che Marco Lodoli ha fatto sulla carta stampata dal fronte della sua cattedra: compreso quello - famosissimo e ispiratore di una canzone dei Baustelle - sui pantaloni a vita bassa e sulla rassegnazione (oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una personalità) della studentessa che li indossava"
di Loredana Lipperini tratto da Almanacco dei libri de La Repubblica del 12/09/09 p. 44
casa editrice Einaudi: http://www.einaudi.it/
"Il rosso e il blu raccoglie, amplia e integra una serie di interventi che Marco Lodoli ha fatto sulla carta stampata dal fronte della sua cattedra: compreso quello - famosissimo e ispiratore di una canzone dei Baustelle - sui pantaloni a vita bassa e sulla rassegnazione (oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una personalità) della studentessa che li indossava"
di Loredana Lipperini tratto da Almanacco dei libri de La Repubblica del 12/09/09 p. 44
casa editrice Einaudi: http://www.einaudi.it/
mercoledì 9 settembre 2009
Il libro del giorno: Indignazione di Philip Roth (Einaudi)
È il 1951 America, il secondo anno della guerra di Corea. Marcus Messner, un giovane serio, studioso e ligio alle leggi, di Newark, New Jersey, sta cominciando il secondo anno di università in un campus rurale e conservatore dell'Ohio: il Winesburg College. Perché ha deciso di frequentare il Winesburg invece del college della sua città, a cui si era inizialmente iscritto? Perché il padre, il risoluto e laborioso macellaio del quartiere, pare impazzito: impazzito per la paura e l'apprensione di fronte ai pericoli della vita adulta, ai pericoli del mondo, ai pericoli che vede incombere a ogni angolo sul suo amato figliolo. Come spiega al figlio la longanime madre messa a dura prova dal marito, è una paura che nasce dall'amore e dall'orgoglio che il padre prova per lui. Ciò non toglie che Marcus covi una rabbia troppo grande per poter ancora sopportare di vivere con i genitori. Li abbandona e, lontano da Newark, nel college del Midwest, si deve districare fra le consuetudini e le repressioni di un altro mondo americano.
"Come dice il titolo, Roth esprime una dolente e rabbiosa indignazione di fronte a una vita sprecata e tradita. L'amarissima morale è affidata alla battuta finale del libro.secondo cui il protagonista non è riuscito a comprendere il terribile incomprensibile modo in cui anche le scelte più accidentali, più banali, addirittura più comiche producono gli esiti più sproporzionati"
di Antonio Monda tratto da La Repubblica del 9/09/09 p. 45
casa editrice Einuadi: www.einaudi.it
Indignazione di Philip Roth, 2009, 136 p., rilegato, traduzione a cura di Gobetti N.
Editore Einaudi (collana Supercoralli)
"Come dice il titolo, Roth esprime una dolente e rabbiosa indignazione di fronte a una vita sprecata e tradita. L'amarissima morale è affidata alla battuta finale del libro.secondo cui il protagonista non è riuscito a comprendere il terribile incomprensibile modo in cui anche le scelte più accidentali, più banali, addirittura più comiche producono gli esiti più sproporzionati"
di Antonio Monda tratto da La Repubblica del 9/09/09 p. 45
casa editrice Einuadi: www.einaudi.it
Indignazione di Philip Roth, 2009, 136 p., rilegato, traduzione a cura di Gobetti N.
Editore Einaudi (collana Supercoralli)
domenica 6 settembre 2009
Il libro del giorno: Il lupo e il filosofo di Mark Rowlands (Mondadori)
Mark Rowlands, giovane e inquieto docente di filosofia in un'università americana, legge per caso su un giornale una singolare inserzione, si incuriosisce e risponde. Qualche ora dopo è il padrone felice di un cucciolo di lupo, a cui dà nome Brenin ("re" in gallese antico). Per undici anni, sarà lui la presenza più importante nella vita del professore, che seguirà ovunque: assisterà alle sue lezioni acciambellato sotto la cattedra, incurante degli iniziali timori e del successivo entusiasmo degli studenti, ne condividerà avventure, gioie e dolori, lo accompagnerà nei suoi spostamenti dall'America all'Irlanda alla Francia, dove Mark si trasferisce dopo aver troncato quasi ogni legame con i suoi simili. E sarà, soprattutto, una fonte continua di spunti di riflessione e idee filosofiche perché, contrariamente allo stereotipo che ne fa un emblema del male, della ferocia, del lato oscuro dell'umanità, il lupo è per Rowlands metafora di luce e di verità, la guida per un viaggio interiore alla scoperta della propria più intima e segreta identità: "Il lupo è la radura dell'anima umana ... svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo su noi stessi". La sua natura selvaggia e indomabile, infatti, rivela a chi gli sta accanto un modo di vivere e di fare esperienza del mondo non solo radicalmente diverso da quello degli uomini, ma forse anche più autentico e appagante perché immune da doppi fini, da ogni atteggiamento di calcolo e manipolazione.
"Il lato scimmiesco di noi umani, dice Rowlands, è quello utilitaristico basato sulla macchinazione e l'inganno. Ma addormentato in noi c'è anche il lupo, che ci propone un patto fondato unicamente sulla reciproca lealtà".
di Franco Marcoaldi tratto da L'Almanacco dei Libri de la Repubblica del 5/08/09 p. 40
"Il lato scimmiesco di noi umani, dice Rowlands, è quello utilitaristico basato sulla macchinazione e l'inganno. Ma addormentato in noi c'è anche il lupo, che ci propone un patto fondato unicamente sulla reciproca lealtà".
di Franco Marcoaldi tratto da L'Almanacco dei Libri de la Repubblica del 5/08/09 p. 40
venerdì 4 settembre 2009
Il libro del giorno: Sofia 1973, Berlinguer deve morire (Fazi editore) a cura di Giovanni Fasanella e Corrado Incerti
Il 3 ottobre 1973, al termine di una burrascosa visita ufficiale in Bulgaria, Enrico Berlinguer, da un anno emezzo appena segretario del Pci, ebbe uno strano incidente stradale. Mentre si recava all’aeroporto di Sofia per rientrare in Italia, proprio su un cavalcavia, la sua auto venne investita da un camion carico di pietre. Un provvidenziale palo della luce impedì che la macchina precipitasse dal ponte. Berlinguer se la cavò con qualche graffio, ma il suo interprete morì sul colpo e gli altri passeggeri, due altissimi esponenti del Pc bulgaro, rimasero gravemente feriti. Rientrato in Italia, il segretario del Pci rivelò i suoi sospetti alla moglie Letizia e a un dirigente del partito, il senatore Emanuele Macaluso: non era un incidente, ma un attentato organizzato dai servizi bulgari per conto dei sovietici. Sul’episodio calò subito il segreto. E soltanto 18 anni dopo, nell’autunno del 1991, Macaluso decise di rompere il silenzio rilasciando una clamorosa intervista a Panorama. Ci furono polemiche e smentite da parte di molti dirigenti del vecchio Pci. Ma la vedova di Berlinguer, la signora Letizia, confermò la tesi di Macaluso. Due cronisti di Panorama, Giovanni Fasanella e Corrado Incerti andarono in Bulgaria per indagare e pubblicarono sul settimanale i risultati delle loro ricerche. Qualche anno dopo, quell’indagine, arricchita di nuovi importanti particolari venne pubblicata in un libro: “Sofia 1973, Berlinguer deve morire”, uscito dalla Fazi editore nel 2005. Fu un incidente o un attentato? E soprattutto, chi era Enrico Berlinguer, quali conseguenze poteva provocare la sua politica nei delicati equilibri internazionali dell’epoca? Ripercorreremo insieme il filo di quell’inchiesta.
"Fasanella e Incerti sono andati a indagare in Bulgaria. E hanno raccolto una serie di indizi che giustificano ampiamente i sospetti"
(Indro Montanelli, "il Giornale", 11 novembre 1991)
"E’ un vero thriller politico, vero perché fondato su fatti realmente accaduti e qui ampiamente documentati"
(Giovanni Valentini, La Repubblica, 4 giugno 2005)
"L'intera storia del Pci dovrà essere riconsiderata alla luce di queste rivelazioni(...)Oggi non possiamo più dubitare si volesse uccidere Berlinguer(...)Gli autori del libro sono stati bravissimi nel raccogliere informazioni e prove"
(Piero Melograni, Il Sole24ore, 19 giugno 2005)
"Il libro si fa leggere con la tensione, e la passione, di un thriller politico. La documentazione è ricca e densa, se non di prove, di indizi inquietanti, la scrittura è incalzante: lascio volentieri al lettore il piacere di scoprirle"
(Paolo Franchi, Corriere della Sera, 2005)
"Un libro asciutto e denso di fatti"
(Massimo Caprara, il Giornale, 11 luglio 2005)
"Fasanella e Incerti sono andati a indagare in Bulgaria. E hanno raccolto una serie di indizi che giustificano ampiamente i sospetti"
(Indro Montanelli, "il Giornale", 11 novembre 1991)
"E’ un vero thriller politico, vero perché fondato su fatti realmente accaduti e qui ampiamente documentati"
(Giovanni Valentini, La Repubblica, 4 giugno 2005)
"L'intera storia del Pci dovrà essere riconsiderata alla luce di queste rivelazioni(...)Oggi non possiamo più dubitare si volesse uccidere Berlinguer(...)Gli autori del libro sono stati bravissimi nel raccogliere informazioni e prove"
(Piero Melograni, Il Sole24ore, 19 giugno 2005)
"Il libro si fa leggere con la tensione, e la passione, di un thriller politico. La documentazione è ricca e densa, se non di prove, di indizi inquietanti, la scrittura è incalzante: lascio volentieri al lettore il piacere di scoprirle"
(Paolo Franchi, Corriere della Sera, 2005)
"Un libro asciutto e denso di fatti"
(Massimo Caprara, il Giornale, 11 luglio 2005)
giovedì 27 agosto 2009
Il libro del giorno: Sami Michael "Tempesta tra le palme" (Casa editrice Giuntina) dal 24 settembre in libreria
Dopo il successo di Victoria, Rifugio e Una tromba nello uadi esce "Tempesta tra le palme", il libro che ha affermato Michael come scrittore di fama internazionale. Baghdad, la seconda guerra mondiale è alle porte e gli ebrei vivono con ansia i grandi mutamenti che sconvolgono il mondo. La convivenza con i musulmani e i cristiani della città pare ormai compromessa a causa delle ondate nazionalistiche e le famiglie ebraiche si chiudono nei loro cortili terrorizzate. Ma Nuri, il giovane protagonista del romanzo non è assolutamente d’accordo a rimanere imprigionato in casa e non rinuncia alle sue scorribande con gli amici, mettendosi continuamente nei guai, ma senza mai smettere di cercare risposte ai grandi eventi e alle nuove
sfide che si presentano a lui e alla sua comunità.
Su Sami Michael è stato scritto:
“Sami Michael è stata una rivelazione” Giulio Busi, Il Sole24ore
“Sami Michael vale quanto Amos Oz o Yehoshua" Paola Caridi, L’Espresso
Sui suoi libri è stato scritto:
“Victoria è una saga familiare unica, narrata
con grande maestria, infinita sensibilità” Marilia Piccone, Stradanove
“Non c’è dubbio che Rifugio racconta una mondo che noi non conoscevamo prima di
conoscere Sami Michael” Susanna Nirenstein, La Repubblica
“Una tromba nello uadi mi ha commossa profondamente, un libro fantastico”
Anna Rolli, Agenzia Radicale
“Tempesta tra le palme è I ragazzi della Via Pal iracheno” Die Zeit
“Un romanzo appassionante dalle atmosfere esotiche, una storia sull’amicizia e suldesiderio di non soccombere alla storia”. Ha’aretz
“Sembrerebbe un romanzo per ragazzi, ma alla fine si rimane stupefatti come solo una
grande opera può lasciare”. Le Monde des Livres
Sami Michael, scrittore e Presidente dell’Associazione per i diritti umani in Israele, è nato a Baghdad nel 1926. All’età di 15 anni si è unito a un gruppo clandestino comunista che lottava contro l’oppressivo regime iracheno per l’affermazione dei diritti umani e i valori democratici. Nel 1947 ha iniziato i suoi studi in ingegneria all’Università americana di Baghdad. Nel 1948 un tribunale iracheno ha emesso un mandato d’arresto nei confronti di Michael che è stato costretto a fuggire in Iran. Da qui, nel 1949, non potendo tornare in patria, si è recato in Israele. Per quattro anni è stato opinionista per Al Itihad e Al Jadid, i giornali in lingua araba del Partito Comunista israeliano. Nel 1955 abbandonerà il Partito. Ha lavorato per anni come idrologo, amministrando le risorse idriche al confine con la Siria. Nel frattempo è riuscito a laurearsi in Idrologia, in Psicologia e in Letteratura araba all’Università di Haifa. Con perseveranza e volontà, senza averlo precedentemente studiato, Michael ha imparato l’ebraico perfettamente, e nel 1974, all’età di 48 anni, ha pubblicato il suo primo romanzo, Gli uomini sono uguali, ma alcuni lo sono di più. A oggi, Michael ha scritto 11 romanzi, 3 saggi incentrati su aspetti culturali e politici della storia di Israele e 3 opere teatrali. Le complesse relazioni tra le diversità intessono le trame dei suoi romanzi, ebrei e musulmani, musulmani e cristiani, nazionalisti e comunisti, iracheni e israeliani, uomini e donne: romanzi che vogliono sempre essere simbolo di speranza, di pace e convivenza. La Giuntina ha pubblicato i suoi libri Una tromba nello uadi e Victoria e presto uscirà il romanzo Rifugio. Per la sua attività di scrittore e per il suo impegno per la pace, i diritti umani e la giustizia, Michael ha ricevuto numerose onorificenze e premi tra i quali: il Premio del Ministero del consiglio israeliano, il Premio ONU per lo sviluppo internazionale, il Premio della società per lo sviluppo del Medio Oriente; il Premio internazionale del Rotary; il Premio del Ministero dell’educazione israeliano, il Premio WIZO francese e italiano, il Premio ACUM, Il Premio Brenner e il Premio della Presidenza della Repubblica israeliana.
Inoltre, Michael ha ricevuto tre lauree honoris causa dalle Università di Gerusalemme, Haifa e Negev. Sami Michael è stato tradotto in numerosi paesi, tra cui Egitto e Iraq, dove i suoi libri (pubblicati in Germania dall’editore arabo Al Jamelia) vengono venduti tramite il mercato clandestino e vanno a ruba.
Infine, Sami Michael è candidato al Premio Nobel per la Letteratura.
sfide che si presentano a lui e alla sua comunità.
Su Sami Michael è stato scritto:
“Sami Michael è stata una rivelazione” Giulio Busi, Il Sole24ore
“Sami Michael vale quanto Amos Oz o Yehoshua" Paola Caridi, L’Espresso
Sui suoi libri è stato scritto:
“Victoria è una saga familiare unica, narrata
con grande maestria, infinita sensibilità” Marilia Piccone, Stradanove
“Non c’è dubbio che Rifugio racconta una mondo che noi non conoscevamo prima di
conoscere Sami Michael” Susanna Nirenstein, La Repubblica
“Una tromba nello uadi mi ha commossa profondamente, un libro fantastico”
Anna Rolli, Agenzia Radicale
“Tempesta tra le palme è I ragazzi della Via Pal iracheno” Die Zeit
“Un romanzo appassionante dalle atmosfere esotiche, una storia sull’amicizia e suldesiderio di non soccombere alla storia”. Ha’aretz
“Sembrerebbe un romanzo per ragazzi, ma alla fine si rimane stupefatti come solo una
grande opera può lasciare”. Le Monde des Livres
Sami Michael, scrittore e Presidente dell’Associazione per i diritti umani in Israele, è nato a Baghdad nel 1926. All’età di 15 anni si è unito a un gruppo clandestino comunista che lottava contro l’oppressivo regime iracheno per l’affermazione dei diritti umani e i valori democratici. Nel 1947 ha iniziato i suoi studi in ingegneria all’Università americana di Baghdad. Nel 1948 un tribunale iracheno ha emesso un mandato d’arresto nei confronti di Michael che è stato costretto a fuggire in Iran. Da qui, nel 1949, non potendo tornare in patria, si è recato in Israele. Per quattro anni è stato opinionista per Al Itihad e Al Jadid, i giornali in lingua araba del Partito Comunista israeliano. Nel 1955 abbandonerà il Partito. Ha lavorato per anni come idrologo, amministrando le risorse idriche al confine con la Siria. Nel frattempo è riuscito a laurearsi in Idrologia, in Psicologia e in Letteratura araba all’Università di Haifa. Con perseveranza e volontà, senza averlo precedentemente studiato, Michael ha imparato l’ebraico perfettamente, e nel 1974, all’età di 48 anni, ha pubblicato il suo primo romanzo, Gli uomini sono uguali, ma alcuni lo sono di più. A oggi, Michael ha scritto 11 romanzi, 3 saggi incentrati su aspetti culturali e politici della storia di Israele e 3 opere teatrali. Le complesse relazioni tra le diversità intessono le trame dei suoi romanzi, ebrei e musulmani, musulmani e cristiani, nazionalisti e comunisti, iracheni e israeliani, uomini e donne: romanzi che vogliono sempre essere simbolo di speranza, di pace e convivenza. La Giuntina ha pubblicato i suoi libri Una tromba nello uadi e Victoria e presto uscirà il romanzo Rifugio. Per la sua attività di scrittore e per il suo impegno per la pace, i diritti umani e la giustizia, Michael ha ricevuto numerose onorificenze e premi tra i quali: il Premio del Ministero del consiglio israeliano, il Premio ONU per lo sviluppo internazionale, il Premio della società per lo sviluppo del Medio Oriente; il Premio internazionale del Rotary; il Premio del Ministero dell’educazione israeliano, il Premio WIZO francese e italiano, il Premio ACUM, Il Premio Brenner e il Premio della Presidenza della Repubblica israeliana.
Inoltre, Michael ha ricevuto tre lauree honoris causa dalle Università di Gerusalemme, Haifa e Negev. Sami Michael è stato tradotto in numerosi paesi, tra cui Egitto e Iraq, dove i suoi libri (pubblicati in Germania dall’editore arabo Al Jamelia) vengono venduti tramite il mercato clandestino e vanno a ruba.
Infine, Sami Michael è candidato al Premio Nobel per la Letteratura.
mercoledì 5 agosto 2009
Il libro del giorno: A duello con la politica. La stampa parlamentare in Italia (1848-1893) di Mauro Forno (Rubbettino)
Gli storici hanno sempre riservato uno spazio limitato alla storia del giornalismo parlamentare e al ruolo di primo piano svolto, all'interno della stampa italiana dell'Ottocento, dai suoi esponenti. Il volume di Forno colloca questo universo in una prospettiva nuova, facendone uno strumento per analizzare le connessioni tra giornalismo, opinione pubblica e istituzioni, per indagare i sistemi di controllo attuati dai governi liberali nel campo dell'informazione, per dare conto dell'impegno profuso dai giornalisti per difendere la professione, anche attraverso la creazione di organizzazioni come l'Associazione della stampa periodica italiana. Fondata nel 1877, tale associazione si spese sin dall'inizio in maniera considerevole per accrescere il peso e il prestigio dei giornalisti e per ridurre il ricorso, ancora frequente alla fine dell'Ottocento, alla pratica del duello: uno strumento ormai sempre meno accettato dalla categoria, nel corso del quale, il 6 marzo 1898, perse la vita Felice Cavallotti, proprio l'uomo che dell'Aspi era stato vicepresidente e uno dei principali animatori.
"Vi si apprendono significative nozioni. Che fin dal 1849, ad esempio, subito dopo lo Statuto albertino il governo si pose il problema di passare di nascosto quattrini ai giornali per condizionarli; o che re Vittorio Emanuele II, al contrario, scriveva al ministro dell'Interno per farli tacere, testualmente: - Mi faccia il piacere di prendere qualche energica determinazione -"
di Filippo Ceccarelli tratto da La Repubblica del 5/08/09, p. 39
casa editrice Rubbettino: http://www.rubbettino.it/rubbettino/public/home.jsp
A duello con la politica. La stampa parlamentare in Italia dalle origini al primo «Ventaglio» (1848-1893) di Mauro Forno (Rubbettino)
"Vi si apprendono significative nozioni. Che fin dal 1849, ad esempio, subito dopo lo Statuto albertino il governo si pose il problema di passare di nascosto quattrini ai giornali per condizionarli; o che re Vittorio Emanuele II, al contrario, scriveva al ministro dell'Interno per farli tacere, testualmente: - Mi faccia il piacere di prendere qualche energica determinazione -"
di Filippo Ceccarelli tratto da La Repubblica del 5/08/09, p. 39
casa editrice Rubbettino: http://www.rubbettino.it/rubbettino/public/home.jsp
A duello con la politica. La stampa parlamentare in Italia dalle origini al primo «Ventaglio» (1848-1893) di Mauro Forno (Rubbettino)
sabato 18 luglio 2009
Il libro del giorno: Duecentosei ossa di Kathy Reichs (Rizzoli)
Tempe Brennan sente il cuore pulsare al ritmo della paura. È prigioniera e non sa perché: qualcuno l'ha rinchiusa in un sotterraneo, insieme a mucchi di resti umani. Proprio lei, che di mestiere legge nelle ossa dei morti la storia delle persone. Confusa e incredula, con le mani e i piedi legati, Tempe non riesce a immaginare cosa possa esserle accaduto. Finché, lentamente, comincia a ricordare... Una telefonata anonima che l'accusa di aver insabbiato la verità sull'omicidio di un'ereditiera - un'inchiesta chiusa da tempo, che qualcuno ha voluto portare alla ribalta. Poi un nuovo caso, tre cadaveri ritrovati nei boschi attorno a Montreal, tutte donne anziane, tutte massacrate con inaudita ferocia, e i grossolani errori che la dottoressa Brennan avrebbe commesso nell'analisi dei loro corpi. Errori inspiegabili per una professionista come lei, cui ogni volta ha rimediato una nuova, ambiziosa collega, l'anatomopatologa Marie-Andréa Briel. Così, sola nella sua prigione, Tempe ricompone il puzzle: questa volta è lei il bersaglio, e solo lei può trovare il modo di liberarsi e capire chi l'ha voluta fuori dai giochi e perché.
"Torna l'antropologa forense Tempe Brennan, che nelle ossa dei morti legge la storia delle persone. Ma questa volta è lei, sepolta viva, in trappola tra falangi rubate e cadaveri"
di Annalisa Usai tratto da L'Almanacco dei libri de La Repubblica del 18/07/09, p. 42
casa editrice Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/rizzoli/
Duecentosei ossa di Kathy Reichs, 2009, 394 p. (Rizzoli)
"Torna l'antropologa forense Tempe Brennan, che nelle ossa dei morti legge la storia delle persone. Ma questa volta è lei, sepolta viva, in trappola tra falangi rubate e cadaveri"
di Annalisa Usai tratto da L'Almanacco dei libri de La Repubblica del 18/07/09, p. 42
casa editrice Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/rizzoli/
Duecentosei ossa di Kathy Reichs, 2009, 394 p. (Rizzoli)
venerdì 17 luglio 2009
In libreria per Sellerio Confessione di Bill James
Ritornano i personaggi di Protezione, il primo giallo della serie di Bill James pubblicato in Italia accolto subito come un maestro. L’ambiente è ancora una volta quello di un commissariato di polizia inglese dove agenti non sempre “immacolati” - non mancano i deboli, gli infiltrati, i corrotti - si mescolano a capi dalla dubbia condotta. Il tutto complicato dai rapporti tra loro, le loro mogli, e i tanti che si muovono al confine tra malavita e persone per bene.
Questa volta al centro della vicenda è Sarah, la moglie dell’Assistente Commissario Capo Desmond Iles. Una sera Sarah si trova al Monty, il malfamato locale del barone della droga Ralph Ember, quando vi giunge trafelato un giovane molto elegante che subito si accascia sul pavimento, evidentemente ferito.
È proprio Sarah ad ascoltare le ultime, incomprensibili parole del ragazzo, prima che Ralph spenga la luce permettendo ai sopraggiunti inseguitori di completare la loro opera. Sarah vorrebbe vederci chiaro, ma non può certo raccontare l’accaduto al marito Desmond, dato che quella sera al Monty si trovava in compagnia dell’amante Ian Aston. Sarà tuttavia lo stesso Desmond Iles a rivelare involontariamente alla moglie che, proprio a causa di quello che ha visto al Monty, Ian corre un gravissimo pericolo.
“Questo primo romanzo pubblicato in Italia del britannico Bill James è uno dei polizieschi più interessanti dell’anno”. (Mauro Anselmo, Panorama)
“Nel poliziesco, che in fondo è la versione adulta del gioco guardie e ladri, uno scrittore deve decidere prima di tutto da che parte sta, e molto dipende da quella scelta. Però ci sono gli scrittori come Bill James che sanno tenere i piedi in due scarpe, costruendoci la propria fortuna”. (Maurizio Bono, La Repubblica)
“Gli intrighi orditi dai poliziotti buoni per sopperire alle imperizie e ai tradimenti del dipartimento ricordano il Wanbaugh di I ragazzi del coro. E non è poco”. (Laura Grimaldi, Il Sole 24 Ore)
Bill James, pseudonimo di James Tucker, scrittore gallese. “Le leggende editoriali raccontano che Bill James sia stato pilota della Raf e agente del controspionaggio britannico, - scrive Luca Crovi sul ‘Giornale’ - ma lui semplicemente confessa di aver imparato tutto ciò che sa sul mondo del crimine durante l’apprendistato come cronista di nera al Daily Mirror. Da 23 anni è un maestro del noir europeo grazie all’originalità con cui ha caratterizzato i suoi angelici e allo stesso tempo satanici poliziotti Colin Harpur e Desmond”.
Con il suo vero nome ha pubblicato un libro di critica letteraria, The Novels of Anthony Powell.
Questa volta al centro della vicenda è Sarah, la moglie dell’Assistente Commissario Capo Desmond Iles. Una sera Sarah si trova al Monty, il malfamato locale del barone della droga Ralph Ember, quando vi giunge trafelato un giovane molto elegante che subito si accascia sul pavimento, evidentemente ferito.
È proprio Sarah ad ascoltare le ultime, incomprensibili parole del ragazzo, prima che Ralph spenga la luce permettendo ai sopraggiunti inseguitori di completare la loro opera. Sarah vorrebbe vederci chiaro, ma non può certo raccontare l’accaduto al marito Desmond, dato che quella sera al Monty si trovava in compagnia dell’amante Ian Aston. Sarà tuttavia lo stesso Desmond Iles a rivelare involontariamente alla moglie che, proprio a causa di quello che ha visto al Monty, Ian corre un gravissimo pericolo.
“Questo primo romanzo pubblicato in Italia del britannico Bill James è uno dei polizieschi più interessanti dell’anno”. (Mauro Anselmo, Panorama)
“Nel poliziesco, che in fondo è la versione adulta del gioco guardie e ladri, uno scrittore deve decidere prima di tutto da che parte sta, e molto dipende da quella scelta. Però ci sono gli scrittori come Bill James che sanno tenere i piedi in due scarpe, costruendoci la propria fortuna”. (Maurizio Bono, La Repubblica)
“Gli intrighi orditi dai poliziotti buoni per sopperire alle imperizie e ai tradimenti del dipartimento ricordano il Wanbaugh di I ragazzi del coro. E non è poco”. (Laura Grimaldi, Il Sole 24 Ore)
Bill James, pseudonimo di James Tucker, scrittore gallese. “Le leggende editoriali raccontano che Bill James sia stato pilota della Raf e agente del controspionaggio britannico, - scrive Luca Crovi sul ‘Giornale’ - ma lui semplicemente confessa di aver imparato tutto ciò che sa sul mondo del crimine durante l’apprendistato come cronista di nera al Daily Mirror. Da 23 anni è un maestro del noir europeo grazie all’originalità con cui ha caratterizzato i suoi angelici e allo stesso tempo satanici poliziotti Colin Harpur e Desmond”.
Con il suo vero nome ha pubblicato un libro di critica letteraria, The Novels of Anthony Powell.
martedì 14 luglio 2009
Il libro del giorno: Gli enigmi dei Vedovi Neri di Isaac Asimov (Minimum Fax)
La vicenda di Asimov e dei Vedovi Neri è la storia di un amore lungamente coltivato tra un autore e la sua creazione letteraria. Come Maigret per Georges Simenon, Sherlock Holmes per Conan Doyle o Miss Marple per Agatha Christie, i Vedovi Neri – questi sei distinti signori che, assistiti dal cameriere Henry, si riuniscono a cena una volta al mese per dedicarsi con tutto il loro ingegno e la loro cultura alla risoluzione di un enigma – sono il personaggio (collettivo) che permette alla fantasia dello scrittore di confrontarsi con le sue piccole o grandi ossessioni.
Spaziando tra la matematica e la musica, la storia e l’astronomia, la letteratura e la chimica, le tessere del puzzle si ricompongono inesorabilmente fino allo scioglimento del rebus, allo stesso tempo piegando la trama classica del giallo in un gioco continuo e imprevedibile di erudizione che rappresenta magistralmente l’essenza del divertissement letterario secondo Asimov.
«Un turbinio di geniali arguzie, riferimenti colti, brillante risoluzione di insondabili enigmi».
Corrado Augias, la Repubblica
casa editrice Minimum Fax: http://www.minimumfax.com/home.asp
Gli enigmi dei Vedovi Neri di Isaac Asimov
traduzione di: Andrea Terzi
Spaziando tra la matematica e la musica, la storia e l’astronomia, la letteratura e la chimica, le tessere del puzzle si ricompongono inesorabilmente fino allo scioglimento del rebus, allo stesso tempo piegando la trama classica del giallo in un gioco continuo e imprevedibile di erudizione che rappresenta magistralmente l’essenza del divertissement letterario secondo Asimov.
«Un turbinio di geniali arguzie, riferimenti colti, brillante risoluzione di insondabili enigmi».
Corrado Augias, la Repubblica
casa editrice Minimum Fax: http://www.minimumfax.com/home.asp
Gli enigmi dei Vedovi Neri di Isaac Asimov
traduzione di: Andrea Terzi
sabato 4 luglio 2009
Il libro del giorno: L'Estate di Montebuio di Danilo Arona (Gargoyle Books)
In una notte del dicembre 2007, alle tre in punto, lo scrittore horror Morgan Perdinka si toglie la vita nel suo loft di Milano. Il 9 gennaio del 2008 il cadaverino mummificato di una ragazzina scomparsa quarantacinque anni prima riaffiora dalle acque gelide di un torrente sulla cima del Monte Buio, nell'Appennino Ligure. Eventi all'apparenza estranei l'uno all'altro. Ma quando un carabiniere e un anatomopatologo scoprono che il dodicenne Morgan trascorse le vacanze estive del 1962 sotto il Monte Buio, vivendo un tenero e infantile amore nei confronti della bambina destinata a essere inghiottita dal nulla l'estate successiva, una mostruosa verità inizia a farsi strada, trascinando i due uomini in un abisso inconcepibile dove regnano il Male puro e i suoi più insospettabili adepti. Cosa lega una vecchia colonia in rovina alle inquietanti preveggenze dei libri scritti da Morgan? Chi è la Vergine Crocefissa? Che cosa èla sostanza nera e fosforescente che da decenni prolifera sulle propaggini della montagna? Benvenuti nella mente diabolica di Morgan Perdinka, una zona oltre i confini del reale tutt'altro che morta...
"Il suicidio di uno scrittore horror, il ritrovamento di un corpo mummificato. Un tranquillo borgo ligure nasconde la sua buona dose di orrori"
di Dario Pappalardo tratto da L'Almanacco dei libri di Repubblica del 4/07/09, p. 41
casa editrice Gargoyle: http://www.gargoylebooks.it/site/
"Il suicidio di uno scrittore horror, il ritrovamento di un corpo mummificato. Un tranquillo borgo ligure nasconde la sua buona dose di orrori"
di Dario Pappalardo tratto da L'Almanacco dei libri di Repubblica del 4/07/09, p. 41
casa editrice Gargoyle: http://www.gargoylebooks.it/site/
mercoledì 1 luglio 2009
Il libro del giorno: La cripta d'inverno di Anne Michaels (Giunti Editore)
La storia d'amore tra Avery e Jean, una coppia anglo-canadese che nel 1964 si trasferisce sotto gli imponenti templi di Abu Simbel, e abita una casa galleggiante sul Nilo. Come per un destino legato all'acqua, i due giovani si erano incontrati pochi anni prima lungo la riva del fiume San Lorenzo mentre Avery, sulle orme del padre ingegnere, lavorava al canale navigabile che avrebbe sommerso villaggi, terre, memorie. Dal canto suo Jean, botanica per vocazione, salvava piante destinate a scomparire. Avery è adesso impegnato a smantellare i templi egizi per riassemblarli al riparo dall'inondazione provocata dalla nuova diga di Assuan. La dicotomia tra creazione e distruzione innescata dall'intervento umano turba i due protagonisti, mentre la loro intesa si incrina per colpa di una profonda, più personale ferita. Una volta tornati in Canada, Jean si avvicina a Lucjan, un artista polacco che le dedica un singolare mélange di erotismo e dolenti memorie sulla devastazione del ghetto di Varsavia e la ricostruzione nel dopoguerra. Un altro mondo cancellato e poi ricreato, simile eppure fittizio. Ma ciò che è sparito dal mondo visibile non continua forse ad abitarlo, nelle profondità recondite della terra e dell'acqua?
" A distanza di dodici anni (dal suo romanzo In fuga - ndc), la scrittrice canadese ha dato alle stampe La cripta d'inverno, storia di due giovani sposi canadesi chiamati Jean e Avery, i quali si trasferiscono a vivere in una casa galleggiante sul Nilo, in prossimità dei templi di Abu Simbel, all'epoca della costruzione della diga di Assuan. Nel romanzo si affronta il tema del progresso, della tecnologia e dei suoi effetti"
di Antonio Monda tratto da La Repubblica del 1/07/2009, p. 45
casa editrice Giunti: http://www.giunti.it/
La cripta d'inverno di Anne Michaels 2009, 336 p.
Giunti Editore (collana Giunti Blu)
" A distanza di dodici anni (dal suo romanzo In fuga - ndc), la scrittrice canadese ha dato alle stampe La cripta d'inverno, storia di due giovani sposi canadesi chiamati Jean e Avery, i quali si trasferiscono a vivere in una casa galleggiante sul Nilo, in prossimità dei templi di Abu Simbel, all'epoca della costruzione della diga di Assuan. Nel romanzo si affronta il tema del progresso, della tecnologia e dei suoi effetti"
di Antonio Monda tratto da La Repubblica del 1/07/2009, p. 45
casa editrice Giunti: http://www.giunti.it/
La cripta d'inverno di Anne Michaels 2009, 336 p.
Giunti Editore (collana Giunti Blu)
mercoledì 17 giugno 2009
Il libro del giorno: Contro il giorno di Thomas Pynchon (Rizzoli)
In un mondo su cui, ancora una volta, incombono catastrofi - il crollo del campanile di San Marco, l'asteroide di Tunguska, la Prima guerra mondiale - si inseguono anarchici, giocatori d'azzardo, milionari, matematici, scienziati eretici, antesignane del libero amore, sciamani, sensitivi, aeronauti e killer prezzolati. Sono impegnati in un caleidoscopio di avventure - tra l'Esposizione Mondiale di Chicago nel 1893 e il Messico infuocato dalla rivoluzione, tra la Hollywood del cinema muto e i Balcani, tra Parigi, Vienna e luoghi difficili da trovare sull'atlante - che raccontano l'avidità senza freni del capitalismo globale, la falsa religiosità, l'ottimismo ingiustificato e il sogno irraggiungibile dell'utopia. Ogni, riferimento al nostro tempo è puramente casuale. Con questo romanzo monumentale e trascinante, che giunge dopo dieci anni di silenzio, Thomas Pynchon non descrive il mondo com'è, ma come potrebbe essere con appena qualche ritocco. Alcuni si ostinano a credere che sia questo uno degli scopi principali della letteratura.
"(...) ammirevole ma terrificante, lutulento e a tratti molto divertente, verboso e pieno di storie, folle e generoso, ma in definitva troppo denso, complesso, e se esiste la parola, gigantistico, per conquistare e bloccare l'attenzione del lettore"
di Irene Bignardi tratto da La Repubblica del 17/06/09, p. 43
casa editrice Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/rizzoli/
Contro il giorno di Thomas Pynchon 2009, 1127 p., Rizzoli
"(...) ammirevole ma terrificante, lutulento e a tratti molto divertente, verboso e pieno di storie, folle e generoso, ma in definitva troppo denso, complesso, e se esiste la parola, gigantistico, per conquistare e bloccare l'attenzione del lettore"
di Irene Bignardi tratto da La Repubblica del 17/06/09, p. 43
casa editrice Rizzoli: http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/rizzoli/
Contro il giorno di Thomas Pynchon 2009, 1127 p., Rizzoli
martedì 16 giugno 2009
Il libro del giorno: Il cappio di Enrico Bellavia e Maurizio De Lucia Maurizio, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Futuropassato)
Senza il pizzo non ci sarebbe la mafia. L'analisi di un fenomeno eloquente, che racconta dall'interno come Cosa Nostra, con feroce competenza, muove i suoi tentacoli nella società civile. È la più antica attività della mafia. Ponte privilegiato con l'economia legale e la politica, sistema basato su un'eccezionale organizzazione sul territorio: è il racket, il "pizzo". Uno strumento di controllo criminoso, in cui sono coinvolti attori di tutti i livelli, dal piccolo commerciante che corre a "mettersi a posto" prima ancora di ricevere minacce, all'imprenditore del Nord che arriva in Sicilia, partecipa alla spartizione degli appalti pubblici e versa regolarmente la cosiddetta "tassa Riina". Ripercorrendo la storia di Maurizio de Lucia, il magistrato che più di ogni altro ha indagato il fenomeno, questo libro svela le strutture gerarchiche, il linguaggio e le prassi di un sistema delinquenziale di impressionante complessità; ma racconta anche i segnali di rivolta che arrivano dalla Sicilia, da Palermo, a dimostrazione del fatto che la lotta al racket può cominciare solo da lì, dalla terra in cui la mafia affonda le proprie radici e continua a esercitare quasi incontrastato il proprio potere.
"Palermo è qualcosa di molto speciale. Non è solo crimine e non è solo violenza. A volte è connivenza, a volte è convenienza. E' tassa, patto, è un impasto di utilità che alla fine diventa amicizia. I confini sono sempre labili, tutto è sfumato fra il carnefice e la sua vittima quando si mette a posto. Così si dice: mettersi a posto. E' il pizzo a Palermo. In una Sicilia che si tormenta con la sua voglia di mafia, un magistrato e un giornalista si sono addentrati in misteriosi sviluppi per scoprire cos'è l'Anonima Estorsioni"
di Attilio Bolzoni tratto da La Repubblica del 16/09/06, p. 51
casa editrice BUR: http://bur.rcslibri.corriere.it/bur/
Il cappio di Enrico Bellavia e Maurizio De Lucia Maurizio
2009, 264 p., BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Futuropassato)
"Palermo è qualcosa di molto speciale. Non è solo crimine e non è solo violenza. A volte è connivenza, a volte è convenienza. E' tassa, patto, è un impasto di utilità che alla fine diventa amicizia. I confini sono sempre labili, tutto è sfumato fra il carnefice e la sua vittima quando si mette a posto. Così si dice: mettersi a posto. E' il pizzo a Palermo. In una Sicilia che si tormenta con la sua voglia di mafia, un magistrato e un giornalista si sono addentrati in misteriosi sviluppi per scoprire cos'è l'Anonima Estorsioni"
di Attilio Bolzoni tratto da La Repubblica del 16/09/06, p. 51
casa editrice BUR: http://bur.rcslibri.corriere.it/bur/
Il cappio di Enrico Bellavia e Maurizio De Lucia Maurizio
2009, 264 p., BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Futuropassato)
sabato 13 giugno 2009
Il libro del giorno: Vite pulviscolari di Maurizio Cucchi, Mondadori (collana Lo specchio)
Condotta su vari temi, questa raccolta parte da un dialogo con la madre scomparsa e si conclude con la cronaca di un breve viaggio per mare, dove l'autore riflette su una sorta di strana coincidenza tra la teoria astrofisica dei buchi neri e il racconto "Una discesa nel Maelstrom" di Edgar Allan Poe. Nelle parti centrali, meditazioni liriche sugli affetti e sull'amore, sul riaffiorare di immagini dalla memoria, sulla presenza viva eppure mutata degli oggetti nel nostro tempo.
"Parte con un potente capitolo autobiografico Vite pulviscolari, la nuova raccolta di poesie di Maurizio Cucchi: la madre morta, il ricordo, lo struggimento del distacco; ma anche il rintocco cupo del nuovo disgregarsi di un'identità forse appena ricomposta in Per un secondo o un secolo (2003) sotto il segno di un'orgogliosa autoironia. Le vite pulviscolari e ignote, che fanno sentire la propria labile presenza da un passato remotissimo inopinatamente ripropostosi, si riverberano nello smarrimento definitivo di un soggetto ormai sull'orlo del Maelstrom, che dispera di potersi attribuire un valore, appunto, non pulviscolare"
di Stefano Giovanardi tratto da Almanacco dei libri de La Repubblica del 13/06/09, p. 40
casa editrice Mondadori: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/home
Vite pulviscolari di Maurizio Cucchi
2009, 105 p., brossura, Mondadori(collana Lo specchio)
"Parte con un potente capitolo autobiografico Vite pulviscolari, la nuova raccolta di poesie di Maurizio Cucchi: la madre morta, il ricordo, lo struggimento del distacco; ma anche il rintocco cupo del nuovo disgregarsi di un'identità forse appena ricomposta in Per un secondo o un secolo (2003) sotto il segno di un'orgogliosa autoironia. Le vite pulviscolari e ignote, che fanno sentire la propria labile presenza da un passato remotissimo inopinatamente ripropostosi, si riverberano nello smarrimento definitivo di un soggetto ormai sull'orlo del Maelstrom, che dispera di potersi attribuire un valore, appunto, non pulviscolare"
di Stefano Giovanardi tratto da Almanacco dei libri de La Repubblica del 13/06/09, p. 40
casa editrice Mondadori: http://www.librimondadori.it/web/mondadori/home
Vite pulviscolari di Maurizio Cucchi
2009, 105 p., brossura, Mondadori(collana Lo specchio)
domenica 7 giugno 2009
Il libro del giorno: In clandestinità. Mr Pall incontra Mr Mall di Vinicio Capossela e Vincenzo Costantino ( Feltrinelli)
"Pagine in forma di round, perché la boxe è un po' la metafora della vita. Un incontro dopo l'altro. Il gong e ancora il gong, e noi sempre più suonati, destinati tutti a diventare vecchie glorie, orfani dei riflettori della nostra gioventù." Vinicio Capossela e Vincenzo Costantino "Cinasky" in un libro a quattro guantoni in forma di round. Due amici, due "compagni di sbronze" - Mr Pall e Mr Mall -, complementari e indivisibili come la scritta sul pacchetto di sigarette, alle prese con l'epica della quotidianità. Ubriacature e abbandoni, solitudine e vagabondaggi notturni, scorribande negli ipermercati e vecchie auto scassate e, su tutto, l'amicizia che sempre salva e tiene a galla.
"Quindici serrati round, capitoli di vita, cenni autobiografici, esperienze extra-ordinarie da cui provengono magnifiche prose musicali, euforiche congetture da periferia, le telefonate a Mr. Buk, alias Charles Bukowski e infine l'odio verso il mondo e l'amore per ciò che lo fa dimenticare: l'alcol"
di Marco Philopat tratto da XL di La Repubblica, anno IV, n.46, p. 192
casa editrice Feltrinelli: http://www.feltrinellieditore.it/
In clandestinità. Mr Pall incontra Mr Mall
di Capossela Vinicio e Costantino Vincenzo
2009, 219 p., brossura, Editore Feltrinelli (collana I narratori)
"Quindici serrati round, capitoli di vita, cenni autobiografici, esperienze extra-ordinarie da cui provengono magnifiche prose musicali, euforiche congetture da periferia, le telefonate a Mr. Buk, alias Charles Bukowski e infine l'odio verso il mondo e l'amore per ciò che lo fa dimenticare: l'alcol"
di Marco Philopat tratto da XL di La Repubblica, anno IV, n.46, p. 192
casa editrice Feltrinelli: http://www.feltrinellieditore.it/
In clandestinità. Mr Pall incontra Mr Mall
di Capossela Vinicio e Costantino Vincenzo
2009, 219 p., brossura, Editore Feltrinelli (collana I narratori)
sabato 6 giugno 2009
Il libro del giorno: Felicità artificiale. Il lato oscuro del benessere di Ronald Dworkin (Tropea editore)
È sancito da un celebre articolo della Costituzione degli Stati Uniti d'America, che la felicità è un diritto di tutti. Ironicamente, però, e forse proprio per la natura indefinibile e soggettiva di questa aspirazione dell'animo umano, la felicità ha smesso di essere il frutto delle richieste che l'individuo rivolge alla propria esistenza per assumere quasi le inquietanti sembianze di un prodotto esterno. Ora alienata nella forma di psicofarmaci, nel mito delle terapie alternative o nelle pratiche ossessive tipiche della cultura del fitness, del benessere o della chirurgia estetica, è esposta alla spinta riduzionista della scienza e all'opportunismo dell'industria farmaceutica, è assorbita come oggetto del discorso ideologico delle religioni e del loro tentativo di riconquistare un terreno perduto. Sulla felicità hanno inoltre fatto leva il riscatto della categoria medica così come il grande mercato dei trend pseudo-culturali e degli stili di vita. Con coerenza e onestà intellettuale, questo libro mostra come sia avvenuto tutto ciò, individuando responsabilità e conseguenze sociali di tale processo; non parla, invece, della felicità che si vorrebbe né di come ottenerla, astenendosi dal fornire facili ricette, modelli preconfezionati e ancor più fuorvianti mistificazioni teoriche. Fra casi cimici, analisi culturale e indagine sociologica, Dworkin aiuta a prendere coscienza del rischio che corre la felicità.
"La felicità è davvero alienata nel mito delle terapie alternative o nella cultura del fitness, del benessere o della chirurgia estetica?"
di Francesca Bolino
tratto dall'Almanacco dei libri de La Repubblica
del 6/06/09, p. 36
editore Marco Tropea: http://www.marcotropeaeditore.it/
Felicità artificiale. Il lato oscuro del benessere di Ronald Dworkin
2009, 316 p., brossura, Editore Tropea (collana I Trofei)
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